giovedì 25 gennaio 2018

Recensione Quando l'amore nasce in libreria

Titolo: Quando l'amore nasce in libreria
Autore: Veronica Henry
Genere: Romance
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €16.90 (copertina rigida)
Pagine: 312






Trama
In uno stretto vicolo di un minuscolo paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. E' una piccola libreria, tutta di legno. Gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Il suo nome è Nightingale Books ed è proprio qui che Emilia è cresciuta. Fra le pagine di Madame Bovary e una prima edizione di Emma di Jane Austen, Emilia ha imparato che i libri possono anche curare l'anima. E' proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Thomasina, timida e introversa, ha scoperto la cucina e l'amore attraverso i romanzi di Proust e i libri del cuoco Anthony Bourdaun; Sarah, la proprietaria dell'antica villa di Peasebrook Manor, trova il suo unico conforto tra le righe di Anna Karenina; Jackson riesce a comunicare con suo figlio solo grazie al Piccolo Principe. Perché per ogni dolore, per ogni dubbio, per ogni momento difficile esiste il lirbo giusto. Ul libro che ti può salvare. Un libro che può farti trovare l'amore. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti proprio non tornano, i creditori stanno diventando pressanti e un uomo d'affari senza scrupoli vorrebbe costruire al suo posto degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre, deve lottare per la Nightingale Books. Deve continuare ad aiutare gli altri attraverso le pagine dei libri. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse Emilia riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che sta dando un po' di matto perché fra due giorni devo dare un esame di computer per ottenere poi un patentino e ho paura di dimenticarmi tutto! Che poi, avessi anche un momento di buio totale, non puoi manco copiare, perché tanto non li vedi i computer degli altri, manco con il binocolo.
Incrociamo le dita!
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi è stato regalato da mia zia un mesetto abbondante fa e che mi sarei aspettata come qualcosa di sensazionale, invece all'inizio non è riuscito a convincermi al 100 per 100.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

In questa storia non c'è un vero è proprio protagonista, o meglio, dal mio punto di vista il "personaggio" principale, attorno a cui si sviluppa tutta la vicenda, non è una persona ma un luogo, la Nightingale Books. Attorno a questa libreria molto amata da tutti gravitano un sacco di persone di cui abbiamo modo di osservare la vita e, benché non abbiano alcun legame di sangue effettivo, la cosa che li accomuna è proprio la presenza di questo gioiellino pieno di libri in cui anche al lettore piacerebbe finire.
La proprietaria del negozio è Emilia, una giovane donna che si ritrova fra le mani un'attività che era sempre stata gestita dal padre e che, a quanto pare, non gravita in buone acque: ci sono, infatti, molti debiti da saldare, i guadagni non coprono tutte le spese e, come se non bastasse, c'è un uomo che sta tentando in tutti i modi di acquistarla per usufruire del suo parcheggio al fine di guadagnare di più con la costruzione di un palazzo di fronte. Emilia, sebbene non del tutto convinta di stare facendo la cosa giusta per se stessa, decide di prendersi questa responsabilità, ma la mancanza del padre si farà sentire molto spesso e più volte sarà tentata di cedere tutto, di fronte alle enormi difficoltà.
Ma lei non è sola in tutto questo, oltre ai collaboratori di suo padre, che la aiutano sobbarcandosi un po' del lavoro che dovrebbe gestire, ci sono anche i suoi clienti che spesso le danno la carica in più per non mollare.
Prendiamo Thomasina: insegnante di cucina, timida e introversa, trova nei libri il suo mondo, specie se sono libri di cucina, e grazie al fatto che la libreria è rimasta aperta riuscirà piano pianino ad affrontare le sue paure e a parlare in pubblico.
Poi, c'è Sarah, una donna sposata che abita nella tenuta di Peasebrook Manor e che era molto legata alla Nightingale Books perché le ha cambiato la vita, l'ha aiutata a  risollevarsi da un momento famigliare piuttosto duro: la morte del padre di Emilia l'ha colta alla sprovvista, ora è sola, senza più nessuno a cui affidarsi e deve pure organizzare il matrimonio della figlia, ma forse non tutto è messo così male.
Tanti personaggi si ritrovano collegati a questo luogo, per motivi affettivi o per altri, ma tutti insieme riusciranno, forse proprio grazie alla libreria, a ridare un senso alle loro vite e a scegliere la vita che vogliono vivere d'ora in avanti, facendosi forza a partire dalle loro perdite e dalle loro difficoltà.

Ora che vi ho presentato un po' la storia senza entrare troppo nei dettagli, fatemi dire una cosa: la Nightingale Books non è solo il fulcro della vicenda, ma è anche il nostro sogno segreto, nonché un'ambientazione coi fiocchi che ti fa sognare dall'inizio alla fine.
Leggere dell'amore di tutte queste persone nei confronti dei libri, della cura che ci mettevano per scegliere quello giusto, del senso di appartenenza che sentivano entrando nel negozio, come se fossero a casa loro, è stata un'esperienza idilliaca perché, andiamo, chi non sogna di trovare una libreria del genere, che odora di libri, in cui le persone si scambiano consigli sulle letture? Per di più, si trova nei pressi di Oxford ed è così che ci si innamora dell'ambientazione.
Certo, al di là della libreria non si vede molto altro, però ha talmente tanto carattere, senti talmente tanta empatia nei confronti di chi ci respira dentro, che non ti interessa neanche di scoprire come è fatta Oxford, perché tanto il tuo luogo preferito saranno sempre i libri. Punto.

E come non citare la bellezza del fatto che tutte le vicende che sono presentate hanno a che fare con dei libri? Guardate, non c'è nessun punto di vista che sia scarno di libri, tutti i personaggi vi hanno a che fare e molto spesso la lettura, o il solo tenere in mano un libro, li porta a comprendere meglio come devono agire se vogliono che la loro vita cambi, oppure attraverso i libri capiscono qualcosa che prima non avevano voluto forse capire.
Non c'è niente di più confortante del leggere di altre persone che tramite la lettura ricevono un impulso per orientare la propria vita, perché 1) ti fa sperare che un giorno, grazie a uno di questi esserini fatti di pagine, capirai veramente cosa devi fare e 2) ti convinci ancora di più del POWER della lettura.

In mezzo a tute queste cose belle, però, c'è una nota stonata.
Allora, partiamo dal presupposto che io, generalmente, non mi documento mai su un libro che voglio leggere perché posso incappare in spoiler e di dare uno sguardo approfondito alla trama non se ne parla nemmeno, perché ultimamente io trovo che svelino più del dovuto, ergo non sapevo bene in cosa mi stavo buttando, pensavo a una storia d'amore fra i libri o una cosa del genere... Bene, le mie aspettative sono state un po' deluse (ecco perché di solito mi impegno a non fare pensieri preparatori sulle future letture), perché questo è un romanzo corale, il che vuol dire che vede millecinquecentocinquanta punti di vista diversi e, lasciatemelo dire, a me già iniziano a girare le scatole quando la Clare salta da un personaggio all'altro all'interno della stessa vicenda (mi da un fastidio quando sto leggendo un capitolo dal PoV di Julian e sul più bello lei inserisce quello di Cristina), quindi figuriamoci seguire sette PoV completamente separati l'uno dall'altro tranne per qualche contatto! Poi, diciamocela tutta, perché il fatto che ci fossero più PoV mi ha dato fastidio? Perché mi è sembrato che le vicende non si sviluppassero in maniera soddisfacente, mi sembrava tutto molto affrettato e talvolta poco approfondito, accennato, mentre a me piace sapere la conclusione e lo sviluppo delle storie in maniera dettagliata. Invece, in questo caso, la compresenza di sette storie ha creato un effetto di straniamento, non mi sono sentita coinvolta nel racconto, perché era tutto fin troppo semplificato e forse il fatto che il libro sia relativamente corto ha ingigantito questa mia sensazione.

Insomma, una storia molto carina, ma che avrei voluto si fosse concentrata magari su meno personaggi e avesse sviluppato meglio le varie vicissitudini, in maniera più approfondita.
Voto:

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