martedì 19 settembre 2017

Recensione 9 Novembre

Titolo: 9 Novembre
Autore: Colleen Hoover
Genere: New Adult
Casa editrice: Leggereditore
Prezzo: €12.67 (copertina rigida)
Pagine: 308






Trama
E' il 9 novembre quando, durante un pranzo con il padre, Fallon incontra Ben per la prima volta. E' un giorno speciale per lei, non solo perché sta per trasferirsi da Los Angeles a New York, ma anche perché ricorre l'anniversario dell'evento che ha segnato per sempre la sua vita, il terribile incendio che le ha lasciato cicatrici su gran parte del corpo, impedendole di continuare la sua carriera di attrice. Contro ogni previsione, la conoscenza tra i due si trasforma subito in qualcosa di più, ma Fallon sta per partire e sembra esserci tempo solo per il rimpianto. Come per strappare al destino quell'inevitabile separazione, Ben le promette allora che scriverà un romanzo su di loro, proponendole di ritrovarsi il 9 novembre di ogni anno, fino a che non ne compiranno ventitré. E' così che ogni 9 novembre i due protagonisti aggiungono un nuovo capitolo ala loro storia, finché qualcosa non arriva a sconvolgere le loro promesse e a mettere alla prova i loro sentimenti, tra i dubbi di Fallon e le mezze verità di Ben.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, direttamente dalla seconda settimana di scuola, il che vuol dire che sto finalmente recuperando il giro e fra non molto non riuscirò più a leggere, però non diciamo le cose troppo in fretta perché non si sa mai, meglio non tirarcela.
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del terzo libro della Hoover che leggo, "9 Novembre", romanzo che mi è piaciuto molto, un po' di più de "Le confessioni del cuore", ma meno de "L'incastro (im)perfetto", perché l'ho trovato più emozionante e più complicato, insomma la storia che mi aspettavo proprio di leggere.

9 Novembre. Fallon sta pranzando con il padre, cercando di fargli capire cosa vuole fare della sua vita, ora che la sua carriera di attrice è stata stroncata dal suo incidente, quando in suo soccorso arriva un ragazzo, Ben, che finge di essere il suo fidanzato solo per rimettere in riga il padre. Pur essendo indispettita per questa intrusione indesiderata, la protagonista accetta di trascorrere del tempo insieme a lui, nonostante sia consapevole che la sera stessa debba prendere un aereo per New York e che non sarebbe il caso di iniziare qualcosa, ma contro ogni sua previsione, contro la sua decisione di non innamorarsi fino ai ventitré anni, arriva il fato, che fa sì che i due decidano di incontrarsi solo un giorno all'anno per i cinque anni successivi, il 9 novembre, mentre conducono le loro vite, l'una cercando di trovare la sua strada e l'altro tentando di scrivere un romanzo su di loro.
Anche se sembra impossibile, loro si incontrano ogni anno ed è come se il tempo non fosse passato, come se l'anno trascorso separati non avesse cambiato nulla, però questa sensazione svanisce dopo un paio di incontri perché la vita cambia, accadono cose inaspettate che né l'uno né l'altro possono contrastare, perciò dovranno fare delle scelte importanti che riguardano qualunque cosa ci sia esattamente fra di loro, ma non potranno mai sapere quali conseguenze porteranno.

Fallon è una ragazza di diciotto anni che fino ai sedici era da tutti indicata come una stella nascente del cinema: un giorno, casa sua ha preso fuoco e lei è stata coinvolta nell'incendio che le ha danneggiato la parte sinistra del corpo, compresa quella del volto, che ormai è sfigurato e che non le ha permesso di continuare la sua carriera d'attrice. Mentre, da una parte, è arrabbiata con il padre, che sembra essere il colpevole dell'incendio, e si vergogna quasi di quello che è diventata, ha paura degli sguardi altrui e di cosa potrebbero pensare di lei, dall'altra è determinata a cercare la sua strada, anche se questo vorrebbe dire scegliere di recitare in condizioni meno favorevoli per la fama come poteva essere recitare in un film.
Lei è molto insicura di se stessa, infatti, da quando è accaduto l'incidente, ha paura del giudizio altrui, crede che non troverà mai un ragazzo che sia disposto a vivere accanto a una persona sfigurata come lei e si vergogna di quello che è diventato il suo corpo al punto da non voler mai mettersi qualcosa di troppo scollato o con le maniche corte per timore di cosa penserebbero gli altri se vedessero le sue cicatrici.
Quando incontra Ben qualcosa in lei scatta e grazie a lui si rimetterà, pian pianino, in gioco, deciderà di provare a fare molti provini per Broadway anche se potrebbero riderle in faccia, di uscire con qualche ragazzo, di aumentare sostanzialmente la sua autostima, convincendosi che le sue cicatrici non sono da nascondere ma sono da mostrare a testa alta senza nessun timore.
Insomma, è un personaggio veramente forte, che ha visto la sua vita crollare con l'incendio, ma che non si è data per vinta e ora vuole provare a intraprendere il suo cammino, possibilmente senza aver paura di quello che è diventata.

Benton James Kessler (ma ci avete mai fatto caso? Ha lo stesso cognome delle gemelle Kessler!) è un ragazzo di diciotto anni che sogna di diventare scrittore: questo giovane trasandato, che incontriamo per la prima volta nel ristorante dove stanno pranzando la protagonista e suo padre, decide di immischiarsi in una faccenda che non lo riguarda principalmente per via della curiosità che gli è sorta vedendo Fallon, che gli è sembrata una ragazza bellissima, anche con le cicatrici, sebbene molto insicura. Ci appare come un personaggio molto particolare, nel senso che non è il tipico personaggio maschile dei libri, il tipico bello e dannato, ma sembra un tipi un po' allampanato, a tratti esaltato, divertente e dolce, ma anche molto "intenso", se capite quello che voglio dire.
Sarà lui che, grazie alla sua personalità gioviale, porterà la protagonista ad avere più fiducia in se stessa e nel suo aspetto e sarà sempre lui che si innamorerà per primo, nonostante il loro patto di aspettare i ventitré anni.
Di lui, però, non sappiamo proprio tutto, ci sono dei segreti che rendono il suo personaggio molto misterioso e, ovviamente, la soluzione non arriva fino alla fine: non sappiamo come sia morta sua madre, non sappiamo il perché di alcune cose che pensa quando leggiamo la storia dal suo PoV, ma soprattutto non sappiamo il motivo per cui, mentre il fratello maggiore Ian sembra essere tranquillo con la presenza di Fallon, la cosa non vale altrettanto per Kyle, che addirittura sembra arrabbiato quasi senza motivo. Ed è forse anche per questo che la sua storia con lei non risulterà sempre semplicissima.

Ora, fra gli altri personaggi che vi voglio citare ci sono i fratelli di Ben e la coinquilina di Fallon.
Quest'ultima, Amber, sembra un tipetto molto frizzante, che spinge la protagonista a fare cose che magari non avrebbe mai fatto e la spinge anche verso il caro Ben, che sembra essere un toccasana per lei; inoltre, fra lei e il suo ragazzo Glenn non so chi sia peggio, perché si alternano a fare Cupido e fanno troppo ridere in queste occasioni.
Kyle è il fratello di mezzo, ha solo due anni in più di Benton e ha una ragazza molto simpatica (almeno all'inizio...), però sembra un tipo piuttosto scontroso, che vuole così tanto bene al fratello da volerlo proteggere a ogni costo e da sgridarlo quando compie azioni che non avrebbe dovuto compiere, almeno dal suo punto di vista.
Ian, invece, è il fratello più grande e vive praticamente fuori casa perché è un pilota di aerei e quindi spesso è via per lavoro; al contrario del sopracitato, lui sembra una persona molto più pacata e tranquilla, più gioviale, e non reagisce male al vedere Fallon, anche se forse un briciolo di riserva ce l'ha. Ma la cosa che io sottolineerei di nuovo di Ian è che è un pilota... capito? Chi altri è un pilota fra gli uomini della Hoover? Ecco, se avete letto i suoi libri avrete già capito, in caso contrario ve lo dico io: Miles Archer, protagonista maschile di "L'incastro (im)perfetto". Ora, la prima volta che ho letto il suo nome in "9 Novembre" ero sdraiata sul letto dei miei e mi sono subito messa a sedere facendo un gridolino perché "Ommioddio, è Miles, Miles Archer, ha fatto un collegamento fra i libri" e poi mi sono detta "Ma c'era mica un certo Ian? Perché se non mi ricordo male dei colleghi si vedono, ma non so se lui si vedeva" e poi ancora si sono visti lui e Tate e io ero in un brodo di giuggiole perché quei due sono troppo belli, mi ha fatto tanto piacere rivederli.

La cosa che mi è piaciuta di più di questo libro è il fatto che Fallon, con il passare del tempo, inizia ad accettare il cambiamento che è avvenuto nella sua vita e capisce che deve lasciarsi andare, che non deve aver paura di mostrarsi alla gente per quello che è, perché l'unico motivo per cui girano tutti la testa quando la vedono è che lei sembra proprio allontanarli con lo sguardo. Grazie a Ben lei capisce di dover uscire dal suo guscio, quello in cui si era rintanata dopo l'incidente convinta che tutte le persone fossero uguali e che non avrebbe avuto altro che delusioni dalla vita. Una parte importante del libro si concentra proprio su questo, sul suo essere in grado, gradualmente, di accettarsi e di non avere paura di incrociare lo sguardo indagatore degli altri, ma anche di vivere in maniera attiva senza limitarsi a un semplice sopravvivere. Comprendere che, quando la vita cambia bruscamente direzione, non tutto è perduto è importante perché non ci si può lasciare abbattere da situazioni poco piacevoli, ma bisogna sempre ricordarsi che di vita ne abbiamo una sola e che non dobbiamo sprecarla, trascorrerla in mezzo a infiniti dubbi esistenziali, perché non saremmo felici, invece la felicità è molto importante perché felicità=sorrisi=endorfine=ottima salute.
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è l'idea di far scrivere un romanzo a un personaggio che poi sembra quasi che sia quello che stiamo leggendo noi: non so perché, ma la trovo una cosa molto bella collegare un elemento della storia con il libro che stiamo leggendo, e ora capisco anche da chi potrebbe aver preso ispirazione la Todd, che ha fatto praticamente la stessa cosa con Hardin che ha scritto un libro dal titolo "After"...

Detto ciò, mi è piaciuto molto questo romanzo, l'ho trovato molto emozionante e intenso e sono molto soddisfatta di questa lettura perché non avevo nessuna aspettativa, proprio zero, a mala pena sapevo di cosa trattasse e quindi questo mi ha permesso di apprezzarlo molto di più, cosa che costituisce il motivo per cui non leggo mai le sinossi, perché altrimenti si creano aspettative e poi finisce che il libro in questione mi piace meno di quanto avrebbe dovuto.
Ho amato la storia, il modo in cui tutti i tasselli sono stati incrociati, la presenza di Miles e Tate, il fatto che non vada quasi mai oltre il 9 novembre di ogni anno e mi è piaciuta molto anche la parte finale.
Sicuramente la Hoover fa sempre centro, con le sue storie, nel cuore dei lettori.
Voto:

2 commenti:

  1. Devo recuperarlo ancora, ne sento sempre parlare bene e niente, vorrei tanto leggerlo prima che esca il prossimo libro di Colleen che comunque credo proprio sia sempre una garanzia! <3

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    1. Anch'io trovo che la Hoover sia sempre una garanzia, i suoi libri sono sempre molto belli :)

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