martedì 20 giugno 2017

Recensione The 100: Homecoming

Titolo: The 100: Homecoming
Autore: Kass Morgan
Genere: Distopico
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: €16.90 (copertina rigida)
Pagine: 334






Trama
Nuove navicelle arrivano sulla Terra, in fuga dalla stazione spaziale a corto di ossigeno. I 100 sono pronti ad accogliere i fortunati fuggiti a una morte certa. Tra i nuovi arrivi ci sono vecchi amici come Glass e Luke, che ritrovano così Clarke e Wells. C'è anche il temibile Vice Cancelliere Rhodes, però, che intende ristabilire il regime di terrore instaurato sulla stazione spaziale, senza sconti per nessuno. Bellamy, colpevole di aver causato il ferimento del Cancelliere, è il suo primo bersaglio. In fuga dalla colonia, si rifugia con i suoi amici tra i terrestri. Lo scontro con le truppe di Rhodes è inevitabile. Il Vice Cancelliere sferra un attacco spietato, ma i suoi avversari sono determinati a resistere. E' giunto il momento che i 100 si uniscano e lottino per difendere la libertà che hanno trovato sulla Terra.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e anche oggi fa molto caldo, c'è molto sole e io vorrei tornare a dormire perché ho tanto sonno...
Vabbe', a parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del terzo volume della tetralogia di The 100, serie di libri su cui è basata la famosissima serie TV, anche soprannominata da me e dalla mia vicina di banco #mainagioia(per la Bellarke).

I cento sono ormai arrivati sulla Terra e si sono attrezzati per quanto hanno potuto: ora conoscono tutto, o quasi, ciò che c'è da sapere su questo luogo a loro sconosciuto, sanno quali sono i cibi che possono mangiare, come organizzare il loro accampamento di modo che regni la pace, come vivere in tranquillità. Ma cosa succederebbe se altri uomini giungessero sulla Terra con le loro navicelle? E se fra questi ci fosse anche il Vice Cancelliere Rhodes? Purtroppo nulla di buono, soprattutto per tutti loro che avrebbero dovuto essere perdonati per i crimini commessi sulla stazione spaziale una volta che il resto della loro specie li avrebbe raggiunti, in quanto Rhodes crede di poter applicare le sue regole in un mondo che non conosce affatto e questo avrà parecchie conseguenze, soprattutto su Clarke, Bellamy, Wells e Glass che si ritroveranno alle prese con diverse situazioni poco piacevoli.
Come se non bastasse, vi è sempre la minaccia dei terrestri cattivi, ovvero di coloro che odiano le "persone venute dal cielo" e che non esiterebbero a eliminarle per la sopravvivenza loro in nome di un equivoco successo tempo prima dell'arrivo dei cento.

In questo terzo volume tutti i personaggi vengono sottoposti a delle situazioni che cambieranno il loro modo di agire, in qualche modo diventeranno delle persone diverse, più consapevoli dei pericoli e di ciò che comporta stare sulla Terra, ma soprattutto più determinati ancora a sopravvivere.

La prima è certamente Clarke, la nostra cara dottoressa che si vede sobbarcare di nuove responsabilità di fronte allo sfacelo provocato dallo schianto delle navicelle sul suolo terreste: corpi feriti, corpi senza vita, corpi a non finire di cui lei dovrà occuparsi utilizzando le sue conoscenze mediche e i pochi medicinali a disposizione, visto che, a quanto pare, i nuovi arrivati non avevano quasi nulla con sé; nuovi pesi si poseranno sulle sue spalle, nuove preoccupazioni ma anche una nuova determinazione a fare in modo che tutto vada per il meglio, a partire dalla guarigione dei suoi pazienti, per poi andare al perdono di Bellamy e per finire con i suoi genitori.
Se già prima la vita non era facilissima, ora non lo sarà di certo di più, anzi sarà più tosta, ma Clarke non si darà mai per vinta, anche se diventerà certamente più sensibile a ciò che la circonda e forse un po' più fragile perché tante sono le cose che sono accadute e poco è il tempo per assimilarle.

Poi c'è il nostro caro Bellamy, la gioia della nostra vita in quanto ci dona soddisfazioni una dopo l'altra: già si mette con Clarke e fa il tipico ragazzo preoccupato che darebbe la vita per la sua amata come il principe azzurro della situazione, cosa che ci piace molto, in più diventa sempre più forte, sempre più coraggioso e sempre più determinato a proteggere chi lo circonda (e non gli sta sulle scatole).
Poi, insomma, come facciamo a resistere di fronte all'eroe della situazione, che si immolerebbe per la causa pur di vedere gli altri felici e tranquilli sulla Terra?
Ma, soprattutto, come fa ad essere così coccoloso? E' troppo tenero quando pensa a sua sorella, quando si preoccupa per la sua incolumità, perché vuole che lei stia bene, che non sia arrabbiata con lui, che viva la sua vita fuori dal buco sotterraneo in cui era stata costretta sin da piccolina... vuole semplicemente che si sappia che lei è sua sorella e che lui ci tiene moltissimo a lei, al punto che darebbe la sua stessa vita per salvarla.

Come non menzionare Wells? Ah, quanto mi sta più simpatico ora che si è redento, ora che ha ammesso le sue colpe e ora che ha lasciato in pace Clarke... okay, forse così l'ho resa un po' troppo drammatica...
Anyway, qui lo vediamo prendere sempre più consapevolezza del suo ruolo da leader che ha ormai assunto fra i cento (non c'è niente da fare, ha preso dal padre) e come tale deve assumersi certe responsabilità, specie quando arriva Rhodes che minaccia l'ordine da lui creato nel tempo trascorso sulla Terra.
Ma non è da solo in questa avventura, con lui c'è Sasha, una terrestre che saprà indicargli tutti i trucchetti da usare per tentare di sopravvivere in questo posto abbandonato da moltissimo tempo, nonché la sua ragazza! Eh sì, avete capito bene, adesso ha lasciato in pace la nostra dottoressa e ha trovato qualcun altro per cui fare tutto ciò che è in suo potere per renderla felice e per essere felice lui stesso.

Infine, abbiamo Glass: dopo essersi convertita da ragazza frivola in ragazza già adulta, è finalmente riuscita ad arrivare sulla Terra, pagando purtroppo un certo prezzo, dove dovrà cercare di ambientarsi, cosa che non sarà facile, visto e considerato il fatto che nessuno sembra vedere il suo cambiamento. Per fortuna con lei c'è Luke, il suo ragazzo, che sarà capace di aiutarla nei momenti più difficili, nonostante non sia inizialmente molto presente a causa del Vice Cancelliere che sta cercando di dare vita a un governo autoritario in cui è lui il solo ad avere potere.
Ecco che, quindi, si vedrà costretta molto presto a mettere da parte tutte le aspettative che aveva sul suo ritorno sulla Terra per affrontare la dura e cruda realtà che non sembra esserle amica, almeno non all'inizio, né tantomeno verso la fine del libro in quanto i pericoli sono dietro l'angolo e non puoi mai sapere con quali ti confronterai, perciò ecco che bisogna diventare molto più autonomi e ragionare in maniera tale da garantire la propria sopravvivenza in un luogo che non fa sconti a nessuno.

La cosa che mi è piaciuta di più di tutto il romanzo è la capacità di questi quattro personaggi principali di allearsi e di combattere insieme per uno stesso ideale, lasciando da parte incomprensioni, litigi e tanto altro. Non so perché, ma questo fattore mi è piaciuto un sacco, vedere come tutti si sono dati da fare per costruire un mondo migliore oppure per aiutare a vivere felici nonostante le avversità è stato veramente bello, perché fa capire che tutti sono in grado di aiutarsi e di dimenticarsi per qualche momento dei loro problemi in vista di un bene superiore non solo per loro, ma anche per tutti gli altri cento e coloro che sono atterrati e che vorrebbero soltanto un'esistenza diversa da quella che sta imponendo Rhodes.
E a proposito di Rhodes, un'altra cosa interessante è vedere due tipi di società a confronto: da una parte, abbiamo quella che il sopracitato vuole imporre, un governo fortemente autoritario, in cui i cento non vengono perdonati per i loro crimini commessi e vengono utilizzati come carcerati ai lavori forzati per modificare l'accampamento da loro creato, in cui quasi non ci sono diritti per nessuno, tranne che per chi è a capo, poiché sembra poter fare tutto ciò che vuole; dall'altra, abbiamo il diverso stile di vita dei terrestri buoni (non parliamo dei terrestri cattivi, che è meglio), basato sulla comunanza, sulla vita insieme e sull'aiuto reciproco, insomma, un mondo diverso in cui tutti vivono bene, in pace con se stessi e con gli altri e in cui non si esita a proteggersi l'un l'altro anche in caso di pericolo e nonostante siano molto pacifici.

Concludendo, questo terzo volume mi è piaciuto veramente tanto, la lettura è filata liscia come l'olio e il mio povero cuoricino ha perso qualche battito qua e là a causa di situazioni ansiogene che non facevano presagire nulla di buono.
Poi, naturalmente, gran parte del lavoro lo fa la Bellarke, che almeno qui ci dona una gioia, perché Clarke e Bellamy insieme sono una coppia bellissima, e non parlo solo dal punto di vista romantico, ma anche dal punto di vista della complicità, per il fatto che sono in grado di capirsi con uno sguardo e che sono troppo teneri quando sono determinati a fare di tutto per la loro sopravvivenza (quante volte ho già ripetuto questa frase?).
Insomma, una bella storia che vi consiglierei di leggere se vi possono piacere i Distopici e se volete avere qualche gioia in più rispetto alla serie TV.
Voto:

2 commenti:

  1. Ciao Katy! La tua recensione mi ha fatto venire voglia di leggere subito questa serie!
    L'anno scorso avevo iniziato a vedere la serie tv, ma solo i primissimi episodi e devo dire che non mi stava dispiacendo. Quindi mi ero ripromessa di leggere anche il libro, ma poi non ho avuto più occasione. Spero di riuscire a rimediare prima o poi :)

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    1. Ciao Maria! E' una bella serie questa, anche se i libri sono molto diversi dalla serie TV, che mantiene solo l'idea originaria per poi svilupparsi su un altro piano, però meritano entrambe :)

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