Autore: Nina George
Genere: Narrativa
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Prezzo: €18.90 (copertina rigida)
Pagine: 370
Trama
Sam ha tredici anni, un dono che a volte gli sembra una maledizione e un migliore amico che gli sembra sempre una bizzarra e geniale benedizione. Quello che gli manca è un padre: il suo, Henri, è un reporter di guerra che lui non ha mai visto. Così, quando gli si presenta l'occasione, la giornata padri-figli organizzata dalla scuola, Sam non esita un momento a invitarlo, per poterlo finalmente conoscere. Quel giorno, per lui e suo papà tutto cambia. Quel giorno, Henri salva la vita di una bambina e perde la sua. Per otto minuti. Tanti quanti bastano per lasciarlo in coma, sospeso nella dimensione di mezzo tra la realtà e un mondo alla rovescia, forse fatto di sogni. Dal quale però può comunicare la cosa più importante che abbia mai avuto: l'amore. L'amore per quel figlio speciale che gli sta vicino ogni giorno e l'amore per Eddie, la donna che ha lasciato per paura e non ha mai dimenticato. In un dialogo silenzioso con le due persone che per lui contano di più, Henri riuscirà a farsi perdonare, amare di nuovo e a regalare una nuova grandissima speranza: la vita stessa.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, resuscitata dai libri di scuola che stanno diventando gli unici libri che sto leggendo in questo periodo pieni di verifiche e interrogazioni e di mainagioia... ebbene sì, anche lui è tornato, più in carica che mai, come se se ne fosse andato via per centocinquant'anni! Che strazio...
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi era stato consigliato da una mia compagna di classe che l'aveva amato e io mi ero molto incuriosita, la storia mi era sembrata molto intrigante e devo dire che mi è piaciuta abbastanza, anche se forse mi sarei aspettata più coinvolgimento emotivo (se capite cosa intendo).
La storia è quella di Sam, un ragazzo di tredici anni che non ha mai incontrato il padre biologico e che decide di prendere in mano la situazione e invitarlo alla giornata padre-figlio organizzata dalla sua scuola. Il grande incontro è alle porte, ma qualcosa va storto perché proprio poco prima Henri, il padre, si ritrova a salvare una bambina caduta nel fiume e a venire investito poco dopo finendo così in coma.
Da quel momento Sam va a trovarlo all'ospedale tutti i giorni, senza che la madre lo sappia e saltando la scuola, ed è qui che farà due conoscenze interessanti: la prima è quella di Eddie, una donna che era stata per qualche anno insieme a Henri e che poi si era vista tagliata fuori dalla sua vita dopo avergli confessato i sentimenti che provava per lui; la seconda è Maddie, una ragazza di un paio di anni più giovane di lui, che è rimasta in una sorta di stato catatonico dal suo incidente, come se fosse un vegetale.
Sam spera ogni giorno che dal padre gli arrivi un segno, qualsiasi cosa che gli faccia capire che potrebbe parlargli davvero, ma più passa il tempo, più la situazione si fa critica.
Quello che però nessuno sa è che Henri sogna, molto spesso ripercorre vecchi ricordi e ne vede tutte le possibili sfaccettature, le strade che avrebbero potuto intraprendere; è in una terra di mezzo, in una sorta di limbo, e solo lui può decidere di uscirvi.
Sam è un ragazzino molto particolare: lui e il suo amico sono fra i ragazzini più intelligenti della scuola, ma la grande differenza fra loro è che lui è molto più sensibile, al punto che a ogni cosa è in grado di associare un colore oppure ancora una musica. Questa sua sensibilità talvolta gli sembra un dono, perché è così che riesce a interpretare le persone e a vedere la loro vitalità, però ogni tanto diventa frustrante, quando cerca di farlo con il padre in coma.
Di solito nei libri non si vedono protagonisti di questo genere, che sono in un qual certo senso deboli, più deboli di quanto ci si potrebbe aspettare (specie se, come me, si è abituati a protagonisti con i connotati), però ci permette di vedere la situazione da un punto di vista differente, quello di un ragazzino che si sente impotente di fronte agli ostacoli che la vita delle persone può incontrare e che vuole cambiare le cose. Lui, infatti, è molto determinato a dare una mano all'ospedale, non solo a suo padre, ma anche a una povera ragazzina che è ridotta a vegetale per via di un incidente, ed è veramente bello vedere la sua determinazione, i suoi stratagemmi e la sua astuzia finire in campo per aiutare chi è in difficoltà.
E' uno di quei personaggi che, nella sua sensibilità, risulta probabilmente molto più forte di altri che potrebbero sembrare sempre tutti d'un pezzo e dimostra come, in definitiva, non bisogna mai sottovalutare o trattare diversamente chi non è "normale", chi ha delle particolarità, perché tutti siamo in grado di affrontare le difficoltà, in maniere diverse, ma ne siamo capaci, e rinchiudere qualcuno in una teca di vetro per paura non serve a nulla.
Altro personaggio centrale nella storia è Eddie, una donna di quarant'anni che è stata legata sentimentalmente a Henri per due anni e mezzo e che ora sta con un altro perché il qui citato l'aveva respinta dopo che lei gli aveva confessato i suoi sentimenti: sebbene cerchi di fare la parte della donna forte, intraprendente e tosta, tutta questa faccenda relativa al suo ex l'ha messa in crisi perché, da una parte, non riesce a capire come mai si trovi lì, se a lui non importava molto di lei e, dall'altra, non riesce a credere che probabilmente si trovi lì di nascosto poiché i suoi vecchi sentimenti sono ancora lì da qualche parte.
Arrabbiata e confusa, ben presto, però, diventerà l'alleata del piccolo Sam, di cui non sapeva neanche l'esistenza, e prenderà importanti decisioni a proposito di tutta questa questione, che non ha fatto altro che farle nascere interrogativi su interrogativi, che spera avranno un giorno delle risposte.
Insomma, è un personaggio molto particolare anche lei, vuole apparire agli occhi degli altri forte e impassibile, anche quando sta morendo dentro dalla preoccupazione, ed è per questo che spesso potrebbe risultare scontrosa o antipatica. Però in fin dei conti è come tutti gli esseri umani, solo che non vuole propriamente ammetterlo per paura di sembrare qualcuno che non crede di essere.
Infine, abbiamo Henri, un uomo di quarantatré anni che faceva il reporter di guerra e che ora si trova in coma, per un "banale" incidente d'auto, a confronto dei pericoli a cui è stato sottoposto quando lavorava in mezzo alle armi e alle bombe (un po' come Schumacher, che è ridotto a un vegetale non per un incidente avvenuto in Formula 1, non per uno scontro di vetture, fra la sua Ferrari e un'altra macchina, ma per una "banale" roccia sulla pista da sci).
Sebbene molti medici non credano sia possibile che un paziente in coma sogni, questo è quello che più o meno fa proprio lui, riprende vecchi ricordi e li passa in rassegna, molto spesso vedendo come sarebbero potute andare determinate situazioni se lui avesse o non avesse compiuto certe azioni, e nel mentre molto spesso è consapevole di trovarsi in una sorta di limbo dal quale vorrebbe uscire per parlare con il figlio che non ha mai conosciuto e con la donna che ha respinto per paura.
Dal poco che possiamo capire, perché non è facile comprendere la sua personalità fra tutti quei ricordi-non ricordi ogni tanto, Henri è un uomo profondamente segnato dal rimorso, quello per aver lasciato andare la madre del figlio e anche la donna della sua vita, ma si vede che ha un grande cuore, che pensa spesso al benessere degli altri che al suo e non esita a dare una mano, sebbene la sua coscienza gli dica di non fare cose di cui potrebbe pentirsi o che non sembrano probabilmente molto intelligenti. Ma cosa più importante, vuole bene a suo figlio, anche se non ha la più pallida idea di che ometto sia diventato e non lo conosca nemmeno.
Quello che mi è piaciuto di più di questa storia è il modo in cui viene trattata una situazione delicata come può essere il coma per una persona: abbiamo visto l'esperienza del diretto interessato, il potere che ha in mano sul suo eventuale risveglio, il dolore nel sentire le persone attorno parlargli senza riuscire ad aprire la bocca e far uscire un qualche suono, ma abbiamo anche visto lo stress e la responsabilità che grava sulle spalle di qualcuno, che potrebbe dover prendere delle decisioni in merito a una persona senza sapere gli esiti, le conseguenze.
Il fatto che l'autrice sia stata in grado di presentarci entrambe le facce della medaglia mi è piaciuto molto, perché quando accade qualcosa non c'è mai solo un punto di vista, ma ce ne sono molti, così come sono molte le emozioni che si susseguono, le conseguenze che ne derivano e spesso si creano anche situazioni complicate. Un esempio è la responsabilità che si addossa a chi deve decidere al posto della persona in coma perché lui, ovviamente, non è in grado di dire cosa vuole o cosa non vuole che venga fatto, e in questo caso ci vuole una personalità molto forte, perché questo vuol dire accollarsi la vita di qualcun altro, che potrebbe prendere strade impensabili per il solo fatto che qualcuno ha pensato di fare qualcosa. Però, d'altronde, non si può nemmeno pretendere di stare con le mani in mano, se si vuole cambiare qualcosa si deve fare qualcosa, prendere dei rischi, nonostante le possibili conseguenze negative che potrebbero derivarne (perché c'è sempre qualcosa che potrebbe andare storto), ed è questo quello che molto spesso fanno i medici quando non sanno effettivamente cosa possono ancora fare, corrono dei rischi e decidono di provare, provare e provare, per almeno dire di aver cercato di fare qualcosa.
E' un libro con una storia molto forte, e delicata, con un finale molto bello, pieno di emozioni, però devo dire che mi è mancato qualcosa nel mezzo, quel quid che forse mi aspettavo perché la mia compagna me l'aveva descritto come un libro sensazionale e che io non ho trovato. Non fraintendete, la storia è molto bella, mi è piaciuta molto come è stata gestita, però non ha suscitato in me quelle sensazioni che mi aspettavo suscitasse, l'ansia perenne di non sapere che cosa succedesse, la paura per alcuni risvolti e il cuore in gola.
Quindi, benché la storia sia molto bella, non posso darle un Peeta pieno perché rispetto ad altri libri a cui ho dato un Peeta ha avuto un momento di defiance centrale, per poi però riprendersi alla fine.
Voto:
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, resuscitata dai libri di scuola che stanno diventando gli unici libri che sto leggendo in questo periodo pieni di verifiche e interrogazioni e di mainagioia... ebbene sì, anche lui è tornato, più in carica che mai, come se se ne fosse andato via per centocinquant'anni! Che strazio...
Anyway, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi era stato consigliato da una mia compagna di classe che l'aveva amato e io mi ero molto incuriosita, la storia mi era sembrata molto intrigante e devo dire che mi è piaciuta abbastanza, anche se forse mi sarei aspettata più coinvolgimento emotivo (se capite cosa intendo).
La storia è quella di Sam, un ragazzo di tredici anni che non ha mai incontrato il padre biologico e che decide di prendere in mano la situazione e invitarlo alla giornata padre-figlio organizzata dalla sua scuola. Il grande incontro è alle porte, ma qualcosa va storto perché proprio poco prima Henri, il padre, si ritrova a salvare una bambina caduta nel fiume e a venire investito poco dopo finendo così in coma.
Da quel momento Sam va a trovarlo all'ospedale tutti i giorni, senza che la madre lo sappia e saltando la scuola, ed è qui che farà due conoscenze interessanti: la prima è quella di Eddie, una donna che era stata per qualche anno insieme a Henri e che poi si era vista tagliata fuori dalla sua vita dopo avergli confessato i sentimenti che provava per lui; la seconda è Maddie, una ragazza di un paio di anni più giovane di lui, che è rimasta in una sorta di stato catatonico dal suo incidente, come se fosse un vegetale.
Sam spera ogni giorno che dal padre gli arrivi un segno, qualsiasi cosa che gli faccia capire che potrebbe parlargli davvero, ma più passa il tempo, più la situazione si fa critica.
Quello che però nessuno sa è che Henri sogna, molto spesso ripercorre vecchi ricordi e ne vede tutte le possibili sfaccettature, le strade che avrebbero potuto intraprendere; è in una terra di mezzo, in una sorta di limbo, e solo lui può decidere di uscirvi.
Sam è un ragazzino molto particolare: lui e il suo amico sono fra i ragazzini più intelligenti della scuola, ma la grande differenza fra loro è che lui è molto più sensibile, al punto che a ogni cosa è in grado di associare un colore oppure ancora una musica. Questa sua sensibilità talvolta gli sembra un dono, perché è così che riesce a interpretare le persone e a vedere la loro vitalità, però ogni tanto diventa frustrante, quando cerca di farlo con il padre in coma.
Di solito nei libri non si vedono protagonisti di questo genere, che sono in un qual certo senso deboli, più deboli di quanto ci si potrebbe aspettare (specie se, come me, si è abituati a protagonisti con i connotati), però ci permette di vedere la situazione da un punto di vista differente, quello di un ragazzino che si sente impotente di fronte agli ostacoli che la vita delle persone può incontrare e che vuole cambiare le cose. Lui, infatti, è molto determinato a dare una mano all'ospedale, non solo a suo padre, ma anche a una povera ragazzina che è ridotta a vegetale per via di un incidente, ed è veramente bello vedere la sua determinazione, i suoi stratagemmi e la sua astuzia finire in campo per aiutare chi è in difficoltà.
E' uno di quei personaggi che, nella sua sensibilità, risulta probabilmente molto più forte di altri che potrebbero sembrare sempre tutti d'un pezzo e dimostra come, in definitiva, non bisogna mai sottovalutare o trattare diversamente chi non è "normale", chi ha delle particolarità, perché tutti siamo in grado di affrontare le difficoltà, in maniere diverse, ma ne siamo capaci, e rinchiudere qualcuno in una teca di vetro per paura non serve a nulla.
Altro personaggio centrale nella storia è Eddie, una donna di quarant'anni che è stata legata sentimentalmente a Henri per due anni e mezzo e che ora sta con un altro perché il qui citato l'aveva respinta dopo che lei gli aveva confessato i suoi sentimenti: sebbene cerchi di fare la parte della donna forte, intraprendente e tosta, tutta questa faccenda relativa al suo ex l'ha messa in crisi perché, da una parte, non riesce a capire come mai si trovi lì, se a lui non importava molto di lei e, dall'altra, non riesce a credere che probabilmente si trovi lì di nascosto poiché i suoi vecchi sentimenti sono ancora lì da qualche parte.
Arrabbiata e confusa, ben presto, però, diventerà l'alleata del piccolo Sam, di cui non sapeva neanche l'esistenza, e prenderà importanti decisioni a proposito di tutta questa questione, che non ha fatto altro che farle nascere interrogativi su interrogativi, che spera avranno un giorno delle risposte.
Insomma, è un personaggio molto particolare anche lei, vuole apparire agli occhi degli altri forte e impassibile, anche quando sta morendo dentro dalla preoccupazione, ed è per questo che spesso potrebbe risultare scontrosa o antipatica. Però in fin dei conti è come tutti gli esseri umani, solo che non vuole propriamente ammetterlo per paura di sembrare qualcuno che non crede di essere.
Infine, abbiamo Henri, un uomo di quarantatré anni che faceva il reporter di guerra e che ora si trova in coma, per un "banale" incidente d'auto, a confronto dei pericoli a cui è stato sottoposto quando lavorava in mezzo alle armi e alle bombe (un po' come Schumacher, che è ridotto a un vegetale non per un incidente avvenuto in Formula 1, non per uno scontro di vetture, fra la sua Ferrari e un'altra macchina, ma per una "banale" roccia sulla pista da sci).
Sebbene molti medici non credano sia possibile che un paziente in coma sogni, questo è quello che più o meno fa proprio lui, riprende vecchi ricordi e li passa in rassegna, molto spesso vedendo come sarebbero potute andare determinate situazioni se lui avesse o non avesse compiuto certe azioni, e nel mentre molto spesso è consapevole di trovarsi in una sorta di limbo dal quale vorrebbe uscire per parlare con il figlio che non ha mai conosciuto e con la donna che ha respinto per paura.
Dal poco che possiamo capire, perché non è facile comprendere la sua personalità fra tutti quei ricordi-non ricordi ogni tanto, Henri è un uomo profondamente segnato dal rimorso, quello per aver lasciato andare la madre del figlio e anche la donna della sua vita, ma si vede che ha un grande cuore, che pensa spesso al benessere degli altri che al suo e non esita a dare una mano, sebbene la sua coscienza gli dica di non fare cose di cui potrebbe pentirsi o che non sembrano probabilmente molto intelligenti. Ma cosa più importante, vuole bene a suo figlio, anche se non ha la più pallida idea di che ometto sia diventato e non lo conosca nemmeno.
Quello che mi è piaciuto di più di questa storia è il modo in cui viene trattata una situazione delicata come può essere il coma per una persona: abbiamo visto l'esperienza del diretto interessato, il potere che ha in mano sul suo eventuale risveglio, il dolore nel sentire le persone attorno parlargli senza riuscire ad aprire la bocca e far uscire un qualche suono, ma abbiamo anche visto lo stress e la responsabilità che grava sulle spalle di qualcuno, che potrebbe dover prendere delle decisioni in merito a una persona senza sapere gli esiti, le conseguenze.
Il fatto che l'autrice sia stata in grado di presentarci entrambe le facce della medaglia mi è piaciuto molto, perché quando accade qualcosa non c'è mai solo un punto di vista, ma ce ne sono molti, così come sono molte le emozioni che si susseguono, le conseguenze che ne derivano e spesso si creano anche situazioni complicate. Un esempio è la responsabilità che si addossa a chi deve decidere al posto della persona in coma perché lui, ovviamente, non è in grado di dire cosa vuole o cosa non vuole che venga fatto, e in questo caso ci vuole una personalità molto forte, perché questo vuol dire accollarsi la vita di qualcun altro, che potrebbe prendere strade impensabili per il solo fatto che qualcuno ha pensato di fare qualcosa. Però, d'altronde, non si può nemmeno pretendere di stare con le mani in mano, se si vuole cambiare qualcosa si deve fare qualcosa, prendere dei rischi, nonostante le possibili conseguenze negative che potrebbero derivarne (perché c'è sempre qualcosa che potrebbe andare storto), ed è questo quello che molto spesso fanno i medici quando non sanno effettivamente cosa possono ancora fare, corrono dei rischi e decidono di provare, provare e provare, per almeno dire di aver cercato di fare qualcosa.
E' un libro con una storia molto forte, e delicata, con un finale molto bello, pieno di emozioni, però devo dire che mi è mancato qualcosa nel mezzo, quel quid che forse mi aspettavo perché la mia compagna me l'aveva descritto come un libro sensazionale e che io non ho trovato. Non fraintendete, la storia è molto bella, mi è piaciuta molto come è stata gestita, però non ha suscitato in me quelle sensazioni che mi aspettavo suscitasse, l'ansia perenne di non sapere che cosa succedesse, la paura per alcuni risvolti e il cuore in gola.
Quindi, benché la storia sia molto bella, non posso darle un Peeta pieno perché rispetto ad altri libri a cui ho dato un Peeta ha avuto un momento di defiance centrale, per poi però riprendersi alla fine.
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