sabato 26 agosto 2017

Recensione Il piccolo principe

Titolo: Il piccolo principe
Autore: Antoine de Saint-Exupéry
Genere: Classico
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: €3.90 (copertina rigida)
Pagine: 137






Trama
"Il Piccolo Principe" è la storia dell'incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazi. Ma c'è molto di più di una semplice amicizia in questo libro surreale, filosofico e magico. C'è la saggezza di chi guarda le cose con occhi puri, la voce dei sentimenti che parla la lingua universale, e una sincera e naturale voglia di autenticità. Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessuna gioia all'orizzonte, solo studio (in realtà ripasso, ma va bene) mattutino in vista del ritorno a scuola, perché sì, i miei professori hanno già detto a fine hanno che subito avrebbero verificato gli argomenti svolti a maggio-giugno, quindi io inizio a portarmi avanti, anche perché mi piacerebbe quest'anno (quando dico quest'anno parlo di anno scolastico) riuscire a leggere un pochino di più, approfittando del primo periodo in cui non siamo ancora pieni di verifiche, e iniziare adesso a rivedere le cose penso possa facilitare il tutto.
*io che mi concentro sulla lezione*
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libricino che non avevo mai letto prima, e me ne vergogno un pochino, ma di cui avevo tanto sentito parlare, così in un momento di noia mi sono messa a leggere "Il Piccolo Principe" e mi sono proprio tirata una sberla in faccia per aver aspettato così tanto a leggerlo.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

La storia è raccontata dall'autore stesso che narra di come, un giorno, sia atterrato in mezzo al deserto, senza avere il necessario per mettere a posto il suo velivolo e per andarsene, e di come abbia incontrato un bambino tutto solo. Passato lo stupore iniziale, inizia a conoscere questa creatura, esaudisce alcune sue richieste su disegni da fare e si fa raccontare la sua storia perché capisce che c'è qualcosa di speciale in lui, che non è come tutti gli altri esseri umani. E fu così che il bambino incominciò il racconto parlandogli del pianeta su cui vive, un pianeta molto piccolo, il cui unico abitante è proprio lui e dove ha la possibilità di vedere il sole tramontare quante volte vuole spostando semplicemente la sua sediolina; un giorno, racconta, decise di fare un viaggio e partì alla scoperta di nuovi pianeti: finì da un re che credeva che tutte le creature dell'universo fossero suoi sudditi; andò da un uomo che non si preoccupava d'altro se non fare l'imprenditore; si spostò brevemente da un uomo ubriaco; poi, trovò un uomo che continuava ininterrottamente ad accendere e spegnere la luce; infine, giunse sulla Terra e incontrò il nostro narratore.

Il Piccolo Principe ci viene mostrato effettivamente come un bambino, molto solo ma pur sempre un bambino, però ci si accorge che lui è molto saggio, cosa al quanto strana perché dai bambini non ci si aspetta tutta questa saggezza, non quando sembra che parlino quasi come degli adulti; una caratteristica di questo giovane protagonista è la sua solitudine, la nostalgia che egli prova per la sua casa mista al desiderio di avere compagnia anche solo se per poco tempo e la curiosità di scoprire mondi nuovi e di capire anche ciò che scopre, senza limitarsi a guardare e basta, ma osservando e ascoltando per cogliere i minimi dettagli.

Questa storia non è una semplice favoletta per bambini, ha un significato profondo, ha un suo peso, e leggere un viaggio del genere dal punto di vista di un bambino cambia le carte in tavola, perché quando si è piccoli si tende a guardare e sognare in grande, mentre gli adulti molto spesso si dimenticano di come era essere bambini e si dedicano soltanto alle loro occupazioni.
Questo è quello che mi ha fatto riflettere di tutta la storia, il fatto che più si va avanti con l'età e più ci si concentra solo sulle responsabilità che si hanno o si pensano di avere, dimenticandosi di cosa sia veramente staccare la spina ogni tanto, che non vuol dire soltanto andare al mare, dall'estetista, dalla parrucchiera, ecc, ma vuol dire anche soddisfare la nostra curiosità, scoprire cose nuove e diventare di nuovo i piccoli esploratori che si era da bambini. Talvolta gli adulti tendono a vedere il mondo come qualcosa di complicato, dove la gente si fa concorrenza e quindi tu devi essere all'altezza di questo ambiente spietato, ma è bene ricordarsi che il mondo è vastissimo e che non ci si può limitare a conoscere la propria particina e a credere che tutto il resto sia esattamente identico, perché non è così e bisogna imparare a vedere il mondo con occhi nuovi ogni tanto perché il male non è dappertutto.
So bene che molto spesso i bambini vedono il mondo in maniera diversa per via della loro ingenuità, del loro pensare bene di tutto e tutti e della loro curiosità che non li fa fermare all'apparenza, mentre gli adulti vedono le cose in modo differente perché hanno conosciuto nel corso degli anni crudeltà varie e cose di cui da piccoli non si ha la percezione, però non sarebbe bello ogni tanto tornare a essere ingenui e dimenticarsi delle difficoltà? Non sarebbe bello lasciarsi trasportare dalla corrente senza aver paura che qualcuno ci porti giù?

Concludendo, da una parte sono pentita di non aver letto prima questo libro perché è una storia veramente bella e dolce, ma dall'altra sono contenta di averlo fatto adesso perché sono in quell'età di mezzo fra il mondo dei bambini e il mondo degli adulti che mi permette di vedere il bene da entrambe le facce della realtà, di comprendere gli uni e gli altri, di capire la voglia dei bimbi di giocare e perdersi nel loro mondo, cosa che vorrei fare anch'io ogni tanto, e di capire il duro mondo degli adulti, dove ci sono persone che si comportano in maniera scorretta spingendo di qua e di là per arrivare dove vogliono perché pensano solo a se stessi.
Una lettura bellissima, dolcissima al punto da farmi venire un coccolone alla fine del racconto.
Voto:

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