venerdì 13 ottobre 2017

Recensione Jeremy Jehnkins e il fiore della montagna perduta

Titolo: Jeremy Jehnkins e il fiore della montagna perduta
Autore: Angelica Rubino
Genere. Fantasy
Casa editrice: Apollo Edizioni
Prezzo: €15.00 (copertina flessibile)
Pagine: 172






Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, sorprendentemente di venerdì perché oggi gira così.
Tra l'altro, l'altro giorno è iniziata la seconda stagione di "The Shannara Chronicles" e io sono super gasatissima perché mi piace troppo, anche se si vede che dei libri c'è poco o nulla... però, insomma, almeno una cosa positiva in tutti i cambiamenti c'è: Allanon da vecchio Gandalf è passato ad essere un uomo sulla cinquantina piuttosto affascinante, e il caro Wil non è mica male...
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi di un libro di cui mi è stato fornito molto gentilmente il pdf dall'autrice stessa e che ho letto in poco tempo perché, a parte i momenti iniziali in cui dovevo ancora ambientarmi nella storia, è stata veramente una lettura interessante e coinvolgente.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

La storia è quella di Jeremy Jenkhins, un ragazzino di quindici anni a cui piace fare il prestigiatore, soprattutto quando in realtà dovrebbe occuparsi della famiglia numerosa.
Un giorno, mentre si sta esibendo di fronte al negozietto di Colin, incontra il figlio del proprietario, Sam, che si sta recando a corte per poter riacquistare il suo ruolo di cavaliere e che intende portarsi dietro il ragazzo perché crede che la sua presenza potrebbe essere apprezzata. Jeremy non si fa sfuggire l'occasione e parte con il cavaliere e la sorella Janika, la quale si finge un maschio per poter intraprendere la stessa carriera di Sam.
Giunto al palazzo del re, il protagonista riuscirà a diventare giullare di corte e a portare a casa qualche soldo, ma ben presto sarà costretto a seguire il monarca in un'avventura alla ricerca del Melon, un qualcosa di identità non specificata che ha grandissimi poteri e che addirittura può rendere immortale.
Ma Jeremy, Sam, Janika e Kamila, la principessa legittima che è stata ridotta in schiavitù da Deathproof, il re, sono determinati a scovare questo qualcosa per impedire a chiunque di metterci sopra le mani e di acquistare poteri inimmaginabili.
Riusciranno i nostri eroi a debellare il pericolo?

Pur avendo solo quindici anni, Jeremy è un ragazzo molto intraprendente e coraggioso, che non si fa mai spaventare da situazioni complicate e che vuole prendersi cura di coloro che ama con tutti i mezzi possibili. Non lo vediamo quasi mai esitare per aiutare qualcuno, nemmeno di fronte al pericolo, ma ci dimostra sempre una grande forza di volontà e una grande moralità, nel senso che non apprezza le ingiustizie e se può cerca di mettervi rimedio usando i suoi mezzi, per quanto "potenti" essi possano essere.
Oggigiorno pensare a un ragazzino che si comporta così fa un po' storcere il naso, perché i quindicenni d'oggi pensano solo a farsi le canne (e pure qualcos'altro, o meglio qualcun'altro) e non hanno un briciolo di responsabilità; tuttavia, Jeremy non vive nella nostra epoca, ma vive intorno all'anno 1000, il fatidico anno in cui il mondo sarebbe dovuto finire, un po' come si pensava per il 2000 e il 2012, e questo cambia notevolmente le cose: all'epoca i bambini delle famiglie più povere o, comunque, non agiate, dovevano lavorare per portare del sostentamento alla propria famiglia, con la conseguenza che si cresceva pure più in fretta, si diventava adulti prima e la mentalità era più improntata a prendersi cura adeguatamente dei propri cari che ad altro.

Un personaggio che mi ha colpito molto, forse addirittura quello che mi ha colpito di più, è Kamila: lei sarebbe la principessa, l'erede al trono, ma da quando i suoi genitori sono morti il potere è finito nelle mani dell'avidissimo Deathproof che non ha esitato a relegarla in un angolino del palazzo a fare la serva, già da quando era molto piccola.
Ora Kamila è un'adulta che si spacca la schiena ogni giorno e che è costretta a sopportare i soprusi del Re e della figlia viziata e arrogante che ora si permette di guardarla dall'alto in basso solo perché in pratica è in una posizione più alta. Ma in tutta questa situazione poco carina e frustrante, la nostra principessa troverà un dolce ragazzo che le renderà la vita migliore, la tranquillizzerà e la renderà felice.
Insomma, il suo personaggio mi è piaciuto moltissimo, ha una forza grandissima e non si lascia mai abbattere, ma continua a rimanere in piedi per dimostrare che ha pur sempre il carattere dei suoi genitori, nonostante ora non abbia più il titolo.

Una cosa che mi è piaciuta di questa storia è il fatto che molte cose che accadevano o che venivano dette risultavano molto attuali, il che potrebbe sembrare magari una forzatura da parte dell'autrice, ma se ci pensiamo bene non è così perché, per citare Giambattista Vico, ci sono i "Corsi e Ricorsi Storici", ovvero la storia è un circolo, le cose che accadevano al tempo dei Romani le possiamo individuare nei nostri giorni, sotto una forma diversa, ma i principi sono spesso gli stessi. E anche la mentalità io credo che abbia il suo ciclo: ci sono stati momenti in cui le persone credevano in una certa cosa, altri in un'altra, ma il nostro pensiero deriva dal loro e può anche riprenderlo, in maniera più o meno fedele.
Per la serie, noi abbiamo la visione ciclica del tempo.

Concludendo, devo ammettere che mi è piaciuto parecchio, l'ho trovata una lettura molto carina e ricca di elementi interessanti, però c'è una piccola pecca, se così la vogliamo chiamare, ovvero la brevità: non avendo nemmeno duecento pagine, avevo paura che si finisse per affrettare qualcosa perché mi sembravano un po' pochine per far venire fuori una storia non frettolosa, essendo tra l'altro abituata io a leggere libroni in cui anche se si passano le prime settanta pagine a presentare il mondo e le varie situazioni non è un problema. Qui, invece, ho avuto l'impressione che la prima parte fosse un po' troppo lunga, sempre guardando al numero di pagine, e che l'azione si concentrasse oltre la metà, creando così un bel distacco fra la "lentezza" (permettetemi il termine) iniziale e la frenesia finale.
A parte questo, però, ho comunque apprezzato il mondo che abbiamo esplorato, mi è piaciuto come è stato costruito e come sono state tessute le fila della storia, che mi ha saputo sorprendere in certi punti.
Una storia molto carina, che forse avrei apprezzato di più un paio di anni fa, quando non leggevo ancora libri lunghissimi in cui il problema di un'eventuale mancanza di azione iniziale non si poneva, ma che è stata in ogni caso una bella avventura di qualche oretta.
Voto:

2 commenti:

  1. Piccoli "squilibri" di ritmo a parte, quindi, si direbbe un libro davvero delizioso... penso che ci farò un pensierino, la tua descrizione della principessa ha acceso la mia curiosità! ^^
    PS: da lunedì, conto di riprendere anch'io a seguire la seconda stagione di "Shannara"... speriamo bene! ;D

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    1. Sì, ritmo a parte, è una storia veramente carina!
      E per "Shannara" concordo :)

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