martedì 23 agosto 2016

Recensione Ti fidi di me?

Titolo: Ti fidi di me?
Autore: J. Lynn (Jennifer L. Armentrout)
Genere: New Adult
Casa editrice: Nord
Prezzo: €16.40 (copertina rigida)
Pagine: 320






Trama
Cameron Hamilton è abituato a ottenere sempre ciò che vuole, specialmente quando si tratta di ragazze. Eppure tutto cambia quando conosce Avery. E non solo perché, sebbene Cam ci provi in tutti i modi, lei pare essere immune al suo fascino, ma soprattutto perché Avery non è una ragazza come le altre. In brevissimo tempo, infatti, Cam si è perdutamente innamorato di quella giovane così sensibile e sfuggente, eppure allo stesso tempo determinata e sicura di sé. Cam però non sa che quella sicurezza ostentata da Avery è in realtà una maschera dietro la quale lei nasconde le sue paure e i suoi segreti, una maschera che le impedisce di confessare a Cam ciò che prova davvero per lui. Riuscirà la perseveranza di Cam a fare breccia nell'armatura che Avery si è costruita intorno al cuore e a guadagnare la sua fiducia? Oppure dovrà rassegnarsi a perdere l'unica donna che abbia mai amato?
Recensione
Buongiorno! C'è una zanzara che mi sta ronzando intorno e sto facendo di tutto per evitare di andare a prendere una coperta e avvolgermi di modo tale che non mi possa raggiungere e pungere perché non ho voglia di sudare, quindi sto scrivendo questo post con uno straccio sulle spalle pronto per farla fuori nel momento in cui si avvicinerà e oserà tentare di poggiarsi sulla mia pelle e rubarmi un po' del mio prezioso sangue... che poi stavo pensando che noi i vampiri li abbiamo, solo che al posto del sole, loro non sopportano l'inverno, la primavera e l'autunno e si fanno vivi solo d'estate: certo che, però, potevano avere una forma un po' più bella, al posto che essere delle fastidiosissime zanzare! E io che speravo in un Damon Salvatore o in un Klaus Mikaelson *piange*
Comunque, oggi sono qui per parlarvi di un libro che mi è piaciuto molto, anche se si tratta della stessa storia raccontata dal punto di vista maschile di Cam, ma ormai si sa che la zia Jenny riesce a rendere quasi originali i secondi PoV dei suoi libri (vedi Oblivion).
Dunque, all'inizio incontriamo Cameron, un ragazzo che abita insieme al Ollie, un ragazzo molto simpatico e festaiolo, e Michelangelo, una tartaruga tanto carina col nome di una delle Tartarughe Ninja: il primo giorno di scuola si sta recando a lezione di astronomia quando viene investito da una ragazza, Avery, che poi scapperà via prima che il professore venga fuori e esorti il signorino qui presente a entrare. E' così che per lui questo incontro si trasformerà in un sentimento che poi crescerà nel corso del romanzo grazie al fatto che lei è la sua vicina di casa! Sin da subito, però, capisce che in lei c'è qualcosa che non va, qualcosa che non dice a nessuno e farà di tutto per ottenere la sua fiducia, anche raccontargli un episodio del suo passato che gli è quasi costato la galera. Riuscirà ad aprirsi un varco attorno a questo mistero?
Allora, prima cosa da dire: nonostante la storia sia già conosciuta, vederla da un altro punto di vista la rende un po' diversa e, in più, ci sono anche delle scene inedite sia di loro due insieme, sia di lui da solo quando trascorre il tempo con i suoi amici Ollie e Jase, e la Armentrout riesce come sempre a catturare il lettore come se fosse la prima volta che legge la storia, grazie al fatto che non fa sembrare il tutto una ripetizione e qualcosa di già visto e che attira l'attenzione verso l'altra metà della coppia, di cui personalmente mi ero sempre chiesta cosa avesse pensato in certe situazioni. Inoltre, se dopo "Ti aspettavo" le avrei fatto un monumento per avermi fatto apprezzare uno New Adult a discapito di quelle scene, dopo "Ti fidi di me?" gliene devo fare almeno due perché è riuscita a ottenere un PoV maschile senza cadere nella volgarità, come invece è successo con "Before": infatti, all'inizio avevo un po' paura che si rivelasse come il PoV di Hardin, pieno solo di quei pensieri espressi in maniera eccessivamente volgare, e invece non è stato così, perché, sebbene Cam ogni tanto abbia pensieri del genere, non li ha molto spesso e li esprime in una maniera tale che io sono riuscita a leggerli senza scandalizzarmi per via di quello che può pensare la mente maschile nel momento in cui vede una ragazza (che poi, me lo dico da sola, ormai dovrei averlo capito dalle medie, quando sono stata vicino a quel mio compagno che pensava solo ed esclusivamente a quello, quindi cosa ti scandalizzi!).
Ma soffermiamoci un attimo su Cameron Hamilton: non sto neanche a dilungarmi sul fatto che è talmente bello da avere moltissime ragazze (e Jacob) ai suoi piedi, ma, come tutti i ragazzi della Armentrout, nel momento in cui mette gli occhi su una ragazza speciale e diversa dalle altre se ne innamora per sempre, infatti sin da subito cerca di convincerla a uscire con lui e non desiste neanche quando per parecchie volte consecutive lei gli risponde di no; anche lui è arrogante e pieno di sé, sicuro che Avery cadrà ai suoi piedi, ma a differenza di Daemon Black non si rivela uno st****o che inizialmente la tratta male (solo il nostro alieno è stato in grado di rendersi odioso all'inizio per questo suo comportamento, e forse anche un po' Roth), anzi è dolce, però non al punto da sembrare melenso e il tipico ragazzo che diventa peggio di una femminuccia nel momento in cui si innamora. Vederlo innamorarsi pian pianino è qualcosa di estremamente bello perché per lei abbandona il suo passato da donnaiolo e addirittura, mentre sono separati, non va con nessun'altra al contrario di altri che usano la scusa del "sono un uomo, avevo le mie necessità da soddisfare" (sì, Hardin e Travis, sto parlando di voi e del primo in particolar modo) ed è disposto ad aspettarla, sebbene non stiano insieme; inoltre, vedere come in questo libro sia lui a voler un rapporto come quello dei suoi genitori, basato sulla fiducia, è una cosa bellissima e appena ho letto quella parte per poco non mi mettevo a sclerare perché quella cosa l'aveva detta anche Katy a Daemon, solo che questa volta i ruoli erano invertiti. Ed è stato molto bello vedere come lui si sia fidato di lei a tal punto da rivelarle quello che era successo non moltissimo tempo prima, ovvero il fatto che nel momento in cui aveva scoperto che il ragazzo della sorella la picchiava era andato da lui e aveva rischiato di ammazzarlo a furia di botte, riuscendo però a non andare in carcere e a scontare solo i servizi sociali, cosa che ancora oggi gli causa alcuni problemi perché tende ad andarci un po' troppo pesante, ma per fortuna c'è Jase, colui che lo ha aiutato subito dopo l'accaduto, e che continua ad aiutarlo e a trattenerlo da pare cose poco sensate.
Un personaggio molto simpatico, che qui vediamo un pochino di più rispetto al libro precedente, è Ollie, il suo coinquilino che partecipa spesso a molte feste, che si porta a casa molte ragazze e che ogni tanto mi ha strappato un sorriso, specie con Michelangelo, la loro tartaruga, oppure quando si mette a fare una foto a Cam e Avery la sera del loro primo appuntamento, rappresentando così tutte le mamme che devono fare una foto alla loro figlia e al suo accompagnatore nel momento in cui sta per andare al ballo.
Il tema fondamentale di questo libro è la fiducia: se nel precedente volume abbiamo visto temi decisamente più delicati (come la violenza), qui ne vediamo uno molto importante per le relazioni di qualsiasi tipo, che sia una semplice amicizia o una storia d'amore, perché infatti fidarsi di qualcuno è una cosa che è a mio parere fondamentale, bisogna non aver paura di raccontare cose per il timore di perdere l'altra persona perché se ci tiene veramente non se ne andrà mai e non giudicherà o guarderà male per quello che si può confessare, anche se non è qualcosa di cui si va molto fieri; se invece questa persona vi abbandona dopo aver scoperto cose che noi avrebbe mai immaginato vuol dire che o non ci tiene veramente e non riesce ad accettarlo, oppure non è abbastanza forte da sopportare il vostro segreto e far finta di nulla, come se non l'avesse scosso nel profondo.
Insomma, una storia che fa battere il cuore anche vista da un altro punto di vista e che tiene ancorato alle pagine il lettore, grazie al solito stile della zia Jenny, accattivante, frizzante e molto scorrevole, capace di rendere la lettura molto piacevole e leggera, nonostante i temi delicati che riesce ad affrontare, senza renderla pesante a causa di questi: inoltre, come ne "Il problema è che ti amo", anche qui la storia d'amore viene usata come un mezzo per accettare se stessi e imparare a fidarsi, anche se qui è, a mio parere, un po' più centrale di quest'altra sua piccola opera d'arte.
Concludendo, perché ho parlato un po' tanto, ancora una volta, non smetterò mai di ripeterlo, la Armentrout colpisce riuscendo a rendere la storia ancora più carica di significato delle altre dello stesso genere e coinvolgendo chi legge in una maniera incredibile, riesce ad attirare l'attenzione a tal punto che non sono riuscita a staccarmi da questo libro neanche un minuto, se non per andare a fare una capatina al freezer e prendere un Magnum. Io non so come ci riesca, però riesce a non rendere le sue storie banali, portandole su un piano diverso delle altre ed è riuscita a farmi apprezzare i New Adult per via del fatto che quelle scene le descrive senza troppi particolari e confidando nell'immaginazione fervida dei suoi lettori.
Voto:

2 commenti: