giovedì 30 novembre 2017

Recensione Fallen Heir

Titolo: Fallen Heir
Autore: Erin Watt
Genere: Young Adult
Casa editrice: Timeout LLC
Prezzo: €13.23 (copertina flessibile)
Pagine: 338






Trama
Questi Royal ti rovineranno.
Easton Royal ha tutto: un bell'aspetto, soldi e intelligenza. Il suo obiettivo nella vita è quello di divertirsi il più possibile. Non pensa mai alle conseguenze perché non è necessario che lo faccia.
Fino a che non compare Hartley Wright, dando una scossa alla sua vita facile. Lei è l'unica ragazza che gli ha detto di no, nonostante sia attratta da lui. Easton non riesce a capirla e questo la rende ancora più irresistibile.
Hartley non lo vuole. Dice che deve crescere.
Potrebbe avere ragione.
Rivali. Regole. Rimpianti. Per la prima volta nella sua vita, indossare la corona dei Royal non è abbastanza. Easton sta per imparare che più inizi in altro, più la caduta sarà dolorosa.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina elettrizzata perché è l'ultimo giorno di novembre, un mese che non apprezzo particolarmente perché sembra che tutti i professori facciano sempre la stessa pensata, ovvero di non accumulare le verifiche nei giorni prima delle vacanze natalizie, ma che poi finiscono per crearci ugualmente problemi perché non sanno mettersi d'accordo e in più sperano pure che noi facciamo le cose in un certo modo quando abbiamo delle verifiche parecchio sostanziose da preparare (ma io dico, non si ricordano di quando erano alunni e odiavano i professori che mettevano le verifiche una dietro l'altra?)...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del quarto volume di una serie onestamente mi sta piacendo un sacco, perché, anche se ci sono mille cliché e nonostante i personaggi maschili sembrino dei gorilla in calore ogni dannatissima volta che vedono la ragazza che aizza loro i bollenti spiriti, è divertentissima, cosa che ai miei occhi le fa acquistare mille punti perché se mi fai ridere e mi coinvolgi vuol dire che tanto schifo non fai.
Ma bando alle ciance e iniziamo a parlare della storia del nostra caro Easton.

Easton è uno dei ragazzi più popolari della scuola, tra i suoi allenamenti a football e la sua fama di donnaiolo, e l'unica cosa a cui pensa è divertirsi, e basta.
Le cose, però, cambiano quando a scuola si presenta una ragazza nuova, mai vista, che lo coglie in un momento di pazzia in cui stava facendo qualcosa (o qualcuno) che non doveva: sin da questo loro primo incontro, il fratello di mezzo dei Royal si rende conto che Hartley è diversa dalle altre ragazze, non cerca di farsi notare, anzi il suo è il tentativo opposto, e non vuole avere nulla a che fare con lui, ma proprio zero, solo che per sua sfortuna Easton la prende come una sorta di sfida personale e non la lascerà stare tanto facilmente.
Il mistero che accerchia la ragazza è talmente intrigante che il nostro protagonista ne diverrà quasi ossessionato e spesso metterà da parte, o almeno ci proverà, i suoi problemi per occuparsi di Hartley, che continua ad essere una presenza sfuggente in tutti i sensi: se, quindi, da una parte, lui è determinato a non lasciarsela sfuggire, lei dall'altra preferirebbe essere lasciata in pace perché non ha bisogno di distrazioni nella sua vita alquanto difficile.
Due ragazzi parecchio testardi che continueranno a giocare a inseguire e a scappare, ma chissà che prima o poi uno dei due non si fermi e decida che è ora di cambiare gioco.

Ora, detta così potrebbe sembrare che questa sia una semplicissima storia d'amore fra due ragazzi, in cui non accade quasi nulla se non i tentativi dell'uno di persuaderla ad accettare la sua presenza come un dono divino e dell'altra di allontanarlo il più possibile. Ed effettivamente non è che ci sia grande azione (ma va! Non è mica un Fantasy!), il libro è molto concentrato sulle dinamiche della loro storia, però ci sono dei risvolti molto interessanti qua e là che sono quelli che io apprezzo tanto, in quanto sono delle rivelazioni molto scottanti, e l'elemento che dà un grande botto al libro è la personalità dei due personaggi principali, in particolare quella del Royal di mezzo.

Easton è, infatti, un ragazzo piuttosto egocentrico e viziato, perché è abituato a ottenere sempre - o quasi - quello che vuole, il che vuol dire che quando la situazione prende una strada non prevista e sfugge dal suo controllo e dalla sua comfort-zone, dalla sua certezza, lui non ne è particolarmente felice.
E' un ragazzaccio, per il 70% del tempo pensa a quello, a ubriacarsi e a scaricare la sua frustrazione facendo a pugni, perché l'unica soluzione per lui sembra essere la violenza; è testardo, quando si mette in testa una cosa non ce n'è più per nessuno, ed è estremamente determinato, oltre che impulsivo. Okay, ammettiamolo, ogni tanto sembra un piccolo gorilla che fa paura solo a guardarlo, perché è grande e grosso ed è un Royal, però è divertentissimo, ha un senso dell'umorismo che, è vero, gira solo in una direzione, ma che fa veramente sorridere perché nella sua indelicatezza è comunque carino.
E poi, come non pensare al suo atteggiamento nei confronti di coloro a cui vuole bene? Già solo con Ella è iper-protettivo, però con Hartley dà il meglio di se stesso e sfodera un atteggiamento mai visto prima: è premuroso, vuole che lei stia bene e non gli piace che qualcuno possa minacciarla o nuocerle, e anche quando fa lo pseudo-stalker risulta carino perché, anche se dovrebbe lasciarle dello spazio vitale qualche volta, sembra che gli importi davvero di lei e non solo per il fatto che lei l'ha palesemente rifiutato in tutti i modi.

Se Easton sembra essere una mina vagante che guai a fermarlo, Hartley gli tiene ben testa perché anche lei è un piccolo peperino: dietro alla ragazza studiosa che vuole andare bene a scuola e che vuole passare inosservata per il resto dell'anno perché per lei sarebbe meglio, vediamo una ragazza dalla forte personalità, un po' cocciuta e ostinata, capace di tenere testa quasi a chiunque; tuttavia, dobbiamo riconoscere che pure lei ha le sue debolezze e sono collegate alla sua famiglia, alla situazione che è stata costretta ad accettare perché solo così avrebbe potuto sperare in un qualsiasi tipo di miglioramento. Senza fare spoiler sui suoi segreti, vi posso dire che quello che le è accaduto la porta molto spesso ad allontanare Easton perché ha un disperato bisogno di riuscire a ottenere quello che veramente desidera, anche se è qualcosa di veramente difficile, che talvolta la manda in un certo stato di disperazione, da cui poi però riesce a uscire perché è molto forte.
Una cosa che mi è piaciuta particolarmente di Hartley è che è molto sarcastica, trova delle risposte esilaranti per tentare, invano, di reprimere la curiosità del sopracitato e lo fa pure con una nonchalance tale che fa ridere perché tu vedi questo povero cristo che le va dietro, fa tutto l'affascinante e poi viene scaricato così su due piedi, cosa che fa arrabbiare lui e esasperare lei nel momento in cui lui diventa ancora più insistente.
Insomma, fra i due non so chi sia più spassoso!

Se avete presente il personaggio di Easton, saprete certamente che ha dei seri problemi con l'alcool, giusto? Ecco, qui viene approfondito questo aspetto, vediamo ciò che lo porta a bere, la sfrenatezza che lo porta a scolarsi bottiglie su bottiglie nei momenti più bui, ma in parte c'è anche un barlume di determinazione nello smettere di fare certe cose.
Ora, questo è un tema piuttosto importante, perché al giorno d'oggi sempre più ragazzi tendono a ubriacarsi per il semplice piacere di far un torto ai genitori che o li opprimono troppo o non lo fanno affatto, quindi parlarne in un libro è già qualcosa, soprattutto parlarne attraverso i giovanissimi e non, ad esempio, attraverso il soldato che ha ripiegato sugli alcolici perché non riesce a frenare i suoi ricordi. Qui si affronta, anche se in maniera marginale, la dipendenza che deriva dall'uso di certe sostanze e le possibili conseguenze, ciò che accade quando si prendono delle decisioni mentre si è ubriachi oppure quando si agisce in maniera non appropriata perché la mente non è abbastanza lucida per capire cosa si deve e cosa non si deve fare, però in ogni caso questo rimane un elemento marginale, che io ho apprezzato ugualmente, probabilmente per la volontà delle autrici di creare una storia leggera, senza la pesantezza di un tema così importante, che mostrasse uno stralcio della vita dei giovani d'oggi che rimane indiscusso e senza soluzione, in quanto molto spesso i genitori non se ne accorgono o se ne fregano.
Quindi, tutto questo per dire che in mezzo al solito drama (che secondo me è meno drama dei precedenti volumi) c'è anche spazio per qualcosa di più serio, ma non bisogna aspettarsi un approfondimento bello sostanzioso perché la parte seria fa semplicemente da sfondo e da contesto alla storia d'amore - e secondo me si può apprezzare ugualmente così.

Concludendo, devo dire che mi è piaciuto parecchio questo libro, ha saputo farmi ridere tantissimo (e così si acquistano un sacco di punti) grazie ai vari scambi di battutine e all'irriverenza di Easton, e, anche se non è un libro di alto concetto, io credo che le due autrici siano riuscite a creare una storia molto leggera ma molto piacevole, sempre intrisa del solito drama all'Americana, però anche bella se la si prende nella sua frivolezza e se non si bada molto a certi comportamenti viziati.
Voto:

martedì 28 novembre 2017

Recensione Bad Boy Mai più con te

Titolo: Bad Boy Mai più con te
Autore: Blair Holden
Genere: Young Adult
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €17.90 (copertina rigida)
             €9.90 (copertina flessibile)
Pagine: 375





Trama
Tessa O'Connell ha diciotto anni, una corazza a tenuta stagna di ironia e un solo obiettivo: sopravvivere all'ultimo anno delle superiori, conosciuto anche come l'ultimo anno del suo inferno personale. Per raggiungerlo, il piano è semplice: tenere un basso profilo, passare inosservata e continuare ad ammirare a distanza l'oggetto dei suoi desideri, Jay Stone, nella remota speranza che lui, un giorno, ricambi il suo amore. Quello che Tessa ancora non sa è che la sua strategia è destinata a fallire miseramente. Perché il fratellastro di Jay, Cole, dopo tre anni di assenza, sta infatti per tornare in città. Bello, un po' dannato e con due meravigliosi occhi blu come l'oceano, Cole è sempre stato il nemico numero uno di Tessa. Fin da quando erano bambini. Si è preso gioco di lei in ogni modo possibile e immaginabile, e Tessa è convinta che sia stato creato apposta per renderle la vita impossibile. E, a dir la verità, i fatti sembrano darle ragione. Eppure il ragazzo di adesso è molto diverso dal bullo di allora... E se il suo peggior nemico si trasformasse nel suo miglior amico, o meglio, in qualcosa di più?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una persona felice perché fra due giorni è già dicembre e io adoro questo mese. Sarà che sono perennemente stressata, che mi sembra di non dormire mai abbastanza nonostante vada a letto per le dieci e mezza, e sarà che agogno le vacanze già dal primo giorno di scuola, ma l'ultimo mese dell'anno mi è sempre piaciuto perché con tutte le cose che bisogna fare, tutte le verifiche, il tempo scorre così velocemente che puff e ti ritrovi in vacanza! E poi non dimentichiamoci la preghiera annuale, ogni dicembre, affinché arrivi un po' di neve e attecchisca al suolo (poi magari se è alta un metro, potrebbe procurare giorni di vacanza, però diciamo che mi accontento di venti centimetri)...
*io sono il cane che finisce nella neve*
Anyway, oggi sono qui perché vi voglio parlare di un libro che ha fatto abbastanza scalpore un annetto e mezzo fa, perché, come al solito, c'è chi lo ha adorato e chi lo ritiene un romanzo sulla falsa riga di "After", soprattutto per il fatto che la copertina è identica (... sul serio? Per forza è uguale, la casa editrice è sempre quella). E io, come al solito, mi colloco abbastanza nel mezzo, ma non proprio... adesso scoprirete se è un mezzo positivo o negativo!

La storia è quella di Tessa, una ragazza di diciotto anni che in passato ha avuto parecchie difficoltà: sin da quando era piccola veniva tormentata da un ragazzino, Cole Stone, che sembrava non volerle dare un momento di tregua, poi ci si è aggiunto il suo essere grassottella e infine al liceo la sua migliore amica ha deciso che la popolarità era più importante e ha iniziato a ferirla in tutti i modi possibili, in sostituzione al bulletto precedente, che aveva lasciato la città per la scuola militare.
Ora per Tessa è giunto l'ultimo anno di scuola ed è determinata a viverlo al meglio, ovvero a passare inosservata per evitare di essere tormentata dalla sopracitata Nicole, ma le cose non vanno come avrebbe sperato: Cole ritorna in città e ha intenzione di fare l'ultimo anno nella sua stessa scuola, lei ha paura che la vita si rivelerà un vero inferno proprio per questo, ma con il passare del tempo si rende conto che lui è veramente cambiato, cosa che potrebbe essere un bene così come un male.
Fra i due si viene a creare uno strano rapporto, sembrano quasi essere amici, ma la nostra protagonista non si illude e si aspetta di trovare i pericoli dietro l'angolo: ben presto, però, la personalità invadente di Cole le farà abbassare la guardia, perché lui non sembra aver la minima intenzione di ferirla, anzi sembra aver d'un tratto dimenticato tutto ciò che ha fatto e rivolto in cambio un nuovo interesse nei suoi confronti.
Ma sarà Tessa a dover dire l'ultima parola: fidarsi di lui, del fatto che effettivamente pare cambiato dal ragazzino stupido di tre anni prima, oppure continuare ad ascoltare la paura che vive dentro di lei?

Sin dalle prime pagine si capisce che Tessa non è la solita ragazza senza spina dorsale che noi abbiamo trovato altre volte in libri del genere (vedi l'omonima di "After"), o meglio, non lo è quando si tratta di un certo ragazzo: la timidezza e l'insicurezza del suo essere e del suo corpo sono due presenze dominanti nella sua personalità, spesso infatti la vediamo piuttosto agitata quando deve uscire dalla sua comfort-zone, ma nei momenti in cui è tranquilla scopriamo una persona altamente sarcastica e simpatica, intelligente e con un buon polso.
Ecco, la cosa che più mi ha colpito è proprio il suo sarcasmo, l'avere sempre la sua battuta pronta che la fa apparire molto forte, come se nessuno la potesse mettere in un angolo (capita la citazione da Dirty Dancing?) nonostante le sue insicurezze.
L'unica cosa che mi ha fatto un po' storcere il naso è che all'inizio era tutta un sarcasmo continuo e un "ascoltami, non ti illudere e fai attenzione" e alla fine è passata in men che non si dica dalla fase "Cole è pur sempre il tuo bullo personale" alla fase "Cole è perfetto"... ora, gioia mia, la coerenza è una cosa da non sottovalutare, e io non sopporto moltissimo le persone che si innamorano di qualcuno e iniziano a idolatrarlo (c'avrà pure dei difetti, cavolo) perciò io ti dico solo questo: 1) la perfezione non esiste, quindi scialla; 2) non è che ora se lui fa il carino con te devi praticamente gettarti nelle sue braccia... sarà che io tendo a vedere spesso il bicchiere mezzo vuoto, però non buttarti a capofitto perché poi ci rimani male, vacci sempre con i piedi di piombo e non farti grandi sogni, parti umile. Grazie.

Cole Stone è un personaggio molto particolare: si vede che è il figaccione di turno, quello che dovunque vada si trova le ragazze che gli sbavano dietro perché a diciotto anni è già un Marcantonio di quelli al bacio (io dico, ma perché in America tutti i liceali sono belli come il David di Michelangelo, mentre in scuola mia non ce n'è uno manco a pagarlo?), quello che fa di tutto e di più quando è piccolo perché è un bambino tormentato a cui comunque importa parecchio dell'apparenza.
Tuttavia, ora che è tornato è una persona molto diversa, è più tranquillo, non ha più una vena sadica (sempre che ce l'abbia avuta) e si comporta da vero amico nei confronti della nostra protagonista, il che vuol dire che, sostanzialmente, si occupa di lei, fa il duro con chi le dà fastidio e mette in chiaro che nessuno si deve permettere di farle del male, eccetera, eccetera.
Lo so, detta così sembra che sia un piccolo grande cavernicolo che marca il territorio, però la realtà è che lui ci tiene veramente e vede che lei non è propriamente in grado di difendersi da sola, perciò le offre una mano d'aiuto e usa tutto il suo fascino per ottenere ciò che vuole.
Oltretutto, piccolo spoiler, il loro primo bacio non arriva prima della metà del libro, cosa che sottolinea il suo rispetto per lei, la sua volontà nel fare le cose per bene e la sua mancanza di fretta in queste occasioni.
Insomma, non è il ragazzo migliore del mondo, però conosce il rispetto, una cosa che non è da tutti, quindi direi che un applauso se lo merita.
Ah, però, dimenticavo, in mezzo a tutte queste lodi una piccola pecca c'è: è geloso come non so che cosa e quando lo diventa sembra un mastino napoletano che punta la preda... della serie, calmiamo gli ormoni, che hai solo un anno in più di me, conosco i miei polli e non è il caso di intraprendere il cammino per la Terza Guerra Mondiale a causa di qualcuno (come il tuo fratellino Jay) che si avvicina alla tua Tessie.

All'inizio questo libro mi ha spiazzato parecchio: non avevo aspettative e il principale motivo per cui l'ho letto è la curiosità di vedere se effettivamente era simile a quella mezza calzetta di "After", come molti sostenevano, quindi quando mi sono ritrovata una storia che mi faceva morire dalle risate ero molto sorpresa. Soprattutto la prima parte, infatti, era molto scoppiettante, fra il sarcasmo di Tessa e Cole che rideva ogni tre per due, mi sono trovata ad apprezzare questa storia nella sua semplicità e leggerezza, che forse in alcuni casi era pure fin troppa, ma posso capire che l'autrice non abbia voluto far diventare la lettura pesante per lasciarla frivola e spensierata.
Oltretutto, le allusioni a quello erano molto leggere e non sembravano per nulla forzate, sottolineavano semplicemente il fatto che a quell'età gli ormoni sono in circolo e nessuno li ferma.
La seconda parte invece non mi ha entusiasmato tantissimo, devo dire la verità: il giorno prima avevo lasciato il libro alla scena del ballo molto in stile "Tha Vampire Diares" e quello che avevo letto mi aveva fatto divertire parecchio, mentre poi quando ho ricominciato a leggere mi è sembrata tutta un'atmosfera diversa, meno frizzante e più "romantica", ed è diventato tutto un po' troppo dolce, un po' troppo con la testa fra le nuvole... da quando Tessa ha capito che forse provava qualcosa per Cole ha smesso improvvisamente di rispondergli male per cercare di farsi piacere a sua volta, e lo stesso macho sopra citato è diventato un pochino più sdolcinato: ora, è vero che non è arrivato a livelli di melensaggine assurdi, però, come dire, i sentimenti avevano imperniato la scena in un modo che non mi sarei aspettata e che mi è sembrato molto improvviso, non graduale, cosa che magari sarebbe per me stata meglio.

In definitiva, non è stata una lettura malvagia, anzi è stata leggera, un po' frivola e senza troppe pretese. E' uno di quei libri che leggi quando vuoi qualcosa che ti possa coinvolgere senza essere troppo impegnativo e che, magari, ti faccia pure venire gli occhi a cuoricino per la storia d'amore.
Ma non vi preoccupate, sarà anche una storiella leggera, ma il mainagioia è sempre presente, soprattutto alla fine quando tu sei pronta per la rivelazione del secolo che il belloccio ha promesso, e invece le cose prendono una piega diversa e, se da una parte ti chiedi se la reazione di lei non fosse esagerata (io non credo che avrei fatto tanto cine), all'altra inizi a credere che le gioie non siano fatte per te, ma manco a pagarle.
Una storia molto carina, più peperina all'inizio rispetto alla seconda parte, e con un po' di quel drama di fronte al quale alzi le sopracciglia in segno di incredulità, ma che comunque ti piace perché dona un certo tocco alla storia.
Voto:

giovedì 23 novembre 2017

Recensione La corona di fuoco

Titolo: La corona di fuoco
Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €19.90 (copertina rigida)
Pagine: 448






Trama
"Era passata una settimana da quel giorno orribile in cui le era crollato il mondo addosso. Tutto a un tratto il mondo era sparito, inghiottito dall'abisso che regnava dentro di lei".
Celaena Sardothien è sopravvissuta a combattimenti mortali e a orribili sofferenze, ma di fronte all'assassinio della sua più cara amica è sconvolta e annientata. Consumata dal senso di colpa e dalla rabbia, vuole passare al contrattacco, e mettere in atto così la sua vendetta nei confronti del responsabile dell'atroce delitto, il re di Adarlan. Ogni speranza per distruggere il tiranno, però, giace nelle risposte che potrà darle Maeve, la regina dei Fae, a Wendlyn. Sacrificando il suo stesso futuro, Chaol, il Capitano della Guardia Reale, l'ha mandata laggiù con l'idea di proteggerla, senza sapere che questo viaggio potrebbe invece costarle la vita. In quella terra lontana, infatti, Celaena dovrà confrontarsi con un'oscura verità relativa alla propria origine, ma soprattutto affrontare creature brutali e mostruose che intendono conquistare il mondo intero. Per sconfiggerle, però, dovrà prima di tutto accettare la sua vera natura e far pace con i propri demoni interiori, accogliendo finalmente il suo destino.
Recensione
Bonjour! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che ha una fame tremenda, potessi mi mangerei persino un orso... che poi, io non sono una che mangia tantissimo di natura, però ultimamente mi prendo anche solo un bibanese e improvvisamente sento il bisogno di prenderne un altro, e un altro, e un altro. Menomale che fra poco vado a fare pranzo!
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del terzo volume della serie "Throne of Glass", che ho letto con un anno di differita dai due precedenti, poiché avevo tanti impegni e non mi sembrava mai il momento giusto, finché non è arrivato il nuovo anno scolastico e io ho deciso di leggere nei momenti di pausa dallo studio.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Il volume riprende un paio di settimane dopo gli avvenimenti del precedente: Celeana Sardothien, la celebre Assassina di Adarlan, è stata mandata in missione a Wendlyn per uccidere la famiglia reale, ma il suo più grande obiettivo è raggiungere l'unica persona che può sapere come togliere il potere dalle mani del Re di Adarlan e come fare a riportare la magia nel regno.
Per fare questo, però, la strada si rivelerà difficile e tortuosa: dopo un primo colloquio insoddisfacente, Celeana scopre di doversi sottoporre a un intenso allenamento con il Principe Rowan per poter entrare a Doranelle, dove vivono i Fae, e scoprire così il modo in cui può riprendere controllo sul suo regno. L'addestramento sarà più duro del previsto, bisognerà che lei impari a convivere con i propri poteri, mentre nel frattempo è divorata dalla preoccupazione per quello che sta succedendo nel Palazzo di vetro del Re e dal senso di solitudine crescente che prova.
Nel frattempo, mentre da una parte il Principe Dorian cerca di nascondere il suo segreto e di vivere una vita leggera senza essere scoperto, il capitano Chaol Westfall si ritroverà a dover proteggere la vera identità dell'Assassina e, contemporaneamente, a cercare di scoprire cosa sappiano i ribelli a proposito del Re e quale sia il ruolo di Aedion Galanthius, il cugino di Aelin, l'erede al trono dei Fae, in questa situazione.
Tutti devono imparare a difendersi e cercare di sconfiggere il loro unico nemico che sta acquistando sempre più potere e che agisce senza che nessuno sappia le sue vere intenzioni: il Re di Adarlan.

In questo terzo volume, la nostra protagonista si dimostra una persona molto differente da come l'abbiamo sempre vista: la ragazza determinata a compiere la sua vendetta, l'assassina spietata che era, lascia di tanto in tanto il posto a una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta e che non riesce più ad andare avanti come ha sempre fatto. Da quando si è allontanata da Palazzo, pur sapendo quale sia la sua vera missione, si fa prendere dal senso di solitudine perché non ha più nessuno su cui poter veramente contare, e non riesce ancora ad accettare ciò che la sua vera identità comporta.
Più volte, durante gli allenamenti che intraprende per poter raggiungere Doranelle, si lascia prendere dal panico e dallo sconforto alla vista di quello che potrebbe diventare quando non vuole e alla mancanza di una persona che la accudisca come vorrebbe.
Però, in tutto questo non è completamente sola, attorno a lei ci sono parecchie persone, alcune più cordiali di altre, che riempiono pian pianino le sue giornate sfiancanti e che preso entreranno a far parte del suo mondo senza che lei non se ne accorga.
Finalmente, anche uno dei personaggi più forti di tutti ha mostrato la sua debolezza, ha mostrato momenti in cui non sapeva più chi era oppure il perché fosse arrivata a trovarsi in certe situazioni: il vederla un pochino più umana mi è piaciuto moltissimo, perché lei ha sempre cercato di rimanere bella salda ai suoi principi e a tutto ciò che la circondava, senza che mai facesse un passo falso, mentre qui è diversa, fa sacrifici inimmaginabili, continua a combattere, ma talvolta non riesce a tenere tutti i pezzi della sua anima attaccati, il che ogni tanto non fa neanche poi male.

Oltre alla nostra protagonista, ci sono una serie di personaggi che meritano una menzione speciale, alcuni sono delle nostre vecchie conoscenze, altri sono new entries.
Il primo di cui vi voglio parlare è Chaol, il Capitano della Guardia Reale che ha mandato Celeana a Wendlyn e che ha poi deciso di sacrificarsi e tornare a casa come da volontà di suo padre: ammetto che la mia opinione su di lui non è cambiata, continua a non piacermi particolarmente soprattutto per il suo essere così tanto ligio al dovere al punto di tenere un piede dalla parte "sbagliata" che ritira via ogni due per tre... ora, tesoro mio, io capisco che tu debba essere fedele al Re, ma non è che puoi continuare a fare la Svizzera, quando poi le tue azioni non sono affatto neutrali! Fa un passo in avanti e poi si tira indietro perché "devo servire il Re" e anche no. Certo, qualche azione intelligente la fa, ma ogni tanto mi sa proprio di uno che ha il manico della scopa come spina dorsale, ergo si mette in mezzo alle situazioni sempre in maniera autoritaria e con in testa la fedeltà al suo signore.
Poi abbiamo Dorian, quel gran bel ragazzo che qui vediamo molto poco e che è perseguitato dal mainagioia: e prima la faccenda con Celeana (ma dovevi proprio scegliere Chaol?), e poi l'altra grande faccenda che non si deve dire perché sennò facciamo spoiler, e infine una storia d'amore con una guaritrice che non mi stava molto simpatica - ma se va bene a lui... - e che non è finita proprio benissimo. Insomma, qualcuno lì dentro non può abbracciarmelo forte forte forte? Non oso nemmeno immaginare cosa succederà nel prossimo volume.
Poi c'è Aedion, il cugino di Aelin, nonché colui per all'inizio mi stavo preparando a mandare insulti, ma che poi mi ha fatto cambiare idea perché... non posso dirlo hihihi!
Penultimo personaggio è quello che mi è sembrato il più inutile di tutti ai fini della trama, ma che poi, ragionandoci su, ho preso in simpatia alla fine: lei è Manon, una strega che qui vediamo intenta in una sorta di battaglia per stabilire quale sarà il clan delle streghe più potenti e che risulta sin da subito un essere senza sentimenti apparenti, anche se c'è un episodio in cui succede qualcosa e credo che capiremo meglio in "Queen of Shadows".
Infine, signori e signore, ecco il mio nuovo amore: lui si chiama Rowan, è un Fae pluricentenario che sembra un venticinquenne al massimo ed è la persona più riservata e severa del mondo, ma sotto sotto si nasconde un povero cucciolo che ha sofferto in passato per amore e che presto cambierà idea sull'argomento (guarda che ho visto gli sguardi, Rowan, non mi freghi).

Ne "La corona di fuoco" cambia tutto, a partire dall'ambientazione per finire addirittura ai personaggi. Il fatto che ora tutti siano così sparpagliati fa sì che sia necessario avere parecchi PoV per potersi fare un quadro generale della situazione in seduta stante, però ammetto che all'inizio non ho apprezzato moltissimo questa scelta, desideravo conoscere di più sulle sorti di Celeana, mentre la Maas voleva farmi sapere cosa succedeva a Chaol anche quando non poteva importarmene di meno... insomma, in alcuni casi avrei fatto a meno di tutti questi PoV, soprattutto quello di Manon perché all'inizio non riuscivo a capire quale fosse il suo ruolo, fino a che non mi si è accesa la lampadina e ho compreso che probabilmente il suo racconto serviva a preparare il lettore per qualcosa che sarebbe stato importante nel seguito. Ciò però non toglie che ogni tanto seguire così tante storyline sia stato pesante, soprattutto all'inizio in cui già uno si deve abituare perché siamo in un contesto completamente diverso e la protagonista è diversa dal solito, figuriamoci se tu mi presenti mille sfaccettature proprio sul più bello della precedente! Un giretto le eliche se le fanno, eh (capite il riferimento)... Poi, però, con il passare delle pagine la lettura è diventata sempre più coinvolgente e ricca di azione, scoperte e scene belle intense, sicché tutti questi diversi sguardi sono diventati sopportabili.

Questo è un libro preparatorio, pone le basi per quello che accadrà nel suo seguito e lo fa anche egregiamente, perché riesce a darci un quadro complessivo della situazione e al contempo lasciarci il gigantesco dubbio sul come le cose verranno sistemate.
A parte Manon, i nuovi personaggi mi hanno conquistata sin da subito e ora sono curiosissima di scoprire quali saranno le loro sorti, soprattutto visto che il finale è stato abbastanza tremendo, Dorian è finito in una certa maniera, Aedion in una diversa, Chaol idem, e Rowan e Celeana sono giunti a un punto tale che tu ti chiedi cosa succederà, perché l'impressione è quella che anche in "Queen of Storms" i personaggi saranno tutti abbastanza sparpagliati (ergo millecinquecentocinquanta PoV, ma se c'è anche quello del Principe Fae la situazione mi piace un po' di più) e i casini saranno ancora più grandi.
Insomma, un libro che non è partito benissimo ma che si è ripreso bene, al punto da lasciarti il cuore spezzato e in pieno mood #mainagioia.
Voto:

martedì 21 novembre 2017

Recensione Down Among the Sticks and Bones

Titolo: Down Among the Sticks and Bones
Autore: Seanan McGuire
Genere: Fantasy
Casa editrice: Tor Books
Prezzo: €16.52 (copertina rigida)
Pagine: 189






Trama
Le gemelle Jack e Jill avevano diciassette anni quando trovarono la loro strada per tornare a casa e furono trasportate alla Casa di Eleanor West per Bambini Ribelli.
Questa è la storia di quello che è successo precedentemente...
Jacqueline era la figlia perfetta per sua madre - gentile e silenziosa, sempre vestita come una principessa. Se sua madre era un po' se era alle volte, era perché creare la figlia perfetta necessita di disciplina.
Jillian era la figlia perfetta per suo padre - avventurosa, in cerca del brivido, e un po' maschiaccio. Lui avrebbe veramente preferito un figlio maschio, ma si lavora con quello che si ha.
Avevano cinque anni quando impararono che no ci si può fidare degli adulti.
Avevano dodici anni quando camminarono giù per l'impossibile scala e scoprirono che la pretesa dell'amore non può mai essere abbastanza per prepararti a una vita piena di magia in una terra piena di scienziati pazzi, morte e scelte.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e... mancano un mese e quattro giorno a Natale!
Lo so, lo so, è un po' presto per esultare, soprattutto visto il momento in cui mi trovo, ovvero il mainagioia sotto forma di verifiche e interrogazioni, però non ci posso fare niente, oggi ho scritto la data sugli appunti e mi sono messa a pensare che fra non moltissimo ci saranno due settimane di meritato (insomma, visto che quest'anno sono stata buona e certamente la Befana non mi porterà il carbone nero - che per la cronaca non me l'ha mai portato perché non lo mangio, ma vabbe' - direi che l'aggettivo meritato è corretto) riposo.
Ma nel frattempo c'è ancora tanto tempo e io devo parlarvi di questo libro abbastanza in fretta perché sono rimasta indietro con i vari post XD

La storia è quella di due gemelle, Jacqueline e Jillian, la cui vita non si può dire sia l'emblema della felicità, poiché i loro genitori le hanno messe al mondo solo perché pensavano che avere un bambino sarebbe stato socialmente utile.
Sin da quando erano piccine piccine, il peso della società si è fatto sentire sulle loro spalle, e in particolare il peso che l'importanza dell'apparenza ha esercitato sui genitori ha permesso che loro due si separassero, una diventando la figlia perfetta per la madre, quella che ama i vestiti e che si comporta da principessa, l'altra diventando il maschio che il padre non ha mai avuto, quella che gioca nelle più importanti squadre sportive femminili.
Tuttavia, tutte queste "attenzioni" a loro riservate dai genitori non ha fatto altro che portarle a disprezzare le persone che quei due le stavano facendo diventare: è così che in un momento di noia Jack e Jill trovano un passaggio segreto, attraverso il quale giungono in una terra sconosciuta in cui incontrano un signore, chiamato "Il Maestro", e in cui le loro strade si separeranno, forse pure più di quanto non lo fossero già a casa loro.
Entrambe vivranno delle esperienze consone alla loro personalità, create appositamente per loro, ma questo porterà anche a un grosso cambiamento in ciascuna di loro, forse in positivo o forse in negativo.

Jacqueline è la figlia preferita dalla madre: già da piccolina sembrava essere molto delicata e da quel momento è stata costretta a vestire i panni della principessina, sempre raffinata, mai con un capello o con il vestito fuori posto. Peccato che questo ruolo le sia sempre stato stretto, che abbia sempre desiderato essere libera da tutte queste costrizioni per poter giocare con gli altri bambini come sembrerebbe a lei naturale.
Ben presto, scopriamo che dietro a quest'aria raffinata si nasconde una personcina desiderosa di uscire dagli schemi e impaziente di trovare un'avventura di proprio gradimento, nonché una ragazza molto astuta e intelligente: quando arriva nella terra sconosciuta, insieme alla sorella, si dimostra subito molto responsabile, non si fida di quello che vede perché non lo conosce e il sunto è che ha imparato che non si rivolge la parola agli sconosciuti; Jack sa bene che questo mondo sembra più pericoloso di quanto non appaia, ed è per questo che trova il coraggio di fare le scelte giuste, scegliendo appunto di vivere con le mani invischiate in qualcosa (rigorosamente con i guanti perché è un tantino germofobica) e non con dei vestiti costosi addosso, sebbene quest'ultima vita potrebbe risultare più facile.

Jillian, invece, è l'opposto della gemella: lei è quella che da bambina ha mostrato un carattere più forte, predominante, e che pertanto è stata scelta dal padre come il figlio maschio che non è arrivato (povero cristo, niente gioie per lui... *risata malefica*), ergo è stata cresciuta come un maschiaccio in piena regola. Peccato - usiamo un bel parallelismo con la descrizione di sopra, che le figure retoriche non sono mai abbastanza - che il suo sogno segreto fossero le bambole e i vestiti graziosi, nonché la possibilità di giocare con le altre bambine della sua età, che l'hanno sempre esclusa.
Ed ecco che notiamo che in lei manca lo spirito dell'avventura, o meglio, le manca l'ardore necessario (mammina, che parolone... questo è Dante che mi influenza) per finirci dentro e le manca pure l'ingegno, perché finisce per dare confidenza a chi non avrebbe dovuto darla. Però, cosa volete, qualcuno le porge davanti la vita che ha sempre voluto e lei, da persona superficiale e un po' snob quale è, accetta senza farsi remore, senza nemmeno preoccuparsi della sorella, che ha scelto una strada completamente diversa.
Se, quindi, Jack è una ragazza molto semplice e intelligente, Jill è molto frivola, si comporta come una piccola ochetta che punta tutto sulla bellezza al posto che sul cervello, pur non saperlo che 1) la bellezza è relativa e soggettiva, c'è chi trova le Kardashians dee scese in terra e chi le trova solo molto idratate (se mai avete visto Detto Fatto potete capire), 2) come la materia, anche la bellezza è destinata a non rimanere sempre uguale, ma a trasformarsi, perché "Nulla si distrugge, tutto si trasforma".
Insomma, nel caso non si fosse ancora capito, lei non è la mia preferita fra le due, un po' troppo altezzosa per i miei gusti.

Ultimi personaggi su cui mi voglio concentrare sono i genitori: già dalle prime pagine vengono presentati come una coppia che istinto genitoriale (si può dire?) non ha, ma manco a pagarlo, però sono talmente superficiali che lei decide di smettere di prendere la pillola per avere un figlio in grado di portarli a essere ancora più apprezzati nella società. Della serie "Faccio un figlio perché mi torna utile".
Qual è il loro grande problema, il loro grande cruccio? Il fatto di aver avuto due figlie femmine e, ahimè, questo per il padre è un grosso grasso matrimonio gre-... volevo dire, problema, in quanto lui voleva un maschio. E allora cosa si fa in questi casi? Ma è semplicissimo: si sceglie quale delle due fa il maschio e quale fa la femmina basandosi su come si comportano nei primi anni di vita, quando a momenti nemmeno le piccine sanno quale sia la differenza fra i due generi - okay, forse la sanno dal PoV fisico, ma comportamentale no.
Insomma, genitori più snaturati non ci sono e a migliorare la situazione non ci si impegnano proprio per nulla, a loro importa soltanto del loro posto in società, cosa abbastanza triste perché così come loro hanno avuto la possibilità di fare quello che gli pareva dovrebbero averlo anche le loro figlie (ecco, io non capisco, com'è che i genitori talvolta trattano i figli come esseri inferiori che non hanno libertà... guardate che siamo tutti esseri umani e discendiamo tutti dalle stesse scimmie, perciò non costringete a fare cose che uno non vuole, grazie).

Se il primo libro della serie affrontava i momenti successivi al ritorno di questo ragazzi dai mondi in cui erano finiti nel momento in cui avevano trovato un passaggio mai visto prima, questo secondo libro si concentra su due questioni fondamentali: sulla storia delle due gemelle, già presenti nel volume precedente; sul come questi ragazzi affrontano il viaggio in un mondo che presto diventa la loro vera casa, quella che non hanno mai avuto.
Per quanto riguarda la prima cosa che ho menzionato, bisogna dire che Jack e Jill, pur non essendo le protagoniste, sono due personaggi importanti in "Every Heart a Doorway", lo diventano a partire dal momento in cui nella Casa di Miss West iniziano ad accadere determinate situazioni, cosa che porta automaticamente a chiedersi il perché di alcune loro azioni, quindi eccoci la spiegazione.
Nel secondo caso, vediamo come viene affrontato il passaggio dal proprio mondo, un luogo conosciuto seppur non confortevole, a uno completamente diverso, sconosciuto e forse pauroso all'inizio, ma che poi con il passare del tempo viene considerato "casa". Tutti i ragazzi che si trovano invischiati in questa avventura scoprono che questo nuovo posto non è così male e che rispecchia proprio le loro caratteristiche, diventando il mezzo attraverso cui poter finalmente esprimere se stessi e, perché no, sentirsi amati da qualcuno come non era mai accaduto con i loro genitori.
Jack e Jill mostrano proprio due facce della stessa medaglia, due esperienze differenti, ma effettivamente coerenti con quello che ciascuna di loro è.

Insomma, mi è piaciuto molto anche questo libro, sebbene l'inizio non mi stesse prendendo moltissimo, ma con il passare delle pagine la storia mi ha coinvolto e ha risvegliato tutta la mia curiosità che era nata in "EHaD" e che qui ha ricevuto la sua soddisfazione.
E' un libro molto corto e molto semplice, lo stile di scrittura è sempre un po' particolare ma questa volta non ho sentito il senso di poeticità che avevo sentito con il precedente volume. In ogni caso è una lettura veramente bella, che secondo me merita parecchio, perché questa serie è decisamente interessante, con tutte queste porte che compaiono e scompaiono a loro piacimento.
Voto:

lunedì 20 novembre 2017

Cover Reveal: Il colore del caos

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, sì, quella blogger che ora vi appare sporadicamente due volte alla settimana con recensioni programmate da eoni perché la sottoscritta è stata risucchiata nel vortice della passione delle verifiche e delle interrogazioni... però le cose stanno andando un pochino meglio in questo momento, quindi posso respirare.
Anyway, oggi sono qui per presentarvi il nuovo romanzo standalone di Giovanna Roma, "Il colore del caos", perciò bando alle ciance e iniziamo!

Titolo: Il colore del caos
Autore: Giovanna Roma
Genere: Forbidden Romance
Casa editrice: Self-publishing
Formato: Cartaceo e Digitale
Data di pubblicazione: 12 dicembre 2017
Grafica: RBA Designs - Romantic Book Affairs
Trama
Lui indossa jeans e tatuaggi. Io una divisa scolastica.
Lui ha un lavoro che ama, io una vita che odio.
Scott Turner è uno stronzo ventisettenne. Io, Allison Newborn, ammetto di essere una sedicenne difficile da gestire.
Gli sono caduta tra capo e collo e per questo crede di dettare le regole. Certo, continua a ripetertelo.
Abbandonata al lusso di una vita agiata, con due genitori sempre presi da se stessi, è difficile obbedire agli ordini.
Tutto in lui gli urla di starmi lontano.
Tutto in me prega di combattere dei sentimenti che dovrei rinnegare.
Non abbiamo scelta, siamo costretti a trovare l'armonia in questo caos.
A volte gli incontri avvengono nel tempo sbagliato.
Ci trasformano per sempre.
Ci costano tutto.
Cos'altro può accadere a un amore proibito?

Goodreads: Goodreads

Booktrailer

Ma le sorprese non sono ancora finite, perché per voi c'è un bel Giveaway!
Tutti coloro (blogger letterari e non) che desiderano leggere e recensire in anteprima "Il colore del caos" possono partecipare al contest:


*** ARC (Advanced Reader Copy): L'autore consegna un numero di copie del suo romanzo inedito in cambio di una recensione onesta (su blog, goodreads, kobo, amazon e tanti altri).
In palio ci sono solo copie digitali e l'invio della scheda non comporta l'immediata e certa consegna del romanzo.
Avete tempo fino al 02.12.17 per rispondere! ***

Biografia autrice
Sono nata e cresciuta in Italia e viaggiato sin da bambina. I generi che leggo spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non mi convince, concedo sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. Sono autrice dei romanzi "La mia vendetta con te", il suo sequel "Il Siberiano", lo storico "Il patto del marchese" e la serie dark "Deceptive Hunters".
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Bene, per oggi è tutto. Io spero che questa presentazione vi abbia incuriosito.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

giovedì 16 novembre 2017

Recensione Every Heart a Doorway

Titolo: Every Heart a Doorway
Autore: Seanan McGuire
Genere: Fantasy
Casa editrice: Tor Books
Prezzo: €13.98 (copertina rigida)
Pagine: 174






Trama
La Casa di Eleanore West per bambini ribelli
No sollecitazioni
No visitatori
No ricerche

I bambini sono sempre scomparsi sotto le giuste condizioni: scivolando fra le ombre sotto un letto o dietro a un guardaroba, rotolando giù per la tana di un coniglio e in vecchi pozzi, per poi emergere da qualche... altra parte.
Ma le terre magiche hanno poco bisogno di bambini miracolati esausti.
Nancy è caduta una volta, ma ora è tornata. Le cose che ha vissuto... cambiano una persona. I bambini sotto la cura di Miss West capiscono tutto troppo bene. E ciascuno di loro sta cercando una via per tornare al loro mondo fantastico.
Ma l'arrivo di Nancy segna un cambiamento nella Casa. C'è un'oscurità proprio attorno a ogni angolo, e quando una tragedia colpisce, è compito di Nancy e dei suoi nuovo compagni di scuola arrivare al cuore del problema.
Non importa il costo da pagare.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina a cui le si stanno chiudendo gli occhi dal sonno perché ultimamente si va a letto tardi... che poi, andassi a letto tardi perché esco la sera o leggo un bel libro, no, si va a dormire tardi per poter ripassare tutto in vista di verifiche dei giorni successivi, il che vuol anche dire che il mio povero cervellino lavora come un mulo perché non gli do un attimo di riposo!
Ah, la dura vita dello studente...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che esiste solo in lingua originale, ovvero in inglese, ma che è molto interessante perché narra di una realtà particolare, un po' ispirata a "Alice nel paese delle meraviglie", e ha un concetto alla base veramente geniale.

La storia è quella di Nancy, una ragazza che, un giorno, scopre all'interno della sua abitazione una porta mai vista prima che la trasporta in un mondo che sembra essere stato fatto apposta per lei, un mondo dove finalmente si sente apprezzata, un mondo dove si sente a casa.
Purtroppo, però, ben presto è dovuta tornare indietro dai suoi genitori che l'avevano data per scomparsa: dopo qualche tempo, i suoi hanno deciso di mandarla a una scuola speciale, quella di Miss West, affinché potesse tornare ad essere la loro solita bambina che veste di tanti colori, abbandonando così il suo bianco e il suo nero.
Controvoglia, Nancy si ritroverà in un ambiente pieno di ragazzi come lei, ragazzi che hanno trovato porte verso altri mondi e che sono dovuti tornare indietro, strappati da quella che loro ormai consideravano come casa: fare amicizia non sarà facile, a parte Sumi, la sua compagna di stanza, Kade e due gemelle, inizialmente nessuno le si avvicinerà; tuttavia, le sue preoccupazioni saranno presto rivolte a un altro problema, agli omicidi che stanno avvenendo nella scuola e che sembrano quasi risalire a lei, essendo iniziati dopo il suo arrivo.
Capire chi sia il colpevole sarà fondamentale per poter vivere tranquilli, ma non bisogna dimenticare che il desiderio di tornare là, di rivedere la propria porta, è ancora acceso e si dovrà anche comprendere il modo in cui realizzarlo.

Essendo questo un libro molto corto, i personaggi non sono sempre di facile interpretazione: alcuni, infatti, si vedono veramente per poco tempo e risulta difficile capire la loro caratterizzazione, poiché, oltretutto, noi li vediamo in una situazione particolare sin dall'inizio e talvolta quando la normalità viene alterata penso sia ancora meno semplice talvolta comprendere come sia fatta una persona.
Nancy risulta subito una ragazza molto fragile: il suo desiderio di tornare indietro è così forte che si può vedere dal modo in cui reagisce, dalle sue abitudini, come il fatto che riesca a stare ferma immobile nei momenti di nervosismo; però, dietro a questi momenti di debolezza (e in parte anche di disperazione), ci sono anche momenti in cui dimostra una certa forza, soprattutto mentale, e determinazione.
Sumi, la sua compagna di stanza, ci appare subito come il suo esatto opposto: lei non si dota mai di un freno, non ha peli sulla lingua ed è molto eccentrica, adora vestirsi in maniera molto colorata e prende sempre iniziative varie, scorrazzando la protagonista da una parte e dall'altra.
Poi abbiamo Miss West, la "dirigente" (se così può essere chiamata) di questo istituto, nonché anche lei viaggiatrice attraverso le porte: è una donna molto saggia, riesce a comprendere bene gli stati d'animo dei suoi studenti, ma soprattutto ci tiene molto a loro, alla loro sicurezza e al loro benessere, tant'è che quando iniziano gli omicidi lei sarà molto preoccupata, in parte per i ragazzi e in parte per i ragazzi futuri, che potrebbero non avere un posto per loro se qualcosa finisse male.
Unico maschietto degno di nota è Kade, un ragazzo che ha una storia molto particolare, che credo di non aver capito ancora molto bene, ma di cui vi dirò soltanto una cosa sola perché altrimenti potrei svelare troppo: legge e in camera ha pile e pile di libri. Ora, quando mai abbiamo incontrato un personaggio maschile con un libro in mano? Io, personalmente, credo mai, o almeno mai a questi livelli, ecco.
Infine, due personaggi degni di menzione sono le due gemelle, Jack e Jill: diciamo che loro sono un po' le emarginate della scuola, non vengono viste molto di buon occhio, però conoscendole possiamo dire che sono quasi simpatiche, in particolare la prima. Pur essendo gemelle, però, sono molto diverse negli interessi e caratterialmente, infatti Jack è appassionata di scienza, mentre Jill è un tipo molto più fru fru e superficiale.

Io credo che il punto forte di questo libro sia il concetto che decide di affrontare.
In parte si riprende un pochino la storia di "Alice nel paese delle meraviglie", in quanto anche questi ragazzi hanno trovato la loro tana del Bianconiglio attraverso cui sono arrivati in un mondo da cui si sono dovuti separare non proprio volentieri, ma "Every Heart a Doorway" non si concentra tanto su quest'aspetto, quanto più sull'altra faccia della medaglia: cosa è successo ad Alice una volta tornata nel suo mondo? Ha vissuto come prima o aveva nostalgia?
Se ci pensiamo bene, non credo che si siamo mai soffermati su questa questione, probabilmente abbiamo tutti creduto che lei avesse continuato a vivere come prima, seppur con una consapevolezza un più, però chi ci dice che la questione non sia molto più complicata?
Con questo libro vediamo proprio il dopo, i momenti che sono succeduti al ritorno e il modo in cui questi ragazzi hanno reagito: immaginiamo tutti come sarebbe finire in un mondo perfetto per noi, adatto alla nostra personalità e ai nostri interessi, stimolante per la nostra curiosità e adatto a divenire il nostro posticino nel mondo... cosa faremmo se questo ci venisse strappato dalle mani? Probabilmente ci dispereremmo come molti dei ragazzi del libro e continueremmo a sperare che un giorno ricompaia la porticina magica in grado di condurci lì.
Ecco, io credo che l'approfondimento di questo argomento sia stata una vera genialata, mi è veramente piaciuto il modo in cui l'autrice ha mostrato le emozioni dei personaggi e la loro difficoltà nel trovare un posticino nel mondo da cui effettivamente provengono, ma che non sentono più loro da tempo: è un po' come quando, dopo una giornata no, andiamo in libreria e ci perdiamo fra gli scaffali, fino a che non giunge il momento di tornare a casa, a una vita che magari in quel momento non è particolarmente rose e fiori.

Poi, vogliamo spendere due parole due dello stile di scrittura?! All'inizio ho fatto un po' di fatica a capire alcune cose perché lo stile non è semplicissimo, soprattutto perché sembra proprio scritto come una poesia, con allitterazioni e altre figure di suono! Cioè, l'autrice ha dotato questo libro non solo della magia di questo mondo, ma anche di una certa poeticità, complicata ma bellissima... un genio, è un genio questa donna.

Insomma, mi è piaciuta molto questa storia, il concetto che le sta alla base che è una sorta di giunta-retelling di uno dei romanzi più letti ai/dai bambini (forse di qualche anno fa, perché oramai io li vedo in giro con i libri di Peppa Pig...), e gli stessi personaggi, molto particolari e interessanti.
Unica piccola pecca è forse la brevità del romanzo e il fatto che finisce in un modo tale che la mia curiosità è salita alle stelle! Per carità, è stato un finale soddisfacente, ma io adesso voglio saperne di più, soprattutto ora che ho scoperto che il seguito affronta le avventure di un altro personaggio e no di Nancy... in ogni caso è stata veramente una lettura piacevole, in cui vi consiglierei di cimentarvi se vi può interessare e se leggete in inglese.
Voto:

martedì 14 novembre 2017

Recensione Uno Splendido Sbaglio

Titolo: Uno splendido sbaglio
Autore: Jamie McGuire
Genere: New Adult
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €16.40 (copertina  rigida)
             €9.90 (rigida, edizione 2017)
Pagine: 282





Trama
Agli occhi di tutti Cami è forte e indipendente. Al secondo anno alla Eastern University, vive sola e si paga gli studi facendo la barista al Red Door. Ma dietro a quell'aria da ragazza determinata e testarda si nascondono tante insicurezze. Perché Cami è dovuta crescere in fretta, circondata dai suoi possessivi fratelli e da un padre che non ha mai approvato nessuna sua scelta. Tren Maddox fa il tatuatore e sa come mettersi nei guai. Se nasce una rissa è stato lui a cominciarla e se c'è un cuore spezzato è quasi sempre colpa sua. Qualcosa nel suo passato gli ha lasciato ferite profonde mai rimarginate. Da quel momento ha chiuso il mondo fuori. C'è un solo avvertimento per quelli come lui: stagli alla larga. Cami lo conosce bene. Ha visto tutte le sue conquiste e le sue bravate, e sta molto attenta a mantenersi sempre a distanza di sicurezza. Ma una sera si incontrano per caso e Trent le offre da bere. Senza un secondo fine, vuole solo esserle amico. Cami non ci crede e avverte subito il pericolo, non ha intenzione di farsi travolgere da lui come fanno tutte le altre. Non si può essere solo amiche di un ragazzo come Trent. Eppure, standogli accanto, giorno dopo giorno, scopre la dolcezza di quegli occhi che sembrano aver scoperto le sue fragilità e vogliono solo proteggerla. Fino a quando Tren confessa di volere qualcosa di più dell'amicizia. E come dice suo fratello Travis, se un Maddox si innamora è per sempre...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina sommersa dai compiti e dallo studio perché è ormai iniziato per benino il tempo delle verifiche e, se prima si era leggermente meno affannati, adesso la tranquillità sembra una cosa così lontana a confronto con la vicinanza dell'ansia per i vari test, la cui unica utilità non è capire se abbiamo studiato e se sappiamo fare gli esercizi, ma metterci tanta ansia.
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi del primo libro della serie dedicata agli altri fratelli Maddox, che io ho letto dopo aver letto le storie di Thomas e Taylor perché non mi ero ancora decisa di comprarlo in formato cartaceo e al tempo mi sono detta: "Lo so che dovrei leggerlo prima degli altri, ma mica è colpa mia se non ne ho trovato il pdf, ma solo quello degli altri...". Della serie, facciamo le ribelli e leggiamoli in un ordine scorretto!
Ma bando alle ciance e iniziamo.
P.S. Sarà leggermente corta come recensione perché purtroppo ho poco tempo e voglio cercare di finirla in una seduta, quindi mi limiterò all'essenzialità della mia opinione.

La storia è quella di Cami, una studentessa universitaria che lavora al Red Door per racimolare qualche soldo e che ha un fidanzato piuttosto impegnato nel suo lavoro: quando lui le dà buca a causa di una missione importante, lei decide di prendersi la serata tutta per sé e va a divertirsi insieme alla sua coinquilina, ma quello che non si sarebbe mai aspettata era di trovare un ragazzo che attirasse la sua attenzione, lo stesso da cui si era sempre tenuta alla larga perché sapeva del suo animo da Don Giovanni. Quando però Trenton Maddox inizia a entrare prepotentemente nella sua vita, Cami non può farci nulla e la situazione si complica sempre di più: da una parte, continua a ripetersi che lo vede solo come un amico, ma dall'altra, nonostante abbia un ragazzo, non riesce a fare a meno in certi momenti di pensare a come sarebbe molto più facile stare con lui.
Però, Cami non è l'unica ad avere una vita piuttosto complicata, anche Trenton, un apparentemente semplice tatuatore, deve combattere contro i suoi demoni, contro le sue paure, ma l'incontro con la ragazza gli farà aprire gli occhi e si ritroverà preso da lei come non mai. L'unico problema è che lei ce l'ha già un compagno, e ai suoi occhi sembra essere piuttosto determinata a non chiudere questa relazione, ma lui non si darà per vinto, perché in fin dei conti è pur sempre un Maddox...

Questa volta devo ammettere che i due personaggi principali non mi hanno colpito come mi sarei aspettata.
Cami è certamente una ragazza (oddio, ha ventidue anni quindi forse dovrei dire donna...) molto forte e determinata, forse un po' testarda, però ha anche lei le sue debolezze, come il fatto che ha bisogno di un'ancora di salvezza, qualcuno che la faccia sentire al sicuro e che le dica che va tutto bene. Quello che non mi è piaciuto di lei è il modo in cui ha trattato la questione di Trenton e del suo attuale fidanzato: ci sta che uno scopra che il sentimento di cui decantava tanto le lodi non è più solido come un tempo, e ci sta anche che uno si senta attratto da qualcun'altro, però quando succedono queste cose io preferisco che vengano subito scoperte tutte le carte, al posto che quasi tradire il tuo ragazzo... per come sono fatta io, il rispetto per l'altro è la cosa più importante, insieme alla fiducia, quindi quando le cose non vanno bisogna parlarne e non agire alle spalle fino a che non ci si rende conto di aver combinato un guaio e poi tornare dal ragazzo con la coda fra le gambe! Insomma, tu sai come lavora sto povero cristo, sai che la vostra relazione non sarà facile, però almeno sii sincera con lui e al primo segno di allarme diglielo esplicitamente, perché poi lui si aspetta di tornare e trovarti lì, quando non è così.

Trenton, invece, mi è stato leggermente più simpatico, ma proprio leggermente: sì, è il solito bello e dannato che vede un paio di gambe diverse dalla massa e ci si dedica anima e corpo, e sì, è anche il solito ragazzo che insiste con la ragazza fino a che lei non cede quasi per sfinimento più che per lusinghe, però ha un'etica veramente discutibile! Lei gli dice che ha già una persona e lui se ne frega altamente e ci prova spudoratamente: ora, tesoro mio, ho capito che lei potrebbe essere la donna della tua vita, la tua anima gemella, però non giocare sporco e cerca di pensare anche all'altra parte della coppia che stai rovinando più di quanto non lo fosse già da sé, anche "l'altro" ha dei sentimenti e se questa situazione capitasse a te tu non saresti affatto contento.
A mio parere, ci sono modi e modi per far sì che una ragazza si interessi all'interessato, tuttavia nel momento in cui lei è già impegnata bisogna adottare una strategia diversa, se proprio ci tieni a lei non asfissiarla per farle capire che tu ci sei sempre per lei mentre lui no, ma bastano dei piccoli gesti significativi (cortesemente, una ragazza a cui non piacciono le cose fatte dietro le spalle di qualcuno).

Ammetto che forse, e dico forse, la mia opinione su questo libro potrebbe essere dovuta al fatto che ho letto prima la storia di Thomas e Liis, quindi so già molte cose e probabilmente la mia predilezione per il caro Tommy mi ha accecata un pochino nel giudicare questa storia (insomma, vogliamo parlare della sua sofferenza? Come cavolo fai a far soffrire un pezzo d'uomo del genere?), però la mia etica penso abbia avuto un peso maggiore e determinante.
Breve storyline: sin da quando sono piccola, ho scoperto che al mondo esistono un sacco di persone che se ne fregano altamente di te e dei tuoi sentimenti, e che ti sparlano dietro senza il minimo scrupolo, quindi diciamo che tutte le cose fatte alle spalle non mi piacciono, so come ci si sente quando si scopre che sono nate "alleanze" (chiamiamole così) che poi nuocono ai tuoi sentimenti.
E questo è per dire che, sostanzialmente, non mi è piaciuto il modo in cui i due hanno trattato il rapporto a triangolo che si stava creando (e fidatevi, di rapporti a triangoli io me ne intendo e conosco tute le loro dinamiche e le conseguenze, perciò...): ho capito che alcune cose non si possono evitare, e che l'amore è cieco e se ne frega altamente della tua ipotetica confusione in testa, ma l'una ha continuato a dire di no pur compiendo azioni che stavano suggerendo un sì, e l'altro ha continuato a insistere in una situazione delicata dando la colpa al ragazzo di lei, che la trascurava e bla bla bla... punto primo, tu non sai nemmeno il motivo per cui la trascura, quindi dare giudizi affrettati fa solo capire quanto tu sia egoista e determinato a far fuori la concorrenza; punto secondo, tu, Cami, conosci bene la situazione e ciò a cui hai acconsentito nel momento in cui ti sei messa con il mio caro cucciolo di foca bianca, perciò non osare nemmeno lamentarti del fatto che è dura, che non ti sta bene, perché lui te l'ha detto chiaro e tondo; punto terzo, ma un minimo di moralità non ce l'avete? A quanto pare no.

Bene, direi che breve non è stata questa recensione, ma una cosa è certa: è ora di trarre le conclusioni finali.
La storia di per sé è molto carina, lo stile dell'autrice ti coinvolge e continuo a credere che questa santa donna sia un genio perché non basa i suoi libri su quel tipo di scene, ma anzi se va bene ne scrive due o tre e in maniera poco dettagliata.
Devo ammettere però che questo è, almeno per il momento, il meno preferito della serie: certamente, l'aver conosciuto già la storia di Thomas ha influito sulla mia parzialità, però credo che comunque non mi avrebbe appassionato perché ritengo che fare le cose alle spalle sia sempre una brutta cosa, irrispettosa soprattutto per chi è di spalle.
Insomma, storia carina, ma (ribadisco, nel caso non si fosse ancora capito) la mia sopportazione verso triangoli costruiti in questa maniera è proprio pessima: un conto è quando lei non sta con nessuno, ma ha sentimenti per entrambi, un'altro è quando arriva in terzo incomodo che si mette in mezzo alla coppia e la fa scoppiare, senza curarsi dell'altra faccia della medaglia ma solo di quella che gli interessa.
Voto:

giovedì 9 novembre 2017

Recensione Come le mosche d'autunno - Il ballo

Titolo: Come le mosche d'autunno - Il ballo
Autore: Irène Némirovsky
Genere: Narrativa
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: €5.90 (copertina rigida)
Pagine: 154






Trama
"Come le mosche d'autunno" è ambientato nel 1916, in pieno conflitto mondiale. La guerra ha svuotato la grande casa padronale, rimane solo Tatjana Ivanova, la vecchia nutrice: ma dopo aver assistito alla barbara morte del ragazzo Jurij, fuggito dal fronte, anche lei decide di andarsene per raggiungere i padroni e accompagnarli nel loro lungo viaggio a Parigi, alla ricerca di una vita nuova. Ma per Tatjana la ricerca sarà dolorosa e solitaria. 
"Il ballo", che dovrebbe segnare l'ingresso della quattordicenne Antoinette nella brillante società parigina, è un sogno più per la madre, volgare e arcigna parvenue, che per la ragazza.Con una scrittura precisa e senza fronzoli, l'autrice racconta in poche, dense e drammatiche pagine, la vendetta di Antoinette.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa giornata di novembre in cui le temperature sembrano farsi più fredde al mattino, per poi sorprenderci tutti all'uscita da scuola, quando c'è mezzo mondo con le giacche aperte perché effettivamente c'è il sole... ah, odio questo tempo, non sai mai come vestirti: e al mattino fa freddo, quindi mettiti il maglioncino di lana, però poi alle due si sta bene e si suda nel maglioncino, epperò al mattino mica volevi morire di freddo e metterti la maglietta a maniche corte sotto una felpa in previsione di ciò, no? Forse bisognerebbe vestirsi a cipolla, come suggerisce sempre mia madre, ma poi sorge un problemino: dove le mettiamo le maglie che ci siamo tolti in sei ore di scuola se la cartella è piena di libri e non abbiamo voglia di tenerli in mano? Caro tempo, deciditi, grazie!
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di due brevi romanzi scritti da un'autrice molto conosciuta, di cui avevo già sentito parlare un bel po' di tempo fa, ma all'epoca ero nel mio periodo "i classici? No, meglio un bel fantasy" e l'avevo lasciata stare... grande errore, piccola Katy (Oh oh, piccola Katy, oh oh - okay scusate... *se ne va canticchiando*), non saranno state due letture piene di gioia di vivere e felicità, ma devi ammettere che non erano mica male, con tutta quell'atmosfera un po' oscura! Mi chiedo il perché prima fossi così... anzi, lo so il perché: nessun classico, e dico nessuno, avrebbe potuto avvicinarsi a Les Mis.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

"Il ballo" è una storia molto breve, che racconta di un momento particolare all'interno di una famiglia: dopo anni passati nella mediocrità, i genitori di Antoinette sono finalmente riusciti ad arricchirsi e a ottenere la vita che volevano, ma questo non ha fatto molto piacere alla figlia, che si è ritrovata col passare del tempo dimenticata da loro e si è vista trattare come una bambina di cinque anni, quando invece sa di essere più grande; i suoi genitori, per inserirsi meglio in questo nuovo giro, decidono di dare un ballo in cui inviteranno le personalità più importanti, e Antoinette vede questa come l'occasione per poter iniziare ad entrare nel mondo dei grandi... sfortunatamente, i suoi non sono d'accordo, non vogliono che rovini nulla, perciò lei si ritroverà in un impeto di rabbia a vendicarsi di tutti i torti subiti e abbracciare la sé adulta che i genitori le hanno proibito.
"Come le mosche d'autunno", invece, vede la storia di Tatjiana Ivanova, da più di cinquant'anni nutrice della famiglia Karin: lei conosce tutto della loro casa e della loro storia di famiglia, è sempre stata al loro servizio, anche adesso che è anziana, ma la partenza dei due giovani ragazzi, fra cui Jurij, è sempre motivo di preoccupazione per lei, così come per tutti gli altri. Man mano che il tempo passa, mentre i due si trovano al fronte, la famiglia inizia a lasciare la loro casa natale e, successivamente, decidono addirittura di spostarsi a Parigi, dove la stessa nutrice li seguirà, ormai sempre più stanca e sempre più addolorata da quello che è successo. Ma mentre gli altri andranno avanti con le loro vite, pian piano la sua raggiungerà il capolinea, senza che nessuno se ne accorga.

Anche se potrebbe non sembrare, entrambe le storie hanno delle caratteristiche simili, che fanno in un certo senso da filo conduttore fra le due, pur narrando di due esperienze diverse.
Innanzitutto, comune è l'ambiente delle due famiglie: i Kampf, al momento della narrazione, sono molto ricchi, grazie a dei colpi di bip hanno fatto fortuna e hanno rivoluzionato la loro vita, che è diventata più sfrenata e di lusso, al punto che i genitori di Antoinette sono diventati molto cinici, più interessati a cosa gli altri penseranno di loro che alla loro figlia; i Karin, invece, dopo aver attraversato un periodo buio durante la guerra, riescono a tornare in carreggiata e si discostano sempre di più dalle difficoltà che precedentemente li avevano colpiti, iniziandosi alla sfrenatezza e allontanandosi anche dalla loro fidata nutrice, che si ritroverà messa all'angolino da persone a cui importa più il divertimento che altro.
Poi, in entrambi i casi l'atmosfera non è delle più serene, c'è qualcosa che nella vita di uno o di tutti loro porta il buio, il dolore per la perdita di qualcuno, come nel caso de "Come le mosche d'autunno", quando la nutrice soffre per i giovani che se ne sono andati, oppure di qualcosa, come nel caso de "Il ballo", quando la figlia sente di non essere apprezzata, di essere quasi vista come la pecora nera della famiglia senza apparente motivo. E quest'atmosfera carica di dolore non fa altro che aggiungere ulteriore oscurità alle rispettive storie, un senso crescente di angoscia, perché man mano che si va avanti con la storia si vede l'effetto maggiore di questa oscurità (anche se, ammettiamolo, l'ansia viene molto di più nel secondo caso che nel primo).

Certo, bisogna dire che le protagoniste sono quasi l'una l'opposto dell'altra: Antoinette è una ragazzina che si è sempre sentita non amata dai suoi genitori, criticata su tutto, mentre tutto quello che avrebbe voluto sarebbe stato vivere la vita felice e spensierata, aperta alle avventure che si possono trovare a quattordici anni, e ora in mezzo a tutta la sofferenza c'è un'oscurità, un desiderio di far vedere ai suoi che qualcosa vale anche lei, che esce fuori piano piano e che lei stessa si vuole gustare; Tatjiana, invece, è una nutrice dedita alla famiglia che serve, attenta a tutti i bisogni, e molto affezionata a tutti coloro che ha visto crescere in cinquant'anni di servizio, anche se non si può dire che abbia avuto sempre una vita felice, perché di perdite ce ne sono state fra i Karin e lei le ha sentite come se fosse a loro legata da un legame di sangue. Insomma, una usa la sofferenza per prendersi la sua rivincita e per far vedere che esiste anche lei, che ha pure lei il diritto di essere felice, mentre l'altra ci si rinchiude quasi al punto da scomparire di fronte agli altri.

Benché le storie partano da un ambiente simile per poi svilupparsi in maniere differenti, un tratto che credo sia distintivo dell'autrice è il fattore di ombrosità che caratterizza il suo stile di scrittura: da una situazione molto semplice e, apparentemente, tranquilla, la Nemirovsky si sposta negli angoli più reconditi delle storie, laddove non c'è allegria o gioia, ma dove è presente angoscia, solitudine e sentimenti misti; lei affronta delle situazioni molto complesse, facendo un grandissimo lavoro sulla psicologia dei personaggi, sui loro comportamenti e sul modo in cui si rapportano con gli altri, di modo che le dinamiche e le azioni siano collegate ai pensieri di personaggi e ai rapporti, appunto, interpersonali.
Certamente, non sono due letture leggere e spensierate, però sono molto belle, nella loro oscurità, e fanno riflettere su tanti piccoli dettagli, come soprattutto il fatto che spesso le persone si occupano soltanto di se stesse senza pensare agli altri.
Voto:

martedì 7 novembre 2017

Recensione A Million Worlds With You

Titolo: A Million Worlds With You
Autore: Claudia Gray
Genere: Young Adult, Fantasy, Sci-fi, Distopico
Casa editrice: Harper Teen
Prezzo: €9.22 (copertina flessibile)
Pagine: 432






Trama
Sin da quando ha usato il Firebird, l'invenzione dei suoi genitori, per passare attraverso dimensioni alternative, Marguerite si è ritrovata al centro di una faida trans-dimensionale. Ora ha imparato che la malvagia Triad Corporation ha intenzione di distruggere centinaia di universi, usando la loro ultima arma: una Marguerite di un'altra dimensione che è cattiva, psicologicamente contorta, e sempre un passo avanti,
Nonostante il suo ragazzo Paul sia sempre stato al fianco di Marguerite, l'ultimo attacco della Triad lo ha lasciato cambiato, e potrebbe non essere mai più lo stesso. Da sola, Marguerite deve fermare la Triad e prevenire la distruzione del multiverso. E' una battaglia fra Marguerite... e solo una può vincere.
Nell'epica conclusione alla serie completa che è stata lanciata con "Firebird-La caccia", il destino e la famiglia saranno messi in discussione, gli amori saranno vinti e persi, e il multiverso sarà per sempre cambiato.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, o meglio la versione di me più stanca che ci sia, che vorrebbe andare a dormire e non svegliarsi più fino a Natale, giusto in tempo per aprire i regali e sperare che siano libri! Sì, lo so, siamo solo all'inizio di novembre e io già penso al Natale, ma si sente già aria di inverno, tempo due settimane e si vedranno Babbi Natale fuori dai balconi della gente e le vetrine dei negozi saranno nevose e piene di palline e addobbi. E io intanto studio, e sto in casa, e sogno greco, e leggo poco... gioie dappertutto eh?
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del volume conclusivo (sì, lo so che le ultime tre recensioni sono state di libri che hanno chiuso saghe, ma che ci posso fare?) di una trilogia che ha pian pianino rubato il mio cuoricino e l'ha fatto in tanti piccoli pezzettini, soprattutto con questo finale... ah, che strazio che è stato.
Però io sto divagando, non è buona educazione partire dal fondo, quindi bando alle ciance e iniziamo a parlare della soffer-... ehm, volevo dire, della trama...

La storia riprende esattamente laddove si era conclusa nel precedente volume: nel mondo della nostra Marguerite è arrivata una sua versione più cattiva e determinata a proseguire con il piano del Triadverso, ovvero quello di distruggere tutte quelle versioni del loro mondo in cui sono arrivati frammenti della loro versione della sorella della protagonista. Questo fa sì che lei sia impegnata in una caccia all'uomo molto difficile e in un'impresa quasi impossibile, poiché non può permettere che persone innocenti terminino la loro esistenza per i capricci di un'altra loro versione.
E' così che i viaggi ricominciano, nella speranza di salvare le altre versioni di sé che, se morissero, le impedirebbero di salvarne i rispettivi mondi e nella speranza che nel mentre i suoi genitori, Theo e il suo Paul scoprano un modo per fermare tutto questo.
Ma la situazione non è per nulla facile, la sua famiglia e il Wyatt Conley del Triadverso sono riusciti a creare un piano ben difficile da fermare e sembrano sempre un passo davanti a loro, anche quando pensa di aver messo le cose a posto c'è sempre qualcosa che le fa capire di trovarsi quasi di fronte a una guerra di interessi.
Come se non bastasse, ai suoi problemi si aggiunge anche il suo Paul che, dopo che la sua anima è stata spezzata in quattro parti finite in quattro suo versioni diverse, è alle prese con le complicazioni dell'accaduto e deve capirne le conseguenze, come può riuscire a tornare in un qual certo senso quello di prima.
Per Marguerite le difficoltà non sono ancora finite, e questa volta in ballo c'è qualcosa di veramente grande.

Come al solito, bisogna dire che ci troviamo di fronte a una protagonista con le scatole (lo so che non è questa l'espressione giusta, ma suvvia non siamo volgari!): dopo tutti i viaggi che ha fatto e le missioni di salvamento a cui ha partecipato, è diventata certamente una persona più matura, consapevole del peso delle azioni e mi piace pensare consapevole anche delle diverse versioni del proprio mondo che hanno uguali diritti, non ce n'è una più importante dell'altra.
Nel primo libro l'abbiamo vista andare alla ricerca della verità sulla morte del padre, mentre nel secondo la sua missione era quella di rimettere insieme il suo Paul, due imprese non facili e pericolose perché, pur essendo lei il viaggiatore perfetto, ci sarebbe sempre potuto essere qualche cosa che sarebbe potuto andare storto; eppure lei non si è mai fatta fermare dai rischi e, anzi, ha deciso che valeva la pena correrne qualcuno per salvare le persone che ama.
Ora la situazione è molto più complessa, in gioco non ci sono solo un paio di vite ma ce ne sono milioni di milioni e lei usa tutta la sua determinazione, e forse anche la sua testardaggine, per impedire una strage di dimensioni epocali. E in questo si rivela molto forte, perché non è facile riuscire a mantenere il controllo e la calma quando c'è una responsabilità così grossa dietro alle azioni che si compiono, né tantomeno è facile sopportare sulla propria coscienza la colpa per aver invaso la vita di qualcuno che non è propriamente lei, ma da un certo punto di vista lo è.
E' il tipo di eroina che personalmente apprezzo molto, quella che riesce a non farsi prendere dal panico troppo spesso e che è guidata da ottimi valori morali, che le impediscono di fare del male, a meno che non sia proprio necessario.

Paul, invece, è un personaggio molto complesso: abbiamo visto varie sue caratteristiche nel corso dei due volumi precedenti, la sua riservatezza, l'intelligenza, la solitudine, la paura di non essere abbastanza e di non essere amato, ma qui è tutta un'altra storia.
Essere stato rubato a se stesso, aver vissuto contemporaneamente in quattro versioni di sé lo ha profondamente segnato, e ora che la sua anima è tornata a trovarsi tutta nello stesso posto le cose non sono migliorate: del ragazzo responsabile, ma in un qual certo senso ancora spensierato, non è rimasto più nulla, c'è un giovane uomo alla presa con mille emozioni, di cui molto non sono nemmeno sue, ma degli altri Paul in cui ha vissuto, e nella sua testa c'è una grandissima confusione che si traduce in un tormento visibile che fa male, perché ti rendi conto che qualcosa è cambiato e che lui non ha la più pallida idea di come tornare alla vecchia normalità, o comunque a una ipotetica tranquillità mentale.
Nemmeno Marguerite riesce ad aiutarlo, perché è come se non si fidasse più di se stesso, ha paura di fare del male alle persone che gli sono care e questo lo porta a isolarsi e a concentrarsi esclusivamente sul lavoro, causando un grande dolore alla protagonista che non sa come fargli capire che tutto andrà bene e che le cose si rimetteranno a posto. La loro relazione subisce un grande scossone, ci saranno momenti molto intensi, pieni di tormento da parte di entrambi, e altri in cui ci potremmo considerare disperati perché non sembra vedersi manco una gioia che sia una all'orizzonte, però capiamo anche le sue intenzioni, capiamo che le cose che ha vissuto non sono state facili e che deve imparare a conviverci.

Ci sarebbero poi tanti altri personaggi di cui potrei parlare ma non lo farò, perché ve li lascio scoprire a voi, però una cosa ve la posso dire...
E' sempre molto bello vedere la diversità dei mondi nel Multiverso, osservare le diverse società e i diversi momenti che stanno passando, perché non tutti si trovano nella stessa era, ma credo che venire a conoscenza delle storie delle versioni varie dei protagonisti sia super interessante e in un qual certo senso (sì, lo so che sto ripetendo questa espressione non so quante volte, però mi piace troppo e oggi va così) anche emozionante, perché abbiamo la possibilità di scoprire come le scelte possono alterare la vita delle persone, di ciò che ci circonda e talvolta di un mondo intero! Pensate solo se in un'altra versione del nostro mondo in America fosse stata eletta la Clinton quante cose sarebbero potute cambiare, oppure se noi avessimo adottato una politica più green nei confronti dell'ambiente, oppure ancora se ognuno di noi avesse preso un'altra strada rispetto a quella che stiamo percorrendo!
Vedere tutte queste diverse storie nella storia, venire a conoscenza di come hanno reagito vecchio conoscenze a un'invasione come quella della nostra protagonista è veramente bello e credo che in parte, se proprio lo si vuole fare, il messaggio di questa trilogia sia proprio questo: non importa in che stato emotivo tu ti possa sentire, prima o poi ti renderai conto che le cose sarebbero potute andare in maniera molto diversa e allora, forse, potrai imparare ad apprezzare di più la vita che hai scelto di vivere. Perché sì, qui è tutta una questione di scelte, non c'entra il destino o il fato, ma siamo noi che determiniamo il corso della nostra esistenza, anche se comunque non tutto questo dipende solo da noi ma anche dalle scelte che gli altri fanno. Insomma, un incontro inaspettato non è colpa del destino, ma è colpa delle nostre scelte, che ci hanno portati proprio lì, in quell'esatto momento.

Detto questo, non credo di dover aggiungere altro: personalmente la mia avventura con questa trilogia è stata un crescendo continuo, ho amato conoscere il Multiverso e le varie versioni dei personaggi, così come ho amato in questo volume il ritmo incalzante, nonché il continuo saltare da un mondo a un altro (ne abbiamo visti più in questo volume che nei due precedenti), perché a me ha dato proprio l'idea dell'ansia e dell'angoscia della protagonista, nonché della fretta con cui ha dovuto agire per fermare ciò che sembrava inevitabile.
Certamente una trilogia che mi resterà nel cuore, con mille sfaccettature e l'intensità dei personaggi che è qualcosa di indescrivibile in questo terzo libro.
Voto: