giovedì 8 settembre 2016

Recensione So che ci sei

Titolo: So che ci sei
Autore: Elisa Gioia
Genere: Contemporary Romance
Casa editrice: Piemme
Prezzo: €18.50 (copertina rigida)
             €6.90 (copertina flessibile)
Pagine: 400





Trama
C'è qualcosa di peggio che essere tradita e mollata dal ragazzo con cui pensavi di passare tutta la vita. Ed è vederlo online su WhatsApp, per tutta la notte, e sapere che non sta scrivendo a te, ma a qualcun altro. E' proprio quello che capita a Gioia, a cui ora, dopo mesi di clausura, un weekend a Barcellona e un incontro inaspettato con un uomo che pare spuntato da una copertina di un magazine di successo regaleranno la possibilità di ricominciare.
Recensione
Buongiorno! Sto scrivendo questo post, che voi vedrete quando l'inizio della scuola sarà imminente, alle 21.17 di venerdì 29 luglio: ora, in teoria oggi avrei dovuto leggere "L'uomo medievale" di LeGoff (che avrò, ovviamente, già letto quando questa recensione sarà sul blog) perché 1) non ci stavo capendo nulla e continuavo a ripetermi: "Ma sono io, oppure più che l'uomo sta parlando delle faccende riguardanti il mestiere? No, perché non capisco!", 2) il cavo della spina del mio Ipad aveva deciso di fare le bizze e di non farlo caricare, perciò, essendo qui dentro il libro, non potevo leggerlo. Così ho deciso di fondarmi sulla lettura di questo libro che ho comprato una settimana fa, per me, un mese e due settimane fa, per voi, sgarrando alla mia regola de "me lo porto in vacanza da leggere", anche perché mi stava proprio chiamando a gran voce e come si fa a dire di no a un libro (a meno che non sia un saggio sul Medioevo)?
Quindi eccomi qui a parlarvi di questo libro bellissimo, che mi ha fatto provare le stesse emozioni che avevo provato esattamente un anno, un mese e otto giorni (che per voi sarà: due mesi e diciotto giorni) fa con il primo libro della saga Lux.
Dunque, all'inizio vediamo la nostra protagonista Gioia che è di ritorno da un tirocinio di sei mesi da Londra, quando scopre che il suo ragazzo Matteo l'ha tradita e l'ha lasciata tramite un misero foglio A4 per stare con la sua nuova fiamma Gloria: quattro mesi dopo si ritrova a lavorare alla Dreamsart e il suo lavoro consiste nel creare campagne pubblicitarie. Questa volta la campagna è per la Sound&K, ma quello che non sa è che l'uomo a capo di questa azienda è lo stesso uomo che ha incontrato a Barcellona qualche giorno prima, colui che l'ha vista un po' brilla, che ha baciato e che le ha regalato dei sorrisi illegali: Christian Kelly, nonché Mister Copertina, nonché nipote di Samanta Kent, il suo capo. Sarà lui che, piombando nella sua vita come un uragano, la aiuterà pian piano nella sua riabilitazione post-Matteo e tra i due si creerà un rapporto al quanto singolare, molto diverso da una semplice amicizia, ma al contempo qualcosa di indefinito e indefinibile almeno finché Gioia non capirà quello che vuole e seguirà il cuore al posto della testa.
Allora, che dire? Partiamo dal fatto che avevo adocchiato questo libro già da parecchio tempo, ma mi sono decisa a leggerlo dopo aver trovato la versione tascabile al supermercato (l'unica e pure in condizioni perfette!) e aver mandato, così, a farsi friggere il mio intento di non comprare niente quel sabato mattina: poi la mia intenzione, come già detto sopra, era quella di portarmelo dietro in vacanza, ma stavo leggendo un saggio per la scuola che non mi stava piacendo per niente (ammettiamolo, a pochi piacciono i saggi, men che meno a dei ragazzi di sedici anni come me!) e non ho più resistito, è stato più forte di me; ma il problema non sta tanto nell'aver procrastinato una lettura per la scuola, quanto nel fatto che adesso some faccio a tornare a leggere "L'uomo medievale" dopo questo finale! Ma dovevo proprio scegliere un libro del genere, che mi fa venire voglia di mandare qualcuno in un posticino molto carino (tipo l'Antartide)?! Però, io come al solito parto con il finale, quando prima dovrei dirvi due paroline sui personaggi (eh, cosa ne dici Katy di fare le cose per bene, senza possibilmente sclerare per quella fine così... così... NO, BASTA! Sbrigati con i personaggi, andale andale). Ah, vi avverto, potrebbero esserci un po' di scleri per uno di loro in particolare... ma tutto normale.
Dunque, Gioia è una donna di venticinque anni che si ritrova improvvisamente senza ragazzo e, diciamolo, un pochino depressa perché pensava che lui fosse il suo bel principe azzurro (tutta colpa della Disney): quando va a Barcellona e incontra un uomo dal sorriso illegale, però, tutto inizia a cambiare a partire da lei stessa, che lascia le spoglie di quella che è stata lasciata, per lasciare spazio a una se stessa più frizzante, che manda la gente a quel paese, meno piagnucolona per la storia di Matteo, ancora più testarda di prima, insomma una che inizia a farsi non mettere i piedi in testa da nessuno, se non da lei stessa e dalla sua mente che ha ancora paura di lasciarsi andare con gli uomini. Ma questo "percorso" non lo fa da sola perché con lei ci sono le tre Grazie: Bea, una donna molto spiritosa, che si ubriaca facilmente quando entra in un locale, colei che aiuta la protagonista a capire cosa vuole e ad andare avanti; Ludovica, un'altra amica che la accompagna spesso e che le farà capire, ancora più di Bea, quale sia il lieto fine che il suo cuore vorrebbe, non la sua testa; Melissa, sua sorella, nonché colei con cui condivide due genitori che fanno il terzo grado alle loro figlie ogni volta che le vedono la domenica.
Poi abbiamo anche Marco, uomo "dell'altra sponda" e ottimo dispensatore di consigli (più che altro della serie "Devi assolutamente finire con quel tipo, altrimenti ci finisco io e non importa che io sia fidanzato") che lavora insieme a Gioia per Cat Grant... no scusatemi, per Sabrina Kent che è esattamente la versione libresca della giornalista di National City di "Supergirl" (e me la sono immaginata esattamente così), una donna dalla lingua tagliente, capace di far paura fra i suoi dipendenti usando solo il suo profumo che preannuncia sempre la sua entrata, una che non guarda quasi mai negli occhi la gente, ma soprattutto la zia dell'uomo che la protagonista incontra a Barcellona.
Abbiamo anche Matteo, uomo abbastanza attraente ma di quelli che "prima ti tradisco e ti mollo, poi quando mi molla lei ritorno da te" su cui non spenderò altre parole perché sarebbero solo insulti, quindi meglio di no.
Infine, dulcis in fundo, ultimo ma non per importanza, quanto perché si sa che gli ultimi sono sempre ricordati più di tutti gli altri, signori e signore, Christian Kelly: trentenne dal sorriso illegalmente illegale, dal corpo che farebbe invidia persino al David di Donatello, dalla personalità un po' in stile Daemon Black, ovvero un po' arrogante, sicuro di sé, dolce al punto giusto da non sembrare melenso, insomma un figo assurdo che se fosse reale sarebbe la cosa più bella del mondo... ma perché tu e il bellissimo alieno non potete trasportarvi nel mondo reale? Non dico che dovete venire solo per me, ma potreste clonarvi così che tutte noi TeamDB e TeamCK saremmo molto più felici (magari, per me e per qualche altra giovane, non è che potresti clonarti in una versione di una decina di anni più giovane?) e avremmo qualcuno con cui rifarci gli occhi ogni giorno, visto che trovare persone che sembrino eroi greci come voi due è quasi impossibile... Ehm, dunque, stavo dicendo che lui è il tipico uomo che si lascia una fila lunghissima di donne con il cuore spezzato o con il cuore palpitante, ma, a quanto pare, l'incontro con Gioia gli farà dimenticare quasi tutte le altre ragazze del mondo! Dico quasi perché la sua ex sarà sempre lì a ricordargli che per lui è difficile avere un rapporto con una donna che non duri il tempo di una notte e una telefonata dalla sua segretaria alla suddetta, ma la protagonista smuoverà qualcosa in lui, l'attrazione crescerà insieme a un sentimento che entrambi non vogliono venga fuori o di cui hanno paura.
Insomma, questa storia mi è piaciuta moltissimo, a partire dai personaggi e dalle battutine frizzanti fra Gioia e Kelly, poi lo stile di scrittura di Elisa Gioia è quello che più preferisco, ovvero frizzante, scorrevole, capace di catturarti e di strapparti anche dei sorrisi, di quelli che vanno dritto al punto senza tergiversare soffermandosi su descrizioni che, per carità a volte ci stanno, ma altre rallentano solo la lettura; inoltre, è uno di quei pochi libri del genere in cui Quello (capitemi vi prego!) non è propriamente al centro, certo ci sono riferimenti, ma sono ancora nella norma, e POSSIBILE SPOILER anche l'unica scena di quello è descritta in maniera tale da lasciare spazio all'immaginazione (grazie Elisa Gioia per aver confidato nell'immaginazione fervida dei tuoi lettori e non aver descritto quella scena in una maniera troppo particolareggiata).
Poi quel finale... ah, quel finale! Vi giuro che quando ho finito di leggere mi sentivo come in quei video in cui i cantanti sono seduti e la gente intorno passa loro davanti come se niente fosse, continuando tranquillamente con la propria vita, mentre io ero tipo svuotata dentro e continuavo a chiedermi come facesse la mia gatta a giocare e a fare la pazza così come se nulla fosse, mentre io avevo appena terminato un libro e dentro la mia testa girava solo una specie di mash-up fra "All by my self" (che mi sarei messa a cantare disperata in macchina come Emma di Glee, se solo fossi stata fuori casa, fuori avesse piovuto e avessi una macchina tutta mia) e "Back to Black" di Amy Winehouse (tanto per sottolineare il mio lutto interiore).
Concludendo, questo libro mi ha fatto provare le stesse emozioni che avevo provato con la saga Lux, ma non solo per la storia, che mi è piaciuta veramente tanto, anche per lo stile di scrittura molto scorrevole, che cattura il lettore e per tutti quegli scambi di battute fra Gioia e Christian: è stata la seconda volta in tutta la mia carriera di lettrice in cui ho sentito tipo le farfalle nello stomaco, il che vuol dire che mi è piaciuto veramente tanto. Direi che adesso raggiunge Hunger Games, la saga Lux e gli altri al primo posto nella mia classifica di libri e, se dovessi fare un primo classificato tra i primi sarebbe di sicuro questo libro con i due sopracitati; e se avessi qualche anno in più direi che questo libro mi ha fatto ritornare adolescente, ma visto che lo sono vi dico che mi sono sentita una teenager vera, di quelle che si innamorano dei libri che leggono perché sono molto meglio della realtà, di quelle che sclerano a tal punto che, se qualcuno le vedesse, probabilmente finirebbero in un manicomio... se esistessero ancora...
Una storia a mio parere originale, con i cliché tipici del genere (uomo figo, donnaiolo, che incontra una donna bella, ma che crede di essere brutta o quasi mediamente carina, per cui perde la testa) che non minano all'originalità, che però è molto spesso un aspetto soggettivo perché dipende dalle letture fatte, ma per me questo libro è unico perché non avevo mai letto prima una storia del genere, ma soprattutto non avevo mai apprezzato un romanzo rosa così tanto, solo la Armentrout era riuscita a farmene amare uno, quindi direi complimenti a Elisa Gioia perché non è una cosa tanto facile far provare tante emozioni e pure intense, felicità, stupore, rabbia, tristezza, vuoto interiore.
Insomma, "So che ci sei" è una lettura leggera ma molto bella, che darà un po' di scossine ai vari cuoricini e che per poco non mi faceva piangere dalla disperazione per quel finale (e se fossi stata una lettrice dalla lacrima facile l'avrei fatto sicuramente), ma che regalerà una vicenda senza pari. E poi c'è pur sempre Kelly!
Voto:

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