martedì 13 giugno 2017

Recensione Anima Divina

Titolo: Anima Divina
Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: Urban Fantasy
Casa editrice: HarperCollins Italia
Prezzo: €16.00 (copertina rigida)
Pagina: 379






Trama
Alexandria non sa se ce la farà ad arrivare viva al suo diciottesimo compleanno e al fatidico Risveglio. Il fanatico Ordine di Thanatos, a lungo dimenticato, la sta cercando per eliminarla, e se il Consiglio dovesse scoprire cosa è successo davvero durante l'attacco al Covenant dello stato di New York, la sua sorte sarebbe ugualmente segnata. E così pure quella di Aiden, la Sentinella di sangue puro che farebbe di tutto per proteggerla. Non solo: ogni volta che si "allena" con Seth, il primo Apollyon, le compare sulla pelle un nuovo simbolo della speciale natura divina che li lega indissolubilmente e cresce il rischio di anticipare il momento del Risveglio, con conseguenze inimmaginabili e forse persino devastanti. Come se non bastasse, all'improvviso una rivelazione sconvolgente cambia ogni cosa e Alex, intrappolata tra sentimenti e necessità, impara a proprie spese di chi si può davvero fidare... e chi, invece, l'ha ingannata fin dall'inizio. Quando gli dei si riveleranno e la loro collera si scatenerà, in pochi sopravvivranno. E solo chi rimane saprà se davvero l'amore può sconfiggere il destino.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, una personcina molto felice questa settimana perché è finita la scuola!
E quindi, eccomi qui per parlarvi di uno dei libri più belli che io abbia mai letto, insieme alla saga "Lux" e a "I Miserabili", i miei libri preferiti in assoluto: sto parlando di "Anima Divina", terzo volume della saga "Covenant" della mia amata zia Jenny.

Dopo essere tornati dal Covenant di New York e dopo aver combattuto contro le Furie, Alexandra torna alla sua vita da studentessa, non senza preoccupazioni dovute a ciò che è successo e a ciò che dovrà succedere al compimento dei 18 anni, ovvero il Risveglio come Apollyon; tuttavia, la normalità non va molto d'accordo con lei e ben presto qualcosa sconvolgerà la ritrovata tranquillità, una scoperta che potrebbe portare delle conseguenze.
Ma questo non è l'unico problema: sta succedendo qualcosa che lei non comprende, sa solo che c'entrano suo padre Lucian e Seth, che a quanto pare è fondamentale per la riuscita dell'impresa e che sta stringendo rapporti con quell'uomo, giustificandolo e quasi elogiandolo. Seth si sta rivelando sempre più strano, non è più il ragazzo egocentrico di prima, ma qualcosa è cambiato, talvolta ha una strana ombra negli occhi che non si sa come classificare.
In compenso, l'unico che rimane sempre lo stesso è Aiden, che si dimostra sempre disponibile e che cerca di dissuaderla dal compiere azioni spregiudicate, soprattutto dopo la sua scoperta, ma nemmeno lui può fermare il corso del tempo e impedire allo Sterminatore degli Dei di diventare tale.

Ormai conosciamo Alexandria, sappiamo com'è la sua personalità e come tende a reagire di fronte alle situazioni: il suo è un carattere forte, è determinata a portare a termine le sue idee e a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno, è testarda, talvolta irriverente e molto, ma molto, impulsiva al punto da mettersi in guai seri perché non pensa mai prima di agire o di parlare.
Da questa descrizione sembrerebbe quasi Mandrake, una giovane donna estremamente combattiva e impavida, ma è anche molto umana, è vulnerabile soprattutto per due sentimenti: la paura e l'amore. La prima è quella che molto spesso ricaccia in un angolino, quando le serve essere fredda e avere la razionalità dalla sua parte, anche se può capitare che si faccia prendere dal panico.
La seconda è una sensazione pericolosa e molto forte: pericolosa perché nel caso in cui fosse rivolta a una certa persona (*coff-coff* Aiden *coff-coff*) potrebbe causare guai non solo per lei ma anche per qualcuno che si sarebbe aspettato qualcosa in più di quanto non abbia effettivamente ottenuto (*coff-coff* Seth *coff-coff*); forte perché può portare a compiere azioni di un certo peso a cui non si può resistere.

Un personaggio di cui possiamo notare molto bene i risvolti psicologici è il primo Apollyon, Seth: all'inizio di questa avventura ci era parso più come una versione 2.0 di Daemon Black (l'unico e inimitabile), un diciannovenne con un ego enorme (e non completate la frase... capitemi), super testardo e sicuro di sé, un po' tanto presuntuoso e sbruffone, ma al contempo ancora tranquillo; qui, invece, lo vediamo molto più tormentato e talvolta è inquietante vedere come riesca a passare dal Seth "coccoloso - cocco di mamma" ("cocco bello! Cocco di mamma!"- oh, i ricordi del mare) al Seth "fai attenzione che te meno" in pochissimo tempo.
Conoscendolo meglio, notiamo un ragazzo molto sensibile, anche se potrebbe non sembrare: sotto tutta quella corazza, quella spocchia, si nasconde un animo ferito, che vorrebbe soltanto qualcuno che lo amasse veramente e che lo faccia sentire meno solo perché, secondo il mio modestissimo parere e la mia teoria, non dev'essere facile vivere lontani da casa propria senza qualcuno accanto, con solo persone che ti ammirano per quello che sei ma non sono in grado di vedere il vero te, solo il tuo ruolo nella storia.
Insomma, a me dà proprio l'impressione di uno che desidererebbe compagnia e che cerca di fare di tutto per mantenersela ben stretta per paura che voli via e che egli stesso soffra.

Infine, ultimo personaggio di cui vi parlo, abbiamo Aiden, Aiden St. Delphi, signore: abbiamo già appurato la sua diversità da tutti gli altri ragazzi della zia Jenny, non è il solito sbruffone, il solito bello e dannato ma è su tutto un altro livello perché sa essere dolce, senza mai essere melenso, premuroso (forse anche troppo), un buon osservatore, ma non si può dire che non abbia fascino, anzi, eccome se ce l'ha! In "Anima Divina" devo dire che ha dato il meglio di sé, al punto che se non fossi già profondamente innamorata di Daemon Black potrei anche farci un pensierino... ah, ma chi vogliamo prendere in giro? Ormai anche lui è riuscito a toccare la giusta corda del mio cuoricino, con quella sua aria da tormentato alla "vorrei ma non posso".
E' veramente un personaggio intenso, tutto quello che fa ti fa capire la sua profonda dedizione verso il suo ruolo di Sentinella, ma soprattutto verso Alex, eh sì, perché, si sa, il proibito attira sempre di più e quando c'è di mezzo un sentimento come quello che lui prova per lei, cosa si può fare? Forse è meglio assecondarlo e lasciarsi trasportare dalla corrente, stando però ben attenti a non affondare o a finire contro un iceberg perché a quel punto neanche gli dei sarebbero in grado di salvarli.
*in adorazione per Aiden*

Quello che trovo sia super interessante di questa saga è la mitologia: in particolare, in "Anima Divina" penso si raggiunga il culmine in questo senso poiché veniamo a conoscenza di quasi tutto quello che è caratteristico di questo mondo.
Fino ad adesso abbiamo incontrato le Furie, le tre sorelle che hanno il compito di eliminare le minacce, e gli dei, anche se non ancora fisicamente (e qui mi taccio), che sono stati dipinti quasi come degli individui superbi, che non si occupano più di tanto dei loro discendenti, se non in caso di minacce per loro stessi in quanto hanno paura che qualcuno li possa spodestare (come d'altronde questo accadeva per Urano prima e Crono poi). In questo terzo volume approfondiamo queste figure e anche quella dei Puri e dei Mezzosangue, conosciamo il perché di alcune cose e la loro origine, ma uno sguardo di un certo peso sull'Apollyon, in quanto questo riguarda da vicino la nostra cara Alex: sappiamo già quale sia il suo compito nella storia e cosa succede nel caso in cui ce ne siano due, ma prima non riuscivamo a comprendere in che modo questo nascesse, cosa facesse sì che si risvegliasse e cosa effettivamente comportasse la presenza di più di un Apollyon.

Insomma, come si può capire, questo libro è qualcosa di molto intenso: accadono molte cose, tutte molto importanti per lo sviluppo della storia, che si succedono in un climax ascendente che culmina con la straziante scena finale, scena da tachicardia; anche i personaggi agiscono in maniera diversa, con una certa solennità che li fa sembrare degli eroi in guerra perché, forse, effettivamente lo sono; ma i momenti più intensi, più densi di tensione e di sentimenti forti è il rapporto che si è instaurato fra Alex e Aiden, un rapporto che ormai si è radicato e loro non possono e non vogliono contrastare, sebbene sappiano bene che le conseguenze sono poco incoraggianti.

Concludendo, questo libro mi è piaciuto veramente tanto, la zia Jenny è riuscita ancora una volta a stupirmi e a non farmi scollare dal libro per neanche un secondo, al punto da rimandare lo studio al giorno dopo ( tra l'altro era per l'interrogazione di latino) perché avevo bisogno di sapere cosa sarebbe successo, visto e considerato che ogni capitolo finiva in modo tale da non permettermi di smettere di leggere.
Poi non parliamo dei miei scleri per Aiden e il suo "agapi mou, zoi mou" e per il fatto che mi ha citato Geoffrey Chaucer... insomma, Chaucer! Colui che ha praticamente copiato Boccaccio senza nemmeno dirlo, cosicché tutti gli inglesi avevano pensato fosse un rivoluzionario (seh, credeteci)!
A parte questo, è stata una bellissima lettura e ora non vedo l'ora che arrivi il seguito perché quel finale... ah, non ne parliamo va'.
Voto:


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