giovedì 26 ottobre 2017

Recensione Half Lost

Titolo: Half Lost
Autore: Sally Green
Genere: Fantasy
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €16.50 (copertina flessibile)
Pagine: 347






Trama
Nathan è ancora una volta in lotta contro il tempo. Soul, il tirannico Incanto Bianco che con un colpo di mano ha assunto il pieno controllo del Consiglio, ha preso di mira l'Alleanza degli Incanti Liberi, ormai ridotta a pochi elementi, in perenne fuga e pericolo di vita. L'unico modo per uscire dall'impasse è sorprendere il nemico, e attaccarlo dove meno se lo aspetta: nel suo cuore strategico, quel palazzo del Giudizio a cui Nathan è legato da tristi ricordi. Per entrarci però non bastano i nuovi Doni che Nathan sta faticosamente tentando di padroneggiare: occorre qualcosa di più, un leggendario amuleto con il potere di rendere invincibile chi lo indossa. Il prezioso artefatto è però nelle mani di Ledger, un Incanto Nero che gioca da battitore libero. Nathan parte per gli Stati Uniti portando con sé le speranze dei ribelli, ma anche le sue ferite.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina che si sta stressando sempre di più perché ci sono sempre più cose da fare e poco tempo e... perché nessuno ha mai avvertito che più si cresce e più gli impegni aumentano? Perché nessuno ha mai detto a chiare lettere come fare per non ritrovarsi con impegni fino al collo? Come fare a compitare e studiare e andare a danza e mangiare e fare tante cose in meno di dieci ore? Ah, che vita raga, la prossima volta nasco su Marte e problema risolto!
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo libro della serie "Half Life", trilogia che avevo iniziato l'estate scorsa e che mi era piaciuta abbastanza, perciò ho deciso di terminala dopo un anno, perché ovviamente io non sono capace di leggere i seguiti, se già pubblicata, in un periodo breve... sì, lo so, sono una cattiva lettrice, ma #noshameforme.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
*Attenzione: Spoiler certi se non avete letto il volume precedente. A vostro rischio e pericolo.*

Dopo la morte del padre e la successiva acquisizione dei suoi Doni, Nathan è determinato a prendersi la sua vendetta, uccidendo tutti i Cacciatori che si metteranno in mezzo fra lui e il suo piano.
Mentre è ossessionato da tutto questo e mentre cerca di capire come maneggiare i suoi nuovi poteri, la guerra fra Incanti Bianchi e Incanti Neri continua a imperversare e l'Alleanza è messa a dura prova sia da Jessica, il capo dei Cacciatori, nonché sorellastra del protagonista, che vuole eliminare la minaccia, sia da Soul, il capo degli Incanti Bianchi, che tenta di ottenere potere e di comandare su tutti usando qualsiasi arma in suo potere.
Nathan e gli altri devono sbrigarsi e agire per evitare che la situazione peggiori ancora di più, soprattutto ora che l'Alleanza è sempre più a rischio. L'unico che ha veramente la possibilità di succedere in questa guerra, di andare avanti per primo e aprire la strada agli altri è Nathan, grazie ai nuovi Doni che è riuscito a maneggiare, però c'è pur sempre il rischio di insuccesso: per questo è necessario trovare un amuleto che sia in grado di renderlo invincibile, creando quasi una macchina da guerra insieme al Fairborn, il coltello con cui è solito uccidere.
Riusciranno i nostri eroi a mettere fine a tutto questo senza perdere qualcuno per strada? E riuscirà Nathan a portare equilibrio nella sua vita, trovare una pace in questa guerra?

Ora mai, Nathan è cresciuto, è diventato improvvisamente un adulto perché ha dovuto affrontare diverse situazioni che lo hanno, inevitabilmente, portato a un cambiamento: del ragazzo desideroso di dimostrare di non essere malvagio e che tutti gli Incanti possono coesistere insieme non è rimasto quasi più nulla, solo una persona ferita e con un enorme desiderio di vendetta che necessita di essere sfamato in un qualche modo. Pur essendo consapevole in parte di quello che sta facendo, di tutte le persone che ha ucciso dalla morte del padre, Nathan è ugualmente determinato a proseguire nel suo intento perché crede che la legge debba valere per tutti e che, nonostante le azioni cattive di Marcus, qualcuno debba pagare.
Ma in questa nuova oscurità in cui è piombato non è solo, accanto a lui c'è Gabriel, colui che cerca disperatamente di farlo ragionare, ma che gli sta ugualmente vicino pur non approvando le sue azioni; e poi ci sono anche altre conoscenze che gli staranno vicino, cercheranno di fargli abbandonare la sua vendetta per un bene al momento più grande e che gli indicheranno la strada da seguire.
Insomma, è uno di quei protagonisti che in poco tempo sono costretti a una grande evoluzione, da semplici ragazzini senza la benché minima idea di come si faccia a uccidere una persona, passano ad essere degli adulti con un carico enorme sulle spalle e con mille responsabilità, dovute al fatto che la situazione nel loro mondo è peggiorata e anche loro hanno dovuto adeguarsi, nonostante tutto il dolore e la sofferenza che si portano dietro e che diventa il motivo per cui agiscono.

Un altro personaggio importante, che però ho avuto la sensazione si sia visto di meno, è certamente Gabriel.
Sappiamo già che lui è un po' come il grillo parlante, cerca di conciliare il turbamento di Nathan e di fargli capire che il modo in cui ha reagito alla morte di Marcus non è quello che sistemerà qualsiasi cosa, che uccidere i Cacciatori non sarà semplicemente come giustiziare i criminali per i reati commessi perché anche lui potrebbe essere accusato della stessa cosa.
In questo terzo volume, tuttavia, il nostro grillo parlante sembra sempre più esasperato, è stanco di tutta questa guerra e vorrebbe andarsene via e dimenticarsene, però, al contempo, non vuole lasciare il protagonista, lo ama troppo per poter fare qualcosa senza di lui e decide per questo di rimanergli accanto e di adottare un atteggiamento attivo-passivo, ovvero ci sono momenti in cui lo affronta e lo scuote per benino, mentre ce ne sono altri, quelli in cui è veramente arrabbiato, in cui è come se si prendesse del tempo per sbollire tutto quello che ha dentro. Perché lui è un'anima buona che non vorrebbe far del male, se non proprio quando non si può fare altrimenti, e vedere Nathan uccidere lo fa arrabbiare.
E' veramente un ragazzo d'oro, ha una pazienza incredibile (I feel you, Gabriel) e... e... okay, fra un attimo mi metto a piangere se non la smetto. *sbatte convulsamente gli occhi per scacciare via le lacrime. Ci ripensa. Altre lacrime in arrivo. Sbatte ancora gli occhi. Respira. Profondamente. E poi decide di passare al prossimo argomento da trattare. Genio.*

Oltretutto, in "Half Lost" tornano delle vecchie conoscenze, perché ovviamente siamo in guerra e c'è bisogno dell'aiuto di tutti i più esperti, o comunque di quelli che possono controllare Nathan e fare in modo che non esploda, e chi meglio di Celia, la sua... come la posso chiamare... carceriera che conosce tutto su di lui, il modo in cui reagirà (o potrebbe reagire), il modo in cui combatte, i suoi punti deboli, eccetera eccetera.
Ma ci sono anche un paio di personaggi nuovi, la maggior parte dei quali non abbiamo l'opportunità di conoscere per bene perché sono delle reclute dell'Alleanza che si stanno allenando per il conflitto finale, però ce n'è uno che vediamo per più tempo e che è un personaggio super intrigante, strano, intelligente e probabilmente a tratti creepy, ma, ehi, meno male che noi non l'abbiamo incontrato nella realtà, altrimenti chissà che scherzetti ci avrebbe fatto (chi ha letto il libro credo capirà a quali scherzi mi riferisco... un indizio: Mercury).

Come accade ogni volta, arrivare alla fine del libro che conclude l'intera saga non è mai facile: specie in questo genere, dove l'ultimo libro è generalmente una battaglia fra bene e male (o fra due schieramenti non ben distinti... avanti, anche fra il bene c'è dell'oscurità e viceversa), l'ansia è sempre sparata a mille, non c'è un secondo in cui non ti chiedi chi dovrà morire, perché dentro di te sai che se non muore nessuno vuol dire che c'è la fregatura... e potrebbe arrivare con l'epilogo, vero Victoria Aveyard? Anyway, quando si arriva alla fine si inizia sempre ad avere un certo presentimento, iniziamo a sentire che il nostro cuore soffrirà, che la nostra vita non sarà più la stessa (sia che il libro sia sensazionale, sia che non lo sia) e che immancabilmente fisseremo il muro per cinque minuti chiedendoci come faremo ad alzarci dal letto o dalla poltrona, o dovunque noi stessimo leggendo.
Ed è quello che è più o meno accaduto a me con "Half Lost": premetto che io, come al solito, mi ero già spoilerata tutto, perché la brava lettrice che non va a leggere le recensioni su libri che non ha ancora letto non la so fare, ma soprattutto sono così masochista che vado addirittura a leggermi la sezione spoiler oppure la trama su wiki-qualcosa, se la serie/il libro ha una pagina wiki... però ugualmente non ero pronta a quello che è successo alla fine, mi sono ritrovata a trattenere il fiato perché ci sono state delle scene alla "Ommioddio che schifo" e altre alla "Ommioddio, qua finisce male. Mayday, mayday, qua finisce male". E poi è arrivato l'ultimo capitolo, aka la mia morte, perché per poco non mi mettevo a piangere, e sapete che io non piango praticamente mai... per i libri, almeno! XD

Concludendo, questa trilogia è andata migliorando di libro in libro e non l'avrei mai immaginato, però mi è piaciuta sempre di più e con questo ultimo volume l'autrice ha centrato in pieno con l'idea che avevo io su come si sarebbe dovuta sviluppare la storia, ovvero magia, tormento, azione e un pizzico di amore.
Personalmente, sono molto soddisfatta di questa lettura, avendo letto i primi due un anno fa non ero sicura di ricordarmi ancora la storia e non credevo nemmeno che mi sarebbe piaciuta (ingenua) e invece sono rimasta molto sorpresa, un po' triste per la piega del finale, ma nel complesso felice perché è stata proprio una bella lettura.
Voto:

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