Autore: Audrey Carlan
Genere: Romanzo Rosa
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €14.90 (copertina flessibile)
Pagine: 336
Trama
Mi hanno offerto un lavoro. Recitare il ruolo della fidanzata di uomini di successo. In pratica per un mese dovevo fingere di essere la loro compagna davanti agli occhi di tutti e in cambio ognuno di loro sarebbe stato disposto a pagarmi centomila dollari. 12 mesi, 12 città, 12 uomini ricchi, famosi, inarrivabili, 12 ambienti esclusivi, 12 guardaroba diversi. Più di un milione di dollari. Il sesso, chiariamoci, non faceva parte degli accordi. Quello dipendeva e dipende sempre solo da me. L'amore neanche quello faceva parte del piano. Ma intanto quello non dipende da nessuno... Gennaio, Los Angeles, uno sceneggiatore con un corpo sexy quanto la sua mente. Febbraio, Seattle, un artista francese in cerca della sua musa. Marzo, Chicago, un ex pugile imprenditore dal cuore spaventato. Tutti uomini da sogno. Che poi sono persone. Intriganti, fragili, che hanno paure, segreti e verità nascoste. Loro hanno scelto me. Per un mese sono entrati nella mia vita. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. E uno mi sta chiedendo di cambiare le regole del gioco... ma l'amore, tutti lo sanno, di regole non ne ha. Ho intrapreso questo viaggio perché era l'unico modo per salvare la vita di mio padre. Mi sono fidata, ho buttato il cuore oltre l'ostacolo. Ed è iniziata la favola. Il viaggio ha salvato la mia, di vita.
Recensione
Recensione
Buongiorno! E' tutto il pomeriggio che sto preparando recensioni perché dopo aver cancellato per sbaglio una parte di quella su "Rivalità" non sapevo più come andare avanti e le altre si stavano accumulando e dovevo rimediare, e adesso sono le dieci meno venti di sera e devo riuscire a finire questa prima di andare a dormire, così che domani io possa dedicarmi a parlare di quel libro dal finale a dir poco sconvolgente.
Comunque, bando alla ciance e iniziamo: all'inizio vediamo Mia che decide di accettare l'offerta della zia e di lavorare per tutto l'anno come accompagnatrice di uomini molto ricchi per riuscire a trovare un milione di dollari da dare all'usuraio del padre, soprattutto ora che questo si trova in ospedale: così parte per il suo primo incarico, ovvero trascorrere un mese da Wes, sceneggiatore di film famosi che ha bisogno di mostrare al suo fianco una finta fidanzata per tenere alla larga gli avvoltoi in cerca di un uomo ricco; sebbene si fosse ripromessa di non innamorarsi, visti i precedenti ragazzi, finisce irrimediabilmente per provare qualcosa per quest'uomo, ma, pur essendosi offerto di pagare per lei il debito di modo che possano stare insieme, lei decide di fare da sola e di andare dal suo nuovo cliente. Così finisce a Seattle come musa del pittore francese Alec, per cui deve posare e da cui impara ad amare se stessa; sebbene con lui non si apra nello stesso modo in cui si è aperta con Wes, i due trascorrono dei momenti molto belli, il più bello di tutti è quando sono alla mostra, poco prima della sua partenza. Infine, finisce a Chicago per fare la finta fidanzata di Antony "Tony" Fasano, imprenditore italiano di una catena di ristoranti che non ha mai detto alla sua famiglia di essere "dell'altra sponda" e di avere un compagno: così sarà compito di Mia fargli capire cosa deve fare.
Dunque, ho riflettuto a lungo sull'iniziare o meno a leggere questo libro: ne avevo sentito parlare e mi intrigava la storia de "12 uomini in 12 mesi", così sono andata a guardare un po' di recensioni e, dopo aver appurato il fatto che non fosse assolutamente il mio genere per via di quelle scene, ho deciso di avventurarmi in questo terreno pericoloso perché era troppo intrigante come storia e ho anche deciso di saltare quelle scene, perché, non so se lo sapete ma se avete letto il post su "After" di sicuro avrete già capito, io non sopporto quelle scene descritte troppo nei dettagli, insomma l'immaginazione basta e avanza, non c'è bisogno di leggere i particolari; e devo dire che mi è piaciuto, nonostante quelle scene che ho saggiamente evitato (il problema sapete qual è? E' che nel mentre parlano anche, e, a parte certe cose che evito come la peste, sono frasi dolci che devo leggere!), e non avrei mai pensato potesse essere così!
Comunque, passiamo a parlare dei personaggi e di altro perché potrei farvi un discorso lunghissimo solo su questo: allora, Mia è una donna di ventiquattro anni che è costretta a fare questo lavoro per aiutare il padre, ma facendolo impara molte cose e affronta storie diverse che la cambiano ogni volta un pochino; quello che la cambia di più è Wes con cui si crea un rapporto molto speciale, con cui continua a sentirsi mentre sono lontani e che è una presenza importante negli altri mesi, perché, nonostante si fosse ripromessa di non innamorarsi, ha fatto breccia nel suo cuore e penso proprio che ci rimarrà per molto tempo (o almeno, lo spero!). Ovviamente, carpisce qualcosa anche dal pittore, come l'amare se stessa, e da Tony e Hector, il compagno, la cui storia è, a mio parere, la più bella di tutte perché ci fa vedere la difficoltà che entrambi vivono, uno perché ha paura che il suo lavoro sarebbe danneggiato se facesse coming out, l'altro perché è costretto a vivere in segreto quando vorrebbe solo formare una famiglia con l'uomo che ama.
La cosa bella è che ognuno di loro le lascia un piccolo bagaglio pieno di ricordi e insegnamenti, molto diversi fra loro perché passiamo dall'ambiente del cinema e dalle spiagge, allo studio frenetico di un pittore, ai ristoranti del grande magnate italiano (che ultimamente sto trovando molti riferimenti all'Italia, e qui non poteva che essere legato al cibo, visto che noi sappiamo cucinare veramente bene), ma è proprio questa diversità di ambiente, di storia, che rende tutto molto bello e intrigante perché, personalmente, non vedevo l'ora di conoscere nuove realtà e di vedere dove sarebbe andata la nostra protagonista.
Inoltre, fra un mese e l'altro ha dei giorni a disposizione per rimettere a posto la sua immagine (che è molto importante in un lavoro del genere) e anche per andare a fare visita al padre in ospedale e a sua sorella e alla sua amica, che la sostiene in quello che sta facendo, e con entrambe ci sono delle scene molto carine che fanno strappare un sorrisetto.
Poi anche carino è il personaggio di zia Millie, colei che fa ottenere il lavoro a Mia, perché le telefonate che si scambiano fanno trapelare l'amore che la protagonista prova verso di lei, che le fa un po' da mamma e che cerca di farsi chiamare anche dalla nipote, invano, Mrs. Milan.
Concludendo, sebbene non sia per nulla il mio genere, è stata una lettura frizzante e intrigante, perfetta per quelle giornate in cui fa troppo caldo per leggere qualcosa di intellettuale, o simile, e in cui vuoi solo rilassarti con una lettura spensierata e che scorre velocemente, perché, infatti, "Calendar Girl" è uno di quei libri che fanno rimanere attaccati fino all'ultima pagina e che si finiscono in poco tempo; per questo sono curiosissima di leggere il seguito, di vedere cosa succederà con Wes e di scoprire che cosa avrà in serbo per lei il futuro.
Insomma, se siete amanti del genere ve lo consiglio, e se non lo siete ma volete qualcosa di leggero, provatelo e, piuttosto, se siete come me e non amate troppo quel genere di scene descritte nei particolari, saltate le pagine! E con questo è tutto, io sono riuscita nel mio intento di finirla prima di andare a letto (mia madre è appena passata a dirmi che era meglio andare a dormire per svegliarmi presto domattina) e spero di non aver scritto un poema, cosa altamente probabile. Alla prossima!
Voto:
Comunque, bando alla ciance e iniziamo: all'inizio vediamo Mia che decide di accettare l'offerta della zia e di lavorare per tutto l'anno come accompagnatrice di uomini molto ricchi per riuscire a trovare un milione di dollari da dare all'usuraio del padre, soprattutto ora che questo si trova in ospedale: così parte per il suo primo incarico, ovvero trascorrere un mese da Wes, sceneggiatore di film famosi che ha bisogno di mostrare al suo fianco una finta fidanzata per tenere alla larga gli avvoltoi in cerca di un uomo ricco; sebbene si fosse ripromessa di non innamorarsi, visti i precedenti ragazzi, finisce irrimediabilmente per provare qualcosa per quest'uomo, ma, pur essendosi offerto di pagare per lei il debito di modo che possano stare insieme, lei decide di fare da sola e di andare dal suo nuovo cliente. Così finisce a Seattle come musa del pittore francese Alec, per cui deve posare e da cui impara ad amare se stessa; sebbene con lui non si apra nello stesso modo in cui si è aperta con Wes, i due trascorrono dei momenti molto belli, il più bello di tutti è quando sono alla mostra, poco prima della sua partenza. Infine, finisce a Chicago per fare la finta fidanzata di Antony "Tony" Fasano, imprenditore italiano di una catena di ristoranti che non ha mai detto alla sua famiglia di essere "dell'altra sponda" e di avere un compagno: così sarà compito di Mia fargli capire cosa deve fare.
Dunque, ho riflettuto a lungo sull'iniziare o meno a leggere questo libro: ne avevo sentito parlare e mi intrigava la storia de "12 uomini in 12 mesi", così sono andata a guardare un po' di recensioni e, dopo aver appurato il fatto che non fosse assolutamente il mio genere per via di quelle scene, ho deciso di avventurarmi in questo terreno pericoloso perché era troppo intrigante come storia e ho anche deciso di saltare quelle scene, perché, non so se lo sapete ma se avete letto il post su "After" di sicuro avrete già capito, io non sopporto quelle scene descritte troppo nei dettagli, insomma l'immaginazione basta e avanza, non c'è bisogno di leggere i particolari; e devo dire che mi è piaciuto, nonostante quelle scene che ho saggiamente evitato (il problema sapete qual è? E' che nel mentre parlano anche, e, a parte certe cose che evito come la peste, sono frasi dolci che devo leggere!), e non avrei mai pensato potesse essere così!
Comunque, passiamo a parlare dei personaggi e di altro perché potrei farvi un discorso lunghissimo solo su questo: allora, Mia è una donna di ventiquattro anni che è costretta a fare questo lavoro per aiutare il padre, ma facendolo impara molte cose e affronta storie diverse che la cambiano ogni volta un pochino; quello che la cambia di più è Wes con cui si crea un rapporto molto speciale, con cui continua a sentirsi mentre sono lontani e che è una presenza importante negli altri mesi, perché, nonostante si fosse ripromessa di non innamorarsi, ha fatto breccia nel suo cuore e penso proprio che ci rimarrà per molto tempo (o almeno, lo spero!). Ovviamente, carpisce qualcosa anche dal pittore, come l'amare se stessa, e da Tony e Hector, il compagno, la cui storia è, a mio parere, la più bella di tutte perché ci fa vedere la difficoltà che entrambi vivono, uno perché ha paura che il suo lavoro sarebbe danneggiato se facesse coming out, l'altro perché è costretto a vivere in segreto quando vorrebbe solo formare una famiglia con l'uomo che ama.
La cosa bella è che ognuno di loro le lascia un piccolo bagaglio pieno di ricordi e insegnamenti, molto diversi fra loro perché passiamo dall'ambiente del cinema e dalle spiagge, allo studio frenetico di un pittore, ai ristoranti del grande magnate italiano (che ultimamente sto trovando molti riferimenti all'Italia, e qui non poteva che essere legato al cibo, visto che noi sappiamo cucinare veramente bene), ma è proprio questa diversità di ambiente, di storia, che rende tutto molto bello e intrigante perché, personalmente, non vedevo l'ora di conoscere nuove realtà e di vedere dove sarebbe andata la nostra protagonista.
Inoltre, fra un mese e l'altro ha dei giorni a disposizione per rimettere a posto la sua immagine (che è molto importante in un lavoro del genere) e anche per andare a fare visita al padre in ospedale e a sua sorella e alla sua amica, che la sostiene in quello che sta facendo, e con entrambe ci sono delle scene molto carine che fanno strappare un sorrisetto.
Poi anche carino è il personaggio di zia Millie, colei che fa ottenere il lavoro a Mia, perché le telefonate che si scambiano fanno trapelare l'amore che la protagonista prova verso di lei, che le fa un po' da mamma e che cerca di farsi chiamare anche dalla nipote, invano, Mrs. Milan.
Concludendo, sebbene non sia per nulla il mio genere, è stata una lettura frizzante e intrigante, perfetta per quelle giornate in cui fa troppo caldo per leggere qualcosa di intellettuale, o simile, e in cui vuoi solo rilassarti con una lettura spensierata e che scorre velocemente, perché, infatti, "Calendar Girl" è uno di quei libri che fanno rimanere attaccati fino all'ultima pagina e che si finiscono in poco tempo; per questo sono curiosissima di leggere il seguito, di vedere cosa succederà con Wes e di scoprire che cosa avrà in serbo per lei il futuro.
Insomma, se siete amanti del genere ve lo consiglio, e se non lo siete ma volete qualcosa di leggero, provatelo e, piuttosto, se siete come me e non amate troppo quel genere di scene descritte nei particolari, saltate le pagine! E con questo è tutto, io sono riuscita nel mio intento di finirla prima di andare a letto (mia madre è appena passata a dirmi che era meglio andare a dormire per svegliarmi presto domattina) e spero di non aver scritto un poema, cosa altamente probabile. Alla prossima!
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