Autore: Michelle Painchaud
Genere: Young Adult Mistery
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.00 (copertina rigida)
Pagine: 276
Trama
Erica Silverman fu rapita all'età di quattro anni. Da allora nessuno l'ha più vista. Sono passati tredici anni, ma i suoi genitori multimilionari non hanno mai smesso di cercarla, e non hanno badato a spese per farlo. Poi, il miracolo accade. Erica ricompare. Ha diciassette anni ora. Anni interi della sua vita sono stati cancellati. E' molto provata e arrabbiata. E deve imparare di nuovo chi è e da dove viene. Ma c'è un particolare, di cui quasi nessuno è a conoscenza: lei non è Erica Silverman. Violet è la figlia adottiva del più grande truffatore di Las Vegas. Ha passato la sua intera esistenza a prepararsi per vestire i panni di una ragazza che non ha mai conosciuto. Ha lo stesso gruppo sanguigno di Erica, e, grazie alla chirurgia plastica e all'inganno, anche la sua stessa faccia, il suo stesso corpo e il suo stesso DNA. E poi conosce ogni dettaglio della vita dei Silverman, così come è perfettamente in grado di simulare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress che le servirà per ingannarli. Perché il piano agghiacciante di suo padre ha uno scopo ben preciso: farla rimanere abbastanza a lungo a casa Silverman per rubare un quadro leggendario di loro proprietà. Ma una volta entrata a far parte, per la prima volta nella sua vita, di una vera famiglia, qualcosa in Violet inizia a incrinarsi. Quando la tua vita è stata plasmata sulla manipolazione e l'inganno, il rischio inevitabile è di perderti nelle tue stesse bugie.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun Daemon Black all'orizzonte, manco a pagarlo... eh, va be', ma che ci vogliamo fare? D'altronde anche se abbassassi le mie aspettative e chiedessi, ad esempio, un Rider o, se le dovessi abbassare ulteriormente e chiedere qualcuno di reale, uno Shawn Mendes o un Nick Bateman in versione teenager. Dite che chiedo troppo?
A parte questo, oggi sono tornata, fra una verifica e l'altra da preparare, per parlarvi di un libro molto particolare, che mi è piaciuto veramente molto perché era da tanto che non leggevo un Thriller e "Al posto tuo" mi ha proprio sorpreso, è una storia veramente bella e fino alla fine non sono riuscita a capire cosa sarebbe successo, mi sono fatta mille film mentali per poi scoprire che nessuno di loro, ma proprio nessuno, si era avvicinato a quello che è poi accaduto.
Violet è stata preparata sin da bambina a ingannare la gente, capire i segnali che le persone mandano quando sono nervose o quando nascondono qualcosa, rubare e sembrare una persona che non è lei. Per tutta la vita ha dovuto imparare ad essere Erica Silverman in attesa di compiere diciassette anni e comparire magicamente nella vita dei genitori di lei dopo aver passato anni con un'ipotetica famiglia che aveva sempre reputato essere la sua, e perché avrebbe dovuto dubitare dei suoi "genitori"?
La missione di Violet è quella di entrare nella vita dei Silverman, farsi accettare e non far venire loro dubbi sul suo essere o meno Erica, per poi rubare un quadro che verrà rivenduto e che vale un mucchio di soldi. Quello che non aveva messo in conto era il fatto che avrebbe potuto trovare una vera famiglia, qualcuno che potesse volerle bene, o meglio, che potesse voler bene a Erica ed è questo che inizia a metterla in crisi, il fatto di sentirsi parte di qualcosa, di avere degli amici, di permettersi la prima cotta, ma non può permettersi nulla di tutto ciò, deve rimanere concentrata sulla sua missione senza distrazioni... ma cosa vuole veramente lei? Truffare è veramente ciò che vuole fare nella sua vita?
Dunque, non è facile scrivere questa recensione, non so da dove partire, però forse potrei iniziare col dirvi che questo libro non è un semplice Thriller, ma è un Thriller Psicologico, il che vuol dire che la maggior parte del senso di mistero non lo si ha dagli avvenimenti, ma da tutto quello che accade alla protagonista (i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue sensazioni), è tutto molto introspettivo, un po' come i libri di Pirandello in cui il tutto è concentrato più sulla psicologia del personaggio che su altro. Con questo non sto dicendo che la storia di per sé non sia misteriosa, ma che lo è proprio grazie a questo punto di vista interno della protagonista che ci dà quel senso di ansia e di preoccupazione alla "Oddio, adesso cosa farà? E adesso? Non avrà mica intenzione di... ah no? O mio Daemon non ci sto capendo più nulla". Inoltre, la storia è veramente intrigante, per tutto il libro mi sono chiesta cosa avrebbe fatto alla fine e non sono mai riuscita a darmi una risposta precisa, mi immaginavo degli scenari, però poi non sapevo come continuarli, perciò a un certo punto ci ho rinunciato e sono arrivata a leggere quel finale per poi rimanere con la bocca aperta in stile Sebastian perché non me lo sarei mai aspettata.
Violet non è una ragazza come tutte le altre: sin da piccolina ha impostato la sua vita sul truffare le persone, non si è dedicata ad altro, niente amici, niente uscite con loro, niente svago, praticamente sempre e solo studio per la più grande truffa del secolo, quella che avrebbe portato molti soldi a lei e a suo "padre", ma quando si trova davanti a una realtà che ha solo studiato, che non ha mai vissuto veramente, pian pianino la vediamo cambiare, capire quali sono le cose che si è persa in tutta la sua vita e realizzare quanto poco sappia a proposito delle relazioni. Più volte si ripeterà di non perdere di vista il suo obiettivo, ma la sua sicurezza vacillerà sempre di più fino a che Violet stessa non inizierà a uscire da Erica, o forse sarà Erica che influenzerà Violet, o forse si arriverà a un punto in cui non riuscirà quasi a capire chi delle sue stia agendo, di quale delle due siano i sentimenti. E sempre pian pianino vedremo la sua voglia di emanciparsi da questa condizione crescere sempre di più.
Ma quello che mi è piaciuto di più è stato il fatto che inizia a essere consapevole di tutto quello che si è persa e la stessa Violet che dovrebbe essere determinata, forte, un tipo che non si fa prendere dalle emozioni e dal panico, inizia a vacillare di fronte alla vita che le si para davanti, una vita che non ha mai avuto e che le si erge davanti in tutto il suo splendore, con nuove paure, nuovi sentimenti e un amore che cerca di sbocciare.
Abbiamo poi il signore e la signora Silverman: il primo è finito in una casa di cura perché non ha retto la scomparsa della figlia e la sua mente ha dato forfait, però sarà molto importante per Violet perché, a quanto pare, è lui ad avere la chiave della cassaforte che contiene il quadro; la seconda è una donna distrutta dalla scomparsa della figlia e non solo, anche dal fatto che due ragazze si erano spacciate per Erica, dandole una falsa speranza e facendola cadere nello sconforto. La signora Silverman è, però, una donna forte, si impegnerà a far sentire a casa la nostra protagonista proprio come farebbe con sua figlia e sarà lei che le genererà non pochi sensi di colpa, sebbene grazie a lei Violet si sentirà amata, sentirà di poter avere una vita normale.
Fra gli altri personaggi abbiamo Sal, il "padre" (lo metto tra virgolette perché non è quello biologico, ma è l'unico che lei abbia mai avuto e conosciuto) che l'ha addestrata sempre a truffare e che le ha insegnato tutti i trucchetti del mestiere per prepararla al meglio a interpretare ruoli impegnativi come quello di Erica; non lo vedremo molto spesso in scena, lo conosciamo principalmente tramite i ricordi della protagonista, però si può anche solo capire che non deve essere molto sano di mente uno che addestra una bambina di cinque anni a truffare, rubare, senza citare il fatto che viene presentato come un uomo che non perde quasi mai la pazienza, ma quando la perde sono guai seri.
Ultimo personaggio che vi voglio presentare, tralasciando quindi le conoscenze che Violet fa a scuola, è Erica Silverman.
Scomparsa all'età di quattro anni, non ha più fatto ritorno a casa e i suoi genitori la stanno ancora aspettando: potrebbe essere morta, come potrebbe essere ancora viva, questo non lo sappiamo, ma sappiamo che a diciassette anni sarebbe dovuta essere una ragazza molto carina, con capelli biondi e occhi blu, ma piuttosto introversa, tutto il contrario della protagonista, insomma; lei non avrebbe mai fatto azioni sconsiderate come andare a delle feste, sarebbe sempre stata una ragazza abbastanza tranquilla, una che non vuole attirare l'attenzione su di sé, una ragazza che non avrebbe mai dato problemi ai suoi genitori. Questo è tutto quello che sappiamo di lei, la vediamo attraverso gli apprendimenti di Violet che, non solo ha dovuto imparare ad essere lei, ma ha anche dovuto subire delle operazioni chirurgiche e tinte per assomigliarle il più possibile, anche avere le stesse cicatrici.
La questione che ti tiene attaccato al libro per tutto il tempo è il fatto che la tua curiosità di scoprire quale sarà la scelta della protagonista, se Erica è morta o no, che cosa succederà alle vite di tutti alla fine, è veramente altissima e, almeno nel mio caso, cresce sempre di più.
L'autrice ti presenta una storia molto complessa non tanto per gli avvenimenti, quanto più per l'alone di mistero dovuto ai pensieri e ai sentimenti della protagonista e, a mio parere, tu non puoi essere sicuro al cento per cento della scelta che farà perché i casi non sono solo due, ma sono tantissimi, tantissimi scenari possibili che è impossibile analizzarli tutti al punto che fra quelli che avrai pensato tu non ci sarà quello che ha scritto la Painchaud.
L'unica pecca, se così la vogliamo chiamare, che però non è propriamente una pecca (sì, Katy, ti sei proprio fatta capire) è che quando arrivi alla fine, ti trovi davanti un epilogo che lascia una porta aperta, il che potrebbe anche andare bene, peccato che sia gigante, arrivi all'ultima pagina dell'epilogo che pensi "Okay, mi è piaciuto questo libro e mi è piaciuto questo epilogo, ma... non posso avere un EPILOGO DELL'EPILOGO?" perché vuoi sapere cosa succede ancora dopo! Cara Michelle, non mi puoi lasciare così, con il dubbio addosso sul futuro ancora più grande di quello che viene dopo aver letto un epilogo in cui, ipoteticamente, i personaggi sono sposati e anno dei figli (e sì, perché, sempre ipoteticamente, i guai potrebbero non essere finiti, i due potrebbero separar... no, ritiriamo tutto perché poi mi faccio tutte le paranoie sulle coppie che sarebbero anche potute scoppiare e sul fatto che noi non lo sapremo mai e non è il caso): esigo, adesso, un epilogo dell'epilogo, o quanto meno dimmi che cosa succede! Come farmi morire a causa della curiosità, sulla mia lapide ci sarà scritto: "Ci ha lasciati troppo presto, aveva una curiosità troppo grossa per poter essere soddisfatta e il mainagioia era sempre accanto a lei".
A parte questo ex cursus sulla mia lapide *si sistema la gonna che non ha e fa le corna sotto al tavolo*, concludo dicendovi che ho amato questo libro, mi è piaciuto molto il fatto che la sensazione di mistero derivasse da Violet e da come la truffa si ripercuotesse su di lei, quello che provava nei panni di qualcuno che non era lei, i suoi dubbi, i suoi sentimenti.
Non posso che consigliarvelo, nel caso non l'abbiate ancora letto, perché mi è piaciuto veramente tanto; in ogni caso, avrei tanto voluto dargli un Daemon Black, però quell'epilogo... argh, mi sto corrodendo dentro dalla curiosità! Non dovevi farlo, Michelle, non dovevi proprio farlo!
Voto:
Erica Silverman fu rapita all'età di quattro anni. Da allora nessuno l'ha più vista. Sono passati tredici anni, ma i suoi genitori multimilionari non hanno mai smesso di cercarla, e non hanno badato a spese per farlo. Poi, il miracolo accade. Erica ricompare. Ha diciassette anni ora. Anni interi della sua vita sono stati cancellati. E' molto provata e arrabbiata. E deve imparare di nuovo chi è e da dove viene. Ma c'è un particolare, di cui quasi nessuno è a conoscenza: lei non è Erica Silverman. Violet è la figlia adottiva del più grande truffatore di Las Vegas. Ha passato la sua intera esistenza a prepararsi per vestire i panni di una ragazza che non ha mai conosciuto. Ha lo stesso gruppo sanguigno di Erica, e, grazie alla chirurgia plastica e all'inganno, anche la sua stessa faccia, il suo stesso corpo e il suo stesso DNA. E poi conosce ogni dettaglio della vita dei Silverman, così come è perfettamente in grado di simulare i sintomi del disturbo post-traumatico da stress che le servirà per ingannarli. Perché il piano agghiacciante di suo padre ha uno scopo ben preciso: farla rimanere abbastanza a lungo a casa Silverman per rubare un quadro leggendario di loro proprietà. Ma una volta entrata a far parte, per la prima volta nella sua vita, di una vera famiglia, qualcosa in Violet inizia a incrinarsi. Quando la tua vita è stata plasmata sulla manipolazione e l'inganno, il rischio inevitabile è di perderti nelle tue stesse bugie.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi nessun Daemon Black all'orizzonte, manco a pagarlo... eh, va be', ma che ci vogliamo fare? D'altronde anche se abbassassi le mie aspettative e chiedessi, ad esempio, un Rider o, se le dovessi abbassare ulteriormente e chiedere qualcuno di reale, uno Shawn Mendes o un Nick Bateman in versione teenager. Dite che chiedo troppo?
A parte questo, oggi sono tornata, fra una verifica e l'altra da preparare, per parlarvi di un libro molto particolare, che mi è piaciuto veramente molto perché era da tanto che non leggevo un Thriller e "Al posto tuo" mi ha proprio sorpreso, è una storia veramente bella e fino alla fine non sono riuscita a capire cosa sarebbe successo, mi sono fatta mille film mentali per poi scoprire che nessuno di loro, ma proprio nessuno, si era avvicinato a quello che è poi accaduto.
Violet è stata preparata sin da bambina a ingannare la gente, capire i segnali che le persone mandano quando sono nervose o quando nascondono qualcosa, rubare e sembrare una persona che non è lei. Per tutta la vita ha dovuto imparare ad essere Erica Silverman in attesa di compiere diciassette anni e comparire magicamente nella vita dei genitori di lei dopo aver passato anni con un'ipotetica famiglia che aveva sempre reputato essere la sua, e perché avrebbe dovuto dubitare dei suoi "genitori"?
La missione di Violet è quella di entrare nella vita dei Silverman, farsi accettare e non far venire loro dubbi sul suo essere o meno Erica, per poi rubare un quadro che verrà rivenduto e che vale un mucchio di soldi. Quello che non aveva messo in conto era il fatto che avrebbe potuto trovare una vera famiglia, qualcuno che potesse volerle bene, o meglio, che potesse voler bene a Erica ed è questo che inizia a metterla in crisi, il fatto di sentirsi parte di qualcosa, di avere degli amici, di permettersi la prima cotta, ma non può permettersi nulla di tutto ciò, deve rimanere concentrata sulla sua missione senza distrazioni... ma cosa vuole veramente lei? Truffare è veramente ciò che vuole fare nella sua vita?
Dunque, non è facile scrivere questa recensione, non so da dove partire, però forse potrei iniziare col dirvi che questo libro non è un semplice Thriller, ma è un Thriller Psicologico, il che vuol dire che la maggior parte del senso di mistero non lo si ha dagli avvenimenti, ma da tutto quello che accade alla protagonista (i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue sensazioni), è tutto molto introspettivo, un po' come i libri di Pirandello in cui il tutto è concentrato più sulla psicologia del personaggio che su altro. Con questo non sto dicendo che la storia di per sé non sia misteriosa, ma che lo è proprio grazie a questo punto di vista interno della protagonista che ci dà quel senso di ansia e di preoccupazione alla "Oddio, adesso cosa farà? E adesso? Non avrà mica intenzione di... ah no? O mio Daemon non ci sto capendo più nulla". Inoltre, la storia è veramente intrigante, per tutto il libro mi sono chiesta cosa avrebbe fatto alla fine e non sono mai riuscita a darmi una risposta precisa, mi immaginavo degli scenari, però poi non sapevo come continuarli, perciò a un certo punto ci ho rinunciato e sono arrivata a leggere quel finale per poi rimanere con la bocca aperta in stile Sebastian perché non me lo sarei mai aspettata.
Violet non è una ragazza come tutte le altre: sin da piccolina ha impostato la sua vita sul truffare le persone, non si è dedicata ad altro, niente amici, niente uscite con loro, niente svago, praticamente sempre e solo studio per la più grande truffa del secolo, quella che avrebbe portato molti soldi a lei e a suo "padre", ma quando si trova davanti a una realtà che ha solo studiato, che non ha mai vissuto veramente, pian pianino la vediamo cambiare, capire quali sono le cose che si è persa in tutta la sua vita e realizzare quanto poco sappia a proposito delle relazioni. Più volte si ripeterà di non perdere di vista il suo obiettivo, ma la sua sicurezza vacillerà sempre di più fino a che Violet stessa non inizierà a uscire da Erica, o forse sarà Erica che influenzerà Violet, o forse si arriverà a un punto in cui non riuscirà quasi a capire chi delle sue stia agendo, di quale delle due siano i sentimenti. E sempre pian pianino vedremo la sua voglia di emanciparsi da questa condizione crescere sempre di più.
Ma quello che mi è piaciuto di più è stato il fatto che inizia a essere consapevole di tutto quello che si è persa e la stessa Violet che dovrebbe essere determinata, forte, un tipo che non si fa prendere dalle emozioni e dal panico, inizia a vacillare di fronte alla vita che le si para davanti, una vita che non ha mai avuto e che le si erge davanti in tutto il suo splendore, con nuove paure, nuovi sentimenti e un amore che cerca di sbocciare.
Abbiamo poi il signore e la signora Silverman: il primo è finito in una casa di cura perché non ha retto la scomparsa della figlia e la sua mente ha dato forfait, però sarà molto importante per Violet perché, a quanto pare, è lui ad avere la chiave della cassaforte che contiene il quadro; la seconda è una donna distrutta dalla scomparsa della figlia e non solo, anche dal fatto che due ragazze si erano spacciate per Erica, dandole una falsa speranza e facendola cadere nello sconforto. La signora Silverman è, però, una donna forte, si impegnerà a far sentire a casa la nostra protagonista proprio come farebbe con sua figlia e sarà lei che le genererà non pochi sensi di colpa, sebbene grazie a lei Violet si sentirà amata, sentirà di poter avere una vita normale.
Fra gli altri personaggi abbiamo Sal, il "padre" (lo metto tra virgolette perché non è quello biologico, ma è l'unico che lei abbia mai avuto e conosciuto) che l'ha addestrata sempre a truffare e che le ha insegnato tutti i trucchetti del mestiere per prepararla al meglio a interpretare ruoli impegnativi come quello di Erica; non lo vedremo molto spesso in scena, lo conosciamo principalmente tramite i ricordi della protagonista, però si può anche solo capire che non deve essere molto sano di mente uno che addestra una bambina di cinque anni a truffare, rubare, senza citare il fatto che viene presentato come un uomo che non perde quasi mai la pazienza, ma quando la perde sono guai seri.
Ultimo personaggio che vi voglio presentare, tralasciando quindi le conoscenze che Violet fa a scuola, è Erica Silverman.
Scomparsa all'età di quattro anni, non ha più fatto ritorno a casa e i suoi genitori la stanno ancora aspettando: potrebbe essere morta, come potrebbe essere ancora viva, questo non lo sappiamo, ma sappiamo che a diciassette anni sarebbe dovuta essere una ragazza molto carina, con capelli biondi e occhi blu, ma piuttosto introversa, tutto il contrario della protagonista, insomma; lei non avrebbe mai fatto azioni sconsiderate come andare a delle feste, sarebbe sempre stata una ragazza abbastanza tranquilla, una che non vuole attirare l'attenzione su di sé, una ragazza che non avrebbe mai dato problemi ai suoi genitori. Questo è tutto quello che sappiamo di lei, la vediamo attraverso gli apprendimenti di Violet che, non solo ha dovuto imparare ad essere lei, ma ha anche dovuto subire delle operazioni chirurgiche e tinte per assomigliarle il più possibile, anche avere le stesse cicatrici.
La questione che ti tiene attaccato al libro per tutto il tempo è il fatto che la tua curiosità di scoprire quale sarà la scelta della protagonista, se Erica è morta o no, che cosa succederà alle vite di tutti alla fine, è veramente altissima e, almeno nel mio caso, cresce sempre di più.
L'autrice ti presenta una storia molto complessa non tanto per gli avvenimenti, quanto più per l'alone di mistero dovuto ai pensieri e ai sentimenti della protagonista e, a mio parere, tu non puoi essere sicuro al cento per cento della scelta che farà perché i casi non sono solo due, ma sono tantissimi, tantissimi scenari possibili che è impossibile analizzarli tutti al punto che fra quelli che avrai pensato tu non ci sarà quello che ha scritto la Painchaud.
L'unica pecca, se così la vogliamo chiamare, che però non è propriamente una pecca (sì, Katy, ti sei proprio fatta capire) è che quando arrivi alla fine, ti trovi davanti un epilogo che lascia una porta aperta, il che potrebbe anche andare bene, peccato che sia gigante, arrivi all'ultima pagina dell'epilogo che pensi "Okay, mi è piaciuto questo libro e mi è piaciuto questo epilogo, ma... non posso avere un EPILOGO DELL'EPILOGO?" perché vuoi sapere cosa succede ancora dopo! Cara Michelle, non mi puoi lasciare così, con il dubbio addosso sul futuro ancora più grande di quello che viene dopo aver letto un epilogo in cui, ipoteticamente, i personaggi sono sposati e anno dei figli (e sì, perché, sempre ipoteticamente, i guai potrebbero non essere finiti, i due potrebbero separar... no, ritiriamo tutto perché poi mi faccio tutte le paranoie sulle coppie che sarebbero anche potute scoppiare e sul fatto che noi non lo sapremo mai e non è il caso): esigo, adesso, un epilogo dell'epilogo, o quanto meno dimmi che cosa succede! Come farmi morire a causa della curiosità, sulla mia lapide ci sarà scritto: "Ci ha lasciati troppo presto, aveva una curiosità troppo grossa per poter essere soddisfatta e il mainagioia era sempre accanto a lei".
A parte questo ex cursus sulla mia lapide *si sistema la gonna che non ha e fa le corna sotto al tavolo*, concludo dicendovi che ho amato questo libro, mi è piaciuto molto il fatto che la sensazione di mistero derivasse da Violet e da come la truffa si ripercuotesse su di lei, quello che provava nei panni di qualcuno che non era lei, i suoi dubbi, i suoi sentimenti.
Non posso che consigliarvelo, nel caso non l'abbiate ancora letto, perché mi è piaciuto veramente tanto; in ogni caso, avrei tanto voluto dargli un Daemon Black, però quell'epilogo... argh, mi sto corrodendo dentro dalla curiosità! Non dovevi farlo, Michelle, non dovevi proprio farlo!
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