martedì 29 novembre 2016

Recensione Al posto tuo

Titolo: Al posto tuo. Due ragazze, un'identità
Autore: Michelle Painchaud
Genere: Young Adult Mistery
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 276






Trama
Erica Silverman fu rapita all'età di quattro anni. Da allora nessuno l'ha più vista. Sono passati tredici anni, ma i suoi genitori multimilionari non hanno mai smesso di cercarla, e non hanno badato a spese per farlo. Poi, il miracolo accade. Erica ricompare. Ha diciassette anni ora. Anni interi della sua vita sono stati cancellati. E' molto provata e arrabbiata. E deve imparare di nuovo chi è e da dove viene. Ma c'è un particolare, di cui quasi nessuno è a conoscenza: lei non è Erica Silverman. Violet è la figlia adottiva del più grande truffatore di Las Vegas. Ha passato la sua intera esistenza a prepararsi per vestire i panni di una ragazza che non ha mai conosciuto. Ha lo stesso gruppo sanguigno di Erica, e, grazie alla chirurgia plastica e all'inganno, anche la sua stessa faccia, il suo stesso corpo e il suo stesso DNA. E poi conosce ogni dettaglio della vita dei Silverman, così come è perfettamente in grado di simulare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress che le servirà per ingannarli. Perché il piano agghiacciante di suo padre ha uno scopo ben preciso: farla rimanere abbastanza a lungo a casa Silverman per rubare un quadro leggendario di loro proprietà. Ma una volta entrata a far parte, per la prima volta nella sua vita, di una vera famiglia, qualcosa in Violet inizia a incrinarsi. Quando la tua vita è stata plasmata sulla manipolazione e l'inganno, il rischio inevitabile è di perderti nelle tue stesse bugie.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun Daemon Black all'orizzonte, manco a pagarlo... eh, va be', ma che ci vogliamo fare? D'altronde anche se abbassassi le mie aspettative e chiedessi, ad esempio, un Rider o, se le dovessi abbassare ulteriormente e chiedere qualcuno di reale, uno Shawn Mendes o un Nick Bateman in versione teenager. Dite che chiedo troppo?
A parte questo, oggi sono tornata, fra una verifica e l'altra da preparare, per parlarvi di un libro molto particolare, che mi è piaciuto veramente molto perché era da tanto che non leggevo un Thriller e "Al posto tuo" mi ha proprio sorpreso, è una storia veramente bella e fino alla fine non sono riuscita a capire cosa sarebbe successo, mi sono fatta mille film mentali per poi scoprire che nessuno di loro, ma proprio nessuno, si era avvicinato a quello che è poi accaduto.

Violet è stata preparata sin da bambina a ingannare la gente, capire i segnali che le persone mandano quando sono nervose o quando nascondono qualcosa, rubare e sembrare una persona che non è lei. Per tutta la vita ha dovuto imparare ad essere Erica Silverman in attesa di compiere diciassette anni e comparire magicamente nella vita dei genitori di lei dopo aver passato anni con un'ipotetica famiglia che aveva sempre reputato essere la sua, e perché avrebbe dovuto dubitare dei suoi "genitori"?
La missione di Violet è quella di entrare nella vita dei Silverman, farsi accettare e non far venire loro dubbi sul suo essere o meno Erica, per poi rubare un quadro che verrà rivenduto e che vale un mucchio di soldi. Quello che non aveva messo in conto era il fatto che avrebbe potuto trovare una vera famiglia, qualcuno che potesse volerle bene, o meglio, che potesse voler bene a Erica ed è questo che inizia a metterla in crisi, il fatto di sentirsi parte di qualcosa, di avere degli amici, di permettersi la prima cotta, ma non può permettersi nulla di tutto ciò, deve rimanere concentrata sulla sua missione senza distrazioni... ma cosa vuole veramente lei? Truffare è veramente ciò che vuole fare nella sua vita?

Dunque, non è facile scrivere questa recensione, non so da dove partire, però forse potrei iniziare col dirvi che questo libro non è un semplice Thriller, ma è un Thriller Psicologico, il che vuol dire che la maggior parte del senso di mistero non lo si ha dagli avvenimenti, ma da tutto quello che accade alla protagonista (i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue sensazioni), è tutto molto introspettivo, un po' come i libri di Pirandello in cui il tutto è concentrato più sulla psicologia del personaggio che su altro. Con questo non sto dicendo che la storia di per sé non sia misteriosa, ma che lo è proprio grazie a questo punto di vista interno della protagonista che ci dà quel senso di ansia e di preoccupazione alla "Oddio, adesso cosa farà? E adesso? Non avrà mica intenzione di... ah no? O mio Daemon non ci sto capendo più nulla". Inoltre, la storia è veramente intrigante, per tutto il libro mi sono chiesta cosa avrebbe fatto alla fine e non sono mai riuscita a darmi una risposta precisa, mi immaginavo degli scenari, però poi non sapevo come continuarli, perciò a un certo punto ci ho rinunciato e sono arrivata a leggere quel finale per poi rimanere con la bocca aperta in stile Sebastian perché non me lo sarei mai aspettata.

Violet non è una ragazza come tutte le altre: sin da piccolina ha impostato la sua vita sul truffare le persone, non si è dedicata ad altro, niente amici, niente uscite con loro, niente svago, praticamente sempre e solo studio per la più grande truffa del secolo, quella che avrebbe portato molti soldi a lei e a suo "padre", ma quando si trova davanti a una realtà che ha solo studiato, che non ha mai vissuto veramente, pian pianino la vediamo cambiare, capire quali sono le cose che si è persa in tutta la sua vita e realizzare quanto poco sappia a proposito delle relazioni. Più volte si ripeterà di non perdere di vista il suo obiettivo, ma la sua sicurezza vacillerà sempre di più fino a che Violet stessa non inizierà a uscire da Erica, o forse sarà Erica che influenzerà Violet, o forse si arriverà a un punto in cui non riuscirà quasi a capire chi delle sue stia agendo, di quale delle due siano i sentimenti. E sempre pian pianino vedremo la sua voglia di emanciparsi da questa condizione crescere sempre di più.
Ma quello che mi è piaciuto di più è stato il fatto che inizia a essere consapevole di tutto quello che si è persa e la stessa Violet che dovrebbe essere determinata, forte, un tipo che non si fa prendere dalle emozioni e dal panico, inizia a vacillare di fronte alla vita che le si para davanti, una vita che non ha mai avuto e che le si erge davanti in tutto il suo splendore, con nuove paure, nuovi sentimenti e un amore che cerca di sbocciare.

Abbiamo poi il signore e la signora Silverman: il primo è finito in una casa di cura perché non ha retto la scomparsa della figlia e la sua mente ha dato forfait, però sarà molto importante per Violet perché, a quanto pare, è lui ad avere la chiave della cassaforte che contiene il quadro; la seconda è una donna distrutta dalla scomparsa della figlia e non solo, anche dal fatto che due ragazze si erano spacciate per Erica, dandole una falsa speranza e facendola cadere nello sconforto. La signora Silverman è, però, una donna forte, si impegnerà a far sentire a casa la nostra protagonista proprio come farebbe con sua figlia e sarà lei che le genererà non pochi sensi di colpa, sebbene grazie a lei Violet si sentirà amata, sentirà di poter avere una vita normale.

Fra gli altri personaggi abbiamo Sal, il "padre" (lo metto tra virgolette perché non è quello biologico, ma è l'unico che lei abbia mai avuto e conosciuto) che l'ha addestrata sempre a truffare e che le ha insegnato tutti i trucchetti del mestiere per prepararla al meglio a interpretare ruoli impegnativi come quello di Erica; non lo vedremo molto spesso in scena, lo conosciamo principalmente tramite i ricordi della protagonista, però si può anche solo capire che non deve essere molto sano di mente uno che addestra una bambina di cinque anni a truffare, rubare, senza citare il fatto che viene presentato come un uomo che non perde quasi mai la pazienza, ma quando la perde sono guai seri.

Ultimo personaggio che vi voglio presentare, tralasciando quindi le conoscenze che Violet fa a scuola, è Erica Silverman.
Scomparsa all'età di quattro anni, non ha più fatto ritorno a casa e i suoi genitori la stanno ancora aspettando: potrebbe essere morta, come potrebbe essere ancora viva, questo non lo sappiamo, ma sappiamo che a diciassette anni sarebbe dovuta essere una ragazza molto carina, con capelli biondi e occhi blu, ma piuttosto introversa, tutto il contrario della protagonista, insomma; lei non avrebbe mai fatto azioni sconsiderate come andare a delle feste, sarebbe sempre stata una ragazza abbastanza tranquilla, una che non vuole attirare l'attenzione su di sé, una ragazza che non avrebbe mai dato problemi ai suoi genitori. Questo è tutto quello che sappiamo di lei, la vediamo attraverso gli apprendimenti di Violet che, non solo ha dovuto imparare ad essere lei, ma ha anche dovuto subire delle operazioni chirurgiche e tinte per assomigliarle il più possibile, anche avere le stesse cicatrici.

La questione che ti tiene attaccato al libro per tutto il tempo è il fatto che la tua curiosità di scoprire quale sarà la scelta della protagonista, se Erica è morta o no, che cosa succederà alle vite di tutti alla fine, è veramente altissima e, almeno nel mio caso, cresce sempre di più.
L'autrice ti presenta una storia molto complessa non tanto per gli avvenimenti, quanto più per l'alone di mistero dovuto ai pensieri e ai sentimenti della protagonista e, a mio parere, tu non puoi essere sicuro al cento per cento della scelta che farà perché i casi non sono solo due, ma sono tantissimi, tantissimi scenari possibili che è impossibile analizzarli tutti al punto che fra quelli che avrai pensato tu non ci sarà quello che ha scritto la Painchaud.
L'unica pecca, se così la vogliamo chiamare, che però non è propriamente una pecca (sì, Katy, ti sei proprio fatta capire) è che quando arrivi alla fine, ti trovi davanti un epilogo che lascia una porta aperta, il che potrebbe anche andare bene, peccato che sia gigante, arrivi all'ultima pagina dell'epilogo che pensi "Okay, mi è piaciuto questo libro e mi è piaciuto questo epilogo, ma... non posso avere un EPILOGO DELL'EPILOGO?" perché vuoi sapere cosa succede ancora dopo! Cara Michelle, non mi puoi lasciare così, con il dubbio addosso sul futuro ancora più grande di quello che viene dopo aver letto un epilogo in cui, ipoteticamente, i personaggi sono sposati e anno dei figli (e sì, perché, sempre ipoteticamente, i guai potrebbero non essere finiti, i due potrebbero separar... no, ritiriamo tutto perché poi mi faccio tutte le paranoie sulle coppie che sarebbero anche potute scoppiare e sul fatto che noi non lo sapremo mai e non è il caso): esigo, adesso, un epilogo dell'epilogo, o quanto meno dimmi che cosa succede! Come farmi morire a causa della curiosità, sulla mia lapide ci sarà scritto: "Ci ha lasciati troppo presto, aveva una curiosità troppo grossa per poter essere soddisfatta e il mainagioia era sempre accanto a lei".

A parte questo ex cursus sulla mia lapide *si sistema la gonna che non ha e fa le corna sotto al tavolo*, concludo dicendovi che ho amato questo libro, mi è piaciuto molto il fatto che la sensazione di mistero derivasse da Violet e da come la truffa si ripercuotesse su di lei, quello che provava nei panni di qualcuno che non era lei, i suoi dubbi, i suoi sentimenti.
Non posso che consigliarvelo, nel caso non l'abbiate ancora letto, perché mi è piaciuto veramente tanto; in ogni caso, avrei tanto voluto dargli un Daemon Black, però quell'epilogo... argh, mi sto corrodendo dentro dalla curiosità! Non dovevi farlo, Michelle, non dovevi proprio farlo!
Voto:

lunedì 28 novembre 2016

Disney Princess Book Tag

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia all'orizzonte, come al solito... Per di più inizio ad essere stanca, ultimamente vado a dormire tardi per studiare e al mattino mi devo anche svegliare presto per andare a scuola; e non parliamo del fatto che non sto leggendo nulla perché mi viene solo il nervoso! Avrei un mucchio di libri da leggere (li ho contati, sono più di cento...) e non c'è il tempo per farlo, l'unica cosa possibile in questi giorni è studiare come se non ci fosse un domani.
Ma, bando alle ciance e iniziamo con questo Book Tag perché, altrimenti, potrei annoiarvi parlando solo della scuola e di cose noiose.

1. Anna e Elsa: un libro che coinvolga il rapporto tra fratelli/sorelle
"Ti darò il sole" è un libro che parla di due gemelli, Noah e Jude, che all'età di tredici anni erano inseparabili e che poi si sono allontanati sempre di più, fino a che non si sono ritrovati e hanno risolto i loro problemi, proprio come Anna ed Elsa.

2. Rapunzel: un libro che ti ha fatto sentire emotiva
Io non sono propriamente un tipo emotivo, non esterno molto le mie emozioni e l'unica volta in cui l'ho fatto è stato con "Io Prima di Te", il primo libro che mi ha fatto piangere.

3. Merida: un libro con una guerriera donna
Come non citare Celeana Sardothien, che è la guerriera donna per eccellenza, a mio parere? Ha sempre un'arma sotto mano, non esita a fare strategie non appena mette piede in un luogo e si fabbrica armi con qualsiasi oggetto.

4. Tiana: un libro che affronta problemi reali
Non sono molti i libri che ho letto che trattano di problemi reali, anche perché leggo soprattutto fantasy, ma quello che ho letto recentemente e che mi ha fatto riflettere tantissimo, proprio per via delle tematiche trattate, è stato "Il problema è che ti amo", libro che tratta di violenza domestica sui bambini e di disturbi post-traumatici da stress e condizionamento.

5. Belle: un classico
Non ho letto moltissimi classici, ma il mio preferito è l'opera di Victor Hugo "I Miserabili", un libro bello grosso, di circa 1600 pagine, che ho amato moltissimo.

6. Pocahontas: un libro che abbia come tema la natura o sia scritto da un naturalista
Non ha propriamente al centro la natura, ma l'ho scelto perché non ho mai letto un libro con essa al centro, inoltre è comunque ambientato nella natura incontaminata per la stragrande maggioranza del tempo.

7. Jasmine: un libro con un desiderio di libertà
In questo libro Juliette e compagnia bella vogliono liberare il loro mondo dal padre di Warner e dalla Restaurazione, per togliere il giogo sotto il quale la gente aveva vissuto per parecchio tempo.

8. Mulan: un libro con guerre o battaglie
Quando si parla di guerre e battaglie non posso fare a meno di pensare ai libri di Shannara, in particolare a "Il primo re di Shannara", perché le battaglie sono quasi all'ordine del giorno.

9. Ariel: un libro che parla di curiosità o apprendimento
Non volendo citare "Harry Potter", che è il libro sull'apprendimento per eccellenza, ho optato per questo primo volume della "Covenant Series" in quanto per tre quarti del libro Alex, la protagonista, è impegnata ad allenarsi e a riapprendere le tecniche di combattimento.

10. Cenerentola: un libro che tratta di lavori manuali
Okay, forse non è il titolo più indicato, ma è il primo che mi è venuto in mente che avesse all'interno qualche lavoretto manuale, infatti, a un certo punto della storia, Boccadoro lavora per creare una statua che rappresenti Narciso.

11. La Bella Addormentata: un libro che coinvolga il sonno
 
Quale libro migliore della trilogia di "Silver"? Non solo coinvolge il sonno ma anche i sogni perché tutto gira attorno ad essi.

12. Biancaneve: un libro che tratta di uno dei sette peccati capitali
Pensando ai sette peccati capitali mi è venuta in mente la lussuria e quale esempio migliore di "Calendar Girl", in particolare il mese di giugno? Già la serie in generale è basata su certe cose, ma penso che con giugno si tocchi l'apice perché Mia e Tai non fanno altro per la stragrande maggioranza del tempo. 

13. Megara: un libro che tratta di mitologia greca
Direi che il titolo parla da sé, non ci sono da fare le presentazioni. 

Bene, il post di oggi finisce qui e noi ci vediamo domani con una nuova recensione.
Alla prossima!

sabato 26 novembre 2016

Recensione Harry Potter e la maledizione dell'erede

Titolo: Harry Potter e la maledizione dell'erede
Autore: J.K.Rowling, John Tiffany e Jack Thorne
Genere: Fantasy
Casa editrice: Salani Editore
Prezzo: €19.80 (copertina rigida)
Pagine: 368






Trama
E' sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato do lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il figlio minore Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondano minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati...
Recensione
Buongiorno, qui è la vostra Katy che vi parla e oggi è un giorno speciale perché manca meno di un mese a Natale, ai regali, al relax per due settimane, alla pacchia, sostanzialmente! Però questo è un periodo molto brutto per gli studenti perché ci sono parecchie verifiche e interrogazioni che si concentrano, ovviamente, tutte insieme nello stesso periodo (ma io dico, cari professori, è tanto difficile distribuirle ancora più equamente di quanto non facciate già?).
Comunque, oggi sono qui per parlarvi del cosiddetto ottavo libro della saga di "Harry Potter", e dico cosiddetto perché, sì è un libro fisico, ma non si può considerare un romanzo che prosegue la saga, almeno non in questa forma visto e considerato il fatto che è la trasposizione del testo teatrale. Prima di illustrarvi brevemente la trama e fare le mie considerazioni, ci tengo a dire qualche cosa: 1) questo testo è stato criticato moltissimo in quanto è più una fan fiction che altro per alcuni e per altri non è all'altezza della saga; 2) è stato scritto a sei mani e con molta probabilità la Rowling non avrà avuto chissà quanta importanza nella scelta delle situazioni, penso che alcune incongruenze o come le volete chiamare siano dovute alle altre quattro mani che hanno preso un po' di idee da una parte e dall'altra per far contenti i lettori, perciò questo è il risultato; 3) sono convinta che bisogni guardare questa storia, il modo in cui viene presentata e tante altre cose, senza confrontarla con la saga perché è quasi ovvio che siano due cose diverse, una è fatta di romanzi, l'altra è uno script teatrale, sarebbe come giudicare migliore una scultura di una miniatura! E' ovvio che non si può fare questo discorso perché sono due pratiche antitetiche, due tecniche diverse, due tipi di mani diverse (la mia professoressa d'arte sarebbe fiera di questo mio discorso sulle arti maggiori e minori), per tanto bisognerebbe leggere questo testo senza avere l'intento di confrontarlo con la saga.

E' il primo settembre, diciannove anni dopo la battaglia di Hogwarts, e siamo a King's Cross, la stazione ferroviaria da cui partirà il treno che porterà Albus Severus Potter nella scuola di magia più famosa del mondo: la sua preoccupazione è quella di venire smistato in Serpeverde e lo preoccupa anche il confronto con il padre, il fatto che qualcuno potrebbe non ritenerlo all'altezza di quello che era Harry da studente. Tra le varie ansie, diventa amico di Scorpius Malfoy, un ragazzino parecchio nerd e che si dimostra essere molto posato, tranquillo, all'inizio.
Mentre gli anni passano e il rapporto fra padre e figlio si fa sempre più complicato, da una parte Albus si imbarcherà in un'impresa a dir poco pericolosa, dall'altra gli incubi per Harry e gli amici non sono ancora finiti.

Dunque, non penso che io debba fare chissà quali presentazioni alla saga perché suppongo che quasi tutte le persone di questo mondo conoscano Harry Potter, il famoso ragazzino che ha vissuto per undici anni in un sottoscala nella casa dei suoi zii, subendo soprusi, finché un giorno non è piombato nella sua vita un energumeno di nome Robeus Hagrid, che gli ha rivelato la sua natura come mago. E' così che tutti noi abbiamo conosciuto il nostro maghetto preferito e quel mondo inventato da quel genio della Rowling. Tutti abbiamo guardato la copertina de "I doni della morte" con un'espressione dolce-amara, dopo aver finito la lettura, e penso che la stragrande maggioranza di noi abbia sempre voluto sapere qualcosa di più sui Malandrini, su altri personaggi, oppure sui figli di Harry, come si sono evolute le cose dopo l'epilogo.
E così, siamo stati accontentati con una storia che vede protagonisti i figli di Harry e Malfoy, sebbene in molti avrebbero preferito uno spin-off sui Malandrini.
Però, non tutti sono stati contenti della storia, anzi si può quasi dire che coloro che hanno letto questa storia si possano dividere in tre categorie: chi lo ha amato alla follia, chi lo ha odiato come se non ci fosse un domani e chi è rimasto abbastanza soddisfatto di tutto ciò, pur essendo consapevole del fatto che non avrebbe mai eguagliato la magnificenza degli altri sette libri e nonostante ci siano state alcune cosette che hanno fatto storcere il naso. Io mi pongo nell'ultima categoria e vi dico che avrei anche potuto adorarlo se solo alcuni personaggi non fossero stati così stupidi e mi avessero fatto inveire contro di loro.

Albus è il primo personaggio che ho odiato di questo libro: arrogante e senza cervello, un ragazzino che inizia ad odiare il padre per il solo fatto di essere Harry Potter, in quanto tutta la scuola non smette di paragonare i due e il poverino si sente messo sotto pressione, soprattutto quando tutti sono in grado di constatare il fatto che non è come il padre; mentre la sua rabbia contro il padre cresce a dismisura, decide di ribellarsi e di andare a cercarsi un'impresa. Che poi, quale sarà mai questa impresa? Ma ovvio, riportare indietro Cedric Diggory, colui che è morto al posto di Harry durante il Torneo Tre Maghi! Ma, io dico, si può essere più stupidi di così? Non ci va un genio per capire che quando si usa una giratempo bisogna fare attenzione al presente che può essere modificato, e non ci va un genio per capire che in una dimensione alternativa in cui Cedric è vivo, Harry probabilmente non lo sarà più! Ah, Albus è proprio un ragazzo senza senno, non usa la testa, vuole solo far vedere che anche lui vale qualcosa e pensa che il modo migliore per farlo sia mettere a posto gli errori fatti dal padre...
Per non parlare di Scorpius: sebbene mi sia stato decisamente più simpatico del sopracitato, si è comportato come un irresponsabile andando dietro alle castronerie che faceva il suo amichetto e non una volta gli è venuto in mente di dire all'altro "Aspetta, dobbiamo ragionare prima di fare cose avventate", solo quando scopre una certa dimensione alternativa.
Insomma, da una parte abbiamo un ragazzino che preferirebbe non avere il padre che ha (ma ringrazia ancora che ne hai uno e che ti tratta anche bene), arrogante e senza cervello, dall'altra abbiamo una personcina molto più carina e gentile del padre, un piccolo nerd che desidererebbe un amico e qualcuno che gli voglia bene.

Poi abbiamo un Harry alle prese con il suo nuovo ruolo da padre, ruolo molto difficile in quanto il suo secondo genito gli crea molti problemi: dopo ventidue anni, torna inoltre un incubo che pensava di aver sconfitto, la cicatrice torna a far male e le vite di tutti sono in pericolo a causa di qualcuno che vuole tornare indietro nel tempo e che ha intenzione di eliminare il caro maghetto quarantenne.
Vediamo, quindi, una nuova versione di lui, un uomo che ha molte più responsabilità e che ha lasciato spazio al figlio, in questo libro, sebbene la storia si basi anche sui suoi dubbi in quanto padre.
Insomma, ho amato il nostro caro, buon e vecchio trio, anche se devo ammettere che Ron me lo ricordavo un po' meno stupido e mi sarebbe piaciuto sentirgli dire "miseriaccia" ancora una volta.
Invece, Ginny l'ho trovata un po' ingiusta nel giudicare Harry in base ad alcune cose che ha detto durante alcuni momenti di stress e di rabbia.
E' stato bello anche vedere Malfoy e il suo odio verso Potter scemare un pochino, così come incontrare altre versioni dei personaggi ogni volta che i due ragazzi usavano la giratempo (e rivedere anche una persona in particolare).

Ammetto che quando ho scoperto l'uscita di questo libro non sapevo cosa fare, se leggerlo o meno, soprattutto quando è uscito in inglese e le opinioni di chi lo aveva letto non descrivevano un libro entusiasmante, anzi, quasi più una fan fiction in cui la Rowling e gli altri due hanno messo insieme elementi solo per far contenti i fan, molti erano rimasti delusi perché non si erano calati in quel mondo magico che avevano conosciuto nei sette volumi precedenti e per molti alcuni dettagli erano assurdi, senza senso.
Diciamo anche che avevo paura a leggerlo e che la mia idea iniziale era quella di non farlo perché mi ero fatta uno spoiler enorme come Hogwarts (eccerto, se Katy non se ne fa uno al giorno non toglie il medico di torno...) e non ero rimasta proprio tanto entusiasta di quello che avevo scoperto, la mia reazione è stata più o meno questa:
Però, poi mi sono detta che sarebbe stato meglio dargli una possibilità, farmi una mia opinione su uno dei libri più chiacchierati, demoliti e osannati degli ultimi tempi e devo ammettere che a me è piaciuto e che alcune delle critiche non le capisco.
Prima di tutto, per forza non senti quella magia che hai sentito negli altri libri, 1) è un testo teatrale, solo fatto di battute e leggerne uno è una cosa decisamente diversa dal vedere lo spettacolo, 2) non l'ha scritto solo la Rowling, ma anche due tizi tanto carini che, se va bene, hanno letto la storia, magari con superficialità, e hanno deciso di fare uno spettacolo con qualche cavolata che fa storcere i nasi a tutti gli amanti di Harry Potter, o quasi.
Bisogna anche pensare che talvolta gli autori non hanno chissà quale spazio per esprimere le proprie idee nel momento in cui si vuole portare la loro storia sul grande e piccolo schermo o, magari, a teatro e non penso che la Rowling abbia potuto fare chissà quali cose, però a mio parere questa storia, sì, ti fa imprecare ogni tre secondi contro la stupidità di Albus che non ha ancora capito che Harry, quando aveva la sua età, non è andato a cercarsi tutte le avventure che gli sono capitate e che non le avrebbe neanche volute (andiamo, Albus, pensi sul serio che tuo padre sia stato felice di aver a che fare con Voldemort, di veder morire le persone davanti a sé senza poter fare qualcosa), ma è anche capace di attirarti e di coinvolgerti nel mare agitatissimo degli avvenimenti.
E' anche ovvio che, probabilmente, vista a teatro la storia avrebbe tutto un altro sapore.

Concludendo, a mio parere su questo libro si sono creati troppi pregiudizi, ci sono troppe persone che partono con il presupposto che sarà una m***a (permettetemi la parola) solo perché hanno sentito opinioni negative da parecchie persone e io credo che sia una cosa sbagliata da fare perché è un po' come se una persona facesse lo scarica barile e dicesse "Se lui/lei dice che fa schifo allora è vero". No! Smettiamola di fare questi pensieri e usiamo la nostra testa per farci nuove opinioni che potranno confermare o meno quelle degli altri, però non partiamo con certi presupposti, non facciamo i pecoroni che seguono la massa più grande e leggiamo anche quei libri che potrebbero rivelarsi delle enormi delusioni, anche solo per farci una nostra opinione a riguardo.
Insomma, è ovvio che a confronto con il resto della saga questo volume è una mezza cachetta (passatemi l'espressione), però è innanzi tutto un libro fatto solo di battute e non si può fare un confronto del genere, sarebbe come confrontare una scultura con un lavoro di intaglio: sono due cose diverse, punto. 
Quindi, concludendo davvero, a me è piaciuto questo libro, ho amato Harry, Ron e Hermione, ho odiato (odiato forse è un po' troppo forte, ma il concetto è quello) Albus perché è un ragazzino che non usa il cervello, e anche Scorpius perché lo segue come un cagnolino e non gli fa mai notare che, forse, e dico forse, non è la cosa giusta da fare. Mi ha fatto molto piacere leggere questo libro perché è stato comunque un modo per ritornare a Hogwarts, rivedere molti personaggi che mi stavano a cuore, uno in particolare, e penso che forse lo apprezzerei ancora di più se lo vedessi rappresentato a teatro. Certo, non si può dire che sia l'opera del secolo e non tutte le scelte degli autori mi sono piaciute, ogni tanto il naso l'ho storto, però tutto sommato mi è piaciuto, sarei anche tentata di dargli un Peeta, ma Albus è stato troppo odioso per più di tre quarti del libro e ogni due per tre avrei voluto picchiarlo per la sua stupidità, la sua incoscienza e la sua arroganza, quindi mezzo punto in meno.
Una lettura molto scorrevole, terminabile in pochissimo tempo e carina, senza troppe pretese.
Voto:


giovedì 24 novembre 2016

Recensione The 100 Day 21

Titolo: The 100 Day 21
Autore: Kass Morgan
Genere: Distopico/Fantascienza
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €16.90 (copertina rigida)
Pagine: 340






Trama
Sono passati 21 giorni da quando i 100 sono arrivati sulla Terra con la missione di ricolonizzare il pianeta a seguito della guerra nucleare che l'ha devastato secoli prima. I ragazzi pensano di essere i soli esseri umani sul suolo terrestre, ma non è così, e per sopravvivere dovranno lottare contro un nemico sconosciuto e minaccioso, e dovranno farlo insieme, perché questa è la loro unica arma.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun personaggio è diventato reale e si è materializzato magicamente nella mia vita. Inoltre, sono in pieno mood verifiche e interrogazioni e non sto leggendo quasi nulla, il che è triste soprattutto pensando che la mia lista di libri da leggere ne contiene almeno un centinaio e che non riuscirò mai a leggerli tutti tanto presto (anche perché, prima o poi, vorrei arrivare a leggere gli altri libri di Shannara, ma sono quasi trenta e non so come farò).
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del secondo libro della trilogia di "The 100", conosciuta soprattutto tramite la famosa serie TV che però si discosta molto dal libro; devo dire che questo libro mi è piaciuto molto, soprattutto perché c'è tanta Bellarke, cosa quasi inesistente nella serie (caro Jason, ti decidi a farli mettere insieme?!), però ci sono anche tanti momenti in stile mainagioia e altri invece in cui ti ritrovi con le mani fra i capelli e la bocca aperta in stile Sebastian a dire: "Ommioddio, e adesso? Non avrai mica osato... Ma non puoi farmelo finire così! Come faccio ad aspettare io!".

I ragazzi della spedizione dei 100 sono sulla Terra da circa ventun giorni e hanno appena scoperto di non essere gli unici esseri umani, anzi ci sono altre persone che probabilmente sono i figli di coloro che sono sopravvissuti in un qualche modo alla guerra nucleare: Wells si deve occupare di una terrestre che hanno trovato a spiare vicino all'accampamento e deve capire chi sono i nemici da cui deve guardarsi le spalle. Intanto Bellamy e Clarke stanno cercando Octavia quando si imbattono in alcuni resti di una navicella probabilmente proveniente dallo spazio e in un serpente che costringerà lui a riportarla al campo per essere curata e a interrompere le ricerche per trovare la sorella, che è convinto sia stata rapita.
Nello spazio, invece, Glass ha raggiunto Luke e ora deve trovare un modo per portarli entrambi nella sua cabina dove sa esserci ancora ossigeno, visto che l'emissione di esso non è stata fermata lì: dovrà riuscire a raggiungere sua madre e permettere agli altri abitanti senza più ossigeno di poter ancora vivere, ma l'impresa non sarà per niente facile.

Allora, innanzi tutto, prima di dire quanto mi sia piaciuto, ci tengo a precisare di nuovo una cosa che ho precisato nella recensione del volume precedente: questa serie non è come la serie TV quindi non aspettatevi gli stessi personaggi così come li conosciamo tramite lo show, non aspettatevi le stesse dinamiche, gli stessi comportamenti perché è tutto diverso e questo viene detto nei siti di streaming, dove c'è tanto di scritto nella trama che "The 100" è basata sull'omonima serie di libri ma se ne discosta in quasi tutti i punti. Perciò non lamentatevi se i libri sono meno pieni di azione e meno entusiasmanti della serie perché sono due cose diverse, Rothenberg, il produttore, ha preso l'idea dell'autrice e l'ha rigirata come piaceva a lui, magari rendendola più emozionante (e più piena di avvenimenti mainagioia).
Dopo di che, io vi dico che a me è piaciuto molto, la vicenda inizia a infittirsi e a complicarsi per via dei terrestri e del fatto che si scopre che un anno prima dei 100 erano stati mandati altri uomini sulla Terra, ma nessuno se n'era mai accorto; inoltre, ci sono molte scene Bellarke che mi hanno fatto venire gli occhi a cuoricino e che mi hanno fatto sclerare perché sono troppo belli insieme, non capisco come Jason Rothenberg non abbia ancora fatto nulla per renderli canon, quando è palese che si piacciono anche nella serie TV.
Non vi sto neanche a parlare della dolcezza di Glass e Luke, che sono bellissimi e che ci regalano qualche gioia in più nei momenti difficili, sebbene il finale per loro non sia proprio bellissimo e ti faccia venire voglia di andare nella sede della casa editrice a pretendere il seguito nelle tue mani seduta stante.

Ormai abbiamo capito che Clarke non è il leader che ci è stato presentato nella serie TV, ma le viene dato un ruolo ancora più importante in quanto è lei che si occupa di coloro che stanno male e di cercare un modo per guarirli: sotto questo punto di vista è molto determinata a fare il suo lavoro, però non si può dire che sia una persona che mantiene sempre i nervi saldi e che non si lascia mai vedere debole perché qui accade, lei si lascia prendere dalle emozioni e si permette qualche attimo di debolezza.
Inoltre, si sta innamorando sempre di più di Bellamy, ma il tutto non sarà facile per via di un segreto che non sa nessuno e che riguarda una vecchia amica del ragazzo.

Bellamy continua a non essere il leader del gruppo, ma rimane sempre il solito ragazzo un po' cocciuto e tanto determinato che farebbe di tutto per la sorella e per chi ama: vediamo una persona matura che cerca di tenere la mente salda e che cerca di tenere lontano le distrazioni, sebbene non sia tanto facile per via di Clarke.

Wells è, invece, colui che prende le redini della situazione e che fa da leader ai cento ragazzi: il rimorso per quello che ha fatto ai genitori della ragazza è sempre tanto, però l'unica cosa che può fare è sperare di riconquistare la sua fiducia e la sua amicizia. Quando incontra Sasha, una terrestre, pian piano inizia a cambiare, capisce che non si può uccidere qualcuno così come se niente fosse e inizia ad affezionarsi a lei, sebbene ogni tanto non sappia se fidarsi o meno.

Glass ci permette di dare uno sguardo a quello che succede nello spazio: nello scorso libro avevamo visto quanto grande fosse il suo amore per Luke al punto di voler stare con lui laddove era stato tolto l'ossigeno, un gesto nobile e molto bello; ora, vuole cercare un modo per vivere e per far vivere anche gli altri abitanti, e userà tutta la sua determinazione ('sti qua sono tutti troppo determinati... ma uno che si lascia prendere dal panico e ha paura no, vero?) per riuscire nel suo intento. Però lei è anche una ragazza che ha paura per la reazione che potrebbe avere il suo ragazzo se scoprisse cosa ha fatto per salvarlo.

Due paroline sui terrestri: già nella serie TV abbiamo potuto notare l'esistenza di diversi gruppi (nazioni) di essi, con diverse usanze o diverse opinioni, e anche qui ne incontriamo due (almeno per il momento, non si sa esattamente se sono solo loro oppure se ce ne sono altri), un gruppo più moderato composto da coloro che non usano la violenza, se non quando si vedono puntare addosso delle armi, e coloro che accettano anche gli esseri umani provenienti dallo spazio, e una fazione molto più violenta che non esita ad usare la violenza contro i 100 per il solo fatto di essere nel loro territorio. Queste due fazioni si sono venute a formare dopo l'arrivo del primo gruppo di umani, poiché alcuni di loro avevano tentato di attaccare i terrestri e ad alcuni di loro questo comportamento non era piaciuto affatto.

Come vi ho già detto nella recensione del precedente volume, non dovete aspettarvi chissà quali grandi cose e tantissima azione in questa saga perché è diversa dalla serie TV e non solo nei personaggi: la cosa bella è che sono presenti molti flashback di quando i quattro protagonisti vivevano ancora felici e spensierati nello spazio, di quando infrangevano le regole o scoprivano segreti di altre persone; il fatto che però siano diverse, non vuol dire che una sia per forza migliore dell'altra, semplicemente hanno la stessa idea alla base che è stata sviluppata in due maniere completamente differenti ed è per questo che non ha senso, a mio parere, comparare la serie al libro perché sarebbe come cercare di trovare l'intersezione fra due rette parallele che, perciò, non si incontrano mai e mai lo faranno.
Una cosa che hanno abbastanza in comune è il fattore mainagioia: sì, qui qualche gioia in più c'è ed è data soprattutto dal rapporto fra Bellamy e Clarke che sono finalmente canon, però quando tu lettore inizi a pensare che sei quasi giunto alla fine e che nient'altro potrà rovinare la situazione, l'autrice ti fa un bello scherzetto e ti separa le coppie per via di un segreto che si sono taciuti a vicenda, fa morire qualcuno, fa soffrire qualcuno, fa venir fuori segreti sconvolgenti che non vedranno risoluzione fino al prossimo libro e chi più ne ha più ne metta.

Concludendo, questo libro è un libro che prepara il terreno ai grandi problemi che vedremo nel seguito poiché non ci sono grandi scene di azione ma ci vengono presentate situazioni che si evolveranno di sicuro nel prossimo volume e che complicheranno la situazione già precaria e la pace precaria fra terrestri e skaikru (per usare il termine della serie TV); ci saranno nuove situazioni da affrontare ma anche rapporti personali da definire, nuove complicazioni e si spera qualche gioia (per favore, non fare come certi autori che uccidono i protagonisti solo per il gusto di farlo).
L'elemento più bello per me è la presenza della relazione fra Bellamy e Clarke perché io li shippo tantissimo e mi piace molto il loro rapporto sia nella serie che nel libro, poi è bello vedere come si preoccupano l'uno per l'altra e i complessi che si fanno perché pensano "Io mi sto prendendo cura di lui/lei quando dovrei lasciarlo andare/dovrei andare a cercare Octavia".
Devo inoltre ammettere che Wells si sta alzando un pochino rispetto al libro precedente, la mia considerazione nei suoi confronti sta diventando maggiore perché si riscatta da tutto quello che ha fatto in passato ed è bello vedere anche i suoi conflitti interiori.
Invece, Glass e Luke sono sempre belli, però l'autrice ha deciso di fare una cosetta e io ho bisogno di sapere come andrà avanti la loro relazione.
Insomma, questa serie di libri è molto consigliata, ma è da leggere senza tener presente la serie TV e senza cercare di confrontarle perché è ovvio che una delle due sia migliore, come per tutti i libri di cui viene fatto il film o la serie, però non perdetevi a fare confronti su due cose molto diverse fra loro.
Voto:

mercoledì 23 novembre 2016

WWW... Wednesday! #31

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia all'orizzonte... solo studio e ancora studio...
Comunque, oggi sono tornata con un nuovo appuntamento di questa rubrica del mercoledì inventata dal blog Shoul Be Reading che era saltata la settimana scorsa perché, punto primo, non avevo fatto progressi, non avevo letto nulla, e, punto secondo, non avevo tempo per mettermi al computer e programmare il post, visto che per mercoledì avevo una verifica di storia e ho studiato tutto il tempo. Quindi ecco le mie letture in corso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
Dire che lo sto leggendo è un po' troppo, l'ho solo iniziato e non sono andata avanti di molto ma spero di riuscirci un pochettino, nonostante lo studio, perché sono molto curiosa.

What did you recently finish reading?
L'ho letto sabato pomeriggio e per questo non ho studiato, ma ne è valsa la pena! E' stato il mio primo Dark Romance e ne sono rimasta veramente entusiasta, non me lo aspettavo così, mi aspettavo qualcosa di ancora più cupo e qualcosa che avrebbe potuto non piacermi per la violenza, ma in realtà mi ha stregato, questo libro è stato una vera sorpresa e anche questo genere, spero di riuscire presto a leggere altri romanzi Dark.

What do you think you'll read next?
Non so ancora cosa leggerò, di certo tornerò sui miei generi classici e cercherò di recuperare tutti quei libri che mi aspettano da parecchio tempo, ma non so quando riuscirò nella mia impresa, purtroppo non tanto presto.

Bene, se volete, fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture, intanto io vado a studiare chimica.
A presto!

martedì 22 novembre 2016

Recensione Calendar Girl IV

Titolo: Calendar Girl ottobre-novembre-dicembre
Autrice: Audrey Carlan
Genere: Romanzo Rosa
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.90 (copertina flessibile)
Pagine: 396






Trama
"Non nuotavo più da sola in uno stagno. Avevo un oceano di possibilità, e tutti quelli intorno a me mi tendevano la mano, pronti a gettarmi un salvagente se la corrente della vita avesse rischiato di travolgermi."
Mancano tre mesi alla fine del viaggio di Mia. Wes è tornato, ma è un'anima perso, ciò che ha visto gli ha lasciato ferite profonde, ricordi mostruosi che tormentano le sue notti. Solo Mia può aiutarlo a rimettere insieme i pezzi e trovare il modo di uscire da quella oscurità che l'ha inghiottito per poter finalmente affrontare il futuro. Ma ora Mia non è più sola, ha una nuova famiglia, persone pronte a stringersi intorno a lei ogni volta che la vita le porrà davanti nuove difficoltà. E all'orizzonte di nuvole nere ce ne sono ancore tante: la madre, scomparsa quando era bambina, che improvvisamente sembra fare di nuovo capolino nella sua vita, e il padre che ancora giace in un letto d'ospedale. Ma cisono anche tante giornate di sole che Mia vuole poter vivere insieme al suo Wes. Con lui desidera arrivare alla fine di questo viaggio lungo un anno per iniziarne uno nuovo. Uno tutto loro...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e manca poco più di un mese a Natale e alle mie due settimane di relax e libri... ah, come sarebbe bello saltare questo mese e tutte le verifiche e interrogazioni per riposare un po' il mio cervellino.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo libro della serie "Calendar Girl", una serie non proprio del mio genere, molto leggera e abbastanza carina, sebbene alcuni dettagli degli ultimi due libri non mi abbiano fatto impazzire e più volte io abbia storto il naso.

Dopo aver passato settembre in ospedale in preda al panico per il padre e per il suo ragazzo, Mia torna a Malibu e si ritrova davanti il suo Wes che è finalmente tornato da lei, però le notti con lui non sono semplici in questo primo mese perché molto spesso ha incubi, si agita nel sonno e grida, perciò la protagonista deve aiutarlo a fargli capire che non si trova più in Indonesia e che è tutto finito. Per tutto ottobre la vicenda ruoterà intorno al recupero di Weston, a quello che fa dopo i suoi incubi perché spesso i due fanno certe cose per non farlo pensare, e anche al nuovo lavoro di Mia che deve condurre una rubrica per un programma molto famoso.
Mentre riceve aiuto dal suo ragazzo con i servizi e mentre lui va dalla psicologa per superare il trauma che ha subito, si avvicina sempre di più il giorno del Ringraziamento, giorno in cui tutti loro si riuniranno in Texas da Maxwell per festeggiare insieme come una famiglia, ma qualcosa fermerà la festa e Mia dovrà precipitarsi a Las Vegas.
A dicembre, quando ormai le cose con Wes vanno a gonfie vele e quando la vita sembra essere ormai permeata dalla felicità e dalla spensieratezza, la protagonista si deve recare a fare un servizio per il programma a proposito di artisti locali e qui la sua vita subirà un nuovo scossone perché, come si suol dire, il passato ritorna e non sarà una passeggiata affrontare tutto quanto.

Dunque, come forse saprete non avevo apprezzato molto la scelta dell'autrice di inserire il terrorismo nel precedente volume perché non mi era piaciuto il fatto che venisse usato un tema del genere e che venisse affrontato in maniera superficiale, solo per attirare l'attenzione del lettore e aggiungere ulteriore pathos alla storia: insomma, avrei preferito che l'autrice non usasse il terrorismo solo come licenza poetica e che, se proprio doveva farlo, lo avesse approfondito di più al posto che risolvere il tutto abbastanza rapidamente e affrontando soltanto la parte dell'ansia della protagonista. Di conseguenza speravo che avesse deciso di farci vedere i disturbi post-traumatici di Wes e un modo decente con cui venissero affrontati questi momenti traumatici, invece mi sono ritrovata tra le mani un mese di ottobre fatto quasi solo ed esclusivamente di quelle scene (capitemi, vi prego), per cui ho dovuto saltare un sacco di pagine, e tra l'altro l'autrice ne ha inserite così tante perché ha usato l'atto come ciò di cui aveva bisogno il nostro povero Weston Chunning III per scacciare tutti i demoni e per capire che non si trovava più in Indonesia: ora, io ho capito che quelle scene ci possono essere perché è il genere e se ce ne fosse una sola in tutta il libro le grandi fans di queste storie sarebbero molto deluse, però vi pare normale che la prima cosa che due persone fanno dopo essersi ritrovati dopo un mese parecchio ansiogeno, in cui uno dei due ha rischiato di morire e ha visto azioni orrende fatte dai propri carcerieri, sia quello?! Neanche prima un abbraccio della durata di trenta giorni, no, loro due erano in astinenza da troppo tempo (da un paio di mesi! Non potete saltarvi addosso dopo così poco che manco dei gatti in calore!) e quindi bisognava subito rimediare... Io fossi stata al posto di Mia l'avrei abbracciato, accarezzato, per cinque ore consecutive, di certo non avrei fatto prevalere certi istinti animali. E poi, io posso capire il fatto che le persone reagiscono in maniera diversa ai vari traumi, che c'è chi non smette di parlare e chi sta zitto, chi non osa toccare nessuno e chi fa di tutto e di più con quelle mani, e posso anche capire il fatto che io non conosca affatto tutte le reazioni ai traumi, però mi sembra una cosa al quanto eccessiva (e un po' fuori luogo) usare quello per aiutare Wes a non pensare, si potrebbero usare tante cose diverse e invece proprio quello? No, non mi piace, non mi piace per nulla il fatto che sia stato utilizzata questa cosa come metodo risolutivo per un trauma, capisco tutto ma questo non lo accetto (se io avessi avuto un trauma del genere avrei di certo preferito avere le mani del mio ipotetico ragazzo intente ad accarezzarmi la schiena e lui intento a farmi capire che non avrei dovuto avere più paura, non a fare altre cose).

Vediamo un attimo i personaggi.
Mia ha quasi terminato il suo viaggio, ma non tutto è stato rose e fiori: tra la preoccupazione per il padre e per Wes e la scoperta di un fratello, non è stato un anno facile, spensierato, ma se c'è qualcosa che ha contribuito al sentirsi amata e importante per qualcuno sono tutte le amicizie che ha trovato (ma è possibile che una persona possa farsi amici quasi tutti quelli che incontra?), inoltre è maturata, ha imparato ad apprezzarsi e molto altro, però è rimasta sempre la stessa ragazza che adora fare la sorella maggiore di tutti e occuparsi di chi vuole bene.
L'aver scoperto un nuovo membro della sua famiglia ha portato un po' di scompiglio nella sua vita già abbastanza incasinata dal padre e dalla madre, però ha anche portato un fratello molto premuroso nei suoi confronti e nella piccola Maddy.

Wes, invece, ha passato un mese terribile nelle mani di terroristi e ha visto fare loro delle azioni poco carine nei confronti di tutti i suoi colleghi, a partire da quelli che sono morti davanti ai suoi occhi per finire con la povera Gina che veniva violentata ogni giorno e che adesso è diventata una donna fragile, con un trauma enorme sulle spalle. Lui, dal suo canto, ha però Mia che lo aiuta a scacciare i demoni, ma non sarà affatto facile perché si faranno vedere molto spesso.
Nonostante il modo con cui abbia affrontato il suo disturbo non mi sia piaciuto, ho apprezzato molto il fatto che si sia dato da fare per aiutare e sostenere Gina (al contrario di qualcun'altro il cui primo pensiero non è stato "Oddio, come posso aiutarla?" ma è stato "Ti conviene togliere le mani dal mio uomo all'istante, non me ne importa niente di quello che hai passato", della serie il cervello non usiamolo e nemmeno l'altruismo) e anche per aiutare Mia nel momento in cui la sua vita aveva preso una piega inaspettata.

Gli ultimi due personaggi su cui vorrei spendere due paroline sono Ginelle e Maxwell: la prima è la migliore amica della protagonista ed è veramente esilarante con i suoi apprezzamenti poco opportuni e le sue battute, inoltre sono felice del fatto che si sia ripresa dopo quello che era avvenuto con Blaine lo strozzino, che è tornata la solita; il secondo è il fratellone Texano grande e grosso della protagonista che ho adorato dalla prima scena in cui ci è stato presentato perché è bellissimo vedere quanto ci tenga alla sua famiglia, come voglia che tutti stiano bene e siano felici (è un gigante buono tenerissimo).

Oltre al fatto che io non abbia apprezzato per nulla la motivazione data a tutte quelle scene e al fatto che avrei di gran lunga preferito non dover saltare così tante pagine, quasi un intero mese a momenti, devo dire che c'è un altro elemento che non mi è piaciuto perché mi è sembrata una palese scopiazzata da "After": ora, sono consapevole del fatto che l'autrice potrebbe anche non aver letto questa serie (ne dubito) e che quindi potrebbe aver avuto semplicemente la stessa idea della Todd (nah), però in ogni caso ciò non toglie che quello che succede alla fine, quando scopriamo che cosa ha fatto Wes della sua carriera sia molto simile a quello che ha fatto Hardin nel quinto libro. Infatti, SPOILER, mi sembra una enorme coincidenza il fatto che anche qui sia stato usato il titolo del libro per una cosa, proprio come in "After": già la Todd aveva fatto scrivere a Hardin un libro, che parlava della sua storia con Tessa, con lo stesso titolo con cui aveva lei stessa intitolato la serie, ma era proprio necessario fare una scopiazzatura e decidere di utilizzare il nome della serie come titolo del film che Wes scrive per parlare dell'anno di Mia? Va be', qui si copia alla grande e io rido perché almeno avrebbe potuto copiare qualcosa e modificarlo di modo che non sembrasse qualcosa di già letto (anche perché "After" è stato scritto prima di "Calendar Girl")... FINE SPOILER

Comunque, a parte quelle cose che non mi hanno fatto impazzire e il fatto che mi sarei aspettata un libro con botto già dalle prime pagine (al posto che un libro con solo quelle scene), ho apprezzato molto l'epilogo dal punto di vista di Wes e la parte finale in cui l'autrice ci ha spiegato cosa è successo nelle vite di tutti i personaggi che abbiamo incontrato nella serie.
Che poi, mi sono sorte due domande:
1) perché le autrici devono per forza scrivere libri con parecchie parti volgari? Non è necessario che mi descriviate quanto le antennine di certe persone in certi punti siano sull'attenti e che usiate parole abbastanza volgari, che nessuno userebbe nella propria testa...
2) mi è venuto un dubbio esistenziale: ma tutte le autrici che scrivono romanzi del genere, parlano di loro esperienze, per quanto riguarda quelle scene, oppure sono le loro fantasie, quello che vorrebbero accadesse e che non è mai accaduto? E nel caso in cui fossero loro vere esperienze, ma hanno fatto veramente tutte quelle cose? Nel senso: tutte quelle pagine che ho saltato sono tutte cose diverse o sono azioni ripetute magari con dettagli differenti? Altrimenti vuol dire che hanno un enorme fantasia (okay, lo ammetto, un paio di scene le ho lette e puntualmente erano scene che duravano pagine e in cui i due facevano cose che farebbero invidia ai maggiori esperti dell'argomento)...

Concludendo, mi sarei aspettata qualcosa di più da questo libro finale, un po' meno scene di quel genere e un po' più di emozioni, e avevo anche sperato di poter mettere di nuovo un ranuncolo e mezzo ma quello che non mi è piaciuto ha penalizzato un po' il voto: nel complesso la serie è anche intrigante, l'anno della protagonista è pieno di avvenimenti belli e brutti e c'è anche parecchio pathos, però per i miei gusti c'erano anche troppe scene e troppe volgarità.
Insomma, carino ma niente di così eclatante, una lettura leggera adatta per quando non si ha niente da fare.
Voto:

lunedì 21 novembre 2016

Reading Moments (o, per meglio dire, Scleri Moments)

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, sommersa dai libri di scuola e dalle verifiche e dalle interrogazioni e... e... da troppe cose da fare... non ho più tempo per fare nulla se non studiare e sto agognando le vacanze di Natale, ne ho veramente bisogno!
Comunque, non pensiamo troppo alle cose tristi, pensiamo anche alle cose belle e focalizziamoci un attimino su questo post di questa rubrica che torna finalmente dopo un mese abbondante e che, come al solito, sarà divisa in quattro scleri: il primo a proposito di un avvenimento (es. l'arrivo di un autore in Italia, la creazione di un parco a tema, una mostra itinerante, una cover ecc.), il secondo a proposito di una serie TV o film basato su un libro, il terzo a proposito di un libro (il finale o un avvenimento) e l'ultimo a proposito di un personaggio o di una coppia.

1.
Allora, qui bisogna sclerare su due cose: innanzi tutto, ma quant'è bella questa cover? Certo l'originale è migliore però anche questa ha il suo perché ed è fighissima, con tutto quel fuoco e quel rosso. In secondo luogo, a parte la cover particolarmente carina, ma qualcuno mi vuole spiegare il motivo per cui ultimamente va di moda cambiare lo stile delle copertine? Argh, che rabbia, è una cosa fastidiosissima avere due libri con due stili completamente diversi, meno male che almeno la costa di questo libro è simile... ah no, scusate, scherzavo, le coste sono diverse, ovviamente, perché una gioia al mondo non si può mai avere! Ma il karma non ci può premiare ogni tanto? E' troppo difficile avere dei libri con almeno le coste simili, che tanto sono le uniche cose che si vedono nella libreria? 

2.
Scleriamo insieme su due cose: 1)questo sarà il primo novembre senza nessun film di "Hunger Games" ed è una cosa tristissima! Niente più Joshifer, niente più interviste con il magico trio delle meraviglie, niente più Jennifer che fa la sciocchina durante le interviste con Josh che le va dietro e Liam che li guarda come a dire "Ma questi sono proprio pazzi...", niente più premiere. Che tristezza...
2) rallegriamoci perché questo mese esce "Animali fantastici e dove trovarli" con quel bellissimo uomo che è Eddie Redmayne che non può continuare ad essere così figo! Eddie Redmayne + mondo magico creato da quel genio della Rowling = la morte mia. Senza contare il fatto che grazie a questo film ritorneremo nel nostro mondo della magia preferito e io non vedo l'ora, sono curiosa di vedere il film anche se sarà amarognolo vedere delle ambientazioni simili a quelle dei film di "Harry Potter" senza il magico trio (l'ennesimo), sebbene la storia sia ambientata molto prima di quella del nostro maghetto preferito.

3.
Dunque, non avevo mai letto un Dark Romance prima di questo perché non ne avevo mai avuto l'occasione, ma già da tempo avevo deciso che l'avrei fatto non appena la scuola me l'avrebbe permesso (visto e considerato che per le prossime tre settimane ho un sacco di verifiche e interrogazioni). Quando mi è stata offerta la possibilità di leggere questo romanzo per recensirlo non sono riuscita a non terminarlo in poche ore! E' vero, ci sono delle scene un po' crude e non proprio dell mio genere, ma, andiamo, guardo "The Vampire Diaries", "The Originals" e "The 100" dove le morti sono all'ordine del giorno così come il sangue quindi dovrei essere abituata a vedere scene del genere... okay, diciamo che c'ho fatto l'abitudine dopo la terza stagione di TVD, dopo aver visto Elijah dare uno schiaffo a un tipo e far volare la sua testolina, mentre io pensavo che sarebbe stato un misero schiaffo ma vabbe', sto divagando.
Insomma, questo libro mi ha sorpreso, non ho studiato le mie 71 pagine di letteratura greca per leggerlo, ho rimandato alla sera lo studio delle 42 pagine di chimica e, ommioddio, come ho fatto a non leggere Dark Romance fino ad adesso? Io non lo so proprio: è una specie di Fantasy dal punto di vista dell'ansia, una sorta di Romance in cui non capisci una mazza, se lui è veramente interessato a lei o se ci sia qualcosa sotto, e una specie di Horror per via delle violenze che ci sono e, okay che sono una persona altamente impressionabile in certi casi e che per metà libro la mia mente abbia solo potuto pensare "Questo è pazzo. Questo non sta bene. Ma com'è che nessuno non l'ha ancora messo in un manicomio? Ah, già. non esistono più... Vabbe', allora com'è che nessuno gli fa capire che non ci sta più con la testa?" e "Visto? Io l'ho sempre detto: pensare e parlare con qualcuno prima di trarre conclusioni affrettate (e sbagliate) e agire", però, ragazzi, è veramente bello! Come vedere Damon Salvatore all'opera mentre ha spento i sentimenti, magari ancora peggio, però è stato bello, molto interessante, scoprire questo nuovo genere e mi sono resa conto che in realtà queste cose possono anche capitare, che non è solo frutto di una mente morbosa (senza offesa per chi scrive romanzi di questo genere, ma nella vostra mente devono annidarsi delle scene che farebbero invidia a Klaus) a cui piace scrivere certe cose, ma talvolta possono accadere per davvero.
Comunque, dopo aver parlato per così tanto e aver sclerato per bene, ho deciso che questo genere mi piace, anche se talvolta è un po'... strong, per me (alcune scene erano troppo violente e un po' troppo piene di perversione per i miei gusti) ma, tutto sommato, mi piace, ho adorato quella sensazione di mistero e di ansia che ha permeato gran parte della storia (di certe scene ne avrei fatto a meno per il motivo di poco prima, però...).
Ah, dimenticavo, datemi il seguito in questo preciso momento!

4.
Dunque, vogliamo parlare di quel gigante buona di Rome Archer? Senza parlare del fatto che la sua storia con Cora è quella che mi è piaciuta di più fra i primi tre libri della "Tattoo Series", non appena l'ho incontrato ho capito che sarebbe diventato una delle mie innumerevoli crush letterarie perché non puoi non amarlo: è sensibile, non tratta male le persone senza un motivo che sia valido, è rispettoso nei confronti degli altri, un uomo con i fiocchi che farebbe di tutto per chi ama, compreso lottare contro i suoi stessi demoni per non rovinare tutto e per scacciare tutto il male che ha visto, le morti e il sangue.

Bene, io vi saluto, spero di avervi strappato un sorrisino e adesso torno a studiare la mia cara arte che mercoledì mi interroga e ho paura.
Alla prossima!

sabato 19 novembre 2016

Recensione Un indimenticabile disastro

Titolo: Un indimenticabile disastro
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €16.90 (copertina rigida)
Pagine: 288






Trama
La cosa più importante per Thomas Maddox è proteggere i suoi fratelli. Travis, con le sue bravate e la sua aria da duro, è quello che gli dà più filo da torcere. Anche ora che nella sua vita è arrivata Abby, l'unica che riesce a tenergli testa e a far breccia nel suo cuore di guerriero. Il cuore di Thomas, invece, non ha più spazio per i sentimenti. Sembra che per lui, cinico e sfuggente, non valga il detto "quando un Maddox si innamora è per sempre". Ma per la sua famiglia è pronto a fare di tutto. Dopo l'ennesimo errore, Travis si trova in una situazione più grande di lui. Thoma sa che per toglierlo dai guai c'è una sola persona che può aiutarlo: Liis. Liis che vorrebbe avere tutto sotto controllo, ma in amore non ci sono regole. L'imprevisto è la vera magia. Dal loro primo incontro la ragazza ha capito che non si può sfuggire a quegli occhi. Eppure, costretta a lavorare al fianco di Thomas ogni giorno, per salvare Travis e permettergli di vivere la sua splendida storia con Abby, Liis è messa a dura prova. Perché vederlo lottare per suo fratello le mostra un lato di Thomas che non credeva esistesse. Perché la felicità che prova quando è insieme a lui fa paura. Liis sente che tutti i suoi tentativi di resistere all'amore stanno per vacillare. Ma il prezzo da pagare forse è troppo alto e la possibilità di soffrire ancora molto, molto vicina.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e non ha ancora incontrato un Daemon Black per la strada, il che non va proprio bene. Anyway, ieri è uscito al cinema "Animali fantastici: dove trovarli" con il bellissimo Eddie Redmayne e io sto scongiurando tutti gli alieni che conosco affinché arrivi anche nella mia città, visto che ultimamente ci sono stati parecchi film che mi sarebbe piaciuto andare a vedere al cinema e che non ho potuto vedere perché nessuno dei due cinema di qui l'aveva in programmazione...
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del libro della serie "Maddox Brother" incentrato sul fratello maggiore Thomas, un uomo che sin dalla morte della madre ha dovuto imparare a fare da genitore ai suoi quattro fratelli e prendersi cura di loro in un momento di smarrimento del padre, e su Liis, colei che sconvolgerà il suo mondo.

Liis si è appena trasferita a San Diego e si è lasciata alle spalle Chicago insieme al suo ex fidanzato Jackson: il suo nuovo mantra è quello di non legarsi più sentimentalmente a una persona ma di pensare soltanto alla carriera, ma i suoi piani vanno in fumo quando scopre che il suo nuovo capo è Thomas Maddox, l'uomo con cui ha trascorso la notte proprio poche ore prima del loro incontro in ufficio. La situazione è inizialmente tesa, lui è molto freddo e si dimostra a lavoro come il mostro quale è stato dipinto, però quando è con lei qualcosa nel suo atteggiamento cambia e tutti se ne accorgono.
Se, da una parte, Liis non vorrebbe avere nessuna relazione con lui, dall'altra inizia a provare qualcosa e passare due giorni insieme per andare al rinnovo delle promesse del fratello Travis e chiedergli di lavorare per l'FBI sotto copertura non aiuterà la situazione, senza contare il fatto che lui sembra essere ancora preso dalla sua ex ragazza Camille.
Dovrà decidere se ascoltare la mente oppure il cuore e se lasciarsi andare ai suoi sentimenti, nonostante Thomas non abbia ancora lasciato il suo passato alle spalle.


Allora, dovete sapere che io ho sviluppato una passione per tutto quello che riguarda il mondo poliziesco da quando ero piccola, quando guardavo "Il commissario Manara" e company, e ancora oggi adoro guardare tutte queste serie TV, prima fra tutte "Castle" perché mi fa morir dal ridere e ultimamente ha avuto molti momenti di panico a causa di alcuni avvenimenti che sono accaduti: ora, magari vi starete chiedendo (o forse no), il perché di questa specie di premessa e il fatto è che questo libro non mi è piaciuto solo per la storia d'amore, ma anche perché siamo nell'FBI e da "Quantico" mi sono innamorata di questo mondo, quindi mi è piaciuto un sacco vedere quello che veniva fatto in ufficio, il lavoro di Liis ma anche quei piccoli problemi che venivano fuori investigando su alcuni casi molto spinosi e pericolosi. E vedere il lavoro di un federale, vedere la parte ambientata in ufficio, alle prese con documenti e segreti ha attratto quella parte di me che ama il giallo e la polizia, ovvero quella parte che idolatra Agatha Christie, Poirot, Miss Marple e la serie TV "Quantico" perché adoro i misteri e, sebbene qui non ci fosse un mistero da risolvere, mi è piaciuto molto vedere comunque il loro lavoro e alcune complicazioni dovute a segretezza e altri fattori.
Insomma, con questo elemento la McGuire mi ha conquistato.

Liis è una donna che ha lasciato alle spalle Chicago e il suo ex fidanzato Jackson per lavorare a San Diego e per concentrarsi sulla sua carriera all'interno del Bureau; è determinata a fare bene il suo lavoro e a concentrarsi solo su esso, senza distrazioni costituite da uomini vari, però la sua determinazione va a farsi friggere nel momento in cui va a letto con qualcuno che rimane nei suoi pensieri fino al giorno seguente, quando scopre che era il suo capo, colui che le è stato descritto come un mostro che ti urla contro se il tuo lavoro non lo soddisfa, anche se era tutto praticamente perfetto. E da qui la sua determinazione vacilla sempre di più finché non si rende conto di provare qualcosa per lui, però rimane sempre e ancora sposata con il suo lavoro a cui ha deciso di dare la precedenza.
Come avrete capito, è, quindi, molto ambiziosa, determinata, non si lascia prendere dallo sconforto, sebbene ci siano momenti da mani fra i capelli, ma è anche un essere umano che ha bisogno di qualcuno accanto che la faccia sentire bene e al sicuro.

Thomas è il primo dei cinque fratelli Maddox, quello che sin da piccolo ha dovuto imparare a fare da genitore agli altri quattro, prepararli per la scuola, occuparsi che non soffrissero e che vivessero sempre felici o quantomeno spensierati: adesso è un uomo con molte responsabilità in quanto è il vicedirettore del ufficio dell'FBI di San Diego e la più grande è quella di riuscire a incarcerare Benny, uno strozzino di Las Vegas che aveva avuto a che fare con Abby, la moglie di Travis, e per fare questo sarà costretto a chiedere aiuto al fratello, cosa che gli porterà parecchi conflitti interiori perché, da una parte, sa che non si può fare diversamente, dall'altra non vorrebbe mettere in mezzo il fratello più piccolo e costringerlo a mentire alla moglie. Inoltre, è in un periodo parecchio delicato della sua vita in quanto è stato ferito dalla sua ex ragazza, Camille, di cui era innamorato, e non riesce ad andare avanti perché ci teneva molto a lei e trovarsela davanti tra le braccia del fratello non aiuta: in questo momento di fragilità sarà Liis a riportare un raggio di sole nell'oscurità della sua vita e tutto cambierà.

Entrambe le loro vite non sono semplici: lavorare per l'FBI può essere molto pericoloso perché si ha a che fare con associazioni mafiose, strozzini che uccidono i loro creditori, doppiogiochisti, pistole e chi più ne ha più ne metta, però la cosa più difficile nella vita di un agente (non solo, ma analizziamo questo caso) è il riuscire a mantenere rapporti esterni al lavoro per parecchio tempo perché molto spesso non c'è tempo per coltivare amicizie o relazioni a causa degli orari della giornata lavorativa o anche solo del lavoro in sé che richiede molto impegno e che spesso potrebbe impedirti di goderti delle serate in santa pace a causa delle responsabilità che ti vengono date o comunque a causa di alcuni situazioni molto delicate, come quella di chiedere a un ragazzo di lavorare sotto copertura per aiutare i federali a incastrare un personaggio.
Quello che la McGuire ci mostra con questo libro, oltre alla storia d'amore molto bella ma travagliata perché lui è ancora innamorato di Camille e lei non vuole innamorarsi di uno che pensa ancora a un'altra, è che il più delle volte la cosa difficile di un lavoro è saperlo gestire insieme ai rapporti personali ed è anche il fatto che spesso le maggiori preoccupazioni sono dovute proprio a esso perché la tua stessa famiglia potrebbe essere in pericolo se qualcosa andasse storto durante un'operazione particolarmente pericolosa.

Una cosa che apprezzo molto di questa autrice è il fatto che, sebbene le storie possano non essere totalmente originali o possano essere abbastanza prevedibili (ma sono tutte cose normali, nel senso che è praticamente ovvia la fine), lei mantiene quelle scene, quelle che io adoro proprio tantissimo, quasi nella loro versione Young Adult, più che New Adult: già dalla trilogia di "Uno splendido disastro" avevo notato la scarsa presenza di queste scene e la loro descrizione non particolarmente dettagliata e questo mi aveva fatto molto piacere perché aveva tirato su la mia opinione sugli New Adult che era pari a zero dopo aver letto "After", che mi aveva letteralmente traumatizzato visto che ce n'erano troppe ed erano descritte in una maniera tale che più che New Adult (e siamo già a tre volte che cito questo genere) sembravano far parte del genere di "Calendar Girl". Insomma, dopo la serie della Todd stavo per mettermi un appunto mentale per ricordarmi di non leggere mai più libri del genere quando una mia amica mi ha detto che la serie della McGuire era molto meglio, sia dal punto di vista della scrittura, sia dal punto di vista di quelle scene, e così ho provato a leggerla e questo genere ha acquistato qualche punto in più.
Anche qui quelle scene sono poche e sono descritte in una maniera che potrebbero passare quasi (ho detto quasi) per Young Adult un pochino più... strong, se mi passate l'inglesismo, e questo io lo apprezzo moltissimo perché non mi va di dover saltare un sacco di pagine solo perché dopo aver letto la prima scena di quel tipo ho capito che per me era troppo.

Concludendo, devo ammettere che mi è piaciuto molto questo libro, ho adorato Thomas con i suoi complessi da fratello maggiore e da uomo rimasto scottato, ho adorato anche Liis che non si è mai data per vinta con lui all'inizio della storia e che è testarda come non mai e ho apprezzato un sacco l'ambientazione all'interno dell'FBI, vedere il lavoro dietro una scrivania che molto spesso viene dimenticato perché pensiamo che i federali corrano soltanto a destra e a manca per arrestare chi devono.
La scrittura della McGuire l'ho trovata molto fluida, mi ha coinvolto e mi ha fatto rimanere attaccata alle pagine per tutto il tempo facendomi provare felicità, tristezza, ansia, paura, sollievo, talvolta una dietro l'altra; per essere stata la seconda autrice di genere New Adult che ho letto devo dire che i suoi libri sono molto migliori di quelli della Todd, non tanto per la scrittura perché io non sono un'esperta e non mi permetto di metterne due a confronto perché leggere una traduzione è un po' differente dall'originale e un conto è dire che lo stile è fluente, un altro è metterne a confronto, quanto per i contenuti che non sono volgari (nemmeno il PoV di Travis era volgare, anzi), non ci sono descrizioni troppo dettagliate e la storia non vede un tira e molla fra uno che continua a tradirla e a farle del male e una che si fa fare di tutto e di più e che se lo riprende ogni santissima volta.
Insomma, mi aveva già attirato con la sua prima trilogia su Travis e con questo libro mi ha conquistato (be' lo ha fatto soprattutto Thomas) perché, lo ripeterò all'infinito, sebbene i protagonisti abbiano circa trent'anni, le scene fra loro non sono descritte nei dettagli e non fanno neanche cose strane, tra posizioni che non stanno né in cielo né in terra e altre cose che al solo leggerle mi viene ribrezzo.
Un libro molto bello, senza chissà quali temi di sottofondo, ma una semplice storia d'amore fra due cuori che si sono trovati in un momento difficile per entrambi.
Voto:

giovedì 17 novembre 2016

Recensione L'amore è un disastro

Titolo: L'amore è un disastro
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €14.90 (copertina rigida)
Pagine: 172






Trama
Nel cortile del college America cammina sicura di sé. I lunghi capelli biondi le scendono sbarazzini sulle spalle. Nessuno penserebbe mai che dietro quell'aria da ragazza matura si nasconda invece un animo fragile. Solo Shep riesce a leggere la verità dentro dentro i suoi occhi. Perché è l'unico Maddox che non ha paura delle sue emozioni. Per lui la sensibilità non è un limite, ma una forza. Tra i due è amore a prima vista. America trova in Shep il porto sicuro dove abbassare le vele e godersi finalmente il mare che si perde all'orizzonte. Ma quando ci sono in gioco i sentimenti, niente è semplice. Anche l'intesa più profonda deve superare degli ostacoli, deve mettersi alla prova. Soprattutto se i suoi migliori amici sono Travis e Abby, la coppia perfetta. Due anime gemelle che non riescono a vivere l'una senza l'altra. Il loro legame è una meta che sembra irraggiungibile, ora che hanno deciso di giurarsi amore per l'eternità. Shep vuole seguire il loro esempio, mentre America ha paura di fare un passo così importante. Ha paura dell'intensità di quello che prova per lui. Ci vuole coraggio per affidarsi totalmente a un'altra persona. All'improvviso tra loro ci sono parole in sospeso. Parole non dette il cui silenzio ha un rumore assordante. E a nulla valgono i consigli di Abby e Travis. Fino al giorno in cui decidono di partire insieme per un weekend. Due giorni che dovrebbero essere come tanti altri. Ma che cambieranno ogni cosa.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e manca un mese e otto giorni a Natale e io sto letteralmente facendo il conto alla rovescia perché voglio finire tutte le verifiche e le interrogazioni di questo periodo e tornare a respirare normalmente per qualche giorno (meglio se per qualche settimana).
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del libro della serie "Beautiful Disaster" che ci fa vedere la storia d'amore al quanto travagliata (loro due hanno parecchi problemini) fra Mare, la migliore amica di Abby, e Shepley, il cugino più tranquillo di Travis che è capace di darle quando ci si mette.

Dunque, non vi sto neanche a dire la trama nel dettaglio perché quella che ho scritto sopra parla da sé, però, visto che non mi piace (dice troppo) vi spiego qualcosa io.
Mare e Shep si incontrano per la prima volta nel loro primo giorno di college: lui si innamora di lei dopo aver avuto giusto il tempo di vedere una chioma bionda e lei dopo aver accettato di uscire con lui. Da quell'appuntamento sono rimasti insieme e sono sempre molto affiatati, però il loro rapporto inizia a cambiare quando Travis e Abby decidono di sposarsi a Las Vegas: se, da una parte, lui vorrebbe avere un futuro convenzionale con una ragazza anticonvenzionale, lei, dall'altra, preferirebbe non accelerare le cose fra loro. E' da qui che entrambi iniziano a comportarsi diversamente e, forse, ad allontanarsi (complice la paura dell'allontanamento dell'altro e della fine della loro relazione): in teoria, avrebbero dovuto parlare durante un weekend dai genitori di lei, ma un imprevisto renderà la situazione più difficile e drammatica. Riusciranno a parlarsi di nuovo e a lasciare le loro paure?

Allora, dovete sapere che io lessi la prima trilogia, quella su Travis e Abby, a febbraio quando mi ero decisa a dare una possibilità alla McGuire, poiché una mia compagna di classe mi aveva detto di leggerlo e che sarebbe stato molto meglio di "After" (dovete capire, quel libro mi ha traumatizzato, c'era solo QUELLO ed era volgare, molto): quando poi lessi questa trilogia iniziai a cambiare leggermente la mia idea dei New Adult perché quelle scene erano poche e non erano neanche tanto descritte nei particolari, inoltre mi era piaciuta la storia, sebbene non fosse originale (ma quale storia lo è di questi tempi? Quasi nessuna). Insomma, è così che mi sono avvicinata al mondo dei Maddox e che ho deciso di leggere questo libro su Mare e Shep perché mi avevano sempre incuriosito sin dal primo momento e devo ammettere che questa è stata una lettura molto piacevole, sebbene breve, ed è riuscita a farmi rimanere con il sorriso, che era nato sul mio viso durante il finale de "Il sangue dell'Olimpo" (l'ho adorato quel libro, il finale è stato bellissimo, nonostante la mancanza di un epilogo), per tutto il tempo e in un paio di occasioni ho sclerato non tanto perché fossero bellissimi insieme, quanto più per il fatto che non si stavano parlando! Insomma ragazzi, dovete parlare se ci sono dei problemi (e ve lo dice una che si tiene tutto dentro) per non creare incomprensioni!

Shepley è un ragazzo un po' particolare, nel senso che non fa neanche in tempo a mettere gli occhi addosso a Mare che ne è già innamorato, però la questione è molto complicata perché le sue ultime relazioni non sono andate molto bene (da quello che ho potuto capire, visto che l'autrice non ci fa sapere più di tanto, lui deve esser stato troppo coinvolto e le cose non sono andate per il meglio). Questa volta la loro relazione sembra funzionare, però dopo qualche tempo si ritrovano sempre più lontani poiché non si parlano: lui ha paura del fatto che lei non sembra volere una relazione come tutte le altre mentre lui sì, però non ne parla mai con lei e questo contribuisce a rendere il tutto meno felice.
Inoltre, è un ragazzo molto dolce, sensibile ma non risulta mai melenso, di quelli che per tutto il tempo non fanno che dire "Oh tesoro... Sì tesoro, certo....", insomma non fa proprio il cagnolino che lecca le scarpe della propria ragazza in una maniera stomachevole; sebbene sia sempre molto posato e tranquillo, anche lui, come tutti i membri della famiglia Maddox, ha nel sangue il combattimento e lo si vede quando intorno ha qualcuno che gli sta facendo girare le scatole o è poco rispettoso nei confronti suoi e della sua ragazza.

America è una ragazza che pensa di sapere quello che vuole dalla vita per quanto riguarda alcune situazioni: è quel tipo di ragazza che quando vuole una cosa la chiede e che ti parla se qualcosa non le piace, però man mano che la relazione con Shep va avanti diventa un po' più insicura e si dimostra sotto sotto una ragazza non tutta d'un pezzo, che ha paura di perdere chi ama e che ha paura di chiedere quello che vuole per via di un'ipotetica risposta non soddisfacente.
L'abbiamo sempre vista come la migliore amica di Abby, colei che l'ha aiutata a scappare dal padre e da Las Vegas, colei che l'ha sempre supportata, e qui abbiamo la possibilità di conoscere un po' meglio la sua personalità, di scoprire le sue paure e quello che la renderebbe felice.
L'aspetto negativo che ho riscontrato leggendo questo libro è che l'autrice ci ha, sì, presentato i personaggi e ce li ha fatti amare (o odiare, dipende), ma non ci ha detto più di tanto sul loro conto, non ha approfondito il loro passato, non sappiamo cosa li ha portati dove sono, come hanno vissuto in famiglia, se hanno subito traumi o chissà cos'altro e questo è un piccolo neo nella storia perché mi sarebbe piaciuto di più anche sapere qualcosa del loro passato, avvenimenti del pre-Sheplerica (non penso questo sia il vero nome della ship ma facciamo finta che lo sia).

Un elemento che mi ha fatto molto piacere vedere è stata la presenza di Abby e Travis perché vediamo degli stralci della loro vita, il loro rinnovo delle promesse, insomma avvenimenti post-matrimonio segreto che non ha fatto piacere alla cara Mare che voleva essere presente nel giorno più importante della vita della sua migliore amica.
Quello che mi ha lasciato un po' perplessa è stato un fatto che accade mentre sono in macchina diretti alla casa dei genitori di lei: ora, capisco che di disgrazie di ogni tipo ne accadono e che c'è l'individuo estremamente fortunato che sopravvivrebbe anche all'Apocalisse, però mi è sembrato un po' troppo che dopo un colpo di fortuna del genere ce ne sia stato anche un altro e nell'arco di pochissimo tempo! Per carità, può succedere, c'è gente che passa attraverso l'Armageddon e ne esce quasi indenne (giusto solo con mezzo orecchio perso), però due botte di bip nell'arco di pochissimo sono tante soprattutto viste in questo avvenimento. Ma nonostante la fortuna un po' surreale, a tratti, mi è piaciuta molto questa scelta dell'autrice perché si sentiva la disperazione, la paura, il pathos, anche se avrei scelto qualcosa di un po' più leggero e meno ansiogeno (sono un misero essere umano, non mi puoi far prendere un colpo dietro l'altro per divertimento, caro autore!).

Concludendo, sebbene la storia sia veramente corta, forse un po' troppo, e sebbene la McGuire avesse potuto approfondire la storia individuale di Mare e Shep, questo libro mi è piaciuto molto, l'ho divorato in un'ora e mi è piaciuto vedere la relazione fra loro due perché leggendo "Uno splendido disastro" mi ero incuriosita e mi sarebbe piaciuto scoprire come si erano conosciuti e come era andata avanti la loro storia.
Devo ammettere, però, che quando ho letto questo libro ero super gasatissima a causa de "Il sangue dell'Olimpo" perché dopo averlo finito sono rimasta felice, contenta, beata e con il sorriso sulle labbra per un sacco di tempo, ma in ogni caso l'autrice è riuscita a non farmi smettere di sorridere, quindi direi che, nonostante la mia reazione postuma dall'ultimo libro di Rick Riordan, è riuscita a coinvolgermi e a farmi sentire ancora realizzata (seppur con alcuni momenti di ansia e panico).
Una lettura molto carina e adatta per quei momenti in cui non si ha voglia di iniziare un nuovo libro particolarmente impegnativo o con parecchie pagine, però mi ha lasciato la curiosità che avevo sul loro passato e ha soddisfatto solo quella sulla loro relazione e questo non va bene perché io e la curiosità potremmo essere letali.
Voto: