martedì 26 luglio 2016

Recensione Cinder

Titolo: Cinder, Cronache Lunari
Autore: Marissa Meyer
Genere: Fantascienza
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 320





Trama
Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.
Recensione
Buongiorno! Come stanno andando le vostre vacanze? Spero che non siano troppo calde come le mie e spero siano piene di avventure divertenti, che siano reali o nei libri.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che avevo in programma di leggere da moltissimo tempo (uno dei tanti...) e di cui avevo sentito parlare molto bene: e infatti mi è piaciuto moltissimo e penso che questa serie mi entrerà nel cuore proprio come "Hunger Games", la saga Lux, la saga de "Le stelle di Noss Head" e quella di "Ovunque con te", perché è qualcosa di indescrivibilmente geniale, specie se si pensa il fatto che è un retelling e che viene presentato in una maniera straordinaria.
Dunque, all'inizio vediamo Cinder, meccanico cyborg (ovvero, con una mano e una gamba di metallo) che lavora al mercato di Nuova Pechino, che incontra il principe Kai: egli le chiede di riparare un androide, ma subito dopo che se n'è andato scoppia il finimondo per via di un caso di letumosi (peste). Nonostante il pericolo di contagio, non volendo essere messa in quarantena e smettere di lavorare, Cinder torna nella casa dove vivono la sua matrigna e le sue sorellastre, che stanno provando i vestiti per il ballo del principe: dopo di ciò, va in discarica per cercare un pezzo che le serve insieme al suo androide Iko e alla sorellastra, ma quest'ultima viene portata via a causa della peste e le sua famiglia decide di donare la protagonista a un programma che usa cyborg per trovare un antidoto alla malattia. Mentre le vengono fatti gli esperimenti, la sorella peggiora, scopre di essere immune, inizia a provare qualcosina per il bel Kai e contemporaneamente decide di scappare e andarsene da Nuova Pechino. Ma la scoperta del suo passato e l'arrivo della Regina Levana, della popolazione dei lunari, scombussoleranno alcune cose.
Allora, questo libro è straordinario: come per ACOTAR, sebbene sia un retelling e si conoscano già alcuni dei topoi (e con questa parola si vede la classicista che è in me) della fiaba di Cenerentola, come la matrigna, le sorellastre, il padre morto, la protagonista costretta a fare il lavoro sporco al posto delle altre tre donne che compongono la sua "famiglia", il ballo, questo libro è in grado di stupire il lettore per via del fatto che cattura in una maniera fantastica e che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine, in parte per la curiosità di vedere quante cose in comune ci sono con la fiaba originale, in parte per vedere cosa succede in questo mondo fatto di umani, cyborg e lunari. Penso che la cosa difficile con i retelling sia essere capaci di raccontare la storia in una maniera diversa a tal punto da far dimenticare l'originale, di modo che nessuno abbia l'impressione di leggere qualcosa di già visto: e devo dire che Marissa Meyer è stata bravissima perché la sua storia, oltre a sembrare originale, stupisce per via del fatto che alcune cose sono diverse dalla fiaba, se ne discosta gradualmente per poi sfociare in un finale che con la Cenerentola che conosciamo noi non ha proprio a che fare, nemmeno con la storia originale, ovvero quella non Disneyana (si può dire?), quella in cui le sorellastre fanno cose orrende per far entrare i loro piedi nelle scarpette...
Ora, analizziamo un attimo i personaggi.
Cinder è considerata la feccia della società, non solo dalla sua "famiglia", ma da tutta la popolazione perché i cyborg come lei non sono ben visti a causa del fatto che non sono umani al 100% e che hanno parti metalliche che fanno da protesi: un giorno si ritrova a fare degli esperimenti per cercare un antidoto alla terribile malattia che infesta il Commonwealth Orientale (la nazione che dovrebbe corrispondere alla zona asiatica), ma durante il primo esperimento il dottore scopre che il suo corpo è riuscito a far scomparire i batteri del virus, cosa mai vista prima, così scopre alcune cose sul suo passato che la mettono in crisi e che faranno da filo conduttore per il resto della saga in quanto la rivelazione del finale (che io avevo già capito da un po') sarà fondamentale per quello che succede nel secondo volume "Scarlet" e anche per i seguiti. Mentre la sua preoccupazione è cercare di aiutare a trovare un antidoto per salvare la sorella, ci si mette di mezzo il principe a cui non vuole dire di essere un cyborg per paura che lui la cacci, ma di cui si sta innamorando e per questo cerca di salvare la situazione che si è creata con Levana, che minaccia guerra se lui non la sposerà.
Poi, abbiamo il caro, bel Kai: lo incontriamo per la prima volta al mercato e già lì possiamo vedere la chimica che c'è fra i due, battutine tipiche di chi sta flirtando e di chi cerca anche di trovare qualcuno da sposare al posto della Regina dei Lunari, che non potrebbe mai essere la dolce mogliettina che sostiene il suo marito perché troppo arrivista; quindi, da una parte vediamo il principe-futuro imperatore che deve cercare un modo per evitare la guerra e per salvare il suo popolo dalla peste che invade il paese, dall'altra vediamo un ragazzo divertente che flirta con un semplice meccanico (di cui si sta pian piano innamorando, diciamolo) e che, pensiero mio, probabilmente vorrebbe non essere chi è per non essere legato a doveri nei confronti del suo popolo, che lo porterebbero a fare scelte in cui scelta non ce n'è, cosa che si vede chiaramente in "Scarlet".
Infine, oltre ad altri personaggi secondari di cui non c'è da dire molto, se non sul dottore, che sembra nascondere un segreto molto grande, permettetemi due parole per quella meraviglia di Iko: pur essendo un semplice androide, e neanche di nuova generazione, la sua "anima", se così la volgiamo chiamare, ci regala dei momenti molto divertenti per via del fatto che peli sulla lingua non sembra averne (e il fatto di ammirare il principe mentre lui è presente ci fa capire tutto) e la sua amicizia con Cinder è bellissima, anche se, essendo legalmente di proprietà della matrigna, a un certo punto è costretta a separarsi da lei e questo è molto triste, specie perché la vipera sopracitata fa una cosa orrenda per cui mi sarebbe venuta la voglia di entrare nel libro e dargliene tante, ma tante, che se le sarebbe ricordate fino alla morte.
Insomma, questo libro ci permette di vedere la fiaba di Cenerentola in un contesto diverso, di vedere la società di questa Terra che ha attraversato ben quattro Guerre Mondiali e che ha conosciuto un popolo alieno che ha a capo una Regina che vuole, sostanzialmente, impadronirsi del Mondo per l'idea di soggiogare tutta la popolazione con i suoi poteri per poterla piegare e farne quello che vuole. Inoltre, la cosa che mi è piaciuta di più è stato il lavoro che è stato creato dietro alla protagonista, il fatto che l'autrice ha trasformato Cenerentola in qualcosa di ancora più grosso (che non vi posso dire perché sarebbe spoiler), non è semplicemente una ragazza esclusa che incontra il suo principe azzurro, è un'eroina che farà di tutto pur di salvare chi ama da Levana.
Concludendo, "Cinder" è qualcosa di straordinario, geniale, che riesce a seguire la fiaba originale e a, contemporaneamente, staccarsi da essa nella stessa trama, mentre in ACOTAR questo non si vede perché comunque Sarah J. Maas segue passo passo i topoi della fiaba, cosa che qui non avviene dato che lo stesso ballo è diverso, non segue propriamente la storia passo passo.
Quindi, se non l'avete ancora fatto vi consiglio di leggere questa saga perché è stupenda, frizzante, indescrivibile: vi basti sapere che, come per la saga Lux e "Hunger Games", anche qui un solo Daemon Black è troppo poco.
Voto:

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