Autore: J. Lynn (Jennifer L. Armentrout)
Genere: New Adult
Casa editrice: Nord
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
€9.90 (copertina rigida tascabile)
Pagine: 406
Trama
L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà a galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno di aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o il macigno che la trascinerà a fondo?
Recensione
Buongiorno! La mia wish list si sta allungando a non finire e io non so più cosa fare perché ce ne sono troppi che vorrei leggere subito e molti di questi li vorrei in cartaceo solo che non posso continuare a comprare... direi che l'#mainagioia vivrà per sempre con me, forse farei addirittura prima a sposarmelo...
Comunque, eccomi qui con la recensione di un'altra piccola opera d'arte della Armentrout che avevo sempre posticipato perché quando l'avevo visto per la prima volta, più di un anno fa, non avevo ancora letto un New Adult ed ero stata frenata nel momento in cui avevo sentito dire da una ragazza su You Tube che era la brutta copia di "50 sfumature di grigio", così avevo detto un enorme CIAO alla serie, ma dopo aver letto "After" l'anno scorso mi sono detta che non poteva essere peggio dal punto di vista di quelle scene e la zia Jenny è riuscita a farmi amare uno New Adult come nessun altro. Ma prima di dirvi le motivazioni diamo uno sguardo alla trama.
Dunque, all'inizio incontriamo Avery, una ragazza di diciannove anni, che inizia il suo primo giorno di college molto male: oltre ad essere in ritardo, sbatte contro un ragazzo, Cameron Hamilton, davanti alla porta della sua aula e, imbarazzata all'idea di essere guardata come la ritardataria del primo giorno, salta la lezione; mentre la sua vita scolastica migliora nei giorni successivi, scopre anche di essere la vicina di casa di Cam, cosa che li avvicinerà ancora di più e che permetterà loro di trascorrere ancora più tempo insieme, visto che il signorino non ha intenzione di lasciarsela scappare e che continua a insistere per ottenere un appuntamento con lei. Se, da una parte, la sua vita è scossa dal bel ragazzo, dall'altra il passato ritorna con qualcuno che le manda email e messaggi poco gentili e questo rabbuierà alcuni momenti e provocherà anche delle liti fra i due perché Avery non ne vuole parlare per paura che lui la guardi nello stesso modo in cui l'hanno guardata i suoi genitori cinque anni prima.
Allora, come già anticipato sopra, fino a qualche tempo fa questo libro pensavo che non l'avrei letto perché, appunto, pensavo che fosse una specie di "50 sfumature" e perché io ho un po' di problemi con quelle scene, insomma se non riesco a parlare di quell'argomento senza sentirmi imbarazzata come potrei leggerle? Poi dovete sapere, anche se potrebbe non importarvi nulla, che io ho scoperto tutto quello che fanno in queste scene a 11 anni grazie al mio vecchio compagno di banco che in prima media mi chiedeva: "Ma tu hai mai fatto questo?" e io gli rispondevo: "No perché non so che cosa sia e NON lo voglio sapere!", così poi iniziava una descrizione dettagliata rovinando la mia innocenza da bambina che avrebbe preferito ancora un po' limitarsi a sapere come si facevano i bambini e basta; poi in terza media ci si è messo un altro mio compagno a parlarmi di certe cose e da allora sono diventata un'esperta (state pure certi che io riconosco i doppi sensi prima di tutti gli altri e li vedo dove sembrerebbero non esserci, ma invece ci sono), quindi in teoria non dovrei avere molti problemi perché sono cose che so da parecchio tempo, eppure è più forte di me, quelle scene non riesco a sopportarle. Nonostante ciò, ho poi deciso di iniziare a leggere questa saga perché volevo leggere tutti i libri della Armentrout e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa perché quelle scene non erano descritte in maniera troppo particolareggiata (grazie zia Jenny che confidi nell'immaginazione dei tuoi lettori!), non prendevano più di due pagine di ebook e non erano in un numero eccessivo, infatti non se ne vede una prima della metà del libro. Insomma, prima o poi dovrò fare un monumento a questa donna per essere riuscita a farmi amare un libro di questo genere, nonostante quelle scene, perché lo sanno tutti che io non riesco a leggere e a parlare di certe cose, infatti quando abbiamo trovato certe parole in latino che ne ricordavano altre, chi mi conosce bene mi ha guardato come per dire: "Ehi, proprio il tuo argomento!" e io li ho guardati come per dire: "Ma perché a me? Cosa ho fatto di male?"
Comunque, passiamo ai personaggi. Avery è un po' la tipica protagonista della Armentrout che tiene testa al belloccio di turno, di cui pian piano si innamora: lei è una ragazza che se vista dall'esterno sembra molto forte, il tipo che se ne frega di quello che dicono gli altri, o che comunque è molto sicuro di sé, ma se la si guarda dall'interno quello che sembra essere è solo una facciata perché in realtà è fragile e questa sua fragilità la si vede poche volte, ovvero quando il suo passato fa breccia nella realtà. Tuttavia, sebbene quello che le è successo continui a imperversare, nella sua vita compare Cam che la farà sentire amata e che non vorrebbe perdere per nulla al mondo, ed è proprio per questo che prima o poi dovrà decidersi a dirgli la verità, per non perderlo, anche se ha molta paura della sua reazione.
Poi abbiamo Cameron Hamilton, il tipico ragazzo della Armentrout un po' arrogante e molto sicuro di sé, che si lascia alle spalle una sfilza di cuori palpitanti, ma la cui attenzione si concentra solo ed esclusivamente sulla protagonista: dal momento in cui la vede capisce che non è come tutte le altre, che è diversa, e cerca di convincerla a uscire con lui, ma pure lui ha un piccolo segreto che fa parte di un passato molto recente e presto deciderà di dirglielo, nella speranza che anche lei gli permetta di entrare nel suo mondo e di concedergli fiducia, perché anche se non sembra si è accorto che c'è qualcosa che non gli racconta. Insomma, anche lui è uno di quelli che si preoccupa per chi ama e che farebbe di tutto pur di aiutare.
Inoltre, una cosa che ho notato, in questa storia è lui che dice che vorrebbe una storia d'amore come quella dei suoi genitori, non lei come invece avviene nella saga Lux quando è Katy che dice così, però anche lui, proprio come Daemon Black, ha un ego talmente smisurato da dire una frase che dice proprio anche il nostro alieno, ovvero "Continua a ripetertelo".
Altri personaggi importanti in questa storia, perché sono i due amici di Avery, sono Brittany, ragazza che è andata a scuola insieme a Cam, e Jacob, ragazzo dell'altra sponda che sbava dietro alla conquista della protagonista in maniera spudoratamente scherzosa e che vuole assolutamente che i due finiscano insieme (in pratica incarna noi lettori per tutto il corso del libro in perfetto stile da shippatore che non ha altro da fare nella sua vita, se non shippare due persone).
Questo libro non è il tipico libro in cui abbiamo una ragazza timida che incontra il ragazzo bello e dannato che ha una reputazione da donnaiolo, con cui poi finisce insieme e fanno solo quello per il resto del libro, no qui la storia è un po' più complicata perché la zia Jenny affronta alcuni temi molto delicati ma anche quasi comuni, ovvero la violenza: da una parte, con Cam, abbiamo la violenza usata al posto delle parole per mettere a posto una situazione, infatti lui a momenti rischiava di uccidere a pugni il ragazzo di sua sorella che, tra l'altro, la picchiava; dall'altra, abbiamo la violenza sulle donne e in particolare sulle ragazzine, con Avery, perché lei è stata costretta a quattordici anni a fare qualcosa di molto brutto da un ragazzo di tre anni più grande e questo ci fa vedere ancora una volta come gli individui di sesso maschile pensino di poter fare quello che vogliono nei confronti dell'altro sesso per divertirsi, usandoci (mi permetto di usare il noi) come degli oggetti senza sentimenti e volontà. Inoltre, la Armentrout ci fa vedere un'altra cosa molto grave, ovvero il fatto che dei genitori, tutto per non rovinare la loro immagine e continuare ad essere accettati in uno stupido club, costringono la propria figlia a ritirare la denuncia, accettando così dei soldi per il loro silenzio: io sono rimasta allibita dal loro comportamento perché hanno messo se stessi e la loro immagine prima della loro figlia, hanno mostrato un atteggiamento completamente sbagliato e disinteressato nei confronti di quello che lei aveva subito. E la madre, da brava ipocrita quale è, pensa addirittura a se stessa e alla sua reputazione nel momento in cui sua figlia, dopo essere stata emarginata da tutti, finisce in ospedale per aver tentato il suicidio: ma ci rendiamo conto che queste cose accadono davvero e che ci sono persone che se ne fregano dei loro figli solo perché vogliono continuare a fare la bella vita? (che poi io dico: se pensi solo a questo, perché hai messo al mondo un figlio? Avresti fatto prima a non farlo così tu potevi fare quello che volevi e lui si risparmiava una famiglia di m***a).
Un altro tema molto importante che viene affrontato è il passato: esso è qualcosa che fa parte di noi perché è grazie a esso che diventiamo le persone che siamo, ma non per questo è noi, non ci identifica come persona; io penso che noi siamo sostanzialmente formati da tre elementi, ovvero il passato, il presente e il futuro. Ognuno di questi tre ci identifica: il primo è quello che ci rende le persone che siamo, ma che non dovrebbe identificarci per tutta la vita, dovrebbe servire per prendere spunto dalle esperienze che abbiamo fatto e imparare da ciò; il secondo è quello che siamo nel momento e che ci deve dare la consapevolezza di noi stessi; il terzo è invece quello che ci deve aiutare a capire chi vogliamo diventare, quello che vogliamo fare e come lo vogliamo fare, è quello che ci costringe a pensare alle nostre azioni a lungo termine, alle ripercussioni che ci possono essere, è quello che dobbiamo tenere presente quando prendiamo le decisioni. Insomma, quello che ci insegna questo libro è che il passato fa parte di noi, ci forgia, ma non è noi! So che magari dire "ci forgia, ma non è noi" può sembrare un po' contraddittorio perché un può benissimo obiettare che se io faccio un lampadario con il vetro allora esso è di vetro, ma in realtà c'è molto di più che solo il materiale, c'è la tecnica, la passione che uno può averci messo e tanto altro, quindi noi non siamo chi eravamo,siamo chi scegliamo e cerchiamo di essere (sì, ho citato "Il gigante di ferro"), siamo tante cose tutte insieme, siamo quello che abbiamo ricevuto, che riceviamo e che riceveremo, siamo quello che abbiamo dato, che diamo e che daremo, non siamo una cosa sola.
Concludendo, perché ho parlato veramente troppo e mi dilungherei ancora, ma penso che potrete anche averne avuto abbastanza (o magari avete già abbandonato la lettura di questa recensione), la Armentrout ancora una volta non sbaglia un colpo e riesce a creare una storia frizzante, giovane, nuova e molto bella, senza cadere nel banale e catturando il lettore pagina dopo pagina con i suoi personaggi e anche con i temi delicati che riesce ad affrontare; insomma un New Adult un po' diverso dal solito, una storia che fa sognare e, per mia somma gioia, una lettura con quelle scene che non vengono descritte in modo troppo particolareggiato (sì, dice cosa succede, ma non si mette a descrivere ogni secondo ) e che non sono neanche tante.
Se non l'avete ancora letto, dategli una possibilità perché è diverso dagli altri libri del genere e se siete come me, apprezzerete il fatto che non si tratta di una brutta copia di "50 sfumature" o "After".
Voto:
Comunque, eccomi qui con la recensione di un'altra piccola opera d'arte della Armentrout che avevo sempre posticipato perché quando l'avevo visto per la prima volta, più di un anno fa, non avevo ancora letto un New Adult ed ero stata frenata nel momento in cui avevo sentito dire da una ragazza su You Tube che era la brutta copia di "50 sfumature di grigio", così avevo detto un enorme CIAO alla serie, ma dopo aver letto "After" l'anno scorso mi sono detta che non poteva essere peggio dal punto di vista di quelle scene e la zia Jenny è riuscita a farmi amare uno New Adult come nessun altro. Ma prima di dirvi le motivazioni diamo uno sguardo alla trama.
Dunque, all'inizio incontriamo Avery, una ragazza di diciannove anni, che inizia il suo primo giorno di college molto male: oltre ad essere in ritardo, sbatte contro un ragazzo, Cameron Hamilton, davanti alla porta della sua aula e, imbarazzata all'idea di essere guardata come la ritardataria del primo giorno, salta la lezione; mentre la sua vita scolastica migliora nei giorni successivi, scopre anche di essere la vicina di casa di Cam, cosa che li avvicinerà ancora di più e che permetterà loro di trascorrere ancora più tempo insieme, visto che il signorino non ha intenzione di lasciarsela scappare e che continua a insistere per ottenere un appuntamento con lei. Se, da una parte, la sua vita è scossa dal bel ragazzo, dall'altra il passato ritorna con qualcuno che le manda email e messaggi poco gentili e questo rabbuierà alcuni momenti e provocherà anche delle liti fra i due perché Avery non ne vuole parlare per paura che lui la guardi nello stesso modo in cui l'hanno guardata i suoi genitori cinque anni prima.
Allora, come già anticipato sopra, fino a qualche tempo fa questo libro pensavo che non l'avrei letto perché, appunto, pensavo che fosse una specie di "50 sfumature" e perché io ho un po' di problemi con quelle scene, insomma se non riesco a parlare di quell'argomento senza sentirmi imbarazzata come potrei leggerle? Poi dovete sapere, anche se potrebbe non importarvi nulla, che io ho scoperto tutto quello che fanno in queste scene a 11 anni grazie al mio vecchio compagno di banco che in prima media mi chiedeva: "Ma tu hai mai fatto questo?" e io gli rispondevo: "No perché non so che cosa sia e NON lo voglio sapere!", così poi iniziava una descrizione dettagliata rovinando la mia innocenza da bambina che avrebbe preferito ancora un po' limitarsi a sapere come si facevano i bambini e basta; poi in terza media ci si è messo un altro mio compagno a parlarmi di certe cose e da allora sono diventata un'esperta (state pure certi che io riconosco i doppi sensi prima di tutti gli altri e li vedo dove sembrerebbero non esserci, ma invece ci sono), quindi in teoria non dovrei avere molti problemi perché sono cose che so da parecchio tempo, eppure è più forte di me, quelle scene non riesco a sopportarle. Nonostante ciò, ho poi deciso di iniziare a leggere questa saga perché volevo leggere tutti i libri della Armentrout e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa perché quelle scene non erano descritte in maniera troppo particolareggiata (grazie zia Jenny che confidi nell'immaginazione dei tuoi lettori!), non prendevano più di due pagine di ebook e non erano in un numero eccessivo, infatti non se ne vede una prima della metà del libro. Insomma, prima o poi dovrò fare un monumento a questa donna per essere riuscita a farmi amare un libro di questo genere, nonostante quelle scene, perché lo sanno tutti che io non riesco a leggere e a parlare di certe cose, infatti quando abbiamo trovato certe parole in latino che ne ricordavano altre, chi mi conosce bene mi ha guardato come per dire: "Ehi, proprio il tuo argomento!" e io li ho guardati come per dire: "Ma perché a me? Cosa ho fatto di male?"
Comunque, passiamo ai personaggi. Avery è un po' la tipica protagonista della Armentrout che tiene testa al belloccio di turno, di cui pian piano si innamora: lei è una ragazza che se vista dall'esterno sembra molto forte, il tipo che se ne frega di quello che dicono gli altri, o che comunque è molto sicuro di sé, ma se la si guarda dall'interno quello che sembra essere è solo una facciata perché in realtà è fragile e questa sua fragilità la si vede poche volte, ovvero quando il suo passato fa breccia nella realtà. Tuttavia, sebbene quello che le è successo continui a imperversare, nella sua vita compare Cam che la farà sentire amata e che non vorrebbe perdere per nulla al mondo, ed è proprio per questo che prima o poi dovrà decidersi a dirgli la verità, per non perderlo, anche se ha molta paura della sua reazione.
Poi abbiamo Cameron Hamilton, il tipico ragazzo della Armentrout un po' arrogante e molto sicuro di sé, che si lascia alle spalle una sfilza di cuori palpitanti, ma la cui attenzione si concentra solo ed esclusivamente sulla protagonista: dal momento in cui la vede capisce che non è come tutte le altre, che è diversa, e cerca di convincerla a uscire con lui, ma pure lui ha un piccolo segreto che fa parte di un passato molto recente e presto deciderà di dirglielo, nella speranza che anche lei gli permetta di entrare nel suo mondo e di concedergli fiducia, perché anche se non sembra si è accorto che c'è qualcosa che non gli racconta. Insomma, anche lui è uno di quelli che si preoccupa per chi ama e che farebbe di tutto pur di aiutare.
Inoltre, una cosa che ho notato, in questa storia è lui che dice che vorrebbe una storia d'amore come quella dei suoi genitori, non lei come invece avviene nella saga Lux quando è Katy che dice così, però anche lui, proprio come Daemon Black, ha un ego talmente smisurato da dire una frase che dice proprio anche il nostro alieno, ovvero "Continua a ripetertelo".
Altri personaggi importanti in questa storia, perché sono i due amici di Avery, sono Brittany, ragazza che è andata a scuola insieme a Cam, e Jacob, ragazzo dell'altra sponda che sbava dietro alla conquista della protagonista in maniera spudoratamente scherzosa e che vuole assolutamente che i due finiscano insieme (in pratica incarna noi lettori per tutto il corso del libro in perfetto stile da shippatore che non ha altro da fare nella sua vita, se non shippare due persone).
Questo libro non è il tipico libro in cui abbiamo una ragazza timida che incontra il ragazzo bello e dannato che ha una reputazione da donnaiolo, con cui poi finisce insieme e fanno solo quello per il resto del libro, no qui la storia è un po' più complicata perché la zia Jenny affronta alcuni temi molto delicati ma anche quasi comuni, ovvero la violenza: da una parte, con Cam, abbiamo la violenza usata al posto delle parole per mettere a posto una situazione, infatti lui a momenti rischiava di uccidere a pugni il ragazzo di sua sorella che, tra l'altro, la picchiava; dall'altra, abbiamo la violenza sulle donne e in particolare sulle ragazzine, con Avery, perché lei è stata costretta a quattordici anni a fare qualcosa di molto brutto da un ragazzo di tre anni più grande e questo ci fa vedere ancora una volta come gli individui di sesso maschile pensino di poter fare quello che vogliono nei confronti dell'altro sesso per divertirsi, usandoci (mi permetto di usare il noi) come degli oggetti senza sentimenti e volontà. Inoltre, la Armentrout ci fa vedere un'altra cosa molto grave, ovvero il fatto che dei genitori, tutto per non rovinare la loro immagine e continuare ad essere accettati in uno stupido club, costringono la propria figlia a ritirare la denuncia, accettando così dei soldi per il loro silenzio: io sono rimasta allibita dal loro comportamento perché hanno messo se stessi e la loro immagine prima della loro figlia, hanno mostrato un atteggiamento completamente sbagliato e disinteressato nei confronti di quello che lei aveva subito. E la madre, da brava ipocrita quale è, pensa addirittura a se stessa e alla sua reputazione nel momento in cui sua figlia, dopo essere stata emarginata da tutti, finisce in ospedale per aver tentato il suicidio: ma ci rendiamo conto che queste cose accadono davvero e che ci sono persone che se ne fregano dei loro figli solo perché vogliono continuare a fare la bella vita? (che poi io dico: se pensi solo a questo, perché hai messo al mondo un figlio? Avresti fatto prima a non farlo così tu potevi fare quello che volevi e lui si risparmiava una famiglia di m***a).
Un altro tema molto importante che viene affrontato è il passato: esso è qualcosa che fa parte di noi perché è grazie a esso che diventiamo le persone che siamo, ma non per questo è noi, non ci identifica come persona; io penso che noi siamo sostanzialmente formati da tre elementi, ovvero il passato, il presente e il futuro. Ognuno di questi tre ci identifica: il primo è quello che ci rende le persone che siamo, ma che non dovrebbe identificarci per tutta la vita, dovrebbe servire per prendere spunto dalle esperienze che abbiamo fatto e imparare da ciò; il secondo è quello che siamo nel momento e che ci deve dare la consapevolezza di noi stessi; il terzo è invece quello che ci deve aiutare a capire chi vogliamo diventare, quello che vogliamo fare e come lo vogliamo fare, è quello che ci costringe a pensare alle nostre azioni a lungo termine, alle ripercussioni che ci possono essere, è quello che dobbiamo tenere presente quando prendiamo le decisioni. Insomma, quello che ci insegna questo libro è che il passato fa parte di noi, ci forgia, ma non è noi! So che magari dire "ci forgia, ma non è noi" può sembrare un po' contraddittorio perché un può benissimo obiettare che se io faccio un lampadario con il vetro allora esso è di vetro, ma in realtà c'è molto di più che solo il materiale, c'è la tecnica, la passione che uno può averci messo e tanto altro, quindi noi non siamo chi eravamo,siamo chi scegliamo e cerchiamo di essere (sì, ho citato "Il gigante di ferro"), siamo tante cose tutte insieme, siamo quello che abbiamo ricevuto, che riceviamo e che riceveremo, siamo quello che abbiamo dato, che diamo e che daremo, non siamo una cosa sola.
Concludendo, perché ho parlato veramente troppo e mi dilungherei ancora, ma penso che potrete anche averne avuto abbastanza (o magari avete già abbandonato la lettura di questa recensione), la Armentrout ancora una volta non sbaglia un colpo e riesce a creare una storia frizzante, giovane, nuova e molto bella, senza cadere nel banale e catturando il lettore pagina dopo pagina con i suoi personaggi e anche con i temi delicati che riesce ad affrontare; insomma un New Adult un po' diverso dal solito, una storia che fa sognare e, per mia somma gioia, una lettura con quelle scene che non vengono descritte in modo troppo particolareggiato (sì, dice cosa succede, ma non si mette a descrivere ogni secondo ) e che non sono neanche tante.
Se non l'avete ancora letto, dategli una possibilità perché è diverso dagli altri libri del genere e se siete come me, apprezzerete il fatto che non si tratta di una brutta copia di "50 sfumature" o "After".
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