mercoledì 31 agosto 2016

WWW... Wednesday! #20

Buongiorno! Da domani siamo già a settembre e questo vuol dire una sola cosa: si ritorna a scuola... E io non ho finito di leggere tutti i libri che avrei voluto leggere quest'estate (tra cui i ventotto libri della saga di Shannara di Terry Brooks) perché, nel frattempo, se ne sono aggiunti altri e quelli che mi aspettano da sei mesi e anche più sono rimasti ancora lì... Tranquilli, prima o poi vi leggerò, non vi disperate!
Comunque, oggi sono tornata con questa rubrica del mercoledì inventata dal blog Should Be Reading, in cui devo mostrarvi le mie letture il corso, finite e in programma.

What are you currently reading?
Avevo già letto questo libro a inizio febbraio, ma, poiché la casa editrice non sembra avere intenzione di pubblicare i seguiti, ho deciso di riprendere tutta la saga e leggermela in lingua (anche perché questo libro non è che sia finito proprio benissimo).

What did you recently finish reading?
Fra mercoledì e giovedì ho letto "Il cavaliere d'inverno" e mi è piaciuto tantissimo, sebbene in alcune scene io sia stata tipo: "Eh no, frasi in stile After no!"; poi venerdì ho letto "Sangue Amaro", che non era in programma, ma quando l'ho visto gratis e ho visto che non era molto lungo, ho deciso di leggerlo. Poi fra sabato e domenica ho letto "Cress" (che avrei anche potuto finire in un giorno se non fossi andata a fare un po' di shopping) ed esigo il seguito in italiano in questo momento; lunedì ho finito di leggere la trilogia della Laini Taylor e il mio cuoricino sta ancora piangendo per la fine di una storia così bella; martedì ho letto "The rose and the dagger", che ho finito sta mattina, e non ho più parole.

What do you think you'll read next?
Di sicuro proseguirò con la serie "The Arcana Chronicles", poi potrei leggere "This Savage Song" o la saga di "Sweet Evil", ma c'è ancora il tempo di tre libri e una novella per decidere.

martedì 30 agosto 2016

Recensione La chimera di Praga

Titolo: La chimera di Praga
Autore: Laini Taylor
Genere: Fantasy
Casa editrice: Fazi - Lainya
Prezzo: €14.50 (copertina flessibile)
Pagine: 400






Trama
Karou ha 17 anni, è una studentessa d'arte e per le strade di Praga, la città in cui vive, non passa inosservata: i suoi capelli sono di un naturale blu elettrico, la sua pelle è ricoperta da un'intricata filigrana di tatuaggi, parla più di venti lingue e riempie il suo album da disegno di assurde storie di mostri. Spesso scompare per giorni, ma nessuno sospetta che quelle assenze nascondano un oscuro segreto. Figlia adottiva di Sulphurus, il demone chimera, la ragazza attraversa porte magiche disseminate per il mondo per scovare i macabri ingredienti dei riti di Sulphurus: i denti di ogni razza umana e animale. Ma quando Karou scorge il nero marchio di una mano impresso su una di quelle porte, comprende che qualcosa di enorme e pericoloso sta accadendo e che tutto il suo universo, scisso tra l'esistenza umana e quella tra le chimere, è minacciato. Ciò che si sta scatenando è il culmine di una guerra millenaria tra gli angeli, esseri perfetti ma senz'anima, e le chimere, creature orride e grottesche solo nell'aspetto esteriore; è il conflitto tra le figure principi del mito cristiano e quelle dell'immaginario pagano. Nel disperato tentativo di aiutare la sua "famiglia" Karou si scontra con la terribile bellezza di Akiva, il serafino che per amore le risparmierà la vita.
Recensione
Buongiorno! Oggi stavo per fare salti di gioia quando ha iniziato a piovere, ma per mia sfortuna la pioggia non si è portata via il caldo e ora sto desiderando ardentemente un piccolo ventilatore da mettere sopra l'Ipad, che mi sta facendo compagnia con la terza stagione di "Pretty Little Liars" mentre sto scrivendo questo post, sperando di riuscire a scrivere e di non distrarmi ogni tre secondi, cosa che sta già accadendo.
Comunque, eccomi qui per parlarvi di questo fantastico libro che volevo leggere da un sacco di tempo (tipo qualche mese) e che ho letteralmente divorato in poche ore, talmente mi ha coinvolto la storia.
Allora, all'inizio incontriamo la protagonista Karou, una ragazza al quanto stravagante, con i capelli blu e parecchi tatuaggi, due dei quali su entrambi i palmi delle mani, che si sta dirigendo a scuola, dove scoprirà che il suo ex ragazzo sarà il loro nuovo modello per la lezione di disegno: praticamente a fine giornata riceve un biglietto e va da Sulphurus, una chimera (ovvero, una creatura formata da parti di diversi animali, o, per dirla nel linguaggio Teen Wolfiano, con più di un DNA) che l'ha cresciuta sin da quando era piccola in questo mondo e che la richiama per delle commissioni che servono a "finanziare" la propria attività, ovvero quella di vendere desideri in qualità di, per l'appunto, Mercante di Desideri. E' proprio durante una di queste commissioni che nota un segno, come se qualcuno avesse impresso un marchio con la mano, sulla porta che costituisce il portale (fra un attimo vi spiego meglio la questione) e che poi incontra un serafino, un angelo, che rischia di ucciderla: dopo essere ritornata al sicuro, viene cacciata dalla bottega, se così la possiamo chiamare, di Sulphurus per aver infranto una regola e poi, dopo questo avvenimento, viene a sapere che tutti i portali sono stati bruciati e non c'è modo di ritornare nell'Altrove.
Per questo deciderà di partire alla ricerca della sua famiglia, ma si imbatterà nuovamente nel serafino Akiva e alcune cose cambieranno.
Dunque dunque dunque, era da veramente tantissimo tempo che volevo leggere questo libro, ovvero da quando è uscita la ristampa, quindi verso febbraio se non erro, perché mi aveva attirato la copertina con questa piuma molto bella: avevo però rimandato la lettura perché in quel momento ero molto impegnata con la scuola, tra una vacanza-studio a Chester e le verifiche varie, e perché fino all'altro giorno mi spaventavano le 960 pagine di pdf, visto che fino a poco fa avevo tipo sei recensioni da recuperare e volevo leggere qualcosa che non mi portasse via circa nove ore (una per 100 pagine), ma poi oggi, il 21 luglio (voi vedrete questo post fra un mesetto), ho deciso che non avevo voglia di fare un testo argomentativo di italiano e, visto che ero dalla nonna e che mi sarei annoiata altrimenti, mi sono buttata a capofitto nella lettura e ho finito il libro in sei ore! Non l'avessi mai fatto: ora ho bisogno di sapere cosa succede nel seguito perché il finale distrugge i feels in una maniera assurda, non ci potevo proprio credere e se fossi una di quelle lettrici dalla lacrima molto facile forse mi sarei messa a piangere dalla disperazione...
Ma io vi sto già parlando del finale quando non ho neanche presentato un minimo i personaggi.
Allora, già vi ho detto che la protagonista Karou è un personaggio un po' stravagante fisicamente, però si dimostra sin da subito una ragazza con carattere, che non si fa mettere i piedi da nessuno e che si dimostra una vera combattente, sia per la sua forza e tenacia, sia per il fatto che conosce le arti marziali, sa maneggiare coltelli e riesce a fare del male sfruttando i tatuaggi del suo palmo; il suo punto debole, se così lo vogliamo chiamare, è la sua famiglia formata da quattro chimere, Sulphurus, colui che l'ha cresciuta insegnandole alcune cose sui desideri senza però rivelarle mai troppe cose sul loro mondo, Twiga, l'assistente, Sybilis, la guardiana del portale, e Yasri, insieme anche a Kishmish, il corvo-messaggero: questa è infatti l'unica famiglia che ha mai avuto e quando i portali vengono bruciati vorrà assolutamente ritrovarli. Se nella sua vita normale frequenta l'Accademia d'arte ed è amica di Zuzana, nell'altra vita deve spesso fare commissioni che la portano in posti diversi e che la tengono lontana dalla scuola e dal resto talvolta anche per qualche giorno, e inoltre incontra Akiva, un angelo serafino, specie nemica della chimere, e, dopo un inizio molto ostile, inizierà a provare qualcosa di profondo per lui.
Akiva è un ragazzo che agli occhi degli umani appare bellissimo, alto un metro e novanta, insomma un figo, però non è il solito ragazzo che tratta la protagonista come se fosse un'appestata (sì, Daemon parlo di te) o che comunque fa l'arrogante, anzi ci sono alcune volte in cui si fa vedere debole, addirittura si mette a piangere. La sua storia è, però, un po' triste: generato per diventare un soldato, all'età di cinque anni viene prelevato e portato ad allenarsi per entrare nell'esercito e andare a uccidere le chimere, nemici dei serafini; quando stava quasi per morire arriva una ragazza-chimera che lo salva e riesce a ritrovarla due anni dopo, quando iniziano una storia proibita, ma dopo un mese vengono scoperti e lei viene uccisa. Ora, dopo molto tempo incontra Karou e da subito ha la sensazione di essere completo quando è vicino a lei, però, dopo aver scoperto chi è veramente, non può cancellare il fatto di aver distrutto i portali.
Questi personaggi sono tutti avvolti un po' nel mistero e la stragrande maggioranza continuerà ad esserlo fino alla fine, ma il più grande mistero è il luogo in cui è collocata la bottega: in pratica, noi sappiamo che si può accedere solo dai cosiddetti portali, che si possono trovare dappertutto, in qualunque luogo e che permettono di passare da un posto all'altro passandoci semplicemente attraverso; oltre a Karou che esce spesso per fare commissioni e ai mercanti vari in cerca di desideri, qui c'è un'altra porta, ma la protagonista non sa dove porti perché le è severamente vietato di entrarvi e, infatti, come scoprirà a sue spese, porta direttamente al mondo in cui vivono le chimere, luogo per lei non sicuro a causa di quello che è veramente (cosa che scoprirà solo alla fine).
Quello che mi ha stupito di questo libro è il fatto che è uno dei pochi fantasy ambientati sulla Terra ai giorni nostri che assomiglia a quello che io definisco come fantasy puro, ovvero opere come quelle di Tolkien o Terry Brooks, proprio per la storia che non narra semplicemente del paranormale o di creature mitologiche, ma parla proprio del fantastico: mentre lo leggevo mi ha proprio dato l'idea di avere più in comune con, appunto, il fantasy puro che con altre opere del suo genere, con la sola differenza nell'ambientazione. Non so esattamente se sono riuscita a spiegarmi, però posso dirvi che mentre lo leggevo ho proprio pensato: "Cavolo, altro che urban fantasy, qui ci avviciniamo al fantastico puro!" perché tutto ha comunque un qualcosa che è tipico di mondi in cui esistono troll, gnomi ed elfi, e mentre con molti altri libri per tutto il tempo mi sembrava di essere sulla Terra, come la conosciamo adesso, qui invece no, mi sembrava qualcosa di troppo fantastico, misterioso e "antico" per essere nel nostro mondo in quest'era.
Concludendo, questa storia mi ha davvero colpita profondamente per via della sua bellezza e della sua originalità, non penso di aver letto mai niente di simile che mettesse come nemici angeli e chimere al posto di angeli e demoni (anche se teoricamente le chimere sono pensate come demoni, ma io questi ultimi li vedo molto più come degli angeli all'opposto che degli esseri formati da parti di diversi animali): l'autrice è riuscita a creare un mondo veramente interessante e a lasciarci un po' di domande e confusione in testa, ma di quella buona, non quella che ti fa dire: "Ma cosa cavolo mi ha combinato l'autrice?" e che ti fa pensare che il libro sia un po' bruttino, quella che ti fa venire voglia di leggere immediatamente il seguito per capire cosa succederà e per scoprire alcune cose che rimangono ancora con un grande alone di mistero attorno.
Insomma, uno di quei fantasy che ti porta completamente in un mondo del tutto nuovo, con creature al quanto bizzarre, seppur pericolose, e che ti cattura coinvolgendoti grazie allo stile di scrittura dell'autrice, molto scorrevole, in alcuni punti anche un po' ironico e capace di fare delle descrizioni ben fatte senza renderle troppo lunghe, rischiando di far perdere il filo del discorso (come ad esempio fa Manzoni). Ora non vedo l'ora di poter leggere "La città di sabbia" perché la cara Laini Taylor ha creato un finale a dir poco sconvolgente, che ti lascia a bocca aperta con la tipica espressione da "No, non ci posso credere, non è possibile! No no no, dai è uno scherzo! Vero? Vero?" e che ti fa rimanere proprio di sasso, con la tua vita che si ferma mentre quella degli altri va avanti più felice di prima.
Quindi, se non l'avete ancora letto, ma è probabile che l'abbiate già fatto perché sono io quella strana che scova i libri dopo anni dalla loro uscita, tenetevi il vostro cuoricino bello stretto, in una teca di vetro perché questo libro vi farà prima gioire come non mai e poi vi annienterà i feels come se non ci fosse un domani.
Voto:

lunedì 29 agosto 2016

Recensione Candido o l'ottimismo

Titolo: Candido o l'ottimismo
Autore: Voltaire
Genere: Narrativa classica
Casa editrice: Feltrinelli
Prezzo: €7.00 (copertina flessibile)
Pagine: 144






Trama
Le convulse e mirabolanti avventure di Candido offrono alla scintillante, ironia e incisiva penna di Voltaire l'opportunità di dimostrare la vanità dell'ottimismo razionalista lei iniziano e della teoria del migliore dei mondi possibili. E il lettore di ieri, come quello di oggi, cede al l'incantesimo e si rende partecipe del sottile e intelligente gioco, passando velocemente dall'arbitrio narrativo alla meditazione filosofica. Con Candido, pubblicato simultaneamente nel 1759 a Parigi, Londra ed Amsterdam, Voltaire portava a perfezione il conte philosophique, il nuovo genere letterario da lui creato.
Recensione
Buongiorno! Vorrei moltissimo rimanere attaccata al mio caro, buon e vecchio Ipad a guardare "Pretty Little Liars", ma 1) devo scrivere questa mini-recensione perché rischio di dimenticarmi completamente il libro, 2) il cavo che dovrebbe servire per ricaricarlo sta andando a farsi friggere e fino a tre secondi fa stavo litigando proprio con questo perché non fa il suo lavoro come si deve! Come faccio a vivere senza il mio Ipad se il cavo parte per l'altro mondo? *sbatte la testa contro il muro e prega perché suo padre si decida a fare l'ordine su Amazon per comprarlo, di modo da ordinare anche due libri*
Comunque, oggi, anche se ci sarebbe dovuto essere il "Canticchiando fra i libri" e di questo me ne scuso, ma in questi ultimi due giorni non ho avuto tempo per farlo e questo è un post programmato a cui sto solo cambiando la intro, sono tornata per parlarvi di un libro che ho dovuto leggere per la scuola e che, onestamente, non mi ha fatto impazzire per nulla: forse sarò troppo piccola o poco matura per cogliere qualcosa da questa storia, ma non mi ha lasciato niente.
Allora, all'inizio incontriamo Candido, giovane che vive in Germania e che viene cacciato dal castello in cui alloggiava per aver baciato la figlia del padrone: dopo aver vagabondato per un po', incontra il suo vecchio maestro Pangloss che gli racconta che la sua amata Cunegonda è morta insieme ai genitori e al fratello quando sono giunti i Bulgari e così, dopo essersi disperato, i due ripartono e gli accadono una serie di sventure, l'ultima delle quali permetterà al protagonista di incontrare nuovamente la sua amata, che era stata solo violentata dai Bulgari, non uccisa.
Insomma, nonostante pensi che la felicità sia vicino, le sventure sono dietro l'angolo e, soprattutto, si scoprirà che chi si pensava morto è in realtà vivo.
Allora, onestamente non so neanche cosa dire di questo libro: personalmente, la lettura non ha catturato il mio interesse e quindi ho fatto molta fatica a finirlo perché continuavo a distrarmi, a guardare il cellulare o ad andare su Blogger a curiosare un po' di qua e di là. In tutta onestà, non ho nemmeno capito il senso, sono dovuta andare a cercarmelo su internet perché, complice anche il mio cervello che era andato in letargo, non c'ero proprio arrivata: ora, qualcuno mi potrebbe dire "Ma ciccia, sul nostro libro dei "Promessi Sposi" c'è il finale di questo libro e c'è anche una presentazione al romanzo!" e io potrei rispondere che quella prefazione l'ho letta a fine maggio-inizio giugno e velocemente, quindi 1) poiché la materia grigia aveva deciso di andare in vacanza, non mi sono ricordata quello che c'era scritto, 2) non avevo voglia di andare a rileggere, 3) volevo vedere se riuscivo a capirlo da sola, senza andare a rivedere nulla; insomma, se questa lettura viene generalmente data ai ragazzi di quarta, ci sarà un motivo, no? Perché in quarta si è già iniziata a studiare filosofia, magari si è anche già studiato l'Illuminismo e Voltaire ed è grazie a questi tre elementi che, a mio parere, si può capire il senso di questo racconto.
Probabilmente, la mia professoressa ha pensato di assegnarci la storia perché parodia di quella dei "Promessi Sposi", però io l'ho trovata solo un'accozzaglia di elementi e di vicende che si susseguono l'una dopo l'altra come se non passasse neanche un giorno tra l'una e l'altra, quando invece passano mesi e anni, ma il tempo non viene neanche mai specificato, come se fosse qualcosa di cui bisogna prendere atto solo quando pare e piace. E tra l'altro in certi punti ne è proprio la brutta copia per nulla ironica! Inoltre, alcune parti io non le ho assolutamente capite, come quando il protagonista perde la gamba e il momento dopo si mette a correre come se niente fosse: lì per lì ci sono rimasta di sasso, per poi scoprire solo dopo che aveva una gamba di legno. Per non parlare di personaggi che vengono creduti morti e che riescono a salvarsi come se fosse qualcosa che si vede tutti i giorni, uno che viene bruciato e che sopravvive, uno che viene infilzato e che dopo è più arzillo di prima... alcune cose per me non avevano per niente senso.
Anche i personaggi, più che farmi ridere a momenti mi facevano piangere: tutto è messo su un lato un po' ironico perché Voltaire vuole far vedere come l'ottimismo sia qualcosa che è difficile da trovare perché, in sostanza, il mondo fa schifo e il pessimismo ne è una conseguenza, ma questo lato a mio parere si può vedere se si conosce molto bene l'Illuminismo e Voltaire stesso e, visto che entrambi li ho fatti in seconda media e non me li ricordo, non sono riuscita a coglierlo.
Insomma, una lettura che, secondo me, si può apprezzare nel momento in cui si è già studiata filosofia e si è capita la materia in questione, perché letta così senza sapere nulla non permette di capire il senso che bisogna leggere un po' tra le righe perché non è molto facile da trovare.
Il fatto che poi per tutto il tempo mi sia sembrato di essere di fronte a un libro-banderuola che cambiava direzione improvvisamente come se fosse la cosa più naturale del mondo, in cui i personaggi morivano e resuscitavano che manco il Signore lassù, non ha aiutato.
Non sono proprio riuscita a stare dietro alla storia e di questo mi dispiace molto, ma con le conoscenze che ho io in questo momento non penso che fosse proprio un giusto compito: di sicuro fra un paio d'annetti lo riprenderò e probabilmente ci vedrò tutto quello che non sono riuscita a vedere, però dopo aver studiato l'Illuminismo, Voltaire e filosofia. Ora come ora non mi sento di dargli più di un Voldemort e mezzo, non tanto perché sia un brutto libro ma proprio perché leggerlo a sedici anni a mio parere non ha senso, un conto sono i Promessi Sposi che sono argomento dell'anno, un'altro è questo.
Voto:


venerdì 26 agosto 2016

Recensione Il cavaliere inesistente

Titolo: Il cavaliere inesistente
Autore: Italo Calvino
Genere: Narrativa italiana
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €12.00 (copertina flessibile)
Pagine: 182





Trama
Suor Teodora narra la storia di Agilulfo, cavaliere senza corpo, di cui vive solo l'armatura. Mentre Carlo Magno assedia Parigi, Agilulfo, dopo essersi coperto di gloria, decide di partire alla ricerca di Sofronia, fanciulla da lui salvata quindici anni prima. Accompagnato dalla scudiero Gurdulù, attraverso numerose peripezie, inseguito dalla guerriera Bradamante innamorata di lui, Agilulfo riesce a trovare Sofronia, ma credendola macchiata di gravi peccati, decide di scomparire. Si sveste del l'armatura e la consegna a Rambaldo, giovane compagno d'armi. Sarà ora questi a proseguire nella bianca corazza, le gesta del cavaliere senza corpo.
Recensione
Buongiorno! L'altro giorno avevo detto che non faceva troppo caldo, rispetto agli altri anni, e oggi eccolo qui, afoso come non mai... sì, forse era meglio se non cantavo vittoria troppo presto e non parlavo...
Comunque, oggi sono qui per parlarvi di un'altra lettura per la scuola, ovvero "Il cavaliere inesistente" di Calvino, opera che completa la tripletta insieme a "Il visconte dimezzato" e "Il barone rampante", libri che ho letto un bel po' di tempo fa e di cui mi ricordo molto poco.
Dunque, siamo in Francia quando incontriamo Agilulfo, cavaliere costituito solo da un'armatura e un'anima, senza corpo, che non è molto ben visto dagli altri commilitoni anche perché spesso rovina il divertimento altrui mettendosi a precisare tutte le varie affermazioni: è durante una sua contestazione che un ragazzo, Torrismondo, afferma che in realtà lui quindici anni prima non avrebbe salvato una vergine, Sofronia, perché lei è sua madre. Da qui il nostro cavaliere vuole partire per trovare la fanciulla ormai donna e constatare che era ancora "pura" nel momento in cui l'aveva salvata, anche perché da qui dipende il suo titolo di cavaliere, mentre il giovine parte per andare dai cavalieri del Sacro Ordine dei Cavalieri del Santo Graal e farsi riconoscere come figlio; partono anche altre due persone, ovvero Bradamante, che segue il suo innamorato Agilulfo, e Rambaldo, che è invece innamorato di questa e che non vuole perderla.
Allora, direi da partire da una constatazione: Calvino è un famoso autore italiano che ha scritto parecchie opere e, a mio parere, molte di queste sono particolari, nel senso che durante la lettura a volte mi è sembrato di essere una banderuola che cambia direzione ogni volta che la narrazione segue un personaggio diverso e ancora altre volte mi è sembrato di essere in una vicenda un po' sconclusionata, infatti all'inizio non riuscivo a seguire la storia, cosa che personalmente mi era già accaduta con altre sue opere. Insomma, ha uno stile un po' stravagante, che a mio parere ci mette un attimo prima di ingranare proprio a causa della sua particolarità; però, sebbene possa sembrare un autore principalmente per bambini, credo che sia in grado di affascinare tutti, grandi e piccini.
In questo libro, incontriamo un personaggio molto particolare: Agilulfo, cavaliere fatto di sola armatura, ma con una conoscenza enorme degli avvenimenti, che si ricorda alla perfezione, e di tutto, anche delle cose più banali come la corretta arte del rifare un letto; per via di questa sua conoscenza, della puntigliosa mania di controllare che tutto sia a posto e fatto come si deve, spesso viene preso in giro dagli altri commilitoni, che lui ritiene inferiori per via del fatto che hanno un corpo. Il difetto del suo essere è che se si addormenta può svanire completamente e la sua armatura rimanere vuota, molto di più di quanto non lo sia già.
Abbiamo poi Rambaldo, un ragazzo il cui unico obiettivo è vendicare il padre, morto per mano dell'argaliff, e quando ci riesce incontra poi Bradamante, donna che lo ha salvato in uno scontro e di cui si innamora perdutamente; quest'ultima è poi una donna mascolina innamorata di Agilulfo, che si dedica completamente alla guerra e che poi seguirà l'amato per evitare di rimanere insieme agli altri commilitoni. Poi conosciamo Torrismondo, ragazzo di vent'anni che spingerà il cavaliere in viaggio e che partirà anche lui con l'intenzione di trovare i suoi padri: quando però si ritrova davanti i Cavalieri del Santo Graal, dopo aver cercato di diventare come loro, se ne va e fa la conoscenza di Sofronia, quella che pensava fosse sua madre, ma che si scopre essere neanche sua parente; questo disguido porterà a una decisione di Agilulfo alla fine che vi farà pensare: "Cavolo, ma non potevi aspettare, al posto che sparire e fare quello che hai fatto?!".
 Infine conosciamo un personaggio al quanto bizzarro per via dei suoi comportamenti, infatti spesso risulta come un bambino che scopre il mondo e che non si limita solo ad osservarlo, ma cerca anche di imitarlo: Gurdulù, che ha anche altri nomi, accompagnerà il nostro caro cavaliere nella sua impresa e farà parecchie conoscenze.
La storia è narrata da una monaca, la cui punizione è appunto scrivere questa vicenda: grazie a lei, spesso ci sono delle pause nella narrazione in cui si sofferma a dire quello che capita nel suo mondo o a spiegare cosa succede descrivendoci i disegni che illustrano quello che accade; si scopre poi che questa monaca non è altro che una nostra vecchia conoscenza che passava il suo tempo dilettandosi in un monastero oppure a combattere.
In quest'opera c'è un tema che mi è balzato subito all'occhio, ovvero quello del diverso: Agilulfo è un essere molto particolare, una presenza che non è molto gradita dagli altri proprio per via del fatto che non ha un corpo ed è spesso oggetto di burle, insieme a Gurdulù che gli viene affidato come aiutante non tanto per il fatto che lui sarebbe in grado di rimetterlo in riga, quanto per il fatto che entrambi sono diversi e nessuno vorrebbe tenersi vicino un tipo come lui che si immedesima negli animali e che parla con il proprio piede come se fosse una parte a sé stante del corpo, con volontà propria.
Concludendo, perché mio padre sta reclamando a gran voce il computer, Calvino, per quanto mi riguarda, si dimostra ancora una volta un autore particolare e che caratterizza le sue opere con un po' di ironia, anche se nella prima parte del romanzo mi sono persa un bel po' di volte perché non riuscivo più a capire di chi stesse parlando, ma ero anche un pochino distratta io.
Insomma, un libro capace di insegnare qualcosina, ma anche capace di divertire e di permettere l'immersione in una storia al quanto strana, con un protagonista che non ha corpo, un aiutante che crede di essere quello che vede, avendo quindi problemi di identità, e una monaca che racconta la storia e che si rivela essere qualcuno di nostra conoscenza.
Voto:


giovedì 25 agosto 2016

Recensione Dolce come il miele

Titolo: Dolce come il miele
Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: Paranorlma Romance
Casa editrice: HarperCollins Italia
Prezzo: €2.49 (ebook)
Pagine: -





Trama
Per Jasmine, Dez era stato molto più di una cotta adolescenziale. Per otto anni era stato il suo migliore amico, la persona con cui si confidava, tutto il suo mondo. Le aveva promesso che sarebbero stati insieme per sempre... e poi l'aveva abbandonata senza una parola di spiegazione proprio quando suo padre aveva dato il consenso alla loro unione. Tre anni dopo, si ripresenta da lei come se niente fosse, pronto a riprendere la loro storia da dove si era interrotta. Ma Jas non ci sta. Non vuole soffrire ancora. E così pone delle condizioni. Dez avrà sette giorni per guadagnarsi la sua fiducia e convincerla che sono fatti l'uno per l'altra. Sette giorni all'insegna di eccitanti pericoli e dolcissime tentazioni, per conquistare il suo cuore... o spezzarglielo di nuovo.
Recensione
Buongiorno. Ieri non ho detto niente a proposito del terremoto perché non sapevo neanche cosa dire, mi sembrava brutto ripetere sempre la stessa solfa dicendo che sono vicina a chi viveva o vive nelle zone colpite, però oggi penso che, come ho letto da qualche parte (non mi ricordo dove), non facciamo in tempo ad abituarci o a riprenderci da una tragedia che ne arriva subito un'altra e l'unica cosa che possiamo fare in questo momento è aiutare, che sia donando sangue, coperte o altro, o anche solo pregando perché ci venga dato un attimo di respiro.
Comunque, torniamo sorridenti per un attimo, oggi eccomi qui per farvi una mini-recensione sulla novella prequel della serie "The Dark Elements" che ho già letto un po' di tempo fa e di cui mi piacerebbe parlarvi poi in un "Let's talk about..." (il problema è che io vorrei parlarvi di un sacco di saghe, ma ci vuole un sacco di tempo per scrivere qualcosa di decente, senza sclerare con pensieri sconclusionati).
Allora, all'inizio incontriamo subito Jasmine che, dopo aver volato ed essere stata scoperta dal padre perché le donne gargoyle sono rare e gli uomini non sono contenti quando se ne vanno in giro col rischio di incappare in qualche demone, scopre che Dez, che era stato accolto in casa sua da piccolo, è tornato dopo tre anni e che la vuole per accoppiarsi (un altro modo per dire: sposarla): nonostante provi ancora qualcosa per lui, è profondamente ferita per via del fatto che non aveva più avuto notizie di lui e che se n'era andato senza neanche dirle il motivo o salutarla, ma decide comunque di concedergli sette giorni per ottenere alcune cose (come andare a New York, imparare a guidare, cacciare demoni e altro) che nessuno le ha mai permesso e alla fine dovrà accettare o no la sua proposta. Così iniziano a trascorrere la settimana insieme e i loro sentimenti rimangono sempre con loro, ma Jasmine vuole che ci sia fiducia tra loro e che Dez le dia delle risposte perché non è sicura che la loro storia sarebbe felice senza fiducia.
Dunque, come ho già detto, ho letto la saga di "The Dark Elements" un po' di tempo fa e mi era piaciuta molto, certo non ai livelli della saga Lux, ma ricordo che ancora una volta la zia Jenny era riuscita a catturarmi tra le pagine con i suoi personaggi (poi, insomma, Roth è pur sempre Roth): quando ho poi scoperto questa novella, ovvero un bel po' di tempo fa, mi ero incuriosita ma non mi ero mai decisa a leggerla fino a poco fa, quando ho trovato il pdf a portata di mano e mi sono detta: "Cosa fai, non lo scarichi? Su, non cincischi signorina!" e mi sono immersa in questa breve lettura che ho terminato in pochissimo tempo e che mi è piaciuta molto.
Jasmine è una ragazza di diciotto anni, praticamente una donna, a cui non sta molto bene il fatto che le donne gargoyle vengano tenute rinchiuse in casa, che non possano mai uscire o imparare a combattere perché sua madre è morta combattendo contro un demone senza sapere come si dovesse combattere: quando però si ritrova davanti il suo amico (e amore) d'infanzia dopo tre anni è arrabbiata perché lui è andato via il giorno dopo che il padre aveva acconsentito alla loro unione e ora reclama proprio questo, ma lei inizialmente non ci sta; sin da subito vediamo la cocciutaggine e la forza tipiche delle protagoniste della Armentrout, ma come tutte non può resistere al richiamo dell'amore quando bussa alla sua porta e, sempre come tutte, non intende cedere ai suoi sentimenti prima di aver messo in chiaro le cose.
Dez è, invece, il tipico ragazzo sicuro di sé, talvolta a tal punto da risultare un pochino arrogante (ma mai quanto Daemon che, per me, tiene il primato), che però si innamora e, come il nostro caro alieno, non vuole rinunciare alla ragazza: i due si conoscono da quando lui è arrivato a casa di Jasmine , dopo che un demone aveva bruciato la casa in cui viveva e ucciso tutto il suo clan, e da allora sono sempre rimasti insieme fino a che un giorno parte e per tre anni insegue qualcosa che non vi posso dire, ma non lo fa perché non vuole stare con lei, anzi deve partire per mettere a posto alcune cosette prima che accada qualsiasi cosa tra loro; quando torna, però, deve riconquistare la sua fiducia e non si farà intimidire da nulla, la aspetterà anche per molti anni fino a che non dirà di sì.
Insomma, questa novella ci permette di vedere la storia di Jas e Dez, due personaggi che ritroviamo nella serie, e di vedere anche quelli che saranno i protagonisti della saga, ovvero Layla e Zayne (che vediamo per poco tempo) e Roth, demone di alto rango che troviamo a guardare i due appena citati e che riconosciamo soprattutto dal fatto che si mette a fischiettare Paradise City. Inoltre, è qui che vediamo meglio la condizione della donna gargoyle che tutti tengono al riparo perché altrimenti la loro specie finirebbe in via di estinzione e il cui lavoro sostanziale è procreare.
Concludendo, mi ha fatto molto piacere leggere questo racconto perché spesso mi ero chiesta come fosse nata la loro coppia e così abbiamo l'opportunità di vedere l'amore tra Jasmine e Dez, amore nato già da molto tempo prima e che nessuno dei due ha potuto dimenticare in tre anni di lontananza. Una storia che, per quanto breve, cattura il lettore grazie al solito stile della zia Jenny, ironico e scorrevole, e ottima quando non si ha voglia o tempo di leggere qualcosa di più sostanzioso.
Voto:

mercoledì 24 agosto 2016

WWW... Wednesday! #19

Buongiorno! Ah, come vorrei che il tempo si fermasse per qualche ora per dormire perché dopo il viaggio di ieri sotto il caldo cocente sono davvero a pezzi; meno male che qui fa un po' meno caldo, altrimenti non penso avrei trovato la forza di alzarmi dal letto questa mattina.
Comunque, a parte questo, oggi sono tornata con questa rubrica del mercoledì in cui devo mostrarvi le mie letture in corso, finite e in programma.

What are you currently reading?
Non l'ho ancora iniziato, però non vedo l'ora perché mi ispira da un sacco di tempo.

What did you recently finish reading?
Questa settimana ho letto poco tra una visita a Matera, un'altra a Pietrapertosa, la salsa da fare, la casa dei miei nonni con le tubature rotte e la mia voglia di dormire tutto il giorno. Mercoledì ho iniziato "Veleno d'inchiostro" che ho finito solo venerdì perché ho passato una giornata a guardare video su YouTube senza un motivo apparente; tra sabato e domenica ho finito la trilogia del Mondo d'inchiostro, che mi è piaciuta molto; lunedì ho poi letto quel libro tanto bello quanto straziante di cui ho già scritto la recensione, ma devo rivederla perché l'ho scritta tutta d'un fiato, lasciando che i miei pensieri vagassero.

What do you think you'll read next?
Prima di buttarmi sulla lettura di "The rose and the dagger" e di tutti i libri de "The Arcana Chronicles", il cui primo volume ho già letto in italiano a febbraio prima di iniziare questa avventura con Blogger, ho deciso che leggerò questi due libri perché non posso aspettare oltre, ho bisogno di sapere cosa succede.


martedì 23 agosto 2016

Recensione Ti fidi di me?

Titolo: Ti fidi di me?
Autore: J. Lynn (Jennifer L. Armentrout)
Genere: New Adult
Casa editrice: Nord
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
Pagine: 320






Trama
Cameron Hamilton è abituato a ottenere sempre ciò che vuole, specialmente quando si tratta di ragazze. Eppure tutto cambia quando conosce Avery. E non solo perché, sebbene Cam ci provi in tutti i modi, lei pare essere immune al suo fascino, ma soprattutto perché Avery non è una ragazza come le altre. In brevissimo tempo, infatti, Cam si è perdutamente innamorato di quella giovane così sensibile e sfuggente, eppure allo stesso tempo determinata e sicura di sé. Cam però non sa che quella sicurezza ostentata da Avery è in realtà una maschera dietro la quale lei nasconde le sue paure e i suoi segreti, una maschera che le impedisce di confessare a Cam ciò che prova davvero per lui. Riuscirà la perseveranza di Cam a fare breccia nell'armatura che Avery si è costruita intorno al cuore e a guadagnare la sua fiducia? Oppure dovrà rassegnarsi a perdere l'unica donna che abbia mai amato?
Recensione
Buongiorno! C'è una zanzara che mi sta ronzando intorno e sto facendo di tutto per evitare di andare a prendere una coperta e avvolgermi di modo tale che non mi possa raggiungere e pungere perché non ho voglia di sudare, quindi sto scrivendo questo post con uno straccio sulle spalle pronto per farla fuori nel momento in cui si avvicinerà e oserà tentare di poggiarsi sulla mia pelle e rubarmi un po' del mio prezioso sangue... che poi stavo pensando che noi i vampiri li abbiamo, solo che al posto del sole, loro non sopportano l'inverno, la primavera e l'autunno e si fanno vivi solo d'estate: certo che, però, potevano avere una forma un po' più bella, al posto che essere delle fastidiosissime zanzare! E io che speravo in un Damon Salvatore o in un Klaus Mikaelson *piange*
Comunque, oggi sono qui per parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto, anche se si tratta della stessa storia raccontata dal punto di vista maschile di Cam, ma ormai si sa che la zia Jenny riesce a rendere quasi originali i secondi PoV dei suoi libri (vedi Oblivion).
Dunque, all'inizio incontriamo Cameron, un ragazzo che abita insieme al Ollie, un ragazzo molto simpatico e festaiolo, e Michelangelo, una tartaruga tanto carina col nome di una delle Tartarughe Ninja: il primo giorno di scuola si sta recando a lezione di astronomia quando viene investito da una ragazza, Avery, che poi scapperà via prima che il professore venga fuori e esorti il signorino qui presente a entrare. E' così che per lui questo incontro si trasformerà in un sentimento che poi crescerà nel corso del romanzo grazie al fatto che lei è la sua vicina di casa! Sin da subito, però, capisce che in lei c'è qualcosa che non va, qualcosa che non dice a nessuno e farà di tutto per ottenere la sua fiducia, anche raccontargli un episodio del suo passato che gli è quasi costato la galera. Riuscirà ad aprirsi un varco attorno a questo mistero?
Allora, prima cosa da dire: nonostante la storia sia già conosciuta, vederla da un altro punto di vista la rende un po' diversa e, in più, ci sono anche delle scene inedite sia di loro due insieme, sia di lui da solo quando trascorre il tempo con i suoi amici Ollie e Jase, e la Armentrout riesce come sempre a catturare il lettore come se fosse la prima volta che legge la storia, grazie al fatto che non fa sembrare il tutto una ripetizione e qualcosa di già visto e che attira l'attenzione verso l'altra metà della coppia, di cui personalmente mi ero sempre chiesta cosa avesse pensato in certe situazioni. Inoltre, se dopo "Ti aspettavo" le avrei fatto un monumento per avermi fatto apprezzare uno New Adult a discapito di quelle scene, dopo "Ti fidi di me?" gliene devo fare almeno due perché è riuscita a ottenere un PoV maschile senza cadere nella volgarità, come invece è successo con "Before": infatti, all'inizio avevo un po' paura che si rivelasse come il PoV di Hardin, pieno solo di quei pensieri espressi in maniera eccessivamente volgare, e invece non è stato così, perché, sebbene Cam ogni tanto abbia pensieri del genere, non li ha molto spesso e li esprime in una maniera tale che io sono riuscita a leggerli senza scandalizzarmi per via di quello che può pensare la mente maschile nel momento in cui vede una ragazza (che poi, me lo dico da sola, ormai dovrei averlo capito dalle medie, quando sono stata vicino a quel mio compagno che pensava solo ed esclusivamente a quello, quindi cosa ti scandalizzi!).
Ma soffermiamoci un attimo su Cameron Hamilton: non sto neanche a dilungarmi sul fatto che è talmente bello da avere moltissime ragazze (e Jacob) ai suoi piedi, ma, come tutti i ragazzi della Armentrout, nel momento in cui mette gli occhi su una ragazza speciale e diversa dalle altre se ne innamora per sempre, infatti sin da subito cerca di convincerla a uscire con lui e non desiste neanche quando per parecchie volte consecutive lei gli risponde di no; anche lui è arrogante e pieno di sé, sicuro che Avery cadrà ai suoi piedi, ma a differenza di Daemon Black non si rivela uno st****o che inizialmente la tratta male (solo il nostro alieno è stato in grado di rendersi odioso all'inizio per questo suo comportamento, e forse anche un po' Roth), anzi è dolce, però non al punto da sembrare melenso e il tipico ragazzo che diventa peggio di una femminuccia nel momento in cui si innamora. Vederlo innamorarsi pian pianino è qualcosa di estremamente bello perché per lei abbandona il suo passato da donnaiolo e addirittura, mentre sono separati, non va con nessun'altra al contrario di altri che usano la scusa del "sono un uomo, avevo le mie necessità da soddisfare" (sì, Hardin e Travis, sto parlando di voi e del primo in particolar modo) ed è disposto ad aspettarla, sebbene non stiano insieme; inoltre, vedere come in questo libro sia lui a voler un rapporto come quello dei suoi genitori, basato sulla fiducia, è una cosa bellissima e appena ho letto quella parte per poco non mi mettevo a sclerare perché quella cosa l'aveva detta anche Katy a Daemon, solo che questa volta i ruoli erano invertiti. Ed è stato molto bello vedere come lui si sia fidato di lei a tal punto da rivelarle quello che era successo non moltissimo tempo prima, ovvero il fatto che nel momento in cui aveva scoperto che il ragazzo della sorella la picchiava era andato da lui e aveva rischiato di ammazzarlo a furia di botte, riuscendo però a non andare in carcere e a scontare solo i servizi sociali, cosa che ancora oggi gli causa alcuni problemi perché tende ad andarci un po' troppo pesante, ma per fortuna c'è Jase, colui che lo ha aiutato subito dopo l'accaduto, e che continua ad aiutarlo e a trattenerlo da pare cose poco sensate.
Un personaggio molto simpatico, che qui vediamo un pochino di più rispetto al libro precedente, è Ollie, il suo coinquilino che partecipa spesso a molte feste, che si porta a casa molte ragazze e che ogni tanto mi ha strappato un sorriso, specie con Michelangelo, la loro tartaruga, oppure quando si mette a fare una foto a Cam e Avery la sera del loro primo appuntamento, rappresentando così tutte le mamme che devono fare una foto alla loro figlia e al suo accompagnatore nel momento in cui sta per andare al ballo.
Il tema fondamentale di questo libro è la fiducia: se nel precedente volume abbiamo visto temi decisamente più delicati (come la violenza), qui ne vediamo uno molto importante per le relazioni di qualsiasi tipo, che sia una semplice amicizia o una storia d'amore, perché infatti fidarsi di qualcuno è una cosa che è a mio parere fondamentale, bisogna non aver paura di raccontare cose per il timore di perdere l'altra persona perché se ci tiene veramente non se ne andrà mai e non giudicherà o guarderà male per quello che si può confessare, anche se non è qualcosa di cui si va molto fieri; se invece questa persona vi abbandona dopo aver scoperto cose che noi avrebbe mai immaginato vuol dire che o non ci tiene veramente e non riesce ad accettarlo, oppure non è abbastanza forte da sopportare il vostro segreto e far finta di nulla, come se non l'avesse scosso nel profondo.
Insomma, una storia che fa battere il cuore anche vista da un altro punto di vista e che tiene ancorato alle pagine il lettore, grazie al solito stile della zia Jenny, accattivante, frizzante e molto scorrevole, capace di rendere la lettura molto piacevole e leggera, nonostante i temi delicati che riesce ad affrontare, senza renderla pesante a causa di questi: inoltre, come ne "Il problema è che ti amo", anche qui la storia d'amore viene usata come un mezzo per accettare se stessi e imparare a fidarsi, anche se qui è, a mio parere, un po' più centrale di quest'altra sua piccola opera d'arte.
Concludendo, perché ho parlato un po' tanto, ancora una volta, non smetterò mai di ripeterlo, la Armentrout colpisce riuscendo a rendere la storia ancora più carica di significato delle altre dello stesso genere e coinvolgendo chi legge in una maniera incredibile, riesce ad attirare l'attenzione a tal punto che non sono riuscita a staccarmi da questo libro neanche un minuto, se non per andare a fare una capatina al freezer e prendere un Magnum. Io non so come ci riesca, però riesce a non rendere le sue storie banali, portandole su un piano diverso delle altre ed è riuscita a farmi apprezzare i New Adult per via del fatto che quelle scene le descrive senza troppi particolari e confidando nell'immaginazione fervida dei suoi lettori.
Voto:

sabato 20 agosto 2016

Recensione Ti Aspettavo

Titolo: Ti Aspettavo
Autore: J. Lynn (Jennifer L. Armentrout)
Genere: New Adult
Casa editrice: Nord
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
             €9.90 (copertina rigida tascabile)
Pagine: 406




Trama
L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà a galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno di aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o il macigno che la trascinerà a fondo?
Recensione
Buongiorno! La mia wish list si sta allungando a non finire e io non so più cosa fare perché ce ne sono troppi che vorrei leggere subito e molti di questi li vorrei in cartaceo solo che non posso continuare a comprare... direi che l'#mainagioia vivrà per sempre con me, forse farei addirittura prima a sposarmelo...
Comunque, eccomi qui con la recensione di un'altra piccola opera d'arte della Armentrout che avevo sempre posticipato perché quando l'avevo visto per la prima volta, più di un anno fa, non avevo ancora letto un New Adult ed ero stata frenata nel momento in cui avevo sentito dire da una ragazza su You Tube che era la brutta copia di "50 sfumature di grigio", così avevo detto un enorme CIAO alla serie, ma dopo aver letto "After" l'anno scorso mi sono detta che non poteva essere peggio dal punto di vista di quelle scene e la zia Jenny è riuscita a farmi amare uno New Adult come nessun altro. Ma prima di dirvi le motivazioni diamo uno sguardo alla trama.
Dunque, all'inizio incontriamo Avery, una ragazza di diciannove anni, che inizia il suo primo giorno di college molto male: oltre ad essere in ritardo, sbatte contro un ragazzo, Cameron Hamilton, davanti alla porta della sua aula e, imbarazzata all'idea di essere guardata come la ritardataria del primo giorno, salta la lezione; mentre la sua vita scolastica migliora nei giorni successivi, scopre anche di essere la vicina di casa di Cam, cosa che li avvicinerà ancora di più e che permetterà loro di trascorrere ancora più tempo insieme, visto che il signorino non ha intenzione di lasciarsela scappare e che continua a insistere per ottenere un appuntamento con lei. Se, da una parte, la sua vita è scossa dal bel ragazzo, dall'altra il passato ritorna con qualcuno che le manda email e messaggi poco gentili e questo rabbuierà alcuni momenti e provocherà anche delle liti fra i due perché Avery non ne vuole parlare per paura che lui la guardi nello stesso modo in cui l'hanno guardata i suoi genitori cinque anni prima.
Allora, come già anticipato sopra, fino a qualche tempo fa questo libro pensavo che non l'avrei letto perché, appunto, pensavo che fosse una specie di "50 sfumature" e perché io ho un po' di problemi con quelle scene, insomma se non riesco a parlare di quell'argomento senza sentirmi imbarazzata come potrei leggerle? Poi dovete sapere, anche se potrebbe non importarvi nulla, che io ho scoperto tutto quello che fanno in queste scene a 11 anni grazie al mio vecchio compagno di banco che in prima media mi chiedeva: "Ma tu hai mai fatto questo?" e io gli rispondevo: "No perché non so che cosa sia e NON lo voglio sapere!", così poi iniziava una descrizione dettagliata rovinando la mia innocenza da bambina che avrebbe preferito ancora un po' limitarsi a sapere come si facevano i bambini e basta; poi in terza media ci si è messo un altro mio compagno a parlarmi di certe cose e da allora sono diventata un'esperta (state pure certi che io riconosco i doppi sensi prima di tutti gli altri e li vedo dove sembrerebbero non esserci, ma invece ci sono), quindi in teoria non dovrei avere molti problemi perché sono cose che so da parecchio tempo, eppure è più forte di me, quelle scene non riesco a sopportarle. Nonostante ciò, ho poi deciso di iniziare a leggere questa saga perché volevo leggere tutti i libri della Armentrout e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa perché quelle scene non erano descritte in maniera troppo particolareggiata (grazie zia Jenny che confidi nell'immaginazione dei tuoi lettori!), non prendevano più di due pagine di ebook e non erano in un numero eccessivo, infatti non se ne vede una prima della metà del libro. Insomma, prima o poi dovrò fare un monumento a questa donna per essere riuscita a farmi amare un libro di questo genere, nonostante quelle scene, perché lo sanno tutti che io non riesco a leggere e a parlare di certe cose, infatti quando abbiamo trovato certe parole in latino che ne ricordavano altre, chi mi conosce bene mi ha guardato come per dire: "Ehi, proprio il tuo argomento!" e io li ho guardati come per dire: "Ma perché a me? Cosa ho fatto di male?"
Comunque, passiamo ai personaggi. Avery è un po' la tipica protagonista della Armentrout che tiene testa al belloccio di turno, di cui pian piano si innamora: lei è una ragazza che se vista dall'esterno sembra molto forte, il tipo che se ne frega di quello che dicono gli altri, o che comunque è molto sicuro di sé, ma se la si guarda dall'interno quello che sembra essere è solo una facciata perché in realtà è fragile e questa sua fragilità la si vede poche volte, ovvero quando il suo passato fa breccia nella realtà. Tuttavia, sebbene quello che le è successo continui a imperversare, nella sua vita compare Cam che la farà sentire amata e che non vorrebbe perdere per nulla al mondo, ed è proprio per questo che prima o poi dovrà decidersi a dirgli la verità, per non perderlo, anche se ha molta paura della sua reazione.
Poi abbiamo Cameron Hamilton, il tipico ragazzo della Armentrout un po' arrogante e molto sicuro di sé, che si lascia alle spalle una sfilza di cuori palpitanti, ma la cui attenzione si concentra solo ed esclusivamente sulla protagonista: dal momento in cui la vede capisce che non è come tutte le altre, che è diversa, e cerca di convincerla a uscire con lui, ma pure lui ha un piccolo segreto che fa parte di un passato molto recente e presto deciderà di dirglielo, nella speranza che anche lei gli permetta di entrare nel suo mondo e di concedergli fiducia, perché anche se non sembra si è accorto che c'è qualcosa che non gli racconta. Insomma, anche lui è uno di quelli che si preoccupa per chi ama e che farebbe di tutto pur di aiutare.
Inoltre, una cosa che ho notato, in questa storia è lui che dice che vorrebbe una storia d'amore come quella dei suoi genitori, non lei come invece avviene nella saga Lux quando è Katy che dice così, però anche lui, proprio come Daemon Black, ha un ego talmente smisurato da dire una frase che dice proprio anche il nostro alieno, ovvero "Continua a ripetertelo".
Altri personaggi importanti in questa storia, perché sono i due amici di Avery, sono Brittany, ragazza che è andata a scuola insieme a Cam, e Jacob, ragazzo dell'altra sponda che sbava dietro alla conquista della protagonista in maniera spudoratamente scherzosa e che vuole assolutamente che i due finiscano insieme (in pratica incarna noi lettori per tutto il corso del libro in perfetto stile da shippatore che non ha altro da fare nella sua vita, se non shippare due persone).
Questo libro non è il tipico libro in cui abbiamo una ragazza timida che incontra il ragazzo bello e dannato che ha una reputazione da donnaiolo, con cui poi finisce insieme e fanno solo quello per il resto del libro, no qui la storia è un po' più complicata perché la zia Jenny affronta alcuni temi molto delicati ma anche quasi comuni, ovvero la violenza: da una parte, con Cam, abbiamo la violenza usata al posto delle parole per mettere a posto una situazione, infatti lui a momenti rischiava di uccidere a pugni il ragazzo di sua sorella che, tra l'altro, la picchiava; dall'altra, abbiamo la violenza sulle donne e in particolare sulle ragazzine, con Avery, perché lei è stata costretta a quattordici anni a fare qualcosa di molto brutto da un ragazzo di tre anni più grande e questo ci fa vedere ancora una volta come gli individui di sesso maschile pensino di poter fare quello che vogliono nei confronti dell'altro sesso per divertirsi, usandoci (mi permetto di usare il noi) come degli oggetti senza sentimenti e volontà. Inoltre, la Armentrout ci fa vedere un'altra cosa molto grave, ovvero il fatto che dei genitori, tutto per non rovinare la loro immagine e continuare ad essere accettati in uno stupido club, costringono la propria figlia a ritirare la denuncia, accettando così dei soldi per il loro silenzio: io sono rimasta allibita dal loro comportamento perché hanno messo se stessi e la loro immagine prima della loro figlia, hanno mostrato un atteggiamento completamente sbagliato e disinteressato nei confronti di quello che lei aveva subito. E la madre, da brava ipocrita quale è, pensa addirittura a se stessa e alla sua reputazione nel momento in cui sua figlia, dopo essere stata emarginata da tutti, finisce in ospedale per aver tentato il suicidio: ma ci rendiamo conto che queste cose accadono davvero e che ci sono persone che se ne fregano dei loro figli solo perché vogliono continuare a fare la bella vita? (che poi io dico: se pensi solo a questo, perché hai messo al mondo un figlio? Avresti fatto prima a non farlo così tu potevi fare quello che volevi e lui si risparmiava una famiglia di m***a).
Un altro tema molto importante che viene affrontato è il passato: esso è qualcosa che fa parte di noi perché è grazie a esso che diventiamo le persone che siamo, ma non per questo è noi, non ci identifica come persona; io penso che noi siamo sostanzialmente formati da tre elementi, ovvero il passato, il presente e il futuro. Ognuno di questi tre ci identifica: il primo è quello che ci rende le persone che siamo, ma che non dovrebbe identificarci per tutta la vita, dovrebbe servire per prendere spunto dalle esperienze che abbiamo fatto e imparare da ciò; il secondo è quello che siamo nel momento e che ci deve dare la consapevolezza di noi stessi; il terzo è invece quello che ci deve aiutare a capire chi vogliamo diventare, quello che vogliamo fare e come lo vogliamo fare, è quello che ci costringe a pensare alle nostre azioni a lungo termine, alle ripercussioni che ci possono essere, è quello che dobbiamo tenere presente quando prendiamo le decisioni. Insomma, quello che ci insegna questo libro è che il passato fa parte di noi, ci forgia, ma non è noi! So che magari dire "ci forgia, ma non è noi" può sembrare un po' contraddittorio perché un può benissimo obiettare che se io faccio un lampadario con il vetro allora esso è di vetro, ma in realtà c'è molto di più che solo il materiale, c'è la tecnica, la passione che uno può averci messo e tanto altro, quindi noi non siamo chi eravamo,siamo chi scegliamo e cerchiamo di essere (sì, ho citato "Il gigante di ferro"), siamo tante cose tutte insieme, siamo quello che abbiamo ricevuto, che riceviamo e che riceveremo, siamo quello che abbiamo dato, che diamo e che daremo, non siamo una cosa sola.
Concludendo, perché ho parlato veramente troppo e mi dilungherei ancora, ma penso che potrete anche averne avuto abbastanza (o magari avete già abbandonato la lettura di questa recensione), la Armentrout ancora una volta non sbaglia un colpo e riesce a creare una storia frizzante, giovane, nuova e molto bella, senza cadere nel banale e catturando il lettore pagina dopo pagina con i suoi personaggi e anche con i temi delicati che riesce ad affrontare; insomma un New Adult un po' diverso dal solito, una storia che fa sognare e, per mia somma gioia, una lettura con quelle scene che non vengono descritte in modo troppo particolareggiato (sì, dice cosa succede, ma non si mette a descrivere ogni secondo ) e che non sono neanche tante.
Se non l'avete ancora letto, dategli una possibilità perché è diverso dagli altri libri del genere e se siete come me, apprezzerete il fatto che non si tratta di una brutta copia di "50 sfumature" o "After".
Voto:


venerdì 19 agosto 2016

Recensione Silver, La porta di Liv

Titolo: Silver, La porta di Liv
Autore: Kerstin Gier
Genere: Fantasy
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: €9.90 (copertina rigida)
Pagine: 336





Trama
Liv è sconvolta: Secrecy, la misteriosa autrice del blog più frequentato della scuola, conosce i suoi segreti più intimi e non si fa scrupolo di raccontarli a tutti. Com'è possibile? E cosa le nasconde l'affascinante Grayson, che è diventato il suo "fratellastro" da quando la mamma di Liv è andata a vivere con il padre di lui, trascinando anche lei e la sorellina Mia in questa nuova avventura? Ma soprattutto, quale presenza oscura si aggira di notte negli infiniti corridoi del mondo dei sogni di Liv, un mondo che, incredibilmente, condivide con altre persone? E cosa significano gli improvvisi episodi di sonnambulismo di Mia? Incubi, misteriose apparizioni e pericolose cacce notturne non favoriscono certo la tranquillità di Liv, che di giorno è alle prese con una famiglia allargata davvero complessa, grazie anche alla gemella di Grayson, la splendida e spocchiosissima Florence, e alla loro terribile nonna, che non fa mistero di non approvare Liv, Mia e la loro madre... per non parlare del cane e della bambinaia! Per fortuna che c'è Henry, il suo ragazzo non solo nei sogni, ma anche qui la situazione non è semplice. E per di più sembrano esserci in giro parecchie persone che hanno ancora dei conti in sospeso con la nostra eroina e non solo di notte...
Recensione
Buongiorno! Stranamente quest'anno non sta facendo caldo come l'anno scorso, infatti non ho ancora dormito per terra neanche una volta, cosa strana perché in genere la notte fa così caldo che non riesco a dormire e il pavimento in genere è l'unica cosa fresca in tutta la casa. Ma questa volta non è così: meglio, no?
Comunque, eccomi per parlarvi del secondo libro della saga di "Silver", un secondino un po' preparatorio per l'ultimo volume, ma che si rivela sempre pieno di ironia, di avventura.
Dunque, all'inizio vediamo Liv che si è ripresa dal tentato omicidio di Annabel e Arthur di circa otto settimane prima: nonostante questo fatto, mentre Grayson non esce più dalla sua porta dei sogni, lei e Henry continuano a esplorare il corridoio, ma un giorno lei sente una presenza e qualche tempo dopo compare un signore alquanto strambo, ma non capiscono come abbia fatto ad accedere a questo mondo dei sogni e, cosa più importante, se l'abbia mandato qualcuno per spiarli o chi sa cosa fare; nel mentre la scuola va avanti e Liv sembra essere presa di mira da Secrecy, la famosa blogger della scuola, che non si fa scrupoli a parlare del fatto che lei e Henry non hanno ancora raggiunto la quarta base, alludendo al fatto che è colpa della protagonista stessa, e ciò le porta dietro un po' di occhiatacce (soprattutto per via di un'altra notizia) che non le renderanno la vita migliore.
Ma il suo problema più grande resta il fatto che sua sorella è diventata sonnambula e probabilmente c'è qualcuno che la spinge a fare camminate notturne e a cercare di uccidersi o di uccidere la sorella e questo la porterà a sospettare di qualcuno che in realtà non c'entra.
Allora, che dire di questo secondo volume della saga? Di certo se ne vedono delle belle e anche qui ritroviamo lo stile ironico della Gier che rende la lettura più divertente: di azione non se ne vede moltissima, ma come molti secondini prepara al gran finale che in genere è pieno di avventura, di azione e talvolta di colpi di scena. Tuttavia, pur essendo un libro preparativo, non risulta noioso e riesce a mantenere vivo l'interesse del lettore.
Piccola pecca (in realtà per me è enorme ma va beh) è il fatto che qui non c'è Jasper! Insomma, era un ragazzo così divertente che andava dietro alle ragazze e che si lasciava una scia di cuori in trepidante attesa (vedi Penelope) dietro di lui ogni volta che passava e la Gier ha avuto la brillante idea di farlo trasferire in Francia privandoci del suo umorismo... grazie tante! E io che speravo in una bella dose di Jasper: spero per l'autrice che almeno nell'ultimo libro compaia perché potrei dare di matto e arrabbiarmi, cosa più che rara perché io sono famosa per la mia calma e pazienza e non vorrei che la mia fama andasse a farsi friggere in padella con tanto di olio di frittura solo perché qualcuno a caso (ma proprio a caso, eh) ha lasciato qualcuno (ma chi sarà mai?) nel dimenticatoio.
Comunque, passiamo ai personaggi. Liv è sempre la solita ragazza molto divertente che si caccia molto spesso nei guai per via della sua curiosità: in questo volume inizia a sfruttare questa faccenda dei sogni per girovagare nel corridoio e nel frattempo impara a trasformarsi in animali, in vento, ecc. per mimetizzarsi nelle possibili situazioni che potrebbero capitare, ma i sogni sono anche un modo per passare più tempo con Henry, il suo ragazzo che però le nasconde dei segreti sulla sua famiglia, visto che non l'ha mai incontrata e che non è mai stata neanche a casa sua; inoltre, la protagonista deve pensare anche a sua sorella che è diventata sonnambula e pensa che dietro ci sia qualcuno che non ha propriamente buone intenzioni.
Se, da una parte, ogni tanto Liv non sembra avere spirito di iniziativa, dall'altra la sorella si rivela ancora più un peperino di quanto lo fosse nel precedente volume, complice anche il fatto che la vediamo un po' di più, e questo lo vediamo quando, insieme alla sorella, decide di tagliare un cespuglio a forma di pavone per vendicarsi della nonna di Grayson e Florence che ha atteggiamenti ostili nei confronti della loro madre e di Lottie, e dopo il fatto non si sente neanche in colpa! Per avere tredici anni ne ha di coraggio da vendere.
Passiamo ai Fantastici 4, ora rimasti solo in 3. Arthur è ovviamente la nota dolente perché ha collaborato con la sua ragazza un po' psicopatica (giusto un po') a tentare di uccidere la protagonista e, per questo, i suoi amici sono arrabbiati con lui: ora che è lontano dalla sua Annabel, visto che è in una clinica psichiatrica, e non ha più amici, cosa pensa bene di fare? Ma la cosa più logica: vendicarsi. Ora, io posso capire che lui possa essere arrabbiato perché gli amichetti gli hanno tolto la felicità, ma questo non vuol dire che lui debba andare in giro a pianificare un modo per farli soffrire! Che poi, perché certe menti umane ragionano ancora con la legge del taglione? Diciamo tanto che siamo evoluti, però mi sa tanto che lo siamo solo dal punto di vista fisico... ma sto divagando. Abbiamo poi Grayson, il "fratellastro" di Liv che fa di tutto per tenersi lontano dal corridoio e dalle porte, ma alla fine sarà costretto a rientrare in quel mondo per via di quello che accade a Mia: si rivela sempre lo stesso ragazzo che si preoccupa sempre per coloro che vuole bene, ma qui vediamo anche il suo lato "spazientito" nei confronti della sua ragazza che vorrebbe che lui si dedicasse solo ed esclusivamente allo studio (e anche a lei), lasciando da parte la sua piccola cricca; nonostante tutto, però, io continuo a pensare che qui ci stava proprio una relazione tra fratellastri in stile "Cesaroni", ma evidentemente la Gier ha deciso di puntare su una piatta, quando ne sarebbero potute venire fuori delle belle con Liv e Grayson insieme *sospira rassegnata*
Infine abbiamo Henry, il ragazzo di Liv, che ha un atteggiamento un po' misterioso per via del fatto che nessuno sa molte cose su di lui, come il fatto che in pochi conoscano la sua situazione famigliare: inoltre, proprio a causa del mistero che gli aleggia intorno (che poi non è che sia un grande mistero), la protagonista cercherà in tutti i modi di capire cosa nasconde e perché spesso si aggira per il corridoio. Nonostante sia un ragazzo carino e tratti la sua ragazza con rispetto, io continuo a pensare che le cose fra loro siano poco interessanti: insomma, sì ci sono delle scene molto belle fra loro, però il fatto che la loro relazione sia troppo semplice rispetto a quelle di altri libri mi fa un po' specie perché in genere la coppia in questione litiga, viene separata da un fracco di gente, si scoprono segreti scabrosi sull'uno e sull'altro, mentre qui le cose sono un po' piatte.
In ogni caso, questo libro mi è piaciuto molto perché rimane sempre l'ironia caratteristica della Gier che alleggerisce le situazioni varie: a parte la mancanza del mio caro Jasper, la storia inizia a farsi intrigante, anche se in certi momenti mi sono ritrovata con un po' di confusione in testa, ad esempio quando compare il personaggio misterioso che tutti pensano abbia mandato Annabel, ma che poi sembra aver fatto tutto da solo, ma comunque tutto inizia a farsi un po' più serio perché in gioco ci sono alcune vite. Un personaggio che ho amato è stato Grayson per via del fatto che riesce ad essere dolce senza risultare melenso e rimanendo pur sempre un gran figo, mentre un personaggio che ha attirato la mia ira è stato Arthur perché ormai è accecato dal desiderio di vendetta nei confronti dei suoi vecchi amici ed è determinato a ottenere quello che vuole a tutti i costi.
Quello che mi ha fatto rimanere di sasso è stato il fatto che quando la scuola viene a sapere grazie a Secrecy chi sono i responsabili dell'"uccisione" del pavone della nonna, tutti guardano Liv e Mia con degli sguardi truci, quando ci scommetto quanto volete che probabilmente non gliene importava più di tanto di un cespuglio: insomma, posso capire tutto ma trattare come delle appestate due persone per quello che hanno fatto mi sembra un'esagerazione, quando ci sono cose decisamente peggiori.
Concludendo, nonostante alcuni personaggi siano un po' così e così e altri che mancano, questo secondo volume continua sulla scia del primo e ne vediamo delle belle sia nel mondo dei sogni sia nel mondo reale; una lettura molto leggera e spensierata perfetta per quando fa troppo caldo o si è troppo pigri per cimentarsi in una lettura impegnativa.
Voto:

giovedì 18 agosto 2016

Recensione Narciso e Boccadoro

Titolo: Narciso e Boccadoro
Autore: Hermann Hesse
Genere: Narrativa Classica
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €13.00 (copertina flessibile)
Pagine: 280





Trama
Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si sviluppa l'amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo, e Boccadoro, l'artista geniale e vagabondo, tentato dall'infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. In Narciso e Boccadoro Hesse riflette sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile conciliazione e pone al lettore - in una limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco - i grandi, inquietanti interrogativi sulla condizione dell'uomo contemporaneo.
Recensione
Buongiorno! Oggi fa un po' meno caldo del solito, il che va più che bene, ma sopra di me stanno facendo un rumore pazzesco che mi deconcentra e che mi fa passare la voglia di fare qualsiasi cosa. Comunque, eccomi qui per parlarvi di un libro che ho letto per la scuola come compito delle vacanze di italiano, ovvero "Narciso e Boccadoro", una storia ambientata nel Medioevo in cui si tratta l'amicizia di queste due persone, che continuano a provare affetto l'una per l'altra per tutta la loro vita.
Dunque, all'inizio vediamo un ragazzo di diciotto anni, Boccadoro, che viene portato in un monastero dal padre per frequentare la scuola, anche perché diventerà un monaco: qui, incontra Narciso, un ragazzo un po' più grande di lui che ha già votato la sua vita a Dio, con cui farà anche molti discorsi, uno dei quali lo sconquasserà molto; nel mentre, però, inizia a capire che la sua meta non è quella di dedicare tutta la sua vita al monachesimo e decide di partire e vagabondare in cerca di qualcosa. E' così che incontra molte persone, molte donne, diventa un Don Giovanni e fa molte esperienze, come imparare l'arte dell'intagliare, e nel suo viaggio incontrerà persone un po' subdole e la peste, ma per tutto il cammino la presenza di Narciso sarà sempre con lui.
Allora, non so esattamente cosa mi aspettassi da questo libro, ma di certo mi aspettavo qualcosina di più (non molto, ma un pochino di più): all'inizio non mi stava conquistando, mi sembrava troppo lento, poi dopo le prime sessanta pagine tutto ha iniziato a diventare più coinvolgente, in pratica nel momento in cui Boccadoro esce per andare a vagabondare nel mondo reale e inizia a diventare un giovane Don Giovanni, che fa cose proibite con donne sposate e con fanciulle che non potrà mai sposare per via della sua condizione. Insomma, nel momento in cui lascia il monastero la storia assume una piega molto diversa da come mi sarei immaginata e la lussuria prende ampio spazio nella vicenda, tanto che a un certo punto mi sono detta: "Wow, sono finita in una sottospecie di 'After' del '900, solo leggermente più casto!".
Boccadoro è il tipico ragazzo dell'epoca che crede a tutto quello che dice il padre, come al fatto che sua madre non era una buona donna e che la sua meta è diventare un monaco: si è quasi rassegnato a questo futuro a tal punto che pensa sia peccato pensare a una ragazza incontrata fuori dal monastero, finché Narciso non gli apre gli occhi e capisce che tutto questo non è quello che vuole e, per questo, decide di andare a cercare quello che mi piace chiamare come "Grande Forse". È così che parte e trascorre il suo tempo in un'avventura che lo porterà a conoscere cose nuove e a diventare grande.
Abbiamo poi Narciso: pur vedendolo poco, possiamo vedere sin da subito come si affezioni al nuovo arrivato in convento, forse addirittura un affetto da "più che amici", ma non può farlo vedere perché si creerebbe una situazione poco piacevole; purtroppo, non si capisce molto di lui, del suo carattere perché lo si vede poco e dalle sue scene non si evince molto della sua persona, quindi non mi sbilancio troppo dicendo altro perché, onestamente, non mi ha mai detto niente a parte il fatto che si comporta sempre come il monaco tipo, sempre a studiare e a dedicarsi alle attività tipiche del loro ordine.
Insomma, all'inizio pensavo che avremmo visto una storia proibita tra Narciso e Boccadoro, ma non è stato così: certo la loro amicizia ritorna spesso nel corso della narrazione, soprattutto perché il primo è una presenza importante in certi momenti del vagabondaggio del secondo.
Inoltre, essendo ambientato nel Medioevo, troviamo la peste: naturalmente, vediamo anche la superstizione delle persone perché, se all'inizio si barricano in casa per il semplice fatto di aver paura del contagio, dopo un po' di tempo che questa tempesta bubbonica imperversa incominciano a credere negli untori, ovvero in coloro che ipoteticamente passerebbero di casa in casa a strofinare porte e maniglie con un unguento (ed è qui che si rivedono i Promessi Sposi, della serie che a volte ritornano).
Concludendo, perché non ho temi particolarmente importanti da segnalarvi, diciamo che è stata una lettura abbastanza piacevole soprattutto nella parte centrale, quando Boccadoro va in cerca della sua strada: una lettura un pochino noiosa nella parte iniziale e in quella finale, un po' più avventurosa nel centro dove Boccadoro si diverte, ma impara anche qualcosa dalle esperienze che fa.
Voto:

mercoledì 17 agosto 2016

WWW... Wednesday! #18

Buongiorno! Ieri sono andata a Potenza e ho comprato quattro libri, per la gioia dei miei genitori (e non sono neanche tanti! L'anno scorso ne comprai otto!), mentre questo pomeriggio andrò a vedere le Dolomiti Lucane, quindi non avrò molto tempo per leggere e scrivere recensioni, ma niente pericolo perché domani dovrei rimanere a casa e dovrei riuscire a fare tutto quello che devo.
Comunque, sono tornata con la rubrica del mercoledì inventata dal blog Should Be Reading in cui vi devo mostrare le mie letture in corso, finite e in programma.

What are you currently reading?
E' da parecchio tempo che vorrei leggere questo libro, ma non l'ho mai fatto perché prima volevo recuperare alcuni di quelli che mi aspettavano nel mio buono e caro Ipad da parecchi mesi. Se riesco, mi piacerebbe finirlo domani di modo da leggere l'ultimo e potermi buttare sui miei nuovi acquisti.

What did you recently finish reading?
Mercoledì ho letto "La moglie del califfo" e mi è piaciuto a tal punto che leggerò il seguito in inglese perché devo sapere che cosa succederà dopo quel finale; poi giovedì ho letto "Attraverso il Fuoco", che mi è piaciuto molto, e fra venerdì e sabato ho letto i primi due volumi della trilogia "Half Life", che mi sono piaciuti abbastanza, il secondo più del primo; invece, fra domenica e lunedì ho letto i primi due della trilogia di "Delirium", il primo Distopico dopo parecchio tempo. Ieri ho poi finito la trilogia con "Requiem" e mi è piaciucchiato abbastanza, sebbene per più di metà del tempo abbia quasi odiato la protagonista e sebbene la prima metà sia stata abbastanza piatta.

What do you think you'll read next?
Prima di partire e tornare a casa mi piacerebbe molto leggere questi due libri: il primo è l'ultimo volume de "Il mondo d'inchiostro" ed è meglio leggerlo subito perché altrimenti non resisto; il secondo è uno degli acquisti di Potenza che ho comprato perché mi ha sempre ispirato e quando l'ho visto a soli €10.90 non ho saputo resistere, però mi fa un po' paura perché, grazie a uno spoiler di una mia compagna di classe, mentre eravamo tutte a cambiarci per ginnastica, fatto per un dispetto a un'altra mia compagna che lo stava leggendo, so come finisce e devo trovare tutta la forza che ho, sperando di non piangere visto che è qualche giorno che ho mal di testa e che esso si farebbe più intenso se lasciassi scorrere le mie buone, vecchie e care lacrime.


martedì 16 agosto 2016

Recensione Silver, Il libro dei sogni

Titolo: Silver, Il libro dei sogni
Autore: Kerstin Gier
Genere: Fantasy
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: €9.90 (copertina rigida)
Pagine: 380





Trama
Porte con maniglie a forma di lucertola che si spalancano su luoghi misteriosi, statue che parlano, una bambinaia impazzita che si aggira con una scure in mano... I sogni di Liv Silver negli ultimi tempi sono piuttosto agitati. Soprattutto quello in cui si ritrova di notte in un cimitero a spiare quattro ragazzi impegnati in una inquietante cerimonia esoterica. E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché Grayson e i suoi amici sono reali: frequentano la stessa scuola, da quando Liv si è trasferita a Londra. Anzi, per dirla tutta, Grayson è il figlio del nuovo compagno della mamma di Liv, praticamente un fratellastro. Meno male che sono tutti abbastanza simpatici. Ma la cosa inquietante - persino più inquietante di un cimitero di notte - è che loro sanno delle cose su Liv che lei non ha mai rivelato, cose che accadono solo nei suoi sogni. Come ciò possa avvenire resta un mistero, esattamente il genere di mistero davanti al quale Liv non sa resistere...
Recensione
Buongiorno! Anche oggi fa caldo, però, in compenso, ogni tanto arriva una piccola folata d'aria che rinfresca il mio studio (o meglio, tecnicamente è di papà) dove il computer è acceso da parecchio tempo e l'ambiente è un po' caldino.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del primo libro della serie "Silver" di Kerstin Gier, autrice anche conosciuta grazie alla "Trilogia delle Gemme". Devo dire che questo libro mi è sembrato migliore della prima serie perché mi ha conquistato di più e ho sclerato molto di più qui rispetto a "Red".
All'inizio vediamo la protagonista Liv Silver, appena scesa dall'aereo, che arriva a Londra insieme alla sorella Mia e che viene a sapere che la loro residenza non sarà il bel cottage che si erano immaginate, ma una casa in città, dove tra l'altro vive il nuovo compagno della mamma con i suoi due figli. Dopo essersi sistemate e aver incontrato di nuovo Lottie, la loro "bambinaia", si devono preparare entrambe al primo giorno di scuola: Liv viene affiancata da una ragazza di nome Persefone che le risulta antipatica sin dall'inizio, ma con cui è costretta a passare del tempo visto che le fa da guida e che hanno parecchie lezioni in comune. Non molto tempo dopo incontra i figli di Ernest (il compagno della madre), Grayson e Florence, la quale si arrabbia moltissimo quando scopre che la famiglia di Liv andrà a vivere a casa loro. Quella stessa notte la protagonista sogna di finire in un cimitero insieme ad altri quattro ragazzi, fra cui anche il fratellastro: da qui, presto si ritroverà immischiata in una situazione che ha a che fare con i sogni e con i demoni, anche se all'inizio non tratterà la faccenda come qualcosa di serio.
Dunque, questo libro si è rivelato una piacevole sorpresa perché è molto più bello di quanto avevo immaginato: l'idea dei sogni che costituiscono una specie di potere, se così lo vogliamo chiamare, è molto interessante, soprattutto il fatto che ognuno ha una propria porta che porta al sogno e che spesso queste hanno delle serrature, che possono essere vere con tanto di chiave o costituite da trabocchetti per impedire visite indesiderate; interessante è anche il fatto che per entrare nei sogni altrui o devi essere invitato dal diretto interessato oppure devi avere con te un suo oggetto personale.
Ma ora passiamo un attimo ai personaggi. Prima di tutto, abbiamo Liv, la protagonista, una ragazza di sedici anni a cui piacciono i misteri ed è per questo che accetterà di aiutate i quattro ragazzi nella loro impresa; sebbene possa sembrare una ragazza tranquilla, in realtà è un vero e proprio peperino, come la sorella, che fa le cose di testa sua, che non segue i consigli di Grayson e di Henry, insomma non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
Poi abbiamo Mia, la sorella, e, sebbene non si veda moltissimo, sembra un peperino forse ancora di più di Liv: anche a lei piacciono i misteri e si dimostra veramente furba in parecchie occasioni, come quando durante la prima cena dal compagno della madre si finge vegetariana per non mangiare una pietanza che sembra disgustosa.
Gli ultimi cinque personaggi principali sono i famosi quattro ragazzi del sogno e una ragazza che un tempo faceva parte del loro gruppo ma che adesso vive in Svizzera, se non erro. I quattro sono Grayson, il fratellastro di Liv che cerca in tutti i modi di non coinvolgerla in questa faccenda, un bel ragazzo fidanzato con una ragazza (Emily) abbastanza insignificante, dal mio punto di vista, che pensa che lui debba cambiarsi amicizie, Arthur, quello che sembra essere il capo e quello più preso dall'intera faccenda, il ragazzo di Annabel, la ragazza citata sopra che compare in sogno alla protagonista per dirle dell'esistenza di un demone che hanno invocato per gioco, Jasper (che me lo sono immaginato proprio come il Jasper di The 100), un ragazzo un po' tanto pieno di sé che strappa un sacco di sorrisi soprattutto quando spiega a Liv perché serve proprio lei, e infine Henry, un ragazzo un po' misterioso che guarda la protagonista all'inizio come se fosse un marziano, ma poi con gli occhi dolci e infatti si mettono insieme.
Poi ci sono molti personaggi secondari di cui quello che vale la pena citare è Lottie: la ragazza-alla pari-diventata-bambinaia più divertente del mondo, specie per come la vediamo nei sogni della protagonista, con un'ascia in mano a rincorrere. Insomma, due risate si fanno di sicuro nella famiglia Silver.
Prima di dire qualsiasi cosa fatemi spendere due parole sul lato romantico: subito, appena abbiamo incontrato Grayson alla cena, ho pensato che loro due sarebbero finiti insieme con una relazione travagliata alla Cesaroni, magari con i rispettivi genitori che avrebbero fatto il discorsetto per dissuaderli da mettersi insieme, cosa che sarebbe stata epica! E ammetto che ancora adesso spero che si mettano insieme e che Liv lasci Henry perché non si è mai visto un tipo che di punto in bianco ti salta nel sogno e dopo tre parole messe in croce decide di mettersi insieme alla protagonista per di più più piccola di due anni! Poi io due domandine ine ine me le sarei fatte se avessi trovato un ragazzo nel mio sogno, in stile pervertito-guardone, anche se ammetto che in alcuni casi sono anche carini insieme, ma io sarò sempre TeamGrayson, a meno che non diventi come Arthur oppure uno svalvolato.
Allora, questo libro secondo me ha un grandissimo potenziale perché l'idea dei sogni è molto bella e non vedo l'ora di continuare a leggere questa saga e sapere cosa succede alla storia e ai personaggi, scoprire chi è Secrecy, colei che conosce i segreti di tutti e di cui nessuno conosce l'identità, insomma la nuova A di questa serie. Quello che mi preoccupa per questa serie è il fatto che possa prendere una piega simile all'altra opera della Gier, ovvero che qui il "demone" (di cui teoricamente bisognerebbe ancora accertare l'esistenza) sia un po' come il Conte di Saint Germain, che manipola tutti e che riesce a sembrare quasi innocente. Ho detto quasi...
Concludendo, qui le risate, o almeno i sorrisi, sono assicurati perché l'ironia è una carta vincente della Gier, come abbiamo già appurato con la "Trilogia delle Gemme", e gli stessi personaggi fanno ridere: la storia è, a mio parere e per il momento, un pochino migliore dell'altra però di pochissimo perché tutto sommato mi è piaciuta abbastanza, anche se in "Blue" avrei apprezzato uno schiaffo a Gideon... ma sto divagando! Insomma, ne vediamo delle belle e vediamo costruirsi un rapporto di amicizia con quasi tutti i "Fantastici 4" (anche qui, ho detto quasi...), anche se uno è un po' più antipatico degli altri. Che poi io mi chiedo: evidentemente un solo ragazzo figo qua dentro non bastava vero? C'è l'imbarazzo della scelta!
Comunque, se avete amato la Gier con Gwen e Gideon penso l'amerete anche con Liv, Mia, Grayson, Henry, Jasper, Lottie e Ar... no forse con lui non proprio, ma va beh. Insomma, vi consiglio questa serie perché è molto bella, si legge velocemente e l'autrice riesce a catturare l'attenzione grazie a questa storia molto bella.
Voto: