giovedì 29 settembre 2016

Recensione Half Wild

Titolo: Half Wild
Autore: Sally Green
Genere: Fantasy
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €15.00 (copertina flessibile)
Pagine: 412






Trama
Il mondo sta cambiando. I capi degli Incanti Bianchi mirano a sterminare i Neri. Per contrastarli nasce un'Alleanza in cui Neri, Bianchi e Mezzo Sangue combattono fianco a fianco. Nathan viene invitato a farne parte ma prima deve ritrovare Annalise che è prigioniera, perché liberarla gli sta più a cuore di tutto il resto. Annalise, il grande amore di Nathan, appartiene a una famiglia di Bianchi che lo odia. Nathan è convinto di potersi fidare di lei, ma ha ragione di farlo, oppure dovrebbe ascoltare i dubbi dell'amico Gabriel? Conteso tra Annalise e Gabriel, Nathan lo è anche tra la sua natura bianca e quella nera, tra il desiderio di vedere Marcus, suo padre, e il timore. L'Alleanza sarà il pretesto per ritrovare il suo terribile genitore. Scoprire quell'uomo che nella sua vita è sempre stato assente sarà la grande sfida personale di Nathan.
Recensione
Buongiorno, qui è la vostra Katy che vi parla e anche settembre sta giungendo alla fine, preparando lo spazio per ottobre, quel bellissimo mese dell'anno che si aspetta nella speranza che porti un giorno di vacanza... Ma, ahimè, prima di quel fatidico giorno o di una misera vacanzetta in cui si possa leggere come se non ci fosse un domani di tempo ne deve passare: lo so, non sono normale a pensare alle vacanze dopo poco tempo dall'inizio della scuola, però mi manca avere tanto tempo libero.
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del secondo volume della saga di "Half Bad", libro che mi è piaciuto un po' di più del precedente perché in alcuni punti l'autrice è riuscita a tenermi con il fiato sospeso, soprattutto alla fine dove il finale ti strapazza il cuore giusto per il gusto di farlo (massì, cari autori, continuate pure così, tanto noi lettori ci siamo abituati).

Dopo aver perso i suoi due compagni della spedizione per recuperare il Fairborn, aver perso il coltello e aver ricevuto i tre doni dal proprio padre, Nathan trascorre circa quattro settimane nel punto in cui Gabriel gli aveva detto di andare nel caso in cui si fossero separati: dopo tutto questo tempo non c'è stata alcuna traccia dell'amico, ma in compenso è comparso il suo Dono, come quello del padre, e non lo riesce a controllare per quanto si possa sforzare. Un giorno trova un uomo nel suo rifugio e scopre che è stato lui a prendere il Fairborn e che Gabriel è con lui e Van, il suo capo: è così che decide di andare con lui dall'amico e incontrare questa certa Van che vuole le lettere dell'amico; il problema ora è che deve anche salvare Annalise, la ragazza che ama, dal sonno indotto da Mercury, l'Incanto Nero da cui avrebbe dovuto ricevere i tre doni e che vuole, in cambio del risveglio della ragazza, la morte di Marcus. Per fare questo, però, deve entrare nell'Alleanza e convincere suo padre ad aiutarli a togliere Soul O'Brien dalla cima degli Incanti Bianchi e far cessare l'uccisione dei Neri da parte dei Cacciatori Bianchi.

Allora, cosa posso dirvi? Partiamo dal fatto che in questo libro la magia è un po' più presente, la vediamo un po' più spesso del precedente volume, e la vicenda inizia a complicarsi perché si sta creando una guerra tra Bianchi e Neri e qualcuno deve metterla a tacere, soprattutto perché in molti non sono contenti e perché gli stessi Bianchi, coloro che si sono sempre definiti l'emblema della pace, del bene, stanno iniziando ad agire per i loro tornaconti, usando la violenza e iniziando a usare i Neri come delle specie di cavie. Inoltre, la stessa vicenda si fa più intrigante, in un paio di parti mi sono sentita coinvolta perché rimanevo con il fiato sospeso e in alcuni punti mi sarebbe piaciuto entrare nel libro e dare un paio di schiaffi a qualcuno in particolare che non aveva ancora capito che la vita non è solo rose e fiori, ma che talvolta loro devono anche uccidere.
Soffermiamoci un attimo su alcuni dei personaggi più importanti.

Nathan continua ad essere sempre lo stesso ragazzo del precedente volume, determinato a fare quello che vuole e a non farsi mettere i piedi in testa venendo comandato a bacchetta, però qui ha un problema in più, almeno all'inizio, perché non sa come controllare il suo Dono, come impedire all'animale che c'è in lui di lasciarsi trasportare dall'adrenalina e uccidere qualche animale o qualche persona; inoltre, è molto combattuto sui suoi sentimenti per il padre perché, in teoria, dovrebbe odiarlo per tutte le azioni terribili che ha fatto, ma, in pratica, lo ammira nonostante tutto e, a suo modo, gli vuole bene e inizia a capirlo meglio quando inizierà a trascorrere del tempo con lui, per via dell'Alleanza.

Gabriel è invece un ragazzo molto gentile, paziente, che perde le staffe solo quando si parla di Annalise o quando il protagonista si impunta su qualcosa di poco piacevole, e che è segretamente (oddio, forse proprio segretamente no, perché in molti se ne accorgono) innamorato di Nathan, che seguirebbe dappertutto e che non esiterebbe a proteggerlo a tutti i costi. Inoltre è anche un ragazzo abbastanza solare e simpatico, che ti fa vedere quanto ci tiene alle persone che ama.
E' anche molto buono e cerca di vedere le persone per quello che sono veramente, non solo per il fatto dell'essere Bianchi o Neri.

Marcus è un padre al quanto strano: non c'è mai stato fisicamente per Nathan, ma l'ha sempre pensato e, in un qualche modo, lo ha sempre amato, sebbene ogni tanto sia diffidente nei suoi confronti per via della visione secondo cui sarebbe stato ucciso proprio dal figlio; è una persona che ha assassinato parecchie volte parenti e amici e che si innamorò di una donna Bianca, con cui ebbe un figlio, anche se relazioni di questo tipo erano proibite. Quello che mi è piaciuto di più è il fatto che mantenga comunque una sorta di umanità, non è proprio il cattivo della situazione, semplicemente è molto irascibile e non esita a fare del male se qualcuno gli tocca il figlio (cosa che fa capire che gli importa veramente); inoltre, quello che fa alla fine del libro è stato un gesto molto bello, sebbene mi abbia fatto un po' schifo, però si è fidato del figlio e un po' mi dispiace per quello che lo ha portato al punto di fidarsi.

Abbiamo poi Annalise, un personaggio che all'inizio mi stava simpatica perché è stata la prima Bianca a trattare Nathan come una persona normale, non come un Mezzo Codice mezzo Nero: in un qualche modo era innamorata del suo principe che ha fatto di tutto pur di riportarla in vita dal suo sonno, però non penso che abbia mai capito che dentro di lui c'era e ci sarebbe sempre stata la sua parte Nera, che per quanto potesse fare azioni buone, avrebbe anche dovuto uccidere. Ed è proprio questo che mi ha fatto arrabbiare di lei, perché nel momento in cui scopre il suo Dono e quello che ha fatto, il modo in cui ha ucciso certe persone, decide che lui è un mostro e che non può starci insieme: io dico, lo sapevi che lui era più Nero che Bianco e c'era da immaginarsi che avrebbe potuto avere lo stesso Dono del padre, quindi cosa fai tanto la sostenuta superiore al protagonista che fa solo del bene e che non parla con chi fa del male! Insomma, tesoro caro, guarda che nel vostro mondo a volte è necessario uccidere e non puoi biasimarlo, soprattutto dopo aver fatto quello che hai fatto nel finale.

Tra i personaggi secondari incontriamo di nuovo Celia, la carceriera del protagonista, con cui ha vissuto per un paio d'anni e che gli ha insegnato a combattere, Ellen, la Mezzo Sangue che l'aveva aiutato a trovare Bob per poi trovare Mercury; incontriamo, invece, per la prima volta Van, una donna che è specializzata in pozioni e che aiuterà il protagonista a liberare Annalise, a patto che lui si unisca all'Alleanza, e Nesbitt, un uomo di trent'anni dalla personalità particolare che potrebbe sembrare un tipo antipatico, ma che si rivelerà anche simpatico.

Anche qui continuiamo a vedere il tema del diverso, ma questa volta non sono solo i Bianchi a guardare male il nostro caro Nathan, anche i Neri ci si mettono: ora, uno potrebbe chiedersi il perché, visto che anche lui è Nero, ma in realtà non lo è, anche lui è un Mezzo Sangue e i cosiddetti Neri Puri sono piuttosto snob, della serie "O sei un Puro, oppure sei una feccia", senza considerare il fatto che non è un semplice Mezzo Sangue, figlio di un profano e un mago, ma è figlio di una Bianca e un Nero, ancora peggio, soprattutto visto chi è il padre!
Insomma, per Nathan, per il momento, tutto o quasi è permeato dal mainagioia, tra i Neri che non lo considerano uno di loro, i suoi sentimenti per Gabriel che non capisce, la relazione con Annalise, il Dono e il finale...

Quello che mi ha colpito di più di questo libro è stato il fatto che ci sono alcuni momenti in cui la vicenda sembra sia narrata da un Nathan adulto, mentre altri sembra che li racconti quella parte di lui un po' ignorantella e ancora bambina, non so se mi sono fatta capire, però ci sono proprio punti in cui il protagonista mostra due facce di sé, quella matura e quella che lo è un po' meno.
Inoltre, mi  piaciuto veramente tanto il rapporto che si instaura fra lui e il padre, un rapporto che si viene a creare per via delle circostanze, ma che ci permette di vedere quanto si vogliano bene, nonostante tutto, e quanto lo stesso padre inizi a fidarsi di lui a dispetto della visione: un rapporto che mi è piaciuto molto perché da entrambe le parti c'è sempre stato qualcosa che impediva loro di avvicinarsi più di tanto, fra l'uno che non sapeva se odiarlo o ammirarlo, e l'altro che non sapeva se fidarsi o meno. Un altro rapporto molto bello è quello con Gabriel perché i due sono dei veri amici e ho l'impressione che potrebbero anche diventare qualcosa di più, ma sono molto belli, si proteggono e ci tengono l'uno all'altro. Invece, un rapporto nì è quello con Annalise perché in certi punti mi sono sembrati un po' troppo teneri per i miei gusti e perché lei non lo capisce fino in fondo e lui si illude che abbia capito...

Concludendo, perché ho parlato abbastanza, questo libro mi ha fatto provare qualche emozione in più del primo, che non me ne aveva fatto provare quasi nessuna, e l'autrice è riuscita a farmi coinvolgere un po' di più nella vicenda; quel finale è stato molto doloroso, almeno per me, perché mi è dispiaciuto un sacco per quello che è successo e non so se riuscirò mai a perdonare un certo personaggio per quello che ha fatto, anche se mi sa che dovrò perché mi sono fatta uno spoiler bello grosso sul finale del prossimo e ultimo libro (che sarà anche quello terribile) e dovrò cercare di farmi passare l'arrabbiatura (si può dire?) nei suoi confronti prima di prendere e andare dalla carissima Sally Green a dirgliene quattro.
Insomma, una lettura molto più piacevole del precedente volume, abbastanza piena di azione, soprattutto nella parte finale, con un po' più magia presente, anche se comunque non ai livelli di altri libri. Un libro che consiglierei agli amanti della magia e dell'avventura.
Voto:


mercoledì 28 settembre 2016

WWW... Wednesday! #24

Buongiorno, qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun Daemon Black è entrato nella mia classe, si è passato il libro da una mano all'altra, si è seduto dietro di me e ha usato la sua Bic per darmi dei colpetti sulla spalla! Ah, che vita ingiusta...
Inoltre, siamo giunti quasi alla fine di settembre e questo non va bene, il tempo sta già scorrendo troppo velocemente per i miei gusti, senza contare il fatto che pian pianino il mio tempo per leggere e fare altre cose tanto carine si sta rimpicciolendo sempre di più! Troppe cose da fare e troppo poco tempo...
Comunque, eccomi con la consueta rubrica del mercoledì inventata dal blog Should Be Reading, in cui devo mostrarvi le mie letture in corso, finite e in programma.

What are you currently reading?
L'ho incominciato ieri sera e non vi so ancora dire molto perché sono all'inizio.

What did you recently finish reading?
Mercoledì scorso ho finito di leggere "Calendar Girl" e devo dire che mi aspettavo qualcosa di diverso: il finale molto carino, gli avvenimenti pure, ma ottobre è stato un mese difficilissimo da leggere perché c'erano troppe scene di quel tipo (capitemi), il che potrebbe anche andare bene, se solo non venissero usate come modo che Wes usa per scacciare i suoi demoni, cosa che non ho apprezzato parecchio (come anche il fatto che Mia e Wes, dopo non essersi visti per un mese, cosa fanno dopo trenta secondi? QUELLO! Ma andiamo, io al posto loro sarei rimasta abbracciata al mio ipotetico ragazzo per ore, non mi sarebbe mai passato per la mente di fare certe cose). Poi, dopo aver passato tre giorni a scrivere per il blog, ricopiare la miriade di appunti in bella e dopo essere andata a vedere "Io prima di te" al cinema, sono riuscita a leggere "The 100" e mi è piaciuto molto, se dovessi descriverlo con una sola parola vi direi "Bellarke". Infine lunedì ho letto il testo teatrale dell'opera di "Harry Potter" e devo dire che mi è piaciuto abbastanza, sebbene si veda che non è tutto frutto della Rowling e sebbene Albus sia stato insopportabile per più di metà tempo.

What do you think you'll read next?
Di sicuro leggerò "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte", probabilmente in inglese, perché ieri, durante letteratura inglese, ne abbiamo letto un brano e mi incuriosiva troppo (il problema è che ho paura che vorrò leggere tutti i libri di cui ci sono i brani sul mio libro di letteratura e questo non farà bene alla mia wish list lunga già adesso due chilometri). Poi leggerò sicuramente "La verità nei tuoi occhi" nella speranza che l'autrice abbia colto a pieno il genere, visto che il precedente volume veniva presentato come un Romantic Suspense e del lato ipoteticamente giallo non c'era quasi l'ombra.

Quali sono, sono state e saranno le vostre letture?

martedì 27 settembre 2016

Recensione Half Bad

Titolo: Half Bad
Autore: Sally Green
Genere: Fantasy
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 15.00 (copertina flessibile)
Pagine: 400






Trama
La Magia esiste, ed è spaccata da una guerra millenaria. Appartenere a un fronte definisce il ruolo di ciascuno nel mondo, garantisce compagni e alleanze; ma soprattutto decide chi sono i nemici, che vanno giustiziati senza rimorso. Nathan vive in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell'Oscuro più terribile mai esistito, cresce nella famiglia materna, evitato da tutti, vessato dalla sorellastra, perseguitato dal Concilio che non si fida di lui e anno dopo anno ne limita la libertà, fino a rinchiuderlo in una gabbia. La stessa guerra che divide il mondo della Magia si combatte nel cuore di Nathan, in perenne bilico tra le due facce della sua anima, che davanti alla dolcezza di Annalise vorrebbe essere tutta Bianca, e invece per reagire alle angherie si fa pericolosamente Nera. Ma è difficile restare aggrappato alla tua metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.
Recensione
Buongiorno, qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi sarebbe stato bello trovarsi un Daemon Black come vicino di casa! Ma a parte lo sconforto del mainagioia che è sempre qui accanto a me (cara classe, non potresti diventare un po' più grande per ospitare un banco in più esattamente dietro al mio, dove ci si siederebbe un ragazzo bellissimo, meglio se con gli occhi verde smeraldo?), oggi sono qui per parlarvi di un libro che si è rivelato molto diverso da come me lo sarei aspettato e a cui non so che voto dare alla fine perché la storia è molto avvincente, mi ha tenuta incollata alle pagine, però non mi ha fatto rimanere con il fiato sospeso o comunque non mi ha fatto avere le reazioni che mi fanno capire di avere tra le mani un libro che potrebbe diventare, potenzialmente, uno dei miei preferiti.

Inizialmente, ci ritroviamo in un luogo che non conosciamo e incontriamo il protagonista della storia, Nathan, che viene tirato fuori da una gabbia e che viene costretto a correre da un donnone, ma che tenta poi di fuggire invano; la scena si sposta qualche anno prima: da sempre viene guardato male dalla gente e anche dalla sua sorellastra perché lui è nato dall'unione di sua madre, Incanto Bianco, e di suo padre, un Incanto Nero molto temuto poiché famoso per assassini vari, e perché sembra aver preso dal padre; con il passare degli anni, il Consiglio inizia a emanare dei decreti che riducono sempre di più la sua libertà proprio per il fatto che è il figlio di Marcus e questo comporterà dei Cacciatori che lo sorveglieranno sempre, finché questi non lo prenderanno e decideranno che sua nonna, la sua tutrice, non è più in grado di educarlo e che la sua custodia deve passare nelle mano di una donna che lo deve addestrare con uno scopo ben preciso.
Se, inizialmente, c'era la speranza che potesse rivelarsi un Bianco, ormai Nathan ha capito che non lo è, ma ora il suo più grande desiderio, oltre a quello di incontrare il padre, è ricevere i tre doni per diventare un Incanto nel momento in cui compirà diciassette anni (come succede sempre per i diciassettenni) e scoprire il suo Dono, perché altrimenti potrebbe morire.

Dunque, la prima volta che ne avevo sentito parlare avevo pensato che fosse un po' come "Harry Potter" perché l'avevo sentito dire, quindi avevo un po' l'idea che si sarebbe presentata una storia completamente incentrata sulla ricerca dei propri poteri e sull'apprendimento di incantesimi vari o cose simili (anche perché non avevo letto la trama, non volendo spoilerarmi nulla o fare congetture leggendola); quando poi l'ho effettivamente letto questa storia sono rimasta un po' stranita perché la magia non si vede moltissimo, o almeno non come sono abituata io in base ad altri libri che la trattano, e la storia ha preso una piega inaspettata da quello che avevo pensato.

Nathan è un ragazzo che da piccolo è sempre stato trattato male da tutti per via di suo padre e anche perché, per sua sorella, è stata la causa del suicidio della madre (anche se poi si scoprirà che le cose sono molto più complicate): quando, però, alle medie incontra Annalise inizia a credere che a qualcuno possa non importare chi è, se Bianco o Nero, ma solo di lui come Nathan, ma poi tornerà alla cruda realtà quando riceverà la visita dei fratelli della sua amica, visita molto spiacevole, che ancora una volta lo farà cadere nello sconforto del non essere accettato, insieme alle notifiche del consiglio che gli proibiranno di fare sempre più cose e alla consapevolezza che nessuno darà il consenso perché lui riceva il Dono a diciassette anni. Insomma, è un ragazzino forte e fragile allo stesso tempo perché, da una parte, è pronto a combattere e a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, ma, dall'altra, vedersi escludere dalla società non è per nulla confortante. Però presto dovrà darsi da fare per lottare per un suo diritto e per non morire, determinato a fare qualunque cosa che non preveda di fare del male alle persone, anche ucciderle, per non dare la soddisfazione agli altri di accomunarlo a suo padre nel caso in cui facesse del male a qualcuno.

Tra i personaggi secondari, abbiamo la famiglia di Nathan: la madre, come già detto, morì un po' di anni prima della vicenda e sembra che si suicidò; il padre biologico non ha mai cercato un contatto con il figlio, sebbene lui pensi che lo osservi e che stia aspettando il momento giusto per venire da lui, ed è un famoso assassino che ha ucciso tantissime persone per ottenere il loro Dono; la nonna è colei che diventò il suo tutore legale alla morte della madre e che si è sempre battuta perché lui venisse cresciuto come se fosse un normale Bianco, con i loro stessi diritti, però più volte ha taciuto su alcune questioni molto importanti riguardanti Nathan e i genitori; Jessica è la sua sorellastra che ha iniziato a odiarlo dopo la morte della madre ritenendone la causa (inoltre, è parecchio arrogante e si crede chissà chi solo perché è Bianca); Deborah è un'altra sorella che si è sempre dimostrata molto gentile con lui, così come il fratello Arran, di due anni più vecchio, che lo ha sempre difeso davanti a tutti e che si batterebbe per lui.
Poi ci sarebbero anche altri personaggi, però compaiono dopo la metà del libro e, poiché non compaiono per tantissimo tempo, non riuscirei a dire più di tanto, ma quello che posso dirvi è che Nathan incontrerà parecchie persone che lo aiuteranno nella sua impresa, alcune saranno molto gentili, altre vorranno sfruttarlo, altre ancora vorranno fargli uccidere il padre, ma incontrerà anche dei ragazzi che diverranno un po' i suoi amici (Gabriel, Rose).

Diamo un breve sguardo a questa società: innanzi tutto ci troviamo in una Londra di un tempo indefinito, in cui coesistono i profani, ovvero i mondani di turno, e i maghi, riconoscibili perché hanno degli strani luccichii negli occhi; questi ultimi, poi, si dividono in Incanti Bianchi, apparentemente i buoni di turno che però si riveleranno non proprio gentili, Incanti Neri, maghi che uccidono molto spesso e che sono molto mal visti dai sopracitati che vorrebbero ucciderli per mettere fine agli assassinii, e i cosiddetti Mezzo Sangue, nati da un profano e un mago. Ogni mago, al raggiungimento dei diciassette anni, riceve tre doni da un famigliare per diventare così un Incanto (fino a quel momento sono delle semplici crisalidi) e il loro Dono può essere più o meno potente, più o meno raro in base alle varie persone; dopo di ciò, ognuno sceglie la sua strada, la sua carriera e i posti più ambiti sono quelli dei Cacciatori, ovvero coloro che si occupano di andare dietro agli Incanti Neri.

In questo libro è molto presente il tema del diverso perché Nathan è il frutto di un unione proibita tra una Bianca e un Nero e perché lui stesso è qualcosa di unico, qualcosa che spaventa proprio per la sua diversità dalla stragrande maggioranza delle persone e anche per via del suo essere figlio di Marcus, il famigerato e temutissimo assassino che nessuno mai è riuscito a catturare e a uccidere. Ancora una volta, questo tema mi fa pensare quanto noi possiamo essere crudeli quando vediamo qualcuno diverso da noi, neanche tanto per una qualche malattia, ma anche solo quando qualcuno non si veste come la massa e allora viene deriso, preso in giro, perché noi esseri umani, evidentemente, se non siamo come un gregge di pecore che seguono sempre e solo una via non siamo contenti. Insomma, la diversità dovrebbe essere una cosa bella, un pregio, qualcosa di cui gioire perché se fossimo tutti uguali non ci sarebbe alcun divertimento, sarebbe tutto noioso, come se fossimo tutti i cloni di tutti e non ci fosse più identità: perché dobbiamo tutti vestirci in un certo modo? Mica tutti possiamo cambiare scarpe ogni mese o comprarci maglie dell'Abercrombie come se fossero il pane che compriamo tutti i giorni!
Ma, soprattutto, perché non iniziamo ad accettarci gli uni gli altri per quello che siamo? Una volta, una ragazza mi ha detto che si comportava in un certo modo, facendo la stupida, perché altrimenti non avrebbe avuto amici, ma non sarebbe meglio mostrarsi per come si è davvero al posto che fare di tutto per essere accettati dagli altri?
E poi, ultima cosa, perché non siamo capaci di trattare come nostri pari delle persone che hanno dei problemi, che siano fisici o mentali? Se uno è diverso non vuol dire che dobbiamo sentirci in obbligo di cercare di omologare gli altri oppure di escluderli a priori. Ed è questo che fa la gente con Nathan, lo vede come il demonio fatto persona solo per via del padre e del suo essere Nero, ma ciò non vuol assolutamente dire che lo sia!

Concludendo, perché potrei aver parlato troppo e perché potrei dilungarmi sul tema del diverso, questo libro me lo sarei aspettato diverso, certo, l'azione non manca, però mi sarebbe piaciuto vedere di più l'uso della magia in qualsiasi forma, invece si è visto poco, ma spero che si vedrà di più nel seguito. L'autrice ha saputo creare una storia molto intrigante, sebbene non sia riuscita a conquistarmi fino in fondo, a farmi trattenere il fiato nei punti di maggior tensione, a farmi rimanere con la bocca aperta o a farmi provare quelle emozioni che in genere provo con libri di questo genere. E devo ammettere che anche i personaggi non mi hanno fatto propriamente impazzire, però il fatto che l'unico di essi che abbiamo conosciuto decentemente sia stato il protagonista penso che non sia stato sufficiente a farmi capire gli altri e a vedere se con qualcuno entravo in sintonia, ma ciò non toglie che Nathan, tutto sommato, mi sia piaciuto, sebbene talvolta mi sia sembrato un bambinone.
Insomma una storia senza troppa magia, per il momento, ma con un bel po' di azione e pochi colpi di scena (praticamente non ce n'è quasi nessuno di così eclatante se non uno), qualcosa di carino e leggero, da leggere senza troppe pretese, quando si vuole qualcosa che ti attiri nel mondo creato e che ti distragga da pensieri vari. Un libro che consiglierei a chi piace leggere di magia e a chi piace l'avventura.
Voto:

lunedì 26 settembre 2016

Canticchiando fra i libri! #17

Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun alieno dagli occhi verdi è entrato nella mia vita...
Comunque, a parte questo, oggi sono finalmente tornata con un nuovo appuntamento con la rubrica "Canticchiando fra i libri", una rubrica inventata da me in cui devo scegliere due libri e un personaggio e associarvi una canzone in base al ritmo, al significato o al contesto che c'è dietro.

1.
Lukas Graham - Mama Said
Durante la lettura di questo bellissimo libro mi è venuta in mente questa canzone, senza un motivo apparente: dopo aver letto il testo e la traduzione, mi sono convinta del fatto che potesse sposarsi bene con la storia di Elise, una ragazza esclusa da tutti e più volte vittima di bullismo, perché "Mama Said" parla di qualcuno a cui i genitori hanno sempre detto la frase "va tutto bene" anche quando non era così e quando gli altri lo hanno sempre guardato male.
Questo fatto mi ha ricordato molto questo libro perché è la stessa cosa che è successa a lei, sebbene nessuno le abbia mai detto che andava tutto bene: lei vuole solo fare quello che le piace, cosa che nessuno capisce, e per questo viene presa in giro, per il solo fatto di essere diversa.

2.
Mary Lambert - So Far Away
Dunque, questo è il colpo di fortuna più grande che mi sia capitato nella vita perché per due volte ho potuto associare con facilità due canzoni a due libri in quanto il mio cervellino è stato molto bravo e gentile a farmi venire le idee giuste durante la lettura, quindi non sono dovuta stare due ore davanti al computer ad ascoltare tutte le canzoni del mondo per farmi venire l'ispirazione divina.
Ho scelto questa canzone per "First, la mia prima volta" perché il testo parla di qualcuno che vorrebbe avere una persona vicino che lo apprezza per quello che è nonostante i difetti e penso vada bene per raccontare la vicenda, in quanto tutto ruota ad un evento accaduto nel passato della protagonista che la porta ad aiutare gli altri, ma dopo un po' non è più felice e quando si scopre quello che ha fatto vorrebbe solo qualcuno accanto che la ami per come è, senza giudicarla, facendole dimenticare le sue azioni e facendola sentire bene, felice.

3.
Shawn Mendes - Don't Be A Fool
Due secondi fa stavo cercando una canzone da associare a un personaggio, così ho iniziato ad ascoltare il nuovo album di Shawn Mendes quando mi è venuta l'illuminazione e sono andata a leggere il testo e la traduzione: subito mi è venuta in mente Liis di "Un indimenticabile disastro" per via dei primi versi, ma poi ho pensato a Will perché la canzone parla di un ragazzo che dice ad una ragazza di non poterle donare il suo cuore perché non è sicuro di poter rimanere con lei e le dice di non fare la pazza perché troverà un altro uomo che la farà felice. Questo è un po' quello che dice Will a Lou, le dice che non deve essere arrabbiata con lui se ha deciso di andarsene perché non è colpa sua e che troverà qualcuno per cui non dovrà rinunciare a essere felice.

E voi, che ne pensate? Siete d'accordo?

sabato 24 settembre 2016

Recensione Attraverso il Fuoco

Titolo: Attraverso il Fuoco
Autore: Josephine Angelini
Genere: Fantasy
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 16.50 (copertina rigida)
Pagine: 464






Trama
Finalmente è arrivato il momento che Lily aspettava da una vita: Tristan, il ragazzo più bello e corteggiato di Salem, l'ha invitata alla festa del liceo. Proprio lei, timida e impacciata, che non ha mai partecipato a un party a causa delle devastanti crisi allergiche di cui soffre. Ma quando alla festa Tristan bacia un'altra ragazza, Lily viene scossa da violente convulsioni proprio di fronte a tutti i suoi compagni di scuola. Dopo questa insopportabile umiliazione vorrebbe solo sparire... E se il suo desiderio si avverasse? Improvvisamente risucchiata in un mondo parallelo, dominato da creature spietate, Lily si ritrova faccia a faccia con la perfida Lillian, la Strega di Salem, identica a lei, solo diabolica. Con l'aiuto dell'affascinante Rowan, scoprirà a poco a poco di possedere poteri straordinari e mentre l'attrazione fra lei e il ragazzo diventa innegabile, la furia di Lillian esplode come un tornado e lo scontro con la potentissima gemella non può più essere rimandato: riuscirà Lily a sconfiggere le forze del Male visto che la sua acerrima nemica è proprio... lei stessa?
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e, oltre a non aver ritrovato nessun Daemon Black davanti alla porta di casa, anche quest'anno l'autunno è definitivamente arrivato, portandosi via il caldo soffocante e le zanzare, però portando con sé le cimici, quelle cose odiose che entrano dalle finestre come se fuori stesse già nevicando e loro avessero bisogno di un rifugio mite. Ma per il momento c'è ancora un po' di tempo prima che il freddo arrivi e prima che la delusione nel non vedere la neve si faccia strada; intanto, mentre aspetto con fervore il Natale (sì, lo so che è appena incominciata la scuola, ma adoro questa festa, soprattutto da quando i miei genitori mi permettono di fare un ordine su Amazon per comprare dei libri come regalo), oggi sono tornata per parlarvi del primo volume della trilogia "The Worldwalker", una serie incentrata sulle streghe e, di conseguenza, sulla magia, ma anche sull'esistenza di diverse dimensioni.

Lily è una ragazza particolare perché soffre di terribili allergie alle quali ha reazioni molto violente, ha perennemente la febbre, ma nessun dottore sa spiegarsi il motivo: accanto a lei ha soltanto la sorella Juliet, più grande di lei, la madre, che viene considerata pazza perché parla di versioni diverse delle persone (come se esistessero diverse dimensioni), e Tristan, il suo migliore amico sempre premuroso con lei, di cui è innamorata da parecchio tempo, nonostante la sua fama di donnaiolo. Quando la invita a una festa, pensa che potrebbero provare a frequentarsi, ma il suo sogno viene infranto quando lo vede insieme a una ragazza in un bagno e ha una violenta crisi. Dopo il fatto desidera scomparire e così accade nel momento in cui la voce che aveva sentito durante la festa le propone di portarla via dal suo mondo. Si ritrova in una Salem diversa, dove la gente sembra provare rispetto per lei, ma dopo aver scoperto come ha fatto a giungere lì, scappa e si imbatte in Rowan, un ragazzo che dapprima sembra odiarla e che poi dopo inizia a mostrarsi leggermente più gentile, sebbene quei momenti siano alternati ad atri di assoluta freddezza.
Lei è in pericolo e deve imparare a controllare i suoi poteri, per questo sarà aiutata proprio dal ragazzo, insieme a Caleb e alla versione di Tristan di questo mondo: ma presto scoprirà che c'è molta gente che la vuole usare per i suoi scopi e dovrà, fra le altre cose, capire di chi fidarsi e non permettere al Male di farsi strada, non più di quanto abbia già fatto.

Allora, che cosa posso dire di questo libro? Inizio col dire che la Angelini mi aveva già attirato con la trilogia di "Starcrossed" che lessi l'anno scorso, dopo essermi innamorata delle copertine e aver deciso che avrei dovuto assolutamente leggerla perché come si fa a resistere a una storia collegata alla mitologia greca? Non si può, semplice. Così, quando poi ho scoperto di quest'altra serie mi sono subito incuriosita e mi sono ripromessa di leggerla perché, anche qui, le copertine erano molto belle: poco tempo fa mi sono decisa a leggerla e devo ammettere che non pensavo fosse così bella! E, tra l'altro, è stato il primo libro che io abbia mai letto riguardante le streghe *compare Mushu che dice: "Disonore su di te, disonore sulla tua mucca!"*, senza prendere in considerazione le storie che parlano di magia come "Harry Potter" perché lì non si parla di streghe, ma di maghi, e senza considerare "Il Trono di Ghiaccio", visto che non è propriamente incentrato su di esse.
Comunque, ancora una volta l'autrice mi ha conquistato e ha superato le mie aspettative, anche perché praticamente non sapevo di che parlava questo libro (ultimamente guardo poco le trame per non spoilerarmi nulla, visto che almeno uno spoiler lo si trova sempre) e quindi non è che le avessi chissà quanto alte, però mi ha sorpreso, non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto.

Lily è una ragazza molto sola a causa della sua allergia e di quello che le persone pensano della sua famiglia, però è comunque molto determinata in quello che fa e non si fa mettere facilmente i piedi in testa da nessuno: per questo, quando il suo migliore amico, che poteva diventare anche qualcosa di più, la tradisce praticamente davanti a tutti non riesce a sopportarlo e preferisce sparire, anche se all'inizio non è consapevole di quello che ha accettato, determinata a non farsi più umiliare. Quando arriva in questo nuovo mondo, in questa nuova versione di Salem, inizialmente non capisce, ma col tempo comincia a vedere le cose più chiaramente, specie quando scopre di avere dei soldati alle calcagna ed è costretta a stare a fianco di un ragazzo che sembra odiarla e non fidarsi di lei. Ma nonostante tutto quello che accade la sua determinazione rimane e lei è pronta a lottare per ritornare a casa, dalla madre e dalla sorella, sebbene si stia creando un legame proprio con il ragazzo.

Rowan è un personaggio che inizialmente sembra piuttosto freddo, un diciannovenne anche un po' odioso perché non tratta molto bene la protagonista e un paio di affermazioni nei suoi confronti non saranno molto carine, però è anche stato ferito da Lillian, la strega di questa Salem, che vuole uccidere, e alcuni suoi comportamenti si possono un po' giustificare: oltre a far trasparire pian pianino il vero sé, un tipetto anche sopportabile e capace di sorridere contro ogni aspettativa, si rivelerà un tipo veramente tosto, uno di quelli che non amano essere contraddetti quando ordina a qualcuno di fare o non fare qualcosa, ma anche uno di quelli che sarebbe disposto a fare di tutto per le persone che ama e di cui si fida. Anche se nasconde parecchi segreti ed è molto misterioso, ci sono dei punti in cui lo possiamo vedere anche vulnerabile, soprattutto quando si tratta di una certa personcina tanto carina dai capelli lunghi e rosso fuoco che piomberà nella sua vita all'improvviso e che scambierà, all'inizio, per una certa strega di nostra conoscenza.

Fra i personaggi secondari abbiamo i due Tristan, Caleb, le due Juliet, Samantha e Lilian. Partiamo dalla dimensione della protagonista: Samantha è sua madre, una donna considerata pazza da tutti per via di quello che va a dire alla gente su più versioni dei mondi e che viene accudita dalle due figlie, visto che il marito è troppo umiliato da ciò per starle vicino; Juliet è la sorella maggiore che non esita a raggiungere Lily per aiutarla con la madre quando ne ha più bisogno, visto che vive al campus dell'università, e che si preoccupa per la salute della sorella; infine abbiamo Tristan, un ragazzo che di mestiere fa il donnaiolo e, contemporaneamente, il migliore amico della protagonista, nonché lo spezza cuori di turno che se fosse reale si vedrebbe arrivare uno schiaffo in piena faccia e un calcio proprio lì sotto dalla sottoscritta (mai sottovalutare il potere di una ballerina, specie quando i grand battement le vengono molto bene) perché la illude e dopo essere stato scoperto a fare certe cose in bagno con la sua ex si arrabbia anche quando lei prova indifferenza per quello che ha da dire! Ma io dico, la tradisci e ti arrabbi per come ti tratta?! Ma altri due schiaffi e due calci non te li toglie nessuno, tesoro!
Infine passiamo ai tre personaggi dell'altra Salem: Tristan è sempre lo stesso, solo un po' più timido e ai miei occhi un po' più simpatico, anche se ci prova con Lily e lei deve stare con Rowan, quindi non va bene; Caleb è un colosso molto forte e molto legato al suo compagno, che un paio di volte mi ha fatto sorridere e che mi dà l'idea di essere un altro di quelli che sarebbero disposti a tutto pur di proteggere chi ama; Lillian è la strega di Salem che da circa un anno sta uccidendo scienziati e insegnanti perché ha cambiato la sua opinione sulla scienza dopo un viaggio di tre settimane, ma nessuno sa che cosa abbia visto, l'unica cosa che sanno è che ha ucciso tantissima gente e che adesso ha fatto venire un'altra versione di sé nel suo mondo con chissà quale scopo; infine Juliet è una sorella che ama Lillian nonostante quello che stia facendo e che si metterà ad aiutare Lily, mettendosi anche contro la strega

Diciamo che appena ho letto Salem, mi è subito venuta in mente la mitica Bonnie Bennet di "The Vampire Diaries" e da lì sono partita per la tangenziale e mi sono detta che non potevo perdermi questo libro, anche perché mi piace molto leggere di magia ed essa fa parte del Fantasy, che è il mio mondo, quindi devo leggere tutte le sue sfaccettature, che si tratti di streghe, vampiri, lupi mannari, maghi, elfi, druidi e chi più ne ha più ne metta. Poi, insomma, si ricollega a Bonnie che è il mio personaggio preferito di TVD insieme a Damon e Stefan e non potevo non leggere qualcosa sulla sua patria.
Diciamo anche che, dopo aver letto la Trilogia del Risveglio, avevo il sentore che anche questa saga della Angelini mi avrebbe conquistato e mi avrebbe fatto appassionare, ma è addirittura riuscita a superare le mie aspettative, complice il fatto che la trama non l'avevo neanche letta: mi sono ritrovata talvolta con gli occhi a cuoricino perché Lily e Rowan sono l'amore e ho iniziato sin dal momento del loro primo incontro a shipparli, come mi capita sempre d'altronde, visto che sono troppo teneri e carini con quel loro atteggiamento da mi fido-non mi fido, poi ho adorato Tristan e Caleb dell'altra Salem e il mio povero cuoricino ha perso qualche battito quando succede una certa cosa.
Un personaggio che invece avrei ucciso volentieri, mandando il mio pacifismo a riposare nel cassetto giusto il tempo necessario per trovare un Kanima e paralizzare il tiziolino in questione, è stato il capo meccanico della strega, di cui adesso non mi viene neanche il nome perché sono fuori casa e non ho il libro per andare a controllare, perché è meschino e calcolatore in una maniera vomitevole

Concludendo, perché ho parlato veramente troppo, questo primo volume mi è piaciuto tanto, una storia bella e, dal mio punto di vista e in base alle mie letture passate, originale, che mi ha tenuto incollata fino alla fine e che mi ha fatto venire voglia di un Rowan nella mia vita, cosa impossibile perché non è reale *si dispera in un angolino*; oltretutto, il finale non è il tipico finale da mainagioia! Per carità di gioie ce ne sono poche, ma almeno per questo primo volume la fine non ti lascia con il cuore spezzato, solo con una voglia matta di vedere cosa succederà nel secondo volume.
Voto:

giovedì 22 settembre 2016

Recensione La moglie del califfo

Titolo: La moglie del califfo
Autore: Renée Ahdieh
Genere: Young Adult Fantasy
Casa editrice: Newton Compton Editori
Prezzo: €10.00 (copertina rigida)
Pagine: 342






Trama
Al calar del sole sul regno di Khalid, spietato califfo diciottenne del Khorasan, la morte fa visita a una famiglia della zona. Ogni notte, infatti, il giovane tiranno si unisce in matrimonio con una ragazza del luogo e poi la fa uccidere dopo aver consumato le nozze, prima che arrivi il nuovo giorno. Ecco perché tutti restano sorpresi quando la sedicenne Shahrzad si offre volontaria per andare in sposa a Khalid. In realtà, ha un astuto piano per spezzare quest'angosciosa catena di terrore, restando in vita e vendicando la morte della sua migliore amica e di tante altre fanciulle sacrificate ai capricci del califfo. La sua intelligenza e forza di volontà la porteranno a superare la notte, ma pian piano anche lei cadrà in trappola, finirà per innamorarsi proprio di Khalid,, che in realtà è molto diverso da come appare ai suoi sudditi. E Shahrzad scoprirà anche che la tragica sorte delle ragazze non è stata voluta dal principe. Per lei ora è fondamentale svelare la vera ragione del loro assurdo sacrificio per interrompere una volta per tutte questo ciclo che sembra inarrestabile.
Recensione
Buongiorno! Domani sarà venerdì, ovvero il giorno che tutti gli studenti aspettano con trepidazione perché significa week-end, ma è un giorno molto odiato perché ricorda anche che i prossimi due giorni verranno spesi in studio matto per la settimana successiva... che bello!
Comunque, oggi eccomi qui per parlarvi di un libro che ho divorato in poche ore, un po' di più di un mese fa, e che mi ha stregato per la sua bellezza e per la sua esoticità, per il mistero che contiene fra le pagine e per la magia della sua storia; un retelling de "Le mille e una notte" che può essere in grado di ammaliare il lettore con la sua magia.

Ci troviamo nel Khorasan, questo regno sottoposto al dominio del califfo Khalid, un ragazzo che da circa tre mesi ha quasi una moglie al giorno che muore immancabilmente all'alba del giorno seguente delle nozze. Fra queste c'era anche Shiva, la migliore amica di Shahrzad, ed è per questo che quest'ultima ha deciso di vendicarsi, di uccidere quell'uomo e di sopravvivere il più a lungo possibile per riuscire nel suo intento. Man mano che passano le notti, mentre è riuscita a essere risparmiata grazie a una storia, scopre che sotto sotto suo marito non è il mostro che sembrava, è un ragazzo con molti segreti, che non si confida con nessuno e che non lascia praticamente a nessuno i permesso di entrare nel suo mondo.
Nel frattempo, il suo primo amore, Tariq, è determinato a portarla fuori dal palazzo del califfo a ogni costo. Ma come farà Shahrzad a fargli capire che non tutto è come sembra?

Dunque, ultimamente mi sta capitando sempre più spesso di non riuscire a trovare le parole per esprimere quello che una lettura mi ha suscitato, quello che mi ha lasciato e mi ha fatto provare, perché il più delle volte avrei così tante cose da dire che è difficile cercare di mettere in ordine i pensieri che mi frullano per la testa. E questa è una di quelle volte, ma cercherò di fare un po' di ordine nella mia testa per parlarvi di questo libro che, inizialmente, non mi aveva ispirato, ma che, dopo aver letto la recensione di Maria del blog "Capitolo Zero", mi sono decisa a leggere perché ho cambiato la mia opinione (prima pensavo che fosse una storia un po' così e così, di quelle che fanno storcere il naso, ma non chiedetemi perché pensavo questo, perché non lo so nemmeno io).

Shahrzad è una ragazza di sedici anni, una mia coetanea in sostanza, che è arrabbiata per la morte della migliore amica e che è determinata a uccidere il suo assassino: da subito vediamo una ragazza piena di odio, desiderosa di vendetta e determinata a conseguire il suo scopo; è anche una ragazza abbastanza sicura di sé, un tipetto arrogante, con una lingua biforcuta, ma soprattutto è la tipica protagonista un po' badass che fa il baffo ad alcune delle persone che le stanno intorno. Purtroppo per i suoi piani, non aveva però calcolato l'eventualità di iniziare a provare qualcosa di profondo per quel mostro che tanto odia e non avrebbe mai creduto che, nonostante tutto, con lui si potesse sentire a casa: sarà questo che le creerà dei conflitti interiori e che, appunto, cambierà i suoi piani, soprattutto nel momento in cui viene attratta dai segreti del palazzo, segreti che nessuno è disposto a rivelarle.

Khalid è, invece, un ragazzo di diciotto anni che si è ritrovato sulle spalle delle preoccupazioni quando era ancora giovane: dopo aver passato un'infanzia difficile, senza amore dopo la morte della madre, è cresciuto nell'odio verso il padre, che gli ha lasciato la carica di califfo quando aveva diciassette anni. Visto da fuori, da un occhio estraneo, può sembrare un mostro una persona che uccide le sue mogli senza farsi scrupolo delle loro famiglie, un mostro freddo, oppure c'è chi lo vede come un reuccio insignificante; se lo si guarda più attentamente, però, si può vedere un ragazzo che è dovuto diventare adulto molto velocemente, un uomo letale per chi si dovesse mettere sulla sua strada e fare del male alle persone che ama, uno che ha molti segreti e che non si confida con nessuno cosa che lo fa sembrare freddo e scostante. Ma quando nella sua vita compare Shahrzad, qualcosa cambia, non è più disposto ad ucciderla per evitare che la maledizione si avveri perché senza aria non si può vivere e lui senza lei non potrebbe.

Tra i personaggi secondari, quelli che si vedono di meno rispetto ai due sopra citati, ci sono Tariq, il primo amore della protagonista che è determinato a riportala da lui e strapparla dalle grinfie del mostro, Jalal, il cugino del califfo che si rivela una personcina molto simpatica, un donnaiolo e un alleato, Despina, l'ancella della califfa che, inizialmente, sembrerà essere una persona di cui è meglio non fidarsi, e, infine, abbiamo il padre della protagonista, Jahandar, un uomo che non è più stato lo stesso dopo la morte della moglie e che adesso vuole recuperare sua figlia.

Questo libro è qualcosa di veramente bello: grazie alla sua ambientazione esotica, che ricorda un po' Aladdin, e grazie alla magia che trasparisce da questo romanzo, la storia riesce maledettamente bene ad attrarre il lettore all'interno della vicenda e non nego che qualche volta mi sono ritrovata con le farfalle nello stomaco o con il fiato sospeso oppure ancora con un sorriso da ebete stampato sulla faccia, di quelli che se la gente ti vedesse in giro penserebbe che tu potresti essere completamente fuori di testa. Non so esprimervi la magnificenza di questa storia, la bellezza del rapporto fra Shahrzad e Khalid e la misteriosità che aleggia per tutto il libro, però vi posso dire di sicuro che l'autrice è riuscita a portarmi in questo mondo desertico, dalle ambientazioni tipicamente di un'India delle storie che si raccontano, dove anche un mostro ha un cuore e dove in pochi riescono a vederlo.
Quello che mi ha colpito sin da subito è stato il fatto che Tariq abbia intrapreso un'impresa così coraggiosa per salvare l'amata, una cosa che fa indubbiamente capire quanto ci tenga a lei, però c'è stata subito la consapevolezza da parte mia del fatto che spesso le persone agiscono senza sapere come stanno veramente le cose (anche se, talvolta, dopo aver scoperto la verità, certe persone non cambierebbero affatto la loro decisione), come quando qualcuno si permette di criticare l'operato di qualcuno senza sapere cosa l'ha spinto a fare quello che ha fatto, come se l'unica verità fosse la propria, senza importanza per quella altrui. Ma mi sono arrabbiata ancora di più quando lui ha organizzato le cose in modo tale da alimentare una ribellione: ora, ha ragione, Khalid ha ucciso parecchie ragazze e questo non va bene, però prima di agire bisognerebbe fermarsi a riflettere, al posto che agire d'impulso, solo perché vuoi qualcuno morto per vendetta personale (perché non pensiate che lui abbia pensato tanto alle altre famiglie, l'unico pensiero è andato alla propria e a Shahrzad in particolare). Insomma, tutto questo per dire che questa storia, oltre ad essere basata su un amore inaspettato penso da entrambe le parti, è basata anche su azioni fatte per i propri tornaconti, non tanto per il bene comune e questo fa pensare che è una cosa che non cambierà mai, basta vedere i politici che non si degnano di aiutare la loro nazione perché, intanto, loro i soldi ce li hanno...

Una piccola parentesi sulla storia d'amore la devo fare: quello che dimostra il rapporto fra Shahrzad e Khalid è che, innanzi tutto, non puoi mai sapere cosa aspettarti dalla vita perché, magari, hai una certa idea in testa, ma poi tutto il tuo mondo è in grado di ribaltarsi quando qualcosa di nuovo o inaspettato entra nella tua vita, ma soprattutto che le azioni non indicano ciò che sei: tutti noi abbiamo dei mostri dentro che ci consumano, ma quello che facciamo trasparire crea una barriera fra noi e quello che saremmo se nella nostra vita ci fosse un po' di luce a sconfiggere questi mostri, ma soprattutto, quando questi si mostrano nelle azioni che compiamo, non vuol dire che siamo delle brutte persone, insensibili agli altri, anzi abbiamo tutti un cuore, sta a qualcuno scoprirlo e farlo scoprire agli altri.
Il loro amore è qualcosa di veramente bello, è un sentimento puro perché lei si innamora di lui in tutte le sue sfaccettature ed è l'unica persona esterna al palazzo che capisce il fatto che lui fa quello che ha fatto alle altre precedenti mogli per il bene degli altri, del suo popolo, non per il proprio, altrimenti non avrebbe mai permesso che le sue mani si macchiassero del sangue di fanciulle innocenti e questo fa pensare a un'altra cosa, quanto sia incredibile il fatto che ci sia gente che per il proprio dolore deve far pagare gli altri con qualcosa di ancora più grande: io posso capire che il dolore per la perdita di chi si ama possa distruggere le persone, ma questo non conferisce l'autorizzazione per vendicarsi sugli altri con la legge del taglione in maniera da coinvolgere non solo la causa, ma da far del male a persone innocenti.

Concludendo, perché mi sono fatta prendere la mano e ho detto tanto, questa storia trasporta il lettore in un mondo particolare, un mondo magico in cui ci si può perdere e innamorare dei luoghi così esotici da farti desiderare di venire catapultato proprio lì per visitarli e per contemplare i monumenti vari; l'autrice cattura chi legge con uno stile che diventa frizzante nella stragrande maggioranza delle volte in cui la protagonista è sulla scena e che conferisce quell'alone di mistero nel momento in cui si incontra Khalid e il suo terribile segreto. Una storia che è riuscita a farmi sentire parte di essa, che mi ha fatto trattenere il fiato durante quel finale al quanto straziante, il tipico finale da #mainagioia, e che mi ha fatto innamorare dei due personaggio principali, della loro storia e dell'amore che nasce piano piano.
Insomma, se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di leggerlo perché è veramente bello.
Ora, scusatemi ma vado a ripensare a quel finale e a mettermi a dondolare in un angolino. Alla prossima!
Voto:

mercoledì 21 settembre 2016

WWW... Wednesday! #23

Buongiorno! Stavo pensando che scrivere solo buongiorno mi sembra tanto asettico, però non so cos'altro scrivere dopo, sono indecisa fra l'aggiungere fangirl (visto che i miei lettori sono tutti femmine) oppure scrivere una cosa del tipo "qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi sarebbe stato bello trovarsi un Daemon Black fuori dalla porta", o comunque una cosa del genere. E se avete suggerimenti sarei ben felice di sentirli!
Comunque, oggi sono tornata con il consueto appuntamento del mercoledì inventato dal blog Should Be Reading, in cui devo mostrarvi le mie letture in corso, finite e in programma.

What are you currently reading?
L'ho iniziato ieri sera e l'ho quasi finito, solo che, ovviamente, quando mancavano poche pagine è arrivata mia madre a togliermi l'Ipad di mano e a dirmi di dormire perché erano già le dieci e mezza...

What did you recently finish reading?
Dunque, mercoledì avevo detto che avrei iniziato a leggere "Il sangue dell'Olimpo" ma l'ho fatto solo venerdì perché quella sera, proprio nel momento in cui stavo per aprire il libro, mia madre mi ha detto: "Guarda che c'è 'Un medico in famiglia'" e a quel punto non puoi non catapultarti sul divano e abbandonare il libro sul letto, giovedì idem, dopo essere andata a danza mi sono riposata e ho fatto una doccia, però c'era un'altra puntata di "Un medico" e quindi il libro mi ha aspettato fino a venerdì e l'ho concluso domenica. Però venerdì ho anche letto il mese di ottobre di "Calendar Girl" in quanto non riuscivo a stare dietro a Rick Riordan (la mia mente era da tutt'altra parte) e ho preferito leggere qualcosa di leggero e mettere da parte un momento il mio caro Percy; domenica sera ho poi letto "L'amore è un disastro" e mi è piaciuto molto, è riuscito a farmi mantenere per tutto il tempo il sorriso e quella sensazione di pace che avevo avuto dopo il finale di Percy, bellissimo. Infine, fra lunedì e martedì ho letto "Un indimenticabile disastro" e mi è piaciuto molto, anche perché da quando ho visto "Quantico" l'FBI mi affascina un sacco.

What do you think you'll read next?
Vorrei tantissimo leggere questo libro perché ne ho bisogno, devo sapere di più su Glass, Clarke e Bellamy. Però non so quando lo inizierò perché entro domenica devo scrivere la sintesi de "Il nome della rosa" di 250 parole e non ho la più pallida idea di come farla decentemente (inoltre, il mio carissimo professore mi ha messo l'ansia addosso perché ha detto che la leggerà in classe proiettandola, insieme a quelle degli altri miei compagni, sulla lavagna multimediale e io ho tanta, TANTA paura).

Fatemi sapere quali sono le vostre letture e anche se avete suggerimenti riguardo quello che ho scritto a inizio post.

martedì 20 settembre 2016

Recensione La Corona di Mezzanotte

Titolo: La Corona di Mezzanotte
Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: 17.00 (copertina rigida)
Pagine: 400






Trama
Celaena è sopravvissuta ai lavori forzati nelle tremende miniere di Endovier e ha vinto la gara all'ultimo sangue per diventare la paladina del re. Da mesi il suo compito è uccidere per conto del sovrano, ma lei non ha mai rispettato il giuramento di fedeltà al trono: ha concesso alle vittime la possibilità di fuggire e ne ha inscenato la morte. Nessuno conosce il suo segreto, né il valoroso Chaol, l'amico e il confidente di sempre, né il principe Dorian, ancora innamorato di lei. Ma quando una notte, in un corridoio buio, Celaena scorge una figura avvolta in un mantello nero, un altro segreto irrompe nella sua vita: nei sotterranei della fortezza cova una minacci oscura e devastane, forse legata agli antichi riti magici banditi dal regno... E' il momento delle scelte: contrastare questa magia ancestrale o andarsene? Abbandonarsi a un nuovo amore o rinunciare?
Recensione
Buongiorno! Ah, quanto mi manca l'estate... i libri letti in un solo giorno... il mainagioia, invece, non mi mancava per niente e adesso è tornato ancora più in carica di prima... che bello!
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del secondo libro di questa bellissima saga della cara zia Sarah, un libro in cui l'azione è per certi versi un po' meno del precedente, ma che è ugualmente avvincente perché ci sono molte scoperte, alcune veramente sensazionali, anche se un paio le avevo già capite.
Dunque, Celaena ha vinto il torneo ed è diventata la paladina del re, solo che al posto di uccidere i suoi obiettivi li lascia fuggire e ne inscena la loro morte: non può dirlo a nessuno, tanto meno a Dorian e Chaol, però le cose si complicano quando il suo prossimo obiettivo è Archer Flinn, una sua vecchia conoscenza che sembrerebbe essere invischiato in una ribellione che il re vuole stroncare prima di qualsiasi ipotetica azione. Mentre è impegnata a recuperare informazioni sui ribelli, una notte la nostra Assassina scopre una figura incappucciata vicino alla biblioteca e non riesce a smettere di pensare che abbia un collegamento con quello che è successo con Caino e il ridderak, con i segni di Wyrd. Per poter capire cosa sta succedendo ha bisogno di studiare tutti quei simboli e si farà aiutare da Nehemia, la principessa di Eyllwe che sembra sapere più di quanto voglia far intendere. Ma ancora una volta, non tutto è oro quel che luccica e la verità è ben nascosta.
Allora, non so se ho già detto che la Maas è un genio, ma, nel caso l'avessi già fatto, lo ripeto: è un genio. Ancora non mi capacito di quello che ha fatto venire fuori da questo libro, dalla maturità in cui ha condotto i suoi personaggi che iniziano ad avere un sentore di quello che potrebbe essere il loro ruolo, con la protagonista e il compito affidatole da Elena, con Dorian e quello che si scopre su di lui e con Chaol che alla fine compirà un gesto molto nobile con cui dovrà poi fare i conti nel momento in cui dovrà agire. E' vero che un paio di quei colpi di scena che avrebbero dovuto essere clamorosi li avevo già capiti da sola, però, nonostante avessi già capito dove sarebbe andata a parare, non sono rimasta infastidita da questo fatto, anzi di solito in questi casi mi verrebbe voglia di mettere giù il libro o Ipad che sia e correre per la casa gridando: "Sìììììì, ci avevo azzeccato!!!" e fare balletti che farebbero mettere in dubbio i miei dodici anni di danza classica.
Diamo uno sguardo ai personaggi.
Celaena è riuscita nel suo intento di diventare la paladina del re per poi ottenere la sua agognata libertà, che non ha mai avuto dal momento in cui ha assistito alla morte dei suoi genitori a otto anni perché subito dopo è stata presa da Arobynn come sua protetta, poi è finita come schiava a Endovier e infine a lavorare per il re. Ora, però ha anche parecchie responsabilità, soprattutto dopo la minaccia del re di fare del male a chi vuole bene nel caso in cui non rispetti il giuramento e visto e considerato il fatto che ha risparmiato tutti i suoi obiettivi. Inoltre, la Regina Elena, l'ultima regina mezza Fae che l'ha "contattata" durante il torneo per avvertirla del fatto che nel palazzo si aggirava qualcosa di oscuro, vuole che lei scopra il segreto del sovrano e che fermi quello che vuole fare.
La vediamo, dunque, cambiata: è sempre arrogante, ma è diventata ancora più determinata a non seguire le regole del suo nuovo padrone e a non fargli accorgere del suo mancato adempimento al giuramento; è diventata anche un po' più gioviale, se mi permettete di dirlo, perché si concede comunque di avere per amica Nehemia, la principessa di Eyllwe che si trova a corte per capire le intenzioni del sovrano e per proteggere la sua gente, a partire dai ribelli.
Abbiamo poi Dorian, il principe ereditario che è ancora innamorato di Celaena, ma che sa bene che lei non lo sceglierà per via di chi è e del fatto che ha visto come guarda il Capitano della Guardia; nonostante le pene d'amore siano molto forti e la gelosia faccia capolino fra le sue emozioni molte volte, presto arrivano anche i pensieri a distogliere i suoi pensieri dall'Assassina di Adarlan, a partire dall'arrivo del cugino, dal fatto che suo padre vuole creare un nuovo campo per i ribelli per schiavizzarli e mettere paura ai suoi nemici e dal fatto che nella sua vita si nasconde qualcosa di incredibile, ma pericoloso, qualcosa che dovrà gestire per non rischiare la pelle.
Infine, abbiamo Chaol, il Capitano della Guardia Reale che si sta innamorando della protagonista, si preoccupa per lei quando va in missione ed è geloso degli individui di sesso maschile che le girano intorno: rimane sempre l'individuo leale che abbiamo conosciuto nel precedente volume, uno che fa bene il suo lavoro e che vuole farlo come si deve, anche per non inimicarsi il re in persona, però, a mio parere, in questo secondo volume fa delle scelte un po' sbagliate, per cui gli avrei dato qualche scappellotto, che avranno ripercussioni sulla vicenda e sulla sua stessa vita e, a causa di questo, allontanerà alcune persone (soprattutto per il fatto che non parla, le tiene segrete, ma, al contrario della protagonista che non proferisce parola su alcune questioni e riesce comunque a mantenere intatta la situazione, lui non riesce a tenere le redini).
In questo libro, la magia ha un più ampio spazio rispetto a "Il Trono di Ghiaccio", dove era accennata, perché inizia a diventare un elemento più centrale, visto e considerato il fatto che alcune cose oscure che accadono a palazzo possono essere collegate proprio a questa pratica bandita dal regno e scomparsa dieci anni prima, quando l'attuale re ha imposto il suo potere e bandito qualsiasi cosa potesse ricollegarsi agli antichi Fae, le fate che un tempo popolavano questo mondo, distruggendo anche i libri in cui si parlava di magia. Ora, però, sembra sia tornata e Celaena deve cercare di capire chi l'ha fatta tornare e per quali loschi piani, ma sarà un'impresa difficile, fatta di lezioni e studi dei segni di Wyrd, segni di un'antica scrittura magica che sono stati usati già da Caino per acquisire sempre più potere e per vincere il torneo, che conosce Nehemia e che sono comparsi sulla fronte della nostra Assassina durante il torneo.
Insomma, dopo aver letto questo libro direi che il seguito sarà ancora più avvincente perché ora la magia è stata presentata e sarà al centro di tutto (o quasi) quello che succederà nel seguito "Heir of Fire" perché ormai sta diventando quasi un vero e proprio personaggio, qualcosa di dimenticato che sta ritornando da un passato molto recente e che viene usato con intenzioni poco nobili, per avere più potere o comunque qualcosa che riesce a corrompere le persone che vogliono sentirsi superiori (perché è così che succede sempre, c'è sempre qualcosa che potrebbe essere potenzialmente buona ma che viene trasformato per scopi malvagi).
Ultima considerazione: il lato romantico della storia. Premettendo che a me sta più simpatico Dorian che Chaol e che sotto sotto spero che magari, forse (cosa impossibile, ma va beh), la protagonista scelga prima o poi il principe, non mi è andata giù una cosina: intanto, il fatto che sia lei che il capitano vogliano tenere fuori dai problemi il principe ereditario, proprio per via del suo titolo, non mi piace perché anche lui ha diritto a sapere certe cose, specie se poi lo riguardano anche, ma questo è un'altro discorso; io non riesco a capire cosa ci sia di romantico fra Celaena e Chaol, insomma, sì, a parte il loro primo appuntamento che teoricamente non era un appuntamento, ma che sotto sotto lo era, la loro storia non è che abbia chissà quale romanticismo, più che altro, da come vengono presentate le cose, approfittano di ogni momento libero per passarlo a fare certe cose e questo non mi piace perché, va bene che lei pensi che con Sam ha aspettato e che adesso non lo vuole più fare perché ha capito che la felicità può svanire in un momento, però no... la felicità non è soddisfare i propri bisogni più primitivi in ogni momento libero... boh, ammetto che la loro coppia non mi entusiasma più di tanto, ce li vedo molto più come migliori amici, di quelli che si proteggono a vicenda perché ci tengono l'uno all'altra e che fanno le cose insieme divertendosi, mentre invece ci vedrei meglio Celaena con Dorian anche se alla fine lo tratta un po' male facendo un'azione poco carina.
Concludendo, perché ho parlato davvero tanto e perché non è il caso che continui a rimarcare il fatto che il principe è trattato un po' male sia dal suo amico che dalla protagonista per via del suo titolo e del fatto che non si può dire che sia propriamente un guerriero come loro due, questo libro mi è piaciuto veramente tanto, la zia Sarah mi ha fatto rimanere di nuovo con il fiato sospeso durante il finale e mi ha fatto tenere incollata alle pagine fin proprio alla fine, senza praticamente altre pause all'infuori del pranzo (avrò pur dovuto nutrirmi, no?), e mi ha fatto innamorare ancora di più della storia e dei suoi personaggi, quali Celaena, Dorian, Nehemia e Chaol.
Ora non mi resta che leggere il terzo volume, nel quale ho la sensazione che potrei soffrire (ti prego, tu che sei Lassù, fa sì che il mio povero cuoricino non debba soffrire come ha sofferto in questo secondo libro della saga) e che potrebbe ricomparire il mainagioia, che non si sconfigge mai nella vita perché, evidentemente, non ce n'è mai abbastanza e gli stessi autori contribuiscono ad alimentarlo, a sfamarlo, riducendo i nostri poveri feels in frammenti che volta per volta diventano sempre più piccoli, visto che i loro libri sono fatti per il 90% da esso e per il 10% da una gioia che, generalmente, sta nel finale (poi ci sono quei casi in cui il finale è talmente brutto che anche le gioie che si sono ritrovate durante la lettura scompaiono a confronto).
Insomma, se non l'avete ancora fatto, leggete questa saga perché merita davvero tanto, i personaggi principali si faranno amare, anche se talvolta potreste avere voglia di dirgliene quattro, e la vicenda vi catturerà e vi coinvolgerà dall'inizio alla fine (o almeno, spero lo faccia).
Alla prossima!
Voto:

lunedì 19 settembre 2016

Hello September Book Tag

Buongiorno! Oggi è lunedì e vi porto un book tag perché ne ho trovato uno molto carino su YouTube, inventato da Silvia di Sissy Tube e Arianna di Little Black Bookshelf, perciò ho pensato di postarlo al posto del "Canticchiando tra i libri" che è già pronto per la prossima settimana in quanto è dedicato a settembre e se l'avessi procrastinato avrei dovuto postarvelo tra un anno e non era il caso di aspettare così tanto (sebbene settembre sia già iniziato da parecchio tempo).

1. Goodbye summer: la lettura estiva che hai preferito
Oddio che domanda difficile! Non mi potete chiedere di sceglierne solo uno! Perciò ve ne cito tre, fra quelli che ho adorato di più: "Il problema è che ti amo" l'ho amato dalla prima all'ultima pagina, è veramente straordinario e la zia Jenny è stata bravissima a trattare dei temi così delicati; "So che ci sei" è stato il secondo libro che mi ha fatto sentire le farfalle nello stomaco, dopo "Obsidian", ed è stato anche il secondo libro New Adult che ho apprezzato perché prima non mi avevano entusiasmato altri libri del genere (tranne la serie "Ti aspettavo"); infine, come non citare il mio amato alieno, Daemon Black? Non spendo neanche due parole perché non ce ne sono per descrivere la magnificenza di questo libro.

2. Hello september: un libro che hai intenzione di leggere questo mese
Ce ne sarebbero tantissimi fra cui scegliere, ma penso che una delle mie prossime letture sarà "Flawed" perché mi ispira un sacco.

3. Si torna a scuola: un titolo che hai iniziato più volte ma che non riesci mai a concludere
Nessuno! Presupponendo il fatto che io leggo tutti i libri fino alla fine perché non mi piace abbandonarli, tutto ciò non è mai successo perché mi ci metto di impegno e finisco il libro che mi porto dietro per molto tempo.

4. Arriva l'autunno: la copertina di un libro che ti ricorda i colori autunnali
Questo libro mi ricorda l'autunno proprio per via di quella foglia, e per me questo tipo di arancione indica questa stagione.

5. Iniziano a cadere le foglie: una lettura osannata da tutti ma che a te è caduta in basso
Per non citare sempre "After", che mi è caduta in basso per via di quelle scene che erano descritte troppo nei particolari, specie se poi si pensa che gli acquirenti erano soprattutto ragazzine (anche di dodici anni), vi cito "Seeker" perché ne avevo sentito parlare molto bene, mi aspettavo una lettura con i fuochi d'artificio e invece, per quanto potesse essere interessante, non mi faceva rimanere incollata alle pagine e mi distraevo ogni tre secondi.

6. Riparte la solita routine quotidiana: quali sono le abitudini che metti in atto prima di iniziare a leggere
In genere non ho chissà quali abitudini, però spesso faccio merenda e bevo un bicchiere d'acqua prima di iniziare per evitare di fare briciole o bagnare il libro, poi metto a posto i cuscini che sono sul mio letto e mi ci schiaffo sopra senza troppi complimenti: se è estate non faccio nient'altro, cerco soltanto di mettermi comoda, mentre d'inverno mi prendo una o due coperte perché camera mia è esposta a nord ed è la più fredda della casa...

7. L'uva è il frutto del mese: una serie che hai divorato, chicco dopo chicco, un libro dietro l'altro
Ci sono tantissime serie di cui ho divorato i libri uno dopo l'altro, ma ho deciso di citarvi "Shatter Me" perché ho letto tutta la saga in quattro giorni, quasi senza interruzione.

8. Il freddo è dietro le porte: una lettura che reputi adatta al periodo e che ti senti di consigliare
Diciamo che tutti i libri che parlano di un rientro a scuola (medie, liceo o università) sono molto adatti al periodo, però ho deciso di scegliere "Ti aspettavo" perché è una di quelle storie che sono adatte per lo svago, nel senso che, a mio parere, quando si ricomincia a studiare il tempo è sempre meno e talvolta preferisco leggere una storia d'amore abbastanza leggera (sebbene questa non lo sia proprio tantissimo) e capace di non farmi pensare a nulla per un po' di tempo. Ma in generale consiglierei tutti quelli ambientati in una scuola e non troppo impegnativi perché non penso che dopo ore chinati sui libri ci sia ancora qualcuno che vuole mettersi a leggere robe complicate e, magari, pesanti.

9. Un nuovo vento arriva e volta le pagine: il libro più scorrevole che abbia mai letto
Questo libro l'ho finito in pochissimo tempo, pochissime ore, proprio perché scorreva in una maniera pazzesca, non mi sono staccata neanche un minuto! E dire che la prima volta che l'ho avuto tra le mani, quando me l'aveva regalato mia zia, pensavo che sarebbe stata una di quelle letture "meh".

10. Gli uccelli migrano: un titolo che appena è uscito è subito scomparso dagli scaffali
Non solo questo libro è scomparso dalle librerie in men che non si dica, ma anche su Amazon dopo poco tempo diceva che non era disponibile ma che sarebbero arrivate altre copie.

Bene, il tag è finito e, ovviamente, potete farlo anche voi se vi va.

sabato 17 settembre 2016

Recensione Il Trono di Ghiaccio

Titolo: Il Trono di Ghiaccio
Autore: Sarah J. Maas
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 492






Trama
Nessuno esce vivo dalle miniere di Endovier. Celaena, la migliore assassina nel regno di Adarlan, è lì rinchiusa da un anno e quando le offrono la possibilità di diventare sicario di corte, non esita neppure un istante ad accettare. Ma la lotta è appena all'inizio: Celaena deve affrontare ventitré contendenti. Se vincerà, diventerà la paladina del re e dopo quattro anni di servizio sarà libera. Il Principe Ereditario è il suo maggiore alleato. Il Capitano delle Guardie la protegge. Entrambi la amano. Ma l'amore è il talento non bastano per vincere. Nel castello un pericolo insidioso è in agguato, è ben presto Celaena capisce che le persone di cui fidarsi sono sempre meno... A lei spetta il compito di estirpare l'oscura minaccia prima che distrugga il loro mondo.
Recensione
Buongiorno! Ebbene sì, questa prima settimana è appena passata, è stata abbastanza traumatica, ma mi ha fatto realizzare che la scuola è veramente iniziata e che d'ora in poi, fino alla prossima estate, gli unici momenti in cui leggere saranno la sera, se lo studio permetterà, il week-end, a meno che non ci siano verifiche da preparare, e che fino alla prossima vacanza passerò il mio tempo china sui libri di scuola, a studiare greco, latino, letteratura e tante altre cose carine... #mainagioia, o per dirla alla "The 100" #mainaJaha...
Va beh, a parte questo sconforto, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi è piaciuto veramente tanto e che desideravo avere da una vita, da quando ho comprato i miei libri di "Hunger Games" e dentro c'era un segnalibro con sopra le quattro novelle e la copertina di questo primo volume, ma che ho letto solo poco tempo fa perché non avevo mai avuto l'occasione (e per un periodo mi ero anche dimenticata che volevo leggerlo, mi era proprio passato dalla mente).
Allora, all'inizio incontriamo subito la nostra protagonista, Celaena Sardothien, la famosissima Assassina di Adarlan che è stata condannata ai lavori forzati nelle miniere di sale di Endovier; dopo un anno viene condotta dal Principe Dorian che le propone un accordo: se lei accetterà di diventare la paladina del re, ovvero il suo sicario, e vincerà la competizione per diventarlo (ci sono in tutto ventitré concorrenti) sarà libera dopo quattro anni di servizio. Lei accetta e viene portata a palazzo, dove avrà luogo il torneo, ma non dovrà far sapere a nessuno la sua vera identità, dovrà mostrarsi né troppo scarsa, né troppo forte per non attirare l'attenzione su di sé e in tutto questo sarà aiutata da Chaol, il capitano della Guardia Reale, nonché amico del principe. In tutto ciò, incontrerà nuove persone, alcune più simpatiche, altre decisamente antipatiche, e dovrà anche guardarsi le spalle perché sembra che un mostro si diverta a uccidere barbaramente i paladini e a quanto pare potrebbe essere coinvolta una pratica proibita da molto tempo... Celaena dovrà riuscire a succedere nel suo compito e a guardarsi dai mostri del palazzo.
Dunque, come per la saga di "ACOTAR", la cara zia Sarah è riuscita a conquistarmi e a farmi sentire dentro la storia, con il fiato sospeso per la stragrande maggioranza del tempo: ero già partita con la consapevolezza che questa storia sarebbe stata molto avvincente e che l'autrice sarebbe riuscita a coinvolgermi nella lettura perché mi aveva già affascinato con "ACOTAR" ed ero abbastanza (un minimo di dubbio diamoglielo) sicura che non mi avrebbe deluso, e infatti non è stato così, non mi ha deluso affatto, anzi ha anche superato un pochino le mie aspettative.
Ora diamo un'occhiatina ai personaggi.
Prima di dire cose serie sulla protagonista, fatemi gioire per due cose: 1) è una di noi, le piace molto leggere! E questo già porta un punto a suo favore perché trovare delle protagoniste a cui piace leggere non è poi così frequente, anche se ultimamente ne sto trovando qualcuna. 2) ragazze, è doppiamente una di noi! Ora, noi sappiamo benissimo che nei libri le ragazze non sembrano avere le loro cose, basti pensare a Katniss che passa settimane nell'arena e che, beata lei, non ha avuto di quei problemi e a tutte le altre protagoniste: sembra che nel loro mondo lo sviluppo da quel punto di vista non esista (beate loro!), addirittura io non avevo mai trovato neanche un accenno alla pipì fino a poco tempo fa quando, ne "L'ultima stella", Cassie deve andare in bagno proprio nel momento in cui sta per entrare in azione. Ma qui, per la prima volta, vediamo una ragazza che ha dei problemi da ragazza! Anche l'Assassina ha le sue cose! Lo so che vi potrà sembrare senza senso questa affermazione ma, ammettetelo, quante volte nei libri avete sentito parlare di queste cose? Di certo anche voi vi sarete chieste come facevano le protagoniste a resistere mesi senza averle e, soprattutto, se le avevano!
Va beh, passiamo alle cose più serie: Celaena Sardothien è una ragazza di ormai quasi diciotto anni che ha vissuto per un anno nelle miniere di Endovier, anno durante il quale la sua forma fisica si è indebolita e durante il quale più volte ha cercato di scappare, talvolta anche uccidendo dei soldati. Insomma, si è data da fare, non ha permesso alle sue guardie di farle del male che non fossero frustate, è rimasta sempre la stessa ragazza sarcastica, sicura di sé e talvolta un po' arrogante che abbiamo già visto nelle novelle, anche se qualcosa dentro di lei si è spento, la fiducia nell'amicizia e anche nell'amore, nel senso che prima ha visto un'amica tradirla e poi il suo ragazzo morire torturato per via di qualcuno che aveva tradito entrambi. Ora che si trova a palazzo, analizza tutto per eventuali vie di fuga e non si fa mettere i piedi in testa dalle sue guardie, sebbene debba concedere a Chaol e a Dorian, il principe, la sua "mediocrità" nel torneo per non attirare l'attenzione su di sé; mentre è qui inizia ad assaporare la vita fuori dalla schiavitù, ma ben presto dovrà tornare a guardarsi le spalle.
Poi abbiamo Dorian, il principe ereditario di diciannove anni, da subito presentato come un donnaiolo, un tipetto a cui non piace stare a corte dove le signorine gli si buttano ai piedi per cercare di farsi notare e con la speranza di essere scelte come sua compagna: come al solito, anche lui è uno di quei personaggi pieni di sé, con un grandissimo fascino, ma che quando vedono la protagonista ne sono subito attirati e, infatti, non riesce a starle lontano, pian piano si innamora e gli piacerebbe moltissimo che fra loro due le cose funzionassero, a discapito del fatto che lui è il principe e lei l'Assassina di Adarlan. Poi, nonostante tutto, non riesce a tenere testa al padre, o meglio, non riesce a farlo in modo efficacie, senza arrabbiarsi o dare in escandescenza.
Inoltre, è molto amico del capitano della Guardia Reale, Chaol Westfall: a una prima impressione potrebbe sembrare un ventiduenne molto burbero, uno di quelli che non ride mai, che segue sempre le regole e che non si prende mai una pausa dal suo lavoro, neanche alle feste; se, però, lo si osserva attentamente è semplicemente una di quelle persone che hanno parecchie responsabilità sulle proprie spalle e che non vogliono fallire nel loro lavoro proprio per questo, visto e considerato anche il fatto che è alle dipendenze del re e non di un nobile qualunque. Anche lui è un bravo combattente, sebbene non abbia mai ucciso nessuno, e per questo aiuterà Celaena durante gli allenamenti. Oltretutto, anche se non lo si vede in modo palese, possiamo constatare il fatto che anche lui si stia innamorando dell'Assassina, benché all'inizio fosse molto sospettoso nei suoi confronti perché pensava che sarebbe fuggita lasciando dietro di sé una consistente scia di sangue.
Allora, dopo avervi presentato i personaggi, spendiamo due paroline per questo mondo in cui siamo capitati: Adarlan è un regno in cui un tempo coesistevano umani e Fae, fate, ma queste ultime sono scomparse portandosi dietro la loro magia, che tra l'altro è stata proibita dal nuovo re, il padre di Dorian, che ha anche distrutto tutti gli antichi libri in cui si faceva riferimento alla magia. Ora, però, sembra che essa stia ritornando, non si sa bene come, ed è per questo che la protagonista dovrà agire, per evitare che qualcuno faccia del male usandola per scopi molto poco nobili.
Insomma, questo primo libro ci fa intravedere quella che sarà la storia dei capitoli successivi, piena di azione, sempre più ricca di magia e di elementi fantastici, ma con anche un risvolto un po' romantico perché si viene a creare una specie di triangolo amoroso tra Celaena, Dorian e Chaol, in cui la prima sembra inizialmente contraccambiare il bel principe mentre il capitano guarda impotente, anche se le cose si riveleranno complicate e faranno intravedere qualcosa di diverso (giusto per dire, io sono TeamDorian perché se si mettessero insieme - cosa che non accadrà mai, ma va bene - potrebbero essere una bella coppia, mentre con Chaol sarebbero un po' più simili di quanto possano essere gli altri due).
Concludendo, la zia Sarah è stata di nuovo in grado di creare un'opera veramente bella, che ti coinvolge e ti fa provare un sacco di emozioni, rabbia per le varie ingiustizie e per quei personaggi antipatici che vorresti vedere morire (o quantomeno vorresti non vederli mai più), tristezza per i momenti in cui viene ricordato Sam (il mio povero e piccolo Sam! *piange ricordando quello che gli è successo*), felicità quando la protagonista è felice, paura per quei momenti pieni di tensione, in cui potrebbe accadere di tutto. Più volte mi ha fatto rimanere con lo stomaco chiuso talmente ero in ansia e avevo paura per quello che sarebbe potuto accadere e qualche volta ho anche sorriso, soprattutto in alcune scene con Dorian.
La Maas è riuscita a creare un mondo molto affascinante, in cui l'azione è all'ordine del giorno e in cui, purtroppo, ci sono molte ingiustizie, a partire dagli schiavi che vengono trattati come animali da lavori pesanti, come se non fossero neanche persone e come se, proprio per questo, tutti si sentissero in dovere di frustarli, far loro del male.
Una storia avvincente, capace di appassionare il lettore e di coinvolgerlo negli avvenimenti, piena di azione che all'inizio mi ha ricordato un po' la "Study Trilogy", per via della protagonista che lì viene portata via dalla cella per diventare l'assaggiatrice del Comandante di Ixia, e poi anche qualche scena di "The Selection" e "Hunger Games" per via della competizione in cui tutti farebbero di tutto pur di vincere.
Il finale non è tremendo, anzi è anche più o meno bellino, ma fa presagire che le cose si metteranno un po' male per Celaena e che ne vedremo delle belle a corte, con il re, e anche fra i due contendenti per il cuore della temibile Assassina di Adarlan, Dorian e Chaol.
Voto: