giovedì 14 settembre 2017

Recensione Le confessioni del cuore

Titolo: Le confessioni del cuore
Autore: Colleen Hoover
Genere: New Adult
Casa editrice: Leggereditore
Prezzo: €12.67 (copertina rigida)
Pagine: 280






Trama
A soli vent'anni, Auburn Reed ha già dovuto dire troppi addii ed è convinta di aver perduto tutto ciò che conta nella vita. Mentre cerca di ricostruire un destino che sembra sfuggirle dalle mani, decide che non potrà permettersi di cedere a errori e debolezze, tantomeno in amore. Quando mette piede nello studio d'arte di Owen Gentry, qualcosa d'inatteso scombussola i suoi piani: Auburn viene travolta da un'attrazione profonda che non avrebbe mai immaginato di provare. Forse, la vita le sta regalando la possibilità di lasciarsi andate e ascoltare il cuore, e per la prima vota ei decide di correre il rischio, assecondando i propri sentimenti, Ma Owen, affascinante ed enigmatico, sta nascondendo qualcosa. Ci sono segreti sepolti nel suo passato, segreti che è meglio non escano allo scoperto. Nonostante l'uomo sappia che l'unico modo per non perdere Auburn sia condividere con lei ogni aspetto della sua vita, è consapevole che la verità, come l'arte, si presta a interpretazioni contrastanti, e una confessione, talvolta, può ferire più di una bugia...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, che ha ormai ripresto il trantran scolastico, anche se non siamo ancora in piena carreggiata, ma abbiamo iniziato a scaldare i motori e a ingranare la prima. Eh già, è iniziato un nuovo anno e mi fa un po' strano a dire la verità, perché mi sto rendendo conto che il tempo sta passando molto in fretta e che prima che me ne accorga sarò all'università e... be', forse è meglio frenare, anche perché mancano ancora due anni e manca ancora la maturità, che per mia somma gioia sarà quella nuova (non so se avete seguito, ma dal 2019 all'esame non ci saranno né la terza prova né la tesina, quindi sarà tutto nuovo), e adesso siamo solo a inizio anno, quindi non facciamoci pervadere da pensieri negativi che è peggio.
*non fare come Simba che ha lo sguardo terrorizzato: medita e tutto si risolverà*
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi del secondo romanzo di Colleen Hoover che leggo (il primo è stato "L'incastro (im)perfetto"), romanzo che mi è piaciuto molto, come storia e personaggi, ma che ho apprezzato di meno dell'altro perché probabilmente non è stata la storia stappa cuore che mi aspettavo, anzi da quel punto di vista è stata abbastanza tranquilla, però è stata comunque una bella lettura.

Auburn Reed ha vent'anni, quasi ventuno, e la sua vita non sta andando nella direzione in cui vorrebbe: tutto è cambiato con la morte di Adam, il suo ragazzo, che l'ha lasciata cinque anni prima e da cui non si è ancora del tutto ripresa. Ora, oltretutto, mentre continua a convivere con questo dolore, ha bisogno di trovare i soldi per potersi pagare un avvocato e quelli che derivano dal suo impiego come parrucchiera non sono abbastanza; mentre sta camminando sulla via di ritorno a casa, si imbatte in un cartello che la induce a fermarsi di fronte a questo strano posto chiamato "Confessa", dove inizia a leggere le confessioni che sono apprese a fianco alla porta, finché da essa non esce un uomo, Owen Mason Gentry, che le propone un lavoro da duecento dollari e lei accetta, venendo così affascinata dal suo studio d'arte.
Fra i due si instaura sin da subito una certa sintonia e una certa attrazione, al punto che Owen le proporrà di uscire la sera seguente, senza però presentarsi e mandando così su tutte le furie Auburn.
Il loro rapporto si farà sempre più complicato, in quanto entrambi hanno dei segreti e dei ruoli da rispettare, però il legame che si è ormai instaurato fra i due è molto forte, al punto che è difficile resistergli.
Lei dovrà trovare un modo per ottenere ciò che più desidera, senza dover sacrificare parte della sua felicità; lui dovrà occuparsi di affari di famiglia piuttosto seri e cercare di uscirne indenne per lei.

Auburn è una donna che si ritrova a soli vent'anni ad affrontare dei grandi problemi, forse addirittura più grandi di lei: all'inizio non capiamo e non sappiamo quali siano, la vediamo soltanto molto provata, desiderosa di utilizzare tutte le sue forze per ottenere ciò che più le importa e sofferente per tutta questa faccenda spinosa, ma sappiamo che questa cosa l'ha portata a lasciare i suoi genitori a Portland per trasferirsi a Dallas, in una città da cui presto vorrebbe andarsene, ma non prima di aver raggiunto lo scopo di questo trasferimento.
Un barlume di luce entra nella sua vita quando incontra Owen, che la fa sentire come nessuno l'aveva più fatta sentire dalla morte di Adam, il suo ragazzo di quando aveva quindici anni: Owen risveglia in lei degli antichi sentimenti, la fa sentire viva, desiderosa di un legame come quello che da adolescente aveva avuto, ma la spaventa anche, perché dopo così tanto tempo è come se fosse in un terreno completamente inesplorato. Ma se questo incontro da una parte la fa sentire bene, dall'altra porta delle ulteriori complicazioni nella sua possibilità di raggiungere il suo fine, e questo le procurerà molto disagio interiore perché non saprà cosa fare, si interrogherà a lungo su cosa sarebbe meglio che lei facesse, ma la soluzione che trova la farà soffrire molto.
E' un personaggio molto forte, che si è ritrovato a crescere più in fretta di quanto avrebbe dovuto e che ne ha passate così tante che fa tenerezza perché, pur soffrendo moltissimo, è coraggiosa e non abbandona mai la spugna.

Owen Mason Gentry, le cui iniziali formano "OMG" (cosa piuttosto azzeccata perché talvolta ho proprio pensato "O mio dio" per lui), è un ventun'enne che dimostra qualche anno in più per la sua maturità e che è un'artista, ma lo è in maniera particolare: lui non dipinge e basta, non prende ispirazione da persone che posano per lui, ma tutti i suoi quadri sono basati sulle confessioni che la gente gli lascia in maniera anonima, così che poi lui possa prendere ispirazione per un suo dipinto. Ecco, questo è il lato che più mi ha affascinato di lui sin da subito, perché mi sono chiesta quale fosse il motivo che lo avesse spinto a utilizzare proprio le confessioni delle persone come ispirazione per la sua arte, e ho avuto la mia risposta alla fine (eh eh, volevate che io ve lo dicessi), ma in ogni caso avevo già deciso la genialità di OMG. 
Lui ci viene subito mostrato come un uomo diverso da quelli che probabilmente siamo abituati a leggere, o almeno io ho avuto questa impressione: non mi ha dato l'idea di un bello e dannato, di una persona tormentatissima, ma di un uomo solare, gentile, capace di essere impacciato una volta ogni morte di papa (e questo ai belli e dannati non accade neanche ogni duemila anni), senza troppe ombre nella sua vita; certo, devo ammettere che qualche segretuccio ce l'ha, però non è stato qualcosa di tanto eclatante, niente troppo sconvolgente come era il segreto grande come una casa di Miles Archer (il protagonista maschile de "L'incastro (im)perfetto"), sebbene si possa vedere molto bene la sua grande sofferenza per quello che è successo e per le ripercussioni che ha avuto.
Insomma, è un personaggio maschile diverso da come me lo sarei aspettata, più ombroso magari, però mi è piaciuto lo stesso, perché la sua storia è troppo bella e perché con la protagonista forma una bellissima coppia.

Il tema attorno a cui gira tutta la storia è la confessione: già dal prologo, infatti, vi è un accenno, ma acquista decisamente più spessore con l'introduzione dello studio di Owen e dei suoi dipinti, che cercano di raffigurare il sentimento che sta alla base di una confessione, una delle tante che gli vengono donate da anonimi, alcune delle quali sono confessioni spensierate, altre molto più impegnative e non così leggere come altre. 
Ma c'è più di questo, perché i due, Owen e Auburn, molto spesso si ritrovano a mentire, anche l'uno all'altro, e non hanno il coraggio di svelarsi, di confessare ciò che provano e ciò che non possono dire per cause di forza maggiore.
Ho adorato il modo in cui la storia è stata costruita attorno a questi piccoli e grandi segreti, il modo in cui siano stati collegati, in cui è stata collegata la storia d'amore alle confessioni, ma ho apprezzato ancora di più che per alcune di esse che erano state trasformate in quadri siano state inserite, all'interno del libro, delle immagini relative a questi dipinti, come questi:
Ma ce ne sono anche altri molto belli, e sono tutti stati realizzati in una maniera che rispecchia l'emozione, se così la vogliamo chiamare, della confessione.

Insomma, ci sono state alcune parti molto avvincenti, in cui mi sentivo molto elettrizzata dalla storia, però devo ammettere che me la sarei aspettata molto più turbolenta, invece è stata abbastanza tranquilla, niente drammi che mi hanno straziato, non troppo turbamento nei personaggi, ma questo è anche dovuto, forse, al fatto che mi sarei aspettata qualcosa di emotivamente più simile a "L'incastro (im)perfetto" e tutto questo trasporto non l'ho sentito.
Detto ciò, per il resto l'ho trovato comunque un bel libro, da cui forse mi aspettavo qualcosina in più, ma pur sempre bello e mi è piaciuto moltissimo il modo in cui si è concluso, il finale che rimane aperto sul futuro, ma che rimette a posto un tassello del passato che mancava per avere un quadro più completo.
Voto:

2 commenti:

  1. Una lettura che mi manca, vorrei proprio leggere questo libro ! Ps davvero niente tesina e niente terza prova? Solo due scritti e l'orale quindi? Meglio sembra.. o no?

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    Risposte
    1. E' veramente una bella storia!
      E sì, niente tesina e terza prova... da una parte è meglio perché magari dura di meno, però all'orale ci potranno chiedere qualsiasi cosa e, secondo me, avere una tesina è come avere un salvagente :)

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