Titolo: A Monster Calls
Autore: Patrick Ness
Genere: Fantasy
Casa editrice: Candlewick Pr
Prezzo: €8.70 (copertina flessibile)
Pagine: 204
Trama
Conor ha lo stesso sogno ogni notte, sin dal primo momento in cui sua madre si è ammalata, sin dal momento in cui lei ha iniziato trattamenti che non sembrano funzionare. Ma questa notte è diversa. Questa notte, quando si sveglia, c'è un visitatore alla sua finestra. E' antico, elementale, una forza della natura. E vuole da Conor la cosa più pericolosa in assoluto. Vuole la verità. Patrick Ness prende l'ultima idea della nota scrittrice Siobhan Down e tesse una straordinaria e straziante storia di malizia, guarigione e, soprattutto, del coraggio che serve per sopravvivere.
Recensione
Bonjour! Qui è la vostra Katy che vi parla, dalla sua scrivania dopo aver finito di fare i compiti che mi sono stati assegnati oggi dai vari professori, di modo da poter poi pensare a fare tutte le mie cosette, come scrivere post e leggere e guardare serie TV che si stanno accumulando sempre di più... ma io dico, non possono distribuirsi lungo tutto l'anno al posto che concentrarsi tutte nello stesso periodo? Ah, che strazio!
Anyway, eccomi tornata per parlarvi di un libro che non avevo alcuna intenzione di leggere in tutto l'arco della mia vita e che, invece, ho letto il giorno prima della partenza per le vacanze ad agosto per il semplice fatto che avevo bisogno di qualcosa di breve da leggere in poco tempo.
Conor ha tredici anni e vive insieme alla padre malata di cancro, ogni notte si sveglia dopo aver fatto un incubo terribile, ma una volta, alle 12:07, scopre che ad attenderlo vi è una strana presenza, un mostro di cui però non ha paura perché quello del suo incubo ricorrente è di gran lunga peggiore. Mentre, di giorno, Conor va normalmente a scuola, dove ha a che fare con dei bulli, e si occupa di sua madre, di notte, talvolta, si incontra con il mostro dalla forma di un albero umanoide, che afferma di essere stato chiamato in aiuto proprio dal ragazzino, ma prima di poter fare qualsiasi cosa lui gli deve raccontare tre storie e Conor alla fine dovrà raccontare la sua verità, quella legata all'incubo che fa ogni notte, svegliandosi sempre ansimante.
E' così che l'uno racconta e l'altro ascolta, finché non si raggiunge il momento finale, il momento in cui il mostro potrà finalmente compiere ciò per cui era venuto: aiutare Conor.
Dunque, Conor ci appare subito come un ragazzo particolare, fa incubi che lo tengono sveglio la notte e vede un mostro che non è neanche sicuro non sia frutto della sua immaginazione, ma quello che colpisce di più è il suo comportamento: è senza dubbio un ragazzo intelligente che va bene a scuola, però viene preso di mira da alcuni bulli, il cui capo è Harry, e non fa mai niente per fermarli, anzi aspetta che il grande capo faccia la sua mossa e quando non la fa lui è deluso perché vuole disperatamente essere punito e noi non ne sappiamo il motivo.
Come se non bastasse, la malattia della madre costituisce una grossa presenza nella sua vita, a partire dalle agevolazioni dei professori e da tutte le riserve che gli altri hanno nei suoi confronti, per poi arrivare a tutti i problemi che ne derivano, come l'arrivo della nonna, le cure che ci mettono moltissimo a funzionare.
A tredici anni è un ragazzino che ha già sofferto moltissimo e che ha vissuto da vicino il cancro senza sapere esattamente come prenderlo e come affrontarne tutte le possibili conseguenze, il che lo rende un ragazzino molto forte, nonostante abbia comunque delle debolezze che non è pronto a condividere con qualcuno.
Secondo personaggio importante è il mostro: la forma che ha presto è quella di un albero umanoide, ma in realtà è un'entità molto più grande, che si trova nell'essenza delle cose e che ha deciso di palesarsi in questo modo per rendere le cose più semplici.
E' una creatura antica e molto saggia, che per qualche motivo si avvicina a Conor come un'ancora di salvezza che ha una richiesta da soddisfare prima di adempiere alla sua missione: vuole che il protagonista ascolti le sue tre storie e che le capisca senza per forza trovare un insegnamento, e che poi lui racconti la sua storia, la sua verità al mostro. Questa è una richiesta molto strana, però pian piano si capisce che questo è il modo della creatura di assicurarsi che tutto sia pronto per il suo intervento, sebbene sembri un po' inquietante.
Questa storia è molto particolare perché è stata costruita come un climax: all'inizio è tutto tranquillo, anche il primo incontro col mostro non sembra chissà che, ma man mano che si prosegue si avvicina sempre di più un'ombra che culmina verso la fine, quando si scopre il perché di tutto. E' un libro molto profondo, c'è molta sofferenza e molto mistero, misto a un senso di inquietudine crescente perché, se la storia della "normalità" di Conor non apporta molto, la presenza del mostro inizia a cambiare le cose e si sta con il fiato sospeso sempre di più per via di ciò che porta la sua presenza e, soprattutto, le sue storie che tanto innocenti non sono.
Insomma, è una storia dai risvolti un po' macabri, dovuti a questa verità nascosta che io non avrei mai potuto immaginare.
E nonostante ciò, ammetto che non mi è piaciuto così tanto quanto mi sarei aspettata: ho trovato la prima parte un po' "piatta", non mi sono messa subito sull'attenti, anzi ci ho messo un po' e, benché vedessi il livello di inquietudine alzarsi, non l'ho sentito se non dopo la metà. Forse avevo aspettative troppo alte, o forse non era il momento giusto, mentre eravamo in piena preparazione per il viaggio, fatto sta che l'ultima parte mi ha preso di più, emotivamente parlando.
In ogni caso, l'autore è stato veramente bravo a creare storie nella storia e a farci sentire ciò che provava Conor.
Voto:
Bonjour! Qui è la vostra Katy che vi parla, dalla sua scrivania dopo aver finito di fare i compiti che mi sono stati assegnati oggi dai vari professori, di modo da poter poi pensare a fare tutte le mie cosette, come scrivere post e leggere e guardare serie TV che si stanno accumulando sempre di più... ma io dico, non possono distribuirsi lungo tutto l'anno al posto che concentrarsi tutte nello stesso periodo? Ah, che strazio!
Anyway, eccomi tornata per parlarvi di un libro che non avevo alcuna intenzione di leggere in tutto l'arco della mia vita e che, invece, ho letto il giorno prima della partenza per le vacanze ad agosto per il semplice fatto che avevo bisogno di qualcosa di breve da leggere in poco tempo.
Conor ha tredici anni e vive insieme alla padre malata di cancro, ogni notte si sveglia dopo aver fatto un incubo terribile, ma una volta, alle 12:07, scopre che ad attenderlo vi è una strana presenza, un mostro di cui però non ha paura perché quello del suo incubo ricorrente è di gran lunga peggiore. Mentre, di giorno, Conor va normalmente a scuola, dove ha a che fare con dei bulli, e si occupa di sua madre, di notte, talvolta, si incontra con il mostro dalla forma di un albero umanoide, che afferma di essere stato chiamato in aiuto proprio dal ragazzino, ma prima di poter fare qualsiasi cosa lui gli deve raccontare tre storie e Conor alla fine dovrà raccontare la sua verità, quella legata all'incubo che fa ogni notte, svegliandosi sempre ansimante.
E' così che l'uno racconta e l'altro ascolta, finché non si raggiunge il momento finale, il momento in cui il mostro potrà finalmente compiere ciò per cui era venuto: aiutare Conor.
Dunque, Conor ci appare subito come un ragazzo particolare, fa incubi che lo tengono sveglio la notte e vede un mostro che non è neanche sicuro non sia frutto della sua immaginazione, ma quello che colpisce di più è il suo comportamento: è senza dubbio un ragazzo intelligente che va bene a scuola, però viene preso di mira da alcuni bulli, il cui capo è Harry, e non fa mai niente per fermarli, anzi aspetta che il grande capo faccia la sua mossa e quando non la fa lui è deluso perché vuole disperatamente essere punito e noi non ne sappiamo il motivo.
Come se non bastasse, la malattia della madre costituisce una grossa presenza nella sua vita, a partire dalle agevolazioni dei professori e da tutte le riserve che gli altri hanno nei suoi confronti, per poi arrivare a tutti i problemi che ne derivano, come l'arrivo della nonna, le cure che ci mettono moltissimo a funzionare.
A tredici anni è un ragazzino che ha già sofferto moltissimo e che ha vissuto da vicino il cancro senza sapere esattamente come prenderlo e come affrontarne tutte le possibili conseguenze, il che lo rende un ragazzino molto forte, nonostante abbia comunque delle debolezze che non è pronto a condividere con qualcuno.
Secondo personaggio importante è il mostro: la forma che ha presto è quella di un albero umanoide, ma in realtà è un'entità molto più grande, che si trova nell'essenza delle cose e che ha deciso di palesarsi in questo modo per rendere le cose più semplici.
E' una creatura antica e molto saggia, che per qualche motivo si avvicina a Conor come un'ancora di salvezza che ha una richiesta da soddisfare prima di adempiere alla sua missione: vuole che il protagonista ascolti le sue tre storie e che le capisca senza per forza trovare un insegnamento, e che poi lui racconti la sua storia, la sua verità al mostro. Questa è una richiesta molto strana, però pian piano si capisce che questo è il modo della creatura di assicurarsi che tutto sia pronto per il suo intervento, sebbene sembri un po' inquietante.
Questa storia è molto particolare perché è stata costruita come un climax: all'inizio è tutto tranquillo, anche il primo incontro col mostro non sembra chissà che, ma man mano che si prosegue si avvicina sempre di più un'ombra che culmina verso la fine, quando si scopre il perché di tutto. E' un libro molto profondo, c'è molta sofferenza e molto mistero, misto a un senso di inquietudine crescente perché, se la storia della "normalità" di Conor non apporta molto, la presenza del mostro inizia a cambiare le cose e si sta con il fiato sospeso sempre di più per via di ciò che porta la sua presenza e, soprattutto, le sue storie che tanto innocenti non sono.
Insomma, è una storia dai risvolti un po' macabri, dovuti a questa verità nascosta che io non avrei mai potuto immaginare.
E nonostante ciò, ammetto che non mi è piaciuto così tanto quanto mi sarei aspettata: ho trovato la prima parte un po' "piatta", non mi sono messa subito sull'attenti, anzi ci ho messo un po' e, benché vedessi il livello di inquietudine alzarsi, non l'ho sentito se non dopo la metà. Forse avevo aspettative troppo alte, o forse non era il momento giusto, mentre eravamo in piena preparazione per il viaggio, fatto sta che l'ultima parte mi ha preso di più, emotivamente parlando.
In ogni caso, l'autore è stato veramente bravo a creare storie nella storia e a farci sentire ciò che provava Conor.
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