Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy New Adult
Casa editrice: Bloomsbury
Prezzo: €7.73 (copertina flessibile)
Pagine: 720
Trama
Feyre è ritornata alla Corte della Primavera, determinata a ottenere informazioni a proposito delle manovre di Tamlin e dell'invadente re che sta minacciando di portare Prythian in ginocchio. Ma per fare questo lei deve giocare un gioco della morte fatto di inganni - e una scivolata può mandare dolore non solo per Feyre, ma anche per il suo mondo. Come la guerra cade su tutti loro Feyre deve decidere di chi fidarsi fra gli abbaglianti e letali High Lords - e cercare alleati in luoghi inaspettati.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi sono un po' tristina perché domani parte la mia vicina di banco e non la vedrò per un anno, visto che ha deciso di fare un anno all'estero.
Ma adesso non pensiamoci, anzi, pensiamo al libro di cui vi sto per parlare che mi ha lasciato senza parole, per cui ho sclerato come una matta in certi punti e che mi ha donato un senso di pace e tranquillità alla fine della storia, perché è veramente finito tutto, anche se ci saranno ancora altri libri ambientati in questo mondo, ma la storia di Feyre è giunta alla conclusione.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
Feyre è appena tornata alla Corte della Primavera per distruggerla dall'interno e vendicarsi di quello che Tamlin le ha fatto, alleandosi con il temibile Re per riaverla nella sua casa: abbandonato temporaneamente Rhysand e determinata a mettere in atto il suo piano, Feyre si ritroverà ancora una volta faccia a faccia con degli individui poco raccomandabili e al quanto pericolosi, specie se si pensa a chi donano la loro alleanza e il loro aiuto.
Nella tana del nemico lei dovrà instillare il dubbio, la scintilla del dissenso, prima di tornare alla Corte della Notte, e anche a quel punto le cose non saranno finite perché il Re di Prythian ha fra le mani una grossa minaccia, il Calderone, con cui è in grado di compiere azioni terribili, creare nuove Fae e distruggere il muro che si innalza a dividere il mondo fatato da quello degli umani di circa cinquecento anni; una guerra sta sorgendo, e sembra quasi impossibile combattere l'esercito del Re, ma né la protagonista, né Rhysand, né tutti i loro amici, la loro famiglia, si daranno per vinti ed escogiteranno innumerevoli piani per mettere fine a tutto ciò.
Ma cosa succederebbe se il vero nemico è più abile a nascondere le sue mosse di quanto si sarebbe mai pensato? E se non riuscissero a convincere gli altri High Lords ad allearsi per salvare la loro terra dall'orda di distruzione che sta giungendo?
Fra mille dubbi e mille cose che potrebbero andare storte, Feyre farà tutto ciò che è in suo potere per fermare tutto ciò, anche se questo potrebbe comportare dei rischi.
Ora che la nostra protagonista si è ampiamente ripresa da quello che le ha fatto Tamlin all'inizio di ACOMAF, è pronta e determinata a ritornare il favore indietro: nonostante la preoccupazione per la sua famiglia che ha lasciato a Velaris, la città segreta di Rhysand, Feyra dimostra tutta la sua intelligenza e furbizia nel far collassare quella che un tempo aveva chiamato casa e che ora non lo è più, fingendo di essere veramente lì con il cuore quando vorrebbe essere da tutt'altra parte e indossando per tanto una maschera per nascondere le sue vere intenzioni.
In questo volume, vediamo, insomma, una protagonista molto cresciuta, conscia dei suoi poteri e di quello che è e determinata a salvare il suo popolo, ma in lei si fa sempre più strada il senso di avere veramente una famiglia che la apprezza e che farebbe di tutto per lei, per questo molto spesso la vediamo preoccupata e desiderosa di proteggerli ad ogni costo.
Quello che la differenzia da quasi tutti i personaggi che sono presenti in questa serie è il fatto che non esita a compiere anche azioni pericolose per salvare gli altri, per permettere agli altri di vivere anche se questo volesse dire per lei andare dall'altra parte, ma a maggior ragione decide che la vita degli altri non vale meno della sua e che non deve esitare a salvare le persone... ecco, lei ha compassione degli altri, prova empatia, si ritrova nei panni di coloro che in determinate situazioni risultano i più deboli e questo è un segno molto positivo, che me la fa piacere ancora di più perché lei vede in grande, non si limita alla sua cerchia ma va anche oltre.
Ora, siamo giunti alla parte in cui ci sarà la carrellata di personaggi più lunga della storia, perché sono tanti, di molti ne parlerò brevemente (pochissime righe, giuro), mentre di due ne parlerò un pochino più a lungo.
In primo luogo, abbiamo Lucien: alla fine di ACOMAF è successa una cosa fra lui e Elain, la sorella di Feyre, e questa cosa lo porterà a compiere una scelta molto importante, che probabilmente non avrebbe fatto altrimenti; oltretutto, costituisce una buona spalla per la protagonista, la sosterrà e la aiuterà, nonostante sia ancora fedele a Tamlin, e compirà anche dei gesti molto nobili per la causa.
Poi abbiamo le sorelle di Feyre, Nesta ed Elain: la prima continua a risultare sempre un pochino antipatica, scorbutica e altezzosa, però si vede anche molto bene quanto il cambiamento avvenuto alla fine del volume precedente non le abbia fatto molto piacere, specie perché un certo signorino Cassian continua a girarle intorno e lei non vuole nessuno; la seconda, invece, ci risulta più fragile dopo il cambiamento che anche lei ha dovuto subire perché non lo vuole proprio accettare, così come non accetta quello che è successo con Lucien, anzi, continua ad agire come se fosse ancora la vecchia sé.
Ci sono, poi, i quattro dell'Ave Maria (so che si dice tre dell'Ave Maria, ma shh), ovvero la nuova famiglia di Feyre: Cassian, Morrigan, Azriel e Amren. Il primo mi fa sempre tanto ridere, è simpaticissimo e un pochino insolente, ma si nota anche che sotto alla sua corazza c'è qualcuno che ha una fragilità e che ha dei sentimenti, sebbene questi li nasconda sotto la sua sbruffonaggine quando concernono Nesta (adoro). La seconda è un personaggio al quanto complesso, sotto sotto nasconde un grande segreto e certe volte si comporta in maniera strana quando si tratta di Azriel, ma non si sa bene il perché. Il terzo, poi, mi sa tanto di bel tenebroso che ha dei sentimenti molto forti per qualcuno che non sembra essere interessato (Mor), ma mi sta molto simpatico anche lui perché è determinato a fare la sua parte a ogni costo. Infine, la quarta è una donna molto particolare, ha tutti i suoi pensieri e i suoi metodi, ma mi dà l'impressione di essere il Silente di turno, capace di dare consigli e di aiutare gli altri nei momenti in cui c'è più bisogno di certe abilità.
Oh, ora siamo arrivati al punto più lungo, quello in cui vi parlo dei due personaggi maschili principali.
Fra i due, quello dalla presenza maggiore è Rhysand, l'High Lord della Corte della Notte che ci fa sognare un po' a tutte noi lettrici perché è troppo bello, è intelligente, saggio, divertente, ma è anche e soprattutto qualcuno che farebbe di tutto per chi ama, anche sacrificare se stesso, perché vuole che gli altri stiano bene; insomma, ormai abbiamo capito che non è il cattivo che ci era stato presentato nel primo volume, ma è una persona (anche se tecnicamente non è umano) buona e generosa, che si preoccupa per gli altri prima che pensare a se stesso. E poi lui e Feyre sono bellissimi, fa tenerezza vedere come si prendano cura l'uno dell'altra e il mio cuore non potrebbe essere più felice per loro.
Dall'altra parte della facciata abbiamo Tamlin: ora, non starò a concentrarmi su quello che ha fatto in ACOWAR, ma dirò solo due cosine, ovvero che 1) so che molti lo odiano, ma io non posso fare a meno di essere dispiaciuta e basta, perché la sua paura di perdere Feyre, di vederla di nuovo lontano da se stesso, lo ha fatto diventare un po' ossessionato con lei e secondo me potrebbe essere perché lei è l'unica persona che lo abbia amato veramente e ora che è cambiata anche questo potrebbe cambiare, con la conseguenza che si ritroverebbe solo, 2) so che ha commesso degli errori, ma quando c'è di mezzo la paura non si riesce a fare scelte sensate, come la scelta di allearsi con la persona in assoluto più sbagliata solo per quello che io credo fosse in parte timore di perdere qualcuno che per lui è stato importante. Insomma, io sono convinta che lui abbia amato Feyre, solo che il fatto che non sia scattato il cosiddetto mating bond fra loro due lo ha fatto spaventare, e non aveva più voglia di stare da solo, quindi ha agito in maniera sconsiderata attaccandosi a qualcosa che non era più suo.
Questo libro è stato molto diverso dagli altri, in parte già solo per l'atmosfera, la consapevolezza che avrebbe chiuso questa trilogia, ma anche perché è caratterizzato da molta azione, di più di quella presente nei volumi precedenti: visto che siamo in guerra ci sono molte battaglie da affrontare, ma non solo, perché la parte "teorica", tattica, è molto importante; se i primi capitoli sono un pochino più tranquilli, anche se questo non vuol dire che siano meno ansiogeni, gli ultimi sono tutta un'altra cosa, un mondo completamente diverso.
E' infatti alla fine che si concentra gran parte dell'azione, quando è ora di combattere fisicamente il Re di Prythian che ha imperversato abbastanza con il Calderone, e il lettore (almeno nel mio caso) passa dal capitolo 74/75 al capitolo 79 con una grande ansia, io ero preoccupatissima perché non puoi mai sapere cosa succederà quando si va in guerra, quando si combatte con spade e quant'altro. Come se non bastasse, ad aggiungere preoccupazione c'è anche Feyre che deve compiere delle "missioni", se così le vogliamo chiamare, e non è che siano proprio delle più belle, cioè sono carine tanto quanto ricevere un coltello da qualche parte, anche perché qualsiasi cosa potrebbe andare storta visto che siamo in un Fantasy è il pericolo ti cammina accanto.
Insomma, mi è piaciuto veramente tanto questo libro, mi è piaciuto il modo in cui è stata creata la storia e il fatto che io non sia riuscita ad avere un'idea una su come sarebbe andata a finire, cosa che generalmente non accade: ho amato tutto di questa storia, l'ambientazione, i personaggi tra cui in un qual certo senso anche Tamlin, le loro storie, l'azione, i misteri che sono veramente tanti.
Ammetto che all'inizio ero un po' preoccupata perché avevo letto un paio di recensioni non positive, di persone che lo hanno trovato noioso a confronto con gli altri due o di chi non l'ha apprezzato per colpa di certe scene (capite quali), quindi all'inizio avevo paura, ma dopo qualche pagina, dopo il tempo di entrare nell'ottica dell'inglese della Maas, mi sono completamente persa nella storia, ho iniziato a sclerare male in qualche occasione, altre volte ero lì col cuore in mano a pregare che tutto andasse per il meglio, altre ero tranquilla perché eravamo finiti in un momento di pausa dall'ansia.
Per non parlare poi della fine, che è stata assolutamente perfetta, soprattutto per quello che ha fatto Tamlin (ora, io capisco che ha fatto cose poco carine, ma l'avete visto alla fine? Ora voglio uno spin-off su lui e qualcuna che riesca a farlo ragionare), anche se lascia molte porte aperte in cui entreremo, spero, quando la zia Sarah scriverà gli altri libri della serie.
Concludendo, devo dire che sono assolutamente soddisfatta di questa lettura, un po' triste perché è finita la trilogia su Feyre, ma anche e soprattutto felice e in pace perché la fine è stata una degna conclusione.
So che esiste solo in inglese, e so anche che l'inglese non è dei più facili, però se ne avete la possibilità, provate a leggerla questa saga perché è veramente bella, un retelling de "La Bella e la Bestia" molto particolare in cui i ruoli potrebbero non risultare così chiari, ecco.
Di sicuro questa è stata una delle letture migliori che ho fatto fino ad adesso, mi ha tenuto compagnia per due giorni pieni di ansia e trepidazione perché dovevo sapere cosa sarebbe successo ed è stato semplicemente bellissimo, soprattutto perché, dopo un ACOMAF incentrato quasi più sulla storia d'amore che su altro, qui abbiamo ritrovato molta azione e battaglie varie.
Be', ora che siamo giunti alla fine, direi che posso salutare i miei amati personaggi: ciao Feyre, Rhysand e tutta la vostra famiglia; arrivederci Prythian, alla prossima avventura; e arrivederci anche a te, Tamlin, nella speranza che tu trovi qualcuno che ti ami e che ti indirizzi sulla retta via.
Voto:
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e oggi sono un po' tristina perché domani parte la mia vicina di banco e non la vedrò per un anno, visto che ha deciso di fare un anno all'estero.
Ma adesso non pensiamoci, anzi, pensiamo al libro di cui vi sto per parlare che mi ha lasciato senza parole, per cui ho sclerato come una matta in certi punti e che mi ha donato un senso di pace e tranquillità alla fine della storia, perché è veramente finito tutto, anche se ci saranno ancora altri libri ambientati in questo mondo, ma la storia di Feyre è giunta alla conclusione.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
Feyre è appena tornata alla Corte della Primavera per distruggerla dall'interno e vendicarsi di quello che Tamlin le ha fatto, alleandosi con il temibile Re per riaverla nella sua casa: abbandonato temporaneamente Rhysand e determinata a mettere in atto il suo piano, Feyre si ritroverà ancora una volta faccia a faccia con degli individui poco raccomandabili e al quanto pericolosi, specie se si pensa a chi donano la loro alleanza e il loro aiuto.
Nella tana del nemico lei dovrà instillare il dubbio, la scintilla del dissenso, prima di tornare alla Corte della Notte, e anche a quel punto le cose non saranno finite perché il Re di Prythian ha fra le mani una grossa minaccia, il Calderone, con cui è in grado di compiere azioni terribili, creare nuove Fae e distruggere il muro che si innalza a dividere il mondo fatato da quello degli umani di circa cinquecento anni; una guerra sta sorgendo, e sembra quasi impossibile combattere l'esercito del Re, ma né la protagonista, né Rhysand, né tutti i loro amici, la loro famiglia, si daranno per vinti ed escogiteranno innumerevoli piani per mettere fine a tutto ciò.
Ma cosa succederebbe se il vero nemico è più abile a nascondere le sue mosse di quanto si sarebbe mai pensato? E se non riuscissero a convincere gli altri High Lords ad allearsi per salvare la loro terra dall'orda di distruzione che sta giungendo?
Fra mille dubbi e mille cose che potrebbero andare storte, Feyre farà tutto ciò che è in suo potere per fermare tutto ciò, anche se questo potrebbe comportare dei rischi.
Ora che la nostra protagonista si è ampiamente ripresa da quello che le ha fatto Tamlin all'inizio di ACOMAF, è pronta e determinata a ritornare il favore indietro: nonostante la preoccupazione per la sua famiglia che ha lasciato a Velaris, la città segreta di Rhysand, Feyra dimostra tutta la sua intelligenza e furbizia nel far collassare quella che un tempo aveva chiamato casa e che ora non lo è più, fingendo di essere veramente lì con il cuore quando vorrebbe essere da tutt'altra parte e indossando per tanto una maschera per nascondere le sue vere intenzioni.
In questo volume, vediamo, insomma, una protagonista molto cresciuta, conscia dei suoi poteri e di quello che è e determinata a salvare il suo popolo, ma in lei si fa sempre più strada il senso di avere veramente una famiglia che la apprezza e che farebbe di tutto per lei, per questo molto spesso la vediamo preoccupata e desiderosa di proteggerli ad ogni costo.
Quello che la differenzia da quasi tutti i personaggi che sono presenti in questa serie è il fatto che non esita a compiere anche azioni pericolose per salvare gli altri, per permettere agli altri di vivere anche se questo volesse dire per lei andare dall'altra parte, ma a maggior ragione decide che la vita degli altri non vale meno della sua e che non deve esitare a salvare le persone... ecco, lei ha compassione degli altri, prova empatia, si ritrova nei panni di coloro che in determinate situazioni risultano i più deboli e questo è un segno molto positivo, che me la fa piacere ancora di più perché lei vede in grande, non si limita alla sua cerchia ma va anche oltre.
Ora, siamo giunti alla parte in cui ci sarà la carrellata di personaggi più lunga della storia, perché sono tanti, di molti ne parlerò brevemente (pochissime righe, giuro), mentre di due ne parlerò un pochino più a lungo.
In primo luogo, abbiamo Lucien: alla fine di ACOMAF è successa una cosa fra lui e Elain, la sorella di Feyre, e questa cosa lo porterà a compiere una scelta molto importante, che probabilmente non avrebbe fatto altrimenti; oltretutto, costituisce una buona spalla per la protagonista, la sosterrà e la aiuterà, nonostante sia ancora fedele a Tamlin, e compirà anche dei gesti molto nobili per la causa.
Poi abbiamo le sorelle di Feyre, Nesta ed Elain: la prima continua a risultare sempre un pochino antipatica, scorbutica e altezzosa, però si vede anche molto bene quanto il cambiamento avvenuto alla fine del volume precedente non le abbia fatto molto piacere, specie perché un certo signorino Cassian continua a girarle intorno e lei non vuole nessuno; la seconda, invece, ci risulta più fragile dopo il cambiamento che anche lei ha dovuto subire perché non lo vuole proprio accettare, così come non accetta quello che è successo con Lucien, anzi, continua ad agire come se fosse ancora la vecchia sé.
Ci sono, poi, i quattro dell'Ave Maria (so che si dice tre dell'Ave Maria, ma shh), ovvero la nuova famiglia di Feyre: Cassian, Morrigan, Azriel e Amren. Il primo mi fa sempre tanto ridere, è simpaticissimo e un pochino insolente, ma si nota anche che sotto alla sua corazza c'è qualcuno che ha una fragilità e che ha dei sentimenti, sebbene questi li nasconda sotto la sua sbruffonaggine quando concernono Nesta (adoro). La seconda è un personaggio al quanto complesso, sotto sotto nasconde un grande segreto e certe volte si comporta in maniera strana quando si tratta di Azriel, ma non si sa bene il perché. Il terzo, poi, mi sa tanto di bel tenebroso che ha dei sentimenti molto forti per qualcuno che non sembra essere interessato (Mor), ma mi sta molto simpatico anche lui perché è determinato a fare la sua parte a ogni costo. Infine, la quarta è una donna molto particolare, ha tutti i suoi pensieri e i suoi metodi, ma mi dà l'impressione di essere il Silente di turno, capace di dare consigli e di aiutare gli altri nei momenti in cui c'è più bisogno di certe abilità.
Oh, ora siamo arrivati al punto più lungo, quello in cui vi parlo dei due personaggi maschili principali.
Fra i due, quello dalla presenza maggiore è Rhysand, l'High Lord della Corte della Notte che ci fa sognare un po' a tutte noi lettrici perché è troppo bello, è intelligente, saggio, divertente, ma è anche e soprattutto qualcuno che farebbe di tutto per chi ama, anche sacrificare se stesso, perché vuole che gli altri stiano bene; insomma, ormai abbiamo capito che non è il cattivo che ci era stato presentato nel primo volume, ma è una persona (anche se tecnicamente non è umano) buona e generosa, che si preoccupa per gli altri prima che pensare a se stesso. E poi lui e Feyre sono bellissimi, fa tenerezza vedere come si prendano cura l'uno dell'altra e il mio cuore non potrebbe essere più felice per loro.
Dall'altra parte della facciata abbiamo Tamlin: ora, non starò a concentrarmi su quello che ha fatto in ACOWAR, ma dirò solo due cosine, ovvero che 1) so che molti lo odiano, ma io non posso fare a meno di essere dispiaciuta e basta, perché la sua paura di perdere Feyre, di vederla di nuovo lontano da se stesso, lo ha fatto diventare un po' ossessionato con lei e secondo me potrebbe essere perché lei è l'unica persona che lo abbia amato veramente e ora che è cambiata anche questo potrebbe cambiare, con la conseguenza che si ritroverebbe solo, 2) so che ha commesso degli errori, ma quando c'è di mezzo la paura non si riesce a fare scelte sensate, come la scelta di allearsi con la persona in assoluto più sbagliata solo per quello che io credo fosse in parte timore di perdere qualcuno che per lui è stato importante. Insomma, io sono convinta che lui abbia amato Feyre, solo che il fatto che non sia scattato il cosiddetto mating bond fra loro due lo ha fatto spaventare, e non aveva più voglia di stare da solo, quindi ha agito in maniera sconsiderata attaccandosi a qualcosa che non era più suo.
Questo libro è stato molto diverso dagli altri, in parte già solo per l'atmosfera, la consapevolezza che avrebbe chiuso questa trilogia, ma anche perché è caratterizzato da molta azione, di più di quella presente nei volumi precedenti: visto che siamo in guerra ci sono molte battaglie da affrontare, ma non solo, perché la parte "teorica", tattica, è molto importante; se i primi capitoli sono un pochino più tranquilli, anche se questo non vuol dire che siano meno ansiogeni, gli ultimi sono tutta un'altra cosa, un mondo completamente diverso.
E' infatti alla fine che si concentra gran parte dell'azione, quando è ora di combattere fisicamente il Re di Prythian che ha imperversato abbastanza con il Calderone, e il lettore (almeno nel mio caso) passa dal capitolo 74/75 al capitolo 79 con una grande ansia, io ero preoccupatissima perché non puoi mai sapere cosa succederà quando si va in guerra, quando si combatte con spade e quant'altro. Come se non bastasse, ad aggiungere preoccupazione c'è anche Feyre che deve compiere delle "missioni", se così le vogliamo chiamare, e non è che siano proprio delle più belle, cioè sono carine tanto quanto ricevere un coltello da qualche parte, anche perché qualsiasi cosa potrebbe andare storta visto che siamo in un Fantasy è il pericolo ti cammina accanto.
Insomma, mi è piaciuto veramente tanto questo libro, mi è piaciuto il modo in cui è stata creata la storia e il fatto che io non sia riuscita ad avere un'idea una su come sarebbe andata a finire, cosa che generalmente non accade: ho amato tutto di questa storia, l'ambientazione, i personaggi tra cui in un qual certo senso anche Tamlin, le loro storie, l'azione, i misteri che sono veramente tanti.
Ammetto che all'inizio ero un po' preoccupata perché avevo letto un paio di recensioni non positive, di persone che lo hanno trovato noioso a confronto con gli altri due o di chi non l'ha apprezzato per colpa di certe scene (capite quali), quindi all'inizio avevo paura, ma dopo qualche pagina, dopo il tempo di entrare nell'ottica dell'inglese della Maas, mi sono completamente persa nella storia, ho iniziato a sclerare male in qualche occasione, altre volte ero lì col cuore in mano a pregare che tutto andasse per il meglio, altre ero tranquilla perché eravamo finiti in un momento di pausa dall'ansia.
Per non parlare poi della fine, che è stata assolutamente perfetta, soprattutto per quello che ha fatto Tamlin (ora, io capisco che ha fatto cose poco carine, ma l'avete visto alla fine? Ora voglio uno spin-off su lui e qualcuna che riesca a farlo ragionare), anche se lascia molte porte aperte in cui entreremo, spero, quando la zia Sarah scriverà gli altri libri della serie.
Concludendo, devo dire che sono assolutamente soddisfatta di questa lettura, un po' triste perché è finita la trilogia su Feyre, ma anche e soprattutto felice e in pace perché la fine è stata una degna conclusione.
So che esiste solo in inglese, e so anche che l'inglese non è dei più facili, però se ne avete la possibilità, provate a leggerla questa saga perché è veramente bella, un retelling de "La Bella e la Bestia" molto particolare in cui i ruoli potrebbero non risultare così chiari, ecco.
Di sicuro questa è stata una delle letture migliori che ho fatto fino ad adesso, mi ha tenuto compagnia per due giorni pieni di ansia e trepidazione perché dovevo sapere cosa sarebbe successo ed è stato semplicemente bellissimo, soprattutto perché, dopo un ACOMAF incentrato quasi più sulla storia d'amore che su altro, qui abbiamo ritrovato molta azione e battaglie varie.
Be', ora che siamo giunti alla fine, direi che posso salutare i miei amati personaggi: ciao Feyre, Rhysand e tutta la vostra famiglia; arrivederci Prythian, alla prossima avventura; e arrivederci anche a te, Tamlin, nella speranza che tu trovi qualcuno che ti ami e che ti indirizzi sulla retta via.
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