Autore: Paolo Gambi
Genere: Romance Storico
Casa editrice: Self publishing
Prezzo: €11.99 (copertina flessibile)
Pagine: 177
Trama
Nella Roma dei giorni nostri un cavaliere di Malta di 80 anni, Fra' Bertrando de Villaret, incontra la donna di cui era innamorato da ragazzo. E da quell'incontro rimette in discussione tutta la sua vita, i suoi voti religiosi nell'Ordine di Malta e la sua stessa identità e si inserisce in una logica di radicale cambiamento.
Nella Terra Santa del '200 un cavaliere diciottenne, Fra' Bertrand de Villaret, incontra una ragazza araba quindicenne e si innamora perdutamente di lei, costringendosi a viaggi avventurosi ad Aleppo, Antiochia, Gerusalemme pur di poterla conquistare. I due cavalieri sono uniti, al di fuori della logica del tempo, da uno stemma misterioso di corvi e tortore, di cui nessuno ha mai saputo dare una spiegazione convincente. Ma sono soprattutto uniti dalla forza dell'amore, che scardina qualunque logica umana.
Nobiltà, cavalleria, sapori medievali e contemporanei si mischiano in un turbinio di cambiamento interiore che può trovare approdo solo nell'amore più pieno e profondo.
Recensione
Buongiorno! Quanto tempo che non ci sentivamo? Beh, non moltissimo, perché tecnicamente ho scritto un paio di post a parte le recensioni programmate, però questa è la prima recensione che scrivo dopo due mesi che non avevo più fatto niente a causa della scuola.
In ogni caso, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che mi è stato gentilmente inviato dall'autore un mesetto abbondante fa e che io sono riuscita a leggere solo adesso sempre per via di quella presenza costante e fastidiosa che vi ho citato poche righe sopra.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
La storia segue due punti di vista differenti per personaggi ma affini per sentimenti e ideali.
Il primo che ci viene proposto è quello di Fra' Bertrando de Villaret, un uomo piuttosto anziano che fa parte del famoso Ordine di Malta e che è noto per dispensare sorrisi a tutti e per essere un'anima fin troppo buona in certi casi al punto da concedere più del dovuto; la sua vita, tranquilla fino a questo momento, viene scossa talmente tanto dal ritorno di una sua vecchia conoscenza che inizia a interrogarsi veramente su quale sia il significato dell'esistenza, ovvero inizia sostanzialmente a cambiare, a comprendere che certe situazioni sarebbe meglio affrontarle piuttosto che scansarsi da una parte dopo aver visto come gira il mondo.
Ma questa sua nuova consapevolezza, questa sua rinascita (se così la vogliamo chiamare) troverà un terreno piuttosto aspro e forse non ancora pienamente pronto per il raccolto dopo anni di sterilità.
Dall'altra parte, otto secoli prima, abbiamo Fra' Bertrand de Villaret, un giovane ragazzo che è riuscito a realizzare il suo sogno andando a combattere come cavaliere in Terra Santa, controcorrente rispetto alla volontà della famiglia, che aveva sempre cercato di farlo desistere da questo intento.
Ora che è qui sembra avere tutto ciò che ha sempre voluto, sebbene un po' di azione in più non gli dispiacerebbe, ma cosa succederebbe se si rendesse conto che questa potrebbe essere soltanto una fase di passaggio? Cosa ne sarebbe dei suoi voti? Ebbene, senza il ben che minimo sospetto, Bertrand scoprirà l'ebrezza di qualcosa di tanto profondo quanto proibito per lui, un sentimento che lo porterà a trasgredire a quegli stessi voti che aveva accettato con sicurezza, a decidere di intraprendere un impresa pericolosa e a rischiare di morire per questo, ma che potenzialmente potrebbe ricoprirlo di felicità come mai non era successo prima.
Entrambi quindi si dovranno scontrare con le regole del proprio Ordine, quelle stesse che avevano accettato volontariamente, alla luce dei nuovi incontri, che inaspettatamente si riveleranno dei fulmini in ciel sereno e porteranno i due protagonisti a mettere in discussione le loro convinzioni, le loro scelte e la loro stessa vita. Solo che non sarà facile decidere da che parte stare, perché non si può mai sapere chi si potrebbe intromettere nel proprio percorso, già scosso da recenti avvenimenti.
Come si è ormai capito, la storia segue due punti di vista differenti ma al contempo affini, in parte perché i due personaggi sono sangue del loro stesso sangue con giusto qualche secolo di separazione, ma in parte anche perché le "avventure" che intraprendono seguono lo stesso filo: le vicende sono quasi speculari, sono caratterizzate dagli stessi sentimenti e dagli stessi punti di svolta, che contribuiscono a creare un intreccio molto efficace che non ti permette di perderti nemmeno un secondo proprio per il fatto che, dal punto di vista delle forze che le animano, si svolgono in parallelo.
In entrambi i casi abbiamo due persone che, tranquille tranquille, conducono la vita che hanno sempre desiderato o che comunque hanno accettato con convinzione, fino a che non incontrano due persone molto importanti e le loro intenzioni inizieranno a cambiare, si interrogheranno sul da farsi e cercheranno persino di mettere a posto una situazione piuttosto spinosa e al quanto spiacevole; persino il finale si risolve in parallelo, come a mantenere questo andamento proprio fino alla conclusione della nostra storia.
Oltre a questo intrecciarsi delle rispettive storie, ho trovato molto interessante vedere la società dell'Ordine di Malta, soprattutto confrontandola nelle due epoche: naturalmente i contesti sono del tutto diversi, perché in un caso ci troviamo nel bel mezzodel cammin di nostra vita (che spiritosa che sono) della Guerra Santa, mentre nell'altro ci troviamo in una Roma dei giorni nostri non più impegnata a combattere - o almeno, non con spade e altre armi di ferro -, però è stato interessante vedere, da una parte, la dedizione, l'essere ligi al dovere, dall'altra, la corruzione che dilaga in un ambiente dove la sete di potere contrasta qualsiasi cosa, persino le buone maniere.
Insomma, un bel confronto, che forse mette anche in luce come, col passare del tempo, gli uomini non sono più governati da tanti buoni principi, come era in un primo momento, quanto più dal desiderio e dalla lussuria.
Concludendo, devo dire che mi è piaciuta molto questa storia, è stata una bella avventura che mi ha tenuto compagnia per qualche pomeriggio (che poi, così sembra che io ci abbia messo niente a leggerlo, ma la verità è che dal momento in cui sono arrivata più o meno a un terzo del libro al momento in cui ho proseguito da lì con la lettura sono passate tre settimane abbondanti); mi è piaciuto molto il modo in cui è stata strutturata, il fatto che le due vicende si riprendessero come a sottolineare che certe cose, certi sentimenti, con il tempo non mutano, e mi è piaciuto molto anche lo stile di scrittura parecchio coinvolgente, che mi ha permesso di immergermi di nuovo nella storia dopo quella pausa dalla lunghezza terrificante a cui ero stata costretta dai millemila compiti.
Insomma, una storia decisamente consigliata, dall'atmosfera un po' antica, ma di quella che ti attira e ti fa andare indietro nel tempo, in un epoca in cui non eri nemmeno nata/o e che però puoi immaginare benissimo.
Ma bando alle ciance e iniziamo!
La storia segue due punti di vista differenti per personaggi ma affini per sentimenti e ideali.
Il primo che ci viene proposto è quello di Fra' Bertrando de Villaret, un uomo piuttosto anziano che fa parte del famoso Ordine di Malta e che è noto per dispensare sorrisi a tutti e per essere un'anima fin troppo buona in certi casi al punto da concedere più del dovuto; la sua vita, tranquilla fino a questo momento, viene scossa talmente tanto dal ritorno di una sua vecchia conoscenza che inizia a interrogarsi veramente su quale sia il significato dell'esistenza, ovvero inizia sostanzialmente a cambiare, a comprendere che certe situazioni sarebbe meglio affrontarle piuttosto che scansarsi da una parte dopo aver visto come gira il mondo.
Ma questa sua nuova consapevolezza, questa sua rinascita (se così la vogliamo chiamare) troverà un terreno piuttosto aspro e forse non ancora pienamente pronto per il raccolto dopo anni di sterilità.
Dall'altra parte, otto secoli prima, abbiamo Fra' Bertrand de Villaret, un giovane ragazzo che è riuscito a realizzare il suo sogno andando a combattere come cavaliere in Terra Santa, controcorrente rispetto alla volontà della famiglia, che aveva sempre cercato di farlo desistere da questo intento.
Ora che è qui sembra avere tutto ciò che ha sempre voluto, sebbene un po' di azione in più non gli dispiacerebbe, ma cosa succederebbe se si rendesse conto che questa potrebbe essere soltanto una fase di passaggio? Cosa ne sarebbe dei suoi voti? Ebbene, senza il ben che minimo sospetto, Bertrand scoprirà l'ebrezza di qualcosa di tanto profondo quanto proibito per lui, un sentimento che lo porterà a trasgredire a quegli stessi voti che aveva accettato con sicurezza, a decidere di intraprendere un impresa pericolosa e a rischiare di morire per questo, ma che potenzialmente potrebbe ricoprirlo di felicità come mai non era successo prima.
Entrambi quindi si dovranno scontrare con le regole del proprio Ordine, quelle stesse che avevano accettato volontariamente, alla luce dei nuovi incontri, che inaspettatamente si riveleranno dei fulmini in ciel sereno e porteranno i due protagonisti a mettere in discussione le loro convinzioni, le loro scelte e la loro stessa vita. Solo che non sarà facile decidere da che parte stare, perché non si può mai sapere chi si potrebbe intromettere nel proprio percorso, già scosso da recenti avvenimenti.
Come si è ormai capito, la storia segue due punti di vista differenti ma al contempo affini, in parte perché i due personaggi sono sangue del loro stesso sangue con giusto qualche secolo di separazione, ma in parte anche perché le "avventure" che intraprendono seguono lo stesso filo: le vicende sono quasi speculari, sono caratterizzate dagli stessi sentimenti e dagli stessi punti di svolta, che contribuiscono a creare un intreccio molto efficace che non ti permette di perderti nemmeno un secondo proprio per il fatto che, dal punto di vista delle forze che le animano, si svolgono in parallelo.
In entrambi i casi abbiamo due persone che, tranquille tranquille, conducono la vita che hanno sempre desiderato o che comunque hanno accettato con convinzione, fino a che non incontrano due persone molto importanti e le loro intenzioni inizieranno a cambiare, si interrogheranno sul da farsi e cercheranno persino di mettere a posto una situazione piuttosto spinosa e al quanto spiacevole; persino il finale si risolve in parallelo, come a mantenere questo andamento proprio fino alla conclusione della nostra storia.
Oltre a questo intrecciarsi delle rispettive storie, ho trovato molto interessante vedere la società dell'Ordine di Malta, soprattutto confrontandola nelle due epoche: naturalmente i contesti sono del tutto diversi, perché in un caso ci troviamo nel bel mezzo
Insomma, un bel confronto, che forse mette anche in luce come, col passare del tempo, gli uomini non sono più governati da tanti buoni principi, come era in un primo momento, quanto più dal desiderio e dalla lussuria.
Concludendo, devo dire che mi è piaciuta molto questa storia, è stata una bella avventura che mi ha tenuto compagnia per qualche pomeriggio (che poi, così sembra che io ci abbia messo niente a leggerlo, ma la verità è che dal momento in cui sono arrivata più o meno a un terzo del libro al momento in cui ho proseguito da lì con la lettura sono passate tre settimane abbondanti); mi è piaciuto molto il modo in cui è stata strutturata, il fatto che le due vicende si riprendessero come a sottolineare che certe cose, certi sentimenti, con il tempo non mutano, e mi è piaciuto molto anche lo stile di scrittura parecchio coinvolgente, che mi ha permesso di immergermi di nuovo nella storia dopo quella pausa dalla lunghezza terrificante a cui ero stata costretta dai millemila compiti.
Insomma, una storia decisamente consigliata, dall'atmosfera un po' antica, ma di quella che ti attira e ti fa andare indietro nel tempo, in un epoca in cui non eri nemmeno nata/o e che però puoi immaginare benissimo.
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