martedì 31 luglio 2018

Recensione Sei tutto per me

Titolo: Sei tutto per me
Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: New Adult
Casa editrice: Nord
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
Pagine: 373






Trama
Ci sono volute poche ore perché il mondo di Jillian Lima andasse in frantumi, e sei lunghi anni prima che lei trovasse il coraggio di tornare a casa per gestire la palestra del padre. Jillian adesso è pronta ad affrontare qualunque ostacolo, tranne uno... Brock, il ragazzo cui aveva confessato il suo amore, per ottenere in cambio un secco rifiuto. Brock Mitchell ha fatto molta strada da quand'era un teppista di quartiere. Grazie al padre di Jillian, è diventato un campione di boxe, nonché lo scapolo più ricercato della città. E gli basta uno sguardo per capire che Jillian non è più la ragazzina insicura che aveva respinto: è diventata la donna dei suoi sogni, l'unica che lo faccia sentire completo. E anche Jillian, ogni volta che è con lui, ha l'impressione che ogni difficoltà scompaia e sente rinascere il seme della speranza. Tuttavia, non appena il passato bussa alla sua porta, Jillian capisce che è venuto il momento di combattere contro i suoi demoni. La relazione con Brock le darà la forza necessaria per chiudere i conti in sospeso una volta per tutte o sarà il tallone d'Achille che la distruggerà?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa giornata particolarmente calda ma particolarmente ansiogena perché domani vedrò in un giorno solo tre puntate di The 100, le ultime che sono uscite compresa quella uscita stanotte in America, e non sono pronta. So che la 5x10 sarà tremenda, con Indra e Bellamy che combattono; so che la 5x11 lo sarà ancora di più perché scopriremo cosa è successo nel Dark Year, so che la 5x12 sarà ancora peggio perché si avvicina la fine e le cose in questa serie TV non sono mai messe bene. Ringraziamo Iddio perché almeno non sarò da sola in questa visione, ci sarà con me anche la mia migliore amica e insieme moriremo sopravvivremo alla sofferenza che The 100 ci porterà, me lo sento.
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo libro della "Wait for You series" della mia amata zia Jenny, una serie che volevo proprio finire per non protrarla ulteriormente, siccome l'ho iniziata due anni fa, e di cui finalmente ho letto la conclusione.

La storia segue le vicende di Jillian, quella ragazza che abbiamo intravisto nella storia di Steph e Nick, ma questa volta ci troviamo sei/sette anni dopo quel momento.
Le cose nella sua vita sono parecchio cambiate. Tutto è accaduto una sera. Dal poco che sappiamo all'inizio del libro, capiamo che lei era uscita con Brock Mitchell, una stella nel campo delle arti marziali ma prima di tutto il ragazzo di cui si era innamorata, e lui deve averla in qualche modo rifiutata, sicché poi, uscita dal locale, è accaduto l'irreparabile.
Dopo aver trascorso un mese all'ospedale per rimettere a posto il suo viso, Jillian ha abbandonato l'università ed si è trovata un lavoro che non le piace per nulla, ma lontano da casa, e da lui.
Ora, a ventisei anni, la sua vita sta cambiando, probabilmente in meglio, perché il padre le propone di lavorare nella sua palestra come assistente del direttore. Quello che lei, però, non sa è che il direttore è proprio l'uomo dal quale ha voluto allontanarsi dopo quell'incidente, che ora piomba prepotentemente nella sua vita, senza alcuna intenzione di lasciarla andare.
Se, da una parte, la protagonista è determinata a non farsi coinvolgere da Brock, evitarlo il più possibile, perché sa che i suoi sentimenti per lui non sono svaniti in tutti questi anni, e ciò è dimostrato dalla sua relazione passate e dalle sue uscite poco entusiasmanti con un giovane professore di Chimica dell'università in cui andava, dall'altra non riesce a non cedere alle sue insistenze sul tornare ad essere amici come tanto tempo prima, anche se sa che potrebbe farle molto male.
Jillian è ancora molto fragile, ha paura di lui e anche del giudizio degli altri riguardo alla sua nuova faccia, ma piano pianino riuscirà a tornare a vivere come non faceva da parecchio tempo, troverà spazio per se stessa e per affrontare il suo passato.

Dal canto suo, però, Brock non è che se la passi molto meglio: sì, è molto famoso, è una personalità importante nel campo delle arti marziali anche se adesso si è ritirato da un paio d'anni e non gareggia più, ma anche lui ha dei demoni del passato che lo tormentano.
Dopo un'infanzia molto difficile, la sua vita è stata una discesa continua: il padre di Jillian lo ha preso sotto la sua ala protettiva e lo ha fatto diventare un campione; è diventato ricco; ha un sacco di ragazze che gli ronzano intorno, tanto divertimento assicurato e ha anche un'amica che per lui farebbe qualsiasi cosa.
Quando accade l'incidente, la protagonista taglia i ponti con lui, e Brock sa di meritarselo, sa che in quel momento lei non vuole avere il ricordo costante di quanto è successo, quindi lui continua con la sua vita senza mai dimenticarsi di tutto ciò.
Sei anni dopo, è determinato a sfoderare tutto il suo fascino e le sue capacità persuasive per riallacciare il rapporto con l'amica che ora inizia a vedere come una donna che può avvicinare anche da quel punto di vista. E diciamo che è molto insistente, ci tiene a ricucire le vecchie ferite e ci tiene al loro rapporto, qualunque forma possa avere adesso.
Con tanta pazienza, riuscirà a rientrare nella vita di Jillian e a stabilire quel tipo di rapporto che non si era mai permesso di avere con lei. Ma prima, anche lui forse dovrà affrontare il passato. E non sarà solo.

Devo dire che la loro storia d'amore mi è piaciuta veramente tanto: ora che sono molto cresciuti, Brock e Jillian hanno la possibilità di avere il rapporto che in passato avevano desiderato, chi con più ardore e chi con meno.
Lei era innamorata di lui dai tempi del liceo, ma era proprio persa, non si rendeva conto più di tanto che lui in quel momento non era interessato e si aggrappava alla più piccola speranza, finendo sempre poi con il cuore spezzato.
Lui, invece, ci ha messo più tempo per rendersi conto dei suoi sentimenti perché, come dice anche lui più volte, non si è mai permesso di vederla in un altro modo se non come amica o "sorella"; la differenza di età, quando erano più giovani, era tanta, sei anni, e poi non voleva rischiare di far arrabbiare il padre della sia Jillibean. Col passare del tempo, e ora che è diventata grande, tutto ciò non gli sembra più un ostacolo insormontabile e, con mia immensa gioia, capisce che non le vuole semplicemente bene, che i suoi sentimenti diventano sempre più profondi ed è a quel punto che fa di tutto pur di conquistarla.
Insomma, insieme sono bellissimi, si riscoprono da adulti, quando le loro personalità sono cambiate e quando hanno fatto determinate esperienze che li hanno forgiati nel tempo, ma soprattutto cercano di perdonarsi l'uno con l'altra per quello che era successo sei anni prima, cercano di superare l'accaduto e di godersi finalmente il loro nuovo rapporto.

Come mi è piaciuta la loro storia d'amore, mi è piaciuta anche l'evoluzione dei personaggi, quella di Jillian soprattutto: lei, infatti, col passare del tempo diventa consapevole di quello che sta facendo, o meglio di quello che non sta facendo. Lei non sta vivendo, sopravvive a quella notte come le riesce e dentro di sé alberga ancora il dolore e il timore di quello che le persone possono pensare del suo viso un po' asimmetrico. Ma poi capisce, comprende che non sta facendo quello che vorrebbe e allora si mette all'opera per vivere come effettivamente vuole.
Impara a non lasciarsi mettere i piedi in testa da nessuno, impara a prendere iniziative e ad essere più sicura delle sue proposte.
Detto in parole povere, impara a vivere anche se il suo sorriso non è perfetto, anche con il viso un po' sghembo e con un orecchio che non sente più.

Concludendo, ho veramente adorato la conclusione di questa serie. Come al solito, è stato piacevole rivedere anche gli altri personaggi seppure per poco, ma almeno così abbiamo scoperto che le loro vite vanno avanti serenamente. Certo, ora vorrei sapere come è andata avanti la relazione di Jillian e Brock, perché il finale è stato diverso dagli altri, lascia intendere un happy ending ma non ci dà una di quelle scene soddisfacenti che ti fanno mettere il cuore in pace perché sei sicura che staranno insieme per sempre.
Però, in definitiva, è stata una degna conclusione, appassionante, coinvolgente e con due protagonisti veramente teneri.
Voto:

lunedì 30 luglio 2018

Totally Didn't Book Tag!

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi, in questa giornata che si sta riscaldando sempre di più (mannaggia, se continua così mi toccherà uscire di casa alle 17.30 con 35° all'ombra e 40° al sole), sono tornata con un Book Tag molto carino che avevo scovato un sacco di tempo fa girovagando nel web.
Bando alle ciance, diamo inizio alle danze!

Un libro che non aveva bisogno di un sequel
Allora, di tutte le serie che ho letto non ce n'è nessuno di cui io non credo dovesse avere un sequel, solo questo libro che è stato abbastanza carino, anche se parecchio deludente, ma ha avuto un seguito peggiore, quindi sarebbe stato meglio che non l'avesse avuto affatto.

Un libro che non aveva bisogno di un altro/altri PoV
Mah, su questo non mi lamento, non c'è mai stato un libro in cui un PoV mi abbia deluso o dato fastidio... o meglio, diciamo che “The Thousandth Floor” potrebbe essere la risposta a questa domanda, perché ci sono così tanti PoV che mi sono persa più volte nella lettura, e due su cinque non mi sono piaciuti più di tanto, però non mi sento di essere così drastica da dire che il libro non aveva bisogno proprio di quei due PoV, ero più io a non sentirne la necessità, ecco.

Una serie di libri che non aveva bisogno di un cambio di cover
Non so perché abbiano cambiato lo stile delle cover di questa serie: la prima era così bella, colorata, mentre le altre due sanno proprio di tipica cover per i romance e questo non mi piace.

Un libro che non aveva affatto bisogno di un triangolo amoroso
Okay, anche qui non c'è proprio una serie in cui io abbia odiato il triangolo amoroso, forse "Hunger Games" è l'unica, perché tanto Gale non avrebbe mai avuto speranze con Katniss.

Un libro che non doveva essere incluso in una serie
Questa è una domanda particolarmente cattiva, ma la mia risposta non sarà così: in tutte le saghe che ho letto non ho mai trovato qualcosa che mi facesse desiderare che quel libro non ci fosse, perché comunque aveva sempre un nesso logico con gli altri, sia che fosse buono sia che fosse dolorosamente orrendo.

Un libro che non aveva bisogno di un cliffhanger finale
Allora, diciamo che non ho una risposta adattissima in questo caso, quindi rigiro leggermente la questione presentandovi un libro che non aveva bisogno di un finale così aperto dopo un cliffhanger che avviene nel capitolo precedente l'epilogo... se devo essere sincera, i finali leggermente aperti non mi danno chissà quanto fastidio, ma quello di "The Savage Dawn" è stato tremendo e brutale: non conosciamo la sorte di quasi tutti i personaggi principali e, cosa ancora più importante, alla fine della storia assistiamo a un sacrificio che sembra non essere definitivo ma nell'epilogo siamo ancora nella fase "chissà cosa vorrà mai dire che lo riporterà indietro", e questo non mi ha fatto un grande piacere.

Un libro che non aveva bisogno di un unico PoV
Uffa, questa è difficile... in generale, io non ho tanti problemi con i PoV, mi vanno bene così come sono, quindi non ho una risposta, anche se ogni tanto mi verrebbe voglia di sapere cosa pensa l'altro personaggio che nella storia non ha la possibilità di farci vedere la vicenda secondo le sue percezioni.

Un libro che non aveva bisogno di essere pubblicizzato così tanto
Questo libro per me è una ciofechina, ancora non capisco come qualcuno possa amarlo così tanto quando ci sono cliché a non finire, volgarità come se non ci fosse un domani e drama oltre la mia soglia di sopportazione. Insomma, è diventato famosissimo un libro del genere a discapito di altri prodotti di gran lunga migliori solo perché hanno creato una campagna pubblicitaria enorme per quello che grande capolavoro non è di certo.

Libri che non avevano bisogno di pubblicità con riferimento ad altri libri
Tutti quelli che hanno la banda con su scritto "il degno erede di Hunger Games", o "il nuovo Hunger Games", o altre cose simili... carissimi, se mi dite così, io mi aspetto qualcosa di simile, non di certo qualcosa che è la copia sputata fatta male o che tenta di avvicinarsi a questa magnifica (almeno, per me) trilogia.

Un romanzo che non meritava il mio tempo
Quando iniziai questa lettura, ormai un paio di anni fa, avevo delle aspettative molto alte perché mi aspettavo di vedere tanta magia, tanti elementi fantasy, e invece la magia l'abbiamo vista soltanto per due miseri secondi, cosa per me non accettabile. Poi ho pure voluto leggere il seguito, però, davvero, mi hanno così deluso che sarebbe stato meglio non averli letti.

Bene, per oggi è tutto. Noi ci vediamo domani con una nuova recensione.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

venerdì 27 luglio 2018

Let's talk about... Beautiful Series!

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi, dopo parecchio tempo, sono tornata con un nuovo post del "Let's talk about...", ovvero dei post in cui vi parlo di saghe che ho già letto senza però farne una vera e propria recensione, scrivendo semplicemente quello che mi è piaciuto o meno, le controversie, insomma quello che mi viene in mente da dire e condividere su alcune serie.
Per questa terza puntata - che, tra parentesi, giusto per notare che blogger poco seria io sia, era già pronta almeno un annetto fa, per la scorsa estate, ma io la posto solo adesso perché non ho tutte le rotelle a posto, però mi dispiaceva cancellare questo post già preparato, visto che poi ho parlato di tutti i fratelli Maddox meno uno - parleremo della trilogia originale, come piace definirla, di "Uno Splendido Disastro".
Titolo: Beautiful Series
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €16.40 (primi due); €14.90 (terzo)
       €9.90 (rigida, nuova edizione)
Pagine: 400; 320; 180
Trama
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio, Abby Abernathy sembra la classica ragazza per bene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli castani di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover convivere sotto lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto.
Let's talk about...
Dunque, questa volta parliamo di un libro che di controversie ne ha poche: sì, anche qui c'è chi lo ha amato alla follia e chi lo ha odiato con tutto il cuore, però se facciamo il confronto con la serie di "After" possiamo affermare il fatto che sia migliore, di certo più educativo e non mostra semplicemente una ragazza che si fa mettere i piedi in testa dal belloccio di turno e che se lo riprende ogni santa volta, nonostante tutte le capperate che lui possa fare.
La storia non è la pura e semplice storia tipica dei romanzetti rosa in cui vediamo semplicemente sbocciare la storia d'amore fra due persone, che poi non fanno nient'altro per tutto il resto del tempo che manco dei conigli, certo ci sono alcuni elementi tipici del genere però la protagonista non è irritante, non è la santarellina di turno e il ragazzo non si fa tutte le ragazze del campus mentre sta con lei.
Procediamo per punti:
1) la differenza con le storie fra la santarellina e il bello e dannato di turno è il fatto che lei santa non lo è, non è neanche la tipica ragazza sfigatella che ha vissuto in una famiglia che le tarpava le ali perché A) si veste benissimo e sa di essere bella, B) non ha mai avuto una famiglia che le dettasse cosa fare, solo un padre con parecchi debiti e con l'anima da giocatore d'azzardo che le ha dato la colpa per aver perso la sua fortuna. Lui, invece, si è fatto, sì, tutto il campus, però quando la incontra inizia a smettere di sbavare dietro alle ragazze e si concentra solo su una sola, su Abby, e per conquistarla decide di proporle una scommessa che vince.
Inoltre, non ci sono tira e molla sempre con le stesse dinamiche, solo lui che insiste per uscire con lei e lei che non è molto contenta ma alla fine si mettono insieme e se fanno cavolate nei confronti dell'uno o dell'altro, lo fanno quando hanno deciso di lasciarsi a seguito di un litigio (il che accade una sola volta). Dopo di che vivono felici e contenti per il resto della loro vita.
2) dovete sapere che io lessi questa serie a febbraio del 2016 perché una mia compagna di classe mi aveva suggerito di leggerla, in quanto nettamente migliore di "After" dal punto di vista di quelle scene e della scrittura, così decisi di provare nella speranza che ci fossero poche scene di quel tipo e possibilmente senza troppi dettagli (ero rimasta traumatizzata dalla serie della Todd, avevo dovuto saltare un mucchio di pagine e quella volta in cui avevo deciso di leggerne una, per capire com'era, ero rimasta allibita e traumatizzata). E in effetti quelle scene sono veramente poche, circa un paio, e sono descritte come se fossero scene appartenenti al genere Young Adult, senza dettagli, senza volgarità nemmeno dal PoV di Travis e senza quelle cose "strane", come le chiamo io, che il mio vicino di banco in prima media mi aveva raccontato, traumatizzando la me undicenne; in sostanza sono descritte molto bene e in maniera leggera, non sono di quelle pesanti che durano dieci pagine, e infatti non le ho saltate, le ho lette tranquillamente senza traumi annessi e connessi (io, infatti, non leggo solo quelle che so, dopo averne letta una, essere troppo per me).
3) ammetto che avevo dei dubbi sul secondo libro perché pensavo che sarebbe stato noioso e lo ritenevo una semplice trovata per fare altri soldi, però in definitiva mi è piaciuto, è stato bello vedere la vicenda narrata da Travis con anche nuove scene in più sia fra loro due sia di solo Travis, ma soprattutto è stato realistico perché talvolta capita che i PoV diversi possano sembrare tutti uguali, senza caratterizzazione e altro. Certo, magari è comunque una trovata per fare qualche soldino in più, però in compenso non è volgare! Sì, fa pensieri da maschio, ma non sono i pensieri volgari relativi solo al loro lato più animalesco che viene fuori ogni qual volta vedono una ragazza... e qualcos'altro...
4) quando lessi questo libro, ricordo di aver storto il naso all'inizio perché le dinamiche erano le stesse di "After", nel senso che, oltre ad avere la stessa ambientazione al college in cui lei era una matricola, mentre lui già al terzo anno (se non erro), all'apparenza mi era sembrato di essere di nuovo davanti alla stessa storia di Hardin e Tessa, con lui bello e dannato, donnaiolo che prende una sbandata per lei, e con lei che è, sostanzialmente, una sfigata, che si veste in modalità "ragazza invisibile" e che impazzisce per il belloccio al punto da farsi fare qualsiasi cosa. Però già dalle prime pagine ho capito che non era la stessa storia perché Abby è una ragazza badass, non si fa mettere i piedi in testa da Travis e di certo è molto più matura di qualsiasi altra ragazza della sua età di quel college, visto che quasi tutte pendono dalle labbra del caro Maddox. 
In ogni caso all'inizio della lettura ci sono rimasta un po' "male" perché sembravano uguali i due libri, dopo di che ho capito che era molto probabile che la Todd avesse copiato qualcosina, come la scommessa che ha usato per Hardin, in una versione leggermente diversa (e molto più orrenda, perché certe cose non si fanno) e oramai c'ho fatto l'abitudine, la mia mente ha capito che è proprio il genere che ha dei cliché particolari, non soltanto l'autrice che ne copia un'altra.
5) l'ho trovata una storia molto genuina, con quel pizzico di mistero che movimenta il tutto, ma secondo me è stata costruita molto bene; l'autrice non ha semplicemente una storia d'amore, ma anche un background dei personaggi molto interessante e coinvolgente. Quando leggo romanzi rosa, infatti, cerco sempre comunque qualcosa che non si concentri solo su due persone che non riescono a togliersi le mani di dosso, ma che lasci spazio a vicende personali che mi ricordino dinamiche simili a quelle di libri Fantasy, nel senso che mi piace vedere anche un po' di azione. E in questo la McGuire è stata molto brava a creare una storia coinvolgente e credibile anche dal punto di vista dell'"azione".

Concludendo, questa trilogia mi è piaciuta parecchio, l'ho trovata molto carina, divertente, frizzante al punto giusto e, soprattutto, pulita, non come qualche altra serie che mi piacerebbe molto dimenticare.
Voto:

giovedì 26 luglio 2018

Recensione L'ultimo disastro

Titolo: L'ultimo disastro
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €12.00 (copertina rigida)
Pagine: 248






Trama
Non sembra passato neanche un giorno dalla prima volta che Abby e Travis si sono scambiati quello sguardo all'università. Da allora nulla è cambiato: la stessa intesa di un tempo brilla nei loro occhi. La stessa dolcezza si legge nelle loro mani che si cercano sempre. Nessuno avrebbe mai scommesso che la loro storia sarebbe durata tanto a lungo, ma quando un Maddox si innamora è per sempre. E Abby e Travis ne sono la prova. Ora lei è una mamma modello: non solo si impegna a crescere al meglio i suoi due gemelli, ma non esita a rimboccarsi le maniche per aiutare Travis ogni volta che ne ha bisogno. Lui non si risparmia, fa di tutto per proteggere la famiglia, a qualsiasi costo. Il loro è un amore di quelli che capitano una sola volta nella vita, un esempio anche per gli altri fratelli, ora riuniti con le mogli e i figli nella casa di famiglia di Eakins. Eppure, stare con un Maddox non è solo garanzia d'amore, ma anche di tanti guai. Dietro una vita apparentemente perfetta, Travis nasconde un segreto. Un segreto che per anni ha custodito con la complicità del fratello maggiore Thomas. Un segreto che, se venisse a galla, rischierebbe di mettere a nudo un'intricata rete di bugie e di far crollare tutte quelle certezze che finora hanno fatto di lui un modello da seguire. Così, quando si riaccendono vecchie tensioni che minacciano di sconvolgere la tranquillità raggiunta con fatica, Travis si trova a dover prendere una decisione difficile che potrebbe dividere la famiglia per sempre, oppure renderla ancora più forte. Perché quando ci sono in gioco gli affetti, si è pronti a tutto pur di non perderli.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, oggi ancora più felice perché per quest'estate ho appena esaurito le mie ore di alternanza scuola-lavoro, il che vuol dire che avrò più tempo al mattino per dedicarmi alle due cose più urgenti che ci sono in questo momento nella mia vita: i libri e la patente. E così potrò proprio alternarli per bene, i primi al pomeriggio, perché rilassano, e la seconda al mattino, perché sono più sveglia e posso studiare meglio.
Anyway, eccomi tornata per parlarvi dell'ultimo libro della serie dei fratelli Maddox: così come per la serie "Wait for You" della Armentrout, volevo proprio riuscire a finire questa, perché la mia TBR si sta facendo sempre più lunga e dovevo sgravarla un pochino dei pesi più longevi, e finalmente ci sono riuscita (in entrambi i casi!), anche se devo dire che come finale non mi ha soddisfatto a pieno, mi è mancato un quid che avrebbe reso la storia migliore dal mio punto di vista.

La particolarità de "L'ultimo disastro" è che vede in scena tutti i fratelli Maddox, le loro mogli e i loro figli, circa una decina di anni dopo la fine delle rispettive storie (diciamo che tutti i loro libri si devono essere interrotti più o meno nello stesso periodo) e questo vuole anche dire che ci sono molti PoV diversi che si alternano nella narrazione, anzi per essere precisi, se non erro, la vicenda è raccontata attraverso gli occhi di tutti i fratelli, compreso il cugino Shep, delle loro compagne e del padre Jim.
Il libro incomincia con Thomas in ospedale a dare il benvenuto a sua figlia Stella. Quando lui e Liis tornano a casa con la bambina, però, scoprono che i Carlisi, una famiglia di mafiosi che non ha gradito le particolari attenzioni ricevute dall'FBI a partire dal momento in cui il capostipite Benny è stato ucciso da Travis, stanno arrivando per ucciderli.
Scatta così un piano che comporta radunare tutta la famiglia Maddox nella casa natale perché il primogenito di Jim non è l'unico verso cui si vogliono rivolgere: posseggono, infatti, le foto di tutti, sanno dove vivono, quanti sono in famiglia e sembrano avere tutta l'intenzione di sterminare completamente la famiglia.
Questo stratagemma orchestrato dovrebbe riuscire a far guadagnare tempo all'FBI per poterli eliminare tutti, ma non è per niente facile dover mentire ancora una volta ai propri fratelli, specie se in questo caso la bugia è molto dolorosa.
E' per questo che la convivenza forzata produrrà dei malesseri: man mano che vengono svelati alcuni pezzi della storia, alcuni fratelli rimarranno scioccati, altri invece si arrabbieranno per via di tutte le verità taciute. Si arrabbieranno con Travis, per aver messo loro in pericolo insieme alle loro famiglie, per non aver detto la verità e per non aver trovato un'alternativa che potesse evitare tutta questa situazione.
Insomma, la situazione sarà molto difficile da gestire. Bisogna solo sperare che vada tutto secondo i piani.

Detta così, uno si aspetterebbe un libro pieno di cose che accadono, ci si aspetta di vedere un po' di rincorsa ai Carlisi o comunque di vedere qualcosa di appassionante che preveda qualche scontro o inseguimento tattico. E invece, no, niente di tutto ciò accade, se non nelle ultime pagine! Io ho capito che non è un thriller, però se il libro inizia con un picco di adrenalina, mi aspetterei di rivederla al più presto, non quando ormai siamo giunti alla fine della vicenda...
Per la stragrande maggioranza del tempo, quindi, accade poco e niente dal punto di vista dell'azione, a parte un parto improvviso e non previsto, vediamo solo i fratelli litigare fra loro perché alti livelli di testosterone in una sola stanza danneggiano irrimediabilmente qualche neurone.
Andiamo in ordine di nascita.

Su Thomas non mi soffermo nemmeno, lui ha la storyline come sempre più fantastica di tutti, peccato che non se ne veda proprio una cippa perché l'autrice è più concentrata sul farci vedere gente che si scanna piuttosto che un uomo che cerca di fare il suo dovere per proteggere chi ama.
Tyler è il mio secondo fratello preferito al pari di Travis: vedere come è andata avanti la sua storia con Ellie, che ora è diventata una sorta di guru della vita, è veramente bellissimo, loro due sono bellissimi e tenerelli; in più, lui è una delle poche persone che se ne sta relativamente tranquillo, sì non gli piace particolarmente la situazione, ma non ne fa un gran dramma anche perché persino lui ha dei segreti in famiglia.
Taylor mi ha lasciato senza parole: scopriamo che il suo matrimonio non è stato molto fortunato a causa dei suoi scatti d'ira e questo mi ha intristito un sacco. Ho capito che non sempre le cose sono rose e fiori, ma proprio così... è diventato un uomo che non vive praticamente più da quando Falyn lo ha lasciato, vuole cambiare ma al contempo si presentano delle situazioni che lo fanno arrabbiare e peggiora la situazione. #mainagioia
Trevor, invece, mi è stato un sacco antipatico: io capisco che tu sia stressato perché non riesci ad avere figli, però tesoro caro non è che devi saltare addosso al più piccolo dei tuoi fratelli perché ti ha celato una parte della sua vita. Cosa non hai capito del fatto che non poteva dirlo a nessuno, che era un'operazione riservata? Calmiamo un po' gli animi, non datevi contro l'un l'altro e vedi di non alzare troppo i toni perché le persone ti mentono. Lo fanno in continuazione. Non c'è bisogno di scaldarsi così tanto, è un po' eccessivo. Va bene arrabbiarsi, ma non sei un bambino, sei abbastanza maturo per poter affrontare la situazione in una maniera consona.
Infine, Travis: lui è quello che più di tutti fa difficoltà con questa situazione perché sa di dover mentire ai suoi famigliari e ha paura che non lo perdoneranno per quello che ha dovuto fare per estinguere la minaccia. Per fortuna, però, ha accanto a sé una moglie che lo sostiene in tutto e per tutto. Ah, però, caro Travis, la prossima volta che tu e Abby volete fare certe cose, non le fate nella stessa stanza dove dormono con voi i bambini! Ho capito che stanno dormendo, però se si svegliassero? Non sarebbe una cosa molto carina eh.
Ah, no, aspettate, dimenticavo il cugino Shep: allora, io non ho mai nutrito una simpatia ad alti livelli per lui, la storia con America era carina ma non entusiasmante come quella di altri personaggi, però fra lui e la moglie qui ci sono andati giù pesanti. Da una parte, lui che dà man forte a Trevor e inizia ad attaccare il povero Travis, e lei, dall'altra, che sostiene il marito, si infuria perché la sua migliore amica le ha celato la verità (aridaje, era una cosa riservata, non è che poteva dirti tranquillamente in una conversazione "sai, mio marito fa parte dell'FBI"!) e perché non le viene fornita una spiegazione decente per la situazione e, come se non bastasse, quando Abby sta avendo delle contrazioni molto forti la accusa di stare fingendo, dicendo poi altre cose insensate che non vi sto nemmeno a dire. Prontooo? E' tanto difficile essere pazienti?!

Insomma, non è stato il libro che mi sarei aspettata potesse concludere questa storia.
Onestamente, pensavo che sarebbe stato qualcosa di più avvincente, invece l'autrice si è concentrata molto più sul lato umano della faccenda, facendoci vedere le reazioni talvolta spropositate dei personaggi (guardate, povero Travis che è stato trattato veramente male, e povero pure Jim che ha visto i figli litigare) e facendoci finalmente avere un po' di azione vera e propria solo alla fine, quando ormai tutto sembrava finito, e invece no che non lo era.
Mi aspettavo veramente di più, meno storie da parte dei personaggi e qualche brivido in più che non c'è stato.
Carino comunque come finale, ma niente di entusiasmante per me.
Voto:

mercoledì 25 luglio 2018

WWW... Wednesday! #64

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa giornata che si sta rivelando molto produttiva perché in questa mattinata sono riuscita a fare un sacco di cose e sono pure avanti con la mia To-Do List della giornata - eh sì, diciamo che riesco a fare le cose meglio se le ho scritte su un foglio e posso spuntare la casellina che ho fatto a fianco... è soddisfacente vedere a fine giornata che hai fatto tutte le cose che ti eri prefissata di fare!
Anyway, eccomi tornata con la consueta rubrica del mercoledì inventata dal blog Should Be Reading, in cui vi mostrerò le mie letture in corso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
Secondo dei tre libri che devo leggere per i compiti di italiano. L'ho iniziato da poco, perché stamane ho avuto un paio di commissioni da fare, quindi non vi so ancora dire quale sia la mia opinione.

What did you recently finish reading?
 
Questa settimana sono riuscita a leggere un po' di libri:
- The Savage Dawn: non vedevo l'ora di finire questa serie e, beh, diciamo che è stato tutto bello e tutto figo fino all'epilogo... ma non puoi far finire una trilogia con un finale aperto, che non solo no ti fa sapere che ne sarà del mondo dopo la battaglia finale, ma non ti dice praticamente nulla su ciò che succede ai personaggi principali! Vi assicuro, è stata una bellissima lettura fino all'epilogo, che mi ha lasciato un retrogusto amarognolo in bocca e non mi ha fatto apprezzare a pieno questa conclusione;
- Le metamorfosi: ho dovuto leggere questo libro per la scuola, per letteratura latina, e devo dire che in realtà mi è piaciuto parecchio! Credevo di trovarlo noioso, invece si è rivelata una lettura molto carina e la mia parte preferita è stata il racconto di Amore e Psiche, che mi ha ricordato un libro che ho letto qualche anno fa, "La figlia del Nord", che si è ispirato, oltre che a "La Bella e la Bestia" anche a questo racconto;
- The Tower - Il millesimo piano: avevo già provato a leggere questo libro in inglese a inizio anno, ma non aveva funzionato, così gli ho dato una seconda possibilità in italiano e devo dire che la mia opinione non è cambiata moltissimo... la metà dei personaggi non mi piacciono, sono troppo materialisti e drammatici, però ringraziamo Iddio per la presenza di Leda, un "cattivo" molto ben costruito, Watt, Rylin e Cord, che risollevano una storia che, fine a parte, non è tutta questa bellezza;
- Eneide: anche questo è un compito di letteratura latina e questa volta non sono stata così fortunata... non che non mi sia piaciuta, però Enea non è Odisseo o Achille, non mi ha affascinato così tanto come avrei voluto;
- Il fu Mattia Pascal: again, compito di italiano... devo ammettere, però, che si è rivelata una lettura migliore di quanto avessi preventivato e sono molto contenta che mi sia piaciuto;
- Il Ritorno: non avevo intenzione di leggerlo any time soon, però l'ho visto lì in libreria e non ho resistito un attimo di più! L'ho veramente adorato, Seth è davvero troppo da gestire, un concentrato di figaggine e tenerezza che ti fa proprio sciogliere... ah, anche la storia è molto coinvolgente, giusto perché lo sappiate (giuro che non mi sono distratta col protagonista, no no).

What do you think you'll read next?
Allora, per prima cosa voglio finire definitivamente tutti i compiti, quindi leggere l'ultimo dei libri che devo per italiano. Fatto ciò, tornerò a smaltire la mia TBR e penso proprio che tornerà a questi tre libri qui, non so ancora in quale ordine, ma loro saranno la mia priorità perché sono troppo curiosa.

Bene, per oggi è tutto. Se vi va, fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 24 luglio 2018

Recensione Un disastro perfetto

Titolo: Un disastro perfetto
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €12.00 (copertina rigida)
Pagine: 320






Trama
Ellie ha appena finito il college quando, a una festa, incrocia lo sguardo magnetico di Tyler Maddox. Quei profondi occhi nocciola la affascinano. Ma si sa che Tyler ha il pugno facile e ama circondarsi di ragazze sempre diverse. In una parola, è il ragazzo sbagliato. Eppure c'è qualcosa di più in lui. Quando sfiora le sue mani, Ellie riconosce un'inaspettata dolcezza. E nel suo caldo abbraccio trova la sicurezza di cui ha bisogno. Un punto di riferimento incrollabile. Solo lui è in grado di leggere nel suo cuore. Del resto, è un Maddox. E i Maddox, quando si innamorano, amano per sempre. Ellie, però, ha troppa paura di lasciarsi andare. Ha paura di fidarsi. Tyler potrebbe far cedere le sue difese e irrompere nella sua vita come un fiume in  piena. Ha bisogno di tempo. Non può permettersi di sbagliare. Perché quando c'è di mezzo l'amore, tutto diventa inevitabilmente complicato...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina molto contenta perché finalmente si può tornare a respirare un pochino di più: i compiti delle vacanze sono andati quasi tutti (a parte ripassare le ultime cose fatte a maggio-giugno per un paio di materie), ho finito di preparare il regalo per la mia amica e sono riuscita a prendere il ritmo e alternare la patente alle mie letture. Ah, che bello!
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi del penultimo libro nella serie dedicata ai fratelli Maddox, quello che ci racconta la storia del gemello di Taylor, Tyler, nonché dell'ultimo fratello che ci mancava di incontrare, e di quella che poi diventerà la sua ragazza, Ellie.

La storia inizia subito molto bene, dobbiamo dire, perché ci troviamo a casa di Ellie, a una festa, e i due si incontrano a poche pagine dall'inizio del libro: subito le loro interazioni sembrano trapelare una semplice attrazione fra di loro, che però non avrà una seconda occasione di manifestarsi, ma poi si incomincia a intravedere un certo interesse da parte di lui nei confronti della nostra protagonista, interesse che vedremo ben manifesto qualche pagina più avanti.
Terminato questo momento, veniamo a conoscere un pochino meglio Ellie: a quanto pare è proprio la tipica figlia di papà che ha preso una laurea che le servirà ben poco, sicura di poter fare affidamento sulla ricchezza della sua famiglia, e a cui mancarono molte attenzioni quando era piccola, sicché ora non si può considerare proprio una persona modello. Beve molto, fuma, fa anche uso di sostanze stupefacenti, insomma, è sull'orlo del lastrico anche se non se ne rende conto e la sua vita sta pian piano andando alla deriva.
I suoi genitori, però, decidono di darci un taglio a questo atteggiamento da bambina in cerca di attenzioni che manda continui messaggi di allarme per via del suo modo di divertirsi: decidono che dovrà cercarsi un lavoro, non avrà più accesso ai soldi di famiglia e avrà un mese per trovare una sistemazione prima di essere sbattuta fuori di casa.
Ellie si ritrova da un momento all'altro privata di tutti quei comfort di cui aveva potuto usufruire per tutta la sua vita e, dopo un primo momento di sconforto, decide però di darsi una svegliata, approfittare dell'occasione datale dai genitori e rimettersi in sesto, cercando anche contemporaneamente di smettere di bere.
Trova lavoro presso una rivista locale, e così sarà costretta, con sua immensa gioia, a lavorare, come fotografa, presso la stazione dei pompieri (in realtà il nome esatto è più lungo e complicato, quindi lo abbrevierò così), dove rivedrà proprio lui, Tyler.

Tyler, dal canto suo, non è esente da una vita difficilotta: in primo luogo, il suo lavoro non è sempre così sicuro, ci sono delle volte in cui è costretto a stare all'esterno per domare un incendio per parecchio tempo e deve sempre fare attenzione a quello che fa, anche perché suo padre crede che lui e il gemello facciano un altro lavoro. Anche lui, poi, è noto per avere una sorta di dipendenza, quella nei confronti delle ragazze, ma quando incontra Ellie la sua attenzione è focalizzata solo su di lei, come se ci fosse una calamita ad attrarlo.
Ecco perché lui è più contento che mai quando scopre che al ragazza dovrà seguire la sua squadra nelle varie operazioni: questa vicinanza forzata potrebbe produrre la nascita di un qualcosa di serio, qualcosa di cui nessuno dei due ha mai fatto esperienza prima.
Solo che la loro relazione non sarà per niente facile, fra la reticenza e i problemi con l'alcol di lei, e forse anche l'esuberanza di lui... dovranno cercare di sostenersi l'un l'altro, di accettare quello che sta accadendo, ma soprattutto Ellie dovrà prendere in mano tutte le redini della sua vita e smettere di bere una volta per tutte, di modo che non ci siano più ostacoli fra di loro.

Questa storia è molto intensa. Da una parte, si troviamo di fronte a un tema molto delicato, quello dell'alcolismo e vediamo una persona che cerca di combattere questo problema da sola, senza rendersi conto che così facendo rischia di ricaderci in continuazione, visto che più volte nel corso della storia le persone che le stanno accanto le offrono un bicchierino, che la fa ricadere nella scia; legato a ciò c'è anche il tema della rinascita, in un qual certo senso, perché abbandonare abitudini dannose vuol dire anche crearsi una nuova identità, migliore per sé e per gli altri.
Dall'altra parte, poi, c'è tutta la parte ambientata in mezzo ai pompieri e agli incendi, una parte che io ho veramente adorato perché è stata presentata proprio in maniera dettagliata, precisa e con quel pathos che ti coinvolge e ti fa sembrare quasi di essere lì, ad assistere alle imprese di questi uomini che spesso e volentieri rischiano la vita.
Non parliamo, poi, dell'intensità della relazione fra i personaggi perché è veramente qualcosa di terribilmente bello. E' vero, lei all'inizio non ci appare come la persona più simpatica del mondo, anzi ci sembra soltanto una giovane viziata che si è persa per strada a causa di una mancanza di attenzioni adeguate, però quando incontra Tyler cambia piano piano il suo atteggiamento e insieme a lui fa proprio scintille. E lui con lei è dolcissimo (ma mai melenso), cerca di aiutarla e ogni tanto lo vediamo molto tormentato perché non sa cosa fare, e allora la tensione sale fra i due, la passione pure, ed è tutto bellissimo.

Insomma, è una di quelle storie che un po' ti fanno sognare, che ti appassionano perché qui veramente c'è il rischio che lui si faccia male per via del suo lavoro e tutto sembra molto realistico.
L'unica pecora nera in questa storia è una scena che secondo me è stata fatta proprio un pochino male: verso la fine del libro, Ellie ha uno scontro con la sorella, che promette di fargliela pagare e qui finisce il capitolo; quando incomincia quello successivo la vendetta è appena avvenuta, la sorella se ne esce con un "com'è ritrovarsi nella stessa situazione?", Ellie senza rifletterci nemmeno un secondo salta alle conclusioni sbagliate e passiamo un bel po' di pagine con lei che crede veramente che la sorella abbia fatto quelle cose. Ora, al di là della pateticità della sorella che, per ripicca, decide di fare alla protagonista la stessa cosa che questa aveva fatto a lei, la scena è fin troppo surreale, avviene alla velocità della luce, tutto quanto avviene così all'improvviso e alla mia mente razionale questa scena è stata troppo assurda, quindi non mi è piaciuto molto questo risvolto.
Meno male che, però, a risollevarmi il morale ci sono gli altri fratelli Maddox, con le loro storie, ed è sempre altrettanto bello riuscire a capire come si sono incrociate le storie di tutti, a partire proprio da quelle dei gemelli, che baciano ognuno l'interesse amoroso dell'altro perché le ragazze non erano a conoscenza dell'esistenza del gemello.

In conclusione, devo dire che, scena surreale a parte, mi è piaciuto un sacco! Ho adorato la loro relazione e il modo in cui sono riusciti a mettere da parte i vari problemi e mi è piaciuto un sacco vedere Tyler a lavoro.
Ora non mi resta che leggere "L'ultimo disastro" e a quel punto avrò finito con questa serie.
Voto:

lunedì 23 luglio 2018

Canticchiando fra i libri! #21

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi, in questa giornata molto calda, sono tornata con un nuovo appuntamento di questa rubrica inventata da me in cui devo scegliere due libri e un personaggio e associarvi una canzone in base al ritmo, al significato o al contesto che c'è dietro.
Iniziamo!

1.
Pretending - Glee
Per questo post avevo già due canzoni su tre pronte, me ne mancava solo una, alché ho iniziato a pensare a tutte le canzoni che sono state fatte a Glee, che è la mia serie TV preferita di sempre. Pensa, pensa, pensa, come Winnie The Pooh (okay, questa era una battuta pessima), mi sono ritrovata per la testa questa canzone, che parla di due persone che sono innamorate l'una dell'altra, ma che fingono di non esserlo, o comunque non dicono mai quello che provano. Un po' come succede in "Sei tutto per me" fra Jillian e Brock: lei è da sempre innamorata di lui, ma non l'ha mai detto; lui probabilmente prova lo stesso per lei da altrettanto tempo ma non si è mai permesso di fare alcuna mossa perché quando erano più giovani i loro sei anni di differenza erano parecchi; e ora che sono cresciuti entrambi fanno un po' finta di niente, ma sotto sotto si vede che si amano, solo che inizialmente non fanno nulla per essere sinceri l'uno con l'altra e con se stessi.

2.
Take on Me - A-ah
Pensando a questo libro, mi è venuta in mente questa canzone... non tanto per il significato, perché non è questo il caso, ma per il ritmo, così frizzante, spiritoso e direi Apollineo! Oltretutto, se non erro, Apollo stesso la canta nel libro a un certo punto della storia, quindi quale canzone migliore se non una che conosce anche il nostro caro dio?

3.
Bird Set Free - Sia
Allora, siccome in questo periodo sto pensando molto alla serie "The Arcana Chronicles", mi è venuta in mente Evie, la protagonista, e le sue difficoltà in tutto il corso della serie. Così ho provato ad associare una canzone al suo personaggio e mi è venuta in mente "Bird Set Free", che parla di qualcuno che viene trattenuto da qualcun altro, ma che alla fine riesce a liberarsi e ad essere se stesso, proprio come accade a Evie che, dopo essere rimasta all'oscuro di tutto questo gioco degli Arcani per volere di sua madre, è riuscita ad essere l'Imperatrice e questo l'ha fatta sentire molto meglio.

Bene, per oggi è tutto. Noi ci vediamo domani con una nuova recensione.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

giovedì 19 luglio 2018

Recensione The Oracle Queen e The Young Queens

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi vi porto due mini recensioni delle due novelle della serie de "La battaglia delle tre corone", che ho intenzione di leggere quest'estate perché mi intriga troppo.

Titolo: The Oracle Queen
Autore: Kendare Blake
Genere: Fantasy
Casa editrice: Harper Teen
Prezzo: €2.69 (ebook)
Pagine: 120






Trama
Triplette di regine nate sull'isola di Fennbirn possono essere molte cose: Elementalisti. Avvelenatrici. Naturaliste. Se nasce una regina oracolo, comunque, con il dono della vista, sarà immediatamente annegata, estinguendo così la sua possibilità di ottenere mai il trono.
Ma non è sempre stato così. Questa pratica cautelare è iniziata molto tempo fa, con la Regina Elsabet - la leggendaria, e ultima, regina oracolo - il cui regno era tinto di sangue e orrore.
Paranoica, spietata e completamente pazza, la sfiducia di Elsabet portò all'omicidio di tre famiglie di persone innocenti. O almeno, questa è la storia incontestata tramandata di generazione in generazione. Ma che cosa è successo realmente? Scopriremo la vera storia della regina che, sebbene nata col dono della vista, non ha potuto prevedere la sua rapida e improvvisa caduta di potere... finché non è stato troppo tardi.
Recensione
La storia che qui ci viene presentata è quella della Regina Elsabet. Lei è una sovrana particolare, ha il Dono della Vista, quindi vuol dire che può vedere il futuro se la Dea che l'ha voluta al trono glielo consente.
La sua vita a corte, però, non è per niente facile: Elsabet ha un carattere particolarmente volitivo, è forte e determinata a fare come vuole lei, alle sue condizioni, non a quelle del Consiglio; inoltre, come se non bastassero già le occhiatacce per questo, si ritrova con un marito che intrattiene dei legami extraconiugali, o comunque non esita a fare la corte ad altre signorine, talvolta proprio davanti a tutti.
Per fortuna, a corte arriva un pittore, Jonathan, che la aiuta, in un qual certo senso, ad essere serena almeno nei momenti che trascorrono insieme, sebbene alle sue spalle si stagli una minaccia che rischia di mandare a monte tutto quanto.
Qualcuno vuole prendersi il trono, qualcuno che crede che lei non stia svolgendo un buon lavoro, qualcuno che decide di mettere in giro delle voci e che la farà capitolare se lei non riuscirà a reagire in tempo.

Sebbene sia una novella molto corta, devo dire che mi ha affascinato.
Il world building è molto interessante: ci troviamo in una realtà non lontano dalla nostra, geograficamente parlando, ma naturalmente qui c'è il valore aggiunto della magia. Coloro che posseggono poteri magici sono divisi in tre categorie e a ognuna di esse corrispondono le tre possibili eredi al trono; ovviamente, poi, ci sono anche delle capacità particolari, come il Dono della Vista della Regina Elsabet, ma queste credo (almeno, immagino, ma non ne sono sicura perché questi sono i tre tipi di magia che sono stati presentati, quindi non credo che ce ne siano altri, ma potrebbe sempre essermi sfuggito qualcosa) siano al quanto rare, o comunque non così comuni come le tre categorie.
Un'altra cosa che inizia ad esserci presentata è il fatto che a ogni generazione nascono tre gemelle con capacità differenti, ma solo una di queste diventa Regina dopo la morte delle altre due.
Insomma, da quel poco che è stato anticipato, capiamo che non è un mondo molto facile, può essere crudo nel momento in cui le tre sorelle vengono allevate per tentare di uccidersi a vicenda e anche nel momento in cui succede qualche rivolta, qualcosa che porta il Regno in uno stato di precarietà prima di arrivare a una nuova fase.

La Regina Elsabet è un personaggio molto affascinante: è una sovrana un po' sopra le righe, non le piace che siano gli altri a prendere le decisioni ma vuole poterlo fare lei, alle sue condizioni, anche perché, in fin dei conti, lei è un Regina-Oracolo, può vedere il futuro e può anche, se la Dea glielo permette, capire quali sono le minacce per il suo Regno e agire di conseguenza.
Per questi due elementi, la sua "arroganza" nei confronti del Consiglio e il Dono, la sua vita non sarà molto semplice. La gente parla, parla tanto, e non esita a criticarla per quello che sente che ha fatto. Un aggravante in tutto ciò è anche, purtroppo, il marito: nonostante tutto, lei è pur sempre una giovane donna che vorrebbe le attenzioni che merita, vorrebbe vivere felice e serena la sua vita privata, ma questo non le viene concesso perché la persona che ha scelto come suo sposo non la guarda, è impegnato a rincorrere le varie dame di corte, talvolta senza accorgersi neanche che questo fa parlare le persone e fa sembrare debole la Regina.
Forte dal punto di vista politico, ma debole dal punto di vista emotivo, Elsabet si scontrerà con tutte quelle voci che serpeggiano dietro le sue spalle e anche con chi, sempre alle sue spalle, cercherà di prenderle il posto. Sarà una lotta dura, che avrà un risvolto poco piacevole per la nostra protagonista, ma questo comunque mostrerà una persona forte, che riesce a sopportare le ingiustizie e che continua a rimanere una degna erede al trono quando non le è più consentito sedercisi.

Insomma, una novella molto intrigante, piena di sotterfugi e di azioni subdole che mi appassionano un sacco.
Voto:
***
Titolo: The Young Queens
Autore: Kendare Blake
Genere: Fantasy
Casa editrice: Harpet Teen
Prezzo: €2.75 (ebook)
Pagine: 85






Trama
Mirabella, Arsinoe e Katharine non avevano sempre pensato di uccidersi l'un l'altra. Non erano sempre circondate da famiglie adottive rivali, ognuna delle quali prometteva di avere a cuore i loro migliori interessi. E non erano sempre terrorizzate dall'essere attaccate inaspettatamente - da una delle loro stesse sorelle, non di meno - in un modo che avrebbe potuto costar loro l'ultimo respiro.
Erano solite stare insieme. Solo tre sorelle. Da sole in una valle.
Questa è la storia delle tre regine - dopo che sono nate, prima che fossero separate, nel tempo in cui vissero insieme, si amavano l'un l'altra, e si proteggevano a vicenda. E' anche la storia del giorno in cui vennero separate, e degli anni che seguirono.
Dalla nascita fino agli undici anni, questo è un raro scorcio delle vite delle regine... prima che iniziassero a giocare. 
Recensione
In questa seconda novella possiamo osservare una parte della vita delle tre sorelle che sono poi le protagoniste de "La battaglia delle tre corone".
Le vediamo nascere, prima di tutto, e vediamo la loro madre individuarne i rispettivi poteri, capirne la forza e designare quella che ha più probabilità di diventare Regina: Katharine è un'Avvelenatrice, Arsinoe una Naturalista e Mirabella un'Elementalista.
Quando raggiungono i sei anni vengono divise. Ognuna di loro viene presa in custodia da una famiglia in base al loro potere, famiglia che dovrà educare la Regina che le è stata assegnata di modo da farle sviluppare al meglio i suoi poteri per essere pronta a prendersi il trono.
Le vediamo crescere, entrare a far parte di queste famiglie, studiare per migliorare le loro capacità con i loro poteri. Vediamo anche due di loro dimenticarsi dell'esistenza delle altre sorelle, come di solito accade, mentre una di esse no, mantiene saldi i suoi ricordi, forse anche perché è sempre stata il collante della loro famiglia, quella che le proteggeva tutte.
Accadono molte cose mentre sono separate, crescono veramente tanto e col passare del tempo si avvicinano sempre più al momento in cui di loro tre ne rimarrà solo una. Perché questo deve accadere, che lo vogliano o no. Che siano pronte o no.

Con questa novella riusciamo ad entrare ancora di più nell'isola di Fennbirn e nelle sue dinamiche "politiche": questa volta infatti non veniamo a conoscenza della tradizione delle tre Regine attraverso i ricordi di Elsabet, ma viviamo i primi e importanti momenti di questo viaggio in diretta. Ed è così anche che abbiamo la possibilità di constatare che tutto ciò non coinvolge soltanto le tre ragazzine costrette ad uccidersi l'un l'altra finché non ne rimane solo una, ma anche le famiglie che le educano, che vogliono avere sul trono un rappresentante del loro potere, della loro magia.
Adesso, per tre generazioni ci sono state solo Avvelenatrici, il cui potere si è ridotto nel tempo sempre di più, ma questa volta la tradizione potrebbe essere interrotta, un'Elementalista potrebbe prendere il trono tanto ambito.

Non starò a parlarvi delle tre sorelle perché non credo di potervi dare un quadro completo delle loro personalità dopo averle conosciute così poco, diciamo che mi riservo la loro presentazione per quando vi parlerò di "La battaglia delle tre corone".
Quello di cui voglio parlarvi è invece una strana sensazione che questa novella mi ha dato.
La Regina uscente, la madre delle tre ragazze, in realtà compie un piccolo sotterfugio, che potrebbe avere anche delle conseguenze poi nella battaglia finale, ma non ho bene capito il motivo di questa sua scelta. Immagino che lo scoprirò andando avanti nella lettura di questa serie. In ogni caso, è stata una cosa piuttosto strana da fare, soprattutto quando in gioco c'è la vita di tre ragazzine, e non riesco bene a comprendere se questa decisione sia stata fatta per non farle soffrire troppo al momento della loro morte, oppure per far salire al trono più facilmente la sorella più forte, Mirabella... che poi, detta così in realtà le due cose sembrano abbastanza collegate, però c'è una differenza, perché nel primo caso si sarebbe preoccupata anche per le altre due, nel secondo solo per la prima... non so se mi sono fatta capire.

Insomma, è stata anche questa un'avventura molto breve, ma abbastanza d'impatto per via del legame fra le sorelle e di come queste hanno continuato la vita separate, crescendo e venendosi a trovare in una situazione sempre più spinosa col passare del tempo.
Tuttavia, questa novella non mi ha coinvolto così tanto come la precedente, probabilmente per via del fatto che, in sostanza, a parte qualche eccezione, non accade niente di così tanto appassionante, ci sono giusto degli accenni di situazioni che immagino anticipino e preparino il picco che arriverà con gli altri volumi della storia.
Però, in ogni caso, è stata una novella molto carina da leggere e ora la mia curiosità è schizzata alle stelle.
Voto:

mercoledì 18 luglio 2018

WWW... Wednesday! #63

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, sommersa dalle cose da fare... eh sì, uno si dice che durante le vacanze non vuole fare nulla, vuole solo riposarsi, e poi finisce per dover fare un sacco di letture per la scuola di cui non ha proprio voglia, dover completare un regalo per la propria migliore amica e dover trovare tempo per studiare per poter fare l'esame di teoria della patente prima che inizi la scuola... ah, quando si dice la bellezza delle vacanze!
Anyway, eccomi ritornata con la consueta rubrica del mercoledì nella quale vi mostrerò le mie letture in corso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
Siccome oggi non ho commissioni da fare e non devo andare a scuola guida, ho deciso che era il momento perfetto per poter terminare questa trilogia. Ho iniziato a leggerlo da poco, quindi non voglio dare un giudizio, però sappiate che la storia sta ingranando molto bene.

What did you recently finish reading?
Questa settimana sono riuscita a leggere un sacco:
- La Resistenza spiegata a mia figlia: era partito bene, con una lettera a sua figlia nel quale diceva che le avrebbe spiegato cos'era la Resistenza... poi è diventato immancabilmente un saggio che non è che parlasse proprio della Resistenza, quanto più delle sue cause, di cosa l'avesse fatta nascere e cosa succedeva nel resto della Terra mentre un manipolo di giovani si trovava in montagna a combattere. Insomma, mi aspettavo qualcosa di diverso;
- Psicopatologia della vita quotidiana: questo sì che è stato interessante! Non credevo che sarei riuscita a seguire i ragionamenti, o che mi avrebbe in un qual certo senso coinvolto, eppure è stato proprio così, è stato interessante vedere gli errori che commettiamo quando parliamo, o agiamo, e a cosa possono essere dovuti. Decisamente una sorpresa;
- 1984: sebbene all'inizio abbia fatto un pochino di fatica a capire l'inglese di Orwell, devo dire che si è dimostrata una gran bella lettura, con una sorta di risvolto Romance che non mi sarei aspettata e con un finale che mi ha sorpreso, non propriamente in senso positivo ma nemmeno in senso negativo; quello che so per certo, è che è stato avvincente e mi è piaciuto vedere come il regime del Grande Fratello cercasse di fare il lavaggio del cervello a tutti affinché non ci fossero più emozioni forti e disertazioni di qualche tipo;
- Un disastro perfetto: allora, da dove cominciare? La storia di Ellie e Tyler mi è piaciuta un sacco, a livello di quella di Thomas e Liis: mi è piaciuto il modo in cui si sono evolute le cose fra loro, le loro storie e il percorso evolutivo di lei, che ci ha messo un attimo per raddrizzarsi completamente, ma almeno alla fine è arrivata a capire di aver bisogno di aiuto per riuscire poi a stare con Tyler tranquillamente;
- L'ultimo disastro: diciamo che mi sarei aspettata qualcosa di diverso. E' stata una conclusione molto carina, in cui abbiamo potuto vedere tutti i fratelli Maddox, ma alcuni personaggi si sono rivelati veramente insopportabili e per gran parte del libro non è successo praticamente nulla... capiamoci, non è che mi aspettassi il nuovo Hunger Games in versione non distopica, ma siccome c'entrava l'FBI credevo che qualche inseguimento o cose simili le avremo viste e invece si sono visti solo litigi, pianti, urla, rabbia, tristezza fino quasi alla fine, quando l'azione è arrivata;
- Sei tutto per me: ho finalmente finito la serie "Wait for You" e questo volume è stata una degna conclusione della storia; Jillian e Brock sono bellissimi, ci hanno messo tanto per arrivare a stare insieme a causa di quello che era successo sei anni prima, ma sin dai loro primi approcci dopo tanto tempo si sentiva la tensione e taaanta altra roba che fluiva fra di loro. Mi è proprio piaciuto un sacco;
- Shadowhunters, il codice: è stata una lettura carina, sebbene in certi punti un pochino noiosetta per i miei gusti, però volevo da un sacco di tempo leggerlo e ho approfittato di una giornata piena di cose da fare nella quale non avrei potuto godermi a pieno un altro libro.

What do you think you'll read next?
Non so ancora bene cosa leggerò dopo aver finito "The Savage Dawn": potrei leggere un altro libro della Armentrout, magari proprio questo; potrei decidere di dare una seconda possibilità a "The Thousandth Floor" proprio in questo momento; oppure potrei buttarmi sull'ultimo libro uscito delle "Arcana Chronicles" e iniziare a sclerare per Evie e Jack e tutto quello che è successo alla fine di "The Arcana Rising".

Bene, per oggi è tutto. Se vi va, fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 17 luglio 2018

Recensione Bad Boy Mai e per sempre

Titolo: Bad Boy 4 Mai e per sempre
Autore: Blair Holden
Genere: Young Adult
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 288






Trama
Tessa O'Connell negli ultimi anni è cresciuta e ha imparato, suo malgrado, molte cose sulla propria pelle. Ora, a ventidue anni e con una laurea in tasca, è pronta a vivere senza più paure e a sfruttare al meglio le opportunità che le si presentano sulla strada. A cominciare dalla sua nuova vita tutta sola a New York e dal nuovo (e inaspettato) lavoro in editoria. Con l'incrollabile amore di Cole - lontano, ma sempre dalla sua parte -  Tessa è pronta a conquistare il mondo. Le insicurezze e le paure che hanno tormentato da sempre la loro storia hanno infatti reso il loro amore così forte da poter resistere a qualsiasi cosa, persino a una relazione a distanza. Separati per la prima volta dopo tanto tempo, però, Cole e Tessa faticheranno a trovare un equilibrio in questa nuova realtà, che minaccerà di allontanarli l'uno dall'altra. L'unica certezza che hanno è che sono destinati a stare insieme e, nonostante gli imprevisti, faranno di tutto pur di riuscirci...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi vi porto la recensione dell'ultimo volume di questa serie che è stata un po' una piccola montagna russa... il primo volume aveva delle premesse così buone che poi si sono perse e non sono mai più state ritrovate perché evidentemente non avevano il loro Virgilio personale pronto a salvarle, però diciamo che almeno con quest'ultimo volume le cose sono migliorate leggermente. Ma proprio leggermente neh!

Dunque, la storia è ambientata tre/quattro anni dopo gli eventi di quel disastro che è stato il terzo libro. Adesso Tessa è più grande, ha vissuto la sua storia d'amore con Cole tranquilla, convinta che Cassandra avesse torto marcio fino alla fine, ma è costretta a trasferirsi a New York, lontano dalla sua dolce metà e questo la destabilizza, perché sono sempre stati insieme e affrontare un periodo da soli non è facile. Però ci si può sempre provare.
Mentre Tessa sta cercando di ambientarsi a lavoro naturalmente non smette di pensare a quando potrà vedere di nuovo il suo Cole, che adesso è impegnatissimo con lo studio, ed ecco che i suoi desideri vengono esauditi quando il suo capo decide di portarla con sé a un incontro con una nota azienda di cosmetici proprio a Chicago, dove lui studia.
Questa visita però, non sortirà al 100% l'effetto desiderato, perché attorno a lui sembra ronzare una donna, Melissa, che ha pure una bambina e a quanto pare è anche molto intima con Cole. Insomma, i colpi al cuore per Tessa sono dietro l'angolo, ma alla fine i due riusciranno a trovare un punto d'incontro e a capire che forse non gli fa male stare lontani di tanto in tanto.

Allora, iniziamo subito col dire che questo volume è andato meglio del precedente.
Tessa sembra sempre la solita bambina, impulsiva, insicura e che non ragiona abbastanza sulle cose che fa, al punto che poi ha paura di aver sbagliato e inizia a pentirsene nel momento stesso in cui incomincia proprio a fare quella cosa di cui prima era tanto sicura. Però, dai, ogni tanto qualche cosa giusta l'ha fatta e non si è sempre pianta addosso come nel volume precedente.
Pensate che ha pure detto una cosa così intelligente come: "non avevo mai pensato alla mia vita e alla sua, ma sempre e soltanto alla nostra", capendo così che forse, effettivamente, lei e Cole sono sempre stati troppo insieme per poter apprezzare la vita in maniera corretta. Anche perché, come ha detto non so più chi nel libro, se due persone stanno insieme sin da giovani, si vedono cambiare, crescere, e sta a loro cercare di adattare la loro relazione a queste novità.
Infatti, Tessa è riuscita a cambiare così tanto che "non faccio più affidamento su di lui anche per respirare come quando mi sono innamorata di lui", capendo quindi che forse non era tanto una cosa carina il rapporto di prima e facendo capire a noi, invece, che è riuscita ad emanciparsi un minimo da quella stretta dipendenza che aveva sviluppato nei confronti di Cole...
Però no, aspettate, questo accade soltanto alla fine perché prima, nelle 150 pagine precedenti succedono le seguenti cose:
1) il papà di Cole sta male proprio quando Tessa voleva andare a trovarlo facendogli una sorpresa e l'unica cosa a cui pensa è al fatto che i suoi piani sono stati rovinati!
2) praticamente, ha ammesso che annullerebbe se stessa per stare con lui... ritiro quello che ho detto prima, non ha ancora capito che non possono stare appiccicati 24/7;
3) abbiamo ancora il problema degli spazi personali, perché lei crede di essere la sola per Cole e non pensa che lui possa anche avere altre persone a cui vuole bene... irritante come cosa, no?
4) ha detto un'altra volta "lei non ci conosce nemmeno" e io avrei voluto strozzarla;
5) ancora una volta, sembra sempre che sappia già tutto lei della vita.
Quindi no, okay, scherzavo, mi sono lasciata trascinare dalla felicità che ho provato con l'ultimo capitolo e mi stavo scordando che prima c'era ancora la vecchia Tessa.

Cole, invece, qui è stato veramente tenero: certo, è sempre un po' il solito cavernicolo, maltratta il fratello perché crede che ci provi ancora con la sua ragazza (e che drammaticità bello mio), guarda in cagnesco Cassandra perché non l'ha ancora personata dopo quello che ha detto e perché ogni tanto dice ancora cose poco carine (nel 60% dei casi però sono la sacrosanta verità, e non dovrebbero trattarla così male), però alla fine del libro rivela il suo cuore d'oro, prodigandosi per la sua vicina di casa e la sua bambina e mettendosi in una situazione al quanto delicata senza avere troppa paura delle conseguenze.
Insomma, per carità, migliora un pochino anche lui, ma:
1) è tremendamente drammatico in alcuni punti, contagiato da quell'attrice della sua fidanzata, e non ha ancora la minima idea di cosa voglia dire starsene separati, visto che ogni santa volta che si vedono non riescono a non fare i conigli;
2) ma mi spiegate perché, fra tutti e due, non sono ancora in grado di litigare come si deve? Ogni tanto è andata meglio, perché si sono urlati contro e si sono detti tutto il discorsetto, però mamma mia non è che ogni volta che si litiga bisogna poi finire per togliersi i vestiti perché a quanto pare è l'unico modo per fare pace! Il dialogo dove l'abbiamo messo? Nel water? Vi fornisco un consiglio spassionato, cicci: se volete avere una storia sana, dopo che avete litigato non fate i conigli, fatte le persone civili che cercano di chiarirsi e di fare la pace a parole o tutt'al più con piccoli gesti, come condividere una vaschetta di cioccolato. Non fate come quelle persone che litigano su Whatsapp e quando si vedono il secondo dopo sono tutte "bacini e bacetti", come se non fosse successo nulla perché qualcosa è successo eccome!
*ringrazia il fatto che esiste il servizio in camera che li ha fatti rinsavire, anche se per poco*

Non posso poi non menzionare nuovamente l'alto tasso di drammaticità presente in questo volume.
Se io credevo che dopo "Bad Boy 3" drammi così non ne avrei più visti, beh mi sbagliavo. Analizziamo le situazioni.
Già solo il fatto che lei pensi male di lui vedendolo con un'altra e pensando che la bambina potrebbe essere sua figlia, ci fa capire quanto siano messi tutti male lì dentro, ma il picco lo raggiungiamo quando, dopo aver ricevuto una telefonata misteriosa, Cole va via dall'albergo, nessuno sa dove sia finito e non risponde al cellulare. Avrà avuto un emergenza e non potrà rispondere, potrebbero pensare i comuni mortali, ma no, Tessa O'Connell, queen del drama, non appena lo vede il mattino successivo esordisce con un "Pensavo fossi morto!" che manco Katniss quando ha visto Peeta dopo che lui era stato rapito e torturato da Capitol City! Cioè, ma come fai a dire una cosa del genere? Nemmeno in un Fantasy, di quelli in cui le morti sono all'ordine del giorno, i personaggi fanno così tanta scena!
Non parliamo poi di quando lei pensa di andare a fare una scenata da Melissa, tutta convinta che ci sia una liason con Cole e invece non è così, e poi si deve pure sorbire la rabbia del suo ragazzo che non è furioso perché lei non ha avuto fiducia in lui, bensì perché è stata in un posto non sicuro! Ma robe da matti! Per forza poi quando lei ci chiede: "Dite che sono troppo melodrammatica?" uno le risponde: "Sì, cavolicchio. Hai voglia!".

Meno male che questa serie è finita, perché non ne potevo più di vedere personaggi irascibili, senza cervello e impulsivi alla massima potenza, che mi sembravano tanto carini all'inizio perché nonostante tutto erano posati, non si erano montati la testa, e poi sono diventati proprio i figli di papà che prima non erano (mamma mia, sono maledettamente ricchi e col passare del tempo hanno iniziato a sperperare così come se di soldi ce ne fossero a palate, e tutto ciò mi ha provocato un sacco di irritazione).
Ringraziamo Iddio perché almeno questo finale è stato carino, anche se rischiava di farsi odiare anche lui per certe situazioni che si sono succedute verso la fine.
A mai più rivederci, Colessa, mi avete fatto penare troppo. A mai più rivederci!
Voto: