Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia sul fronte occidentale, a parte un tremendo fastidio sul fronte occipitale - haha, capita la battuta?
Vabbe', a parte il mio mal di testa, innanzitutto scusatemi, vi avevo detto che avrei pubblicato questo post ieri, ma sono talmente cretina che ho cliccato su salva e non su pubblica per programmarlo, e me ne sono accorta solo adesso... quindi, eccomi qui per parlarvi di un romanzo che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima e che mi è piaciuto veramente tanto: sto parlando di "Per Sconfiggerti", sesto romanzo della serie Blood Bonds di Chiara Cilli e ultimo della trilogia su André e Nadyia.
Titolo: Per Sconfiggerti - Blood Bonds #6
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Contemporary Romance
Casa editrice: Self publishing
Prezzo: €2.99 (ebook)
€9.90 (cartaceo)
Pagine: 230
Trama
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelli mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho ucciso la donna che amo.
Ha ucciso il nostro amore.
L'ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo.
E' diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare.
Sta venendo per me.
Pagherà per ciò che ha fatto.
Vuoi la mia vita, piccola rossa?
Avrò il suo sangue.
Vieni a prenderla.
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18
Recensione
Speranza. Sofferenza. Dolore. Lacrime. Rabbia. Queste sono le parole che per me sintetizzano meglio questo romanzo, un mix di oscurità e di un pizzico di speranza. Quella del lettore, ovviamente, perché per i personaggi si assottiglia sempre di più.
Ma partiamo con ordine.
Li avevamo lasciati al preludio di una possibile catastrofe, quando André, per salvare Nadyia, compie un gesto molto nobile, da un certo punto di vista, ma tremendo, per entrambi.
Agli occhi della ragazza questo è imperdonabile, lui non avrebbe dovuto permettersi una brutalità simile, non avrebbe dovuto tradire la sua fiducia, e adesso lei diventa ancora più determinata e combattiva di prima, ha bisogno di esternare il suo dolore per la perdita di due persone importanti e vuole vendicarsi una volta per tutte. Il suo motto diviene "una vita per una vita", il suo obiettivo quello di uccidere l'uomo che ha amato, di diventare una killer spietata, degna Assassina della Regina Neela Šarapova... o almeno, deve fare questo se vuole placare il suo turbinio interiore.
Dal canto suo, André è ben consapevole del suo atto, sa che non avrebbe dovuto, ma sa anche che non aveva nessun'altra scelta se non voleva rischiare di perdere l'unica persona che lo abbia mai fatto sentire diverso dall'uomo che è diventato, ed è pronto a pagarne le conseguenze con la sua stessa vita, ad abbandonare i fratelli in una ipotetica ed eventuale guerra purché lei possa vivere.
Da uomo spietato il minore dei Lamaze si trasforma piano piano in qualcosa di più, sembra quasi mettere da parte tutti i suoi tormenti in nome della sola cosa bella che gli sia capitata e pur di conservare questo raggio di luce è più che pronto a sacrificarsi. A sacrificarsi per tutti loro, per salvarli.
Quello della Regina, infatti, è un invito, una provocazione, a entrare in guerra contro il Re, un invito a scendere in campo per l'unica famiglia rimasta neutrale, i Lamaze. Ma Armand non può permettersi di accettare passivamente: è pronto a sconvolgere le carte in tavola qualora accadesse l'irreparabile... e allora sì che si inizierebbe a combattere.
La situazione, quindi, è molto critica, un solo gesto potrebbe ribaltare la quiete che si era mantenuta fino a poco tempo prima e scatenare una tempesta dalle conseguenze disastrose.
Un ruolo chiave, in questo senso, è svolto da Nadyia.
Tutto ruota intorno a lei, alla sua sete di vendetta e al suo bisogno di sfogare la sua rabbia, il suo dolore, nonché alle conseguenze di un suo possibile successo nell'impresa che è determinata a portare a termine.
Oltre a vedere una giovane fare i conti con la sua nuova condizione, con la sua nuova realtà e con un certo contrasto interno fra la parte di lei che lo ama e quella profondamente ferita, abbiamo modo di osservare come tutti in un modo o nell'altro siano interessati a lei, prima fra tutti la Regina.
La Šarapova infatti VUOLE una reazione da parte dei tre fratelli, vuole che loro si schierino e che abbandonino una volta per tutte la loro posizione di neutralità. Non si fa scrupoli a fare tutto ciò che può per raggiungere il suo obiettivo, non si abbassa di certo a trattazioni pacifiche o a dialoghi produttivi, anche perché il suo potere è tale proprio in virtù del timore, della paura e del "rispetto" che provoca, tutti elementi basati sulla violenza e sulla forza, sulla morte, in quanto è l'unico modo per lei per mantenere il suo trono. Insomma, non può che avere una personalità molto forte e una volontà d'acciaio per essere così temuta, però nemmeno lei è esente da qualche tentennamento una tantum.
Dopo di lei, il secondo personaggio più coinvolto dalla situazione è Armand Lamaze: ben consapevole di ciò che potrebbe succedere, tenta invano di dissuadere Nadyia dalla sua vendetta, cercando un contatto con la mente che in parte dirige l'operazione, e di salvare in tutti i modi la sua famiglia. Ecco, mentre nel caso della Regina capiamo che i suoi intenti non hanno certamente dei fini nobili, in questo, invece, possiamo leggervi un tentativo di ammenda per tutto quel tempo durante il quale lui non è riuscito - o probabilmente, non ha potuto - a salvare i suoi fratelli dai giri del padre, una volontà di fare le cose in maniera diversa e di salvaguardare gli unici affetti che gli sono rimasti e che spesso sente essere distanti.
Poi, beh, non c'è neanche bisogno di menzionare il nostro caro André, che risulta a tratti normale in una situazione che di normalità non presenta nemmeno un'unghia: non è più, come ho già sottolineato prima, un buco nero umano, ma è riuscito a trovare qualcosa per cui allargare il suo orizzonte e comprendere qualcuna di quelle stelle meno luminose, ma che comunque rischiarano quantomeno le proprie vicinanze. Anche lui è estremamente tormentato per via di ciò che è successo con Nadyia, ed è in tutto questo che io ho notato una sua grande maturazione, perché è vero che anche prima aveva questo sentimento solidale per la famiglia, ma qui mi ha dato l'idea di qualcosa di più profondo e limpido, è veramente pronto a sacrificarsi per tutti quanti loro e non ha paura di farlo.
Però, se lui è così calmo, dall'altra parte del muro c'è il carissimo Henry che, dopo esser stato per un sacco di tempo mezzo abbacchiato, si ritrova a non essere d'accordo con il fratellino e a prodigarsi per la causa come solo lui sa fare (forse in modo un pochino ingenuo, ma apprezziamo molto comunque). Per non parlare, poi, di una sua scena molto bella verso la fine, che io ho trovato quasi comica perché, nonostante il momento al quanto brutto, mi è sembrata proprio una di quelle scene alla "Squadra Speciale Cobra 11", quando Semir e il suo partner si rendono conto che gli manca qualcosa... e con questo paragone volutamente ambiguo mi taccio.
Ora che abbiamo fatto un piccolo excursus su tutti i personaggi, posso passare alla parte conclusiva della mia recensione.
Non c'è alcun dubbio che questa sia una perfetta conclusione per questa seconda trilogia della serie, l'intreccio è stato creato con una grande maestria che è riuscita ad alternare scene di alta tensione emotiva a scene di tensione fisica fra i vari personaggi. Si sente molto bene che i nervi sono a fior di pelle per tutti i personaggi, ormai si è giunti a un punto tale che qualcosa deve scoppiare, da una parte o dall'altra, e c'è chi vuole favorire l'esplosione e chi, se proprio non può riuscire a impedirla, vorrebbe almeno attutirne gli effetti. Nessuno di loro è calmo al 100%, anche se forse André ci si avvicina parecchio, e Nadyia è quella che dimostra il tormento più di tutti, ha un conflitto interiore che non sa nemmeno come gestire e anche quando sembra essere arrivata a patti con uno dei due fronti rimane sempre con un piede in quello apparentemente abbandonato.
Ed è proprio tutto questo tormento che mi ha fatto apprezzare tantissimo la storia, che è stata perfetta in ogni suo momento, anche nel picco della sofferenza che mi ha fatto piangere tantissimo.
Ma certamente ne vale la pena, il vostro cuore ne uscirà distrutto, perché sotto sotto spererete in un lieto fine (sempre molto dark, ma lieto nei limiti dell'oscurità), per poi arrivare alle ultime pagine e disperarvi come se non ci fosse un domani - e mandare tante di quelle maledizioni all'autrice con lots of love.
Tra l'altro, a proposito del finale, ho un fun fact da raccontarvi, un pochino spoileroso, ma niente di che: praticamente, dopo aver pianto tutte le mie lacrime, sono tornata in camera mia a ripassare per la versione di latino dell'indomani e a un certo punto mi sono ritrovata a pensare "Pensa te se domani la versione parlasse di uno che muore, io come faccio a farla bene?"; arriva l'indomani, entro in classe, preparo tutto l'occorrente e il prof inizia a distribuire la versione dicendo "Purtroppo non ho scelto un tema molto allegro"... guardo il titolo: "La morte"... ora, ditemi voi, ma si infierisce così? Ma si fa? Perché il karma mi ha voluto così male?
Detto ciò concludo veramente riportandovi la prima cosa che ho pensato durante la lettura e dopo averla finita: la storia sembra la rappresentazione di una danza in cui tutti i personaggi hanno un ruolo preciso, c'è l'antagonista, il principe, la ragazza amata, ci sono tutti, persino il Cigno Nero, a ballare una danza mortifera di cui non si conosce quale sarà la posa finale. Un po' come in Giselle, dove il principe viene costretto a ballare fino allo sfinimento. Qualcuno di loro probabilmente cadrà. Qualcuno verrà sconfitto. Bisogna solo capire chi, chi sarà a soccombere, se il principe o Giselle stessa, chiunque essi siano in questa storia.
Voto:
Sono super felice che tu l'abbia amato tanto, Katy, grazieeeeeeeeeeeeeee xoxo
RispondiEliminaMa grazie a te, per aver creato una storia così dolorosamente bella!
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