mercoledì 28 febbraio 2018

Recensione Per Sconfiggerti

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia sul fronte occidentale, a parte un tremendo fastidio sul fronte occipitale - haha, capita la battuta?
Vabbe', a parte il mio mal di testa, innanzitutto scusatemi, vi avevo detto che avrei pubblicato questo post ieri, ma sono talmente cretina che ho cliccato su salva e non su pubblica per programmarlo, e me ne sono accorta solo adesso... quindi, eccomi qui per parlarvi di un romanzo che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima e che mi è piaciuto veramente tanto: sto parlando di "Per Sconfiggerti", sesto romanzo della serie Blood Bonds di Chiara Cilli e ultimo della trilogia su André e Nadyia.

Titolo: Per Sconfiggerti - Blood Bonds #6
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Contemporary Romance
Casa editrice: Self publishing
Prezzo: €2.99 (ebook)
                 €9.90 (cartaceo)
Pagine: 230
Trama
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelli mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho ucciso la donna che amo.
Ha ucciso il nostro amore.
L'ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo.
E' diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare.
Sta venendo per me.
Pagherà per ciò che ha fatto.
Vuoi la mia vita, piccola rossa?
Avrò il suo sangue.
Vieni a prenderla.

Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18

Recensione
Speranza. Sofferenza. Dolore. Lacrime. Rabbia. Queste sono le parole che per me sintetizzano meglio questo romanzo, un mix di oscurità e di un pizzico di speranza. Quella del lettore, ovviamente, perché per i personaggi si assottiglia sempre di più.
Ma partiamo con ordine.

Li avevamo lasciati al preludio di una possibile catastrofe, quando André, per salvare Nadyia, compie un gesto molto nobile, da un certo punto di vista, ma tremendo, per entrambi.
Agli occhi della ragazza questo è imperdonabile, lui non avrebbe dovuto permettersi una brutalità simile, non avrebbe dovuto tradire la sua fiducia, e adesso lei diventa ancora più determinata e combattiva di prima, ha bisogno di esternare il suo dolore per la perdita di due persone importanti e vuole vendicarsi una volta per tutte. Il suo motto diviene "una vita per una vita", il suo obiettivo quello di uccidere l'uomo che ha amato, di diventare una killer spietata, degna Assassina della Regina Neela Šarapova... o almeno, deve fare questo se vuole placare il suo turbinio interiore.
Dal canto suo, André è ben consapevole del suo atto, sa che non avrebbe dovuto, ma sa anche che non aveva nessun'altra scelta se non voleva rischiare di perdere l'unica persona che lo abbia mai fatto sentire diverso dall'uomo che è diventato, ed è pronto a pagarne le conseguenze con la sua stessa vita, ad abbandonare i fratelli in una ipotetica ed eventuale guerra purché lei possa vivere.
Da uomo spietato il minore dei Lamaze si trasforma piano piano in qualcosa di più, sembra quasi mettere da parte tutti i suoi tormenti in nome della sola cosa bella che gli sia capitata e pur di conservare questo raggio di luce è più che pronto a sacrificarsi. A sacrificarsi per tutti loro, per salvarli.
Quello della Regina, infatti, è un invito, una provocazione, a entrare in guerra contro il Re, un invito a scendere in campo per l'unica famiglia rimasta neutrale, i Lamaze. Ma Armand non può permettersi di accettare passivamente: è pronto a sconvolgere le carte in tavola qualora accadesse l'irreparabile... e allora sì che si inizierebbe a combattere.

La situazione, quindi, è molto critica, un solo gesto potrebbe ribaltare la quiete che si era mantenuta fino a poco tempo prima e scatenare una tempesta dalle conseguenze disastrose.
Un ruolo chiave, in questo senso, è svolto da Nadyia.
Tutto ruota intorno a lei, alla sua sete di vendetta e al suo bisogno di sfogare la sua rabbia, il suo dolore, nonché alle conseguenze di un suo possibile successo nell'impresa che è determinata a portare a termine.
Oltre a vedere una giovane fare i conti con la sua nuova condizione, con la sua nuova realtà e con un certo contrasto interno fra la parte di lei che lo ama e quella profondamente ferita, abbiamo modo di osservare come tutti in un modo o nell'altro siano interessati a lei, prima fra tutti la Regina.
La Šarapova infatti VUOLE una reazione da parte dei tre fratelli, vuole che loro si schierino e che abbandonino una volta per tutte la loro posizione di neutralità. Non si fa scrupoli a fare tutto ciò che può per raggiungere il suo obiettivo, non si abbassa di certo a trattazioni pacifiche o a dialoghi produttivi, anche perché il suo potere è tale proprio in virtù del timore, della paura e del "rispetto" che provoca, tutti elementi basati sulla violenza e sulla forza, sulla morte, in quanto è l'unico modo per lei per mantenere il suo trono. Insomma, non può che avere una personalità molto forte e una volontà d'acciaio per essere così temuta, però nemmeno lei è esente da qualche tentennamento una tantum.
Dopo di lei, il secondo personaggio più coinvolto dalla situazione è Armand Lamaze: ben consapevole di ciò che potrebbe succedere, tenta invano di dissuadere Nadyia dalla sua vendetta, cercando un contatto con la mente che in parte dirige l'operazione, e di salvare in tutti i modi la sua famiglia. Ecco, mentre nel caso della Regina capiamo che i suoi intenti non hanno certamente dei fini nobili, in questo, invece, possiamo leggervi un tentativo di ammenda per tutto quel tempo durante il quale lui non è riuscito - o probabilmente, non ha potuto - a salvare i suoi fratelli dai giri del padre, una volontà di fare le cose in maniera diversa e di salvaguardare gli unici affetti che gli sono rimasti e che spesso sente essere distanti.

Poi, beh, non c'è neanche bisogno di menzionare il nostro caro André, che risulta a tratti normale in una situazione che di normalità non presenta nemmeno un'unghia: non è più, come ho già sottolineato prima, un buco nero umano, ma è riuscito a trovare qualcosa per cui allargare il suo orizzonte e comprendere qualcuna di quelle stelle meno luminose, ma che comunque rischiarano quantomeno le proprie vicinanze. Anche lui è estremamente tormentato per via di ciò che è successo con Nadyia, ed è in tutto questo che io ho notato una sua grande maturazione, perché è vero che anche prima aveva questo sentimento solidale per la famiglia, ma qui mi ha dato l'idea di qualcosa di più profondo e limpido, è veramente pronto a sacrificarsi per tutti quanti loro e non ha paura di farlo.
Però, se lui è così calmo, dall'altra parte del muro c'è il carissimo Henry che, dopo esser stato per un sacco di tempo mezzo abbacchiato, si ritrova a non essere d'accordo con il fratellino e a prodigarsi per la causa come solo lui sa fare (forse in modo un pochino ingenuo, ma apprezziamo molto comunque). Per non parlare, poi, di una sua scena molto bella verso la fine, che io ho trovato quasi comica perché, nonostante il momento al quanto brutto, mi è sembrata proprio una di quelle scene alla "Squadra Speciale Cobra 11", quando Semir e il suo partner si rendono conto che gli manca qualcosa... e con questo paragone volutamente ambiguo mi taccio.

Ora che abbiamo fatto un piccolo excursus su tutti i personaggi, posso passare alla parte conclusiva della mia recensione.
Non c'è alcun dubbio che questa sia una perfetta conclusione per questa seconda trilogia della serie, l'intreccio è stato creato con una grande maestria che è riuscita ad alternare scene di alta tensione emotiva a scene di tensione fisica fra i vari personaggi. Si sente molto bene che i nervi sono a fior di pelle per tutti i personaggi, ormai si è giunti a un punto tale che qualcosa deve scoppiare, da una parte o dall'altra, e c'è chi vuole favorire l'esplosione e chi, se proprio non può riuscire a impedirla, vorrebbe almeno attutirne gli effetti. Nessuno di loro è calmo al 100%, anche se forse André ci si avvicina parecchio, e Nadyia è quella che dimostra il tormento più di tutti, ha un conflitto interiore che non sa nemmeno come gestire e anche quando sembra essere arrivata a patti con uno dei due fronti rimane sempre con un piede in quello apparentemente abbandonato.
Ed è proprio tutto questo tormento che mi ha fatto apprezzare tantissimo la storia, che è stata perfetta in ogni suo momento, anche nel picco della sofferenza che mi ha fatto piangere tantissimo.
Ma certamente ne vale la pena, il vostro cuore ne uscirà distrutto, perché sotto sotto spererete in un lieto fine (sempre molto dark, ma lieto nei limiti dell'oscurità), per poi arrivare alle ultime pagine e disperarvi come se non ci fosse un domani - e mandare tante di quelle maledizioni all'autrice con lots of love.

Tra l'altro, a proposito del finale, ho un fun fact da raccontarvi, un pochino spoileroso, ma niente di che: praticamente, dopo aver pianto tutte le mie lacrime, sono tornata in camera mia a ripassare per la versione di latino dell'indomani e a un certo punto mi sono ritrovata a pensare "Pensa te se domani la versione parlasse di uno che muore, io come faccio a farla bene?"; arriva l'indomani, entro in classe, preparo tutto l'occorrente e il prof inizia a distribuire la versione dicendo "Purtroppo non ho scelto un tema molto allegro"... guardo il titolo: "La morte"...  ora, ditemi voi, ma si infierisce così? Ma si fa? Perché il karma mi ha voluto così male?

Detto ciò concludo veramente riportandovi la prima cosa che ho pensato durante la lettura e dopo averla finita: la storia sembra la rappresentazione di una danza in cui tutti i personaggi hanno un ruolo preciso, c'è l'antagonista, il principe, la ragazza amata, ci sono tutti, persino il Cigno Nero, a ballare una danza mortifera di cui non si conosce quale sarà la posa finale. Un po' come in Giselle, dove il principe viene costretto a ballare fino allo sfinimento. Qualcuno di loro probabilmente cadrà. Qualcuno verrà sconfitto. Bisogna solo capire chi, chi sarà a soccombere, se il principe o Giselle stessa, chiunque essi siano in questa storia.
Voto:

lunedì 26 febbraio 2018

Release Blitz: Per Sconfiggerti

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, dopo un po' di giorni di assenza dovuti alla solita scuola, l'onnipresente e l'onnipotente scuola, che mi ha impedito di leggere durante le vacanze di Carnevale perché dovevo studiare... per la serie #mainagioia.
Però, oggi non sono tornata per parlarvi delle mie gioie mancate, bensì di quelle di un romanzo che esce proprio oggi, che io ho avuto la possibilità di leggere in anteprima e che è l'emblema della felicità sofferenza.
Bando alle ciance e partiamo con la presentazione di "Per Sconfiggerti", sesto romanzo della serie "Blood Bonds" e ultimo con Nadyia Volkov e André Lamaza come protagonisti!

Titolo: Per Sconfiggerti
Serie: Blood Bonds #6
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Contemporary Romance
Casa editrice: Self publishing
Prezzo: €2.99 (ebook)
                 €9.90 (cartaceo)
Pagine: 230
Trama
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelli mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho ucciso la donna che amo.
Ha ucciso il nostro amore.
L'ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo.
E' diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare.
Sta venendo per me.
Pagherà per ciò che ha fatto.
Vuoi la mia vita, piccola rossa?
Avrò il suo sangue.
Vieni a prenderla.

Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18

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Gli altri romanzi della serie

LEGGI L'ESTRATTO
"Avanti", mi esortò, lasciandosi ricadere contro la spalliera. "Chiedimelo."
Socchiusi appena le palpebre. "Chiederti cosa?"
Lei tamburellò con le unghie di una mano sul bracciolo della sedia.
Solo una volta.
Solo per far sì che quel rumore inquietante si insinuasse nella mia mente.
"Chiedimi di risparmiarlo", disse in tono sibilante, gli occhi che danzavano come fiamme.
Serrai il pugno tanto forte da far sbiancare le nocche. Avevo sperato per lei che fosse stata saggia e avesse subito rimesso al guinzaglio la sua giovane killer, invece voleva consegnarle André.
Mai.
"Mio fratello non morirà", decretai, cupo.
La Regina fletté le dita, un muscolo pulsante all'angolo della mascella contratta,
"André ha osato avvicinarsi di nuovo al mio soldato e ha deliberatamente interferito con l'incarico che le era stato assegnato."
Mi accigliai. "Perché avrebbe dovuto fare una cosa così insulsa?"
"Perché, a quanto mi è stato riferito, la piccola Nadyia non aveva nessuna intenzione di portare a termine il lavoro:" Fece un mezzo sorriso perfido. "Credeva di poter tornare qui e diventare una sentinella."
Ero certo che qualunque altra recluta avrebbe potuto, ma non la ragazza che era stata rovinata da mio fratello.
Non la ragazza che apparteneva a lui.
"André sapeva più che bene che, se lei fosse tornata senza aver avuto successo, l'avrei giustiziata." La donna mi penetrò con lo sguardo. "Si è occupato del bersaglio al posto suo."
Sgranai gli occhi, comprendendo finalmente il significato delle parole di mio fratello.
La Šarapova sollevò il mento, trionfante. "L'ha salvata da me."
Consegnandosi a lei.
Sacrificandosi per la giovane che amava.
Ciononostante, c'era qualcosa che non tornava.
"André non è stupido", ringhiai. "Era perfettamente consapevole di dover stare alla larga da quella ragazza, per tenerla in vita. Lo aveva accettato. Aveva un nuovo obiettivo e niente, niente avrebbe potuto distrarlo. Perciò, come diavolo è possibile che le loro strade si siano incrociate?"
Neela si adombrò. "Il destino è una puttana senza cuore", mormorò, l'aria distante.
Riflettei accuratamente sulle informazioni che mi erano state fornite.
Sulla sentenza della Regina.
"La ragazza", dissi a bruciapelo. "Chi doveva assassinare?"
I suoi occhi guizzarono su di me, le sue labbra rosse si distesero malignamente. "Il figlio di Yehor Ivanov."
L'ira mi immobilizzò. Come magma liquido, sgorgò nelle mie vene e si diffuse in tutto il corpo, bruciando e corrodendo e pressando affinché la scatenassi sulla donna che avevo di fronte.
"Tu sapevi", sibilai a denti stretti.
L'eccitazione balenò nel suo sguardo, mentre si infilava le dita sotto lo scollo a V della maglia nera di cotone e si accarezzava languidamente la clavicola.
Voleva che perdessi il controllo, voleva vedermi perderlo. Ma che fossi stato dannato, se le avessi dato quel piacere.
"Ho saputo che era legata a quella famiglia solo dopo averla acquistata e aver fatto fare ulteriori ricerche su di lei." Sorrise, gongolante. "Ti consiglio di non soffermarti solo sull'albero genealogico della tua merce, quanto te la procuri."
Trattenendomi dall'avventarmi su di lei, la seguii con gli occhi fiammeggianti di rabbia mentre si alzava e si girava verso il mobile dietro di sé. Su di esso, insieme a un antico e pregiato pugnale su un supporto di pietra, c'erano una caraffa di bronzo e due calici della stessa fattura. La Regina versò il vino rosso nei due bicchieri, li prese e venne a porgermene uno.
"Siamo tutti legati, in un modo o nell'altro", disse con voce suadente.
La punta delle sue dita sfiorò le mie, mentre prendevo il calice, e fremetti per il disgusto e la smania di assalirla.
Lei fece un sorrisino. "Questo Mark", riprese tornando a sedersi, "era il fidanzato della mia Nadyia." Si portò il vino alle labbra, osservandomi da sopra il bordo del bicchiere. "E André l'ha ammazzato proprio davanti a lei."
Bevve, poi con il dito medio si asciugò una goccia vermiglia all'angolo della bocca, prima che le colasse sul mento. Il suo sguardo pareva volermi entrare dentro e consumarmi, tanto era intenso.
Letale.
"Nadyia avrà la sua vita", dichiarò solenne.
La fissai, l'espressione omicida e perspicace. "Non l'avrà", asserii. "Perché tu la fermerai."
Neela emise una risata di gola. "Perché dovrei?"

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L'AUTRICE
Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all'Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.

Bene, per oggi è tutto. Noi ci vediamo domani con la mia recensione di "Per Sconfiggerti".
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 6 febbraio 2018

Recensione Wishlist 1

Titolo: Wishlist 1
Autore: JD Hurt
Genere: Dark Romance
Casa editrice: Self publishing
Prezzo: €0.99 (ebook)
Pagine: 257







Trama
Lei è un'inezia, non conta nulla. Una bambina che mi sono preso in casa per fare un dispetto alla madre. Eppure si sta allargando nella mia mente come una macchia d'olio. Non posso permetterlo. Ho altri progetti; trovare la progenie dell'uomo che ha rovinato le vite di tutti noi.
Io sono Ethan Gaffrey e amo una sola persona. Stephan Carroll.

Lei è una delle innumerevoli vittime. Quando l'abbiamo presa in casa mi faceva pena, forse anche tenerezza. Ora sta diventando importante. Non dovrebbe esserlo. Perché a noi interessa una sola cosa. La vendetta. Io sono Kyle Jenkins e amo una sola persona. Ethan Gaffrey.

Volevo liberarmi di mia madre. Cercavo i sogni, la libertà. Ho trovato inganni e bugie. Ho trovato loro due. Kyle ed Ethan. Piano, piano mi stanno svelando chi sono.
Io sono Willow Johnson e ho imparato che l'amore non esiste. E' solo una frode.

Ethan, Kyle e Willow. Quando l'amore diventa ambiguità.

Nota dell'autrice: Wishlist è il primo capitolo dell'omonima duologia dark. Esso fa parte della Dark Necessities Series e per comprendere il testo è necessario aver letto i volumi precedenti (Stolen 1, Stolen 2, American History 1, American History 2).
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina molto assonnata, perché, come al solito, ci sono millecinquecentocinquantacinque cose da fare, il tempo è troppo poco e il mio sonnellino di bellezza si va a far benedire. Ogni anno mi riprometto di prendermi più cura di me stessa, dormire otto ore, bere tanto, usare creme e tanto altro, ma poi finisco sempre per fare poco o nulla. L'unica costante nella mia vita sono i tre Kinder al giorno: posso tentare quanto voglio di mangiarne di meno, ma siccome il tre è il mio numero fortunato non posso mica sottrarmi a tutto ciò!
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che ho avuto l'opportunità di leggere in anteprima grazie all'autrice stessa e che mi è piaciuto molto, sebbene forse un pochino di meno dei volumi precedenti della Dark Necessities Series.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Come è accaduto per "American History", i protagonisti di questa storia sono personaggi comparsi nel volume precedente, ma in quel caso erano presenze marginali e ora abbiamo la possibilità di conoscerli un po' meglio.
Il primo personaggio che incontriamo è Kyle, un uomo grande e grosso che da piccolino ha iniziato a vivere per strada, fino a che non si è imbattuto in Fanny e Blaky, che l'hanno accolto in casa loro e lo hanno cresciuto, sebbene in un ambiente molto poco consono all'educazione di un ragazzo.
Ora, sono passati tre anni da quando Fanny è stata condannata, tre anni in cui Kyle e Ethan hanno cercato di portare avanti, senza successo, la loro vendetta, in preda alla sofferenza, alla propria oscurità e alla propria sete di sangue.
La svolta, però, arriva quasi all'improvviso, quando colui che condivide con Kyle la voglia di vendetta nei confronti di Robert Paggett e il desiderio di uccidere la figlia Whity, al punto da distruggere tutte quelle ragazze che potrebbero corrispondere al suo profilo, Ethan, decide di cambiare la solita routine e di avvicinarsi alla sorellastra del suo capo, Stephan, di cui è segretamente innamorato, per divertirsi e poi consegnargliela.
Ma quello che Ethan non aveva messo in conto è che la ragazzina si potesse rivelare una bella gatta da pelare.

In mezzo a due fuochi, uno sbalorditivamente gentile ma comunque leale all'altro, l'altro decisamente scottante e pericoloso, Willow si dimostrerà capace di tener testa al suo aguzzino, diventerà ancora più forte, ancora più determinata a conquistare la sua libertà tanto agognata, combatterà e forse vincerà... o forse, come Ethan e Kyle, si perderà in un vortice di contraddizioni, di bugie, di lealtà, e di amore. Se questo potesse mai essere possibile.

Come avrete potuto intuire dal riassunto che ho fatto, questa volta ci troviamo tra le mani un libro un po' diverso rispetto ai suoi predecessori.
Innanzitutto, Ethan non la avvicina per vendetta personale, ma per un piano più grande che comprende anche Stephan, quindi Willow non risulta una vittima come potevano esserlo Shiloh e Marcia, mantiene una propria identità, non c'è mai un momento in cui viene a mancare la sua personalità o in cui lui si accanisce contro di lei come se fosse la causa di tutti i suoi mali. Per carità, il carissimo Ethan non è che la tratti nemmeno con i guanti d'argento, però possiamo dire che il suo obiettivo non è quello di distruggere la sua persona, ma divertirsi, e questo lo vediamo soprattutto in quei momenti in cui non si comporta come un aguzzino, andando quasi contro i suoi principi perversi per abbracciare una sorta di strana normalità (per quanto possa chiamarsi tale, osservata dal nostro punto di vista). E lei, dal canto suo, sembra quasi immergersi in questa nuova situazione con convinzione, non permette a nessuno di metterle i piedi in testa, ribatte quando forse sarebbe il caso di non far arrabbiare nessuno e sembra quasi che in certi momenti si diverta pure.

Forse anche per questo aspetto, "Wishlist 1" mi è parso meno dark degli altri, non c'è un'oscurità invadente che ti fa vivere la lettura con l'ansia perenne per la poveretta che subisce ingiustizie, non c'è così tanta violenza fisica, ma ho trovato che tutta quest'aura di tenebra si fosse riversata su un piano quasi psicologico. Ciò che fa paura, in un qual certo senso, non è ciò che accade a Willow, il fatto che si trovi in mani pericolose, mani che se solo volessero potrebbero farle molto male, ma è ciò che accade nelle menti dei personaggi, tutti i cambiamenti insiti, le sensazioni, il terrore di star diventando qualcosa di diverso dal solito.
Da una parte, infatti, Ethan e Kyle abbracciano una parte di loro più gentile, meno desiderosa di sangue, più innocente, una parte che era stata dimenticata e che ora sta ritornando a galla, per quanto sia irrimediabilmente macchiata dalle esperienze vissute, mentre dall'altra Willow riscopre la sua determinazione e si rende anche conto che il suo comportamento non è quello che ci si potrebbe aspettare, quello che dovrebbe essere, ma è più licenzioso da un certo punto di vista, non si oppone alla situazione con tutte le armi che può avere a disposizione, ma in certi casi l'accetta come se anche lei avesse un'anima oscura e una sete di qualcosa di proibito e, forse, poco consono per una ragazza come lei.

A proposito di Kyle, devo dire che il suo personaggio mi è piaciuto veramente tanto: sebbene la sua presenza sia meno dominante rispetto a quella degli altri due (infatti è recessiva!... okay, battuta pessima legata alla genetica *va a sotterrarsi*), una cosa che non sfugge è certamente la sua ambivalenza. In mezzo all'oscurità, che abbiamo capito permeare nelle loro anime da un sacco di tempo, c'è spazio anche per un raggio di sole, una certa compassione che prima non aveva mai conosciuto e questo fatto lo porta a un dissidio interiore non da poco che riesce però a risolvere scegliendo di seguire la strada che in quel momento gli sembra più giusta, anche da un punto di vista morale.

Concludendo, benché non mi sia piaciuto tanto quanto gli altri, "Wishlist 1" è stato veramente interessante, ho percepito degli elementi di diversità nella storia che hanno dato un risvolto diverso dal solito e intrigante, complici anche le varie "contraddizioni", se così le vogliamo chiamare, che si evincono da certi comportamenti, in alcuni casi quasi contrastanti.
Non parliamo poi del mistero di fondo, cioè di Whity e Paggett, che è stato veramente costruito bene, non mi sarei mai aspettata la rivelazione finale, né tanto meno mi sarei aspettata quella fine che non fa presagire nulla di buono e che mi fa pregare tutti i santi affinché il prossimo volume arrivi presto, perché devo sapere cosa diamine è successo dopo quel momento angoscioso.
Voto: