martedì 21 novembre 2017

Recensione Down Among the Sticks and Bones

Titolo: Down Among the Sticks and Bones
Autore: Seanan McGuire
Genere: Fantasy
Casa editrice: Tor Books
Prezzo: €16.52 (copertina rigida)
Pagine: 189






Trama
Le gemelle Jack e Jill avevano diciassette anni quando trovarono la loro strada per tornare a casa e furono trasportate alla Casa di Eleanor West per Bambini Ribelli.
Questa è la storia di quello che è successo precedentemente...
Jacqueline era la figlia perfetta per sua madre - gentile e silenziosa, sempre vestita come una principessa. Se sua madre era un po' se era alle volte, era perché creare la figlia perfetta necessita di disciplina.
Jillian era la figlia perfetta per suo padre - avventurosa, in cerca del brivido, e un po' maschiaccio. Lui avrebbe veramente preferito un figlio maschio, ma si lavora con quello che si ha.
Avevano cinque anni quando impararono che no ci si può fidare degli adulti.
Avevano dodici anni quando camminarono giù per l'impossibile scala e scoprirono che la pretesa dell'amore non può mai essere abbastanza per prepararti a una vita piena di magia in una terra piena di scienziati pazzi, morte e scelte.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e... mancano un mese e quattro giorno a Natale!
Lo so, lo so, è un po' presto per esultare, soprattutto visto il momento in cui mi trovo, ovvero il mainagioia sotto forma di verifiche e interrogazioni, però non ci posso fare niente, oggi ho scritto la data sugli appunti e mi sono messa a pensare che fra non moltissimo ci saranno due settimane di meritato (insomma, visto che quest'anno sono stata buona e certamente la Befana non mi porterà il carbone nero - che per la cronaca non me l'ha mai portato perché non lo mangio, ma vabbe' - direi che l'aggettivo meritato è corretto) riposo.
Ma nel frattempo c'è ancora tanto tempo e io devo parlarvi di questo libro abbastanza in fretta perché sono rimasta indietro con i vari post XD

La storia è quella di due gemelle, Jacqueline e Jillian, la cui vita non si può dire sia l'emblema della felicità, poiché i loro genitori le hanno messe al mondo solo perché pensavano che avere un bambino sarebbe stato socialmente utile.
Sin da quando erano piccine piccine, il peso della società si è fatto sentire sulle loro spalle, e in particolare il peso che l'importanza dell'apparenza ha esercitato sui genitori ha permesso che loro due si separassero, una diventando la figlia perfetta per la madre, quella che ama i vestiti e che si comporta da principessa, l'altra diventando il maschio che il padre non ha mai avuto, quella che gioca nelle più importanti squadre sportive femminili.
Tuttavia, tutte queste "attenzioni" a loro riservate dai genitori non ha fatto altro che portarle a disprezzare le persone che quei due le stavano facendo diventare: è così che in un momento di noia Jack e Jill trovano un passaggio segreto, attraverso il quale giungono in una terra sconosciuta in cui incontrano un signore, chiamato "Il Maestro", e in cui le loro strade si separeranno, forse pure più di quanto non lo fossero già a casa loro.
Entrambe vivranno delle esperienze consone alla loro personalità, create appositamente per loro, ma questo porterà anche a un grosso cambiamento in ciascuna di loro, forse in positivo o forse in negativo.

Jacqueline è la figlia preferita dalla madre: già da piccolina sembrava essere molto delicata e da quel momento è stata costretta a vestire i panni della principessina, sempre raffinata, mai con un capello o con il vestito fuori posto. Peccato che questo ruolo le sia sempre stato stretto, che abbia sempre desiderato essere libera da tutte queste costrizioni per poter giocare con gli altri bambini come sembrerebbe a lei naturale.
Ben presto, scopriamo che dietro a quest'aria raffinata si nasconde una personcina desiderosa di uscire dagli schemi e impaziente di trovare un'avventura di proprio gradimento, nonché una ragazza molto astuta e intelligente: quando arriva nella terra sconosciuta, insieme alla sorella, si dimostra subito molto responsabile, non si fida di quello che vede perché non lo conosce e il sunto è che ha imparato che non si rivolge la parola agli sconosciuti; Jack sa bene che questo mondo sembra più pericoloso di quanto non appaia, ed è per questo che trova il coraggio di fare le scelte giuste, scegliendo appunto di vivere con le mani invischiate in qualcosa (rigorosamente con i guanti perché è un tantino germofobica) e non con dei vestiti costosi addosso, sebbene quest'ultima vita potrebbe risultare più facile.

Jillian, invece, è l'opposto della gemella: lei è quella che da bambina ha mostrato un carattere più forte, predominante, e che pertanto è stata scelta dal padre come il figlio maschio che non è arrivato (povero cristo, niente gioie per lui... *risata malefica*), ergo è stata cresciuta come un maschiaccio in piena regola. Peccato - usiamo un bel parallelismo con la descrizione di sopra, che le figure retoriche non sono mai abbastanza - che il suo sogno segreto fossero le bambole e i vestiti graziosi, nonché la possibilità di giocare con le altre bambine della sua età, che l'hanno sempre esclusa.
Ed ecco che notiamo che in lei manca lo spirito dell'avventura, o meglio, le manca l'ardore necessario (mammina, che parolone... questo è Dante che mi influenza) per finirci dentro e le manca pure l'ingegno, perché finisce per dare confidenza a chi non avrebbe dovuto darla. Però, cosa volete, qualcuno le porge davanti la vita che ha sempre voluto e lei, da persona superficiale e un po' snob quale è, accetta senza farsi remore, senza nemmeno preoccuparsi della sorella, che ha scelto una strada completamente diversa.
Se, quindi, Jack è una ragazza molto semplice e intelligente, Jill è molto frivola, si comporta come una piccola ochetta che punta tutto sulla bellezza al posto che sul cervello, pur non saperlo che 1) la bellezza è relativa e soggettiva, c'è chi trova le Kardashians dee scese in terra e chi le trova solo molto idratate (se mai avete visto Detto Fatto potete capire), 2) come la materia, anche la bellezza è destinata a non rimanere sempre uguale, ma a trasformarsi, perché "Nulla si distrugge, tutto si trasforma".
Insomma, nel caso non si fosse ancora capito, lei non è la mia preferita fra le due, un po' troppo altezzosa per i miei gusti.

Ultimi personaggi su cui mi voglio concentrare sono i genitori: già dalle prime pagine vengono presentati come una coppia che istinto genitoriale (si può dire?) non ha, ma manco a pagarlo, però sono talmente superficiali che lei decide di smettere di prendere la pillola per avere un figlio in grado di portarli a essere ancora più apprezzati nella società. Della serie "Faccio un figlio perché mi torna utile".
Qual è il loro grande problema, il loro grande cruccio? Il fatto di aver avuto due figlie femmine e, ahimè, questo per il padre è un grosso grasso matrimonio gre-... volevo dire, problema, in quanto lui voleva un maschio. E allora cosa si fa in questi casi? Ma è semplicissimo: si sceglie quale delle due fa il maschio e quale fa la femmina basandosi su come si comportano nei primi anni di vita, quando a momenti nemmeno le piccine sanno quale sia la differenza fra i due generi - okay, forse la sanno dal PoV fisico, ma comportamentale no.
Insomma, genitori più snaturati non ci sono e a migliorare la situazione non ci si impegnano proprio per nulla, a loro importa soltanto del loro posto in società, cosa abbastanza triste perché così come loro hanno avuto la possibilità di fare quello che gli pareva dovrebbero averlo anche le loro figlie (ecco, io non capisco, com'è che i genitori talvolta trattano i figli come esseri inferiori che non hanno libertà... guardate che siamo tutti esseri umani e discendiamo tutti dalle stesse scimmie, perciò non costringete a fare cose che uno non vuole, grazie).

Se il primo libro della serie affrontava i momenti successivi al ritorno di questo ragazzi dai mondi in cui erano finiti nel momento in cui avevano trovato un passaggio mai visto prima, questo secondo libro si concentra su due questioni fondamentali: sulla storia delle due gemelle, già presenti nel volume precedente; sul come questi ragazzi affrontano il viaggio in un mondo che presto diventa la loro vera casa, quella che non hanno mai avuto.
Per quanto riguarda la prima cosa che ho menzionato, bisogna dire che Jack e Jill, pur non essendo le protagoniste, sono due personaggi importanti in "Every Heart a Doorway", lo diventano a partire dal momento in cui nella Casa di Miss West iniziano ad accadere determinate situazioni, cosa che porta automaticamente a chiedersi il perché di alcune loro azioni, quindi eccoci la spiegazione.
Nel secondo caso, vediamo come viene affrontato il passaggio dal proprio mondo, un luogo conosciuto seppur non confortevole, a uno completamente diverso, sconosciuto e forse pauroso all'inizio, ma che poi con il passare del tempo viene considerato "casa". Tutti i ragazzi che si trovano invischiati in questa avventura scoprono che questo nuovo posto non è così male e che rispecchia proprio le loro caratteristiche, diventando il mezzo attraverso cui poter finalmente esprimere se stessi e, perché no, sentirsi amati da qualcuno come non era mai accaduto con i loro genitori.
Jack e Jill mostrano proprio due facce della stessa medaglia, due esperienze differenti, ma effettivamente coerenti con quello che ciascuna di loro è.

Insomma, mi è piaciuto molto anche questo libro, sebbene l'inizio non mi stesse prendendo moltissimo, ma con il passare delle pagine la storia mi ha coinvolto e ha risvegliato tutta la mia curiosità che era nata in "EHaD" e che qui ha ricevuto la sua soddisfazione.
E' un libro molto corto e molto semplice, lo stile di scrittura è sempre un po' particolare ma questa volta non ho sentito il senso di poeticità che avevo sentito con il precedente volume. In ogni caso è una lettura veramente bella, che secondo me merita parecchio, perché questa serie è decisamente interessante, con tutte queste porte che compaiono e scompaiono a loro piacimento.
Voto:

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