Autore: JD Hurt
Genere: Dark Romance
Casa editrice: Self-publishing
Prezzo: €2.99 (eBook)
Pagine: 356
Trama
Oggi so la verità. Oggi so che lei è innocente. Proprio come allora, come sei anni fa. Dovrei lasciarla al suo destino, desiderarne la felicità. Eppure il mio malanno è grande, pericoloso, un albero maestoso pronto a cibarsi di lei. Un'unica verità pulsa dentro l'anima: la riavrò. Non è una promessa, neppure una minaccia. È la certezza della vita.
Sono libera. Ogni petalo di Slave si è disfatto al sole di West. Sono pronta, decisa a combattere, determinata a sconfiggere il passato. Lo giuro: mai più sarò una schiava. Non ci sarà un secondo tempo della mia cattività. Oggi comincia la vita vera. Oggi nasce Shiloh.
Lei non sa chi sono. Si fida di me. Farò tutto ciò che è in mio potere affinché non scopra mai i miei segreti. Terrò saldamente fra le mani l'amore che ho rubato.
Andrew, Shiloh, West. Quando l'amore diventa ossessione.
Andrew, Shiloh, West. Quando l'amore diventa ossessione.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi niente di nuovo sul fronte occidentale, solo libri di scuola e nient'altro... però devo consolarmi perché sono quasi giunta a metà di questo terzo anno, non manca poi moltissimo a quel periodo in cui ci ritroveremo tutti a pregare in ginocchio affinché arrivi presto l'estate e non manca poi molto tempo a quel periodo in cui mi renderò conto che il tempo sta scorrendo troppo in fretta (yeah, che bello). Non sembra anche a voi che il tempo stia scorrendo troppo velocemente? Ci sarebbero così tante cose da fare, eppure le ore passano e ci troviamo davanti un altro giorno in cui non riusciremo a fare tutto quello che vorremmo perché 24 ore non sono abbastanza.
Ma adesso non ci pensiamo e scriviamo la recensione del secondo libro della Dark Necessities Series, libro che mi è stato gentilmente inviato dall'autrice stessa, che ringrazio infinitamente, e che mi è piaciuto veramente tanto.
Shiloh è riuscita a sottrarsi al gioco perverso di Andrew: ora che ha ottenuto la green card non può essere più toccata da nessuno. Eppure il suo mondo non ha mai smesso di incrinarsi, non ha mai smesso di riempirsi di bugie e prima o poi le cadranno tutte addosso: è quello che succede molto presto, quando Andrew ritorna nella sua vita e la sconvolge con segreti che le sono stati taciuti, prima di tutto la verità su West, il suo sole, colui che considerava l'unica luce che avrebbe potuto illuminare l'oscurità che ha sempre permeato in lei. Se, da una parte, è stata devastata nel corpo, adesso, dall'altra, viene devastata nell'anima, niente più luce, solo ghiaccio,
Sarà in mezzo a tutti questi segreti, a tutte queste bugie, che Shiloh dovrà ritrovare se stessa, dovrà salvarsi da sola e rialzarsi da sola dal baratro in cui è affondata, ma soprattutto sarà qui che dovrà affrontare situazioni molto complicate nate sui sotterfugi e sulle azioni perverse di persone perverse. Dovrà rinascere e accogliere il suo futuro, plasmarlo e fare in modo di ricomporre la sua anima e i suoi sentimenti devastati da tutto quello che sta succedendo alla sua vita e dalle persone di cui si fidava.
Shiloh è una ragazza nuova: dopo essere stata violentata, è rinata grazie all'aiuto di West, si è fortificata ed è diventata ancora più determinata a prendere le redini della sua vita e a non farsi sottomettere più da nessuno; dopo essere stata spezzata nel profondo, umiliata, è pronta a lasciarsi alle spalle il passato e a ricomporre la sua felicità. Vuole essere felice, non vuole più vivere nella paura, nel terrore, ma soprattutto non vuole più sentirsi impotente.
La vediamo molto più coraggiosa e forte di quanto non fosse già prima di tutto quello che ha passato, però è comunque molto combattuta, il suo cuore è diviso fra l'amore per West che sembra nascere piano piano e l'ossessione, il desiderio che prova per quell'uomo che ha amato sei anni prima: non sa cosa fare in merito alla questione, ogni volta che sta con il suo sole le ritorna in mente Andrew, inizialmente non capisce cosa prova, che cosa ci sia nella sua mente e nel suo cuore; la vediamo confusa, ma al contempo determinata a perseguire la felicità, ad allontanare l'oscurità dalla sua vita.
Però non riuscirà ad allontanarla tanto velocemente, sarà presto risucchiata in un vortice ancora più pericoloso e la vedremo precipitare inesorabilmente, alternando momenti di forza più assoluta alla disperazione.
Andrew è, invece, completamente devastato, devastato dalla droga che circola nel suo corpo e dalla scoperta di quello che ha fatto il padre alla sua Shiloh; è anche stritolato dai sensi di colpa per quello che ha commesso, ha dato la colpa di un suicidio a una persona che non è stata altro che la vittima, prima del padre e poi sua, ma nonostante questo non riesce a non volerla, a lasciarla andare, a lasciarla vivere tranquilla e felice con quello che lei chiama "il mio sole".
E' ancora un uomo malato, perso nella sua perversione: quello che mi ha affascinato di più di lui è stato il fatto che è sempre stato molto lucido nelle sue azioni, non è mai stato troppo perso nel suo malanno, ma ha sempre avuto una sorta di piccolo freno che nel precedente volume non ha avuto (e lo abbiamo visto). Si è visto, a mio parere, il fatto che volesse in tutti i modi averla, e per fare ciò lo abbiamo visto non perdersi mai troppo nei suoi istinti, lasciarsi guidare da essi ma non in modo totalitario, c'è sempre stata una lampadina che l'ha fermato o che lo ha fatto prendere decisioni in merito a Shiloh.
In questo libro è ancora legato ai suoi vecchi istinti, ma al contempo vediamo il vecchio Andrew presentarsi con la sua dolcezza, il suo essere premuroso e protettivo, e vediamo una sua terza e nuova faccia, quella di un uomo che, pur usando inganni per ottenere ciò che vuole, dà sempre un'opzione, non pretende niente, sebbene cerchi in ogni caso di raggirare affinché capiti quello che vuole.
Comunque, non so perché, ma mi è sempre sembrato affascinante nonostante la sua perversione... forse dovrei andare a farmi curare... sì, però non è colpa mia se mi sembra troppo carino quando sta con Shiloh (non sempre, intendiamoci, ma in certe situazioni particolari).
West acquista uno spazio maggiore in questo volume: è colui che aiuta la protagonista a ottenere la green card e colui che la aiuta a ricomporre la sua anima. Ma lui non è il suo sole, anche lui è un ragazzo corrotto, che la avvicinata per i soldi e per distruggerla e che poi ha finito per innamorarsene, irrimediabilmente; è molto più oscuro di quanto non sembri e questa sua oscurità, il marciume che attanaglia la sua anima e che sta piano piano scomparendo di fronte all'amore per Shiloh, non può rivelarla, non può permettersi di mostrare il suo vero io e di confessare tutte le sue colpe perché rischierebbe in tal modo di perderla, di perdere la sua luce.
Ora, che nessuno mi si scanni contro, ma non mi è piaciuto molto il suo personaggio: per carità, è gentile, dolce, premuroso, si impegna ad essere buono ed è un gran figo, avrebbe tutte le premesse per farmi venire gli occhi a cuoricino, però, non so, non mi ha fatto sentire nulla, gli mancava quel qualcosa per farsi apprezzare da me.
Forse una cosa che me lo ha fatto risultare un po' antipatico è stato il fatto che lui si sia rovinato dentro non a causa di altri, come è accaduto ad Andrew che è diventato un uomo perverso e sadico a causa, appunto, di altri, ma a causa della sua stessa avidità, del suo desiderio di volere soldi e di compiere azioni non proprio carine per raggiungere il suo scopo, a partire dal vendersi e dal voler distruggere una persona. Tutto solo per i soldi. Ed è in questi casi che ti rendi conto che è vero quello che diceva un grande uomo, che le due esse che governano il mondo sono sesso e soldi.
Con "Stolen 2" si entra in un mondo diversamente perverso: non troviamo più tutte quelle scene di violenza che avevamo trovato nel suo predecessore, sebbene qualcosina ci sia ancora, ma, se prima ci si è soffermati sulla vendetta di Andrew e sulle sue conseguenze sulla protagonista dal punto di vista fisico e psicologico, qui ci troviamo davanti una storia che parla di riscatto, di voglia di vivere e vivere felici, e di bugie, soprattutto di bugie. Tutto o quasi ruota attorno alle verità celate, alle menzogne dette e alle loro conseguenze in molti casi devastanti, devastanti perché capaci di far perdere la fiducia in persone che si credevano alleate ed estranee a certe faccende, di far perdere l'unica briciola di considerazione che era rimasta perché si è troppo feriti per rimanere della convinzione che "forse qui, forse là"; vediamo l'effetto distruttivo delle parole, di quelle cose che ci sono state donate per dialogare fra noi ma che spesso vengono usate per deridere e far del male, oppure non vengono usate per parlare di quello che "il tacere non è bello" (citazione distorta da Dante). Ed è questo che ti fa capire il libro, fra le tante altre cose, quanto sia importante parlare, dire tutto e assumersi la responsabilità per le conseguenze che potrebbero derivare dalle confessioni: bisogna usare il dono della parola per essere liberi, liberi dai pesi della nostra anima, liberi dalle persone, dall'oppressione, semplicemente liberi perché la libertà è una delle più grandi forze che l'uomo ha, ma è qualcosa di difficile da ottenere se essa non ci viene riconosciuta, se ci viene tolto qualcosa che abbiamo dalla nascita e che molto spesso viene tolta ancora prima di uscire dalla pancia della mamma.
Concludendo, mi è piaciuto molto questo secondo volume, non ho trovato la stessa quantità di ansia e paura ma la mia curiosità di scoprire come sarebbe andata a finire la storia è cresciuta sempre di più e non mi ha mai abbandonato, mi ha tenuta incollata all'Ipad il giorno di Natale e ho finito questo libro in poche ore. Però adesso che ci penso un po' di ansia l'ho avuta... quando ero a pagina 300 su 945 (il libro non ne ha 945, tranquilli, è solo il mio Ipad che le ha portate ad essere 945 per via del font e... troppo complicato da spiegare) è successa una cosa molto bella e la prima cosa che ho pensato è stata "Aww sì, che bello", poi quando ho letto a che pagina ero arrivata ho pensato "oh-oh, non siamo alla fine del libro, il che vuol dire che qualcosa andrà certamente storta, il che vuol dire che... oddio, soffrirò" e infatti ho sofferto molto (e inveito contro i personaggi, uno in particolare). E anche quel finale, mi è piaciuto molto, però non so bene come interpretarlo: non so se debbo vederlo alla "e finalmente vissero felici e contenti, più o meno, ha solo sbagliato verbo per esprimere la sua situazione" oppure alla "oh-oh, non l'ha detto vero, andrà tutto bene vero?", ma propendo per la prima, spero nella prima.
In ogni caso, se siete amanti dei Dark Romance vi consiglio questa serie perché secondo me merita molto, è un concentrato di paura, terrore, tensione, ansia e curiosità da cui io non sono riuscita a staccarmi, JD Hurt ha creato una storia che è stata capace di coinvolgermi, sebbene a tratti sia risultata un po' troppo strong in centre scene per i miei gusti, e mi è piaciuto molto incontrare questi personaggi, le loro storie, le loro sofferenze e scoprire le loro perversioni, le loro oscurità.
Voto:
Ma adesso non ci pensiamo e scriviamo la recensione del secondo libro della Dark Necessities Series, libro che mi è stato gentilmente inviato dall'autrice stessa, che ringrazio infinitamente, e che mi è piaciuto veramente tanto.
Shiloh è riuscita a sottrarsi al gioco perverso di Andrew: ora che ha ottenuto la green card non può essere più toccata da nessuno. Eppure il suo mondo non ha mai smesso di incrinarsi, non ha mai smesso di riempirsi di bugie e prima o poi le cadranno tutte addosso: è quello che succede molto presto, quando Andrew ritorna nella sua vita e la sconvolge con segreti che le sono stati taciuti, prima di tutto la verità su West, il suo sole, colui che considerava l'unica luce che avrebbe potuto illuminare l'oscurità che ha sempre permeato in lei. Se, da una parte, è stata devastata nel corpo, adesso, dall'altra, viene devastata nell'anima, niente più luce, solo ghiaccio,
Sarà in mezzo a tutti questi segreti, a tutte queste bugie, che Shiloh dovrà ritrovare se stessa, dovrà salvarsi da sola e rialzarsi da sola dal baratro in cui è affondata, ma soprattutto sarà qui che dovrà affrontare situazioni molto complicate nate sui sotterfugi e sulle azioni perverse di persone perverse. Dovrà rinascere e accogliere il suo futuro, plasmarlo e fare in modo di ricomporre la sua anima e i suoi sentimenti devastati da tutto quello che sta succedendo alla sua vita e dalle persone di cui si fidava.
Shiloh è una ragazza nuova: dopo essere stata violentata, è rinata grazie all'aiuto di West, si è fortificata ed è diventata ancora più determinata a prendere le redini della sua vita e a non farsi sottomettere più da nessuno; dopo essere stata spezzata nel profondo, umiliata, è pronta a lasciarsi alle spalle il passato e a ricomporre la sua felicità. Vuole essere felice, non vuole più vivere nella paura, nel terrore, ma soprattutto non vuole più sentirsi impotente.
La vediamo molto più coraggiosa e forte di quanto non fosse già prima di tutto quello che ha passato, però è comunque molto combattuta, il suo cuore è diviso fra l'amore per West che sembra nascere piano piano e l'ossessione, il desiderio che prova per quell'uomo che ha amato sei anni prima: non sa cosa fare in merito alla questione, ogni volta che sta con il suo sole le ritorna in mente Andrew, inizialmente non capisce cosa prova, che cosa ci sia nella sua mente e nel suo cuore; la vediamo confusa, ma al contempo determinata a perseguire la felicità, ad allontanare l'oscurità dalla sua vita.
Però non riuscirà ad allontanarla tanto velocemente, sarà presto risucchiata in un vortice ancora più pericoloso e la vedremo precipitare inesorabilmente, alternando momenti di forza più assoluta alla disperazione.
Andrew è, invece, completamente devastato, devastato dalla droga che circola nel suo corpo e dalla scoperta di quello che ha fatto il padre alla sua Shiloh; è anche stritolato dai sensi di colpa per quello che ha commesso, ha dato la colpa di un suicidio a una persona che non è stata altro che la vittima, prima del padre e poi sua, ma nonostante questo non riesce a non volerla, a lasciarla andare, a lasciarla vivere tranquilla e felice con quello che lei chiama "il mio sole".
E' ancora un uomo malato, perso nella sua perversione: quello che mi ha affascinato di più di lui è stato il fatto che è sempre stato molto lucido nelle sue azioni, non è mai stato troppo perso nel suo malanno, ma ha sempre avuto una sorta di piccolo freno che nel precedente volume non ha avuto (e lo abbiamo visto). Si è visto, a mio parere, il fatto che volesse in tutti i modi averla, e per fare ciò lo abbiamo visto non perdersi mai troppo nei suoi istinti, lasciarsi guidare da essi ma non in modo totalitario, c'è sempre stata una lampadina che l'ha fermato o che lo ha fatto prendere decisioni in merito a Shiloh.
In questo libro è ancora legato ai suoi vecchi istinti, ma al contempo vediamo il vecchio Andrew presentarsi con la sua dolcezza, il suo essere premuroso e protettivo, e vediamo una sua terza e nuova faccia, quella di un uomo che, pur usando inganni per ottenere ciò che vuole, dà sempre un'opzione, non pretende niente, sebbene cerchi in ogni caso di raggirare affinché capiti quello che vuole.
Comunque, non so perché, ma mi è sempre sembrato affascinante nonostante la sua perversione... forse dovrei andare a farmi curare... sì, però non è colpa mia se mi sembra troppo carino quando sta con Shiloh (non sempre, intendiamoci, ma in certe situazioni particolari).
West acquista uno spazio maggiore in questo volume: è colui che aiuta la protagonista a ottenere la green card e colui che la aiuta a ricomporre la sua anima. Ma lui non è il suo sole, anche lui è un ragazzo corrotto, che la avvicinata per i soldi e per distruggerla e che poi ha finito per innamorarsene, irrimediabilmente; è molto più oscuro di quanto non sembri e questa sua oscurità, il marciume che attanaglia la sua anima e che sta piano piano scomparendo di fronte all'amore per Shiloh, non può rivelarla, non può permettersi di mostrare il suo vero io e di confessare tutte le sue colpe perché rischierebbe in tal modo di perderla, di perdere la sua luce.
Ora, che nessuno mi si scanni contro, ma non mi è piaciuto molto il suo personaggio: per carità, è gentile, dolce, premuroso, si impegna ad essere buono ed è un gran figo, avrebbe tutte le premesse per farmi venire gli occhi a cuoricino, però, non so, non mi ha fatto sentire nulla, gli mancava quel qualcosa per farsi apprezzare da me.
Forse una cosa che me lo ha fatto risultare un po' antipatico è stato il fatto che lui si sia rovinato dentro non a causa di altri, come è accaduto ad Andrew che è diventato un uomo perverso e sadico a causa, appunto, di altri, ma a causa della sua stessa avidità, del suo desiderio di volere soldi e di compiere azioni non proprio carine per raggiungere il suo scopo, a partire dal vendersi e dal voler distruggere una persona. Tutto solo per i soldi. Ed è in questi casi che ti rendi conto che è vero quello che diceva un grande uomo, che le due esse che governano il mondo sono sesso e soldi.
Con "Stolen 2" si entra in un mondo diversamente perverso: non troviamo più tutte quelle scene di violenza che avevamo trovato nel suo predecessore, sebbene qualcosina ci sia ancora, ma, se prima ci si è soffermati sulla vendetta di Andrew e sulle sue conseguenze sulla protagonista dal punto di vista fisico e psicologico, qui ci troviamo davanti una storia che parla di riscatto, di voglia di vivere e vivere felici, e di bugie, soprattutto di bugie. Tutto o quasi ruota attorno alle verità celate, alle menzogne dette e alle loro conseguenze in molti casi devastanti, devastanti perché capaci di far perdere la fiducia in persone che si credevano alleate ed estranee a certe faccende, di far perdere l'unica briciola di considerazione che era rimasta perché si è troppo feriti per rimanere della convinzione che "forse qui, forse là"; vediamo l'effetto distruttivo delle parole, di quelle cose che ci sono state donate per dialogare fra noi ma che spesso vengono usate per deridere e far del male, oppure non vengono usate per parlare di quello che "il tacere non è bello" (citazione distorta da Dante). Ed è questo che ti fa capire il libro, fra le tante altre cose, quanto sia importante parlare, dire tutto e assumersi la responsabilità per le conseguenze che potrebbero derivare dalle confessioni: bisogna usare il dono della parola per essere liberi, liberi dai pesi della nostra anima, liberi dalle persone, dall'oppressione, semplicemente liberi perché la libertà è una delle più grandi forze che l'uomo ha, ma è qualcosa di difficile da ottenere se essa non ci viene riconosciuta, se ci viene tolto qualcosa che abbiamo dalla nascita e che molto spesso viene tolta ancora prima di uscire dalla pancia della mamma.
Concludendo, mi è piaciuto molto questo secondo volume, non ho trovato la stessa quantità di ansia e paura ma la mia curiosità di scoprire come sarebbe andata a finire la storia è cresciuta sempre di più e non mi ha mai abbandonato, mi ha tenuta incollata all'Ipad il giorno di Natale e ho finito questo libro in poche ore. Però adesso che ci penso un po' di ansia l'ho avuta... quando ero a pagina 300 su 945 (il libro non ne ha 945, tranquilli, è solo il mio Ipad che le ha portate ad essere 945 per via del font e... troppo complicato da spiegare) è successa una cosa molto bella e la prima cosa che ho pensato è stata "Aww sì, che bello", poi quando ho letto a che pagina ero arrivata ho pensato "oh-oh, non siamo alla fine del libro, il che vuol dire che qualcosa andrà certamente storta, il che vuol dire che... oddio, soffrirò" e infatti ho sofferto molto (e inveito contro i personaggi, uno in particolare). E anche quel finale, mi è piaciuto molto, però non so bene come interpretarlo: non so se debbo vederlo alla "e finalmente vissero felici e contenti, più o meno, ha solo sbagliato verbo per esprimere la sua situazione" oppure alla "oh-oh, non l'ha detto vero, andrà tutto bene vero?", ma propendo per la prima, spero nella prima.
In ogni caso, se siete amanti dei Dark Romance vi consiglio questa serie perché secondo me merita molto, è un concentrato di paura, terrore, tensione, ansia e curiosità da cui io non sono riuscita a staccarmi, JD Hurt ha creato una storia che è stata capace di coinvolgermi, sebbene a tratti sia risultata un po' troppo strong in centre scene per i miei gusti, e mi è piaciuto molto incontrare questi personaggi, le loro storie, le loro sofferenze e scoprire le loro perversioni, le loro oscurità.
Voto:
Grandeeee....bella recensione! Grazieeee
RispondiEliminaDi nulla! Anzi, grazie a te per aver creato una storia così intrigante! :)
RispondiEliminaCiao Katy, bellissima recensione come sempre! Io ho letto Stone 1 durante le vacanze di Natale e prossimamente leggerò il seguito. Mi avevano sconsigliato questa serie per le scene troppo forti, ma non ne sono rimasta impressionata più di quanto temevo e alla fine il libro mi è piaciuto.
RispondiEliminaSono contenta che in questo seguito la violenza sia ridimensionata anche se intuisco che Shiloh dovrà subire ancora tante cose prima di essere felice, se mai lo sarà. Quindi sono molto curiosa e non vedo l'ora di iniziare a leggerlo :)
Ciao Maria! Sono contenta che il primo volume ti sia piaciuto, è una storia un po' particolare ma sa farsi apprezzare molto bene, secondo me. Spero ti piaccia anche questo secondo volume :)
EliminaBellissima recensione complimenti non ho mai letto nulla di suo ma devo assolutamente recuperare. Complimenti anche per il blog mi aggiungo ai tuoi lettori fissi se ti va passa dal mio :***
RispondiEliminaGrazie! Passo subito da te:)
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