giovedì 21 settembre 2017

Recensione Beautiful

Titolo: Beautiful
Autore: Alyssa Sheinmel
Genere: Contemporary Romance
Casa editrice. Newton Compton Editori
Prezzo: €10.00 (copertina rigida)
Pagine: 277






Trama
Maisie è, a detta di tutti, una ragazza carina e fortunata. Ha una vita normale, una famiglia e un fidanzato che le vogliono bene e una passione per la corsa. Una mattina però, mentre si allena, la sua esistenza cambia in modo drammatico. Vittima di un incidente, si ritrova con il viso deturpato e, anche se potrà sottoporsi a un importante intervento chirurgico, non sarà per nulla semplice, dopo, riconoscersi e ritrovare se stessa.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi, in questo secondo giovedì di scuola, nessuna gioia si intravede all'orizzonte, in compenso sto continuando a recuperare serie TV e sono abbastanza soddisfatta perché ero veramente molto indietro con gli episodi da vedere...
In ogni caso, eccomi tornata con una nuova recensione, quella di un libro che avevo intenzione di leggere da molto tempo e che ho trovato carino, anche se niente di così eclatante.

Maisie è una ragazza che ha quasi tutto nella vita: un ragazzo che la ama, amici che le vogliono bene, una passione per la corsa che potrebbe portarla molto in là, insomma una vita tranquilla ma molto bella.
Tutto cambia quando, dopo essere andata a correre, scoppia un temporale che provoca un incendio nel quale lei viene coinvolta e viene ferita gravemente, soprattutto al torace e al viso. Dopo un mese di coma indotto, lei si risveglierà e scoprirà di essere diventata una ragazza senza volto, della ragazza carina di prima non è rimasto nulla, solo il fantasma, ma è comunque determinata a scegliere l'opzione migliore per lei, anche se sa che niente sarà più come prima. Dopo l'intervento, Maisie cercherà di abituarsi al suo nuovo corpo e al suo nuovo viso, tentando di non farsi prendere dallo sconforto nel pensare a come tutte le persone che conosce penseranno sempre alla ragazza carina che era e che ora non è più.
Con il passare del tempo, forse, imparerà ad accettare quello che è diventata, a non vedersi più come un mostro, e a capire che se vuole vivere deve continuare a fare attenzione a ciò che il suo nuovo corpo necessita, perché solo dopo aver imparato ad amare se stessa può amare qualcun altro.

Maisie è una ragazza di sedici anni che non ha grandi preoccupazioni per la testa: si allena a correre, ha buoni voti a scuola e tutte le carte in regola per entrare al college, ha un ragazzo che la ama, delle amiche con cui stare, anche se i suoi genitori litigano sempre, ma per lei questo non è un problema. Ah, dimenticavo, fra poco andrà al ballo della scuola ed è molto felice per questo.
E' una ragazza completamente normale e spensierata che, di punto in bianco, si ritrova a dover affrontare una situazione particolarmente dura e spinosa: il terribile incidente che ha causato ustioni di secondo grado sulla parte sinistra del torace, per arrivare fino al braccio, ha anche causato ferite ben peggiori su una parte del suo viso. Come dice lei, è diventata una ragazza senza volto, perché effettivamente è rimasto poco che la identifica come se stessa. In questi primi momenti lei è disperata, continua a pensare di essere diventata un mostro e non capisce perché la gente continui a ripeterle solo quanto sia stata fortunata a essere ancora viva, ma dove sta la fortuna? Lei non la vede, sa solo che la parte sinistra del suo corpo sente dolori allucinanti e che i suoi genitori, e probabilmente tutti gli altri, rimpiangeranno la vecchia sé, la sua vecchia faccia.
Però, nonostante i momenti di sconforto, non si lascia abbattere, rimane forte e decide di sottoporsi a un'operazione molto rischiosa, anche se sa che qualsiasi risultato si otterrà non sarà più lei. E, effettivamente, una volta tornata a casa non sa più chi è, non sa come comportarsi, ha paura di rimanere sola per via di quello che è successo; attraversa le cinque fasi del lutto, perché in fin dei conti in lei è morto qualcosa e fra rabbia e disperazione, prima o poi ci sarà anche spazio per l'accettazione, anche perché, ammettiamolo, ci preoccupiamo tutti di cosa pensa la gente vedendoci in faccia e quando la tua è deturpata hai paura di mostrarla, ma prima o poi capirai che non c'è da vergognarsi, è successo e tu non ci puoi fare più niente, mentre la gente giudica e fissa, senza ritegno.

Accanto alla protagonista ci sono altri personaggi che le stanno vicino e, chi più chi meno, la aiutano in questo processo di scoperta della nuova sé.
In primo luogo ci sono i genitori: se prima litigavano sempre, ora che è accaduto tutto questo cercano di farsi forza l'un con l'altro e di prendere le decisioni migliore per la loro figlia, perché lei non soffra più di quanto non stia già soffrendo e perché possa continuare a vivere la sua vita in maniera tranquilla e il più normale possibile.
Importante è il personaggio di Chirag, il suo ragazzo: ci viene da subito presentato come un giovane molto serio e patito di medicina, ma quando lo vediamo dopo l'incidente tutto ciò che ci traspare dalla sua persona è l'imbarazzo, il suo non sapere cosa fare e cosa dire perché sente che tutto è cambiato e non ha la più pallida idea di come reagire. Ammetto che a un certo punto mi è stato un pochino antipatico, perché non faceva nulla per far sentire Maisie bene con se stessa, se ne stava lì a scorrazzarla in giro non sapendo che altro fare, e un paio di volte ha detto cose che non avrebbe dovuto dire, perché, cavolo, il tatto ragazzo, sai che cos'è? Come quando uno ha un enorme brufolo proprio in mezzo alla fronte che non può essere coperto e qualcuno lo mette proprio in evidenza... ma pensare prima di parlare non esiste? Sii delicato, per l'amor del cielo e non fare come alcuni dei suoi compagni di scuola che la prendevano in giro perché è di cattivo gusto, sia farsi beffe delle disgrazie altrui sia dire cose poco carine anche se forse non proprio intenzionalmente.
Poi c'è Serena, la sua migliore amica, nonché colei che si preoccupa della protagonista, della sua salute fisica ma anche mentale: lei è l'unica che non si fa scrupolo a parlare di quello che è successo, addirittura è lei che sottolinea l'ovvietà di qualcosa al posto di Maisie, che non vuole rimettere sempre il coltello nella piaga e far sentire gli altri in colpa per quello che è successo; insomma, si comporta proprio come una vera amica a cui importa che la protagonista stia bene, e questo me la rende molto simpatica.

La storia gira tutta intorno alla questione più importante nella vita di ogni persona, ovvero accettare se stessi: non importa se c'è di mezzo un incidente che ha modificato il nostro corpo, oppure se è semplicemente una questione di autostima o il fatto che non ci vediamo bene, in ogni caso è importante accettarsi per quello che si è. Certo, se non ti va bene come se puoi sempre far ricorso alla chirurgia, metterti a dieta e fare esercizio, l'importante è che tu ti senta bene con te stessa, con il tuo corpo, e che non strafaccia perché se non ti piaci va bene cambiare qualcosa, ma non è il caso di diventare così ossessionate da cambiarci troppo nella speranza di raggiungere la perfezione... anche perché la perfezione non esiste e non possiamo controllare le circostanze che si fanno largo nella nostra vita, un giorno potremmo trovarci con un corpo che ci piace, mentre quello dopo forze maggiori ce lo fanno odiare.
L'importante è non gettare mai la spugna e non farsi prendere dal panico. Mai, e dico mai, credere che non ci sia qualcuno disposto a passare con noi il resto della vita perché al mondo ci sono sette miliardi di persone, quindi la nostra anima gemella deve essere tra queste; poi, non fate come me, quando vi sembra che la gente sia tutta uguale, che tutti vi trattino male allo stesso modo e che tutti vi facciano soffrire, non generalizzate mai, perché le eccezioni ci sono, non siamo tutti uguali e non perdiamo la speranza quando il corso della vita prede una direzione diversa o quando troviamo degli ostacoli.
Quello che questo libro mi ha fatto intendere è che le disgrazie capitano a chiunque, non c'è niente che si possa fare per prevenirle e potrebbe non esserci molto da fare per curarle, però non bisogna mai gettare la spugna, mai limitarsi a sopravvivere, ma decidere di vivere, qualunque sia la maniera in cui si vive e nonostante possa essere spaventoso, anche perché a nessuno piacciono i cambiamenti repentini.

Detto ciò, ho trovato questo libro una lettura molto carina, con un tema piuttosto spinoso, però non mi ha saputo emozionare come altri libri del genere; quando io leggo un Contemporary, o anche un libro in generale, mi aspetto che mi regali delle emozioni, indipendentemente dalla storia e dai temi affrontati, e non importa neanche che sia una lettura impegnativa o qualcosa di leggero e/o frivolo, l'importante è che mi faccia sentire qualcosa. Con questo romanzo non è stato proprio così, non mi ha fatta emozionare come mi sarei aspettata, forse anche perché pensavo che la storia fosse diversa, forse avrei voluto vedere di più la storia d'amore, il ragazzo che l'aiutava a fare pace con se stessa, sebbene posso capire che l'autrice abbia deciso che sarebbe stato forse un messaggio più potente far vedere la protagonista risorgere dalle ceneri da sola. Non dico che non mi sia piaciuto affatto, dico solo che è stata una lettura carina ma non sensazionale, da cui mi aspettavo qualcosa di più, parlando dal punto di vista dell'impatto emotivo che avrebbe potuto avere su di me. E per i miei gusti ho apprezzato molto poco il personaggio maschile, che per me è sempre la colonna portante di un libro, visto che potrebbe potenzialmente diventare uno dei miei bookboyfriend, quindi deve comportarsi decentemente, e lui talvolta non l'ha fatto, anzi mi ha fatto girare solo le scatole.
Però non lo sconsiglierei nemmeno questo libro perché la storia è bella potente e magari sono solo io la colpa per cui non mi è piaciuta così tanto, forse è il periodo oppure non era il momento adatto.
Voto:



2 commenti:

  1. ciao Katy è una lettura che mi sono lasciata indietro, non penso di provare a recuperarla tanto presto però ^^

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    1. Ciao Ely! Guarda, secondo me non ti perdi una gran lettura, io l'ho trovato carino, ma non sensazionale... poi, ovviamente, de gustibus!

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