giovedì 16 febbraio 2017

Recensione Fangirl

Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Genere: Young Adult
Casa editrice: Piemme
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 513






Trama
Approdata all'università, dove la sua gemella Wren vuole solo divertirsi tra party, alcool e ragazzi, la timidissima Cath si trova sola per la prima volta e si rinchiude nella sua stanza a scrivere la fanfiction di cui migliaia di fan attendono il seguito. Ma una compagna di stanza scontrosa con un ragazzo carino che le sta sempre intorno, una professoressa di scrittura creativa che pensa che le fanfiction siano solo un plagio e un compagno bellissimo che vuole lavorare con lei, obbligheranno Cath ad affrontare la sua nuova vita...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e la qui presente si sente molto felice perché la settimana prossima sarà Carnevale e da giovedì grasso al martedì successivo si potrà rimanere a casa! Quindi, questo vuol dire che avrò tempo per leggere un pochino, mentre uscirò sicuramente al pomeriggio la domenica e il martedì (il lunedì non lo so, dipende da quanto freddo farà) e potrò cercare di battere il record di mimose prese in un giorno che l'anno scorso era arrivato a 10... lo so che forse sono strana, ma non è che mi piaccia più di tanto partecipare alla battaglia delle arance, quindi mi accontento di seguire la Mugnaia e sperare che faccia tiri decenti di mimose (oltre che di caramelle e cioccolatini).
Comunque, a parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che è piaciuto praticamente a tutti, sono in pochi coloro che non l'hanno apprezzato e coloro che invece l'hanno fatto ne parlano con gli occhi a cuoricino: e io avrei potuto anche infilarmi nella seconda categoria, se solo non fosse stata una giornata un po' no quando l'ho letto.

Cath si è trasferita all'università: se a casa non faceva mai nulla senza la sua gemella Wren, ora è costretta a dividere la camera con una ragazza che non conosce, Reagan, e a imparare a fare le cose da sola.
Per il primo mese non fa quasi nulla, si reca alle lezioni e per il resto del tempo non esce dalla sua camera, nemmeno per mangiare, rimanendo così da sola e chiusa in se stessa, mentre si dedica a scrivere la sua fanfiction su Simon e Baz, "Carry On, Simon", e tutto questo perché non ha nessuno su cui può fare affidamento ora che la sorella non è più con lei e non osa chiedere aiuto alla sua compagna di stanza, visto che non sembra che lei le stia molto simpatica.
Però, un giorno, stanca di vederla sempre chiusa lì dentro, Reagan decide di portarla fuori, di portarla in mensa e da questo momento in poi Cath inizierà ad aprirsi un po' di più, sebbene rimanga ancora abbastanza chiusa e presa dalla sua storia; inoltre, nella sua vita arriva Levi, un ragazzo che trascorre molto tempo in camera loro perché amico (e forse ragazzo, ma di questo la protagonista non è sicura) della sua coinquilina e che le provoca una fitta allo stomaco ogni volta che lo vede, o quasi.
Quindi, tra la carriera universitaria da portare avanti e la sua vita da fangirl, Cath riuscirà ad uscire dal guscio e ad aprirsi un po' di più nei confronti della realtà.

Cath è una diciottenne che va al college e che non sembra molto contenta di questo fatto: la vediamo, inizialmente, molto spaesata, timorosa a fare le cose da sola e non proprio a suo agio in mezzo alle persone nuove, il più delle volte preferisce perdersi nella scrittura e fare la fangirl di professione; è una ragazza molto riservata, non le piace stare al centro dell'attenzione, così come non le piace ammettere di aver bisogno di qualcosa perché è timorosa di chiedere aiuto. Ma oltre ad essere un po' timida, è anche un tipo molto responsabile, si dimostra sempre presente per aiutare le altre persone, è gentile e intelligente, anche se talvolta può sembrare un po' ingenua, ed è anche fragile, non è abituata a parlare con qualcun altro che non sia la sorella di ciò che non va e adesso che loro non trascorrono più molto tempo insieme si ritrova triste, talvolta piange e non sa cosa fare.
Insomma, è la tipica fangirl che non ha una vita sociale all'infuori della sua fanfiction, che si chiude in se stessa e che è sensibile, però l'arrivo di Reagan e Levi riuscirà a farla uscire dalla sua bolla e a insegnarle che c'è una vita là fuori che deve essere vissuta, senza aver paura.

Se la protagonista è un tipetto molto riservato, timido, la gemella Wren è tutto il contrario: adesso che è al college non vuole far altro che studiare di giorno e uscire a divertirsi di notte, ubriacarsi, andare alle feste, il tutto con la sua nuova amica del cuore Courtney, la sua compagna di stanza: è questo che porterà a un allontanamento delle due sorelle, il fatto che una non riesce ad integrarsi nel nuovo ambiente, mentre l'altra lo fa anche troppo, tende a rendersi indipendente solo perché è al college, quel luogo in cui si fanno nuove esperienze, complice la lontananza dai genitori.
Ammetto che lei non mi è stata per nulla simpatica, il più delle volte avrei voluto strozzarla o darle due sberle perché il suo comportamento era veramente pessimo, Cath cercava aiuto e lei se ne fregava, oppure una volta è successo che per sbaglio lei le ha mandato un messaggio, con la conseguenza che la gemella si è preoccupata moltissimo, e una volta che si è vista la protagonista davanti ha detto: " Devo aver mandato il messaggio alla C sbagliata"! Ah be', molto gentile da parte tua, così la fai sentire una nullità, grazie!

Levi non è il tipico bookboyfriend, non è esattamente quello che si può definire come bello e dannato, non ha una scia di ragazze ai suoi piedi e non tratta la protagonista male solo perché prova qualcosa per lei ma non lo vuole far sapere: è gentile, sempre sorridente con tutti (forse un po' troppo), dolce e a quanto pare non legge, ascolta e basta.
Diciamo che all'inizio fra noi due non è scoccata la scintilla, mi sembrava troppo affabile, quasi un cagnolino sempre a disposizione di tutti e che regala sorrisi a destra e a manca e questo talvolta mi ha dato un po' sui nervi perché va bene essere cortesi, ma cambiare faccia ogni tanto no? Per fortuna abbiamo anche visto un lato un po' più serio, l'abbiamo visto arrabbiarsi, preoccuparsi e lasciare il sorriso da parte per qualche momentino e abbiamo capito che non gli si era paralizzata la faccia, ma che i suoi muscoli facciali funzionavano ancora!

Gli ultimi due personaggi che vi presento sono Reagan e il padre delle gemelle.
La prima è una ragazza veramente tosta, lo si può capire da come entra in stanza dando un calcio alla porta, ma è soprattutto fiera di se stessa, forte e determinata ad aiutare Cath con questo nuovo mondo universitario; inoltre, quando vuole sa essere divertente e sa essere simpatica, sotto tutta quella maschera di sarcasmo e battutine pungenti.
Il secondo è un uomo di quarantun anni che rimane da solo nel momento in cui le figlie si trasferiscono al college: non sappiamo moltissimo di lui, quando lo incontriamo sembra un uomo molto divertente e un po' pazzo, ma in senso buono, tuttavia deve anche sentirsi molto solo, niente più figlie e niente più moglie, visto che lo ha lasciato parecchi anni prima, e sembra triste talvolta, ti dà l'impressione di aver bisogno di un abbraccio e di qualcuno che gli dica che andrà tutto bene.

Questa non è solo una storia d'amore, è prima di tutto una sorta di documentario romanzato sulla vita di noi fangirl.
Cos'è una fangirl? Be', la risposta non è così scontata: in genere è una ragazza (ma talvolta può essere anche un ragazzo e in quel caso si parla di fanboy, che sono rarissimi) che preferisce vivere tra i libri piuttosto che nel mondo reale perché i libri la fanno sentire bene, le permettono di sognare e di scoprire nuovi mondi, di vivere molte vite. Ecco, questa è la definizione generale di fangirl, ma ce ne sono di tantissimi tipi diversi: possiamo trovare quella super timida, che vive proprio con il naso perennemente fra i libri; quella che ha un briciolo di vita sociale, ma che comunque è pur sempre un'invasata di qualcosa; quella che sclera anche a voce alta quando c'è qualcosa di sensazionale, come l'uscita di un nuovo libro della sua autrice preferita, l'annuncio della produzione di un film basato su un libro che ha letto (e in questo caso oltre all'entusiasmo la vedrai appellarsi a tutti i santi del Paradiso affinché il film non si riveli una schifezza); quella che ti parla solo di libri e che ti convince a leggerli tutti; quella che di giorno è una persona normalissima e che di notte scatena la fangirl che c'è in lei.
Insomma, ce ne sono di tantissimi tipi, ma tutte hanno qualcosa in comune: l'amore per qualcosa. Noi fangirl ci innamoriamo dei personaggi di un libro, delle ambientazioni, della storia, del libro stesso, dell'autore e di tanto altro, ma non possiamo fare a meno di perderci nei nostri pensieri con aria sognante, immaginando come sarebbe la nostra vita se quello che leggessimo fosse reale.
E la Rowell è quello che fa con questo libro, ci mostra il nostro mondo attraverso una ragazza che ama profondamente SImon e Baz, e forse vuole anche farci sapere che vivere nei libri è molto bello, veniamo a contatto con mondi nuovi e possiamo anche imparare qualcosa, ma, e questo ce lo fa sapere soprattutto alla fine, esiste anche la nostra realtà che, per quanto bella o brutta possa sembrare ai nostri occhi, merita di essere vissuta, non possiamo semplicemente rifugiarci nei libri per paura di soffrire perché la vita non permette di vivere facile, è difficile esistere ma è anche gratificante, e leggere ci permette di divertirci estraniandoci, però, dalla nuda e cruda realtà che è un po' meno sognatrice e un po' più realista.

Concludendo, questo libro è veramente bello, leggere del mondo di noi fangirl è qualcosa di, in un qual certo senso, speciale, tuttavia, per quanto l'autrice possa scrivere bene e per quanto bello possa essere il tutto, non sono riuscita a godermelo per bene.
Ripeto, la storia è molto bella, merita certamente una possibilità, però a un certo punto della lettura il mio cervello ha deciso di mettersi a pensare e si sa che quando inizio a pensare è la fine: mi sono sentita un po' giù in quel momento e, forse, vedere la parte di me stessa che tende a rinchiudersi per paura in Cath, che per più di un mese non mette piede in mensa perché non sa dove sia e non vuole chiedere a nessuno aiuto poiché non ha più vicino la sorella, la sua ancora, non ha aiutato, con la conseguenza che non sono riuscita ad apprezzarlo tanto quanto avrei voluto.
Però, questo fatto è dovuto solo a me, sono io che per la prima metà mi sono ritrovata... non triste, ma ho iniziato a pensare a tutto quello che non è andato per il verso giusto nella mia misera vita, che per quanto corta possa essere ha già vissuto parecchia sofferenza, e solo dopo la metà del libro sono riuscita, finalmente, a godermelo come si deve.
Quindi, sebbene avessi tutte le buone intenzioni del mondo, non posso far altro che dargli un Peeta perché non sarebbe giusto dargli un Daemon sulla fiducia, non sarebbe corretto nei confronti di altri libri che mi hanno fatto sentire quelle sensazioni da DB.
In ogni caso ve lo consiglio veramente perché è qualcosa di originale e, come ho già detto, speciale.
Voto:

2 commenti:

  1. Ciao Katy! Io ho iniziato a leggere questo libro credo due mesi fa, ma poi l'ho abbandonato per strada, non perché non mi piacesse, anzi.. lo stile dell'autrice mi ha colpito molto, ma in quel periodo avevo bisogno di letture più forti, tipo thriller, polizieschi, ecc.. Sicuramente ne riprenderò la lettura, anche perché dopo questa tua bella recensione mi è tornata la curiosità verso questa storia!

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    1. Ciao Maria! Sì sì, riprendila assolutamente questa storia :)

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