martedì 31 ottobre 2017

Recensione Silver, L'ultimo Segreto

Titolo: Silver, L'ultimo Segreto
Autore: Kerstin Gier
Genere: Urban Fantasy
Casa editrice: Corbaccio
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
Pagine: 361






Trama
Ormai è appurato: nemmeno nei sogni si può stare in pace. Prima, quando Liv viveva a casa sua, i sogni erano affari suoi, ma adesso che si è stabilita a Londra insieme alla sorella Mia da Ernest, il nuovo compagno della madre Ann, sembra che tutti ne sappiano più di lei. In primo luogo Grayson, il fratello appena acquisito, e poi tutti i suoi amici. Da quando le sono apparsi in sogno in un cimitero, intenti in una cerimonia esoterica, Liv è costretta a condividere con altri ragazzi non solo la scuola, ma anche la notte e i suoi incubi. Da un certo punto di vista questo può avere i suoi aspetti positivi, specialmente quando Liv è con il fascinoso Henry... ma i sogni sono minacciati da una presenza oscura e inquietante pronta a seguire i ragazzi nei loro spostamenti e, soprattutto, il loro amico Arthur ha deciso inspiegabilmente di rovinare per sempre la loro vita... Di giorno, le cose non sembrano andare meglio in questa famiglia allargata dove c'è ancora qualche rancore di troppo tra Florence, la spocchiosa gemella di Grayson, la mamma di Ernest che mai e poi mai vorrebbe diventare la suocera di Ann e l'autore di un blog anonimo che si diverte a spiattellare tutti i segreti di Liv. Certo, c'è Henry, il suo meraviglioso fidanzato, ma cosa farà quando scoprirà che Liv gli ha mentito?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi è Halloween! Quel giorno in cui la sera ci si traveste come zombie o streghe, o altri esseri spaventosi (tipo Sebastian... ma nessuno capirebbe), quel giorno in cui ci si racconta storie dell'orrore e si va di casa in casa a fare "Dolcetto o scherzetto" e... ah, dimenticavo, c'è sempre la scuola, io sono un po' troppo grande per reclamare dolcetti, e le feste dove in teoria ci si potrebbe travestire sono quelle in cui c'è più alcol e altro di quanto se ne possa vedere in tutta una vita intera. Cattivi film americani che fanno sognare. Come quando, dieci anni fa, si guardava High School Musical e si credeva che al liceo avremmo cantato e trovato ragazzi fighi come Zac Efron nei panni di Troy Bolton. Io l'ho sempre detto, non è solo la Disney a illuderci...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro molto creepy, giusto per essere in tema, libro che... non è affatto creepy, ma che mi è piaciuto molto, anche se ho passato i primi minuti a pensare "O cavolo, cosa era successo nel volume precedente? Com'era finito? Oddio, raga, qui c'è da preoccuparsi, ho diciassette anni e zero memo- oh no, adesso qualcosa mi ricordo!" perché il volume precedente l'ho letto l'estate scorsa e, come vi ho già detto, sono veramente pessima a continuare delle serie.
Ma bando alle ciance e cominciamo!

Ritroviamo i nostri amici in un'apparentemente normale giornata scolastica, Liv, Grayson e Henry chiacchierano a mensa tranquillamente, fino a che qualcosa li mette in allerta: di fronte a una scena simile i tre e tutto il resto della scuola rimangono basiti, ma loro sanno bene che dietro a tutto questo c'è Arthur, il loro vecchio amico, ex-ragazzo di Anabel (per intenderci, quella pazza) che è passato al lato oscuro e cerca di farglielo capire in tutti i modi. Arthur non si è accontentato di "possedere" Mia, la sorella di Liv, ma ora minaccia di fare la stessa cosa a molte altre persone, per provare il suo potere, e sembra essere inarrestabile.
Anche il mondo dei sogni sembra, però, essere permeato da un'aura di oscurità, non è più un posto molto sicuro, soprattutto da quando Anabel ha affermato che esiste un Demone, quello a cui tutti loro hanno fatto giuramento, che non è contento e che programma di ucciderli tutti quanti. All'inizio, nessuno crede a lei, pensano che sia una proiezione, un qualcosa dovuto alla sua insania, tuttavia accadono certe cose che li fanno mettere tutti sull'attenti, al punto da cercare di trovare delle informazioni che spieghino qualcosa.
Ma se, in generale, la loro vita e sconquassata da Arthur e Anabel, nel privato non va molto meglio: fra i preparativi per il matrimonio della madre di Liv, le liti domestiche, le opinioni divergenti, Secrecy e molto altro, non c'è più un minuto di tranquillità.
Riusciranno i nostri eroi a mettere fine a tutta questa storia, a svelare tutti i segreti e a riportare un po' di santa pace nelle loro vite?

Allora, noi eravamo sicuri di averne viste di tutti i colori con Liv? Di aver visto il massimo delle sue marachelle? Ahahah, che ridere! Che illusi che siamo stati... Eh sì, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, e la nostra amata protagonista continua ad infilarsi in guai più grandi di lei, e lo fa già dalle prime pagine! Io non so proprio come faccia, è una calamita naturale per le situazioni difficili e se ne esce sempre, o quasi, combinando qualcosa, per poi rimproverarsi perché non doveva agire così. Sul serio, ci sono dei momenti in cui è veramente esilarante, parla o agisce e ti ridi perché vedi il modo in cui non riesce a togliersi da una situazione imbarazzante e poi continui a ripeterle che prima o poi verrà smascherata o qualcosa andrà contro il suo bellissimo (si fa per dire) piano.
Però, a parte le risate assicurate, Liv è anche una testa dura, quando si mette in testa qualsiasi cosa deve poi continuare su quella scia, è determinata a non lasciare le cose in sospeso e a comprendere il più possibile della situazione in cui si è trovata; per non parlare di quanto si possa vedere il suo amore per certe persone e la sua voglia di proteggerle dal male in persona (aka Arthur).
E la cosa che mi piace di più di lei è la sua naturalezza, il modo in cui affronta le situazioni difficili anche quando è spaventata a morte, ma è nelle sue vene il non ritirarsi di fronte alle difficoltà.
Ah, tra l'altro, devo anche ammettere che per una volta non ho pensato che lei sarebbe finita meglio con Grayson, anzi mi è abbastanza piaciuta insieme a Henry, forse anche per il fatto della sua bugia e il fatto che lui ha mostrato con lei un lato diverso, che non avrei mai creduto potesse avere.

Ora, torniamo a riprendere il formato di qualche recensione fa e a fare una bella carrellata di personaggi.
Il primo di cui vi voglio brevemente parlare è Grayson: non so se lo sapete, ma lui è uno dei miei preferiti in questa trilogia e qui non è stato da meno, si è vista la sua intelligenza, il suo essere razionale e la sua capacità di arrivare al nocciolo della questione come un bravo investigatore; certo, c'è da dire che non si mostra sempre come un ragazzo tutto d'un pezzo, però chi ha detto che devono essere tutti fortissimi? Nessuno, perciò a noi ci piace così com'è.
Poi abbiamo Henry, il ragazzo di Liv che ha fatto cose che on avrebbe mai dovuto fare, ma noi l'abbiamo perdonato (e con noi intendo me, myself and I) e ora ci è diventato pure più simpatico di prima! Ah, guarda che vita, un momento prima daresti due schiaffi a una persona e quello dopo le stringeresti la mano... Anyway, in questo ultimo volume si è dimostrato molto più carino, sempre macho e sempre sorridente, anche quando la situazione stava diventando parecchio spinosa, e in alcuni momenti è stato anche tanto dolce, veniva quasi da dirgli "Ti prego, anche tu, non puoi diventare reale?" per via del modo in cui si comportava con la protagonista... you made me a proud mama. *si asciuga una lacrima di commozione*
Come non menzionare Mia, la sorellina di Liv? Che sono della stessa famiglia si vede, sono una squadra incredibile, però fra le due la più piccolina è quella più intelligente: non solo è furba, ma è anche brava a risolvere i misteri, come quello di Secrecy, la famosissima blogger senza peli sulla lingua di cui nessuno sa nulla. Insomma, è una piccola Sherlock Holmes in erba.
Poi c'è Jasper, che nello scorso volume era finito in Francia, con tutto il mio cuoricino perché era troppo simpatico e adesso l'abbiamo incontrato di nuovo e... posso dire che lo preferivo prima? Adesso era tutto pace e amore, in versione zen e per me è NO. Rivoglio il mio vecchio Jas-Jas.
E come non parlare dei cattivi della situazione? Diciamo che sia Anabel sia Arthur sono due personaggi misteriosi: la prima non si capisce molto bene da che parte stia, si sa solo che probabilmente ha ancora qualcosina fuori posto nella sua testolina e ogni tanto è pure inquietante; il secondo è veramente passato al lato oscuro, ma non si capisce molto bene il perché, che cosa sia cambiato e per quale motivo abbia deciso di rovinare la vita di mezzo mondo, contemporaneamente sembrando il principe azzurro che tutte (o quasi) le ragazze della sua scuola vorrebbero avere.

Come al solito, anche quest'ultimo volume della trilogia è esilarante, ci sono stati momenti in cui sono scoppiata a ridere come una pazza perché si erano create delle situazione veramente assurde, in cui la nostra Liv ne combinava una dietro l'altra e non riusciva a togliersi fuori da questo macello senza combinare altri casini, per non parlare poi dei momenti in cui stavano preparando il matrimonio della madre, in cui fra la nonna bacchettona e Lottie che faceva ingelosire Charles c'era veramente da morire dal ridere.
Però, devo anche ammettere che, in mezzo a tutto questo divertimento e a questi misteri, di azione ce n'è poca, ma proprio poca! E se, da una parte, questa mancanza era compensata dall'aura misteriosa e dalla paura dei personaggi, dall'altra, quando sono arrivata alla fine mi è mancato qualcosa... avrei sperato in qualche combattimento in più, in qualche corsa contro il tempo per salvare tutti, un po' come era successo ne "La Trilogia delle Gemme", dove la vicenda era molto più avventurosa. Invece, a parte un serpente di qua e uno "zombie" di là, c'era poco e niente, non c'era così tanta ansia e così tanta paura di quello che sarebbe potuto accadere se non proprio alla fine, nelle ultime trenta pagine (forse anche meno), e quello che è successo dopo aver fatto fuori il cattivo non è che sia stato propriamente molto avvincente, mi sarebbe piaciuta più azione, un finale con più pepe, al posto che rimanere in linea con la leggerezza della storia e creare un happy ending spensierato.
Avrei voluto vedere un po' più di difficoltà, di terrore, invece è tutto filato troppo liscio... o meglio, diciamo che mi è piaciuto il modo in cui è filato, però avrei voluto almeno vedere prima un po' più di tormento.

A parte questo, devo comunque dire che mi è piaciuto molto, è stato un finale abbastanza degno per questa trilogia e mi piacerebbe sapere qualcosa di più sulle vite dei personaggi dopo la fine, perché come al solito non è che la Gier abbia chiuso tutto eh, anzi ha lasciato un sacco di porte aperte su situazioni accennate e questo mi dà molto fastidio, perché io sono una persona curiosa e quando finisco un libro devo sapere tutto di quello che succederà dopo, devo sapere l'epilogo di ogni singolo personaggio, o quasi.
Insomma, una bella conclusione, un po' carente di azione, ma esilarante e intrigante al punto giusto.
Voto:

giovedì 26 ottobre 2017

Recensione Half Lost

Titolo: Half Lost
Autore: Sally Green
Genere: Fantasy
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €16.50 (copertina flessibile)
Pagine: 347






Trama
Nathan è ancora una volta in lotta contro il tempo. Soul, il tirannico Incanto Bianco che con un colpo di mano ha assunto il pieno controllo del Consiglio, ha preso di mira l'Alleanza degli Incanti Liberi, ormai ridotta a pochi elementi, in perenne fuga e pericolo di vita. L'unico modo per uscire dall'impasse è sorprendere il nemico, e attaccarlo dove meno se lo aspetta: nel suo cuore strategico, quel palazzo del Giudizio a cui Nathan è legato da tristi ricordi. Per entrarci però non bastano i nuovi Doni che Nathan sta faticosamente tentando di padroneggiare: occorre qualcosa di più, un leggendario amuleto con il potere di rendere invincibile chi lo indossa. Il prezioso artefatto è però nelle mani di Ledger, un Incanto Nero che gioca da battitore libero. Nathan parte per gli Stati Uniti portando con sé le speranze dei ribelli, ma anche le sue ferite.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che si sta stressando sempre di più perché ci sono sempre più cose da fare e poco tempo e... perché nessuno ha mai avvertito che più si cresce e più gli impegni aumentano? Perché nessuno ha mai detto a chiare lettere come fare per non ritrovarsi con impegni fino al collo? Come fare a compitare e studiare e andare a danza e mangiare e fare tante cose in meno di dieci ore? Ah, che vita raga, la prossima volta nasco su Marte e problema risolto!
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo libro della serie "Half Life", trilogia che avevo iniziato l'estate scorsa e che mi era piaciuta abbastanza, perciò ho deciso di terminala dopo un anno, perché ovviamente io non sono capace di leggere i seguiti, se già pubblicata, in un periodo breve... sì, lo so, sono una cattiva lettrice, ma #noshameforme.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
*Attenzione: Spoiler certi se non avete letto il volume precedente. A vostro rischio e pericolo.*

Dopo la morte del padre e la successiva acquisizione dei suoi Doni, Nathan è determinato a prendersi la sua vendetta, uccidendo tutti i Cacciatori che si metteranno in mezzo fra lui e il suo piano.
Mentre è ossessionato da tutto questo e mentre cerca di capire come maneggiare i suoi nuovi poteri, la guerra fra Incanti Bianchi e Incanti Neri continua a imperversare e l'Alleanza è messa a dura prova sia da Jessica, il capo dei Cacciatori, nonché sorellastra del protagonista, che vuole eliminare la minaccia, sia da Soul, il capo degli Incanti Bianchi, che tenta di ottenere potere e di comandare su tutti usando qualsiasi arma in suo potere.
Nathan e gli altri devono sbrigarsi e agire per evitare che la situazione peggiori ancora di più, soprattutto ora che l'Alleanza è sempre più a rischio. L'unico che ha veramente la possibilità di succedere in questa guerra, di andare avanti per primo e aprire la strada agli altri è Nathan, grazie ai nuovi Doni che è riuscito a maneggiare, però c'è pur sempre il rischio di insuccesso: per questo è necessario trovare un amuleto che sia in grado di renderlo invincibile, creando quasi una macchina da guerra insieme al Fairborn, il coltello con cui è solito uccidere.
Riusciranno i nostri eroi a mettere fine a tutto questo senza perdere qualcuno per strada? E riuscirà Nathan a portare equilibrio nella sua vita, trovare una pace in questa guerra?

Ora mai, Nathan è cresciuto, è diventato improvvisamente un adulto perché ha dovuto affrontare diverse situazioni che lo hanno, inevitabilmente, portato a un cambiamento: del ragazzo desideroso di dimostrare di non essere malvagio e che tutti gli Incanti possono coesistere insieme non è rimasto quasi più nulla, solo una persona ferita e con un enorme desiderio di vendetta che necessita di essere sfamato in un qualche modo. Pur essendo consapevole in parte di quello che sta facendo, di tutte le persone che ha ucciso dalla morte del padre, Nathan è ugualmente determinato a proseguire nel suo intento perché crede che la legge debba valere per tutti e che, nonostante le azioni cattive di Marcus, qualcuno debba pagare.
Ma in questa nuova oscurità in cui è piombato non è solo, accanto a lui c'è Gabriel, colui che cerca disperatamente di farlo ragionare, ma che gli sta ugualmente vicino pur non approvando le sue azioni; e poi ci sono anche altre conoscenze che gli staranno vicino, cercheranno di fargli abbandonare la sua vendetta per un bene al momento più grande e che gli indicheranno la strada da seguire.
Insomma, è uno di quei protagonisti che in poco tempo sono costretti a una grande evoluzione, da semplici ragazzini senza la benché minima idea di come si faccia a uccidere una persona, passano ad essere degli adulti con un carico enorme sulle spalle e con mille responsabilità, dovute al fatto che la situazione nel loro mondo è peggiorata e anche loro hanno dovuto adeguarsi, nonostante tutto il dolore e la sofferenza che si portano dietro e che diventa il motivo per cui agiscono.

Un altro personaggio importante, che però ho avuto la sensazione si sia visto di meno, è certamente Gabriel.
Sappiamo già che lui è un po' come il grillo parlante, cerca di conciliare il turbamento di Nathan e di fargli capire che il modo in cui ha reagito alla morte di Marcus non è quello che sistemerà qualsiasi cosa, che uccidere i Cacciatori non sarà semplicemente come giustiziare i criminali per i reati commessi perché anche lui potrebbe essere accusato della stessa cosa.
In questo terzo volume, tuttavia, il nostro grillo parlante sembra sempre più esasperato, è stanco di tutta questa guerra e vorrebbe andarsene via e dimenticarsene, però, al contempo, non vuole lasciare il protagonista, lo ama troppo per poter fare qualcosa senza di lui e decide per questo di rimanergli accanto e di adottare un atteggiamento attivo-passivo, ovvero ci sono momenti in cui lo affronta e lo scuote per benino, mentre ce ne sono altri, quelli in cui è veramente arrabbiato, in cui è come se si prendesse del tempo per sbollire tutto quello che ha dentro. Perché lui è un'anima buona che non vorrebbe far del male, se non proprio quando non si può fare altrimenti, e vedere Nathan uccidere lo fa arrabbiare.
E' veramente un ragazzo d'oro, ha una pazienza incredibile (I feel you, Gabriel) e... e... okay, fra un attimo mi metto a piangere se non la smetto. *sbatte convulsamente gli occhi per scacciare via le lacrime. Ci ripensa. Altre lacrime in arrivo. Sbatte ancora gli occhi. Respira. Profondamente. E poi decide di passare al prossimo argomento da trattare. Genio.*

Oltretutto, in "Half Lost" tornano delle vecchie conoscenze, perché ovviamente siamo in guerra e c'è bisogno dell'aiuto di tutti i più esperti, o comunque di quelli che possono controllare Nathan e fare in modo che non esploda, e chi meglio di Celia, la sua... come la posso chiamare... carceriera che conosce tutto su di lui, il modo in cui reagirà (o potrebbe reagire), il modo in cui combatte, i suoi punti deboli, eccetera eccetera.
Ma ci sono anche un paio di personaggi nuovi, la maggior parte dei quali non abbiamo l'opportunità di conoscere per bene perché sono delle reclute dell'Alleanza che si stanno allenando per il conflitto finale, però ce n'è uno che vediamo per più tempo e che è un personaggio super intrigante, strano, intelligente e probabilmente a tratti creepy, ma, ehi, meno male che noi non l'abbiamo incontrato nella realtà, altrimenti chissà che scherzetti ci avrebbe fatto (chi ha letto il libro credo capirà a quali scherzi mi riferisco... un indizio: Mercury).

Come accade ogni volta, arrivare alla fine del libro che conclude l'intera saga non è mai facile: specie in questo genere, dove l'ultimo libro è generalmente una battaglia fra bene e male (o fra due schieramenti non ben distinti... avanti, anche fra il bene c'è dell'oscurità e viceversa), l'ansia è sempre sparata a mille, non c'è un secondo in cui non ti chiedi chi dovrà morire, perché dentro di te sai che se non muore nessuno vuol dire che c'è la fregatura... e potrebbe arrivare con l'epilogo, vero Victoria Aveyard? Anyway, quando si arriva alla fine si inizia sempre ad avere un certo presentimento, iniziamo a sentire che il nostro cuore soffrirà, che la nostra vita non sarà più la stessa (sia che il libro sia sensazionale, sia che non lo sia) e che immancabilmente fisseremo il muro per cinque minuti chiedendoci come faremo ad alzarci dal letto o dalla poltrona, o dovunque noi stessimo leggendo.
Ed è quello che è più o meno accaduto a me con "Half Lost": premetto che io, come al solito, mi ero già spoilerata tutto, perché la brava lettrice che non va a leggere le recensioni su libri che non ha ancora letto non la so fare, ma soprattutto sono così masochista che vado addirittura a leggermi la sezione spoiler oppure la trama su wiki-qualcosa, se la serie/il libro ha una pagina wiki... però ugualmente non ero pronta a quello che è successo alla fine, mi sono ritrovata a trattenere il fiato perché ci sono state delle scene alla "Ommioddio che schifo" e altre alla "Ommioddio, qua finisce male. Mayday, mayday, qua finisce male". E poi è arrivato l'ultimo capitolo, aka la mia morte, perché per poco non mi mettevo a piangere, e sapete che io non piango praticamente mai... per i libri, almeno! XD

Concludendo, questa trilogia è andata migliorando di libro in libro e non l'avrei mai immaginato, però mi è piaciuta sempre di più e con questo ultimo volume l'autrice ha centrato in pieno con l'idea che avevo io su come si sarebbe dovuta sviluppare la storia, ovvero magia, tormento, azione e un pizzico di amore.
Personalmente, sono molto soddisfatta di questa lettura, avendo letto i primi due un anno fa non ero sicura di ricordarmi ancora la storia e non credevo nemmeno che mi sarebbe piaciuta (ingenua) e invece sono rimasta molto sorpresa, un po' triste per la piega del finale, ma nel complesso felice perché è stata proprio una bella lettura.
Voto:

mercoledì 25 ottobre 2017

WWW... Wednesday! #55

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi è una relativamente bella giornata perché io e i miei compagni siamo andati a Torino per il Salone dell'Orientamento e abbiamo saltato un giorno di lezione, quindi è una cosa piuttosto positiva. Credo.
A parte questo, sono tornata con la consueta rubrica del mercoledì inventata dal blog Should Be Reading, in cui vi mostrerò le mie letture in corso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
L'ho iniziato l'altro giorno, ma non sono andata molto avanti perché ho avuto poco tempo, tra impegni vari e lo studio, quindi non vi so ancora dire bene cosa ne penso.

What did you recently finish reading?
Questa settimana ho letto soltanto un libro perché non ho avuto molto altro tempo, sempre a causa della scuola. Il che significa che la pacchia è giunta alla fine.
Comunque, devo ammettere che mi è piaciuto molto questo libro, anche se avendolo letto a spezzoni ci sono state certe parti che ho apprezzato meno di quanto le avrei apprezzate se l'avessi letto in una sola seduta, principalmente perché c'è stato un punto in cui sembrava che tutto ruotasse solo attorno a quello e guarda caso ha occupato proprio uno di questi spezzoni - ergo quella parte mi ha dato un po' di fastidio, ma per il resto è stata una bella lettura.

What do you think you'll read next?
Siccome ci avviciniamo ad Halloween, penso proprio che leggerò questo libro sulle streghe.

Bene, per oggi è tutto. Se vi va fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 24 ottobre 2017

Recensione Il Libro dei Sogni

Titolo: Il Libro dei Sogni
Autore: Nina George
Genere: Narrativa
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €18.90 (copertina rigida)
Pagine: 370






Trama
Sam ha tredici anni, un dono che a volte gli sembra una maledizione e un migliore amico che gli sembra sempre una bizzarra e geniale benedizione. Quello che gli manca è un padre: il suo, Henri, è un reporter di guerra che lui non ha mai visto. Così, quando gli si presenta l'occasione, la giornata padri-figli organizzata dalla scuola, Sam non esita un momento a invitarlo, per poterlo finalmente conoscere. Quel giorno, per lui e suo papà tutto cambia. Quel giorno, Henri salva la vita di una bambina e perde la sua. Per otto minuti. Tanti quanti bastano per lasciarlo in coma, sospeso nella dimensione di mezzo tra la realtà e un mondo alla rovescia, forse fatto di sogni. Dal quale però può comunicare la cosa più importante che abbia mai avuto: l'amore. L'amore per quel figlio speciale che gli sta vicino ogni giorno e l'amore per Eddie, la donna che ha lasciato per paura e non ha mai dimenticato. In un dialogo silenzioso con le due persone che per lui contano di più, Henri riuscirà a farsi perdonare, amare di nuovo e a regalare una nuova grandissima speranza: la vita stessa.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, resuscitata dai libri di scuola che stanno diventando gli unici libri che sto leggendo in questo periodo pieni di verifiche e interrogazioni e di mainagioia... ebbene sì, anche lui è tornato, più in carica che mai, come se se ne fosse andato via per centocinquant'anni! Che strazio...
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi era stato consigliato da una mia compagna di classe che l'aveva amato e io mi ero molto incuriosita, la storia mi era sembrata molto intrigante e devo dire che mi è piaciuta abbastanza, anche se forse mi sarei aspettata più coinvolgimento emotivo (se capite cosa intendo).

La storia è quella di Sam, un ragazzo di tredici anni che non ha mai incontrato il padre biologico e che decide di prendere in mano la situazione e invitarlo alla giornata padre-figlio organizzata dalla sua scuola. Il grande incontro è alle porte, ma qualcosa va storto perché proprio poco prima Henri, il padre, si ritrova a salvare una bambina caduta nel fiume e a venire investito poco dopo finendo così in coma.
Da quel momento Sam va a trovarlo all'ospedale tutti i giorni, senza che la madre lo sappia e saltando la scuola, ed è qui che farà due conoscenze interessanti: la prima è quella di Eddie, una donna che era stata per qualche anno insieme a Henri e che poi si era vista tagliata fuori dalla sua vita dopo avergli confessato i sentimenti che provava per lui; la seconda è Maddie, una ragazza di un paio di anni più giovane di lui, che è rimasta in una sorta di stato catatonico dal suo incidente, come se fosse un vegetale.
Sam spera ogni giorno che dal padre gli arrivi un segno, qualsiasi cosa che gli faccia capire che potrebbe parlargli davvero, ma più passa il tempo, più la situazione si fa critica.
Quello che però nessuno sa è che Henri sogna, molto spesso ripercorre vecchi ricordi e ne vede tutte le possibili sfaccettature, le strade che avrebbero potuto intraprendere; è in una terra di mezzo, in una sorta di limbo, e solo lui può decidere di uscirvi.

Sam è un ragazzino molto particolare: lui e il suo amico sono fra i ragazzini più intelligenti della scuola, ma la grande differenza fra loro è che lui è molto più sensibile, al punto che a ogni cosa è in grado di associare un colore oppure ancora una musica. Questa sua sensibilità talvolta gli sembra un dono, perché è così che riesce a interpretare le persone e a vedere la loro vitalità, però ogni tanto diventa frustrante, quando cerca di farlo con il padre in coma.
Di solito nei libri non si vedono protagonisti di questo genere, che sono in un qual certo senso deboli, più deboli di quanto ci si potrebbe aspettare (specie se, come me, si è abituati a protagonisti con i connotati), però ci permette di vedere la situazione da un punto di vista differente, quello di un ragazzino che si sente impotente di fronte agli ostacoli che la vita delle persone può incontrare e che vuole cambiare le cose. Lui, infatti, è molto determinato a dare una mano all'ospedale, non solo a suo padre, ma anche a una povera ragazzina che è ridotta a vegetale per via di un incidente, ed è veramente bello vedere la sua determinazione, i suoi stratagemmi e la sua astuzia finire in campo per aiutare chi è in difficoltà.
E' uno di quei personaggi che, nella sua sensibilità, risulta probabilmente molto più forte di altri che potrebbero sembrare sempre tutti d'un pezzo e dimostra come, in definitiva, non bisogna mai sottovalutare o trattare diversamente chi non è "normale", chi ha delle particolarità, perché tutti siamo in grado di affrontare le difficoltà, in maniere diverse, ma ne siamo capaci, e rinchiudere qualcuno in una teca di vetro per paura non serve a nulla.

Altro personaggio centrale nella storia è Eddie, una donna di quarant'anni che è stata legata sentimentalmente a Henri per due anni e mezzo e che ora sta con un altro perché il qui citato l'aveva respinta dopo che lei gli aveva confessato i suoi sentimenti: sebbene cerchi di fare la parte della donna forte, intraprendente e tosta, tutta questa faccenda relativa al suo ex l'ha messa in crisi perché, da una parte, non riesce a capire come mai si trovi lì, se a lui non importava molto di lei e, dall'altra, non riesce a credere che probabilmente si trovi lì di nascosto poiché i suoi vecchi sentimenti sono ancora lì da qualche parte.
Arrabbiata e confusa, ben presto, però, diventerà l'alleata del piccolo Sam, di cui non sapeva neanche l'esistenza, e prenderà importanti decisioni a proposito di tutta questa questione, che non ha fatto altro che farle nascere interrogativi su interrogativi, che spera avranno un giorno delle risposte.
Insomma, è un personaggio molto particolare anche lei, vuole apparire agli occhi degli altri forte e impassibile, anche quando sta morendo dentro dalla preoccupazione, ed è per questo che spesso potrebbe risultare scontrosa o antipatica. Però in fin dei conti è come tutti gli esseri umani, solo che non vuole propriamente ammetterlo per paura di sembrare qualcuno che non crede di essere.

Infine, abbiamo Henri, un uomo di quarantatré anni che faceva il reporter di guerra e che ora si trova in coma, per un "banale" incidente d'auto, a confronto dei pericoli a cui è stato sottoposto quando lavorava in mezzo alle armi e alle bombe (un po' come Schumacher, che è ridotto a un vegetale non per un incidente avvenuto in Formula 1, non per uno scontro di vetture, fra la sua Ferrari e un'altra macchina, ma per una "banale" roccia sulla pista da sci).
Sebbene molti medici non credano sia possibile che un paziente in coma sogni, questo è quello che più o meno fa proprio lui, riprende vecchi ricordi e li passa in rassegna, molto spesso vedendo come sarebbero potute andare determinate situazioni se lui avesse o non avesse compiuto certe azioni, e nel mentre molto spesso è consapevole di trovarsi in una sorta di limbo dal quale vorrebbe uscire per parlare con il figlio che non ha mai conosciuto e con la donna che ha respinto per paura.
Dal poco che possiamo capire, perché non è facile comprendere la sua personalità fra tutti quei ricordi-non ricordi ogni tanto, Henri è un uomo profondamente segnato dal rimorso, quello per aver lasciato andare la madre del figlio e anche la donna della sua vita, ma si vede che ha un grande cuore, che pensa spesso al benessere degli altri che al suo e non esita a dare una mano, sebbene la sua coscienza gli dica di non fare cose di cui potrebbe pentirsi o che non sembrano probabilmente molto intelligenti. Ma cosa più importante, vuole bene a suo figlio, anche se non ha la più pallida idea di che ometto sia diventato e non lo conosca nemmeno.

Quello che mi è piaciuto di più di questa storia è il modo in cui viene trattata una situazione delicata come può essere il coma per una persona: abbiamo visto l'esperienza del diretto interessato, il potere che ha in mano sul suo eventuale risveglio, il dolore nel sentire le persone attorno parlargli senza riuscire ad aprire la bocca e far uscire un qualche suono, ma abbiamo anche visto lo stress e la responsabilità che grava sulle spalle di qualcuno, che potrebbe dover prendere delle decisioni in merito a una persona senza sapere gli esiti, le conseguenze.
Il fatto che l'autrice sia stata in grado di presentarci entrambe le facce della medaglia mi è piaciuto molto, perché quando accade qualcosa non c'è mai solo un punto di vista, ma ce ne sono molti, così come sono molte le emozioni che si susseguono, le conseguenze che ne derivano e spesso si creano anche situazioni complicate. Un esempio è la responsabilità che si addossa a chi deve decidere al posto della persona in coma perché lui, ovviamente, non è in grado di dire cosa vuole o cosa non vuole che venga fatto, e in questo caso ci vuole una personalità molto forte, perché questo vuol dire accollarsi la vita di qualcun altro, che potrebbe prendere strade impensabili per il solo fatto che qualcuno ha pensato di fare qualcosa. Però, d'altronde, non si può nemmeno pretendere di stare con le mani in mano, se si vuole cambiare qualcosa si deve fare qualcosa, prendere dei rischi, nonostante le possibili conseguenze negative che potrebbero derivarne (perché c'è sempre qualcosa che potrebbe andare storto), ed è questo quello che molto spesso fanno i medici quando non sanno effettivamente cosa possono ancora fare, corrono dei rischi e decidono di provare, provare e provare, per almeno dire di aver cercato di fare qualcosa.

E' un libro con una storia molto forte, e delicata, con un finale molto bello, pieno di emozioni, però devo dire che mi è mancato qualcosa nel mezzo, quel quid che forse mi aspettavo perché la mia compagna me l'aveva descritto come un libro sensazionale e che io non ho trovato. Non fraintendete, la storia è molto bella, mi è piaciuta molto come è stata gestita, però non ha suscitato in me quelle sensazioni che mi aspettavo suscitasse, l'ansia perenne di non sapere che cosa succedesse, la paura per alcuni risvolti e il cuore in gola.
Quindi, benché la storia sia molto bella, non posso darle un Peeta pieno perché rispetto ad altri libri a cui ho dato un Peeta ha avuto un momento di defiance centrale, per poi però riprendersi alla fine.
Voto:

lunedì 23 ottobre 2017

Recensione American History 2

Titolo: American History 2
Autore: JD Hurt
Genere: Dark Romance
Casa editrice: Self-publishing
Prezzo: €2.99 (eBook)
Pagine: 303






Trama
Credevo di riuscire a strapparla dalle nostre vite, credevo che sarei riuscito a salvare Ryan. Tutto è andato distrutto; lei lo ha devastato. E ora entrambi pagheremo: perché se non lo salveremo sarà solo buio. Il mio buio.

C'credevo che saremmo stati felici per sempre. Credevo che lei mi avesse salvato dalla violenza e dal terrore della mia famiglia; ma io non sono quello che pensavo. E ora devo pagare nel modo peggiore: perdendomi per sempre.

Credevo di avere capito tutto; credevo di avere salvato i miei affetti. Ero solo una povera sciocca, l'illusa di sempre. Ora che ho perduto ogni cosa e i fratelli Carroll sono stati la mia rovina posso solo pagare il prezzo delle mie scelte. La fine di ciò che ero. Perché Marcia Horowitz non esiste più. Esiste solo l'oscuro passeggero.

Stephan, Ryan, Marcia: quando l'amore diventa sangue.

Nota dell'autrice: dal momento che le storie di Shiloh e Marcia avvengono in contemporanea o quasi e sono spesso concatenate, per capire il testo di American History 2, è opportuno aver letto tutti gli altri volumi della Dark Necessities Series (Stolen 1, Stolen 2, American History 1).
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, con un'edizione straordinaria perché di solito il lunedì non pubblico recensioni. Tuttavia, oggi è un giorno speciale perché esce il quarto volume della Dark Necessities Series, nonché secondo volume della storia di Marcia!
Era da giugno che aspettavo di poter scoprire come sarebbe andata a finire la sua storia, e potrete immaginare la mia gioia nel momento in cui ho scoperto che sarebbe uscito oggi, oltre che la mia gioia nell'avere l'opportunità, grazie all'autrice, di leggerlo in anteprima (il che mi fa sempre sentire una piccola ribelle, perché leggere qualcosa prima di tutti gli altri mi suona come qualcosa di proibito, non so perché) per potervelo recensire nel giorno della sua uscita.
Quindi, visto che devo sclerare un pochino e devo anche sbrigarmi perché sono già in ritardo sulla mia tabella di marcia - capita la battuta, Marcia e marcia si scrivono nella stessa maniera... no, eh? *va a sotterrarsi* -, bando alle ciance e iniziamo!
P.S. Nel caso non abbiate letto il volume precedente, non leggete la parte successiva della mia recensione perché potrebbe contenere spoiler sulla trama.

La storia riprende un mese dopo ciò che è accaduto alla fine di "American History 1": Marcia e Ryan hanno scoperto il terribile segreto di Stephan, un segreto che era stato architettato di modo da rimanere celato per sempre e che invece ora è stato svelato in tutta la sua devastante potenza.
Le reazioni dei tre non potrebbero essere più diverse: da una parte, Marcia vede crollarsi il mondo addosso, tutte le sue certezze, ed è pure costretta a vivere una situazione piuttosto complicata, che nell'insieme la fa diventare un'altra persona; dall'altra, Ryan è atterrito dalla rivelazione e non riesce a smettere di pensarci, al punto da decidere di non parlare più, di non vivere più come prima per via della convinzione di aver cambiato tutto; infine, Stephan rimane sempre il solito uomo tormentato di prima, ma con una preoccupazione maggiore per il fratello, per cui farebbe qualsiasi cosa.
Questa nuova consapevolezza aggiunge ulteriore oscurità alle vite dei tre protagonisti, tutti sconvolti dal peso di questo segreto e dalle conseguenze che ha portato, ma i problemi non si limitano a questo: se Stephan, da una parte, si rende conto che qualcosa della sua parte più recondita dell'anima è uscito fuori quando proprio non avrebbe dovuto, e se la minaccia del padre incomincia a farsi risentire, Marcia si vede costretta a fare qualsiasi cosa per tentare di avere una vita più dignitosa di quanto sia in questo momento, anche tradire la sua migliore amica, l'unica persona che l'abbia mai fatta sentire bene con se stessa e che abbia portato un po' di luce e forza nella sua esistenza.
Ed è da tutto questo che dipende la loro salvezza o la loro distruzione, il modo in cui portano avanti le loro vite, il modo in cui sacrificano qualcosa per il bene di qualcun'altro.

In questo volume assistiamo a una bella evoluzione di Marcia: già da qualche tempo non è che fosse l'emblema della felicità e della spensieratezza, perché l'aver ritrovato la sua paura fatta persona dopo parecchi anni le ha cambiato abbastanza la vita, però adesso la questione è molto più complicata.
Da quando ha scoperto la verità, è come se il suo mondo avesse smesso di girare nel verso giusto, per tornare indietro e cancellare tutte le cose buone che erano accadute; lei stessa diventa una sorta di sopravvissuta, non vive più ma si limita ad osservare quello che le accade intorno con una certa disperazione mista ad apatia, perché ci sono dei momenti in cui sembra andare avanti solo per inerzia, perché è costretta a camminare, anche se le sembra di non avere più un motivo per farlo. La nostra Marcia adesso è un personaggio molto più dark, molto più tormentato e quasi senza freni inibitori, in quanto oramai ha perso tutto quello in cui credeva, una famiglia, il fratello, il ragazzo, ed è anche molto più rigida nei confronti delle persone che le stanno attorno, è diventata un riflesso molto spento di se stessa.
Il problema, però, è che in mezzo a tutto questo trambusto nella sua vita, lei deve anche capire cosa fare con i due fratelli Carroll: il peso della rivelazione avvenuta alla fine del volume precedente è stato tale da ribaltare le carte in tavola, e Marcia sente di dover comprendere molte cose, prima fra tutte la spinta che sente nei confronti del maggiore, per il quale dovrebbe provare solo odio, e invece sente una certa tensione che le impedisce di farlo completamente, e in secondo luogo il rapporto che adesso si verrà a creare con il minore.

Per Ryan Carroll le cose sono cambiate forse ancora più della sopracitata: questa maledetta rivelazione lo ha fatto cadere in uno stato di profondo dolore, tale che inizialmente decide di chiudersi in se stesso perché non può credere che sia accaduta una cosa simile e perché non sa come poter andare avanti con un peso del genere.
Il suo unico obiettivo sarà quello di riconquistare Marcia, che già da qualche tempo non era più sua, ma qui diventa qualcosa di molto più ossessivo, perché dai suoi pensieri non traspare solo l'amore che prova per lei, traspare anche un attaccamento quasi morboso dovuto al fatto che fino a non molto tempo prima lei era stata tutto il suo mondo, il suo salvagente che l'aveva salvato dal padre.
Anche qui, del ragazzo solare e dolce, gentile e intelligente, è rimasta un'ombra scura, un'ombra che lo perseguita e che provoca una grande disperazione, così ancorata nella sua anima da far girare il tutto in funzione di essa, probabilmente perché ha paura di affrontare la verità così come effettivamente è e perché non è pronto a intraprendere un percorso diverso, senza i suoi abituali punti di riferimento.

Infine, abbiamo Stephan Carroll. E' un personaggio veramente tosto, comprenderlo risulta quasi difficili per via della sua personalità: apparentemente, infatti, sembra che in lui non ci sia nessuna luce, che sia tutto fatto di buio, tormento e cattiveria, però man mano che passa il tempo e che si sviluppa la storia notiamo che viene a crearsi in lui un dissidio interiore, un contrasto fra la sua parte più oscura e una parte grigia che si trova nei meandri della sua anima e che non sarebbe mai saltata fuori se non fosse stato per Marcia. Ciò che lo tormenta in questo secondo volume è il fatto di volere qualcosa che tecnicamente non gli appartiene e di voler fare per tanto la cosa giusta, perché questa novità, a mio parere, lo spaventa e la situazione gli sta sfuggendo di mano in una maniera che non aveva previsto.
Anche lui ogni tanto mostra segni di smarrimento, sente che la sua mente gli dice di fare una cosa, mentre il suo cuore (sempre ammesso che ne abbia uno, perché mi sa che lui non ne è propriamente convinto) gli dice di fare la cosa opposta, alchè tenta di seguire la strada che gli sembra più giusta, solo che questa lo fa soffrire più di quanto si sarebbe aspettato, perché non riesce a rimanere freddo e distaccato come vorrebbe ma è pervaso da una sensazione strana, qualcosa che sotto sotto gli dà i brividi.
A parte questo dissidio alla essere o non essere - "questo è il dilemma!", Amleto, atto III, scena I -, Stephan continua a mostrare il suo lato freddo e calcolatore, quello che ti fa accapponare la pelle al solo pensarci, dimostrando comunque di essere fatto di una certa pasta e di avere parecchi demoni dentro di sé che probabilmente non se ne andranno mai, ma è proprio questo che rende il suo personaggio così interessante, questo suo lato oscuro che, tuttavia, gli fa pure onore in certi casi.

Ora che il mistero è stato svelato, uno si potrebbe chiedere, cosa donerà ansia e ancora ansia alla storia? Ovviamente, le conseguenze! Eh sì, perché il mainagioia non lascia mai i nostri tre beniamini e tutti quanti dovranno affacciarsi nel mondo delle responsabilità e dei problemi-che-prima-non-c'erano-ma-manco-a-pagarli.
Sia Stephan, sia Ryan, sia Marcia si ritrovano alle prese con una situazione molto pericolosa perché il peso di questo segreto è veramente grosso, e ognuno ha la sua maniera di gestirlo: c'è chi non ne vuole sapere di affrontarlo, c'è chi crede di aver perso tutto e c'è chi vuole che gli altri due siano felici, anche se questo vorrebbe dire abbandonare una propria idea di felicità. E il tormento di questi poveri cristi ti arriva proprio dentro, soffri con loro e ti disperi perché non sai come affronteranno la situazione e sai, al contempo, che i guai non sono finiti lì, quindi inizi pian pianino a venire risucchiata dalla storia, dal vortice della passione, ehm, dell'oscurità che attracca qualsiasi superficie e qualsiasi cuore in circolazione. E poi tu lettore non sei nemmeno sicuro di come vorresti che finisse la storia, anche se potresti immaginarlo perché - questo non credo di averlo mai detto - in realtà tutto ciò è il racconto di uno dei tre, quindi le sue sorti le conosci, però al contempo c'è sempre questa solita ansia (sempre lei, ovviamente) che ti fa ripetere: "Okay, ora la situazione non è messa malissimo... ma siamo a due terzi del libro... quindi che cosa cavolo accadrà adesso?".
Non parliamo poi della parte finale che è una sofferenza unica dall'inizio alla fine... poi uno pensa: "Ma una gioia finale?" e l'autrice sembra dirti, quando arrivi all'ultimo capitolo: "Eh eh, tu pensavi che ti avrei dato un finale pacifico e tranquillo? Nope, una sfumatura dark la dobbiamo mettere pure a questo happy-non-happy ending", sicché tu ti ritrovi nello stesso stato mentale di quando avevi terminato "Stolen 2", ovvero ti dici (sì, sono tutti discorsi diretti): "va bene, ho capito che il mio cuore in pace non starà".

Concludendo, devo dire che mi è piaciuto veramente tanto "American History 2", la storia è stata creata in maniera fantastica, i personaggi si sono evoluti in maniera spaventosa e il mainagioia è sempre lì, appiccicato al turbamento, che non si schioda neppure lui.
Una degna conclusione della storia di Marcia, che però lascia delle porte aperte per altre storie, perché si sa, quando si chiude una porta si apre un portone, e ci sarebbe tanto altro da raccontare (per la gioia mia e di chi ha letto i romanzi di JD Hurt)
Voto:

giovedì 19 ottobre 2017

Recensione Bugie Pericolose

Titolo: Bugie Pericolose
Autore: Becca Fitzpatrick
Genere: New Adult
Casa editrice: Piemme
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 359






Trama
Stella Gordon non è il suo vero nome. Thunder Basin, in Nebraska, non è la sua vera casa. Questa non è la sua vera vita... ma dopo aver assistito all'omicidio dello spacciatore di sua mamma, Stella è stata immediatamente inserita nel programma di protezione testimoni. Stella però non ha nessuna intenzione di vivere lontano dal fidanzato, per di più in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini. Risultato: fa di tutto per irritare chi dovrebbe proteggerla e, più in generale, chiunque incontri. Visto che non si tratterrà laggiù un minuto più del necessario, che senso ha farsi degli amici? Il ragionamento fila più o meno liscio finché non conosce Chet Falconer che è giovane, dannatamente attraente e, più di ogni altra cosa, detesta le bugie.
Recensione
Bonjour! Come state? Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che in questi giorni si sente molto, ma molto pigra, cosa che non va affatto bene perché ci sono un sacco di cose da fare e poco tempo, non che questa sia una novità, ma è veramente irritante vedere che le tue giornate si riempiono sempre di più al punto che poi non ti puoi dedicare a nient'altro.
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che avevo intenzione di leggere da tempo e che ho finito per procrastinare perché, e prima c'era la scuola, e poi è arrivata l'estate e non sapevo da che parte voltarmi in mezzo a tutti questi libri in attesa da eoni.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Estella Goodwin è apparentemente una ragazza come tutte le altre, però in realtà la sua vita è piuttosto complicata, infatti, da quando i suoi genitori si sono separati la madre ha iniziato ad avere problemi di droga. Per questo Estella ha dovuto cambiare aria, cambiare nome in Stella Gordon, cambiare città, da Philly a Thunder Basin, lasciare i suoi amici e il suo ragazzo che l'ha sempre sostenuta nei momenti in cui i problemi con la madre diventavano insostenibili.
Ritrovarsi in una ridente cittadina come Thunder Basin non farà piacere alla nostra protagonista, che sin da subito decide che dopo aver compiuto diciotto anni se ne andrà e vivrà la sua vita indipendente, cercando di dimenticarsi del Programma Protezione Testimoni in cui è stata inserita.
E' così che inizia ad essere scontrosa e sarcastica con Carmina, ex poliziotta che la ospita, desiderando di passare inosservata per il resto dell'estate, ma il suo piano viene ben presto messo in crisi da Chet Falconer, una ragazzo di diciannove anni che vive lì vicino e che sin dal momento in cui i due si parleranno per la prima volta risulterà estremamente affascinante e indimenticabile.
Tuttavia, Stella desidera riprendere in mano le redini della sua vita e si ritroverà così a dover fare i conti con il suo cuore, ormai in disaccordo su tutto con la sua mente. La situazione non sarà per nulla facile, fra le mille bugie, la voglia di fargli vedere chi è la vera sé e il pericolo che potrebbe essere più vicino di quanto si fosse pensato in origine.

Stella è una giovane ragazza di diciassette anni che si ritrova a dover cambiare tutto della sua vita per gli errori commessi da sua madre: a causa della sua dipendenza dalla droga, infatti, ci sono stati "problemucci" con una persona molto potente in questo giro e ora Stella è entrata nel Programma Protezione Testimoni. Inutile dire che non ne è per niente contenta. Ed è per questo che all'inizio si mostra per una ragazza antipatica, un po' viziatella, vendicativa e sarcastica, insomma come un vero piccolo demonio, ma poi qualcosa (a caso proprio) cambia e, che ci vuoi fare, le sue prospettive iniziano ad allargarsi, inizia ad essere più gentile, a farsi degli amici (e che amici, raga) e ad essere un po' più serena rispetto a quando era arrivata. E la novità che stravolge la sua nuova vita è un diciannovenne ben piazzato, con l'aria da cowboy e sciupafemmine, ma state tranquille, anime in subbuglio, lui è talmente innocente da non rendersene neanche conto! E ovviamente, volevate che la protagonista non cadesse ai suoi piedi piano piano, come quando ci si addormenta? Eh no! Ovviamente, tutte queste ragazze si prendono i partiti migliori e a noi cosa lasciano? Nel mio caso, compagni di classe nella media e forse troppo presi a guardare certe parti del corpo delle ragazze che si vestono tutto il tempo con cose attillate... ah, l'ingiustizia. Ma sto divagando, scusate.
Dicevo, da questo momento, la protagonista si rasserenerà un pochino, però all'orizzonte ci sono guai, perché mentre lei si diverte col cowboy, qualcuno potrebbe arrivare e potenzialmente far saltare la sua copertura, far saltare le sue bugie e questo la spaventa molto, perché, sensi di colpa per il ragazzo a parte, c'è qualcuno che la fa sentire bene in un posto con cui non voleva averci a che fare.

Chet Falconer è esattamente il ragazzo che vi ho descritto sopra: avete presente Luke, del film "Hannah Montana: The Movie" (sì, all'epoca guardavo Hannah Montana, intervallata a Dragon Ball e a Paso Adelante, per cui mi sentivo una piccola teppista perché c'era il bollino giallo e io avevo solo sette anni, yeah)? Ecco, è lui, solo più carino, molto di più, e con il fisico di uno che lavora nei campi dal mattino alla sera. E' giovanissimo, eppure sembra molto più maturo per un ragazzo della sua età, dimostra passione per quello che fa, nonostante potrebbe non essere un'aspirazione di tutti i giovani di oggi, e anzi si diverte quasi a fare quello che fa perché ogni volta è diverso, ma c'è sempre tanto da fare.
La sua personalità solare, e a tratti innocente, si fa vedere nel momento in cui incrocia il cammino della nostra protagonista e sin da subito ci appare come un ragazzo spiritoso, e un po' misterioso, perché anche lui ha i suoi segreti (certo, nulla a che vedere con quelli di Stella, però...), e questo ai miei occhi lo rende quasi il ragazzo perfetto... e dico quasi perché per me prima verranno sempre Daemon Black, Aiden St. Delphy e Peeta Mellarke, però ciò non toglie che anche lui rientri in quella categoria di personaggi maschili che io adoro, ovvero quelli che sono gentili, leggermente dannati, a tratti intensi (e questa mi sembrava una frase da traffico autostradale... oggi mi sento simpatica) e che ogni tanto hanno quei momenti "vorrei tanto, ma non so se posso" che, andiamo, potranno essere cliché, ma a me piacciono tanto perché significa struggimento (e niente, oggi vi beccate una recensione un po' matta e fuori dagli schemi, che non fa mai male).
Insomma, posso ribadire che il suo personaggio mi ha migliorato notevolmente l'umore? E che è tenerissimo e un amore di mamma? Okay, adesso la smetto...

Il bello di questa storia è che, anche se non c'è un mistero da risolvere, c'è comunque un'aurea misteriosa, dovuta al fatto che ci sono molti segreti taciuti e anche al fatto che non si sa esattamente come finirà la storia con il boss della droga, perché tutto potrebbe andare storto, e ogni tanto ci sono dei risvolti che mi hanno fatto veramente sclerare male perché erano dei veri colpi di scena col botto che io non mi sarei aspettata e che mi hanno fatto rimanere a bocca aperta.
Il problema vero di tutta la storia, però, non è soltanto Danny de Vito (non si chiama così lo spacciatore, ma io l'ho soprannominato così) con la sua possibile caccia alla ragazza che lo ha incastrato, ma è il fatto che ci sono bugie disseminate dappertutto! E quelle raccontate da Stella agli abitanti di Thunder Basin, e quelle che si racconta a se stessa, e le verità taciute della gente, e questo, e quell'altro, e c'è da diventare matti, non sai mai se è vero o no, e poi arrivano i dubbi che si insinuano nella tua mente perché "Wait, e questo cos'è? Cosa vuol dire?" e non ci capisci più nulla. Poi ci si mette anche la mia fervida immaginazione a pensare a quali verità potrebbero venire fuori, fra scenari sconvolgenti e a tratti terrificanti perché io sono pessimista di natura (state pur sicuri che dove c'è la luce io ci trovo un minimo di tenebra) e penso sempre al peggio del peggio.
Insomma, queste storia sono pane per i miei denti, anche se non sono fantasy, o comunque non hanno alcun elemento fantastico, hanno quell'atmosfera misteriosa tanto bella, nel cui mezzo c'è azione, ansia, paura, un mix di emozioni che rendono il tutto più intrigante (soprattutto quando c'è lo struggimento, quello è pane per i miei denti).

Una storia veramente bella, costruita a puntino, con dei personaggi straordinari, uno in particolare XD, e un'atmosfera in cui la mia immaginazione può vagare e cercare di comprendere e di azzeccarci (un paio di cose le avevo capite... ma non erano parte dei misteri più grandi e scottanti hihi). Se c'è una cosa che mi piace di più dei libri è il fatto che sono in grado di coinvolgermi e di far girare le mie rotelline perché, a differenza di molti a cui non piace che le proprie supposizioni si siano rivelate corrette perché vorrebbe dire che il libro ha preso pieghe scontate, io adoro vedere che ciò che avevo pensato corrisponde alla realtà del libro, è come se mi facesse sentire connessa con l'autrice e il suo modo di pensare, oltre che con la storia in sé.
Non sarà la lettura dell'anno, però la Fitzpatrick ci azzecca, soprattutto con i protagonisti maschili (e chi se lo dimentica più Patch?).
Voto:

mercoledì 18 ottobre 2017

WWW... Wednesday! #54

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che oggi è parecchio in ansia perché domani ho la verifica di matematica... che poi, la matematica a me piace un casino e sono pure brava, però i compiti in classe mi fanno sempre salire la preoccupazione a mille, perché so che il cervello per fare bene le cose lo possiedo, però al contempo ho sempre l'impressione di non aver fatto mai abbastanza esercizi, quindi quando avrò finito di scrivere questo post andrò ad occuparmi della mia amata gognometria!
Ma bando alle ciance e iniziamo con questa consueta rubrica del mercoledì in cui vi mostro le mie letture incorso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
Non so se avete notato, ma negli ultimi tempi mi ritrovo sempre a dire che ho deciso di prendere un libro perché mi stava aspettando da eoni: ecco, il motivo è che ho deciso che entro la fine dell'anno devo leggere un tot di libri che sono rimasti nel mio iBooks a marcire, e fra questi c'è anche la serie New Adult della zia Jenny... ergo, lunedì ho iniziato il terzo volume della serie - che mi sta piacendo parecchio- e sono arrivata a un buon punto, però oggi di sicuro non riuscirò ad andare avanti con la lettura.

What did you recently finish reading?
Dunque, questa settimana ho recuperato una lettura e ne ho letta una in anteprima, quindi mi ritengo soddisfatta:
- Sweet Evil: lo volevo leggere da un sacco perché avevo sentito in giro che fosse un must-read per chi ha amato la serie Lux e, finalmente, mi sono decisa a prendere in mano questa lettura. A parte un piccolo particolare, mi è piaciuto un sacco, è stata una lettura coinvolgente e molto frizzante (if you know what I mean...);
- American History 2: ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima ed è stata una lettura veramente soddisfacente, mi è piaciuto un sacco il modo in cui è stata sviluppata la vicenda e le conseguenze derivanti dalla scoperta bomba del precedente volume, ma mi è piaciuta soprattutto l'evoluzione dei personaggi, che hanno mostrato nuove facce.

What do you think you'll read next?
Siccome sto alternando un libro in inglese e due in italiano e siccome questa settimana ne ho già letti due in italiano (uno è in lettura, ma avete capito il concetto), la mia prossima lettura sarà certamente "The thousandth floor", che esiste in italiano ma ho deciso di leggerlo in lingua, e successivamente "Antiche voci da Salem", che è in TBR dall'anno scorso.

Bene, per oggi è tutto, se vi va fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 17 ottobre 2017

Recensione Canto di Natale

Titolo: Canto di Natale
Autore: Charles Dickens
Genere: Classico
Casa editrice: Giunti Editore
Prezzo: €5.00 (copertina flessibile)
Pagine: 144






Trama
Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l'inizio: ben presto appariranno altri tre spiriti, per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che è realmente diventato: un vecchio tirchio, insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi la qui presente ha molto sonno, tantissimo sonno, troppo... ma che ci vogliamo fare se sono stanca e agogno il mio adorato lettino che è così morbido, coccoloso e conciliante del sonno, con la sua copertina azzurra e il mio amato cuscionon di piume molto caldo...
Ah, ma io non devo fare di questi pensieri, la giornata è ancora lunga e io devo parlarvi di uno dei grandi classici della letteratura, che andrebbe letto a Natale, però shh, l'ho letto ad agosto perché faceva molto caldo e speravo che raffreddasse la temperatura.
Bando alle ciance e iniziamo!

La storia penso la conoscano tutti, ma ricordarla male non fa.
Scrooge è un uomo molto tirchio e spesso scortese, apprezzato da pochi e odiato da molti. Alla vigilia di Natale riceve la visita del fantasma del suo vecchio socio, Marley, morto sette anni prima, il quale lo avverte che ogni notte, all'una, verrà visitato da tre spiriti e così sarà.
Il primo è quello del Natale passato, che lo porterà sul treno dei ricordi, a quando Scrooge viveva ancora con i suoi genitori, quando era piccolino e ancora buono.
Il secondo è quello del Natale presente e gli mostra in che modo gli altri trascorreranno questo giorno speciale in compagnia dei propri cari, ma non di lui, che ora disprezza questa giornata di festa per tutto il mondo.
Il terzo e ultimo è quello del Natale futuro e gli mostrerà cosa succederà da qui a un anno, tutti i cambiamenti e il modo in cui le persone si approcceranno a questo giorno.
Il tutto, nella speranza di far aprire gli occhi al protagonista sulla sua vita.

Il protagonista di questa storia è Scrooge, un uomo non più giovane e molto attaccato ai soldi: la sua persona viene descritta come fredda, pungente e scostante, lui tratta male i suoi impiegati, cerca sempre di dare il minor numero possibile di ferie e un piccolo stipendio perché è talmente concentrato sui suoi soldi da essere diventato tirchio e da pensare solo a se stesso e ai suoi affari.
Insomma, è un uomo molto maleducato ed egoista, che crede che tutto giri intorno ai soldi quando non è così.
Arrivato però a un cero punto della sua vita, Scrooge viene coinvolto in una sorta di viaggio che sarà in grado di farlo riflettere sulle azioni che ha compiuto in passato, sulle loro conseguenze, al punto da farlo rinsavire e fargli capire che forse, e dico forse, il suo comportamento nei confronti di chi lo circonda non è poi così tanto carino e giusto e non lo rende una persona amata e rispettata da tutti, né tantomeno amorevole.

Il messaggio più grande presente in questa storia è certamente il fatto che il denaro non è tutto nella vita, che si può rendere più facili molte cose, ma è importante ricordarsi che prima del conto corrente c'è una persona con dei sentimenti, un umano non va mai disprezzato se è povero, così come un umano che non deve credersi chissà chi per il solo fatto di avere molte risorse monetarie.
D'altronde, il detto è "i soldi non fanno la felicità" ed è vero perché è più importante circondarsi di persone che ci vogliono bene e ci sostengono, che nuotare nell'oro e dimenticarsi del resto. Eh sì, perché talvolta badare sempre e solo al denaro non fa altro che allontanare dal vero significato della vita, dalla gioia che porta vivere la propria esistenza fino in fondo nonostante ci possano essere difficoltà varia.
E poi, ammettiamolo, prendere la strada più semplice è noioso, non è più bello incontrare dei rischi, una volta ogni tanto?

Concludendo, mi è piaciuto leggere la storia di Scrooge, sebbene all'inizio non mi stesse entusiasmando, però è stata una lettura molto carina e breve, non troppo leggera ma con una bella morale.
Certo, c'è da dire che non mi sono immaginata un personaggio che fosse uno, con una forma umana! Ho visto troppe volte il cartone della Disney da non riuscire a non vedere zio Paperone e Topolino come i personaggi di questa storia XD.
Voto:

lunedì 16 ottobre 2017

Segnalazione: American History 2

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e questo lunedì vi porto una succosissima segnalazione, di un libro che ho già letto e adorato alla follia (di cui troverete la mia recensione la prossima settimana, in occasione della sua uscita): sto parlando del secondo volume della storia di Marcia, quarto della Dark Necessity Series, della fantastica JD Hurt.
Ma passiamo subito alla segnalazione, che altrimenti passo a sclerare su questo libro e non andrebbe per nulla bene!

Titolo: American History 2
Autore: JD Hurt
Genere: Dark Romance
Casa editrice: Self-publishing
Prezzo: €2.99 (eBook)
Pagine: 303
Data di pubblicazione: 23.10.17
Trama
Credevo di riuscire a strapparla dalle nostre vite, credevo che sarei riuscito a salvare Ryan. Tutto è andato distrutto; lei lo ha devastato. E ora entrambi pagheremo: perché se non lo salveremo sarà solo buio. Il mio buio.

C'credevo che saremmo stati felici per sempre. Credevo che lei mi avesse salvato dalla violenza e dal terrore della mia famiglia; ma io non sono quello che pensavo. E ora devo pagare nel modo peggiore: perdendomi per sempre.

Credevo di avere capito tutto; credevo di avere salvato i miei affetti. Ero solo una povera sciocca, l'illusa di sempre. Ora che ho perduto ogni cosa e i fratelli Carroll sono stati la mia rovina posso solo pagare il prezzo delle mie scelte. La fine di ciò che ero. Perché Marcia Horowitz non esiste più. Esiste solo l'oscuro passeggero.

Stephan, Ryan, Marcia: quando l'amore diventa sangue.

Nota dell'autrice: dal momento che le storie di Shiloh e Marcia avvengono in contemporanea o quasi e sono spesso concatenate, per capire il testo di American History 2, è opportuno aver letto tutti gli altri volumi della Dark Necessities Series (Stolen 1, Stolen 2, American History 1).

Biografia dell'autrice
JD Hurt è l'alter ego di Elena. Ogni tanto si diletta a scrivere Dark Romance e poesie; è laureata in giurisprudenza ma fa tutt'altro nella vita. Ama il rock in tutte le sue sfumature, adora il cinema indipendente e gli scrittori maledetti. American History 2 è il secondo volume dell'omonima duologia che fa parte della Dark Necessities Series. Oltre la Dark Necessities Series composta da Stolen 1, Stolen 2, American History 1, ha pubblicato la Mafia Men Series e il thriller Oltre il Bene.

Bene, per oggi è tutto con questa segnalazione. Noi ci vediamo domani con una nuova recensione e la  prossima con la recensione di questo volume.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

venerdì 13 ottobre 2017

Recensione Jeremy Jehnkins e il fiore della montagna perduta

Titolo: Jeremy Jehnkins e il fiore della montagna perduta
Autore: Angelica Rubino
Genere. Fantasy
Casa editrice: Apollo Edizioni
Prezzo: €15.00 (copertina flessibile)
Pagine: 172






Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, sorprendentemente di venerdì perché oggi gira così.
Tra l'altro, l'altro giorno è iniziata la seconda stagione di "The Shannara Chronicles" e io sono super gasatissima perché mi piace troppo, anche se si vede che dei libri c'è poco o nulla... però, insomma, almeno una cosa positiva in tutti i cambiamenti c'è: Allanon da vecchio Gandalf è passato ad essere un uomo sulla cinquantina piuttosto affascinante, e il caro Wil non è mica male...
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi di un libro di cui mi è stato fornito molto gentilmente il pdf dall'autrice stessa e che ho letto in poco tempo perché, a parte i momenti iniziali in cui dovevo ancora ambientarmi nella storia, è stata veramente una lettura interessante e coinvolgente.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

La storia è quella di Jeremy Jenkhins, un ragazzino di quindici anni a cui piace fare il prestigiatore, soprattutto quando in realtà dovrebbe occuparsi della famiglia numerosa.
Un giorno, mentre si sta esibendo di fronte al negozietto di Colin, incontra il figlio del proprietario, Sam, che si sta recando a corte per poter riacquistare il suo ruolo di cavaliere e che intende portarsi dietro il ragazzo perché crede che la sua presenza potrebbe essere apprezzata. Jeremy non si fa sfuggire l'occasione e parte con il cavaliere e la sorella Janika, la quale si finge un maschio per poter intraprendere la stessa carriera di Sam.
Giunto al palazzo del re, il protagonista riuscirà a diventare giullare di corte e a portare a casa qualche soldo, ma ben presto sarà costretto a seguire il monarca in un'avventura alla ricerca del Melon, un qualcosa di identità non specificata che ha grandissimi poteri e che addirittura può rendere immortale.
Ma Jeremy, Sam, Janika e Kamila, la principessa legittima che è stata ridotta in schiavitù da Deathproof, il re, sono determinati a scovare questo qualcosa per impedire a chiunque di metterci sopra le mani e di acquistare poteri inimmaginabili.
Riusciranno i nostri eroi a debellare il pericolo?

Pur avendo solo quindici anni, Jeremy è un ragazzo molto intraprendente e coraggioso, che non si fa mai spaventare da situazioni complicate e che vuole prendersi cura di coloro che ama con tutti i mezzi possibili. Non lo vediamo quasi mai esitare per aiutare qualcuno, nemmeno di fronte al pericolo, ma ci dimostra sempre una grande forza di volontà e una grande moralità, nel senso che non apprezza le ingiustizie e se può cerca di mettervi rimedio usando i suoi mezzi, per quanto "potenti" essi possano essere.
Oggigiorno pensare a un ragazzino che si comporta così fa un po' storcere il naso, perché i quindicenni d'oggi pensano solo a farsi le canne (e pure qualcos'altro, o meglio qualcun'altro) e non hanno un briciolo di responsabilità; tuttavia, Jeremy non vive nella nostra epoca, ma vive intorno all'anno 1000, il fatidico anno in cui il mondo sarebbe dovuto finire, un po' come si pensava per il 2000 e il 2012, e questo cambia notevolmente le cose: all'epoca i bambini delle famiglie più povere o, comunque, non agiate, dovevano lavorare per portare del sostentamento alla propria famiglia, con la conseguenza che si cresceva pure più in fretta, si diventava adulti prima e la mentalità era più improntata a prendersi cura adeguatamente dei propri cari che ad altro.

Un personaggio che mi ha colpito molto, forse addirittura quello che mi ha colpito di più, è Kamila: lei sarebbe la principessa, l'erede al trono, ma da quando i suoi genitori sono morti il potere è finito nelle mani dell'avidissimo Deathproof che non ha esitato a relegarla in un angolino del palazzo a fare la serva, già da quando era molto piccola.
Ora Kamila è un'adulta che si spacca la schiena ogni giorno e che è costretta a sopportare i soprusi del Re e della figlia viziata e arrogante che ora si permette di guardarla dall'alto in basso solo perché in pratica è in una posizione più alta. Ma in tutta questa situazione poco carina e frustrante, la nostra principessa troverà un dolce ragazzo che le renderà la vita migliore, la tranquillizzerà e la renderà felice.
Insomma, il suo personaggio mi è piaciuto moltissimo, ha una forza grandissima e non si lascia mai abbattere, ma continua a rimanere in piedi per dimostrare che ha pur sempre il carattere dei suoi genitori, nonostante ora non abbia più il titolo.

Una cosa che mi è piaciuta di questa storia è il fatto che molte cose che accadevano o che venivano dette risultavano molto attuali, il che potrebbe sembrare magari una forzatura da parte dell'autrice, ma se ci pensiamo bene non è così perché, per citare Giambattista Vico, ci sono i "Corsi e Ricorsi Storici", ovvero la storia è un circolo, le cose che accadevano al tempo dei Romani le possiamo individuare nei nostri giorni, sotto una forma diversa, ma i principi sono spesso gli stessi. E anche la mentalità io credo che abbia il suo ciclo: ci sono stati momenti in cui le persone credevano in una certa cosa, altri in un'altra, ma il nostro pensiero deriva dal loro e può anche riprenderlo, in maniera più o meno fedele.
Per la serie, noi abbiamo la visione ciclica del tempo.

Concludendo, devo ammettere che mi è piaciuto parecchio, l'ho trovata una lettura molto carina e ricca di elementi interessanti, però c'è una piccola pecca, se così la vogliamo chiamare, ovvero la brevità: non avendo nemmeno duecento pagine, avevo paura che si finisse per affrettare qualcosa perché mi sembravano un po' pochine per far venire fuori una storia non frettolosa, essendo tra l'altro abituata io a leggere libroni in cui anche se si passano le prime settanta pagine a presentare il mondo e le varie situazioni non è un problema. Qui, invece, ho avuto l'impressione che la prima parte fosse un po' troppo lunga, sempre guardando al numero di pagine, e che l'azione si concentrasse oltre la metà, creando così un bel distacco fra la "lentezza" (permettetemi il termine) iniziale e la frenesia finale.
A parte questo, però, ho comunque apprezzato il mondo che abbiamo esplorato, mi è piaciuto come è stato costruito e come sono state tessute le fila della storia, che mi ha saputo sorprendere in certi punti.
Una storia molto carina, che forse avrei apprezzato di più un paio di anni fa, quando non leggevo ancora libri lunghissimi in cui il problema di un'eventuale mancanza di azione iniziale non si poneva, ma che è stata in ogni caso una bella avventura di qualche oretta.
Voto:

giovedì 12 ottobre 2017

Let's talk about... Never Never Trilogy

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, riportando alla luce una sorta di rubrica iniziata parecchio tempo fa e con soli due episodi che, per un qualche oscuro motivo, non avevo più continuato, sebbene l'intenzione ci fosse.
Quindi eccomi qui, con un post in cui non intendo fare una vera e propria recensione della trilogia "Never Never", ma vi dirò semplicemente quello che mi è piaciuto o meno, le controversie, insomma, qualsiasi cosa mi venga in mente.

Titolo: Never Never Trilogy
Autori: Colleen Hoover e Tarryn Fisher
Genere: Young Adult Paranormal
Casa editrice: Hoover Ink
Prezzo: €6.65; €6.61  €9.55 (copertina flessibile)
Pagine: 159; 157; 92
Trama
Migliori amici sin da quando erano in grado di camminare. Innamorati sin dall'età di quattordici anni.
Completi estranei sin da questa mattina.
Lui farebbe di tutto pur di ricordare. Lei farebbe di tutto pur di dimenticare.
Let's talk about...
Dunque dunque, anche oggi parliamo di una trilogia di novelle che ha i suoi schieramenti, ma mentre in altre serie c'è solo o bianco o nero, qui c'è anche il grigio, e pure molto! Ci sono persone che hanno amato alla follia questa storia, altre che l'hanno odiata, soprattutto per come si è sviluppata, altri che la reputano "okay", ma niente di eccezionale. E qualcuno potrebbe pensare "Ma una delle due autrici è Colleen Hoover, com'è che ci sono tutti 'sti schieramenti mai visti con lei?" e io vi risponderei che non è il suo solito romanzo-tipo, non è il solito contemporary strappalacrime/straziacuore, ma è più mystery che altro.
Però, prima di dire troppo, iniziamo con i punti da affrontare:
1) La storia è quella di dure ragazzi, Charlie e Silas, che, per un motivo ignoto, si ritrovano senza alcun ricordo della loro persona, senza sapere chi sono, dove si trovano, quanti anni hanno, ma ricordandosi, ad esempio, di come si guida una macchina oppure di cosa sia un cellulare. E la cosa più strana è che loro due stavano insieme, seppure scopriranno in seguito che la loro relazione è stata molto complicata a causa di una faida fra le loro famiglie, che Romeo e Giulietta levateve proprio.
Entrambi saranno determinati a scoprire qualcosa in più di questa situazione, soprattutto per via di alcune scoperte che li portano a chiedersi che tipo di persone fossero prima del black-out e il perché abbiano compiuto determinate azioni, cosa ci fosse dietro al loro cambiamento.
2) Una particolarità delle storie in cui qualcuno perde la memoria è il fatto che non ci si conosce, non si ha la benché minima idea di chi si sia e del comportamento, per cui Silas e Charlie molto spesso si ritrovano a compiere certe azioni e a supporre, poi, che i rispettivi sé-pre-blackout siano stati, ad esempio, testardi, gentili e chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, il fatto di non conoscere la propria personalità può non essere visto come un male, perché si può sempre cambiare, soprattutto quando si inizia a conoscere qualcosa della loro vita precedente e la si vede sotto una prospettiva diversa, ci si inizia a chiedere il perché di certe cose e ci si rimprovera per altre.
Insomma, non tutto il male vien per nuocere.
3) Il bello di questa storia è che è molto misteriosa, si va avanti con la lettura per il semplice fatto che bisogna OBBLIGATORIAMENTE scoprire il motivo per cui tutto questo è accaduto: grazie anche allo stile di scrittura delle due autrici, io non mi sono stancata un attimo dai tre volumi, ero molto presa bene da questo grande mistero al punto che cercavo, invano, di provare a indovinare quale sarebbe stata la fine.
Oltretutto, man mano che si prosegue con la storia ci sono nuovi elementi da tenere in conto, più tutti i vari sentimenti dei protagonisti che rendono ancora più intrigate il tutto e ti fanno usare tutte le tue doti nascoste da detective per crearti uno schema mentale che Sherlock e FBI levateve proprio, grazie (dovrei smetterla di dire "levate proprio", lo dico troppo spesso). L'unica cosa è che, personalmente, mi sarei aspettata un'atmosfera ancora più misteriosa, che mi facesse proprio spalancare la bocca dallo stupore, cosa che non è accaduta troppo spesso.
4) Pur non potendo farvi spoiler, qualche parolina sul finale la devo spendere.
Ammetto che sono rimasta leggermente delusa quando si è scoperto il motivo per cui Silas e Charlie dimenticassero tutto quanto, o quasi: le premesse erano buone, molto buone, e io credevo che si sarebbe poi scoperto che il tutto accadeva per delle pratiche voodoo, oppure per delle medicine che facevano dimenticare e che venivano loro date in un qualche modo da chi voleva che non si ricordassero qualcosa. E questo sarebbe stato fichissimo. Però poi, quando abbiamo veramente risolto il mistero, io mi sono detta: "Ah, tutto qui?" perché mi aspettavo qualcosa di più eclatante e sbalorditivo, mentre le due autrici hanno preferito giocare una carta che non mi è piaciuta, essendo anche un mystery mi aspettavo una conclusione diversa.
5) Oltre al finale, c'è un'altra cosa che non mi ha fatto impazzire: l'epilogo. In genere un epilogo dovrebbe dare soddisfazione, perché hai l'opportunità di vedere la vita dei protagonisti dopo anni dalle vicende incriminate, eppure mi ha un po' irritato perché - SPOILERONE - alla loro figlia accade esattamente la stessa cosa, insieme al fidanzatino dimentica tutto - FINE SPOIELRONE, forse - e questo non mi ha fatto molto piacere per via del fatto che la mia mente si aspettava una conclusione logica che non ha ottenuto, cosa che mi dà molto sui nervi. Molto.

In conclusione, questa storia mi è piaciuta abbastanza, è molto particolare, ma la fine, la spiegazione finale, mi ha lasciato l'amaro in bocca, mi sembrava stonasse nel contesto, quando io mi ero immaginata una storia alla "Castle", come quando dopo il finale della sesta stagione Richard torna e si scopre che ha dimenticato tutto.
Quindi, i primi due volumi, insieme, si meriterebbero un Peeta (eh, sì, perché al primo da solo non saprei cosa dare, troppo corto per poterlo giudicare), mentre per l'ultimo darei un Ranuncolo, e la media è...
Voto complessivo: