giovedì 12 luglio 2018

Recensione A Court of Frost and Starlight

Titolo: A Court of Frost and Starlight
Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy
Casa editrice: Bloomsbury
Prezzo: €7.68 (copertina flessibile)
Pagine: 272






Trama
Feyre, Rhys e i loro amici stanno ancora ricostruendo la Corte della Notte e il mondo ampiamente cambiato che c'è dietro. Ma il Solstizio d'Inverno è finalmente vicino, e con lui anche una tregua duratura. Eppure neanche l'atmosfera festosa riesce a impedire che le ombre del passato si presentino. Mentre Feyre domina il suo primo Solstizio d'Inverno come High Lady, scopre che coloro che le sono più cari hanno più ferite di quanto avesse potuto immaginare - cicatrici che avranno un impatto a lungo termine nel futuro della loro corte.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi niente di nuovo sul fronte occidentale. Ah, l'estate, uno l'aspetta con così tanta trepidazione per potersi rilassare ma poi si finisce sempre per annoiarsi e sciogliersi al caldo che ci perseguita ovunque, fra un po' mi metterò in frigo e riuscirò ad avere caldo pure lì! Beh, forse così è un po' un'esagerazione, ma rende abbastanza l'idea.
Anyway, oggi sono tornata con la mini-recensione di "ACOFAS", una sorta di novella che fa da tramite fra la trilogia avente come protagonista Feyre e gli altri tre libri che usciranno nei prossimi anni e che credo avranno come protagonisti sicuramente le due sorelle di Feyre e poi forse Mor o Azriel (o forse Tamlin, chi lo sa, magari gli verrà data una gioia a sto poveraccio).

In questa novella osserviamo i nostri amati personaggi alle prese con una situazione molto meno pericolosa di quella che abbiamo potuto osservare nei tre libri precedenti.
All'interno della Corte della Notte fervono i preparativi per la festa del Solstizio d'Inverno, tutti sono impegnati nell'andare alla ricerca dei regali che si scambieranno a vicenda e si godono la tranquillità del momento, sebbene ci siano ancora delle faccende da sistemare, prima fra tutte la stessa Velaris, ridotta piuttosto male a seguito della guerra.
Nel frattempo, Feyre è piuttosto irrequieta: a differenza di altri, non è tanto preoccupata per i regali da fare, quanto più per un locale che le permetterebbe di dare sfogo alla sua vena artistica e che era di una ragazza morta durante la guerra. Lei si sente in colpa, in un qual certo senso, per tutto ciò, e non riesce a capire come gli abitanti di questo piccolo sprazzo di Paradiso possano volerle bene. Meno male che al suo fianco c'è sempre la sua anima gemella, Rhysand, impegnato prima in una missione dalle tinte misteriose (ho come l'impressione che questa sarà alla base dei prossimi libri) e poi nel tentativo di parlare con Tamlin, ormai un uomo completamente svuotato, neanche più interessato a garantire la salvezza della Corte della Primavera, dato che nessuno più è rimasto, in parte perché se ne sono andati e in parte perché li ha cacciati lui per crogiolarsi nella solitudine e nel rimorso.

Un'altro problema che preoccupa la protagonista è il suo rapporto con le sorelle. Da quando sono rinate come Fae, non sono più le stesse: Elain è quella più a suo agio in tutta questa situazione, sebbene abbia anche lei le sue difficoltà, soprattutto con Lucien, sofferente per la situazione con Tamlin e con quella che era la sua anima gemella e che ora non sembra più tanto interessata; Nesta, invece, è sempre rintanata nel suo rifugio, non fa avvicinare nessuno e ha allontanato tutti perché questa nuova situazione non le piace per niente... a parte Feyre, l'unico che insiste veramente con lei è Cassian, che più volte vediamo desideroso di un qualche contatto e di un rapporto profondo con la sorella della sua High Lady, mentre lei lo distanzia senza un motivo più valido del "non voglio essere una Fae".
Certo, i loro non sono gli unici rapporti difficili però. Anche Azriel risulta un'anima solitaria che non sembra sapere molto bene cosa fare: ha sempre provato qualcosa per Mor, senza mai essere ricambiato a quanto pare, e adesso sembra che si stia creando un legame con Elain, un legame che andrebbe contro quello suo e di Lucien, sempre che esista ancora... insomma, tutte queste relazioni sono molto complicate e credo proprio che ne vedremo delle belle nei prossimi libri.

Per fortuna, però, un rapporto stabile lo abbiamo, quello fra Feyre e Rhysand, che sono troppo teneri, si guardano le spalle, si proteggono l'un l'altro e... si accaniscono sul povero Tamlin.
Ora, praticamente tutti odiano questo personaggio per via delle cose che ha fatto all'inizio di "ACOMAF", ma io non ci riesco, perché non riesco ancora a capire perché abbia cambiato atteggiamento. O meglio, da una parte sarebbe comprensibile, però c'è qualcosa che non mi quadra in tutta questa situazione. Io non credo che Tamlin volesse fare intenzionalmente del male a Feyre, non si è reso conto che il suo atteggiamento stava diventando troppo possessivo, questo sì, ma se guardiamo a quello che ha detto alla fine di "ACOWAR", lui vuole vederla felice, altrimenti non avrebbe salvato Rhysand e non avrebbe di certo risposto al "farò tutto quello che vuoi" con un "Be happy Feyre" semplicissimo! Quindi, io non capisco perché questa coppietta lo disprezzi così tanto: è un uomo solo, abbandonato da tutti, che ha fatto degli errori, ma non capisco perché ad altri gli errori si possano perdonare e a lui no; come se non bastasse, si vede un riconoscimento quasi pari a zero per quello che ha fatto, e nessuno capisce quanto stia male. Non dico che lo debbano perdonare e di nuovo amici come prima, però potrebbero evitare di tartassarlo in questo modo. Già si starà colpevolizzando tantissimo, non c'è bisogno di infierire. 
Spero solo per lui che trovi qualcuno che riesca a guardare oltre i suoi errori e aiutarlo a riprendersi perché mi dispiace troppo vederlo così.

Concludendo, benché al quanto breve (ma nemmeno troppo, in realtà), "ACOFAS" si rivela una storiella molto interessante che presenta altrettanti spunti per quelli che saranno i successivi volumi della serie e che ci permette di vedere ancora tutte le nostre vecchie conoscenze tranquille, che si godono un momento di pace. Perché qualcosa sicuramente accadrà, qualcosa sicuramente romperà la loro tranquillità. Eccome se lo farà.
Voto:

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