Autore: Sarah J. Maas
Genere: New Adult
Casa editrice: Bloomsbury
Prezzo: €10.68 (copertina flessibile)
Pagine: 418
Trama
Quando la cacciatrice diciannovenne Feyre uccide un lupo nel bosco, una creatura bestiale arriva a chiedere per questo una punizione. Trascinata in una magica infida terra che lei conosce solo attraverso le leggende, Feyre scopre che il suo rapitore non è un animale ma Tamlin, uno delle letali fate immortali che una volta governavano il loro mondo.
Mentre dimora nella sua tenuta, i suoi sentimenti per Tamlin si trasformano da un'ostilità ghiacciata ad una passione ardente che brucia attraverso ogni bugia che le è stata della sul bellissimo, e pericoloso mondo dei Fae. Ma un'antica ombra malvagia sulle terre delle fate sta crescendo, e Feyre deve trovare un modo per fermarla... o condannare Tamlin e il suo mondo, per sempre.
Recensione
Buongiorno! Oggi sono tornata per sclerare un po' su questo libro bellissimo che mi è capitato tra le mani per caso quando sono andata in Inghilterra e meno male che ho deciso di prendere ACOTAR al posto di Red Queen visto che ho la sensazione che potrebbe non venir pubblicato in Italia. Comunque, devo dire che mi sono sorpresa di quanto io sia riuscita a capire l'inglese dell'autrice, me lo aspettavo molto più difficile e pensavo che avrei dovuto usare il dizionario ogni cinque secondi, invece non l'ho nemmeno toccato; inoltre, lo stile dell'autrice mi ha catturato e non sono riuscita a staccarmi da questo libro e dalla sua storia meravigliosa.
Dunque, all'inizio incontriamo Feyre, una ragazza che è costretta a cacciare per trovare del cibo con cui sostentare la sua famiglia (suo padre e le due sorelle, Nesta e Elain) da quando la madre è morta e la loro fortuna è calata a picco: un giorno, uccide un lupo e prende la sua pelle per poi venderla al mercato; quella stessa sera giunge a casa sua una fata sotto forma di lupo e la obbliga ad andare con lui per aver ucciso uno della sua specie, infrangendo il Trattato che vige fra umani e fate. Così si vede costretta a lasciare la sua famiglia e ad andare con questa creatura, di cui non si fida affatto perché pensa che la ucciderà; una volta giunta al palazzo scopre che sotto la pelle di lupo si nasconde una fata, Tamlin, che vuole tenerla con lui e che non le permette di scappare, e incontra anche Lucien, il suo braccio destro che non vede di buon occhio questa umana che ha ucciso Andras (il lupo). Passano i giorni e Feyre inizia ad ambientarsi nel palazzo, pur continuando a cercare di scappare, ma alla fine desiste dopo aver incontrato una creatura magica che la avverte di stare sempre con Tamlin per rimanere al sicuro. Dopo qualche tempo inizia ad avvicinarsi a lui e cerca di capire di più sul mondo delle fate e sul perché tutti nella Corte della Primavera abbiano una maschera...
Bene, non vado troppo oltre per non fare spoiler, quindi direi che passiamo al commento finale: nonostante sia un retelling e i punti chiave della storia li conosciamo già (lei che è costretta ad andare al palazzo della Bestia, di cui non conosce il vero aspetto, e all'inizio non è molto contenta; piano piano i sentimenti cambiano fino a che la Bestia non la manda a casa rinunciando a essere salvato dalla sua maledizione; infine, lei torna da lui ma è troppo tardi e deve cercare di salvarlo), è un libro pieno di suspense ed è come leggere una storia sconosciuta perché non si ha l'impressione di essere nella Bella e la Bestia finchè uno non si mette proprio a cercare di scovare le somiglianze.
I personaggi mi sono piaciuti tantissimo a partire da Feyre, protagonista badass, Tamlin, la Bestia più intrigante del mondo, Lucien, l'emissario di quest'ultimo che all'inizio sta leggermente antipatico ma che poi si riscatta, e Rhysand, che è un po' cattivello ma ci permette di vederne delle belle al palazzo di Amarantha (la cattiva della storia) con una specie di triangolo amoroso con la protagonista e il nostro High Lord delle fate.
Poi, le piccole gioie della lettura sono state trovare le parole glee, obsidian e onyx, e trovare ringraziamenti a Jennifer L. Armentrout e the Scott to my Stiles, the Aragorn to my Legolas.
Insomma, questo libro è bellissimo e la zia Sarah (mi sa che d'ora in poi chiamerò tutti gli scrittori zio o zia) è bravissima, scrive molto bene e neanche troppo difficile, certo alcune espressioni sono difficili da capire letteralmente ma il significato generale si afferra facilmente; in sostanza, vi consiglio di leggere questo libro, anche se è in inglese, perchè è molto bello, non annoia e permette di rivivere una delle favole più belle in una chiave diversa ed è anche straordinario vedere la relazione fra Feyre e Tamlin che si evolve fino al sacrificio di lui e fino alla "spedizione" di lei.
Voto:
Dunque, all'inizio incontriamo Feyre, una ragazza che è costretta a cacciare per trovare del cibo con cui sostentare la sua famiglia (suo padre e le due sorelle, Nesta e Elain) da quando la madre è morta e la loro fortuna è calata a picco: un giorno, uccide un lupo e prende la sua pelle per poi venderla al mercato; quella stessa sera giunge a casa sua una fata sotto forma di lupo e la obbliga ad andare con lui per aver ucciso uno della sua specie, infrangendo il Trattato che vige fra umani e fate. Così si vede costretta a lasciare la sua famiglia e ad andare con questa creatura, di cui non si fida affatto perché pensa che la ucciderà; una volta giunta al palazzo scopre che sotto la pelle di lupo si nasconde una fata, Tamlin, che vuole tenerla con lui e che non le permette di scappare, e incontra anche Lucien, il suo braccio destro che non vede di buon occhio questa umana che ha ucciso Andras (il lupo). Passano i giorni e Feyre inizia ad ambientarsi nel palazzo, pur continuando a cercare di scappare, ma alla fine desiste dopo aver incontrato una creatura magica che la avverte di stare sempre con Tamlin per rimanere al sicuro. Dopo qualche tempo inizia ad avvicinarsi a lui e cerca di capire di più sul mondo delle fate e sul perché tutti nella Corte della Primavera abbiano una maschera...
Bene, non vado troppo oltre per non fare spoiler, quindi direi che passiamo al commento finale: nonostante sia un retelling e i punti chiave della storia li conosciamo già (lei che è costretta ad andare al palazzo della Bestia, di cui non conosce il vero aspetto, e all'inizio non è molto contenta; piano piano i sentimenti cambiano fino a che la Bestia non la manda a casa rinunciando a essere salvato dalla sua maledizione; infine, lei torna da lui ma è troppo tardi e deve cercare di salvarlo), è un libro pieno di suspense ed è come leggere una storia sconosciuta perché non si ha l'impressione di essere nella Bella e la Bestia finchè uno non si mette proprio a cercare di scovare le somiglianze.
I personaggi mi sono piaciuti tantissimo a partire da Feyre, protagonista badass, Tamlin, la Bestia più intrigante del mondo, Lucien, l'emissario di quest'ultimo che all'inizio sta leggermente antipatico ma che poi si riscatta, e Rhysand, che è un po' cattivello ma ci permette di vederne delle belle al palazzo di Amarantha (la cattiva della storia) con una specie di triangolo amoroso con la protagonista e il nostro High Lord delle fate.
Poi, le piccole gioie della lettura sono state trovare le parole glee, obsidian e onyx, e trovare ringraziamenti a Jennifer L. Armentrout e the Scott to my Stiles, the Aragorn to my Legolas.
Insomma, questo libro è bellissimo e la zia Sarah (mi sa che d'ora in poi chiamerò tutti gli scrittori zio o zia) è bravissima, scrive molto bene e neanche troppo difficile, certo alcune espressioni sono difficili da capire letteralmente ma il significato generale si afferra facilmente; in sostanza, vi consiglio di leggere questo libro, anche se è in inglese, perchè è molto bello, non annoia e permette di rivivere una delle favole più belle in una chiave diversa ed è anche straordinario vedere la relazione fra Feyre e Tamlin che si evolve fino al sacrificio di lui e fino alla "spedizione" di lei.
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