giovedì 31 agosto 2017

Recensione L'imperfetta

Titolo: L'imperfetta
Autore: Carmela Scotti
Genere: Storico
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €14.90 (copertina rigida)
Pagine: 194






Trama
Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazione incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo quindici anni quando decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. E' grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di una more forse imperfetto, ma forte come il vento.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa ultima giornata di agosto, che annuncia silenziosamente che in nove giorni per la sottoscritta si deve tornare a scuola, e che fra nove giorni finirà la pacchia, niente più leggere libri in un solo giorno e niente più dormite tattiche fino alle nove di mattina (non è vero, mi sono sempre svegliata verso le otto, tranne qualche volta), niente più pace per il mio cervello...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un romanzo che ho letto di sera e che avrei potuto finire di notte, se solo mia madre non mi avesse detto gentilmente di spegnere la luce e di andare a dormire, cosa che ho fatto perché non sono in grado di leggere al buio (non ancora XD).

Catena è una ragazza di quindici anni che vive un momento difficile: da quando il padre se n'è andato, la sua vita è diventata un inferno, con la madre che la disprezza per essere degno figlia di suo padre, con lo zio che, mentre ha preso il posto del padre nel letto a fianco a sua madre, non esita a metterle le mani addosso, con le sorelle che non la guardano più per fare un piacere alla loro mamma.
Catena non ce la fa più. Vittima di soprusi da troppo tempo, decide finalmente di farla finita, di vendicarsi nei confronti dello zio, ma finisce per farlo anche con la madre, e successivamente è costretta a scappare e a rifugiarsi in una capanna in mezzo al bosco, dove verrà però scoperta da un poliziotto, che non metterà fine alle sue sofferenze tanto presto.
Catena si ritroverà in una realtà cruda per la fame e i bisogni che caratterizzano tutti gli esseri umani, ma sarà sempre la stessa perché gli incubi non saranno finiti. Per fortuna, accanto a lei c'è il ricordo del padre che le dona la forza necessaria per andare avanti e non lasciarsi abbattere, anche quando le cose saranno giunte a un punto troppo critico per poter ancora sperare.

Ecco, adesso non so più come continuare. Trattarlo come un libro normale, e quindi procedere con i personaggi, mi sembra riduttivo, ma al contempo non so come fare altrimenti... okay, proviamo così.
La storia di Catena è una storia molto particolare perché è molto attuale, ma al contempo è ambientata nell'Ottocento, quindi certe situazioni risultano in parte più comprensibili se pensiamo all'epoca in cui è ambientato.
In primo luogo ci troviamo a Palermo, che evidentemente già all'epoca non aveva un ambiente dei più felici (pensiamo alla mafia di oggi), e in particolare siamo in campagna, il che vuol dire che le famiglie lì vivono quasi esclusivamente dei prodotti della terra e per tanto usano tutte le braccia possibile per garantirsi nutrimento; come spesso succede, poi, ci sono donne dure con i proprio figli perché non conducono la vita che avrebbero voluto condurre, in quanto sognavano di sposare un uomo ricco e invece si sono ritrovate con un contadino che ha cercato di non far mancare mai nulla, ma che evidentemente non era abbastanza... inoltre, come se non bastasse, non appena il marito muore, la moglie è talmente ipocrita da andare a letto con il fratello del poveretto, peccato che questo sia di facile bevuta e si approfitti di ragazzine solo per il gusto di farlo.
Insomma, già l'ambiente in cui Catena vive è duro, in più ci si aggiungono delle mani indesiderate e la mancanza di aiuto da parte di colei che dovrebbe amarla perché è pur sempre sangue del suo sangue e la protagonista non riesce a capire perché. Così medita vendetta, è talmente spezzata dentro di sé dal voler commettere un atto terribile nella speranza di ottenere la libertà che aveva quando il padre era ancora vivo. Sapete cosa le dice la madre, durante il suo atto di vendetta, quando lei le chiede perché non l'ha mai aiutata? Le dice che era lei a provocarlo, perché era gelosa della sua stessa mamma. Come può una madre dire qualcosa di simile? Come può essere così egoista ed egocentrica da pensare che la figlia abbia voluto farle un torto solo perché è identica a suo padre dal punto di vista fisico? Io davvero non ho parole, in quel momento è come se avessi sentito tutta la sofferenza di Catena, come se fossi stata lì con lei a vedere il suo cuore già martoriato cadere definitivamente in mille pezzi. Eppure ha avuto comunque la forza di finire il suo lavoro e andarsene, e io non so come sia riuscita a farlo, come sia riuscita a essere così forte e debole allo stesso tempo.
Il personaggio di Catena è veramente affascinante, ci va un grande coraggio per cambiare le cose, ma soprattutto ci vuole coraggio a farlo sapendo che le conseguenze potrebbero essere terribili. Lei ha sofferto tantissimo, prima la perdita del padre, poi la mancanza d'affetto da parte della madre e infine le violenze dello zio, eppure non si è mai permessa di abbattersi, è sempre rimasta con una parvenza di freddezza nonostante dentro stesse malissimo e io non so neanche immaginare come ci sia riuscita... forse quando si ha disperatamente voglia di vivere si mettono da parte i dolori e si decide di affrontarli di petto, o forse è la paura che spinge a compiere determinate azioni, io questo non lo so, però la ammiro molto, perché non ha permesso ai suoi demoni di mangiarla viva e ha sempre combattuto.

Questo romanzo, come avrete potuto capire, non è qualcosa da prendere alla leggera, non è qualcosa di spensierato, ma è profondo, affronta dei temi veramente importanti e risulta una lettura complessa, per il semplice fatto che non c'è un briciolo di luce, e se anche ci fosse viene oscurato da tutte le tenebre che caratterizzano la vita di Catena. E' una spirale di violenza, fisica ma anche psicologica in quanto quello che viene fatto alla protagonista mina all'azzerarla come persona, a farla sentire come un oggetto che può essere preso e buttato, che non necessita di cure e che si può trattare nei peggiori dei modi: non solo lo zio le fa cose indicibili e mostruose, ma quando ormai crede di essere libera arriva un poliziotto che vuole usarla per ottenere una promozione e che nel frattempo la usa per sfogarsi, come se fosse un sacco da boxe. Ma oltre alla violenza c'è il dolore e la sofferenza, l'incapacità di comprendere alcune delle cose che succedono, la consapevolezza di aver perso per sempre la propria ingenuità e di essere cresciuti troppo in fretta senza sapere neanche cosa voglia dire crescere, la consapevolezza di non essere liberi e la paura di rimanere da soli senza il proprio pilastro.
E' una lettura veloce, io ci ho messo poco più di un paio d'ore, ma è densa di contenuti, mi ha fatto sentire così tanta angoscia che non mi sono neanche mossa di un millimetro durante la lettura per via del peso della storia che si stava depositando sulle mie spalle; per quanto breve, è una storia angosciante, perché non sai come andrà a finire, però hai degli indizi che ti sono dati dal fatto che la storia della fuga di Catena si alterna a un'altro pezzo della storia, che avviene dopo i fatti accaduti che vi ho brevemente descritto, ma anche così la tua ansia non se ne va perché sei consapevole che non è una bella situazione.

Concludendo, non so spiegarvi quello che mi ha fatto provare questo romanzo, non posso nemmeno dire quanto io lo abbia amato, eppure parlare di amore nei confronti di una storia qui stona un po'. Avete presente quando leggete un libro che vi travolge completamente, vi fa letteralmente a pezzi e poi vi lascia così, eppure voi comprendete che in un qual certo senso vi è piaciuto, anche se non è piacere quello che avete provato leggendolo? Avete presente quando leggete un libro così pieno di buio che non potete far altro che riconoscergli un posticino fra i libri più belli che abbiate mai letto, sebbene qui non ci sia praticamente nulla di bello perché è devastante? Ecco, questo è quello che ho provato io nei confronti di questo libro, che non vi so nemmeno qualificare, perché racconta una storia angosciante, ma che per il peso che ha è bellissima, nonostante tutto.
Voto:

mercoledì 30 agosto 2017

WWW... Wednesday! #47

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, con un nuovo post della rubrica inventata dal blog Should Be Reading, in cui vi mostrerò le mie letture in corso, terminate e in programma.

What are you currently reading?
L'ho iniziato ieri e mi mancano poche pagine, proprio pochissime, ed è successa così tanta roba che io non so neanche dirvi come mi sento a riguardo: ho impiegato un attimo a entrare nell'inglese dell'autrice (avendo, come accade spesso ultimamente, letto i due volumi precedenti in italiano), quindi non mi sono sentita subito coinvolta, ma dopo un po' la situazione è diventata più intrigante e... mamma mia è tutto quello che posso dirvi. Ora vado che ieri mi sono fermata al punto clue e ho bisogno di scoprire come le cose si mettono a posto (ti prego, fa sì che nessuno muoia, ti prego).

What did you recently finish reading?
Questa settimana ho incominciato a mettere a posto alcune cose per la scuola, quindi ho passato giovedì e venerdì a leggere nulla, il che ha influito negativamente sul numero di libri che avrei voluto leggere per smaltire la mia TBR:
- Half Lost: all'inizio ero un po' spaventata, nell'avvicinarmi a questo volume conclusivo, perché avevo paura di non ricordarmi nulla dei precedenti, però dopo non molto tempo ero così coinvolta nella storia che mi è piaciuto parecchio, da un inizio di trilogia un po' così e così siamo arrivati a una fine molto bella, quindi mi ritengo soddisfatta;
- Just Dreaming: ora, avete presenti le mie paure di sopra, ecco è quello che è successo con l'ultimo volume della trilogia di Silver (che ho letto in inglese, tra l'altro), infatti ho passato le prime a pagine a chiedermi cosa diavolo era successo alla fine del libro precedente... inutile dire che la memoria non mi è tornata tutta, però mi è piaciuto molto ugualmente;
- Witch's Pyre: per questo libro invece mi ricordavo bene com'era finito precedente, il dolore che avevo provato e la disperazione... sofferenza a parte è stato quasi perfetto, ho sclerato come non so che cosa e alla fine ne volevo ancora, perché è una storia troppo bella.

What are you going to read next?
Di sicuro questi due, e nell'ordine in cui vi ho messo le copertine, visto che devo smaltire la TBR (che vi ho mostrato qui).

Bene, per oggi è tutto. Se vi va, fatemi sapere qualcosa sulle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 29 agosto 2017

Recensione Il club delle seconde occasioni

Titolo: Il club delle seconde occasioni
Autore: Dana Reinhardt
Genere: Young Adult
Casa editrice: De Agostini
Prezzo: €14.90 (copertina rigida)
Pagine: 245






Trama
Cosa c'è di peggio che essere lasciati di punto in bianco dalla ragazza che si ama disperatamente? Niente, River Dean ne è convinto. Perché è esattamente quello che gli è capitato in un inaspettato pomeriggio di fine primavera: Penny l'ha mollato, senza una parola, una spiegazione. E senza nemmeno un passaggio a casa. Se n'è andata lasciandolo da solo, a piedi, dall'altra parte di Los Angeles. River si mette quindi in cammino verso casa, deciso ad autocommiserarsi per il resto dei propri giorni. Finché un'insegna richiama la sua attenzione. L'insegna di un gruppo di supporto che promette una "Seconda Occasione". Senza pensarci due volte, River si unisce al gruppo. E' pronto a tutto pur di ricevere la sua seconda occasione. Anche a mentire e a innamorarsi, di nuovo.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa giornata ventosa in cui la sottoscritta avrebbe tanto voglia di dormire... non sono andata a letto tardi ieri sera, ve lo assicuro, erano le dieci e mezza quando mi sono messa nel letto, però stamattina mi sono svegliata alle otto e mi sentivo stanchissima! Avete presente quando avete dormito tanto ma poi iniziate ad aprire gli occhi e questi non si aprono a dovere, quindi li richiudete e mentalmente pregate affinché non entri nessuno in camera vostra a svegliarvi perché avete taaanto sonno (e poi puntualmente arriva la gatta a combinare disastri in camera vostra per cui vi dovete alzare)? Ecco, io ero così stamattina.
A parte questo, eccomi qui per parlarvi di un libro di cui avevo molto sentito parlare un po' di tempo fa e che mi aveva incuriosito, ma che, ovviamente, ho letto solo poco tempo fa perché il mainagioia è sempre con me e durante la scuola non ho potuto leggerlo.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

E' una bella giornata per River Dean, tutto sembra perfetto, ha portato la sua ragazza al parco per fare un giro in barca e divertirsi insieme a lei, ma qualcosa non va come aveva previsto e alla fine si ritrova da solo, senza più una ragazza perché a quanto pare non pensa abbastanza e senza nessun passaggio per tornare a casa. Costretto a camminare per la città in cui nessuno cammina, River si imbatte in un'insegna su cui vi è scritto "Il club delle seconde occasioni" e ne è subito attirato, così entra e si trova seduto in cerchio con un gruppo di ragazzi che parlano dei loro problemi con la droga, con il rubare, ecc. Senza neanche rendersene conto, si ritroverà a mentire, fingendo di essere ossessionato dall'erba, e continuerà così per parecchio tempo, visto che c'è una ragazza che gli interessa e che pian piano sta scacciando la sua ex ragazza, il suo primo amore, dalla sua testa. Fra loro due si instaurerà uno strano rapporto perché inizialmente sembra che lei non sia interessata e che semplicemente si voglia divertire aiutandolo a far ingelosire l'ex, però pian piano qualcosa cambia, solo che tecnicamente i membri del gruppo non potrebbero stare insieme, l'ex ritorna e arriva un altro ostacolo imprevisto che si metterà fra loro due.

Allora, il protagonista di questa storia, River Dean, è un ragazzo particolare: abbandonato dal padre da quando era piccolo, ora vive con la madre, il patrigno e la sorellastra, una delle persone più importanti della sua vita, e ha anche una ragazza di nome Penny, che non lascerebbe mai e poi mai, anche perché è il suo primo amore. Purtroppo per lui, il suo idillio con lei è destinato a finire e non ne esce molto bene, continua a rimuginare su quello che ha fatto per cercare di capire cosa è cambiato e cerca anche di farle cambiare idea. Ben presto, però, si imbatte in un "Club delle seconde occasioni" e decide di entrarvi per poter uscire da questa situazione, peccato che lui debba essere proprio una calamità per le avversità perché finisce per costruire bugie su bugie... e la cosa peggiore è che c'è una ragazza, Daphne, che gli piace molto, ma come dirle che non si fa d'erba? Eh eh, bella domanda!
Insomma, un personaggio che ne combina di tutti i colori, probabilmente senza nemmeno rendersene conto a pieno, ma che ha tanta voglia di riscattarsi e forse di dimostrare agli altri e a se stesso che non ha bisogno di cercare attenzioni oppure di cercare il bene degli altri per essere felice, perché questo non porterà il padre indietro e lui non capirà mai esattamente il motivo per cui se ne sia andato.

Daphne, dal canto suo, è una ragazza messicana che di problemi veri ne ha, non fa finta come qualcun'altro: la sua famiglia non è certamente delle più ricche, sua madre lavora come domestica, il padre lavora moltissimo per sostenere la famiglia, e ha parecchi fratelli, cosa che non rende proprio le cose facilissime; come se non bastasse, ha un piccolissimo problema con i furti, infatti tende a voler rubare cose di cui non ha bisogno solo perché non ne può fare a meno. E' per quest'ultimo motivo che si trova al "Club delle seconde occasioni", per cercare di smettere di mettersi nei guai, ma non aveva messo in conto River, un ragazzo intrigante che col tempo inizia a piacerle. Insomma, fra la sua testardaggine e il suo orgoglio si ritroverà fra le mani un guaietto perché nonostante cerchi di fare quella che gli è solo amica, in parte ci tiene a lui, gli piace e lui piace a lei, però come si fa quando una regola del gruppo è di non fidanzarsi con un altro membro? Bel problema.
E questo non sarà l'unico problema, perché ci sarà qualcos'altro che rischierà di mettersi fra loro, ma questo loro non lo sapranno se non alla fine.

Dunque, questo libro è completamente incentrato sulle seconde occasioni, sull'importanza di darsi una seconda opportunità e di non credere che quando la prima è andata sia finita anche la vita. Tutti possiamo commettere degli errori, tutti possiamo ottenere delusioni, tutti possiamo avere problemi più grossi di noi, ma con un po' di buona volontà potremmo essere in grado di superarli e di affacciarci su una nuova vita, abbracciarla e coccolarla perché in fin dei conti tutti vorremmo una seconda occasione.
Ed è questo che stanno ottenendo sia River sia Daphne, ma anche tutti gli altri personaggi di questo libro: loro si stanno rimettendo in gioco, stanno cercando di cambiare se stessi per essere nuovamente felici anche se su un'altra strada, solo che non tutti lo fanno nel modo più giusto possibile... prendiamo River, per esempio: vuole una seconda occasione, ne ha bisogno, ma per un caso fortuito si ritrova a viverne una in mezzo alla menzogna, ma questo gli servirà per comprendere molte cose su se stesso e nel frattempo si colpevolizzerà molto per il fatto di non essere stato onesto. Daphne, dal canto suo, cerca disperatamente di lasciare da parte i furti e rimettersi sulla carreggiata, in parte per lei, ma soprattutto per la sua famiglia perché capisce che rubare non ha solo delle conseguenze sulle vittime e su di lei ma anche sulla sua famiglia.
Insomma, sarebbe meglio fare il tutto nella maniera più onesta possibile, però, se proprio si vuol fare uno strappo alla regola, alla fine si arriva comunque dove si vuole arrivare, solo non attraverso la strada "migliore" o più ovvia, ma d'altronde chi l'ha detto che c'è un'unica strada da seguire? Talvolta fare errori porta esattamente dove avremmo voluto essere, e forse lo fa addirittura meglio di quanto avessimo potuto preventivare.

Insomma, una storia carina, leggera e con un finale un pochino insolito, perché in genere questo tipo di libri non finiscono così, ma in ogni caso è stata una lettura abbastanza piacevole, anche se non mi ha fatto impazzire come altri Young Adult avevano fatto, forse anche perché il finale è abbastanza aperto, non c'è nulla di definitivo e io odio (no, non proprio, diciamo che non è uno dei miei finali preferiti, essendo uno standalone) i finali aperti, specie se poi so che non ci sarà un altro libro.
In ogni caso ve lo consiglio, se volete qualcosa di leggero e carino, che vi accompagni per qualche oretta.
Voto:

sabato 26 agosto 2017

Recensione Il piccolo principe

Titolo: Il piccolo principe
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Genere: Classico
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: €3.90 (copertina rigida)
Pagine: 137






Trama
"Il Piccolo Principe" è la storia dell'incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazi. Ma c'è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C'è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia all'orizzonte, solo studio (in realtà ripasso, ma va bene) mattutino in vista del ritorno a scuola, perché sì, i miei professori hanno già detto a fine hanno che subito avrebbero verificato gli argomenti svolti a maggio-giugno, quindi io inizio a portarmi avanti, anche perché mi piacerebbe quest'anno (quando dico quest'anno parlo di anno scolastico) riuscire a leggere un pochino di più, approfittando del primo periodo in cui non siamo ancora pieni di verifiche, e iniziare adesso a rivedere le cose penso possa facilitare il tutto.
*io che mi concentro sulla lezione*
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libricino che non avevo mai letto prima, e me ne vergogno un pochino, ma di cui avevo tanto sentito parlare, così in un momento di noia mi sono messa a leggere "Il Piccolo Principe" e mi sono proprio tirata una sberla in faccia per aver aspettato così tanto a leggerlo.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

La storia è raccontata dall'autore stesso che narra di come, un giorno, sia atterrato in mezzo al deserto, senza avere il necessario per mettere a posto il suo velivolo e per andarsene, e di come abbia incontrato un bambino tutto solo. Passato lo stupore iniziale, inizia a conoscere questa creatura, esaudisce alcune sue richieste su disegni da fare e si fa raccontare la sua storia perché capisce che c'è qualcosa di speciale in lui, che non è come tutti gli altri esseri umani. E fu così che il bambino incominciò il racconto parlandogli del pianeta su cui vive, un pianeta molto piccolo, il cui unico abitante è proprio lui e dove ha la possibilità di vedere il sole tramontare quante volte vuole spostando semplicemente la sua sediolina; un giorno, racconta, decise di fare un viaggio e partì alla scoperta di nuovi pianeti: finì da un re che credeva che tutte le creature dell'universo fossero suoi sudditi; andò da un uomo che non si preoccupava d'altro se non fare l'imprenditore; si spostò brevemente da un uomo ubriaco; poi, trovò un uomo che continuava ininterrottamente ad accendere e spegnere la luce; infine, giunse sulla Terra e incontrò il nostro narratore.

Il Piccolo Principe ci viene mostrato effettivamente come un bambino, molto solo ma pur sempre un bambino, però ci si accorge che lui è molto saggio, cosa al quanto strana perché dai bambini non ci si aspetta tutta questa saggezza, non quando sembra che parlino quasi come degli adulti; una caratteristica di questo giovane protagonista è la sua solitudine, la nostalgia che egli prova per la sua casa mista al desiderio di avere compagnia anche solo se per poco tempo e la curiosità di scoprire mondi nuovi e di capire anche ciò che scopre, senza limitarsi a guardare e basta, ma osservando e ascoltando per cogliere i minimi dettagli.

Questa storia non è una semplice favoletta per bambini, ha un significato profondo, ha un suo peso, e leggere un viaggio del genere dal punto di vista di un bambino cambia le carte in tavola, perché quando si è piccoli si tende a guardare e sognare in grande, mentre gli adulti molto spesso si dimenticano di come era essere bambini e si dedicano soltanto alle loro occupazioni.
Questo è quello che mi ha fatto riflettere di tutta la storia, il fatto che più si va avanti con l'età e più ci si concentra solo sulle responsabilità che si hanno o si pensano di avere, dimenticandosi di cosa sia veramente staccare la spina ogni tanto, che non vuol dire soltanto andare al mare, dall'estetista, dalla parrucchiera, ecc, ma vuol dire anche soddisfare la nostra curiosità, scoprire cose nuove e diventare di nuovo i piccoli esploratori che si era da bambini. Talvolta gli adulti tendono a vedere il mondo come qualcosa di complicato, dove la gente si fa concorrenza e quindi tu devi essere all'altezza di questo ambiente spietato, ma è bene ricordarsi che il mondo è vastissimo e che non ci si può limitare a conoscere la propria particina e a credere che tutto il resto sia esattamente identico, perché non è così e bisogna imparare a vedere il mondo con occhi nuovi ogni tanto perché il male non è dappertutto.
So bene che molto spesso i bambini vedono il mondo in maniera diversa per via della loro ingenuità, del loro pensare bene di tutto e tutti e della loro curiosità che non li fa fermare all'apparenza, mentre gli adulti vedono le cose in modo differente perché hanno conosciuto nel corso degli anni crudeltà varie e cose di cui da piccoli non si ha la percezione, però non sarebbe bello ogni tanto tornare a essere ingenui e dimenticarsi delle difficoltà? Non sarebbe bello lasciarsi trasportare dalla corrente senza aver paura che qualcuno ci porti giù?

Concludendo, da una parte sono pentita di non aver letto prima questo libro perché è una storia veramente bella e dolce, ma dall'altra sono contenta di averlo fatto adesso perché sono in quell'età di mezzo fra il mondo dei bambini e il mondo degli adulti che mi permette di vedere il bene da entrambe le facce della realtà, di comprendere gli uni e gli altri, di capire la voglia dei bimbi di giocare e perdersi nel loro mondo, cosa che vorrei fare anch'io ogni tanto, e di capire il duro mondo degli adulti, dove ci sono persone che si comportano in maniera scorretta spingendo di qua e di là per arrivare dove vogliono perché pensano solo a se stessi.
Una lettura bellissima, dolcissima al punto da farmi venire un coccolone alla fine del racconto.
Voto:

venerdì 25 agosto 2017

TBR pre-scuola

Buongiorno! Come state? Qui è la vostra Katy che vi parla e oggi, in questa giornata caldina-ma non troppo, vi ho portato un tipo di post che non ho mai fatto prima d'ora e che mi andava di fare perché ultimamente ho pensato molto a come migliorare il blog e mi sono venute in mente molte idee carine che devo vedere di mettere in atto (ce la farà la nostra eroina?).
Quindi, eccomi qui a presentarvi i libri che mi piacerebbe molto leggere prima dell'inizio della scuola, magari non proprio tutti tutti ma la maggior parte, e questi sono tutti seguiti di serie che ho incominciato e mai terminato perché ci sono periodi in cui sono bravissima a finire le saghe e altri in cui sono veramente una pessima lettrice.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

1)
Questo era uno dei quattro libri che potevamo leggere come di più dei compiti di italiano, quindi non è obbligatorio, però mi incuriosiva da parecchio tempo e ora è giunto il momento di immergersi in questo classico aka malloppone grosso quasi quanto "I Miserabili".

2)
Avevo già detto che avrei voluto finire questa serie entro la fine dell'estate, perciò in questi ultimi giorni voglio proprio mettermi a leggere "Winter" e scoprire come andrà avanti questa storia bellissima.

3)
Io stavo aspettando che l'ultimo volume di questa trilogia uscisse in Italia in cartaceo, ma indovinate un po'? L'HarperCollins ha deciso di non pubblicarlo singolarmente, ma insieme agli altri due! Ora, una povera crista come me che si è comprata i volumi precedenti che dovrebbe fare? Spendere 30 euro quando che sia per la trilogia completa? Eh no, a questo punto me lo leggo in inglese, possibilmente entro la prossima settimana, per ripicca.

4)
Non so esattamente il motivo per cui io non abbia proseguito con questa serie, forse per il fatto che questo terzo volume era uscito l'anno scorso durante il periodo scolastico, ma adesso voglio rimediare e continuare con questa saga, visto che la zia Sarah sta continuando a sfornare libri come se non ci fosse un domani.

5)
Siccome non ho ancora finito questa trilogia, ho deciso che è arrivato il momento e che leggerò l'ultimo in inglese, per il semplice fatto che avevo trovato il pdf un po' di tempo fa e mi sembra uno spreco lasciarlo a marcire nel mio iBooks.

6)
Avevo lasciato in sospeso questa trilogia perché non riuscivo a trovare in italiano il pdf dell'ultimo volume, perciò ho aspettato fino a che non è uscito il libro in inglese, ho fatto una capatina sul mio sito di fiducia e bam! Ecco il pdf nelle mie mani. E ora è il caso di finirla.

Questi sono i sei libri che devo assolutamente riuscire a leggere prima dell'inizio della scuola, quelli che devo depennare dalla mia lista senza se e senza ma. In più ce ne sono altrettanti che mi piacerebbe riuscire a leggere, però nel caso non ci riuscissi sarebbero letture che potrei fare durante i primi giorni di scuola.

1)
Se voglio fare le cose per bene dovrei anche leggere quest'ultimo volumetto delle "Cronache Lunari", che volendo potrei anche leggere durante il periodo scolastico perché è abbastanza corto, però se ci riuscissi prima sarebbe meglio.

2)
Anche questo libro mi sta aspettando da un'eternità e mi piacerebbe riuscire a leggerlo in tempi brevi, se possibile.

3)
Vogliamo finirla questa trilogia? Va bene che ti sei spoilerata praticamente tutto (tu e il tuo masochismo, Katy), però sarebbe meglio che questi spoiler ricevessero un quadro in cui essere collocati per bene.

4)
Sono ere geologiche che voglio leggere questo libro e non l'ho ancora fatto: perché? Ah, la risposta la so: perché sono cretina e procrastino troppo.

5)
E' dalla scorsa estate che questo libro è nel mio iPad e direi che è giunto il momento di smuovere un po' le cose.

Bene, per oggi è tutto. Fatemi sapere se avete letto qualcuno di questi libri e se vi sono piaciuti. Noi intanto ci vediamo lunedì (credo).
Pace, amore e tanti libri a tutti!

giovedì 24 agosto 2017

Recensione The Siren

Titolo: The Siren
Autore: Kiera Cass
Genere: Fantasy
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €17.90 (copertina rigida)
Pagine: 288






Trama
Kahlen è una sirena, una meravigliosa e pericolosa creatura al servizio dell'Oceano. Ma non è sempre stato così. C'è stato un tempo in cui Kahlen era soltanto una ragazza come tutte le altre. Poi, un giorno, mentre stavo annegando, l'Oceano l'ha salvata e le ha regalato una seconda possibilità. Anche se a un prezzo terribile. Per ripagare il suo debito, Kahlen infatti ha dovuto rinunciare a una vita normale e ai suoi sogni, primo fra tutti quello di amare ed essere amata, per attirare in acque mortali, con il suo canto letale e ammaliatore, altri esseri umani. Per cento anni. Solo allo scadere di questo tempo, potrà finalmente tornare a parlare, ridere e vivere liberamente. Fino ad allora una sua parola sarà sufficiente a uccidere un uomo. Così, quando un giorno incontra Akinli, Kahlen sa bene che legarsi a lui è l'errore peggiore che possa fare. Innamorarsi di un essere umano infrange tutte le regole dell'Oceano. Ma Akinli, gentile, premuroso e bellissimo, è il ragazzo che ha sempre sognato. Quanto sarà disposta a rischiare per seguire il suo cuore?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che dovrebbe riposarsi un po' di più perché, veramente, sono stanca, al mattino faccio i compiti, poi al pomeriggio mi metto a leggere e alla sera scrivo recensioni... insomma, non mi fermo mai un attimo e i miei occhi mi stanno rimproverando per questo! Tra l'altro, per via degli occhi, stavo pensando che potrei ogni tanto provare gli audiolibri, quantomeno per i libri in inglese, visto che tanto su internet li si trova (so che non è molto legale, ma...), per riposare gli occhi, solo che ho un po' paura che io non riesca a capire oppure che non mi ricordi quello che ho sentito... però, al contempo, dovrei proprio riposare gli occhi, quindi proverò e magari vi farò sapere. *inizia a scervellarsi su quale libro ascoltare, possibilmente uno di facile comprensione*
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un romanzo che ho letto spinta dalla curiosità e dalla voglia di leggere qualcosa di breve per non affaticare troppo gli occhi (che già mi stanno chiedendo pietà in questo momento), e che mi ha sorpreso molto perché, benché non ci sia molta azione, è comunque denso di cose, sentimenti, gesti, ecc.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Kahlen era una giovane donna che aveva tutto dalla vita, le mancava soltanto un uomo da sposare e dei figli, finché una tragedia non l'ha portata dove è adesso, a essere una sirena che lavora per Madre Oceano procurandole uomini di cui nutrirsi. Ottant'anni dopo il momento in cui è stata trasformata, Kahlen non si è ancora abituata alle morti che sono necessarie e tiene ancora stretti alcuni suoi ricordi, per non dimenticare.
Tutto cambia, però, quando incontra un ragazzo, Akinli, che la farà sentire diversa, più umana, più spensierata, ma lei sa bene che portare avanti qualsiasi cosa ci possa essere fra loro due non gioverà a nessuno, perché lei appartiene a Madre Oceano e non si libererà da questo legame se non fra vent'anni, quando tornerà ad essere libera, ma senza alcun ricordo.
Mentre lei continua a agire come una sirena, continua a stare zitta in presenza di umani, quando invece canta per procurare il cibo alla sua padrona, Akinli inizierà ad invadere i suoi pensieri e il suo cuore in maniera inaspettata, senza che ci si possa fare nulla, e nemmeno scappare funzionerà, anzi, renderà tutto più doloroso da affrontare perché la connessione che si instaura fra loro è più forte del previsto, ma è arrivata in un momento sbagliato.

Dunque, come avrete capito, la protagonista di questa storia e Kahlen, una diciannovenne che è intrappolata in una specie di "prigione" che però le ha permesso di vivere ancora quando avrebbe potuto morire: se uno può credere che sia felice perché ha avuto una seconda occasione, bisogna purtroppo dire che non lo è perché questo ha significato uccidere molte persone per la sua padrona, ergo è piena di sensi di colpa e di incubi scaturiti proprio dal ricordo di tutta la gente che lei ha mandato dall'altra parte. Però non si può negare nemmeno la sua incredibile forza, in quanto veder morire così tanta gente e non uscire pazzi o compiere azioni folli non è facile, e lei lo sa bene.
Lei si è sempre sentita fuori posto a stare in mezzo agli umani, a integrarsi, ma le cose diventano un po' più semplici e spensierate quando incontra un ragazzo che sembra vedere oltre il suo aspetto, beneficio del fatto di essere una sirena, per arrivare a vedere dentro di lei, e questo la sorprende e le fa molto piacere, perché non era mai successo prima. Fra i due si creerà qualcosa di così speciale che Kahlen si sentirà sopraffatta e troppo conscia del suo essere in quel momento, per permettersi di sperare e continuare a vederlo, quindi deciderà di allontanarlo a malincuore, sebbene comunque non riesca a smettere di pensare a lui.
Oltretutto, un altro rapporto molto importante per lei è quello con Madre Oceano, verso cui è riconoscente e verso cui prova dell'affetto, e sarà per questo che deciderà di allontanarsi dal ragazzo, perché sa che quest'altro legame non glielo permetterà, non come vorrebbe, almeno.

Akinli, dal canto suo, è un ragazzo strano: la prima volta che lo incontriamo sembra agitato, timido, ma man mano che abbiamo la possibilità di conoscerlo scopriamo un ragazzo diverso, divertente, intelligente, intrigante, ma anche dolce.
Non sappiamo molto della sua vita, solo che all'inizio non ha ancora trovato la sua strada e che mentre la sta cercando trova una persona che potrebbe cambiarlo più di quanto avesse creduto una persona potesse farlo. E il rapporto che si crea con Kahlen è qualcosa di particolare, perché lui è l'unico a parlare, mentre lei si fa capire scrivendo le cose, però inspiegabilmente tutto questo funziona tra loro, non costituisce una barriera e, anzi, si comprendono molto facilmente.

Poi ci sono le, cosiddette, sorelle di Kahlen: anche loro sono sirene, quindi sanno cosa vuol dire tutto questo, però sono molto più tranquille, si sono integrate meglio nella società degli uomini, si divertono e sembrano non essere tormentate da fantasmi come accade alla protagonista.
Ammetto che ogni tanto mi sono sembrate un po' superficiali e un po' poco attente a chi stava loro intorno, che magari aveva bisogno di conforto, però ci sono state altre volte in cui si sono rivelate molto preziose.
Poi, la cosa che le differenzia veramente dalla protagonista non è qualcosa a livello caratteriale, il fatto che magari loro siano più estroverse e versatili di lei, ma il fatto che ci sia un diverso rapporto con Madre Oceano, quest'entità mitologica che crea sirene perché le procurino gli uomini di cui nutrirsi e che talvolta non sembra accorgersi dei sentimenti altrui.

La cosa interessante di questo romanzo è certamente la visione dell'autrice del concetto di sirene. Dimentichiamoci di esseri con la coda, che passano tutto il loro tempo nell'acqua, e osserviamo queste ragazze che all'apparenza potrebbero sembrare umane, ma che in realtà sono vere incantatrici: il loro aspetto, infatti, le rende confondibili fra gli uomini, anche perché non le hanno proprio le code, ma sanno respirare sott'acqua, tuttavia non possono mai parlare perché la loro voce porta alla morte di qualcuno, per tanto la usano solo quando sono sicure di non essere ascoltate e quando devono procurare cibo a Madre Oceano. Ma come si diventa sirena? Be', la signora mitologica è l'unica che può trasformare una ragazza in una di queste creature, ma lo fa solo quando trova qualcuno che può veramente esserle d'aiuto, per poi legarla a se per cento anni, dopo i quali la ragazza potrà tornare libera da questo legame e libera di invecchiare, anche se non si ricorderà più niente delle esperienze passate, né come sirena e né come la persona che era prima della trasformazione.

Concludendo, perché devo andare a chiudere questi benedetti occhi, visto che ho sonno, ammetto che mi è piaciuta molto questa storia, è stata la prima avventura in cui io mi sia imbarcata dove si approfondisse la figura delle sirene, anche se non in modo tradizionale, ma l'ho apprezzata comunque. Certo, non è un libro denso di azione, non ci sono guerre o cose simili, ma ci sono molti spostamenti e c'è un turbinio di emozioni che ti travolge per la sua intensità.
Io dico sempre che non sono un tipo romantico e che odio le sdolcinatezze, però ammetto di aver apprezzato la dolcezza di questa storia, principalmente per il fatto che nessuno ha detto cose come "sei il mio mondo" o "non so cosa farei senza di te", frasi che non mi sembrano vere se dette da ragazzini (è stomachevole leggere conversazioni di chi si scambia cuoricini a iosa e si dice queste cose, specie se poi scopri che i due sono ancora ragazzini e probabilmente, ma non è detto, dopo aver finito la scuola non si rivedranno mai più), e anche perché non era mai troppo calcata, erano più il tormento per non poter stare con la persona amata e la rabbia, che la felicità dell'amore, quindi è stato "sopportabile" hihi.
In ogni caso, è stata una bella storia, leggera, anche se un pochino, ma proprio un cicinin, ansiogena, ma soprattutto tenera.
Voto:

mercoledì 23 agosto 2017

WWW... Wednesday! #46

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, risorta dalle ceneri e finalmente felice perché sono tornata a casa, dal mio computer preferito e adesso posso mettermi al lavoro e fare tutto quello che non ho fatto per il Blog in queste due settimane.
Eccomi, quindi, con un nuovo post di questa rubrica inventata dal blog Should Be Reading, in cui vi mostrerò le mie letture in corso, terminate e in programma. E siccome ho saltato un appuntamento, questo sarà parecchio ricco.

What are you currently reading?
Ho iniziato a leggere questo libro domenica, ma da quel momento non sono più andata avanti perché lunedì sono tornata a casa (11 ore di viaggio), mentre ieri io e i miei abbiamo dovuto sbrigare alcune faccende post-ritorno.

What did you recently finish reading?
In queste due settimane ho letto 17 libri di cui vi dirò pochissimo perché altrimenti verrebbe fuori un post lunghissimo:
- le 4 novelle delle "Cronache Lunari": visto che mi piacerebbe molto finire questa serie entro la fine dell'estate, ho letto queste quattro novelle che mi sono piaciute molto, anche se un po' di meno "The Little Android" rispetto alle altre tre;
- I Nostri Cuori Chimici: ho poi letto questo stand-alone che mi è piaciucchiato, anche se non è propriamente il mio genere, nel senso che io adoro gli happy ending, non questo genere di fine;
- Kick Push: erano eoni che volevo leggere questo libro e mi è piaciuto moltissimo, una storia molto emozionante e bellissima, al punto che l'ho riletta due volte perché non sapevo che fosse una duologia e quindi, dopo averla letta in italiano, l'ho riletta in inglese per poter leggere il seguito (non ce l'avrei fatta ad aspettare);
- Coast: ho poi letto questo secondo volume della duologia, che mi è piaciuto veramente tanto, sebbene il primo sia insuperabile;
- i tre libri della Biblioteca di Hogwarts: non avevo mai letto questi tre libricini e quindi ho voluto rimediare. Ammetto che mi è piaciuto molto di più "Le Fiabe di Beda il Bardo", degli altri due, che sono più descrittivi che altro e si sa che io non amo particolarmente le descrizioni;
- la trilogia Never Never: avevo sentito dire che questa trilogia fosse una sorta di Thriller e non ho potuto fare a meno di leggerla. Devo dire che mi sono piaciuti di più i primi due volumi, molto intriganti e pieni di mistero, mentre il terzo ha poi preso una piega finale che non mi ha propriamente fatto impazzire perché nella mia mente mi immaginavo qualcosa tipo "Castle" sesta-settima stagione...
- The Case of the Perfect Maid: siccome mi piace moltissimo Agatha Christie, ho letto questa short story che mi è piaciuta parecchio perché volevo leggere qualcosa di veloce da infilare in un buchetto piccolo piccolo;
- Canto di Natale: era da parecchio tempo che volevo leggere questo libro di Dickens, anche se probabilmente avrei dovuto farlo a Natale, ma pazienza; ammetto che all'inizio non mi stava prendendo molto, soprattutto perché era scritto in un italiano da brividi (per forza, ho preso una versione gratis su iBooks) e mi stava salendo l'irritazione, ma poi è migliorato;
- Bugie Pericolose: avevo in programma di leggere questo romanzo da quando era uscito, però mi sono decisa a farlo solo adesso, senza un motivo apparente; inutile dire che mi è piaciuto molto;
- Il Libro dei Sogni: una mia compagna di classe mi aveva parlato di questo libro e ho deciso di leggerlo l'altro giorno, spinta dalla curiosità; ammetto che forse mi aspettavo una storia più coinvolgente dal punto di vista emotivo, però mi è comunque piaciuto.

What do you think you'll read next?
Non lo so ancora, adesso vado a fare un giro nel mio iBooks e poi potrei quasi quasi fare un post-TBR.

Bene, per oggi è tutto. Se vi va fatemi sapere qualcosa a proposito delle vostre letture.
Pace, amore e tanti libri a tutti!

martedì 22 agosto 2017

Recensione The Crown

Titolo: The Crown
Autore: Kiera Cass
Genere: Distopico
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €17.90 (copertina rigida)
             €9.90 (copertina flessibile)
Pagine: 292





Trama
Nel regno di Illéa è iniziata una nuova era. E una nuova competizione. A vent'anni di distanza dall'inizio dell'amore tra america Singer e il principe Maxon, infatti, è la loro primogenita, Eadlyn, a doversi confrontare con i trentacinque pretendenti arrivati a Palazzo per con quistarla. Ora, anche per lei, è arrivato il momento di una scelta. La più difficile e la più importante. E non ci potrebbe essere periodo peggiore per farla. Perché a Palazzo tutti sono sconvolti per i recenti eventi che hanno interessato la famiglia reale, e regna un inquietante silenzio. Eadlyn però sa di non poter rallentare: per il suo bene e quello della sua famiglia, deve portare a termine la Selezione. Adesso. Nonostante tutto. Anche se ai suoi occhi non ha alcun senso. La sua unica e ultima speranza è che, alla fine, in qualche inspiegabile modo, dovere e amore vengano a coincidere. Il tempo stringe, ma il cuore ha sempre un modo tutto suo di sorprenderci...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e in questo momento sono piuttosto scossa perché sto guardando "Pretty Little Liars" e siamo in un momento particolarmente intenso a fine puntata, quindi credo che adesso guarderò subito la seguente perché DEVO sapere cosa è successo... quasi quasi potrei pensare di finire la terza stagione, visto che mi mancano pochi episodi... #tvseriesaddicted
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo volume della saga di "The Selection", saga che poteva benissimo limitarsi alla trilogia originale e che invece è proseguita con altri due libri, di cui l'ultimo è stato migliore del primo.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Ora che la madre di Eadlyn, America, non sta tanto bene, sulle spalle della futura regina iniziano a gravare più responsabilità, visto che il padre, Re Maxon, non ha intenzione di staccarsi dalla moglie: è così che si ritroverà a guidare temporaneamente il regno, a cercare di comprendere come far sì che il suo popolo la ami e a capire cosa le dice il suo cuore. Eh sì, perché mentre tutto questo sta accadendo, la Selezione è ancora in corso e lei deve scegliere chi diventerà suo marito, solo che non sarà affatto semplice perché, tra i suoi impegni come reggente e tanto altro, non avrà abbastanza tempo da trascorrere con i pretendenti e non avrà abbastanza tempo, e coraggio, per sedersi e interrogare il suo cuore su chi glielo abbia rubato.
Ma non saranno solo queste le sue preoccupazioni, ci sarà anche spazio per il gemello fra i suoi pensieri, il quale non dà più notizie da quando se n'è andato, e per un'altra persona che potrebbe rivelarsi diversa da come aveva inizialmente creduto.
Riuscirà a conquistare la fiducia del popolo e a scegliere l'uomo con cui vorrà spendere il resto della vita?

Allora, devo dire che se il volume precedente mi aveva un pochino deluso, aveva tolto la magia della trilogia originale grazie alla protagonista antipatica, con "The Crown" si è decisamente riscattato, anche se, certo, c'è una cosina che mi ha dato fastidio.
Sapete, no, che all'inizio Eadlyn risultava una ragazzina antipatica e viziata, non tanto dai suoi genitori, ma dal ruolo che le era stato conferito alla nascita? Ecco, ora, magicamente, quella ragazza non c'è più e la cosa che mi ha dato fastidio è il fatto che la sia servito il problema della madre per capire che forse, e dico forse, avrebbe dovuto cambiare atteggiamento e stare un po' più con i piedi per terra. Ma nonostante questa brusca inversione di rotta, devo anche ammettere che il suo nuovo atteggiamento ha migliorato la lettura e non mi ha fatto imprecare ogni secondo contro l'arroganza di qualcuno che prima pensava di poter fare tutto solo perché sarebbe stata la futura regina.
In compenso all'abbandono della sua altezzosità (capito il gioco di parole? Sua Altezza... altezzosa... no eh?), è diventata una ragazza più posata, più tranquilla anche se ancora desiderosa di essere amata dal popolo che non la vede proprio benissimo, e anche a ragione visti i precedenti... comunque, inizia ad acquisire una maggiore consapevolezza del suo ruolo e del suo regno e questo la aiuta di certo a maturare e a lasciare definitivamente da parte la Eadlyn capricciosa per accogliere una sé più adulta, meno bambina.

Come al solito, accanto a lei ci sono un po' di pretendenti, anche se adesso il loro numero si è decisamente ristretto perché con l'arrivo di tutte queste responsabilità lei si deve dare una mossa e scegliere. I più degni di nota sono Henry, Hale e Kile.
Il primo fa tanta tenerezza perché è incredibile quanta tenacia dimostri nel tentare di dialogare con qualcuno che non parla la sua lingua aiutandosi con un interprete, per colmare le sue lacune in inglese, però mi fa anche un po' pena perché come si può pensare di sposare qualcuno che non parla la tua lingua? Insomma, si può sempre imparare, ma già così ha imparato poco, figurati conoscerla per bene di modo da parlare senza interprete a fianco!
Il secondo, invece, mi sta troppo simpatico, non so perché ma adesso che ci penso mi viene in mente Magnus Bane perché ci sono state scene in cui lui interveniva ad aggiustare i vestiti e, non mi chiedete perché, mi dava l'idea di un tipo che, quando è in questo campo, si infervora tutto, un po' come il Sommo Stregone di Brooklyn.
Infine, abbiamo il terzo pretendente, nonché ultimo degno di nota: Kile. Ah, quando penso a quel ragazzo non posso fare altro che invidiare la nostra Principessina, insomma è un bel ragazzo, è intelligente, sa capire (cosa che non è da tutti) e poi si interessa di architettura, di costruire case e altri edifici, cosa che mi piace molto perché io ho un debole per i Lego e quando non avevo la gatta che gironzolava per casa in cerca di guai da combinare ero solita costruire gli interni delle case.
Ah, ma c'è anche un altro personaggio degno di nota ed è Erik, l'interprete di Henry: ora, abbiamo già capito che qualcosa di non ben definito è accaduto fra lui e la protagonista, ma posso dire che come uomo non mi dice più di tanto? Sarà che io sono molto timida e che preferisco gli uomini/ragazzi estroversi per compensare, mentre lui non lo è, però proprio non mi attira, è gentile e tutto quello che volete, ma stavolta passo, grazie!

Menzione specialissima, poi, per America e Maxon! Si vedono relativamente poco, però sono tenerissimi, disgustosamente dolci e si amano ancora come il primo giorno al punto che mi sta venendo voglia di andare a rileggere qualche passo della trilogia originale perché mi mancano... tuttavia, non ho abbastanza tempo per farlo, quindi questo progetto sarà rimandato a data da destinarsi.

In ogni caso, devo dire che mi è piaciuto anche un'altra cosa di questo ultimo libro della serie, ovvero il modo in cui sono state affrontate certe questioni riguardanti la loro società: sappiamo che la situazione non era delle più facili, né delle più felici, però c'è aria di cambiamento, Eadlyn cerca di ingraziarsi il popolo non solo cambiando la sua immagine ma anche preoccupandosi di più per loro, complici le responsabilità che sono ricadute sulle sue spalle.
Il voler fare qualcosa per mettere a posto la situazione delle caste, per tentare di abolire le differenze sociali quantomeno da un punto di vista legale, le fa onore e si inizia anche a sentire un clima diverso da quello di scompiglio presente in "The Heir".

Concludendo, ho trovato questo libro nettamente superiore al suo precedente, complice il fatto che la protagonista abbia messo la testa a posto; le uniche note stonate sono il come si sia arrivati a un cambiamento da parte di Eadlyn, la scelta di chi sposare (sorry not sorry, ma io avrei preferito qualcuno di diverso) e il finale che mi è sembrato molto, forse troppo, concitato visto che tecnicamente non c'è azione come alla fine di "The One", dove almeno c'è un elemento improvviso che è molto rapido, ma quanto meno è azione.
Insomma, mi è piaciuto "The Crown", forse anche perché non avevo aspettative troppo alte e perché in certe parti è stato particolarmente coinvolgente.
Però, la trilogia originale è tutta un'altra poesia!
Alla prossima!
Voto: