Autore: John Green
Genere: Narrativa per Ragazzi
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €13.00 (copertina flessibile, Vintage)
Pagine: 334
Trama
Colin è un ex bambino prodigio, forse genio della matematica, forse no, che nella sua giovane vita è uscito con diciannove Catherine. E tutte l'hanno piantato. Così decide di inventare un teorema per prevedere l'esito delle relazioni d'amore, ed evitare di farsi spezzare il cuore per l'ennesima volta. Ma nella vita si incontrano più eccezioni che regole. E anche tante ragazze speciali che non si chiamano Catherine.
Recensione
Buongiorno! Mi accingo a scrivere questo post con la musica in sottofondo anche se mi piacerebbe tantissimo poter guardare nel mentre qualche puntata, ma ho scoperto che se guardo un episodio di quaranta minuti, trenta li impiego a seguire le vicende varie e dieci a scrivere, quindi adesso il mio problema è: quando trovo il tempo per vedere qualcosa, visto che ultimamente sono indietro di parecchie recensioni e che il pomeriggio leggo?
Va beh, a parte i grandi dilemmi della vita di una fangirl a cui piacerebbe molto avere giusto quattro ore in più al giorno da dedicare alle serie TV, meglio cominciare a parlare di questo libro.
Allora, all'inizio incontriamo Colin, un ragazzo che si è appena diplomato, è stato scaricato dalla ragazza e che sin da piccolo è sempre stato insieme a Catherine: è così che decide di lasciare i panni del bambino prodigio per andare a fare un viaggio on the road insieme al suo amico Hassan e trovare il suo momento Eureka, che effettivamente troverà quando si fermeranno a Gutshot per vedere la tomba dell'Arciduca Ferdinando. Da qui i due verranno ospitati da una signora che è la madre di Lindsay Lee Wells e che darà loro un lavoro, secondo cui dovranno andare a intervistare gli operai della sua fabbrica e anche i vecchietti.
Nel mentre di tutto ciò, fra cacce ai maiali, conversazioni divertenti e piccoli litigi, Colin inizia a lavorare a un teorema per prevedere le relazioni amorose, ovvero la loro durata e chi sarà il mollato e chi il mollatore, e per questo ci saranno alcuni flashback sulle sue relazioni con le diciannove Catherine che l'hanno mollato. Ma presto scoprirà qualcosa che gli procurerà molti dubbi.
Dunque, cosa dire? Di certo, l'ho apprezzato molto di più di "Cercando Alaska" perché qui tutto acquista senso sin dall'inizio e non bisogna aspettare la parte finale per capire dove vuole andare a parare l'autore; il fatto che il protagonista sia ossessionato dalle ragazze chiamate Catherine (N.B. non Cathy, Kathy, Kathrine o altro, proprio C-A-T-H-E-R-I-N-E) rende la storia interessante perché tutto ruota attorno alle sue ex ragazze, infatti è proprio questo che lo porta a cercare di creare un teorema per prevedere le relazioni, ma l'impresa si rivelerà ardua perché ci sono numerose variabili da tenere in considerazione.
Colin è un ex bambino prodigio che deve riuscire a trovare il suo momento Eureka per essere importante, diventare un genio e scoprire qualcosa che gli permetta di uscire dalla "prigione" dei bambini prodigio, che molto spesso non sono altro che persone con un intelligenza più alta del normale e una capacità di imparare più veloce di chiunque altro: infatti, sin da piccolo i suoi hobby erano leggere e imparare lingue, ma non tanto per il gusto di svagarsi, quanto per diventare un genio, qualcuno di importante di cui la gente si sarebbe ricordata; ora però deve trovare un modo per riscattarsi da questa definizione e parte insieme al suo amico per una nuova avventura.
Hassan è diventato il suo migliore amico nel momento in cui si sono incontrati a scuola: lo ha aiutato spesso a capire quello che interessava alle persone intorno a lui, visto che Colin era in grado di parlare con paroloni o di argomenti troppo intellettuali, cosa che lo rendeva strambo e forse anche antipatico, e c'è sempre stato per lui ogni volta che rompeva con una sua Catherine; quando però il protagonista gli dice che sta cambiando perché si è trovato una ragazza, lui gli risponde che in realtà più che essere cambiato ha iniziato a fare qualcosa per se stesso, visto che per tutto il tempo è sempre stato dietro ai bisogni dell'amico e quasi mai ai suoi. E questo fatto mi ha fatto pensare al fatto che l'amicizia dovrebbe essere fatta di dare e ricevere da entrambe le parti, mentre a volte c'è solo quello che da e quello che riceve, cosa un po' negativa visto che tutti hanno bisogno di essere guardati, indipendentemente dal fatto che due amici si vogliano bene o no perché se qualcuno si definisce amico di qualcun'altro non può solo pensare ai propri bisogni.
Infine, fra i personaggi principali, abbiamo Lindsay, una ragazza tutto pepe che incontra i due amici nel momento in cui loro fanno sosta al negozio dove lavora: dopo che li accoglie in casa sua, fra i tre si instaura un'amicizia, in particolare con Colin, con cui condivide il suo posto segreto e i suoi pensieri sul fatto di non essere la vera sé quando si trova davanti alle persone, infatti, ad esempio, è tutta frivola davanti al suo ragazzo (che tra l'altro si chiama Colin anche lui). Inoltre, aiuterà molto il protagonista con il suo teorema e sarà lei a fargli capire l'importanza delle variabili.
Insomma, questo libro ci presenta un viaggio alla ricerca di un momento Eureka, fatto di amicizie, avventure e scoperte che cambieranno il modo di vedere le cose e le carte in tavola.
Concludendo, di certo questo libro ha superato le mie aspettative che dopo aver letto "Cercando Alaska" si erano un po' abbassate, ma ha saputo catturare la mia attenzione tanto che non sono riuscita a staccarmi neanche un attimo, se non per andare a prendere un Magnum da mangiare (visto che erano le cinque del pomeriggio e avevo molta fame), e mi sono lasciata prendere dalla storia e dagli avvenimenti. Inoltre, la cosa bella di questo libro è che pone la matematica in una posizione di rilievo per via del teorema, ma al contempo non ci si basa completamente, non parla solo di quello, ma anche dell'amicizia e del fatto che non sempre siamo noi stessi di fronte alle persone che ci circondano e che talvolta assumiamo così tante facce diverse che ci dimentichiamo quale sia quella vera, o comunque non sappiamo a chi mostrarla per paura di venire giudicati o non capiti.
Decisamente una lettura leggera e scorrevole, adatta all'estate in quanto vi è ambientata e non tratta di temi troppo pesanti, come ad esempio la malattia o la morte, e per questo ve la consiglio perché è proprio una bella storia.
Voto:
Buongiorno! Mi accingo a scrivere questo post con la musica in sottofondo anche se mi piacerebbe tantissimo poter guardare nel mentre qualche puntata, ma ho scoperto che se guardo un episodio di quaranta minuti, trenta li impiego a seguire le vicende varie e dieci a scrivere, quindi adesso il mio problema è: quando trovo il tempo per vedere qualcosa, visto che ultimamente sono indietro di parecchie recensioni e che il pomeriggio leggo?
Va beh, a parte i grandi dilemmi della vita di una fangirl a cui piacerebbe molto avere giusto quattro ore in più al giorno da dedicare alle serie TV, meglio cominciare a parlare di questo libro.
Allora, all'inizio incontriamo Colin, un ragazzo che si è appena diplomato, è stato scaricato dalla ragazza e che sin da piccolo è sempre stato insieme a Catherine: è così che decide di lasciare i panni del bambino prodigio per andare a fare un viaggio on the road insieme al suo amico Hassan e trovare il suo momento Eureka, che effettivamente troverà quando si fermeranno a Gutshot per vedere la tomba dell'Arciduca Ferdinando. Da qui i due verranno ospitati da una signora che è la madre di Lindsay Lee Wells e che darà loro un lavoro, secondo cui dovranno andare a intervistare gli operai della sua fabbrica e anche i vecchietti.
Nel mentre di tutto ciò, fra cacce ai maiali, conversazioni divertenti e piccoli litigi, Colin inizia a lavorare a un teorema per prevedere le relazioni amorose, ovvero la loro durata e chi sarà il mollato e chi il mollatore, e per questo ci saranno alcuni flashback sulle sue relazioni con le diciannove Catherine che l'hanno mollato. Ma presto scoprirà qualcosa che gli procurerà molti dubbi.
Dunque, cosa dire? Di certo, l'ho apprezzato molto di più di "Cercando Alaska" perché qui tutto acquista senso sin dall'inizio e non bisogna aspettare la parte finale per capire dove vuole andare a parare l'autore; il fatto che il protagonista sia ossessionato dalle ragazze chiamate Catherine (N.B. non Cathy, Kathy, Kathrine o altro, proprio C-A-T-H-E-R-I-N-E) rende la storia interessante perché tutto ruota attorno alle sue ex ragazze, infatti è proprio questo che lo porta a cercare di creare un teorema per prevedere le relazioni, ma l'impresa si rivelerà ardua perché ci sono numerose variabili da tenere in considerazione.
Colin è un ex bambino prodigio che deve riuscire a trovare il suo momento Eureka per essere importante, diventare un genio e scoprire qualcosa che gli permetta di uscire dalla "prigione" dei bambini prodigio, che molto spesso non sono altro che persone con un intelligenza più alta del normale e una capacità di imparare più veloce di chiunque altro: infatti, sin da piccolo i suoi hobby erano leggere e imparare lingue, ma non tanto per il gusto di svagarsi, quanto per diventare un genio, qualcuno di importante di cui la gente si sarebbe ricordata; ora però deve trovare un modo per riscattarsi da questa definizione e parte insieme al suo amico per una nuova avventura.
Hassan è diventato il suo migliore amico nel momento in cui si sono incontrati a scuola: lo ha aiutato spesso a capire quello che interessava alle persone intorno a lui, visto che Colin era in grado di parlare con paroloni o di argomenti troppo intellettuali, cosa che lo rendeva strambo e forse anche antipatico, e c'è sempre stato per lui ogni volta che rompeva con una sua Catherine; quando però il protagonista gli dice che sta cambiando perché si è trovato una ragazza, lui gli risponde che in realtà più che essere cambiato ha iniziato a fare qualcosa per se stesso, visto che per tutto il tempo è sempre stato dietro ai bisogni dell'amico e quasi mai ai suoi. E questo fatto mi ha fatto pensare al fatto che l'amicizia dovrebbe essere fatta di dare e ricevere da entrambe le parti, mentre a volte c'è solo quello che da e quello che riceve, cosa un po' negativa visto che tutti hanno bisogno di essere guardati, indipendentemente dal fatto che due amici si vogliano bene o no perché se qualcuno si definisce amico di qualcun'altro non può solo pensare ai propri bisogni.
Infine, fra i personaggi principali, abbiamo Lindsay, una ragazza tutto pepe che incontra i due amici nel momento in cui loro fanno sosta al negozio dove lavora: dopo che li accoglie in casa sua, fra i tre si instaura un'amicizia, in particolare con Colin, con cui condivide il suo posto segreto e i suoi pensieri sul fatto di non essere la vera sé quando si trova davanti alle persone, infatti, ad esempio, è tutta frivola davanti al suo ragazzo (che tra l'altro si chiama Colin anche lui). Inoltre, aiuterà molto il protagonista con il suo teorema e sarà lei a fargli capire l'importanza delle variabili.
Insomma, questo libro ci presenta un viaggio alla ricerca di un momento Eureka, fatto di amicizie, avventure e scoperte che cambieranno il modo di vedere le cose e le carte in tavola.
Concludendo, di certo questo libro ha superato le mie aspettative che dopo aver letto "Cercando Alaska" si erano un po' abbassate, ma ha saputo catturare la mia attenzione tanto che non sono riuscita a staccarmi neanche un attimo, se non per andare a prendere un Magnum da mangiare (visto che erano le cinque del pomeriggio e avevo molta fame), e mi sono lasciata prendere dalla storia e dagli avvenimenti. Inoltre, la cosa bella di questo libro è che pone la matematica in una posizione di rilievo per via del teorema, ma al contempo non ci si basa completamente, non parla solo di quello, ma anche dell'amicizia e del fatto che non sempre siamo noi stessi di fronte alle persone che ci circondano e che talvolta assumiamo così tante facce diverse che ci dimentichiamo quale sia quella vera, o comunque non sappiamo a chi mostrarla per paura di venire giudicati o non capiti.
Decisamente una lettura leggera e scorrevole, adatta all'estate in quanto vi è ambientata e non tratta di temi troppo pesanti, come ad esempio la malattia o la morte, e per questo ve la consiglio perché è proprio una bella storia.
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