giovedì 31 agosto 2017

Recensione L'imperfetta

Titolo: L'imperfetta
Autore: Carmela Scotti
Genere: Storico
Casa editrice: Garzanti
Prezzo: €14.90 (copertina rigida)
Pagine: 194






Trama
Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazione incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo quindici anni quando decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. E' grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di una more forse imperfetto, ma forte come il vento.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, in questa ultima giornata di agosto, che annuncia silenziosamente che in nove giorni per la sottoscritta si deve tornare a scuola, e che fra nove giorni finirà la pacchia, niente più leggere libri in un solo giorno e niente più dormite tattiche fino alle nove di mattina (non è vero, mi sono sempre svegliata verso le otto, tranne qualche volta), niente più pace per il mio cervello...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un romanzo che ho letto di sera e che avrei potuto finire di notte, se solo mia madre non mi avesse detto gentilmente di spegnere la luce e di andare a dormire, cosa che ho fatto perché non sono in grado di leggere al buio (non ancora XD).

Catena è una ragazza di quindici anni che vive un momento difficile: da quando il padre se n'è andato, la sua vita è diventata un inferno, con la madre che la disprezza per essere degno figlia di suo padre, con lo zio che, mentre ha preso il posto del padre nel letto a fianco a sua madre, non esita a metterle le mani addosso, con le sorelle che non la guardano più per fare un piacere alla loro mamma.
Catena non ce la fa più. Vittima di soprusi da troppo tempo, decide finalmente di farla finita, di vendicarsi nei confronti dello zio, ma finisce per farlo anche con la madre, e successivamente è costretta a scappare e a rifugiarsi in una capanna in mezzo al bosco, dove verrà però scoperta da un poliziotto, che non metterà fine alle sue sofferenze tanto presto.
Catena si ritroverà in una realtà cruda per la fame e i bisogni che caratterizzano tutti gli esseri umani, ma sarà sempre la stessa perché gli incubi non saranno finiti. Per fortuna, accanto a lei c'è il ricordo del padre che le dona la forza necessaria per andare avanti e non lasciarsi abbattere, anche quando le cose saranno giunte a un punto troppo critico per poter ancora sperare.

Ecco, adesso non so più come continuare. Trattarlo come un libro normale, e quindi procedere con i personaggi, mi sembra riduttivo, ma al contempo non so come fare altrimenti... okay, proviamo così.
La storia di Catena è una storia molto particolare perché è molto attuale, ma al contempo è ambientata nell'Ottocento, quindi certe situazioni risultano in parte più comprensibili se pensiamo all'epoca in cui è ambientato.
In primo luogo ci troviamo a Palermo, che evidentemente già all'epoca non aveva un ambiente dei più felici (pensiamo alla mafia di oggi), e in particolare siamo in campagna, il che vuol dire che le famiglie lì vivono quasi esclusivamente dei prodotti della terra e per tanto usano tutte le braccia possibile per garantirsi nutrimento; come spesso succede, poi, ci sono donne dure con i proprio figli perché non conducono la vita che avrebbero voluto condurre, in quanto sognavano di sposare un uomo ricco e invece si sono ritrovate con un contadino che ha cercato di non far mancare mai nulla, ma che evidentemente non era abbastanza... inoltre, come se non bastasse, non appena il marito muore, la moglie è talmente ipocrita da andare a letto con il fratello del poveretto, peccato che questo sia di facile bevuta e si approfitti di ragazzine solo per il gusto di farlo.
Insomma, già l'ambiente in cui Catena vive è duro, in più ci si aggiungono delle mani indesiderate e la mancanza di aiuto da parte di colei che dovrebbe amarla perché è pur sempre sangue del suo sangue e la protagonista non riesce a capire perché. Così medita vendetta, è talmente spezzata dentro di sé dal voler commettere un atto terribile nella speranza di ottenere la libertà che aveva quando il padre era ancora vivo. Sapete cosa le dice la madre, durante il suo atto di vendetta, quando lei le chiede perché non l'ha mai aiutata? Le dice che era lei a provocarlo, perché era gelosa della sua stessa mamma. Come può una madre dire qualcosa di simile? Come può essere così egoista ed egocentrica da pensare che la figlia abbia voluto farle un torto solo perché è identica a suo padre dal punto di vista fisico? Io davvero non ho parole, in quel momento è come se avessi sentito tutta la sofferenza di Catena, come se fossi stata lì con lei a vedere il suo cuore già martoriato cadere definitivamente in mille pezzi. Eppure ha avuto comunque la forza di finire il suo lavoro e andarsene, e io non so come sia riuscita a farlo, come sia riuscita a essere così forte e debole allo stesso tempo.
Il personaggio di Catena è veramente affascinante, ci va un grande coraggio per cambiare le cose, ma soprattutto ci vuole coraggio a farlo sapendo che le conseguenze potrebbero essere terribili. Lei ha sofferto tantissimo, prima la perdita del padre, poi la mancanza d'affetto da parte della madre e infine le violenze dello zio, eppure non si è mai permessa di abbattersi, è sempre rimasta con una parvenza di freddezza nonostante dentro stesse malissimo e io non so neanche immaginare come ci sia riuscita... forse quando si ha disperatamente voglia di vivere si mettono da parte i dolori e si decide di affrontarli di petto, o forse è la paura che spinge a compiere determinate azioni, io questo non lo so, però la ammiro molto, perché non ha permesso ai suoi demoni di mangiarla viva e ha sempre combattuto.

Questo romanzo, come avrete potuto capire, non è qualcosa da prendere alla leggera, non è qualcosa di spensierato, ma è profondo, affronta dei temi veramente importanti e risulta una lettura complessa, per il semplice fatto che non c'è un briciolo di luce, e se anche ci fosse viene oscurato da tutte le tenebre che caratterizzano la vita di Catena. E' una spirale di violenza, fisica ma anche psicologica in quanto quello che viene fatto alla protagonista mina all'azzerarla come persona, a farla sentire come un oggetto che può essere preso e buttato, che non necessita di cure e che si può trattare nei peggiori dei modi: non solo lo zio le fa cose indicibili e mostruose, ma quando ormai crede di essere libera arriva un poliziotto che vuole usarla per ottenere una promozione e che nel frattempo la usa per sfogarsi, come se fosse un sacco da boxe. Ma oltre alla violenza c'è il dolore e la sofferenza, l'incapacità di comprendere alcune delle cose che succedono, la consapevolezza di aver perso per sempre la propria ingenuità e di essere cresciuti troppo in fretta senza sapere neanche cosa voglia dire crescere, la consapevolezza di non essere liberi e la paura di rimanere da soli senza il proprio pilastro.
E' una lettura veloce, io ci ho messo poco più di un paio d'ore, ma è densa di contenuti, mi ha fatto sentire così tanta angoscia che non mi sono neanche mossa di un millimetro durante la lettura per via del peso della storia che si stava depositando sulle mie spalle; per quanto breve, è una storia angosciante, perché non sai come andrà a finire, però hai degli indizi che ti sono dati dal fatto che la storia della fuga di Catena si alterna a un'altro pezzo della storia, che avviene dopo i fatti accaduti che vi ho brevemente descritto, ma anche così la tua ansia non se ne va perché sei consapevole che non è una bella situazione.

Concludendo, non so spiegarvi quello che mi ha fatto provare questo romanzo, non posso nemmeno dire quanto io lo abbia amato, eppure parlare di amore nei confronti di una storia qui stona un po'. Avete presente quando leggete un libro che vi travolge completamente, vi fa letteralmente a pezzi e poi vi lascia così, eppure voi comprendete che in un qual certo senso vi è piaciuto, anche se non è piacere quello che avete provato leggendolo? Avete presente quando leggete un libro così pieno di buio che non potete far altro che riconoscergli un posticino fra i libri più belli che abbiate mai letto, sebbene qui non ci sia praticamente nulla di bello perché è devastante? Ecco, questo è quello che ho provato io nei confronti di questo libro, che non vi so nemmeno qualificare, perché racconta una storia angosciante, ma che per il peso che ha è bellissima, nonostante tutto.
Voto:

2 commenti:

  1. Bella recensione! Mia sorella l'ha letto da poco e anche lei non sapeva bene come descrivere le sensazioni che le ha lasciato questo libro... Vorrei proprio riuscire a leggerlo anche io a breve :)

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    1. Eh sì, è difficile parlare di questo libro, così denso di sentimenti e di avvenimenti, però io l'ho trovata una lettura molto bella... te lo consiglio :)

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