martedì 2 agosto 2016

Recensione The Heir

Titolo: The Heir
Autore: Kiera Cass
Genere: Distopico
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €17.90 (copertina rigida)
             €9.90 (copertina flessibile)
Pagine: 339





Trama
Sono passati vent'anni da quando America Singer ha partecipato alla selezione e conquistato il cuore del principe Maxon. Ora, nel regno di Illea, è tempo di dare inizio a una nuova selezione. E questa volta sarà la giovane principessa Eadlyn a scegliere tra i trentacinque pretendenti arrivati a palazzo. Non si aspetta certo che la competizione possa regalarle la stessa favola d'amore dei suoi genitori. Ma scoprirà presto che il suo lieto fine non è poi così impossibile come aveva pensato.
Recensione
Buongiorno! Questa mattina c'è un po' di venticello che rinfresca e io sono super contenta perché, per il momento, il caldo non si fa sentire. Comunque, oggi sono qui per parlarvi del quarto libro della saga di "The Selection", di cui prima o poi vi parlerò in un "Let's Talk About...", che io avrei considerato conclusa dopo "The One" ma l'autrice ha deciso che c'era ancora un pezzo di storia da raccontare e quindi ho deciso di leggerlo e vedere cosa ne veniva fuori.
Dunque, all'inizio vediamo Eadlyn che studia per diventare la futura regina di Illea, mentre nel regno imperversano delle sommosse ora che le caste sono state eliminate del tutto ed è così che i suoi genitori, America e Maxon, le propongono un accordo: per tenere un po' a bada gli spiriti, verrà fatta una nuova selezione, questa volta con trentacinque pretendenti maschi, per permettere al Re di trovare un modo per affrontare il problema; non essendo molto felice di ciò lei concede tre mesi, al termine dei quali manderà tutti a casa se non avrà trovato nessuno con cui valga la pena di vivere il resto della propria vita.
Così inizia la selezione, ma non tutto è rosa e fiori come ci si sarebbe aspettato: tra un pretendente pervertito e un'altro che fa a botte solo per un piatto, la sfida si fa dura e il popolo non sembra essersi dimenticato dei malumori vari.
Allora, devo dire che inizialmente mi sono avvicinata alla lettura con le pinze perché non sapevo cosa aspettarmi, se sarebbe stata una semplice copia con i ruoli invertiti o altro: ammetto che per me la storia era bella che finita con il precedente volume, però devo dire che questo libro si è rivelato diverso da come me lo sarei aspettato e, tutto sommato, è stata una lettura piacevole.
La protagonista è un pochino antipatica, soprattutto all'inizio, perché si comporta come se tutti dovessero inchinarsi di fronte alla futura regina e si dimostra anche un po' egocentrica perché pensa soprattutto a se stessa e sembra quasi che le sia tutto dovuto essendo, appunto, la futura regina: Eadlyn si dimostra la tipica principessa viziata, non tanto dai genitori ma dal ruolo che dovrà ricoprire, che però nel corso del libro inizierà a esserlo leggermente di meno (non fraintendetemi, di cose brutte ne fa, come umiliare i pretendenti che decide di mandare a casa davanti alle telecamere e a tutto il mondo, però in alcune situazioni è passabile), si dimostra anche gentile con Henry, uno dei pretendenti, che è sempre affiancato da Erik poiché non parla inglese, e che la principessa tratta molto bene, in parte anche perché lo stesso interprete le ha detto che lui ci tiene veramente a lei.
Quindi, Henry è il pretendente con il quale Eadlyn lega di più, senza considerare Kile che conosce sin da piccola, nel senso che è quello che sostanzialmente si rivela più simpatico, con quei suoi modi goffi di esprimersi e umili nel chiedere aiuto al suo interprete per tutto il tempo, visto che spesso non capisce e che non sa parlare inglese; in compenso, è un ottimo cuoco e lo dimostrerà quando insieme a altri tre pretendenti cucinerà, cosa che però scatenerà una piccola zuffa...
Poi abbiamo Kile: agli occhi della principessa è soltanto un tipo rozzo, che sta sempre a leggere, ma presto questo cambierà poiché è stato selezionato e sarà costretto a vestirsi bene e a curarsi; quello che si scopre di lui è che è un aspirante architetto e che vorrebbe viaggiare, contro il volere della madre, al posto di sposarsi subito e mettere su famiglia. Con lui ne vediamo delle belle, soprattutto perché fra lui ed Eadlyn non c'è solo odio reciproco, ma qualcosa di più che sfocia proprio grazie alla selezione.
Ultimo dei pretendenti degno di nota è Ean: non perché sia bello e aitante o per qualsiasi altro motivo, semplicemente perché ha proposto alla principessa un accordo (per il quale io l'avrei già rispedito a casa, ma io sono io...), ovvero, in sostanza, "se scegli me non te ne pentirai, a me non interessa l'amore, mi interessa soltanto avere una posizione e tu puoi fare quello che vuoi". E io mi chiedo seriamente perché lei non abbia mai pensato di dargli due ceffoni: della serie "amici con benefici"? No, grazie!
Infine, abbiamo Erik l'interprete: diciamo che non lo vediamo molto, ma si dimostra gentile e paziente con la principessa e insieme fanno due chiacchiere molto profonde, cosa che secondo me li avvicinerà molto, anche se ammetto che preferirei vederla con Kile, ma l'#mainagioia è dietro l'angolo e di sicuro non sceglierà mai quello che conosce da più tempo... ormai in fatto di relazioni amorose i libri sono diventati molto prevedibili, soprattutto nei triangoli amorosi.
Per fortuna che ci sono alcune scene con Maxon e America, che sono l'amore fatto persona!
Dunque dunque, la società che ci viene presentata è leggermente diversa dalla prima trilogia perché è stato eliminato il sistema delle caste, che aveva portato parecchi disordini perché nessuno delle classi inferiori aveva la possibilità di scalare la piramide sociale e di migliorare le proprie condizioni (e con questa frase mi sembra di essere tornata a studiare storia...), men che meno quelli che non appartenevano a nessuna casta, che erano i più poveri e miseri di tutti: ora le cose sono leggermente migliorate, ma sono proprio questi che non apprezzano molto il fatto perché per loro miglioramento non c'è stato, sono rimasti più o meno come prima ed è a causa di ciò che ricominciano le insubordinazioni, ma il Re non sa cosa fare e ha bisogno di una distrazione per ottenere tempo. Questo fa pensare che una società in cui tutti saranno felici non ci sarà mai perché altrimenti sarebbe tutto troppo facile e perché c'è sempre qualcuno o qualcosa che scatena un movimento che mette in crisi il sistema, ma soprattutto fa pensare che una parità totale non ci sarà mai perché ci sarà sempre qualcuno che vorrà di più e che farà di tutto per scavalcare gli ostacoli che si frappongono fra lui e il suo obiettivo, o comunque farà il prepotente nei confronti degli altri. Non penso che esisterà mai un mondo perfetto, con le parità al posto giusto, tutti con lo stesso reddito, nessuno che evade le tasse o che fa il prepotente, questo perché la perfezione è noiosa e, a mio parere, è la prima ad avere dei difetti, quindi teoricamente se ha difetti non è perfezione... so che forse è un po' contorto, ma nella mia mente un senso c'è.
Concludendo, ammettendo, come già detto, che per me la storia era già finita con "The One", questo libro per me ha perso la magia del mondo che si era creato, in parte perché la protagonista è l'archetipo della principessa viziata che tratta gli altri come delle pezze su cui pulirsi i piedi e che ha anche poca fiducia nei suoi fratelli, visto che pensa che loro non sarebbero in grado di gestire il paese, in parte perché la selezione è diversa, prima aveva molto di più il senso della competizione, del reality show, mentre ora non sembra avere neanche più quel senso e i pretendenti, a parte i due che si salvano, mi hanno fatto rimanere a bocca aperta, tra Ean con la sua proposta per la quale i gli avrei dato due pedate e l'avrei mandato a casa, uno che si arrabbia perché non sa cucinare e a momenti include nella rissa anche Eadlyn e un altro che a momenti le mette le mani addosso solo perché è un maniaco pervertito che non ha rispetto per lei (e mi sa anche per le donne in generale). Insomma, diciamo che mi sarei aspettata qualcosa di più, ma non è neanche tanto terribile, certo se agli altri tre avrei dato un Peeta, qui non mi sento di dare più di un Ranuncolo tanto carino perché ha perso molto del suo fascino, a mio parere, ma comunque spero di riuscire presto a leggere il seguito perché mi interessa vedere come andrà a finire (cosa che so già perché mi sono spoilerata il finale, come mio solito: mi sa che sono una calamita per gli spoiler, o forse lo sono loro per me...) e perché in cuor mio spero che lei smetta di essere così antipatica e viziata.
Voto:



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