martedì 1 agosto 2017

Recensione Magico

Titolo: Magico
Autore: Rachel Hawkins
Genere: Fantasy
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: €14.90 (copertina rigida)
Pagine: 248






Trama
La quindicenne Izzy Brannick è stata addestrata a combattere i mostri. Per secoli la sua famiglia ha dato la caccia a creature magiche. Quando però la sorella maggiore di Izzu, impegnata in una missione, scompare senza lasciare traccia, la mamma decide che è il momento di prendersi una pausa. Izzy e sua madre si trasferiscono perciò in un'altra città, decise a iniziare una nuova vita, ma lasciarsi il passato alle spalle si rivela più arduo del previsto. Alcuni fantasmi, infatti, infestano il liceo locale, e Izzy è determinata a indagare. Inoltre per lei assumere le sembianze di un'adolescente comune è un'impresa tutt'altro che semplice. E' sempre stata una ragazza solitaria e ritrovarsi improvvisamente a dover stringere amicizie e magari innamorarsi le provoca un po' di turbamenti... E, poi, fino a che punto è bene fidarsi dei suoi nuovi amici? A volte lasciarsi alle spalle il passato è molto più difficile di quel che sembra.
Recensione
Bonjour! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi è il primo di agosto... non so se essere felice per qualsiasi motivo o essere triste perché fra poco più di un mese si torna a scuola (tra l'altro, proprio l'11) e si ritorna a studiare, e perché quest'anno non ci sarà la mia vicina di banco che è andata all'estero per tutta la durata della quarta...
A parte questo, eccomi tornata con la recensione sull'ultimo libro della serie "Hex Hall", uno spin-off a proposito di Izzy Brannick molto carino, anche se non quanto il primo volume della serie, che non ho ben capito se avrà un seguito oppure no...
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Dopo la scomparsa della sorella in circostanze misteriose, Izzy Brannick e la madre saranno costrette ad andarsene a Ideal, una piccola cittadina sperduta in cui sembra esserci un fantasma che la nostra protagonista deve eliminare: per fare ciò, Izzy dovrà integrarsi e andare a scuola, dove incontrerà Dex, un ragazzo che potrebbe non essere totalmente umano, e Romy, una ragazza molto particolare che ha fondato un club basato sul paranormale, cosa che sembra essere utile per occuparsi di questa faccenda.
Mentre prenderà confidenza con il mondo degli umani ed entrerà nella routine scolastica, lei cercherà in tutti i modi di capire chi sia a costituire una minaccia e come eliminarla, usando in parte i suoi nuovi amici per ottenere le informazioni necessarie: quello che lei non si sarebbe aspettata è il fatto di volergli bene, di non usarli più e di non essere emotivamente distaccata da loro come avrebbe dovuto, ma sa bene che prima o poi dovrà lasciarli per andare a riprendere Finley insieme a sua madre.

Dunque, la protagonista di questa storia è una nostra, relativamente vecchia, conoscenza: in "Sortilegio" avevamo avuto l'onore di conoscere le Brannick, cacciatrici di Prodigium, in particolare Isobel, una ragazzina che al tempo aveva quattordici anni e che adesso è un pochino più cresciutella.
Izzy è profondamente addolorata dalla scomparsa della sorella, si dà la colpa di quello che è successo e non riesce a non pensare a ciò che sua madre deve pensare quando la vede: vuole disperatamente che la madre torni a fidarsi di lei, ed è per questo che accetterà, a malavoglia, la missione di eliminare un fantasma in un posto sperduto.
Sin da subito, ci mostra come la sua debolezza più grande sia la famiglia, in particolare la sorella, ma anche come sia in grado di combattere, vediamo molto bene la sua determinazione dovuta al voler rimediare a ciò di cui si incolpa, ma vediamo anche il suo essere un'adolescente a cui piacerebbe ogni tanto vivere normalmente come tutti, ed è per questo che dopo un po' inizia ad affezionarsi ai suoi nuovi amici, perché rappresentano ciò che vorrebbe e che non può avere, ma anche una parentesi di spensieratezza attraversata di tanto in tanto dalla consapevolezza che dovrà abbandonarli.
In sostanza, il suo personaggio mi è piaciuto abbastanza, è combattiva e forte anche lei, ma le manca l'umorismo di Sophie che aveva sempre caratterizzato i volumi precedenti e questo fa sì che ci sia meno verve del solito. In compenso, è impossibile non scipparla sin da subito con Dex, due ragazzi che tecnicamente non potrebbero stare insieme ma fra cui nasce qualcosa... insomma, cosa c'è di più bello di una "relazione" complicata che ha appena intinto il naso nella zona "relazione complicata alla Emma e Julian" (riferimenti a Shadowhunters puramente casuali)?

Ora passiamo agli altri personaggi.
La madre di Izzy è una donna molto forte, severa e seriosa, che in questo momento è preoccupata per quello che potrebbe essere successo all'altra sua figlia Finley: sebbene non la si veda per gran parte del libro, noi sappiamo che segretamente ce la sta mettendo tutta pur di trovare una pista di seguire e nel frattempo non lasciarsi andare alla disperazione perché ha ancora una figlia, e questo le fa grande onore.
Poi abbiamo Torin, un giovane che nel '500 è finito in uno specchio da cui non è più uscito e che oggi porta numerosi consigli alla protagonista: sulle prime può sembrare inquietante e subdolo, perché vuole palesemente uscire da questa "prigione", però poi scopriamo anche un ragazzo che sa essere divertente e premuroso nei confronti di Izzy, con una grande passione per le serie TV (I feel you).
A Ideal incontriamo per prima Romy, una coetanea della protagonista al quanto strana e con un'enorme passione per tutto ciò che riguarda il soprannaturale: se a primo impatto può sembrare una tosta, dopo averla osservata un attimo ci rendiamo conto che spesso questa sua passione la porta a essere, come dire, presa in giro perché lei ci crede veramente a tutto questo, mentre gli altri no; inoltre, ben presto diventerà amica di Isobel e le insegnerà qualche cosa in più che non avrebbe probabilmente mai scoperto se non avesse incominciato questa avventura.
Infine abbiamo Dex: come personaggio è un po' strano, non so perché ma mi ha sempre dato l'idea di uno di quei ragazzi un po' esaltati che ti parlano come se loro la sapessero lunga, mentre tu li ascolti e ti chiedi da dove sia venuto fuori un essere simile. Certo, c'è da dire che per essere relativamente giovane di fascino ne ha, si veste come un signorino, fa battutine e scherza con la protagonista, insomma è un bravo ragazzo che mi ha ricordato un pochino Scott McCall, di "Teen Wolf", perché soffre d'asma, poverino, e adesso che ci penso ogni tanto c'ha lo stesso fascino di Scott quando parla da Alfa e dirige tutti, oppure quando parla semplicemente con le ragazze (il che fa abbastanza ridere ogni tanto). Come se non bastasse, gli piace Izzy e ci sono dei momenti in cui fa proprio mostra di tutti il suo fascino e risulta immediatamente più grande, ma anche tanto tenero perché quei due sono troppo bellini insieme.

Insomma, questo spin-off è stata una lettura molto carina, con un po' di azione sparsa qua e là intervallata a sprazzi di normalità che negli altri volumi della serie non avevamo visto: c'è, infatti, la consueta magia e tutto ciò che la riguarda, ma ci sono anche momenti in cui la protagonista va a scuola, si diverte con gli amici, prova l'ebrezza della prima cotta e fa una nuova esperienza al di fuori del suo ruolo di cacciatrice, cosa che è molto interessante perché vediamo come qualcuno che non è abituato a stare con noi comuni mortali riesca ad integrarsi e a farsi degli amici (e degli spasimanti 😉).
L'unica cosa, pecca se la volete chiamare così, è che non mi ha fatto provare quello che mi aveva fatto provare la trilogia di Sophie: mentre in quest'ultimo caso avevo le farfalle nello stomaco perché non vedevo l'ora di scoprire di più di questa storia, qui questo non è accaduto, o meglio, sì, volevo scoprirne di più, ma ho sentito qualcosa di simile a questa sensazione di cui vi ho appena parlato solo verso le ultime pagine, quindi benché sia un buon libro non darò un Peeta perché, per come ho vissuto io questa esperienza, la lettura di "Magico" è stata meno "avventurosa" delle vicende che riguardano Sophie e compagnia bella.

Concludendo, tutto sommato è una bella storia, uno scorcio sulla vita delle Brannick dopo la fine di "Sortilegio" che però viene lasciato aperto perché c'è una questione che non viene risolta, e questo fa sperare in qualche notizia futura da parte dell'autrice, che non dico debba scrivere un altro libro, ma potrebbe almeno farci sapere qualcosina perché rimane proprio un bel portone aperto su più questioni.
Una lettura leggera, carina, ma non ai livelli, secondo me, di "Incantesimo" & Co., e un po' frizzante in alcuni punti, per tanto adatta a periodi di tranquillità in cui si vuole aggiungere alla propria vita un pizzico, ma proprio un pizzico, di pepe con un libro.
Alla prossima!
Voto:

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