sabato 15 ottobre 2016

Recensione Il cavaliere d'inverno

Titolo: Il cavaliere d'inverno
Autore: Paullina Simons
Genere: Romanzo Rosa-Storico
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €10.00 (copertina flessibile)
             €6.90 (tascabile)
Pagine: 700





Trama
Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta subito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Kay che vi parla e ommioddio manca solo un mese, un misero mese, al primo episodio dell'ultima stagione di "Teen Wolf" e non so se essere felice, perché avremo la possibilità di rivedere Beacon Hills con le sue creature soprannaturali più Stiles, oppure se disperarmi, perché sarà l'ultima volta che li vedremo tutti insieme.
Comunque, sono qui per parlarvi di questo romanzo magnifico, uscito non so quanto tempo fa (parecchio, veramente parecchio), una storia che mi ha tenuto incollata alle pagine fino alla fine, fino a quel finale tanto bello quanto straziante (e io che speravo che per una volta, non chiedo tanto, potesse finire di modo da non soffrire)... Mainagioia...

Siamo a Leningrado nel 1941, la guerra è già scoppiata, ma fino ad ora la Russia non ne era stata interessata perché Stalin aveva firmato un patto di pace con Hitler: ora, la Germania ha invaso la regione e presto arriverà vicino alla città in cui vive Tatiana insieme alla sua famiglia, suo padre Georgeij, sua madre Irina, sua nonna e suo nonno Deda, sua sorella Dasha e suo fratello gemello Pavel. Il padre decide di mandare il suo unico figlio maschio in una specie di campeggio, mentre manda la protagonista a comprare cibo: mentre si sta recando a fare spesa incontra Alexander, un tenente dell'Armata Rossa che presto si offre di aiutarla a portare ciò che ha comprato a casa sua, insieme a Dimitri, un altro soldato. Quello che Tatiana non sa è che il ragazzo, ormai uomo, di cui si è presa una cotta è il ragazzo di sua sorella e lei sembra molto presa da lui: sebbene cerchi di stargli lontano, non può fare a meno di sorridere ogni volta che lo vede, però entrambi devono stare attenti a nascondere i loro sentimenti per non ferire nessuno.
Mentre imperversa la guerra, il cibo scarseggia e i tedeschi sono alle porte della città, riusciranno i due amanti ad andare avanti con la loro storia e a smettere di mentire?

Ecco, quando arrivo a questo punto io, come al solito, non so come andare avanti perché parlare subito dei personaggi senza dire due parole non mi piace, però poi finisco inevitabilmente a parlare del finale, specie se è stato particolarmente straziante come questo perché... perché... *si trattiene per non dire che cosa*... Perché? Cosa ti abbiamo fatto di male Paullina? Dovevi proprio farlo finire così lasciandoci leggermente felici da una parte e totalmente con il cuore a pezzi dall'altra? Basta, ho deciso che non ti parlo più, non sprecherò neanche un secondo per inveirti contro perché mi hai spezzato il cuore *parte "We don't talk anymore" in sottofondo e lei si mette a canticchiarla: "We don't talk anymore, we don't talk anymore, we don't talk anymore like we used to do"*
Ma comunque, prima di mettermi a fare spoiler a destra e a manca e a convertire questa recensione in una gif-recensione per farvi capire il mio stato d'animo, meglio passare ai personaggi.

Tatiana è una ragazza di diciassette anni che lavora in una fabbrica dove vengono prodotte posate d'argento, è spensierata e felice, ma quando viene a sapere dell'invasione dei tedeschi la situazione inizia a cambiare lentamente: suo fratello parte e non si hanno più notizie, incontra un ragazzo che le piace ma che è quello di cui è innamorata la sorella, il padre inizia a perdere la pazienza sempre più spesso nei suoi confronti, pian piano le razioni di cibo vengono diminuite man mano che Hitler si avvicina a Leningrado e la gente inizia ad andarsene o a morire di stenti o per via dei bombardamenti. La sua unica felicità viene dai suoi incontri segreti con Alexander, che la va a prendere a lavoro, però entrambi devono fingere di non provare nulla perché lei stessa non vuole che la sorella stia male per colpa sua e in questo si dimostra testarda come un mulo perché decide di sacrificare la propria ipotetica felicità per non rovinare quella altrui, che si sta già sgretolando a causa della guerra, man mano che passa il tempo.

Alexander è un tenente dell'Armata Rossa, un ragazzo di ventidue anni promesso al fronte nel momento in cui le cose si faranno molto serie: inevitabilmente, si innamora della protagonista, ma non potrà starci insieme perché sarà lei stessa a chiedergli di non lasciare la sorella; lui è una persona misteriosa, caratterizzato da una durezza da soldato che usa spesso per impartire ordini a Tatia (soprattutto per persuaderla a partire dalla città), per tentare di farle capire che la situazione è molto pericolosa.
Quello che mi è piaciuto di Shura (che questo nomignolo sembra tanto il "signora" piemontese) è il fatto che sembra veramente un uomo, una persona forte che ti proteggerebbe con tutti i mezzi pur di sapere che sei al sicuro, ha un'aria misteriosa e autorevole, di quelle che ti fanno anche un po' paura, però, devo ammettere, in certi casi era un po' troppo possessivo con la protagonista: ora, io capisco che tu la ami e che vuoi che lei viva, però non metterti a fare l'Hardin della situazione (poi dopo vi spiego anche perché l'ho paragonato proprio a lui) con questo tuo senso di protezione che sfocia un pochino nella possessività e che ogni tanto ti avrebbe dovuto riservare un bel calcio dove non dico, e anche con quelle tue frasi proprio alla Hardin da "dimmi cosa vuoi che faccia, devi dirmelo però", della serie "romanticismo ti chiudo nel cassetto, se va bene ci rivediamo fra un po', altrimenti fra giorni".

Abbiamo poi parecchi personaggi secondari, prima fra tutti Dasha, la sorella: lei è una di quelle persone che pensano soltanto a se stesse, al fatto di essere magre o meno, a tutte cose abbastanza superficiali, insomma una di quelle che ti viene voglia di odiare proprio per la sua superficialità senza confini anche in tempo di guerra dove magari, magari, la priorità non sta nel fatto che il fisico ne risente, ma nel cercare di vivere (poi, ti viene voglia di odiarla anche perché è per lei che Tatia e Shura non si mettono insieme). Un'altro personaggio che si odia con tutto il cuore è Dimitri, un soldato semplice amico del tenente che è piuttosto codardo in fatto di guerra e che è, in compenso, molto bravo a ricattare la gente: ma io dico, non potevi avere un altro nome? Dimitri è un nome troppo bello per una persona di m***a.
Infine, vi voglio parlare un attimo del resto della famiglia della protagonista: a parte il fatto che quasi tutti sono piuttosto egoisti, il padre è piuttosto violento e preferirebbe che Tatiana non fosse mai nata, così come la madre che farebbe volentieri cambio quando pensa che Pavel sia ormai morto, poi c'è la cugina Marina, un'altra che non aiuta la nostra beniamina perché troppo occupata a finire le loro scorte e ficcare il naso. Gli unici che si salvano sono il gemello, che si vede poco ma che sembra un tipo a posto, e i nonni, con lei che sembra molto cocciuta e lui che è il tipico nonno che in molti vorrebbero avere (non ti preoccupare nonno, a me vai bene così, non ti scambierei con Deda).

Prima di passare a parlare della parte storica del romanzo, ovvero della guerra, volevo parlarvi di una cosetta che, quando l'ho letta, mi ha fatto rimanere come Sebastian, ovvero con la bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite, perché ci sono alcune scene che io non avrei pensato di trovare (oddio, forse sarebbe meglio dire che non avrei pensato di trovare descritte così nei particolari) e che farebbero invidia ad "After" a momenti: sì, anche qui ci sono quelle scene e non sono neanche innocenti, sono descritte piuttosto nei dettagli e ce ne sono anche un bel po', certo non tante quante in "After", ma dopo la prima volta all'ospedale, quando sono poi all'isba, c'è un'intera parte fatta quasi solo ed esclusivamente di quello... va beh, in compenso non sono neanche tanto volgari e qui passano in secondo piano perché, a differenza di "After" (l'ho già citato tre volte...) in cui c'è praticamente solo quello (non proprio, ma quel lato è molto più importante), queste scene vengono scavalcate dalle sensazioni che questo libro fa provare, dall'amore fra i due, dalla guerra e dalla situazione in cui vertono i villaggi, le città e il fronte.

Allora, io non ho letto molto spesso libri che riguardassero la guerra perché non mi sento neanche tanto pronta a leggere storie sulle atrocità che qualcuno (e non dico chi) ha perpetrato durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti gli unici altri libri che ho letto su questo argomento sono stati "L'Agnese va a morire", la storia di una donna che faceva la staffetta per i partigiani, e "Il diario di Anna Frank" proprio per via dell'argomento che, un conto è studiare e leggerne i fatti sui libri di scuola, ma un altro conto è leggere una storia di qualcuno che ha vissuto certe situazioni. Questo libro è molto diverso dai due che io ho letto perché mentre uno parla di una donna che lavorava per i partigiani e l'altro di una ragazza che ci racconta la sua vita da rifugiata per non farsi prendere dai nazisti, qui vediamo una situazione molto più comune, di una famiglia che di colpo si ritrova sotto le bombe, con il cibo che viene razionato, l'elettricità che scompare e l'inverno che incombe: è una situazione abbastanza normale per i canoni del tempo in cui la stragrande maggioranza delle persone aveva paura ad uscire di casa o doveva andare nei rifugi antiaerei per evitare le bombe, in cui vediamo una città sotto assedio, in cui il cibo scarseggia e attorno a cui i tedeschi sembrano volersi fermare per aspettare che muoiano di stenti o che si arrendano alla supremazia di Hitler e dei suoi ideali.
Per la prima volta, grazie a questo libro, ho conosciuto un'altra faccia della situazione, dal punto di vista di persone normali, non ebrei, non partigiani o comunque rivoluzionari (se si possono chiamare così...), ma gente comune che si è trovata in mezzo a un conflitto come tanti altri. Ora mi manca l'esperienza di chi è stato nei campi di concentramento per avere un bel quadro delle situazioni, ma non penso che avrò il coraggio di leggere certe cose tanto presto.

Una storia veramente bella, con la sua dose di romanticismo per via della storia d'amore, ma soprattutto con una dose di profondità per via del periodo in cui è ambientata: insomma, non è di certo una lettura tanto leggera perché siamo in un periodo difficile e duro da affrontare, in cui vediamo molto bene le condizioni in cui vivevano le persone che non avevano abbastanza cibo per sfamarsi né calore quando arrivava l'inverno. Vediamo anche e soprattutto la guerra, i combattimenti tramite le bombe e anche qualcosa al fronte, però la situazione viene alleggerita sicuramente dalla storia fra Tatiana e Alexander, una storia difficile per via del periodo ma anche dalle persone che la ostacolano come Dasha e Dimitri.
Un libro che consiglierei di leggere a tutti, magari ai più grandi per via di quelle scene e della durezza del periodo, perché è uno di quei libri che toccano il cuore, che ti fanno provare mille emozioni e ti fanno anche salire l'Avada Kedavra nei confronti dell'autrice; una delle storie più belle che io abbia scoperto quest'anno, molto scorrevole e capace di coinvolgerti e non lasciarti andare finché non arrivi all'ultima pagina.
Ma, nonostante questo, ho deciso di dare mezzo punto in meno per via di quelle scene, a momenti anche un pochino inopportune.
Voto:


4 commenti:

  1. Ciao! Bellissima recensione, dettagliata e accurata *_* E' da tanto che cerco di iniziare a leggere questo libro, ma rimando sempre preferendogli altre letture. Non so, forse mi spaventano le troppe pagine, ma adoro trama e tutte le recensioni lette sono positive.
    Prima o poi dovrò decidermi :)

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    1. Effettivamente il numero di pagine non è propriamente indifferente, però ne vale assolutamente la pena :)

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  2. Katy ah Katy ha perfettamente centrato il libro che più ho amato in tutta la mia vita. Tatiana ed Alexander sono per me l'immagine stessa del vero amore, davvero li adoro ed adoro questo libro intensissimo che mi ritrovo spesso a rileggere <3 è parte del mio cuore oramai!

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    1. Concordo, è un libro bellissimo, non propriamente una passeggiata, ma molto bello :)

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