giovedì 3 agosto 2017

Recensione Gabbia del Re

Titolo: Gabbia del Re
Autore: Victoria Aveyard
Genere: Fantasy Distopico
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €19.90 (copertina rigida)
Pagine: 473






Trama
Privata del suo potere e perseguitata dai tremendi errori commessi, Mare Barrow si ritrova prigioniera e in balia di Maven Calore, di cui un tempo era innamorata e che altro non ha fatto se non mentirle e tradirla. Diventato re, il ragazzo continua a tessere la tela ordita dalla madre morta per mantenere il controllo sul suo regno e sulla sua prigioniera. Mentre, a Palazzo, Mare cerca di resistere all'effetto della pietra silente, il suo improvvisato esercito di novisangue e rossi continua imperterrito a organizzarsi, a esercitarsi e a espandersi. Impaziente di uscire dall'ombra, infatti, si sta preparando a combattere. Dal canto suo, Cal, il principe esiliato che reclama il suore di Mare, è pronto a tutto pur di riaverla con sé. In questo terzo e straordinario capitolo della serie "Regina Rossa", le alleanze di un tempo sono messe in discussione e - Mare lo sa bene - quando il sangue si rivolta contro il sangue potrebbe non rimanere nessuno a spegnere il fuoco che minaccia di distruggere completamente Norda.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una Katy che sta scrivendo questo post il 7 luglio (sì, perché con tutti i libri che leggo è troppo difficile far uscire la recensione di un libro intorno al periodo in cui l'ho letto e quindi inizio a programmare post che vanno fino all'inizio della scuola), subito dopo aver terminato "King's Cage", ovvero il libro di cui vi sto parlando, libro che ho letto in inglese e da cui non mi sono ancora ripresa...
Vi avviso già che farò due parti della recensione, una senza spoiler (tranne, ovviamente, quelli sulla trama, perché è pur sempre il terzo libro della saga) e una in cui vi parlo di alcune cosine che sono accadute e che quindi potranno leggere soltanto quelle persone che hanno già letto questo libro (in qualche modo dovrò pure sfogarmi, visto che attualmente la mia vicina di banco non l'ha ancora letto).
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Avevamo lasciato i nostri cuori infranti e in preda al panico alla fine del secondo volume, e ora ripartiamo più o meno dallo stesso punto. Mare si è sacrificata per gli altri e ora sta pagando le conseguenze del suo gesto: mentre i suoi famigliari e Cal, forse, si trovano ancora con la Guardia Scarlatta al sicuro, lei è finita dritta nelle fauci del leone, del nuovo Re di Norta, Maven Calore, e non sa se ne uscirà viva. Dopo un mese in cui Mare viene lasciata da sola nella sua cella, qualcosa inizia a cambiare, la promessa sposa del Re, Evangeline, inizia a smuovere le acque con la conseguenza che la protagonista dovrà affrontare nuovamente sofferenze e dovrà entrare a far parte di qualunque gioco Maven stia giocando: portare quanti più possibili Novisangue e Rossi dalla sua parte, mandandoli tutti contro i "terroristi", come li chiama lui.
Nel frattempo, la Guardia non si dà per vinta, continua a combattere e a organizzarsi per estirpare dal trono questa minaccia, mentre al contempo cercherà una soluzione per tirare Mare fuori da lì, in particolare lo farà Cal, che ha bisogno di lei in mezzo a tutte queste persone che vogliono solo usarlo per arrivare ai loro scopi.
Fra un palazzo reale e il campo di battaglia, la scena si sposta costantemente, ma c'è un punto in comune per tutti quante le situazioni che si vengono a creare: Mare Barrow deve vivere.

Già alla fine di "Spada di Vetro" avevamo notato un cambiamento di atteggiamento da parte della protagonista, infatti, se prima era diventata un pochino autoritaria con la questione dei Novisangue, poi ha capito di aver sbagliato e ha rimediato nell'unica maniera che ha pensato fosse quella più vicina a delle scuse da parte sua: da ragazza che guarda solo dritto davanti a se, ora è diventata una ragazza conscia dei suoi errori e determinata a prendersi le sue responsabilità, pur sapendo che nulla di quello che farà riporterà indietro chi è stato perso per strada.
Nella prima parte di questo libro, Mare è a pezzi, viene tenuta come prigioniera e le vengono fatte ricordare tutte le sue azioni, quelle che hanno portato alla perdita di alcune persone: devastata, lei non si darà per vinta, cercherà di fare il doppio gioco per quanto possibile e cercherà modi per uscire da quel posto, ma sa che comunque non potrà mai dimenticare quello che Maven le ha fatto e quello che è successo.
Nella seconda parte, invece, continuiamo a vedere una protagonista spezzata, ma c'è una nuova determinazione, diversa da prima, un sentimento che la porterà ad agire diversamente e pensando prima alle conseguenze che sono derivate dalle sue azioni e che deriveranno da ciò che farà nel futuro.
Insomma, si è riscattata per bene, anche se ogni tanto ha avuto un atteggiamento un po' così, ma di questo ne parlo dopo.

Bypassando altri personaggi che vediamo in "Gabbia del Re", come Evangeline e Cameron, che sono tutti da scoprire e che hanno degli spoiler che aleggiano attorno a loro, arriviamo a parlare dei due fratelli più complicati di sempre, Maven e Cal.
Sappiamo bene come dietro a tutte le azioni del secondogenito di Tiberias Sesto ci fosse sempre stata la madre Elara, ma fino a questo libro non credo avessimo compreso quanto la sua presenza fosse radicata in lui: del dolce ragazzo che si sentiva escluso del primo volume non rimane quasi nulla, ora vediamo solo qualcuno che ha dovuto crescere troppo in fretta e che si è ritrovato ad essere Re, con la paura che qualcuno possa fargli ciò che aveva fatto la madre; ma questo non è tutto, perché continua ad essere ossessionato da Mare, sa che lei sta con i suoi nemici, eppure la vuole pur sapendo di non poterla avere, per la corona e per lei stessa, ma almeno può averla con sé per un po' di tempo.
Se nel precedente volume l'avevo quasi odiato perché era stato subdolo, in "King's Cage" non l'ho fatto perché mi è dispiaciuto tanto per lui, per quello che sua madre gli ha fatto e adesso ho sentimenti contrastanti... ho sempre preferito Mare e Cal, che Mare e Maven, però talvolta ci sono state delle scene piuttosto intense e non ho ancora capito come mi sento a loro proposito... vedremo nel prossimo libro.
Dall'altra parte, abbiamo l'esiliato Tiberias Settimo, anche conosciuto semplicemente come Cal: anche di lui ogni tanto non so cosa pensare, vediamo come cerchi in tutti i modi di riprendersi Mare, come la ami, eppure non ho ancora ben capito la sua opinione su tutta questa faccenda.
Quello che mi ha sempre affascinato di Cal è la sua impenetrabilità, non lascia trasparire niente, probabilmente perché è stato abituato a fare così in quanto legittimo Re, ed è molto misterioso; benché sia giovane, mi ha sempre dato l'idea di un uomo fatto e finito, con probabilmente chissà quanta sofferenza sulle spalle e altrettanta responsabilità, solo che non può mostrarsi debole perché lui è l'erede di suo padre e perché le abitudini sono dure a morire. Però una cosa bisogna ammetterla, ama Mare più di quanto possa ammettere, ma ama anche il suo regno e non sarà facile combinare le due cose insieme (specie se qualcuno, a caso proprio, sembra non volere l'altro).

Concludendo questa parte senza spoiler, devo dire che mi è piaciuto moltissimo questo libro, ci ho messo un attimino ad entrarci dentro ma solo perché avevo bisogno di abituarmi all'inglese della Aveyard, che non è mica tanto semplice, specie nelle descrizioni, ma dopo tutto è filato liscio come l'olio, ho iniziato a sclerare male e a mandare audio alla mia vicina di banco rispondendo ai suoi scleri su "Spada di Vetro" e dicendole che doveva sbrigarsi a finirlo perché così potevo parlare apertamente di "Gabbia del Re". Mi è piaciuto tutto di questo libro, mi sarei aspettata solo una cosa diversa, più emotività in un certo punto, ma per il resto ho amato tutto, mi sono preoccupata per i personaggi, ho fatto un sospiro di sollievo quando le cose andavano per il meglio e il mio cuore si è fermato quando le cose non andavano affatto.
Per fortuna questa volta il finale non è un cliffhanger megagalattico, ma qualcosa di relativamente più tranquillo, peccato che poi arrivi l'epilogo e, ragazzi, tutto cambia! Un attimo prima sei tranquillo a ripetere "dai, questa volta andrà tutto bene", un attimo dopo inizi a guardare i personaggi in questione, come se fossero lì con te, e a dire "no, non osate... non osate... avete osato..." e quindi ciao ciao feels anche questa volta perché io come faccio ad aspettare fino a febbraio per il prossimo volume? Dopo un finale del genere, come faccio a sopravvivere? Non doveva andare così!
Insomma, una storia veramente bella, ma alquanto ansiogena, quindi se siete masochisti questa serie fa per voi!

*** Parte con SPOILER***
Bene, ora posso passare a sclerare per bene e lo farò a punti, un po' come feci nella recensione di "The Arcana Rising", e cercando di andare in ordine cronologico.
1) Maven: ora, come ho già detto sopra, non l'ho odiato in questo volume, ma mi è dispiaciuto un sacco per lui... insomma, è come se gran parte della sua mente fosse piena dei pensieri e delle volontà di Elara, solo perché lei lo ha aggiustato a suo piacere perché voleva che suo figlio diventasse re al posto di Cal, visto che se non ci fosse stata di mezzo la madre di Cal lei sarebbe diventata subito regina e allora non ci sarebbero stati problemi; di lui non c'è quasi più nulla, è ancora sotto il controllo della madre, che gli ha portato via tutto, l'amore per il padre e il fratello, tramutandolo in odio, e gli incubi da cui era affetto da bambino, senza i quali ha iniziato a diventare sempre più freddo. So che ha fatto cose orribili, però magari si può fare ancora qualcosa per lui, mi dispiacerebbe vederlo morire sapendo che la colpa di tutto non è sua ma di sua madre.
2) Cal e Mare: allora, mi sarei aspettata più drammaticità nel loro incontro, ma adesso che ci penso non è da Cal essere drammatico, quindi... però, mi piacciono un sacco come coppia, anche se ogni tanto non capisco, non fanno scintille, come se fossero distanti e non so se questo sia dovuto al fatto che sono orgogliosi, che, chessò, hanno paura, che hanno un certo tipo di carattere, oppure se sia dovuto alla volontà dell'autrice, che ha qualcosa che bolle in pentola. Che poi, oltretutto, non so bene chi shippare, nel senso, mi piace questa coppia, ma se alla fine lei finisse con Maven per qualche oscuro motivo? Ah, che faccenda complicata!
3) il finale: riserbandomi per ultimo un pensiero su Cal, voglio parlarvi del finale. Ora, tutti felici e contenti perché sono ancora tutti vivi i personaggi principali, e poi arriva l'epilogo, con la rivelazione del secolo, poi ci sono Mare e Cal che parlano, lei che gli dice di non diventare Re, lui che è combattuto, lei che lo lascia indietro e lui che non la segue... ma volete farmi venire un infarto? Come sopravvivo io come Mare e Cal separati? Poveri Cristi, ci credo che non so poi chi shippare in questa serie, non c'è una coppia che ha il permesso di stare insieme come si deve! E prima Maven che tradisce Mare, e poi Cal che soffre e non si capisce bene cosa abbia in quella mente, e poi Mare che viene rapita... ma un po' di tranquillità no?
4) Cal: ora, questa è una questione abbastanza spinosa, c'è chi lo considera inutile, chi lo odia e chi lo ama. La questione per cui molti non lo reggono è il fatto che sembra non saper scegliere da che parte stare, non si schiera né dalla parte degli Argentei né dalla parte della Guardia e dei Rossi: ora, è vero che è di gran lunga un bravo soldato, uno che sa come organizzare una tattica, però non credo si possa biasimarlo se tiene un piede da tutte e due le parti, è stato cresciuto per essere un Re, per governare sul suo regno e secondo me quello che vorrebbe lui è che tutti, pur con le loro differenze, stessero dalla stessa parte. E' ovvio che non ci potrà mai essere un'uguaglianza fra tutti, perché il mondo non è perfetto, però io credo che egli creda che si possa essere uniti, Argentei e Rossi e Novisangue. Io penso che lui cerchi di scegliere tutti, senza differenze, che voglia fare il bravo Re che non discrimina nessuno, solo che gli altri non sembrano capirlo. Ora, potrei anche sbagliarmi, ma se uno è molto bravo con le tattiche militari, allora sarà anche un minimo bravo a governare un regno e avrà un piano in mente, non va a tastoni e non fa la spola fra due fazioni, Cal non mi sembra il tipo. Io sono convinta che Cal sappia quello che faccia, è solo che è abituato a pensare come un Re e ad agire come tale, non puoi chiedergli di scegliere perché lui sceglierà il suo regno, con tutto il suo popolo dentro compresa Mare... secondo me sceglie tutti, non è vero che non sceglie.
*** Fine degli SPOILER***

Bene, dopo questo lungo sclero su un libro fantastico e devastante, direi che è ora che io vada.
Alla prossima!
Voto:

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