sabato 8 ottobre 2016

Recensione Veleno d'inchiostro

Titolo: Veleno d'inchiostro
Autore: Cornelia Funke
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €11.00 (copertina flessibile)
Pagine: 608






Trama
Meggie sa che può farlo, perché ha lo stesso prodigioso dono del padre Mo. Ma tornare indietro può diventare molto difficile, e lei sta per scoprirlo: per aiutare l'amico Farid a ritrovare il suo maestro Dita di Polvere, si è tuffata insieme a lui nel Mondo d'inchiostro, rimanendovi intrappolata. Amici, nemici, amori da perdere e ritrovare, fughe, incendi, scambi di persona e duelli: ecco cosa aspetta Meggie "dall'altra parte". Un libro di penna e spada, carta e fuoco, sangue e inchiostro: difficile non finirci dentro!
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e nemmeno oggi ha trovato un Daemon Black ad aspettarla fuori dalla porta di casa... Non è che almeno qualcuno mi potrebbe portare un Ryder, che forse sarebbe più facile, essendo un umano e non un essere extraterrestre? No, eh?
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi del secondo volume de "Il Mondo d'inchiostro", questa saga fantasy della Funke che è uscita parecchio tempo fa e che io, come mio solito, ho scoperto da qualche mesetto (sì, perché se Katy non scopre i libri anni dopo la loro pubblicazione non sarebbe lei!).

Dopo aver rubato il libro "Cuore d'inchiostro" a Mo, Dita di Polvere è andato da Orfeo per chiedergli di riportarlo nel suo mondo insieme a Farid, ormai diventato suo allievo: lui si ritrova a Ombra, mentre il ragazzo rimane lì, dove vede Basta rubargli il libro e dove sente la minaccia di uccidere il mangiafuoco. Così va da Meggie, che ora vive a casa della zia Elinor insieme a Mo e Resa, i genitori, e a Dario, colui che leggeva alla corte di Capricorno portando fuori dai libri personaggi menomati: qui, le chiede il suo aiuto e insieme vanno nel Mondo d'inchiostro per avvistare Dita di Polvere, che nel frattempo ha ritrovato Roxane e la figlia. Mentre all'interno di questo mondo le cose si mettono piuttosto male perché Testa di Serpente vuole prendere il potere e perché sembra che la storia non stia seguendo le linee guida di Fenoglio, Basta e Mortola giungono alla casa di Elinor e riescono a tornare a Ombra, portandosi dietro Lingua di Fata e la moglie, con l'intento di dimostrare che lo stesso Capricorno continua a vivere nel suo mondo, ma quando scopriranno che non è così, Mortola sparerà a Mo, che intanto verrà preso per Glandarius, un brigante che fa del bene inventato da Fenoglio per una storia.

Dunque, quando arrivo a questo punto della recensione non so mai come proseguire perché non so da dove partire: inizio col dire che, come per il precedente volume, ci ho messo più tempo a finirlo di quanto avevo preventivato perché mi distraevo in continuazione, il primo giorno ho addirittura passato tutto il pomeriggio a guardare video vari su YouTube e a sclerare perché è stato cancellato un video dedicato a Glee che mi piaceva tanto e per poco non mi mettevo a piangere (anche perché, da brava furba, mi sono messa a guardare un video tributo a Cory aka Finn e avrei soltanto voluto mettermi sotto le coperte con "All by my self" in sottofondo, giusto per sottolineare il momento), ma comunque la storia mi è piaciuta molto, forse è stata addirittura migliore del precedente volume, e ho adorato di nuovo Mo e Meggie, sebbene all'inizio stessi per imprecarle contro, soprattutto quando si accorge che forse (massì, forse!) avrebbe dovuto rimanersene con i suoi genitori tranquilla tranquilla al posto che seguire Farid (ma non pensi ai tuoi poveri genitori? Sono quasi morti di paura!).

Meggie l'abbiamo conosciuta nel precedente volume come una ragazzina molto legata al padre, che farebbe di tutto pur di salvarlo e saperlo al sicuro perché è la persona a cui ha sempre voluto più bene al mondo: è determinata e cocciuta, quando si mette in testa qualcosa non c'è nessuno che sia in grado di farle cambiare idea e la sua curiosità è veramente tanta, soprattutto nei confronti del Mondo d'inchiostro che le ha descritto la madre ritrovata dopo dieci anni di assenza. Quando però arriva in quel mondo capisce che le cose sono molto complicate, ma, nonostante momenti di sconforto, non si lascerà andare e cercherà in tutti i modi di fare quello che bisogna fare per mettere a posto la storia di Fenoglio, l'autore di questo libro che vedrà pian piano cambiare quella storia che un tempo era uscita dalle sue mani e che cercherà di metterla a posto per quanto riuscirà.

Dita di Polvere ha iniziato a starmi decisamente più simpatico: nel precedente volume avevo provato una forte avversione per lui perché ne combinava una dopo l'altra e metteva sempre in pericolo gli altri, era un codardo e tanto altro, ma qui si è decisamente riscattato perché più volte mette da parte la sua codardia e si arma di tutto il coraggio che ha per aiutare gli altri e alla fine compirà un gesto veramente nobile che mi ha strapazzato il cuore; inoltre, lo vediamo anche attaccato a qualcuno, mentre prima sembrava che gli importasse solo di se stesso, e questo qualcuno è Farid: anche lui portato fuori dalla sua storia da Mo, è determinato ad avvisare il mangiafuoco di Basta e delle sue intenzioni, anche perché ci tiene molto a lui, talvolta si dimostra anche geloso della sua compagna, però, in compenso, lo vediamo ancora più innamorato della protagonista ed è così tenero perché si preoccupa un sacco (cucciolotto! Non mi diventare melenso però!).

Poi abbiamo Mo, il nostro amante dei libri nonché restauratore nonché marito di Resa, che finalmente ha ritrovato dopo dieci anni, nonché Glandarius, questo brigante uscito dalla mente di Fenoglio ispirato a lui e che sembra essere diventato reale: in questo libro lo vediamo soprattutto malato perché Mortola, la madre di Capricorno, gli spara e, di conseguenza, per parecchio tempo sarà costretto a letto e dovrà rimettersi, ma vediamo anche una sorta di cambiamento nel momento in cui entrerà nella storia perché vedremo un secondo lui (il brigante); sapete una cosa? Io continuo a immaginarmelo come il Luke del film di Shadowhunters: per me è esattamente lui, con i suoi capelli neri e quell'aria da chi ama i libri con tutto il suo cuore come se fossero dei figli.

Ultimi personaggi di cui vi parlo sono Orfeo, Resa e Elinor: il primo è colui che ha riportato Dita di Polvere nel suo mondo, un omuncolo abbastanza insignificante, pieno di sé e arrogante in una maniera assurda, orgoglioso, insomma uno a cui non piace essere secondo a nessuno, men che meno a una ragazzina che è riuscita a fare quello che avrebbe voluto lui, ovvero entrare nel proprio libro preferito senza l'uso di un lettore esterno; la seconda è la madre di Meggie che era stata trasportata nel libro "Cuore d'inchiostro" quando suo marito aveva letto ad alta voce la storia, che era tornata indietro e che aveva però perso la voce, ma ora la vediamo nei panni di una donna che non vuole perdere suo marito e suo figlia, non un'altra volta; infine, Elinor la vediamo veramente poco, perché lei e Dario rimangono nel loro mondo mentre gli altri sono nel libro, ma continuiamo a vedere la sua determinazione, la sua cocciutaggine e quel suo fare da "lei non ha idea di chi io sia! Potrei incenerirla con il solo sguardo, sa?", insomma un peperino di donna.

Ah, dimenticavo di citarvi i cattivi: ovviamente abbiamo sempre Basta e Mortola, due esseri infimi e che ci piacerebbe tanto vedere in una bara (della serie "bontà ti abbandono un attimo"), ma abbiamo anche Testa di Serpente, quest'uomo con una grande paura per la morte e che vuole assolutamente mettere le mani sul potere per dettare legge e fare cattiverie in giro.
Poi, in teoria ci sarebbero molti altri personaggi, però che gusto ci sarebbe a dirveli tutti? Quindi vi lascio con la curiosità, caso mai non aveste ancora letto questa saga, cosa che probabilmente avrete già fatto.

Questo libro è un bellissimo mix di avventura e magia, una storia che affascina tantissimo e che è capace di coinvolgere il lettore, magari anche riuscendo a non farlo staccare dalle pagine (a meno che non si stia attraversando un periodo in cui la testa parte per la tangenziale come se avesse vita propria e tu non riuscissi a indirizzarla nel verso giusto...), inoltre non ci sono punti morti perché i personaggi sono praticamente sempre in movimento, non c'è un secondo che sia uno di pausa; ci sono anche scene un po' tristi, ma non mancano momenti un po' divertenti, di quelli che ti fanno venire il sorriso che manco un ebete riuscirebbe a farlo.
Penso che la Funke abbia fatto un buonissimo lavoro con questo secondo volume, ma soprattutto non l'ha fatto cadere nella maledizione del secondino preparatorio che contiene tutto fuorché l'azione, che è magari un po' piatto e chi più ne ha più ne metta. Ha creato una storia veramente con i fiocchi, sebbene anche lei non abbia rinunciato al mainagioia (ma è possibile che gli autori non riescano a farne a meno?! Dove ti giri e ti trovi, stai pur sicuro che il mainagioia, anche detto MaiNaJaha dai fan di "The 100", è sempre lì ad aspettarti).
Insomma, una storia molto bella, in cui i libri fanno i protagonisti e il cui finale è abbastanza devastante, soprattutto per un motivo, ma ormai c'abbiamo fatto il callo a finali così, quindi... no, stavo per dire che non ci sconvolgiamo più di tanto, ma avrei detto una bugia, perché io personalmente non ho ancora fatto l'abitudine a certe cose e dire che di finali così ne ho letti, anche di peggiori.
Con il mainagioia forever io vi saluto e ci vediamo alla prossima!
Voto:

2 commenti:

  1. Ciao Katy sai che questa serie l'ho abbandonata senza un perché? Mi sa che la riprendo ^_^

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