Autore: Jennifer L. Armentrout
Genere: Fantasy
Casa editrice: HarperCollins
Prezzo: €16.00 (copertina rigida)
Pagine: 446
Trama
Mentre il mondo dei mortali scivola nel caos, travolto da una guerra in cui divinità, Puri e Mezzosangue si affrontano senza esclusione di colpi, Alex per la prima volta non sa cosa fare. La scioccante sconfitta che ha lasciato sul suo corpo ferite indelebili ha segnato profondamente anche la sua anima, costringendola a dubitare di se stessa e delle sue reali capacità di mettere fine a quell'insensato conflitto una volta per tutte. Come se non bastasse, gli ostacoli che separano lei e Aiden dalla felicità sembrano moltiplicarsi, e l'idea di doversi fidare di un nemico letale per scendere ancora una volta negli Inferi e liberare uno degli dei più potenti e pericolosi di tutti i tempo è a dir poco destabilizzante. Ma la resa dei conti è ormai imminente, e Alez sa che sarà messa di fronte a una scelta terribile: la distruzione di tutto ciò che ha di più caro... o la propria fine.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e anche oggi nessuna gioia si è vista all'orizzonte... lo so, lo so, il nuovo anno è appena iniziato e io sto già qui a lamentarmi, ma cosa volete, sono giovane e impaziente e mi piacerebbe molto in questo momento andare a fare una passeggiata, mangiare qualcosa di buono ed essere già a Carnevale, per andarmi a prendere i geloni ma per sentire ancora quella bella atmosfera di festività, che ti fa apprezzare di più la tua città, che altrimenti criticheresti per qualsiasi cosa, a partire dai ricordini dei cani sui marciapiedi.
Ma, a parte questo, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo volume della "Covenant Series", un volume abbastanza ansiogeno, ma molto bello, a parte per il finale, che mi ha tolto dieci anni di vita, però di questo ne parleremo alla fine.
Dunque, avevamo lasciato la nostra cara Alex nel momento immediatamente successivo a un terribile scontro con Ares, il dio della guerra, nonché colui che sta fomentando Seth e Lucian in questo oscuro piano di rovesciare gli dei e contribuire alla fine di noi umani (più o meno).
Consci del nemico da abbattere, ora il problema sta nel come sconfiggerlo, siccome non è per nulla facile tentare di contrastare un dio, tanto meno uno che sa bene come muoversi sul campo di battaglia e nelle retrovie.
Mentre, però Alex si sta riprendendo, qualcuno inaspettatamente cambia le proprie convinzioni e, sotto la diffidenza generale, decide di aiutarli a compiere l'impossibile e a evitare ulteriori morti, sia fra gli umani, sia fra i Puri e i Mezzosangue sottoposti al potere di costrizione.
Questa nuova presenza, sarà fondamentale nella riuscita del piano, ma ancora di più sarà importante perché conosce i piani del nemico e può trovare un modo per aggirarli.
Solo che tutto questo non basta, Ares potrebbe batterli tutti in tre secondi netti grazie al suo potere, pertanto non resta che una sola cosa da fare: scendere negli Inferi e andare a trovare qualcuno che si intende molto bene di guerra... e di distruzione.
In questo volume Alexandria è decisamente più combattiva: a partire dalla sua trasformazione, se così la vogliamo chiamare, la sua vita è diventata molto più frenetica e meno felice di quanto non sia mai stata; molti dei suoi compagni se ne sono andati, lasciandole addosso il senso di colpa di essere colei che, potenzialmente, darà il potere allo Sterminatore degli dei di distruggere tutto il suo mondo e di non essere riuscita a fermare questa situazione prima.
Come se non bastasse, c'è qualcosa di strano in lei da quando è tornata dal mondo dei quasi-morti, dopo lo scontro con Ares, e questo la mette particolarmente a disagio perché si rende conto che non reagisce più come sarebbe giusto fare, sente solo una grande desolazione mista all'amore che prova per Aiden.
Con l'aiuto, però, di coloro che sono rimasti e della preziosa personalità di Apollo (mamma mia, quanto mi fa ridere! Voglio un piccolo Apollo personale come consigliere, thanks), Alex riuscirà a non lasciarsi scoraggiare da tutto quello che sta accadendo, cercando di pensare a come raggiungere il padre e a come non morire nell'ipotetico scontro finale.
Aiden St. Delphi, dal canto suo, si dimostra sempre calmo e con i nervi ben saldi, nonostante ci siano situazioni in cui palesemente vorrebbe fare qualcosa di poco carino (vedi certi istinti omicidi). In mezzo alla guerra lui riesce a rimanere se stesso, osservando tutto ciò che accade con occhio critico, aiutando chi può aiutare, restando un punto fisso per la protagonista, che in questo momento sta attraversando una fase critica, e rimanendo sempre l'uomo dall'intensità disarmante che abbiamo conosciuto nei volumi precedenti (grazie, Aiden, per non esserti rincretinito per amore, lo apprezziamo).
E, infine, ultimo personaggio che vi cito, abbiamo Seth.
Diciamo che è da un po' di pagine che tutti siamo sconvolti per il suo voltafaccia e che speriamo rinsavisca perché è un così caro ragazzo e non è giusto odiarlo (o comunque prenderlo un po' in antipatia), però, grazie a Dio, in questo volume inizia a riscattarsi, connette i due neuroni che gli erano rimasti e BOOOM eccolo lì, in splendida forma, a ridiventarmi simpatico, sebbene la strada sia ancora lunga. Qui, Seth comprende i suoi errori, capisce che la sete di potere non è qualcosa a cui dare retta ed è pronto ad aiutare a risolvere la situazione che lui stesso ha contribuito a creare con un grande sacrificio di cui gli siamo grati.
Insomma, "L'Ombra di Ares" è veramente scoppiettante, ci sono momenti pieni di azione, in cui temi la morte di qualcuno - e pure a buon ragione, perché si sa che gli scrittori sanno essere particolarmente sadici in certi casi -, altri pieni di ansia, e altri ancora un po' più tranquilli e scherzosi, giusto per sdrammatizzare in un contesto piuttosto spinoso.
Come al solito, la zia Jenny non rinuncia alla sua ironia, qui personificata da Apollo, che dona quel tocco di leggerezza alla storia e che aiuta a farti sentire coinvolto e perso in questo mondo, ma non rinuncia nemmeno ai colpi di scena... eh sì, ci sono dei momenti in cui si rimane così:
Ma, a parte questo, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo volume della "Covenant Series", un volume abbastanza ansiogeno, ma molto bello, a parte per il finale, che mi ha tolto dieci anni di vita, però di questo ne parleremo alla fine.
Dunque, avevamo lasciato la nostra cara Alex nel momento immediatamente successivo a un terribile scontro con Ares, il dio della guerra, nonché colui che sta fomentando Seth e Lucian in questo oscuro piano di rovesciare gli dei e contribuire alla fine di noi umani (più o meno).
Consci del nemico da abbattere, ora il problema sta nel come sconfiggerlo, siccome non è per nulla facile tentare di contrastare un dio, tanto meno uno che sa bene come muoversi sul campo di battaglia e nelle retrovie.
Mentre, però Alex si sta riprendendo, qualcuno inaspettatamente cambia le proprie convinzioni e, sotto la diffidenza generale, decide di aiutarli a compiere l'impossibile e a evitare ulteriori morti, sia fra gli umani, sia fra i Puri e i Mezzosangue sottoposti al potere di costrizione.
Questa nuova presenza, sarà fondamentale nella riuscita del piano, ma ancora di più sarà importante perché conosce i piani del nemico e può trovare un modo per aggirarli.
Solo che tutto questo non basta, Ares potrebbe batterli tutti in tre secondi netti grazie al suo potere, pertanto non resta che una sola cosa da fare: scendere negli Inferi e andare a trovare qualcuno che si intende molto bene di guerra... e di distruzione.
In questo volume Alexandria è decisamente più combattiva: a partire dalla sua trasformazione, se così la vogliamo chiamare, la sua vita è diventata molto più frenetica e meno felice di quanto non sia mai stata; molti dei suoi compagni se ne sono andati, lasciandole addosso il senso di colpa di essere colei che, potenzialmente, darà il potere allo Sterminatore degli dei di distruggere tutto il suo mondo e di non essere riuscita a fermare questa situazione prima.
Come se non bastasse, c'è qualcosa di strano in lei da quando è tornata dal mondo dei quasi-morti, dopo lo scontro con Ares, e questo la mette particolarmente a disagio perché si rende conto che non reagisce più come sarebbe giusto fare, sente solo una grande desolazione mista all'amore che prova per Aiden.
Con l'aiuto, però, di coloro che sono rimasti e della preziosa personalità di Apollo (mamma mia, quanto mi fa ridere! Voglio un piccolo Apollo personale come consigliere, thanks), Alex riuscirà a non lasciarsi scoraggiare da tutto quello che sta accadendo, cercando di pensare a come raggiungere il padre e a come non morire nell'ipotetico scontro finale.
Aiden St. Delphi, dal canto suo, si dimostra sempre calmo e con i nervi ben saldi, nonostante ci siano situazioni in cui palesemente vorrebbe fare qualcosa di poco carino (vedi certi istinti omicidi). In mezzo alla guerra lui riesce a rimanere se stesso, osservando tutto ciò che accade con occhio critico, aiutando chi può aiutare, restando un punto fisso per la protagonista, che in questo momento sta attraversando una fase critica, e rimanendo sempre l'uomo dall'intensità disarmante che abbiamo conosciuto nei volumi precedenti (grazie, Aiden, per non esserti rincretinito per amore, lo apprezziamo).
E, infine, ultimo personaggio che vi cito, abbiamo Seth.
Diciamo che è da un po' di pagine che tutti siamo sconvolti per il suo voltafaccia e che speriamo rinsavisca perché è un così caro ragazzo e non è giusto odiarlo (o comunque prenderlo un po' in antipatia), però, grazie a Dio, in questo volume inizia a riscattarsi, connette i due neuroni che gli erano rimasti e BOOOM eccolo lì, in splendida forma, a ridiventarmi simpatico, sebbene la strada sia ancora lunga. Qui, Seth comprende i suoi errori, capisce che la sete di potere non è qualcosa a cui dare retta ed è pronto ad aiutare a risolvere la situazione che lui stesso ha contribuito a creare con un grande sacrificio di cui gli siamo grati.
Insomma, "L'Ombra di Ares" è veramente scoppiettante, ci sono momenti pieni di azione, in cui temi la morte di qualcuno - e pure a buon ragione, perché si sa che gli scrittori sanno essere particolarmente sadici in certi casi -, altri pieni di ansia, e altri ancora un po' più tranquilli e scherzosi, giusto per sdrammatizzare in un contesto piuttosto spinoso.
Come al solito, la zia Jenny non rinuncia alla sua ironia, qui personificata da Apollo, che dona quel tocco di leggerezza alla storia e che aiuta a farti sentire coinvolto e perso in questo mondo, ma non rinuncia nemmeno ai colpi di scena... eh sì, ci sono dei momenti in cui si rimane così:
e allora inizi seriamente a preoccuparti, perché sai che non puoi sopportare altri colpi al cuore, non dopo tutto ciò che è successo, e speri che tutto si concluda nel migliore dei modi... tutto bello, peccato che la cara Armentrout abbia una predilezione per certi tipi di finale, specie se includono una stoccata che ti fa saltare in aria dalla disperazione a poche pagine dalla fine perché non sembra per nulla l'happy ending che ti eri immaginata! Ma d'altronde, l'aveva già fatto una volta, bisognava aspettarselo...
Che poi, non le basta una fine del genere, no la lascia pure aperta! Insomma, io come faccio a sopravvivere senza sapere che fine ha fatto un certo personaggio? Capisco che ci sia poi la trilogia (o forse è una tetralogia? Non l'ho ancora capito) su Seth, però io ho BISOGNO di sapere!
Concludendo, questa è stata una degna chiusura per una saga molto bella, che mi è entrata nel cuore più lentamente del solito, ma che sicuramente ricorderò finché campo grazie all'esuberanza di un certo dio (mammina mia, quanto è forte) e alla presenza di frasi in greco che ho cercato invano di tradurre e che mi hanno fatto molto piacere perché vuol dire che la zia Jenny ha fatto anche un bel lavoro di ricerca.
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