Autore: E. Lockhart
Genere: YA Mystery
Casa editrice: Hot Key Books
Prezzo: €12.53 (copertina rigida)
Pagine: 272
Trama
Imogen è un'erede in fuga, un'orfana, una cuoca e un'imbrogliona.
Jule è una combattente, un camaleonte sociale, e un'atleta.
Un'amicizia intensa. Una scomparsa. Un omicidio, o forse due.
Una brutta storia d'amore, o forse tre.
Oggetti contundenti, travestimenti, sangue, e cioccolato. Il sogno americano, supereroi, spie, e cattivi.
Una ragazza che si rifiuta di dare alle persone quello che vogliono da lei.
Una ragazza che si rifiuta di essere la persona che era un tempo.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, direttamente dalla seconda settimana di scuola... okay, forse dovrei smetterla di dire queste cose, penso che ormai abbiate capito che la scuola è iniziata - ma va! - e che io non sto più leggendo tanto quanto quest'estate, ma che ci vogliamo fare, prima il dovere e poi il piacere no?
Anyway, oggi sono tornata con un post molto breve perché in realtà non so bene cosa dirvi a proposito di questo libro... ma andiamo con ordine.
La particolarità di "Genuine Fraud" è il modo in cui la storia ci viene raccontata, andando indietro nel tempo, partendo da una delle ultime battute del libro e arrivando al modo in cui tutto è iniziato.
La vicenda ruota attorno a Jule, una ragazza molto misteriosa, che ha perso i genitori quando era relativamente piccola e che per questo è diventata molto indipendente, ha imparato a difendersi da sola e a non dare troppe informazioni di sé in giro. Il suo cammino incrocia presto quello di Imogen, una ragazza che è stata adottata da una famiglia molto ricca e che, però, sembra essere un po' stanca della vita che vive.
In tutto ciò, apparentemente, non c'è nulla di strano, finché non si scopre che Imogen si è suicidata e che ci sono molte cose che non quadrano in tutta questa situazione, a partire dall'atteggiamento di Jule, che talvolta si fa chiamare come la sua amica e la imita senza un motivo apparente.
Da qui in poi si va indietro con la storia e diventa abbastanza intuibile dove l'autrice vuole andare a parare.
Tutto il mistero che viene costruito intorno alle figure delle due ragazze è un po' prevedibile, e la storia in sé non ti fa stare con il fiato sospeso mentre aspetti ansiosamente di scoprire cosa è effettivamente successo.
Ecco, a proposito di questo, devo dire che io avrei voluto trovare qualcosa di più, soprattutto visto il modo in cui l'autrice aveva presentato la storia di "We Were Liars": io ricordo che quando lessi questo libro l'anno scorso, rimasi scioccata dal finale, non me lo aspettavo proprio! E dire che con la mia fervida immaginazione ne avevo avanzate di ipotesi... eppure, non ero riuscita neanche lontanamente a capire dove sarebbe andata a parare la storia, non mi aspettavo una rivelazione così dolorosa, anche se col senno di poi qualche indizio c'era, ma io non ne avevo colto nessuno perché li avevo scambiati per momenti di confusione di alcuni personaggi.
Quello è stato un bel mistero, imprevedibile e doloroso.
Questo no.
Forse mi aspettavo troppo, speravo di ritrovare un po' di ciò che avevo visto in "We Were Liars", invece niente... tutto questo mistero non c'è, più o meno a metà storia inizi a capire, a mettere insieme tutti i tasselli e arrivi a fine lettura con un senso di amarezza, perché è andata proprio come avevi previsto e tu volevi essere sorpresa, magari volevi anche soffrire un pochino, ma di certo volevi finire il libro con la tipica faccia da Sebastian:
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, direttamente dalla seconda settimana di scuola... okay, forse dovrei smetterla di dire queste cose, penso che ormai abbiate capito che la scuola è iniziata - ma va! - e che io non sto più leggendo tanto quanto quest'estate, ma che ci vogliamo fare, prima il dovere e poi il piacere no?
Anyway, oggi sono tornata con un post molto breve perché in realtà non so bene cosa dirvi a proposito di questo libro... ma andiamo con ordine.
La particolarità di "Genuine Fraud" è il modo in cui la storia ci viene raccontata, andando indietro nel tempo, partendo da una delle ultime battute del libro e arrivando al modo in cui tutto è iniziato.
La vicenda ruota attorno a Jule, una ragazza molto misteriosa, che ha perso i genitori quando era relativamente piccola e che per questo è diventata molto indipendente, ha imparato a difendersi da sola e a non dare troppe informazioni di sé in giro. Il suo cammino incrocia presto quello di Imogen, una ragazza che è stata adottata da una famiglia molto ricca e che, però, sembra essere un po' stanca della vita che vive.
In tutto ciò, apparentemente, non c'è nulla di strano, finché non si scopre che Imogen si è suicidata e che ci sono molte cose che non quadrano in tutta questa situazione, a partire dall'atteggiamento di Jule, che talvolta si fa chiamare come la sua amica e la imita senza un motivo apparente.
Da qui in poi si va indietro con la storia e diventa abbastanza intuibile dove l'autrice vuole andare a parare.
Tutto il mistero che viene costruito intorno alle figure delle due ragazze è un po' prevedibile, e la storia in sé non ti fa stare con il fiato sospeso mentre aspetti ansiosamente di scoprire cosa è effettivamente successo.
Ecco, a proposito di questo, devo dire che io avrei voluto trovare qualcosa di più, soprattutto visto il modo in cui l'autrice aveva presentato la storia di "We Were Liars": io ricordo che quando lessi questo libro l'anno scorso, rimasi scioccata dal finale, non me lo aspettavo proprio! E dire che con la mia fervida immaginazione ne avevo avanzate di ipotesi... eppure, non ero riuscita neanche lontanamente a capire dove sarebbe andata a parare la storia, non mi aspettavo una rivelazione così dolorosa, anche se col senno di poi qualche indizio c'era, ma io non ne avevo colto nessuno perché li avevo scambiati per momenti di confusione di alcuni personaggi.
Quello è stato un bel mistero, imprevedibile e doloroso.
Questo no.
Forse mi aspettavo troppo, speravo di ritrovare un po' di ciò che avevo visto in "We Were Liars", invece niente... tutto questo mistero non c'è, più o meno a metà storia inizi a capire, a mettere insieme tutti i tasselli e arrivi a fine lettura con un senso di amarezza, perché è andata proprio come avevi previsto e tu volevi essere sorpresa, magari volevi anche soffrire un pochino, ma di certo volevi finire il libro con la tipica faccia da Sebastian:
Poi, per carità, non è una storia malvagia, in un certo senso è interessante seguire la protagonista e scoprire di più su di lei, visto che sin dall'inizio capiamo che c'è qualcosa che non va, così come è interessante arrivare fino alla fine per capire il perché di molte cose, ma non mi sono sentita spingere dalla curiosità nei confronti del mistero, cosa che per me in un libro come questo, avente determinate premesse, era molto importante.
Diciamo che mi sarei aspettata molto di più, le premesse c'erano ma qualcosa non ha funzionato a pieno, almeno non con me.
Come storia, ripeto, non è male, il fatto che sia una narrazione all'incontrario la rende molto affascinante, però è mancato un quid molto importante, quello che avrebbe potuto farmi apprezzare molto di più "Genuine Fraud", che invece mi ha lasciato esattamente come prima che iniziassi la mia lettura, il che non è mai un bene perché vuol dire che il libro non mi ha lasciato emozioni... oltre che un grande dubbio su che voto dargli, perché non posso dire che sia stato brutto, ma nemmeno bello, quindi penso andrò con un Voldemort e mezzo, a metà, come se fosse due stelline e mezzo su cinque su GoodReads.
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