martedì 28 febbraio 2017

Recensione Per Addestrarti




Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi sono tornata, come promesso, con la recensione del quarto volume della serie "Blood Bonds" con protagonisti gli Andyia.
Ma bando alle ciance e enjoy!


Titolo: Per Addestrarti
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Contemporaneo
Casa editrice: Self-publishing
Prezzo: TBA (cartaceo)
             €2.99 (ebook)
Pagine: 312






Trama
Credevo di sapere chi fossi. Cosa fossi.
Credevo di non avere più scampo, che la mia resistenza fosse ormai giunta al termine.
Poi ho sentito la sua voce pronunciare il mio nome.
Poi i suoi occhi hanno risposto al richiamo dei miei.
Non ha paura di me. Si avvicina. Mi parla. Mi tocca come se le appartenessi. E' folle.
Lui è l'unica chance che ho per restare viva. Devo far sì che gli importi di me. Che sia lui ad avvicinarsi.
Ma non riesco a starle lontano.
Ma gli basta sfiorarmi perché perda di vista l'obiettivo.
L'arrivo della Regina è vicino.
Dovrò scegliere.
La sottomissione.
O la lama di André Lamaze.
Qualunque sia la sua decisione, finalmente dirò addio alla mia piccola rossa.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18

Recensione
Dunque, allora, iniziamo subito col dire che non ci siamo per nulla, non so cosa sia successo ma... ah, ma a chi vogliamo darla a bere (ve la stavate facendo sotto, eh), questo romanzo è un piccolo gioiellino dark che ci ha messo un attimino ad ingranare, giusto per il tempo di capire che gli Alenri ormai non erano più i protagonisti, e per far nascere un certo feeling con Nadyia (con André non ce n'è stato bisogno, è stato amore a prima vista), ma dopo i primi istanti è filato tutto liscio come l'olio... okay, forse non proprio liscio come l'olio ma quanto meno non sono riuscita a scollarmi neanche per un secondo.

La storia riprende poco dopo la fine di "Uccidimi", quando André, l'ultimo dei fratelli Lamaze, ha ormai acconsentito alla richiesta di Nadyia, una giovane ragazza che si trova lì, nel loro palazzo, da un anno in quanto è sempre stata una piccola mina vagante che è capace di fare di tutto pur di non essere venduta alla Regina di Véres: è così che il nostro Jamie Campbell Bower letterario e più muscoloso è costretto ad allenarla nella speranza di poterle stare più vicino, toccarla, proteggerla finire il suo addestramento e liberarsi una volta per tutte di questa palla al piede.
Mentre lui, da una parte, è concentrato a proseguire con questa storia, dall'altra, la sua piccola rossa è determinata a fare qualsiasi cosa pur di ritardare la sua vendita a data da destinarsi, anche cercare di penetrare attraverso la corazza del suo "protettore" (se così lo vogliamo chiamare) per guadagnare tempo.
Tra uno scontro e l'altro, tra i due nasce una strana complicità, in qualche oscura maniera viene ad instaurarsi un legame che non avrebbe dovuto esistere e che avrebbe dovuto esser stroncato sul nascere perché lei è merce della Regina, appartiene alla donna più potente di Véres e se si venisse a sapere che qualcuno non ha saputo rimanere entro i confini del proprio ruolo sarebbero guai seri, e forse non solo per loro due perché, ora mai, la guerra è alle porte, basta veramente un attimo per aprirle.

Nadyia è una giovane ragazza molto spigliata, furba e intelligente, che sa molto bene il fato suo. E' quasi inevitabile fare il confronto con Aleksandra (cosa che teoricamente non si dovrebbe fare, ma...) perché si va alla ricerca delle diversità e delle somiglianze della nuova protagonista con quella vecchia, che abbiamo avuto modo di conoscere per benino per un po' di tempo e che, purtroppo, non ritroviamo in questo volume: certamente, ci troviamo di fronte a un'altra donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, che sa lottare per ottenere qualcosa, ma al contempo non ci appare così forte come la sopracitata, in un qual certo senso sa provare paura e timore, capisce quando è il caso di tacere per evitare una coltellata (o peggio, potrebbe essere espulsa - cit. Hermione) e non si può dire che non provi una vasta gamma di emozioni, anzi, mi è sembrata molto emotiva, soprattutto in certi punti, sebbene sia anche dotata di quel fantastico "potere" tipico di Damon Salvatore, ovvero quella levetta capace di spegnere tutte le emozioni (o quasi) e farla diventare peggio di una macchina da guerra.
Però, c'è ancora molto che non sappiamo di lei, la sua figura è avvolta da un velo di mistero in quanto non ci viene raccontato poi molto della sua vita pre-sequestro, solo alcuni dettagli generali più un avvenimento che viene spiegato in parte sì, in parte no e questo mi ha fatto venire voglia di saperne di più.
Quello che emerge da questo primo volume della seconda trilogia della serie è un personaggio che sarà sicuramente in grado di sorprenderci, per la sua forza e la sua tenacia, ma anche per la sua debolezza che la fa sembrare un po' più umana ai nostri occhi; inoltre, sono convinta che ne vedremo delle belle a proposito del suo rapporto con André, non so solo se saranno belle positivamente o negativamente, però ci sarà da sclerare... parecchio.

André. Che cosa si può dire di lui? Entra in scena e la temperatura inizia ad alzarsi esponenzialmente, parla e fa venire i brividi, pensa e ti fa sciogliere come un ghiacciolo: insomma, la morte di noi lettrici.
In questo volume abbiamo l'occasione di vederlo più da vicino e di scoprire la sua storia: sin da quando era piccolo, è stato costretto ad assistere alle barbarie inflitte al fratello, urlare per l'impotenza ed essere picchiato da quei mostri; ora, a distanza di anni, è diventato un uomo spietato, che usa la violenza e le armi per contrastare insubordinazioni varie e che si sente in colpa per non aver potuto fare nulla per impedire il compiersi di quei delitti nella sua stessa casa. Come se non bastasse, fra i suoi pensieri si insinua anche la piccola rossa che causa guai in continuazione: lei diventa quasi il suo chiodo fisso, non riesce a smettere di cercarla con gli occhi e di reagire con troppa violenza se qualcuno le fa del male e questo non gli piace, eccome se non gli piace, lo fa sentire debole, succube di qualcosa che non vuole ammettere a se stesso perché gli costerebbe la vita, e non solo la sua, e si biasima per aver permesso che si innestasse nuovamente nella loro casa un rapporto destinato a causare danni. Solo che stavolta è diverso, loro due non si odiano, non c'è rancore recondito (sebbene ogni tanto lui la maledica come se tutto ciò fosse colpa sua), ma c'è qualcosa di più delicato ma altrettanto velenoso, che può accecare e che al contempo aiuta ad aprire gli occhi su nuovi valori e pensieri mai avuti precedentemente.
Insomma, André è diverso da Henri ma ha lo stesso fascino, la stessa oscurità che però cambierà e non si sa se questo sia un bene o un male, solo che ciò che la cambia crea dipendenza e non vuole andarsene (e te credo, non è che può fare puff e sparire magicamente).
*eccovi un André (fate finta che abbia i capelli biondi) molto combattuto e un André (anche qui fate finta sia biondo, e scusatemi ma non ho trovato gif migliore che potesse esprimere questo) molto... figo*

Infine, menzione speciale per gli altri due fratelli Lamaze: Armand lo vediamo di meno, rispetto ai volumi precedenti, ma ci appare sempre come una sorta di padre di famiglia che non sa esattamente più cosa fare, non sa come può evitare la guerra e per questo si ritrova molto spesso con le mani fra i capelli perché non capisce come possa riuscire ad impedire il capitolare della situazione; Henri lo ritroviamo depresso, molto depresso, al punto da non sembrare quasi più lui... l'aver abbandonato Aleksandra lo ha reso vuoto, probabilmente non sa più nemmeno cosa vuole fare della sua vita ora che la vendetta è stata rinchiusa in un cassetto perché non ha mai conosciuto nient'altro, ma sono convinta che prima o poi si riprenderà (e magari deciderà di andare a fare una capatina da una certa personcina, però non diciamolo troppo forte che poi va a finire che non succederà mai). Insomma, loro due si vedono relativamente poco, ma è sempre un piacere sapere come vanno le loro vite.

Dunque, non so come descrivervi questo libro se non dicendovi che è una sorta di tango apache: infatti, qui dentro ci sono la passionalità del tango, il suo lato impassibile ma che comunque contiene emozioni molto forti, però c'è anche qualcosa di doloroso, qualcosa che fa male e che ti fa sentire dilaniato all'interno perché non riesci a non soffrire, non riesci a non disperarti per questa storia fra André e Nadyia che non dovrebbe esistere e che potrebbe causare pesanti conseguenze, ma soprattutto è un romanzo molto intenso, non riesci a staccartene proprio per il suo magnetismo che ti porta a voler scoprire sempre di più.
E allora tu balli insieme a tutti i protagonisti in questo tango senza fine, in cui sono presenti momenti di alta tensione che nemmeno una fune a momenti sa cosa sia (la tensione, intendo), momenti capaci di farti trattenere il fiato sia per la paura sia per la curiosità di andare avanti, capaci di sorprenderti con twist anche pericolosi che ti fanno fare salti alti così perché non puoi fare a meno di catapultarti in questa storia con tutti e due i piedi senza misure di sicurezza.
Ma, soprattutto, è un tango per via della storia d'amore che signoreggia su tutte le altre situazioni che si vengono a creare, che molto spesso ne sono conseguenza: vedere quanto si faccia profondo il legame fra i due protagonisti fa quasi male perché tu sai benissimo che non andrà a finire bene, che non sei ancora arrivata/o all'ultimo libro di questa seconda trilogia della serie e il lieto fine non lo troverai, almeno non ancora (e ho come il presentimento che non lo vedremo tanto presto).
*ecco come siamo noi mentre leggiamo "Per Addestrarti" e dopo averlo finito, e come si comporta il libro nei tuoi confronti*

Bene, penso di avervi detto tutto quello che volevo dirvi, perciò possiamo passare alla conclusione: questo romanzo è veramente un gioiellino per gli occhi, mi è piaciuto veramente tanto e qualche volta ho anche sentito le farfalle nello stomaco, tanto mi stava piacendo; oltretutto, fatemi ringraziare l'autrice, in primo luogo, per avermi permesso di leggerlo in anteprima e, in secondo, per aver creato una storia veramente bella, piena di azione e che non annoia mai!
Ora ci sarà solo da aspettare l'uscita del prossimo volume e speriamo che quel momento arrivi in fretta perché dopo quel finale non credo di riuscire a sopravvivere a lungo, ho bisogno di sapere come continuerà la storia perché sono un po' come Trilli, solo che io ho bisogno di sapere tutti i personaggi dei libri sani e salvi per vivere (o quantomeno il loro futuro)!
Alla prossima!
Voto:



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