Autore: Audrey Carlan
Genere: Romanzo Rosa
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.90 (copertina flessibile)
Pagine: 360
Trama
Dopo un mese a Miami al fianco di Anton Santiago, l'astro nascente dell'hip-hop, per Mia è arrivato il momento di passare un po' di tempo con Wes, e trovare finalmente il coraggio di dare un nome a quel filo che li ha tenuti uniti in tutti questi mesi. Di aprire le porte all'amore e riprendere il suo viaggio forte di un legame nuovo, di un uomo che desidera essere il suo presente e il suo futuro. Ma quello che Mia non sa è che Maxwell Cunningham, il proprietario dell'industria petrolifera Cunningham Oil & Gas, che la sta aspettando in Texas, è destinato a cambiare completamente le carte in tavola. Ha in serbo per lei rivelazioni che la costringeranno a rimettere in gioco tutto, a rivedere completamente il suo passato e quello di tutta la sua famiglia. La madre di Mia, che aveva abbandonato lei e sua sorella molti anni prima, aveva tenuto loro nascosto un segreto enorme, la cui forza esplosiva è destinata a colpire tutti, anche Wes...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e si avvicina sempre di più la data dell'uscita di "Cuore Puro" e io non vedo l'ora di leggerlo perché mi manca la Armentrout, mi mancano Alex e Aiden, mi manca Daemon Black, Roth e tutti i personaggi che ha creato (oddio, proprio tutti no), quindi ho bisogno adesso di un'altra sua piccola opera d'arte fra le mani, possibilmente con un finale non in stile mainagioia, però vedremo.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del terzo volume di "Calendar Girl", un volume molto carino, con poche scene di quel genere per i miei gusti (grazie Audrey Carlan per questo, almeno non ho dovuto saltare troppe pagine, come nei precedenti volumi), ma con una scelta dell'autrice che non ho condiviso appieno perché, secondo me, ha inserito un elemento che non ha saputo trattare nella maniera corretta, però ve ne parlo più avanti.
Dopo aver subito violenza da Aaron Shipley, Mia è determinata a continuare la sua vita, a passare oltre e a definire la sua relazione con Wes: purtroppo, presto si renderà conto che ritornare a fare il suo lavoro non è facile, soprattutto quando incontra il suo nuovo cliente Anton, un uomo veramente bello che però le fa ricordare quei bruttissimi attimi ogni qual volta la tocca o fa qualcosa che la fa cadere nel panico. Nonostante ciò, lui la aiuterà, insieme alla coreografa che deve insegnarle a ballare e alla sua assistente, a fidarsi degli uomini, mentre la sua testa sarà preoccupata a mettere in chiaro le cose con il suo amore e a tenerselo stretto, possibilmente senza rivelargli nulla.
Dopo aver speso alcuni giorni insieme, i due si dovranno separare perché il nuovo cliente di Mia è Maxwell Cunningham, trentenne a capo di una famosa azienda che ha bisogno di lei per impersonare la sorella a cui il padre ha affidato una parte della Cunningham Oil & Gas: sin da subito, ci sarà qualcosa che darà da pensare alla protagonista perché lui e sua moglie si comportano in una maniera al quanto strana, senza contare il fatto che Mia sembra sentire un senso di familiarità, come se l'avesse già incontrato. La sua vita verrà cambiata non appena scoprirà alcune cose, ma non avrà neanche il tempo di abituarsi all'idea che dovrà precipitarsi dal padre: è così che la situazione diventerà ancora più complicata, fra Wes che è sparito, il padre che non si sveglia e Blaine che vuole i soldi che lei non ha potuto dargli per via di tutto quello che è successo.
Allora, prima di dire qualsiasi cosa, posso farvi una domanda? Sì? Bene: perché certe volte le trame non ci azzeccano più di tanto con quello che avviene nel libro? No, perché io sto notando che alcune di esse presentano delle situazioni o degli avvenimenti in una certa maniera, quando poi non è così: qui si dice che il segreto della madre porterà scompiglio nelle loro vite e che questo travolgerà anche Wes, ma non è vero! Sì, scompiglia le vite di parecchie persone, ma lui non è neanche toccato da questo, anzi quello che gli succede non azzecca proprio nulla con tutto ciò! Mah, va be', io penso che chi scrive le trame dovrebbe almeno scrivere le cose in maniera corretta o, comunque, senza affermazioni ambigue...
A parte questo, devo dire che, per il momento è quello che ho apprezzato di più perché, con mia immensa gioia, questa volta l'autrice ci ha dato un po' di tregua e ha scritto poche scene di quel genere, così che non sono stata costretta a saltare troppe pagine (capisco che è il genere, e che quelle scene ci sono per forza, ma non potrebbero essere un po' meno volgari? Insomma, se qualcuno mi dicesse quello che talvolta Wes dice a Mia io lo caccerei fuori a calci perché sono proprio un po' squallide per i miei gusti) e mi è piaciuto anche come sono stati presentati un paio di rapporti tra la protagonista e due personcine tanto carine.
In questo libro, Mia deve innanzitutto imparare a convivere con quello che le è successo a giugno e vuole cercare di fare in modo che l'avvenimento non le rovini la vita, non la faccia sempre stare in allerta quando un uomo la tocca o cose del genere: come al solito, rimane più o meno sempre la stessa, con la sua determinazione a prendersi cura di chi ama, a partire dalla sorella, dal padre e dalla migliore amica Ginelle, e da Wes, che vedremo sempre più innamorato e volenteroso a farla sentire amata, e con la sua forza d'animo che la accompagna per tutto questo viaggio.
A luglio incontrerà Anton, un famoso rapper che la vuole nel videoclip del suo nuovo singolo: come lei potrà constatare, lui è il tipico Latin Lover in grado di farti cadere ai suoi piedi (okay, detta così fa proprio schifo... io e i doppi sensi che sono capace di trovare dappertutto) e di lasciarsi dietro una lunga scia di spasimanti; all'inizio, le cose saranno molto difficili perché lei non riesce a sopportare il suo tocco senza che le riaffiori tutto alla mente, ma lui cercherà di metterla a suo agio e di trattarla sempre benissimo, mentre lei gli farà capire che dovrebbe trattare meglio Heather, la sua assistente nonché amica, se desidera tenerla con sé per parecchio tempo. Quello che questo mese insegna è il fatto che non bisogna mai dare per scontato i sentimenti, mai pensare che il nostro amico, amante o chicchessia sappia di sicuro che gli volete bene perché le persone hanno bisogno di sentirselo dire, e il più delle volte i fatti dicono l'opposto rispetto ai vari sentimenti.
Ad agosto finisce in Texas da Max, questo personaggio abbastanza misterioso, che si comporta in modo strano e che farà desiderare a Mia di avere accanto a sé la sua famiglia, tutti i suoi amici e il suo ragazzo perché le mancano tanto: lui è un uomo che tiene moltissimo alla sua famiglia, farebbe qualsiasi cosa per loro e si vede, perché non esita a offrire qualsiasi cosa purché loro stiano bene; è anche un uomo molto premuroso, ma al contempo sa essere duro, sa prendere le redini della situazione e metterla a posto. Grazie a lui capiamo che non importa quali siano i problemi che può avere una persona, perché il più delle volte non sarà sola, potrà avere qualcuno accanto che la aiuterà a sopportarne il peso, con cui potrà confidarsi e con cui potrà non tenersi tutto dentro, sebbene non sia una cosa tanto facile da fare lo scaricare il peso delle preoccupazioni sulle spalle degli altri, e sebbene c'è chi non si confida con nessuno perché non ha nessuno a fianco, nessuno che possa capire e che possa far sentire meno soli.
A settembre le cose si fanno più complicate, nessun nuovo cliente se non il caro Blaine che insiste per avere il pagamento che non ha ricevuto e che darà parecchi grattacapi a Mia che deve anche convivere con la scomparsa di Wes e l'aggravarsi delle condizioni del padre a inizio mese: in questo mese vedremo la protagonista con tantissime preoccupazioni, ma sarà affiancata dalla sorella e da tutti i suoi amici che le daranno man forte in un momento di sconforto; qui attraversiamo un momento veramente buio all'interno della storia, dove non sembrano esserci né felicità né spensieratezza e dove lo sconforto, la paura, il dolore monopolizzano la scena.
Insomma, la lettura è stata come al solito carina, un po' di più dei precedenti volumi, però, se, da una parte, la Carlan mi ha fatto un grande favore scrivendo poche scene di quel genere, dall'altra, c'è stato un avvenimento di settembre che mi ha fatto veramente storcere il naso e che non ho apprezzato più di tanto. Ha voluto inserire all'interno della storia un argomento molto spinoso e difficile, che non è facile trovare, soprattutto non in libri di questo genere né in libri non specifici, e questa è stata una scelta tanto audace quanto sbagliata, dal mio punto di vista: per carità, puoi anche affrontare temi un po' spinosi, come l'essere dell'altra sponda o la violenza sulle donne, però questo non è un argomento su cui scherzare e, soprattutto, non è un argomento che si può affrontare con cotanta superficialità perché fa parte del nostro presente, si parla di persone che uccidono altre solo per una loro ideologia e non mi è piaciuto questo fatto, perché se si decide di SPOILER parlare di terrorismo, non si può farlo in questo modo, senza parlare del fatto che l'ho trovato fuori luogo, sarebbe stato meglio avesse usato dei pirati che sono approdati proprio su quell'isola e che hanno deciso di ucciderli, imprigionarli e torturarli, oppure un tipo ubriaco e arrabbiato col mondo, al posto che utilizzare il terrorismo con le stesse azioni fatte più o meno un anno fa da quegli uomini che uccidevano giornalisti e altri personaggi in maniere orrende davanti a una telecamera. FINE SPOILER Insomma, questo fattore non mi è piaciuto, proprio per via della superficialità con cui è stato affrontato l'argomento: certo, ha donato un sacco di pathos e quella tipica sensazione di paura che si trasmetteva dalla protagonista al lettore, però è un argomento così importante e spinoso che non penso bisogni mettere in un libro solo per il gusto di, visto e considerato che non viene neanche trattato con la giusta attenzione che meriterebbe proprio per il fatto che non è un topos che si può usare come espediente narrativo per coinvolgere il lettore, non in libri di questo genere dove l'intento non è quello di parlare di argomenti del genere, ma quello di far passare al lettore delle ore leggere e spensierate.
Concludendo, perché potrei parlare ancora parecchio di questo argomento e non è il caso, ho amato il personaggio di Max perché mi ha dato l'impressione di essere un po' il gigante buono che ti protegge perché ci tiene a te e perché farebbe di tutto pur di non vederti soffrire; mi è piaciuto molto anche Wes perché è veramente tanto bellino, è dolce, anche se non mi piacciono certe cose che dice perché sono proprio cose squallide, usa anche dei termini volgari e io mi chiedo perché la gente lascia il romanticismo nel cassetto per giorni e pensa solo con certi organi più in basso (ragazzi, non esiste solo quello).
Decisamente un po' più apprezzato degli altri soprattutto per quelle scene che erano poche, però quell'argomento non mi è proprio andato giù, sembra quasi che l'abbia usato solo per attirare l'attenzione del lettore e, per mio gusto personale, se uno decide di introdurre un argomento del genere non può risolverlo in maniera sbrigativa, come se fosse una cosa che avviene in pochi giorni, quando sappiamo benissimo che spesso ci passano mesi prima che la situazione si possa risolvere.
Vi devo fare, anche, un commento: ora, io mi chiedo come sia possibile che la protagonista diventi subito amica di tutti quelli che incontra in questi mesi e come è possibile che tutti loro le vogliano così tanto bene, che sembra farebbero di tutto pur di supportarla? Onestamente, la invidio per questa sua capacità di piacere a tutti, dovunque vada, perché io non ci riesco: lei ha amici su amici, ha una migliore amica, mentre io non ne ho e allora mi chiedo se debba accadermi una disgrazia perché qualcuno faccia capire che ci tiene a me e che mi vuole bene, perché io non ne ho di amici del genere, ho sempre e solo avuto "amici" che mi usavano per i compiti o che mi sparlavano alle spalle, oppure ancora che mi escludevano, quindi io mi chiedo per quale astruso motivo ci siano persone che si trovano amici come se fossero delle caramelle che puoi trovare dappertutto e che puoi avere con facilità, mentre io non ne trovo uno manco a pagarlo... va be', ho capito: #foreveralone.
Insomma, una lettura molto leggera e spensierata, senza troppe pretese, che può anche far riflettere e che consiglierei per gli amanti del genere, ma anche per chi vuole provare qualcosa che non faccia pensare e che distolga l'attenzione per qualche ora dalla quotidianità. Una lettura a cui avrei dato un Peeta, come premio per via delle poche scene di quel tipo, ma a cui do mezzo punto in meno perché quell'ultimo dettaglio non mi è piaciuto moltissimo.
Voto:
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e si avvicina sempre di più la data dell'uscita di "Cuore Puro" e io non vedo l'ora di leggerlo perché mi manca la Armentrout, mi mancano Alex e Aiden, mi manca Daemon Black, Roth e tutti i personaggi che ha creato (oddio, proprio tutti no), quindi ho bisogno adesso di un'altra sua piccola opera d'arte fra le mani, possibilmente con un finale non in stile mainagioia, però vedremo.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del terzo volume di "Calendar Girl", un volume molto carino, con poche scene di quel genere per i miei gusti (grazie Audrey Carlan per questo, almeno non ho dovuto saltare troppe pagine, come nei precedenti volumi), ma con una scelta dell'autrice che non ho condiviso appieno perché, secondo me, ha inserito un elemento che non ha saputo trattare nella maniera corretta, però ve ne parlo più avanti.
Dopo aver subito violenza da Aaron Shipley, Mia è determinata a continuare la sua vita, a passare oltre e a definire la sua relazione con Wes: purtroppo, presto si renderà conto che ritornare a fare il suo lavoro non è facile, soprattutto quando incontra il suo nuovo cliente Anton, un uomo veramente bello che però le fa ricordare quei bruttissimi attimi ogni qual volta la tocca o fa qualcosa che la fa cadere nel panico. Nonostante ciò, lui la aiuterà, insieme alla coreografa che deve insegnarle a ballare e alla sua assistente, a fidarsi degli uomini, mentre la sua testa sarà preoccupata a mettere in chiaro le cose con il suo amore e a tenerselo stretto, possibilmente senza rivelargli nulla.
Dopo aver speso alcuni giorni insieme, i due si dovranno separare perché il nuovo cliente di Mia è Maxwell Cunningham, trentenne a capo di una famosa azienda che ha bisogno di lei per impersonare la sorella a cui il padre ha affidato una parte della Cunningham Oil & Gas: sin da subito, ci sarà qualcosa che darà da pensare alla protagonista perché lui e sua moglie si comportano in una maniera al quanto strana, senza contare il fatto che Mia sembra sentire un senso di familiarità, come se l'avesse già incontrato. La sua vita verrà cambiata non appena scoprirà alcune cose, ma non avrà neanche il tempo di abituarsi all'idea che dovrà precipitarsi dal padre: è così che la situazione diventerà ancora più complicata, fra Wes che è sparito, il padre che non si sveglia e Blaine che vuole i soldi che lei non ha potuto dargli per via di tutto quello che è successo.
Allora, prima di dire qualsiasi cosa, posso farvi una domanda? Sì? Bene: perché certe volte le trame non ci azzeccano più di tanto con quello che avviene nel libro? No, perché io sto notando che alcune di esse presentano delle situazioni o degli avvenimenti in una certa maniera, quando poi non è così: qui si dice che il segreto della madre porterà scompiglio nelle loro vite e che questo travolgerà anche Wes, ma non è vero! Sì, scompiglia le vite di parecchie persone, ma lui non è neanche toccato da questo, anzi quello che gli succede non azzecca proprio nulla con tutto ciò! Mah, va be', io penso che chi scrive le trame dovrebbe almeno scrivere le cose in maniera corretta o, comunque, senza affermazioni ambigue...
A parte questo, devo dire che, per il momento è quello che ho apprezzato di più perché, con mia immensa gioia, questa volta l'autrice ci ha dato un po' di tregua e ha scritto poche scene di quel genere, così che non sono stata costretta a saltare troppe pagine (capisco che è il genere, e che quelle scene ci sono per forza, ma non potrebbero essere un po' meno volgari? Insomma, se qualcuno mi dicesse quello che talvolta Wes dice a Mia io lo caccerei fuori a calci perché sono proprio un po' squallide per i miei gusti) e mi è piaciuto anche come sono stati presentati un paio di rapporti tra la protagonista e due personcine tanto carine.
In questo libro, Mia deve innanzitutto imparare a convivere con quello che le è successo a giugno e vuole cercare di fare in modo che l'avvenimento non le rovini la vita, non la faccia sempre stare in allerta quando un uomo la tocca o cose del genere: come al solito, rimane più o meno sempre la stessa, con la sua determinazione a prendersi cura di chi ama, a partire dalla sorella, dal padre e dalla migliore amica Ginelle, e da Wes, che vedremo sempre più innamorato e volenteroso a farla sentire amata, e con la sua forza d'animo che la accompagna per tutto questo viaggio.
A luglio incontrerà Anton, un famoso rapper che la vuole nel videoclip del suo nuovo singolo: come lei potrà constatare, lui è il tipico Latin Lover in grado di farti cadere ai suoi piedi (okay, detta così fa proprio schifo... io e i doppi sensi che sono capace di trovare dappertutto) e di lasciarsi dietro una lunga scia di spasimanti; all'inizio, le cose saranno molto difficili perché lei non riesce a sopportare il suo tocco senza che le riaffiori tutto alla mente, ma lui cercherà di metterla a suo agio e di trattarla sempre benissimo, mentre lei gli farà capire che dovrebbe trattare meglio Heather, la sua assistente nonché amica, se desidera tenerla con sé per parecchio tempo. Quello che questo mese insegna è il fatto che non bisogna mai dare per scontato i sentimenti, mai pensare che il nostro amico, amante o chicchessia sappia di sicuro che gli volete bene perché le persone hanno bisogno di sentirselo dire, e il più delle volte i fatti dicono l'opposto rispetto ai vari sentimenti.
Ad agosto finisce in Texas da Max, questo personaggio abbastanza misterioso, che si comporta in modo strano e che farà desiderare a Mia di avere accanto a sé la sua famiglia, tutti i suoi amici e il suo ragazzo perché le mancano tanto: lui è un uomo che tiene moltissimo alla sua famiglia, farebbe qualsiasi cosa per loro e si vede, perché non esita a offrire qualsiasi cosa purché loro stiano bene; è anche un uomo molto premuroso, ma al contempo sa essere duro, sa prendere le redini della situazione e metterla a posto. Grazie a lui capiamo che non importa quali siano i problemi che può avere una persona, perché il più delle volte non sarà sola, potrà avere qualcuno accanto che la aiuterà a sopportarne il peso, con cui potrà confidarsi e con cui potrà non tenersi tutto dentro, sebbene non sia una cosa tanto facile da fare lo scaricare il peso delle preoccupazioni sulle spalle degli altri, e sebbene c'è chi non si confida con nessuno perché non ha nessuno a fianco, nessuno che possa capire e che possa far sentire meno soli.
A settembre le cose si fanno più complicate, nessun nuovo cliente se non il caro Blaine che insiste per avere il pagamento che non ha ricevuto e che darà parecchi grattacapi a Mia che deve anche convivere con la scomparsa di Wes e l'aggravarsi delle condizioni del padre a inizio mese: in questo mese vedremo la protagonista con tantissime preoccupazioni, ma sarà affiancata dalla sorella e da tutti i suoi amici che le daranno man forte in un momento di sconforto; qui attraversiamo un momento veramente buio all'interno della storia, dove non sembrano esserci né felicità né spensieratezza e dove lo sconforto, la paura, il dolore monopolizzano la scena.
Insomma, la lettura è stata come al solito carina, un po' di più dei precedenti volumi, però, se, da una parte, la Carlan mi ha fatto un grande favore scrivendo poche scene di quel genere, dall'altra, c'è stato un avvenimento di settembre che mi ha fatto veramente storcere il naso e che non ho apprezzato più di tanto. Ha voluto inserire all'interno della storia un argomento molto spinoso e difficile, che non è facile trovare, soprattutto non in libri di questo genere né in libri non specifici, e questa è stata una scelta tanto audace quanto sbagliata, dal mio punto di vista: per carità, puoi anche affrontare temi un po' spinosi, come l'essere dell'altra sponda o la violenza sulle donne, però questo non è un argomento su cui scherzare e, soprattutto, non è un argomento che si può affrontare con cotanta superficialità perché fa parte del nostro presente, si parla di persone che uccidono altre solo per una loro ideologia e non mi è piaciuto questo fatto, perché se si decide di SPOILER parlare di terrorismo, non si può farlo in questo modo, senza parlare del fatto che l'ho trovato fuori luogo, sarebbe stato meglio avesse usato dei pirati che sono approdati proprio su quell'isola e che hanno deciso di ucciderli, imprigionarli e torturarli, oppure un tipo ubriaco e arrabbiato col mondo, al posto che utilizzare il terrorismo con le stesse azioni fatte più o meno un anno fa da quegli uomini che uccidevano giornalisti e altri personaggi in maniere orrende davanti a una telecamera. FINE SPOILER Insomma, questo fattore non mi è piaciuto, proprio per via della superficialità con cui è stato affrontato l'argomento: certo, ha donato un sacco di pathos e quella tipica sensazione di paura che si trasmetteva dalla protagonista al lettore, però è un argomento così importante e spinoso che non penso bisogni mettere in un libro solo per il gusto di, visto e considerato che non viene neanche trattato con la giusta attenzione che meriterebbe proprio per il fatto che non è un topos che si può usare come espediente narrativo per coinvolgere il lettore, non in libri di questo genere dove l'intento non è quello di parlare di argomenti del genere, ma quello di far passare al lettore delle ore leggere e spensierate.
Concludendo, perché potrei parlare ancora parecchio di questo argomento e non è il caso, ho amato il personaggio di Max perché mi ha dato l'impressione di essere un po' il gigante buono che ti protegge perché ci tiene a te e perché farebbe di tutto pur di non vederti soffrire; mi è piaciuto molto anche Wes perché è veramente tanto bellino, è dolce, anche se non mi piacciono certe cose che dice perché sono proprio cose squallide, usa anche dei termini volgari e io mi chiedo perché la gente lascia il romanticismo nel cassetto per giorni e pensa solo con certi organi più in basso (ragazzi, non esiste solo quello).
Decisamente un po' più apprezzato degli altri soprattutto per quelle scene che erano poche, però quell'argomento non mi è proprio andato giù, sembra quasi che l'abbia usato solo per attirare l'attenzione del lettore e, per mio gusto personale, se uno decide di introdurre un argomento del genere non può risolverlo in maniera sbrigativa, come se fosse una cosa che avviene in pochi giorni, quando sappiamo benissimo che spesso ci passano mesi prima che la situazione si possa risolvere.
Vi devo fare, anche, un commento: ora, io mi chiedo come sia possibile che la protagonista diventi subito amica di tutti quelli che incontra in questi mesi e come è possibile che tutti loro le vogliano così tanto bene, che sembra farebbero di tutto pur di supportarla? Onestamente, la invidio per questa sua capacità di piacere a tutti, dovunque vada, perché io non ci riesco: lei ha amici su amici, ha una migliore amica, mentre io non ne ho e allora mi chiedo se debba accadermi una disgrazia perché qualcuno faccia capire che ci tiene a me e che mi vuole bene, perché io non ne ho di amici del genere, ho sempre e solo avuto "amici" che mi usavano per i compiti o che mi sparlavano alle spalle, oppure ancora che mi escludevano, quindi io mi chiedo per quale astruso motivo ci siano persone che si trovano amici come se fossero delle caramelle che puoi trovare dappertutto e che puoi avere con facilità, mentre io non ne trovo uno manco a pagarlo... va be', ho capito: #foreveralone.
Insomma, una lettura molto leggera e spensierata, senza troppe pretese, che può anche far riflettere e che consiglierei per gli amanti del genere, ma anche per chi vuole provare qualcosa che non faccia pensare e che distolga l'attenzione per qualche ora dalla quotidianità. Una lettura a cui avrei dato un Peeta, come premio per via delle poche scene di quel tipo, ma a cui do mezzo punto in meno perché quell'ultimo dettaglio non mi è piaciuto moltissimo.
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